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TESI_FILE INTERO - Università degli Studi di Ferrara

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venivano somministrate approfittando soprattutto dei momenti in cui il bambino nonmanifestava un’intensa attività.Lo sperimentatore somministrava gli stimoli acustici in corrispondenza <strong>di</strong> trecon<strong>di</strong>zioni specifiche che si presentavano nel corso dell’interazione con il genitore: esibizionespontanea da parte dell’infante <strong>di</strong> espressioni facciali <strong>di</strong> sorriso; esibizione spontanea <strong>di</strong>espressioni facciali <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress; apparente manifestazione <strong>di</strong> rilassamento dei muscoli facciali(espressioni neutre). Per ciascuno dei partecipanti alla ricerca, sono state ritenute valide leprove in cui l’infante presentava, in corrispondenza della somministrazione dello stimoloacustico, le tre con<strong>di</strong>zioni precedentemente descritte. Le caratteristiche della risposta <strong>di</strong> startlemanifestate dai lattanti durante le espressioni neutre sono state utilizzate come con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>controllo. In particolare, in fase <strong>di</strong> analisi dei dati, sono state selezionate solamente lecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> controllo avvenute imme<strong>di</strong>atamente prima ed imme<strong>di</strong>atamente dopo ciascunaprova valida (dove cioè lo stimolo era stato correttamente somministrato durante l’esibizionedel sorriso o del <strong>di</strong>stress).Analisi dei datiPer quanto riguarda i confronti statistici eseguiti sui dati ricavati dall’AIMMSS, perciascuna prova valida (per ogni prova, cioè, in cui lo stimolo era stato correttamentesomministrato in concomitanza <strong>di</strong> un’espressione <strong>di</strong> sorriso o <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress), sono state calcolatelatenza e magnitu<strong>di</strong>ne della risposta. Sono state, inoltre, calcolate latenza e magnitu<strong>di</strong>ne dellarisposta nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> controllo precedente e successiva a ciascuna prova valida relativaalle due espressioni facciali. Questa scelta ha consentito <strong>di</strong> indagare l’inibizione o ilpotenziamento della risposta <strong>di</strong> startle elicitata durante l’esibizione dell’espressione <strong>di</strong> sorrisoo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress rispetto alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> controllo che avvenivano in stretta concomitanza con leespressioni facciali indagate. I dati sono stati in particolare analizzati me<strong>di</strong>ante un’analisi perEventi. Un’analisi probe-by-probe consentiva infatti <strong>di</strong> confrontare <strong>di</strong>rettamente i dati grezzi(Essex et al., 2003), analizzando <strong>di</strong> volta in volta il rapporto specifico esistente tral’espressione facciale (sorriso o <strong>di</strong>stress) e le con<strong>di</strong>zioni neutre concomitanti. La rispostaelicitata in corrispondenza dell’espressione facciale (sorriso o <strong>di</strong>stress), in particolare, è stataconfrontata con una me<strong>di</strong>a delle risposte elicitate in corrispondenza dell’evento neutroprecedente e dell’evento neutro successivo. Le analisi statistiche sono state condotte conun’analisi della varianza (ANOVA) a misure ripetute (SPSS for Windows v12.0, Chicago, IL).Tutte le analisi statistiche effettuate su latenza e magnitu<strong>di</strong>ne registrate dall’AIMMSSsono state condotte anche sui valori ottenuti dalla co<strong>di</strong>fica dell’ammiccamento palpebrale60

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