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Caso clinico Sostituzione valvolare aortica in due pazienti ...

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<strong>Caso</strong> <strong>cl<strong>in</strong>ico</strong><strong>Sostituzione</strong> <strong>valvolare</strong> <strong>aortica</strong> <strong>in</strong> <strong>due</strong> <strong>pazienti</strong>ottuagenari coscienti senza <strong>in</strong>tubazionetracheale <strong>in</strong> anestesia peridurale toracicaStefano Casal<strong>in</strong>o 1 , Guido Lanzillo 2 , Fabio Mangia 1 , Edmond Stelian 1 , Carlo Sozio 1 ,Gheorghe Cer<strong>in</strong> 3 , Ugo Filippo Tesler 2 , Marco Diena 21Dipartimento di Cardioanestesia, 2 Dipartimento di Cardiochirurgia, 3 Dipartimento di Cardiologia,Cardioteam, Casa di Cura San Gaudenzio, NovaraKey words:Cardiac surgery;Epidural anesthesia.The association of advanced age with various comorbidities <strong>in</strong>creases the risk of mortality and morbidity<strong>in</strong> cardiac surgery. The utilization of high thoracic epidural anesthesia (HTEA) <strong>in</strong> this sett<strong>in</strong>gpresents numerous potential benefits, <strong>in</strong>clud<strong>in</strong>g early recovery of consciousness and of spontaneousventilation, hemodynamic stability, enhanced analgesia, improved pulmonary function, and earlierrecovery. Moreover, this anesthesiological technique allows the performance of surgical procedureson the conscious patient, thus mak<strong>in</strong>g cont<strong>in</strong>uous monitor<strong>in</strong>g of the cerebral function feasible. Wehave employed HTEA without tracheal <strong>in</strong>tubation on 2 gravely compromised octogenarian patientswho underwent aortic valve replacement for critical aortic stenosis. Epidural anesthesia without tracheal<strong>in</strong>tubation <strong>in</strong> these patients permitted the avoidance of general anesthetics and allowed the cont<strong>in</strong>uousevaluation of their cognitive function. Further, by avoid<strong>in</strong>g the positive pulmonary pressuresof mechanical ventilators, the technique contributed to preserve physiologic <strong>in</strong>trapulmonary pressures,thus positively affect<strong>in</strong>g the pulmonary circulation. In our op<strong>in</strong>ion, the utilization of HTEAwithout tracheal <strong>in</strong>tubation may decrease the surgical risk <strong>in</strong> selected patients.(G Ital Cardiol 2006; 7 (9): 646-650)© 2006 CEPI SrlRicevuto l’1 febbraio2006; nuova stesura il 10aprile 2006; accettato il23 maggio 2006.Per la corrispondenza:Dr. Stefano Casal<strong>in</strong>oDipartimentodi CardioanestesiaCasa di CuraSan GaudenzioVia Bott<strong>in</strong>i, 328100 NovaraE-mail:casal<strong>in</strong>o63@libero.itNei centri cardiochirurgici si osserva da anniun aumento della prevalenza di <strong>pazienti</strong>di età avanzata con patologie associate allamalattia cardiaca. Comorbilità ed età avanzatarappresentano importanti fattori di <strong>in</strong>crementodei fattori di rischio di mortalitàperioperatoria e di complicanze postoperatorie<strong>in</strong> cardiochirurgia 1 . Queste circostanzedeterm<strong>in</strong>ano la ricerca di tecniche chirurgichee anestesiologiche che limit<strong>in</strong>o lacompromissione della fisiologia del paziente.La tecnica dell’anestesia periduraletoracica alta (HTEA) presenta il vantaggiodella stabilità emod<strong>in</strong>amica 2 , della miglioreanalgesia 3 , un miglioramento della