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TESI_FILE INTERO - Università degli Studi di Ferrara

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<strong>Stu<strong>di</strong></strong>o 2Stati attentivi e stati affettivi nella mo<strong>di</strong>ficazione della risposta <strong>di</strong> startle inbambini <strong>di</strong> 3 e 5 mesi <strong>di</strong> vitaIntroduzioneLa risposta <strong>di</strong> startle è un semplice riflesso <strong>di</strong> origine troncoencefalica che può essereelicitato da brevi ed improvvisi stimoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura sensoriale (acustica, visiva o tattile).L’interesse della ricerca psicologica per questo riflesso deriva dal fatto che lo startle puòessere utilizzato come in<strong>di</strong>ce dei cambiamenti <strong>di</strong> tipo psicofisiologico le cui fluttuazioni<strong>di</strong>pendono da attività psicologiche, come i processi cognitivi o le emozioni. Gli effettimodulatori dell’attenzione e delle emozioni sulla risposta <strong>di</strong> startle sono stati ripetutamente<strong>di</strong>mostrati in numerosi stu<strong>di</strong>, attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti procedure sperimentali (per unarassegna si veda Dawson, Schell, & Boehmelt, 1999).Gli stu<strong>di</strong>osi dell’attenzione si sono serviti, nello specifico, delle caratteristichemodulatorie proprie dello startle per indagare alcuni aspetti del sistema attentivo e, inparticolare, per mettere in evidenza l’influenza esercitata dai processi cognitivi sulle attività <strong>di</strong>natura riflessa (Filion, Dawson, & Schell, 1993; Hoffman, 1997). E’ stato scoperto, infatti,nell’adulto, e confermato ripetutamente anche nelle prime fasi dello sviluppo, che latenza edampiezza dello startle sono modulate dalle <strong>di</strong>verse con<strong>di</strong>zioni attentive in cui si troval’organismo (Anthony & Graham, 1983, 1985; Balaban, 1996; Richards, 1998, 2000). Inparticolare, l’ampiezza della risposta risulta potenziata quando l’attenzione è focalizzata equando la modalità sensoriale, acustica o visiva, dello stimolo oggetto <strong>di</strong> attenzione e dellostimolo elicitante lo startle sono congruenti (per esempio, un brano musicale <strong>di</strong> sottofondo eun picco <strong>di</strong> rumore bianco, oppure uno stimolo visivo e un flash <strong>di</strong> luce abbagliante). In duestu<strong>di</strong> <strong>di</strong>stinti Richards, nel 1998 e nel 2000, ha approfon<strong>di</strong>to tali effetti modulatori nelle primefasi dello sviluppo, grazie all’utilizzo <strong>di</strong> una nuova metodologia me<strong>di</strong>ante la quale venivanoin<strong>di</strong>viduate le <strong>di</strong>verse fasi attentive (baseline, attenzione sostenuta oppure in fase <strong>di</strong><strong>di</strong>sancoraggio attentivo) sulla base <strong>di</strong> specifiche mo<strong>di</strong>ficazioni della frequenza car<strong>di</strong>aca.Entrambi gli stu<strong>di</strong> evidenziarono una modulazione della risposta <strong>di</strong> startle determinata dallacon<strong>di</strong>zione attentiva <strong>degli</strong> infanti. In particolare, a partire dai 3 mesi <strong>di</strong> vita, la latenza<strong>di</strong>minuiva e l’ampiezza aumentava (facilitazione o potenziamento della risposta) quandol’attenzione del soggetto era rivolta verso lo stimolo <strong>di</strong> sfondo (attenzione ancorata), quandocioè veniva registrata una decelerazione del battito car<strong>di</strong>aco, mentre la latenza aumentava e69

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