TESI_FILE INTERO - Università degli Studi di Ferrara
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derivati dalle registrazioni effettuate con l’AIMMSS, sia dai dati ricavati dalla codificadell’intensità dell’eyeblink effettuata con l’EBS Scale. Mentre l’andamento modulatorioesistente tra le risposte elicitate successivamente alle espressioni facciali di distress e lerisposte elicitate durante le espressioni di distress è di tipo facilitatorio (i dati hannoevidenziato infatti un incremento dell’intensità della risposta nelle condizioni neutresuccessive alle espressioni facciali distress), l’andamento modulatorio rilevato tra lecondizioni di controllo successive al sorriso e le espressioni di sorriso è di tipo inibitorio (idati hanno mostrato una evidente diminuzione dell’intensità della risposta nelle condizionineutre successive alle espressioni di sorriso).È quindi possibile ipotizzare che la condizione interveniente “espressione facciale”(agendo come una sorta di priming motivazionale) sarebbe in grado di diversificare, a secondadel suo carattere negativo (distress) o positivo (sorriso), l’intensità della risposta di startleelicitata immediatamente dopo la sua esibizione: se dopo un’espressione di distress è statoregistrato un incremento di intensità della risposta, dopo l’esibizione di un’espressione disorriso è stata invece rilevata una diminuzione dell’intensità della risposta. L’ipotesi che leespressioni facciali positive e negative possano esercitare un effetto modulatorio sulla rispostadi startle elicitata successivamente alla loro esibizione, è inoltre avvalorata dai dati che hannodimostrato un potenziamento della risposta in lattanti di 5 mesi caratterizzati da unaprevalente esibizione di espressioni di distress rispetto agli infanti caratterizzati da unaprevalente esibizione di sorrisi (Dondi, 2008; Franchin, 2006). Sebbene in tale studio nonfossero state indagate le risposte elicitate in corrispondenza dell’esibizione di sorriso edistress, era stato comunque evidenziato che le risposte di startle esibite dai due gruppi dibambini subivano una modificazione in base al carattere negativo o positivo delle espressioniesibite prevalentemente dagli infanti durante l’intera sessione sperimentale. Se sulla base deidati del precedente studio è possibile avanzare l’ipotesi che l’esibizione delle espressionifacciali di sorriso e di distress si accompagni a 5 mesi all’attività dei sistemi motivazionaliipotizzati da Lang (1995), sulla base dei dati del presente studio si potrebbe ipotizzare chel’esibizione di un’espressione facciale positiva o negativa coincida con l’attivazione di unsistema motivazionale, la cui attività si esplicherebbe sulle risposte di startle elicitatesuccessivamente a tale attivazione.Riassumendo, il presente esperimento ha indagato, per la prima volta in letteratura, ilfenomeno della modulazione affettiva dello startle elicitato in corrispondenza dell’esibizionedi espressioni facciali di sorriso e di distress in infanti di 5 mesi d’età. Sebbene non sia statatrovata una modulazione dello startle elicitato in concomitanza dell’esibizione delle due66
espressioni facciali, si può affermare che sorriso e distress determinano una differenteinfluenza modulatoria sull’intensità della risposta elicitata successivamente alla loroesibizione. Naturalmente questo fenomeno, essendo stato messo in evidenza per la primavolta nel presente studio, necessita di ulteriori approfondimenti. Per esempio, sarà necessarioin futuro aumentare la numerosità del campione per avere a disposizione un maggior numerodi prove su cui indagare questi nuovi interessanti effetti modulatori esercitati dalle espressionifacciali di sorriso e di distress sulla risposta di startle in lattanti di 5 mesi di vita.67
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derivati dalle registrazioni effettuate con l’AIMMSS, sia dai dati ricavati dalla co<strong>di</strong>ficadell’intensità dell’eyeblink effettuata con l’EBS Scale. Mentre l’andamento modulatorioesistente tra le risposte elicitate successivamente alle espressioni facciali <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress e lerisposte elicitate durante le espressioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress è <strong>di</strong> tipo facilitatorio (i dati hannoevidenziato infatti un incremento dell’intensità della risposta nelle con<strong>di</strong>zioni neutresuccessive alle espressioni facciali <strong>di</strong>stress), l’andamento modulatorio rilevato tra lecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> controllo successive al sorriso e le espressioni <strong>di</strong> sorriso è <strong>di</strong> tipo inibitorio (idati hanno mostrato una evidente <strong>di</strong>minuzione dell’intensità della risposta nelle con<strong>di</strong>zionineutre successive alle espressioni <strong>di</strong> sorriso).È quin<strong>di</strong> possibile ipotizzare che la con<strong>di</strong>zione interveniente “espressione facciale”(agendo come una sorta <strong>di</strong> priming motivazionale) sarebbe in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificare, a secondadel suo carattere negativo (<strong>di</strong>stress) o positivo (sorriso), l’intensità della risposta <strong>di</strong> startleelicitata imme<strong>di</strong>atamente dopo la sua esibizione: se dopo un’espressione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress è statoregistrato un incremento <strong>di</strong> intensità della risposta, dopo l’esibizione <strong>di</strong> un’espressione <strong>di</strong>sorriso è stata invece rilevata una <strong>di</strong>minuzione dell’intensità della risposta. L’ipotesi che leespressioni facciali positive e negative possano esercitare un effetto modulatorio sulla risposta<strong>di</strong> startle elicitata successivamente alla loro esibizione, è inoltre avvalorata dai dati che hanno<strong>di</strong>mostrato un potenziamento della risposta in lattanti <strong>di</strong> 5 mesi caratterizzati da unaprevalente esibizione <strong>di</strong> espressioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress rispetto agli infanti caratterizzati da unaprevalente esibizione <strong>di</strong> sorrisi (Don<strong>di</strong>, 2008; Franchin, 2006). Sebbene in tale stu<strong>di</strong>o nonfossero state indagate le risposte elicitate in corrispondenza dell’esibizione <strong>di</strong> sorriso e<strong>di</strong>stress, era stato comunque evidenziato che le risposte <strong>di</strong> startle esibite dai due gruppi <strong>di</strong>bambini subivano una mo<strong>di</strong>ficazione in base al carattere negativo o positivo delle espressioniesibite prevalentemente dagli infanti durante l’intera sessione sperimentale. Se sulla base deidati del precedente stu<strong>di</strong>o è possibile avanzare l’ipotesi che l’esibizione delle espressionifacciali <strong>di</strong> sorriso e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress si accompagni a 5 mesi all’attività dei sistemi motivazionaliipotizzati da Lang (1995), sulla base dei dati del presente stu<strong>di</strong>o si potrebbe ipotizzare chel’esibizione <strong>di</strong> un’espressione facciale positiva o negativa coincida con l’attivazione <strong>di</strong> unsistema motivazionale, la cui attività si esplicherebbe sulle risposte <strong>di</strong> startle elicitatesuccessivamente a tale attivazione.Riassumendo, il presente esperimento ha indagato, per la prima volta in letteratura, ilfenomeno della modulazione affettiva dello startle elicitato in corrispondenza dell’esibizione<strong>di</strong> espressioni facciali <strong>di</strong> sorriso e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress in infanti <strong>di</strong> 5 mesi d’età. Sebbene non sia statatrovata una modulazione dello startle elicitato in concomitanza dell’esibizione delle due66