funzionepolmonare 4 , un precoce recupero dellarespirazione spontanea e una precoceestubazione 5 .Tale tecnica anestesiologica permette<strong>in</strong>oltre di poter eseguire gli <strong>in</strong>terventi dicardiochirurgia senza la necessità dell’anestesiagenerale, ovvero mantenendo il pazientesveglio e cosciente per tutta la duratadell’<strong>in</strong>tervento. È così possibile monitorarela funzione cerebrale durante circolazioneextracorporea (CEC) 6 , ridurre il dannopolmonare <strong>in</strong>dotto dalla ventilazione apressione positiva 7 , non utilizzare anesteticiche possono deprimere lo stato di coscienzanel postoperatorio, determ<strong>in</strong>areuna perfetta analgesia postoperatoria al f<strong>in</strong>edi ottenere la massima collaborazione delpaziente nell’eseguire la fisioterapia respiratoria.Per questi motivi abbiamo adottato questatecnica anestesiologica per la sostituzione<strong>valvolare</strong> <strong>aortica</strong> <strong>in</strong> 2 <strong>pazienti</strong> ultraottantenniche presentavano un’<strong>in</strong>dicazionechirurgica assoluta, ma che erano portatoridi patologie associate che avrebbero potutorappresentare una seria contro<strong>in</strong>dicazioneall’<strong>in</strong>tervento.Descrizione dei casiTecnica anestesiologicaAd entrambi i <strong>pazienti</strong> abbiamo eseguitouna HTEA. I <strong>pazienti</strong> avevano firmato unconsenso scritto nel quale venivano <strong>in</strong>formatiche l’<strong>in</strong>tervento sarebbe stato eseguitosenza effettuare anestesia generale, mantenendo<strong>in</strong> tal modo uno stato di coscienza<strong>in</strong>tegra. I <strong>pazienti</strong> avevano un normale pro-646


S Casal<strong>in</strong>o et al - <strong>Sostituzione</strong> <strong>valvolare</strong> <strong>in</strong> <strong>due</strong> <strong>pazienti</strong> sveglifilo coagulativo e non erano <strong>in</strong> terapia con antiaggregantipiastr<strong>in</strong>ici come clopidogrel o ticlopid<strong>in</strong>a.Un catetere epidurale 19G (Flex Tip Plus, Arrow International,Read<strong>in</strong>g, PA, USA) è stato <strong>in</strong>serito a livellodello spazio <strong>in</strong>tervertebrale tra T3-T4 e fatto avanzaredi 4 cm s<strong>in</strong>o a raggiungere il corpo vertebrale di T1.Una dose test di 2 ml di lidoca<strong>in</strong>a 2% è stata <strong>in</strong>iettataper escludere la dislocazione del catetere nello spaziosubaracnoideo. Attraverso il catetere epidurale sonostati <strong>in</strong>iettati 8 ml di bupivaca<strong>in</strong>a 0.5% e fentanyl 50 gseguiti, attraverso una pompa sir<strong>in</strong>ga, da un’<strong>in</strong>fusionecont<strong>in</strong>ua di 0.25% di bupivaca<strong>in</strong>a e fentanyl 4 g/ml,alla velocità di 4 ml/h.Durante la procedura chirurgica i <strong>pazienti</strong> eseguivanoord<strong>in</strong>i semplici e parlavano per una completa valutazionedelle funzioni cognitive. L’efficacia dell’analgesianel periodo postoperatorio è stata valutata conuna scala analogica visuale (i valori sono compresi tra0 e 10, <strong>in</strong>tendendo 0 l’assenza di dolore e 10 il massimodolore) e si è ottenuta un’efficace analgesica con unpunteggio alla scala analogica visuale tra 0 e 1.