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TESI_FILE INTERO - Università degli Studi di Ferrara

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Innanzitutto, sulla base <strong>di</strong> questi dati è possibile desumere che l’attenzione sia in grado <strong>di</strong>mo<strong>di</strong>ficare la risposta <strong>di</strong> startle in<strong>di</strong>pendentemente dall’attività del sistema emozionale. Èinfatti emerso, sia nei bambini <strong>di</strong> 3 mesi <strong>di</strong> vita sia nei bambini <strong>di</strong> 5 mesi <strong>di</strong> vita, che lalatenza al picco della risposta era più breve durante una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> attenzione ancoratarispetto alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> controllo. Tale effetto, emerso in<strong>di</strong>pendentemente dalla con<strong>di</strong>zioneaffettiva indagata e dal gruppo <strong>di</strong> età indagato, corrisponde al pattern modulatorio giàin<strong>di</strong>viduato negli adulti (Anthony & Graham, 1983, 1985) ed a partire dai 3 mesi <strong>di</strong> vita(Richards, 1998, 2000). Le connessioni neurali tra le strutture del sistema attentivo e lestrutture responsabili della risposta <strong>di</strong> startle sembrerebbero essere già mature ai 3 mesi <strong>di</strong> vitaed in grado <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare i parametri della risposta in maniera in<strong>di</strong>pendente rispetto all’attivitàdelle strutture neurali <strong>di</strong> tipo emozionale.Al contrario la mo<strong>di</strong>ficazione della risposta da parte dello stato affettivo sembrerebbeessere strettamente <strong>di</strong>pendente dall’attività del sistema attentivo. Sia a 3 sia a 5 mesi <strong>di</strong> vita, èstato possibile riscontrare una mo<strong>di</strong>ficazione della risposta <strong>di</strong> startle determinata dallacon<strong>di</strong>zione affettiva <strong>degli</strong> infanti solamente durante una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> attenzione ancorata.L’effetto modulatorio esercitato dalla con<strong>di</strong>zione affettiva non è infatti emerso durante lacon<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> controllo. Sulla base <strong>di</strong> questi dati si potrebbe ipotizzare che le connessionineurali esistenti tra sistema attentivo e sistema emozionale siano fondamentali nel consentirealle influenze modulatorie esercitate dagli stati affettivi <strong>di</strong> emergere. A tale proposito è stato<strong>di</strong>mostrato che l’amigdala (la struttura neurale ritenuta responsabile del potenziamento dellostartle durante una con<strong>di</strong>zione affettiva negativa) formi una sinapsi con i nuclei mesencefaliciprofon<strong>di</strong> prima <strong>di</strong> trasmettere il segnale alle strutture neurali responsabili dello startle(Frankland & Yeomans, 1993; Yeomans & Pollard, 1993). Tale sinapsi è ritenuta esserefondamentale per il fenomeno del potenziamento dello startle nei ratti. Tuttavia il networkneurale responsabile della mo<strong>di</strong>ficazione della risposta <strong>di</strong> startle è tutt’altro che benconosciuto nell’essere umano. Rimangono infatti ancora numerose lacune rispetto aimeccanismi neurali responsabili del fenomeno (v. Koch, 1999). I dati del presenteesperimento potrebbero tuttavia suggerire una strategia <strong>di</strong> indagine per comprendere laneuro<strong>di</strong>namica alla base della mo<strong>di</strong>ficazione affettiva dello startle: concentrarsi sulleconnessioni tra strutture neurali implicate nel processamento attentivo e strutture neuraliimplicate nel comportamento emozionale.86

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