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StMor 42/2 La cultura - Studia Moralia

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LA CULTURA PIENO SVILUPPO DELL’UMANO 467tegrale dell’uomo (come mostra la valorizzazione di un elementotipico della spiritualità indù come il satyagraha 44 ).4) Per continuare il percorsoAl termine di questa sintetica presentazione del nostro libro,riconsiderando globalmente il lavoro teologico di Häring,si potrebbe richiamare una duplice – e per certi aspetti dialettica– serie di considerazioni. Per un verso ci sembra che il contributoapportato dal teologo redentorista alla valorizzazioneetico-teologica del dato <strong>cultura</strong>le mantenga intatta la sua validitàanche per la teologia morale attuale. Egli, infatti, mostra diprendere sul serio la convinzione che la <strong>cultura</strong>, in quanto pienosviluppo dell’umano, non può essere né del tutto trascuratadalla riflessione etica né considerata come un “argomento” tragli altri (come spesso, almeno nei manuali, è presentata, e cioèun tema di morale sociale). Il dato <strong>cultura</strong>le costituisce, invece,una questione che attraversa tutta la riflessione etico-teologica,sia in quanto codice interpretativo dell’esperienza umana, sia inquanto presupposto alla base delle stesse formulazioni concettuali(che sono di conseguenza da rivedere criticamente, se sivuole alleggerire la rigida astrattezza che, a volte, le caratterizzae liberare il loro potenziale di orientamento delle coscienze).Per un altro verso, però, siamo altrettanto consapevoli chela via aperta dal teologo redentorista e, insieme con lui, da diversialtri intellettuali cristiani di rilievo, non è più percorribile,almeno non nella stessa direzione e con i medesimi strumentiteorici. Il concetto di <strong>cultura</strong> mediato e utilizzato da Häring eda gran parte della teologia morale postconciliare non corrispondepiù a ciò che si intende (e si esperimenta) oggi per <strong>cultura</strong>45 . Per dirla con gli antropologi contemporanei, sembra or-44Cf. B. HÄRING, “Violenza e non violenza nel Discorso della montagna”,in M.L. ALGINI e Al. (a cura), <strong>La</strong> violenza dei cristiani, Cittadella, Assisi1969, 54-74; ID., Liberi e fedeli, III, 483-527; ID., <strong>La</strong> forza terapeutica della nonviolenza. Per una teologia pratica della pace, Paoline, Cinisello Balsamo (Mi)1987 [orig. ingl.: 1986].45L’osservazione si trova più volte ripetuta nelle pagine del dossier intitolatosignificativamente “Pensare la <strong>cultura</strong>”, in Rassegna Italiana diSociologia 45 (2004) 5-77.

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