<strong>Caso</strong> 1La paziente di 88 anni, di 150 cm di altezza e 80 kg dipeso con un <strong>in</strong>dice di massa corporea di 35.5 kg/m 2 , eraaffetta da stenosi <strong>valvolare</strong> <strong>aortica</strong> severa (area <strong>valvolare</strong><strong>in</strong>dicizzata di 0.46 cm 2 /m 2 ), scompenso cardiacocongestizio (classe funzionale NYHA III) con disfunzionediastolica del ventricolo s<strong>in</strong>istro. La paziente presentava<strong>in</strong>oltre una stenosi della carotide <strong>in</strong>terna destradell’80% con placca fibrocalcifica, cl<strong>in</strong>icamente as<strong>in</strong>tomaticaper eventi neurologici. La funzione sistolicaventricolare s<strong>in</strong>istra era conservata. Il valore di Euro-SCORE l<strong>in</strong>eare era di 9 e la mortalità predetta dall’EuroSCORElogistico era del 14.5%. La sostituzione <strong>valvolare</strong>è stata eseguita <strong>in</strong> CEC con un tempo di clampaggioaortico di 46 m<strong>in</strong> e di CEC di 62 m<strong>in</strong>. Non si sonoverificate complicanze <strong>in</strong>tra- o postoperatorie. Lapaziente è stata trasferita dalla terapia <strong>in</strong>tensiva <strong>in</strong> secondagiornata postoperatoria. È stata dimessa <strong>in</strong> ottavagiornata postoperatoria.<strong>Caso</strong> 2Il paziente di 81 anni, alto 175 cm e di 80 kg di peso, ricoveratoper scompenso cardiaco congestizio <strong>in</strong> classefunzionale NYHA III, stenosi <strong>aortica</strong> severa, <strong>in</strong>sufficienzamitralica moderata, ipertensione polmonare severa,precedenti episodi di fibrillazione atriale, broncopneumopatiacronica ostruttiva con severa compromissionedella funzione polmonare, <strong>in</strong>sufficienza renalecronica con clearence della creat<strong>in</strong><strong>in</strong>a di 25 ml/m<strong>in</strong>,diabete non <strong>in</strong>sul<strong>in</strong>o-dipendente. Il valore di EuroSCOREl<strong>in</strong>eare era di 12 e la mortalità ricavata dall’Euro-SCORE logistico era del 28.5%. L’ecocardiogrammatranstoracico mostrava una valvola <strong>aortica</strong> severamentecalcifica con area <strong>valvolare</strong> di 0.42 cm 2 /m 2 . Il rigurgitomitralico era severo con 55 ml/s di volume rigurgitantecalcolato con la metodica “proximal isovelocity surfacearea”. La pressione <strong>in</strong> arteria polmonare calcolata all’ecocardiogrammaera di 75 mmHg. La funzione sistolicadel ventricolo s<strong>in</strong>istro era depressa (frazione dieiezione 35%). La radiografia del torace mostrava unimportante versamento pleurico bilaterale. Le prove difunzionalità respiratoria mostravano una netta riduzionedel volume espiratorio forzato (0.85 l, corrispondential 35% del valore predittivo). I valori di emogasanalisiperioperatori sono <strong>in</strong>dicati nella Tabella 1.Il paziente è stato sottoposto ad <strong>in</strong>tervento di sostituzione<strong>valvolare</strong> <strong>aortica</strong> con impianto di una bioprotesidi 23 mm e di plastica riparativa mitralica utilizzandola tecnica “edge-to-edge” con accesso transaortico.La durata del clampaggio aortico è stata di 46 m<strong>in</strong> e ladurata della CEC di 58 m<strong>in</strong>. Al term<strong>in</strong>e della procedurachirurgica sono stati evacuati 1500 ml di liquidopleurico a destra e 800 ml a s<strong>in</strong>istra. Negli spazi pleuricisono stati posizionati tubi di drenaggio e la pleura èstata riparata con una sutura di polipropilene. Il periodopostoperatorio non ha presentato problemi cl<strong>in</strong>ici eil paziente è stato trasferito <strong>in</strong> terapia sub<strong>in</strong>tensiva ilgiorno successivo all’<strong>in</strong>tervento. È stato dimesso <strong>in</strong> decimagiornata