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TESI_FILE INTERO - Università degli Studi di Ferrara

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del livello (alto o basso) <strong>di</strong> affettività positiva sia sulla base del livello (alto o basso) <strong>di</strong>affettività negativa, stabiliti in base al numero <strong>di</strong> espressioni facciali <strong>di</strong> sorriso e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stressesibite nel corso della sessione sperimentale.La sud<strong>di</strong>visione del comportamento emozionale in affettività positiva ed affettivitànegativa appartiene ad una lunga tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> ricerca (Kochanska, Coy, Tjebkes, & Husarek,1998; Watson & Tellegen, 1985; Watson, Wiese, Vaidya, & Tellegen, 1999). Secondo taleapproccio teorico, affettività negativa ed affettività positiva sarebbero due <strong>di</strong>mensioniemozionali in<strong>di</strong>pendenti. In particolare, secondo Witvliet e Vrana (1995) il fenomeno dellamodulazione affettiva della risposta <strong>di</strong> startle sarebbe da imputare principalmente all’attivitàdella <strong>di</strong>mensione affettiva della negatività. L’inibizione della risposta <strong>di</strong> startle non sarebbe daassociare, secondo questi autori, ad uno stato emozionale positivo, ma piuttosto ad un bassolivello <strong>di</strong> negatività. Questa interpretazione sembrerebbe essere avvalorata dai numerosi lavorisperimentali che, nonostante abbiano ottenuto un potenziamento della risposta in conseguenzaad uno stato emozionale negativo, non sono riusciti a riprodurre l’inibizione dello startle inconseguenza ad uno stato emozionale positivo (Cook, Hawk, Davis, & Stevenson, 1991;Grillon & Baas, 2003; Witvliet & Vrana, 2000). Sulla base dell’ipotesi <strong>di</strong> Witvliet e Vrana(1995) si potrebbe perciò ipotizzare che la risposta <strong>di</strong> startle sia mo<strong>di</strong>ficata soprattutto dalgrado <strong>di</strong> affettività negativa esibito dai bambini, mostrando un potenziamento in infanticaratterizzati da un alto livello <strong>di</strong> negatività rispetto a bambini caratterizzati da un bassolivello <strong>di</strong> negatività, mentre non vari rispetto alla <strong>di</strong>mensione della positività (Kochanska et al.,1998; Watson & Tellegen, 1985; Watson et al., 1999).Sulla base dei dati ottenuti in un precedente stu<strong>di</strong>o (Don<strong>di</strong>, 2008; Franchin, 2006) ed aidati presenti in letteratura (Balaban, 1995), si può ipotizzare che tale modulazione affettiva siagià osservabile negli infanti <strong>di</strong> 5 mesi <strong>di</strong> vita. Questo esperimento si pone inoltre come unadelle prime esplorazioni del fenomeno della modulazione affettiva <strong>di</strong> startle in infanti <strong>di</strong> 3mesi <strong>di</strong> vita. Gli unici dati relativi ad una età antecedente ai 5 mesi si vita sono quelli ottenutiin un precedente stu<strong>di</strong>o (Don<strong>di</strong>, 2008; Franchin, 2006) in cui la modulazione dello startle erastata indagata in lattanti <strong>di</strong> 3 e 5 mesi <strong>di</strong> vita (si veda Capitolo 2). Sulla base <strong>di</strong> tali dati(Don<strong>di</strong>, 2008; Franchin, 2006), che hanno <strong>di</strong>mostrato una immaturità del network neuraleresponsabile della mo<strong>di</strong>ficazione affettiva dello startle in infanti <strong>di</strong> 3 mesi <strong>di</strong> vita, si puòipotizzare, a tale età, un effetto modulatorio dello stato affettivo sullo startle <strong>di</strong>fferente rispettoa quello riscontrabile in bambini <strong>di</strong> 5 mesi <strong>di</strong> vita e nell’adulto.73

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