StMor 42/2 La cultura - Studia Moralia
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458 GIUSEPPE QUARANTA– e si tratta di un punto di notevole discontinuità rispetto alconcetto moderno e scientifico di <strong>cultura</strong> – tra gli elementi costitutividel dato <strong>cultura</strong>le, Scheler esclude la morale e la religione,fenomeni che egli comprende come assolutamente originali,indeducibili da qualsiasi altra manifestazione dello spirito,autonomi e pertanto da indagare alla luce delle verità e dei principiimmutabili conoscibili esclusivamente dalla filosofia e dallateologia.3.1.2) L’accezione antropologicaL’acquisizione di un primo concetto propriamente antropologicodi <strong>cultura</strong> si deve alle opere sociologiche già richiamate,Sociologia della famiglia e Potenza e impotenza della religione, gliscritti dove Häring fa proprio il contributo di J. Messner e diCh. Dawson. In questi volumi il nostro autore colora la propriariflessione di accentuazioni fino ad allora inedite. Da un puntodi vista “materiale” o “reale”, il termine <strong>cultura</strong> comincia acomprendere non solo le creazioni delle attività più elevate dellospirito, ma anche le espressioni e i prodotti più ordinaridell’ingegno umano come il linguaggio, l’arte di raccontare storie,le canzoni popolari, le feste, i giochi e i manufatti artistici.Da un punto di vista “personale” e “soggettivo”, invece, la <strong>cultura</strong>continua ad essere interpretata non solo come dimensione tipicadella persona umana, ma addirittura come il pieno sviluppodell’umano 18 . Questo non significa che la <strong>cultura</strong> possa esse-concetto di <strong>cultura</strong>, vedi: A. KUPER, Culture. The Anthropologists’ Account,Harvard University Press, Cambridge, Massachussetts-London, England1999; P. ROSSI, “Introduzione”, in ID. (a cura), Il concetto di <strong>cultura</strong>. I fondamentiteorici della scienza antropologica, Einaudi, Torino 1972 3 , 7-25; K.TANNER, Theories of Culture. A new Agenda for Theology, Fortress Press,Minneapolis 1997; D. CUCHE, <strong>La</strong> nozione di <strong>cultura</strong> nelle scienze sociali, IlMulino, Bologna 2003; C. KLUCKHOHN-A.L. KROEBER, Il concetto di <strong>cultura</strong>, IlMulino, Bologna 1972; U. HANNERZ, <strong>La</strong> complessità <strong>cultura</strong>le. L’organizzazionesociale del significato, Il Mulino, Bologna 1998; C. GEERTZ, Interpretazionedi culture, Il Mulino, Bologna 1998.18Häring, comunque, sostiene che la dimensione soggettivo-personalee oggettivo-reale della <strong>cultura</strong>, pur non identificandosi l’una con l’altra,sono da considerare nel loro reciproco rapporto. In questa linea, per ilnostro autore la distinzione tra <strong>cultura</strong> e civiltà in uso nei paesi di linguatedesca non va eccessivamente enfatizzata, dal momento che la vera <strong>cultura</strong>