postoperatoria.DiscussionePotenziali benefici della HTEA <strong>in</strong> chirurgia cardiaca<strong>in</strong>cludono il precoce recupero della coscienza e dellarespirazione spontanea 8 , la stabilità emod<strong>in</strong>amica 2 ,analgesia migliore rispetto alle tecniche tradizionali 9 , lariduzione della richiesta di ossigeno 10 , un’ottimale ridistribuzionedel flusso coronarico 10 , la riduzione del rischiodi depressione e dello stress post-trauma 5 , il miglioramentodella funzione polmonare 4 e la precoceestubazione 5 .Dopo un <strong>in</strong>tervento di cardiochirurgia con uso diCEC, l’<strong>in</strong>sufficienza respiratoria è tra le maggiori causedi morbilità potenzialmente fatali 11,12 . La più frequentecausa di fallimento dell’estubazione è la depressionedel livello di coscienza 13 .È qui importante sottol<strong>in</strong>eare che la CEC è un eventoche <strong>in</strong>duce alterazioni della funzione polmonare attraversocomplessi e vari meccanismi patogenetici ed èqu<strong>in</strong>di essa stessa causa di <strong>in</strong>sufficienza respiratoria.La tecnica dell’anestesia peridurale senza <strong>in</strong>tubazioneassomma ai vantaggiosi effetti sopra descritti laTabella 1. Emogasanalisi perioperatoria.Pre-<strong>in</strong>tervento Pre-CEC In CEC Post-CECPaO 258 73 208 67PaCO 238.4 46.4 37.3 45.9pH 7.49 7.41 7.47 7.34CEC = circolazione extracorporea; PaCO 2= pressione di anidridecarbonica nel sangue arterioso; PaO 2= pressione di ossigenonel sangue arterioso.647


G Ital Cardiol Vol 7 Settembre 2006possibilità di non somm<strong>in</strong>istrare alcun anestetico generale,di non alterare la ventilazione polmonare, di valutarele funzioni cognitive. La HTEA senza <strong>in</strong>tubazioneoffre il vantaggio di mantenere le fisiologiche pressioni<strong>in</strong>trapolmonari evitando la pressione positiva <strong>in</strong>termittentedeterm<strong>in</strong>ata dal ventilatore meccanico; <strong>in</strong>oltremantiene gli effetti positivi della circolazione polmonare.Benché l’anestesia generale sia utilizzata quotidianamente<strong>in</strong> un grandissimo numero di <strong>pazienti</strong> senza significativecomplicanze, le documentate risposte emod<strong>in</strong>amicheall’<strong>in</strong>tubazione orotracheale, alle broncoaspirazionie all’estubazione, possono determ<strong>in</strong>areischemia miocardica 14 . È stato dimostrato che l’<strong>in</strong>tubazionetracheale può giocare un ruolo importante nel determ<strong>in</strong>ismodi un’<strong>in</strong>fezione polmonare nei <strong>pazienti</strong>ventilati meccanicamente 14,15 . L’<strong>in</strong>tubazione trachealeè causa di sofferenza della mucosa tracheale, riduce lafunzione mucociliare, determ<strong>in</strong>a l’esclusione delle difesedelle vie aeree superiori e riduce la tosse efficace.Elim<strong>in</strong>are alcuni fattori che contribuiscono ad aumentarel’<strong>in</strong>cidenza di <strong>in</strong>fezioni polmonari nosocomiali,può rappresentare un beneficio, specialmente per i <strong>pazienti</strong>portatori di protesi valvolari cardiache.La possibilità nei <strong>pazienti</strong> svegli di valutare la funzionecerebrale durante circolazione extracorporea permetteall’anestesista e al perfusionista di modificare eadeguare la pressione arteriosa e il flusso ematico <strong>in</strong>CEC se il paziente manifesta un’alterazione della funzionecognitiva 6 .L’eventuale <strong>in</strong>sorgenza di un ictus <strong>in</strong>traoperatoriopuò