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TESI_FILE INTERO - Università degli Studi di Ferrara

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l’ampiezza <strong>di</strong>minuiva (inibizione della risposta) quando l’accelerazione della frequenzacar<strong>di</strong>aca e il ritorno ai valori <strong>di</strong> baseline in<strong>di</strong>cavano una fase <strong>di</strong> attenzione libera o nonancorata (Richards, 2000).Sebbene la mo<strong>di</strong>ficazione dello startle da parte delle con<strong>di</strong>zioni attentive sia unfenomeno indagato sin dagli anni ’70 (Graham, 1975), sono soprattutto gli importanti risultatiottenuti nell’indagine delle emozioni, grazie all’utilizzo del para<strong>di</strong>gma dello startle probe (unpara<strong>di</strong>gma sperimentale che si basa sulla mo<strong>di</strong>ficazione della risposta <strong>di</strong> startle; Bradley,Co<strong>di</strong>spoti, Cuthbert, & Lang, 2001; Bradley, Co<strong>di</strong>spoti, & Lang, 2006; Bradley, Cuthbert, &Lang, 1993; Co<strong>di</strong>spoti, Bradley, & Lang, 2001; Cuthbert et al., 1996; Lang, 1995), che hannodeterminato l’ampia <strong>di</strong>ffusione della risposta nella ricerca fisiologica. L’intensità dellarisposta è infatti maggiore (potenziata) durante una con<strong>di</strong>zione emozionale a tono edoniconegativo, mentre risulta minore (inibita) durante una con<strong>di</strong>zione emozionale a tono edonicopositivo (Lang, 1995) (per un approfon<strong>di</strong>mento si veda Capitolo 1). Tale mo<strong>di</strong>ficazione,conosciuta in letteratura come modulazione affettiva della risposta <strong>di</strong> startle, è stata indagataprincipalmente me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong> immagini connotate affettivamente (Bradley et al., 1993;Bradley et al., 2001; Co<strong>di</strong>spoti et al., 2001). Per indurre uno stato emozionale nei soggetti,viene infatti generalmente utilizzato un set standar<strong>di</strong>zzato <strong>di</strong> immagini (paesaggi, nu<strong>di</strong>,mutilazioni, operazioni chirurgiche, etc.) classificate, in relazione al loro contenuto, secondola valenza affettiva (piacevole vs. spiacevole) ed il loro carattere attivante (molto vs. poco). Aseconda della posizione che ciascuna <strong>di</strong> queste immagini occupa all’interno <strong>di</strong> taleclassificazione, è stato possibile <strong>di</strong>mostrare in numerosi esperimenti che la risposta <strong>di</strong> startlevariava in latenza ed ampiezza.Come è stato descritto nei precedenti capitoli (v. Capitolo 1), Balaban (1995),adattando ai suoi obiettivi <strong>di</strong> ricerca la metodologia della presentazione <strong>di</strong> immagini (Bradleyet al., 1993; Lang, 1995), ha presentato a bambini <strong>di</strong> 5 mesi, me<strong>di</strong>ante la proiezione <strong>di</strong><strong>di</strong>apositive, espressioni facciali <strong>di</strong> gioia (espressioni positive), <strong>di</strong> rabbia (espressioni negative)ed espressioni neutre. Uno stimolo acustico in grado <strong>di</strong> elicitare lo startle (un breve e<strong>di</strong>mprovviso picco <strong>di</strong> rumore bianco <strong>di</strong> 95 dB d’intensità) veniva somministrato incorrispondenza dei perio<strong>di</strong> in cui i bambini esploravano visivamente gli stimoli. Grazieall’utilizzo <strong>di</strong> questa metodologia sperimentale Balaban (1995) è riuscita a <strong>di</strong>mostrarel’influenza modulatoria esercitata dalle espressioni emotive sulla risposta <strong>di</strong> startle e, quin<strong>di</strong>,la capacità <strong>di</strong> attribuire a 5 mesi un significato connotato affettivamente alle espressioni <strong>di</strong>gioia e rabbia. Infatti, rispetto allo startle elicitato durante la presentazione delle <strong>di</strong>apositiveneutre, l’ampiezza della risposta aumentava quando lo stimolo u<strong>di</strong>tivo veniva somministrato70

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