essere identificata immediatamente <strong>in</strong> questi <strong>pazienti</strong>,soprattutto <strong>in</strong> caso di stenosi carotidea. In questicasi, l’<strong>in</strong>izio del trattamento può essere immediato, conil mantenimento di un’euglicemia, una normale tensionedi ossigeno e una pressione di perfusione cerebraleadeguata e tale precocità nel trattamento può determ<strong>in</strong>areun beneficio per il paziente 6 .Alcuni editoriali hanno <strong>in</strong>dicato come estremamenteansiogena per il paziente la coscienza durante alcunimomenti della procedura chirurgica, ad esempio la sternotomia16 . Nei casi descritti, è stato somm<strong>in</strong>istrato unbolo di propofol prima di effettuare la sternotomia. L’ipnositransitoria permette al paziente di non apprezzarela manovra e determ<strong>in</strong>a <strong>in</strong>oltre un’apnea transitoria.Tale apnea permette di eseguire la sternotomia senzache vi sia movimento dei polmoni e qu<strong>in</strong>di dim<strong>in</strong>uisceil rischio di pneumotorace.Ad eccezione del bolo di propofol effettuato primadella sternotomia, non si è resa necessaria una sedazionedei 2 <strong>pazienti</strong>. Come già osservato da altri autori 6 , i<strong>pazienti</strong> rimangono calmi durante l’<strong>in</strong>tervento; è probabile<strong>in</strong>fatti che il blocco del sistema nervoso a livellomidollare riduca l’attivazione del sistema reticolareascendente.L’anestesia peridurale non determ<strong>in</strong>a blocco motorioe il paziente potrebbe avere attività del diaframmadurante la CEC. Nei casi descritti, all’<strong>in</strong>staurarsi dellaCEC immediatamente i <strong>pazienti</strong> hanno presentato un’apneache è term<strong>in</strong>ata solo quando si è riportata la tensionedi ossigeno e di anidride carbonica arteriosa a valor<strong>in</strong>ormali, valori che sono stati deliberatamente tenutialterati (ipocapnia moderata e tensione di ossigenomaggiore della norma) durante la CEC.Il dosaggio di anestetico utilizzato durante la fasechirurgica ha determ<strong>in</strong>ato una analgesia completa e nonsi sono resi necessari boli aggiuntivi, né adeguamentidella velocità di <strong>in</strong>fusione del farmaco.La HTEA può ridurre la disfunzione diastolica delventricolo s<strong>in</strong>istro prevenendo l’ischemia miocardica,<strong>in</strong> quanto essa <strong>in</strong>ibisce la vasocostrizione coronarica <strong>in</strong>dottadal sistema simpatico 10 ; <strong>in</strong>oltre, essa può migliorarela funzione sistolica del ventricolo s<strong>in</strong>istro riducendoneil postcarico ed aumentando il flusso coronarico10 . La HTEA può modulare l’ipossia su base cardiogenica,poiché riducendo il postcarico, riduce lapressione telediastolica ventricolare s<strong>in</strong>istra, la pressioneatriale s<strong>in</strong>istra e la congestione polmonare; <strong>in</strong>oltre,grazie alla riduzione delle resistenze vascolari sistemiche,non rende necessario l’utilizzo di vasodilatatoricome il nitroprussiato di sodio, spesso causa esso stessodi ipossia 12 . Un ulteriore vantaggio è rappresentatodalla riduzione dell’<strong>in</strong>crezione degli ormoni dellostress 17 e qu<strong>in</strong>di dal contenimento della conseguente risposta<strong>in</strong>fiammatoria sistemica.La depressione del livello di coscienza è la primacausa di fallita estubazione postoperatoria 12 e l’uso dioppiacei per il controllo del dolore può prolungare lasedazione e determ<strong>in</strong>are depressione respiratoria 5 . LaHTEA elim<strong>in</strong>a l’effetto di tali fattori: nei <strong>pazienti</strong> svegl<strong>in</strong>on viene alterato lo stato di coscienza, mentre nonè necessario l’utilizzo <strong>in</strong>traoperatorio di oppiacei.Sebbene analgesici maggiori di recente <strong>in</strong>troduzionecon emivita ultrabreve possono non determ<strong>in</strong>are fenomenidi accumulo nel postoperatorio, essi ripresentanoperò la necessità di un potente analgesico postoperatorioper ottenere un’adeguata copertura antalgica.La HTEA, garantendo una perfetta analgesia <strong>in</strong>traepostoperatoria senza effetti collaterali, può migliorarela funzione respiratoria permettendo al paziente dieffettuare una tosse efficace e adeguati cicli di fisioterapiarespiratoria.Sebbene nessuno dei s<strong>in</strong>goli miglioramenti citati diper sé riesca a modificare significativamente il decorsopostoperatorio di un s<strong>in</strong>golo paziente 18 , nei <strong>pazienti</strong>critici, nei quali sono esistenti disfunzioni di più organi,la HTEA può migliorare l’outcome postoperatorio.Ciò <strong>in</strong> quanto la HTEA garantisce un’efficace analgesiamantenendo l’<strong>in</strong>tegrità del livello di coscienza neldecorso postoperatorio. Essa ha così permesso di avviarei <strong>pazienti</strong> ad un precoce programma di fisioch<strong>in</strong>esiterapia.Questo aspetto rappresenta un vantaggiodella HTEA rispetto ai comuni protocolli di analgesiapostoperatoria (morf<strong>in</strong>a e.v. e morf<strong>in</strong>a e.v. + farmaciant<strong>in</strong>fiammatori non steroidei) gravati da maggiori effettisedativi.648


S Casal<strong>in</strong>o et al - <strong>Sostituzione</strong> <strong>valvolare</strong> <strong>in</strong> <strong>due</strong> <strong>pazienti</strong> svegliLa tecnica dell’anestesia peridurale espone il pazienteal potenziale rischio di un ematoma peridurale.Questa complicanza è stata valutata da ampi studi chehanno reclutato un numero elevatissimo di <strong>pazienti</strong>(200 000) e <strong>in</strong> questo campione non si è verificato alcunematoma 19 . Altri lavori riportano una <strong>in</strong>cidenza diematoma di 1 caso ogni 150 000 peridurali eseguite, eun ulteriore studio su oltre 850 000 peridurali evidenziasolo 3 casi di ematoma sp<strong>in</strong>ale 9 . In base ai dati pubblicati,uno studio relativamente recente stima un rischiom<strong>in</strong>imo e un rischio massimo di ematoma sp<strong>in</strong>ale <strong>in</strong>cardiochirurgia. Il rischio di tale evento è compreso tra1/1500 e 1/150 000 procedure 20 .Nell’esperienza del nostro centro su oltre 500 cas<strong>in</strong>on si sono verificate complicanze neurologiche. Pertutti i <strong>pazienti</strong> abbiamo eseguito la procedura attenendocia tutti i criteri di esclusione dettati dalla letteraturae abbiamo eseguito le procedure almeno 2 h prima dellasomm<strong>in</strong>istrazione di epar<strong>in</strong>a necessaria per la CEC.In conclusione, i <strong>pazienti</strong> descritti rappresentano situazionicl<strong>in</strong>iche che sempre più frequentemente giungonoall’osservazione e alle quali è necessario fornireuna risposta terapeutica che riduca i rischi perioperatoriche le comorbilità aumentano <strong>in</strong> misura ragguardevole.Se l’approccio chirurgico m<strong>in</strong>i-<strong>in</strong>vasivo è una dellerisposte a queste nuove frontiere della chirurgia, l’approccioanestesiologico con metodiche locoregionalipuò essere un’altrettanto efficace metodica <strong>in</strong> <strong>pazienti</strong>più anziani e maggiormente compromessi. Le procedurecardiochirurgiche che richiedono CEC possono essereeseguite <strong>in</strong> sicurezza <strong>in</strong> anestesia generale senza <strong>in</strong>tubazionetracheale. Il paziente sveglio e cosciente perioperatoriamentepermette la valutazione della condizioneneurologica.I 2 <strong>pazienti</strong> descritti presentavano un’<strong>in</strong>dicazionechirurgica assoluta e condizioni preoperatorie moltocritiche; i vantaggi di questa tecnica anestesiologicaquali la stabilità emod<strong>in</strong>amica, il non richiedere un’<strong>in</strong>tubazionetracheale, garantire una perfetta analgesiapostoperatoria consentendo di effettuare una valida fisioc<strong>in</strong>esiterapia,riteniamo abbiano ridotto l’elevato rischiochirurgico. Pertanto la nostra esperienza, confortatada alcuni dati della letteratura, ci ha <strong>in</strong>dotto a considerarequesta tecnica anestesiologica come uno deipossibili approcci verso quei <strong>pazienti</strong> nei quali le condizionipreoperatorie fanno ritenere l’<strong>in</strong>tervento chirurgicoad elevato rischio di morbilità postoperatoria.RiassuntoL’età avanzata <strong>in</strong> <strong>pazienti</strong> con patologie associate alla malattiacardiaca determ<strong>in</strong>a un <strong>in</strong>cremento di complicanze e di mortalitàperioperatoria <strong>in</strong> cardiochirurgia. Pertanto si ricercano tecnichechirurgiche e anestesiologiche che limit<strong>in</strong>o la compromissionedella fisiologia del paziente. L’anestesia peridurale toracica alta(HTEA) può essere una delle risposte anestesiologiche a questaesigenza. In cardiochirurgia i potenziali benefici della HTEA <strong>in</strong>cludonoil precoce recupero della coscienza e della respirazionespontanea, la stabilità emod<strong>in</strong>amica, una migliore analgesia, unmiglioramento della funzione polmonare. Tale tecnica permette<strong>in</strong>oltre di poter effettuare l’<strong>in</strong>tervento cardiochirurgico con il pazientesveglio e cosciente. Abbiamo utilizzato la HTEA <strong>in</strong> 2 <strong>pazienti</strong>ultraottantenni sottoposti a sostituzione <strong>valvolare</strong> <strong>aortica</strong>.I 2 <strong>pazienti</strong> presentavano un’<strong>in</strong>dicazione chirurgica assoluta econdizioni preoperatorie estremamente critiche. La tecnica dell’anestesiaperidurale senza <strong>in</strong>tubazione ha permesso di nonsomm<strong>in</strong>istrare alcun anestetico generale, di valutare le funzionicognitive, di non alterare la ventilazione polmonare, di mantenerele fisiologiche pressioni <strong>in</strong>trapolmonari evitando la pressionepositiva del ventilatore meccanico; <strong>in</strong>oltre ha consentito di manteneregli effetti positivi della circolazione polmonare. Riteniamoche la possibilità di non <strong>in</strong>terferire con una <strong>in</strong>tubazione trachealee di monitorare la funzione cerebrale abbia ridotto l’elevatorischio chirurgico.Parole chiave: Anestesia peridurale; Cardiochirurgia.Bibliografia1. Roques F, Nashef SA, Michel P, et al. Risk factors and outcome<strong>in</strong> European cardiac surgery: analysis of the EuroSCOREmult<strong>in</strong>ational database of 19 030 patients. Eur JCardiothorac Surg 1999; 15: 816-23.2. Kirno K, Friberg P, Grzegorczyk A, et al. 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