ortogonali in<strong>di</strong>pendenti (Heponiemi, Ravaja, Elovainio, Naatanen, & Keltikangas-Jarvinen,2006; Watson et al., 1999). Questo modello prevede inoltre che queste due <strong>di</strong>mensioniformino una struttura circomplessa, cioè un modello in cui i descrittori fondamentali delmondo affettivo possano essere posizionati sistematicamente attorno al perimetro <strong>di</strong> uncerchio posto attorno ai due assi (Heponiemi et al., 2006; Watson & Tellegen, 1985).L’ampia mole <strong>di</strong> dati a conferma <strong>di</strong> una struttura bi<strong>di</strong>mensionale dello spazio affettivo,ha portato ad interrogarsi sull’origine <strong>di</strong> tale struttura. L’analisi delle funzioni <strong>di</strong> base e delsignificato evolutivo <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>mensioni hanno portato numerosi autori (tra cui, come abbiamovisto anche Peter Lang) a credere che l’affect sia il risultato dell’attività <strong>di</strong> sistemibiocomportamentali <strong>di</strong> base (Watson et al., 1999). In particolare la fluttuazione in queste<strong>di</strong>mensioni rifletterebbe l’opera <strong>di</strong> due sistemi motivazionali che, attraverso una lungaevoluzione, me<strong>di</strong>erebbero l’uno comportamenti <strong>di</strong>retti all’approccio e l’altro comportamenti<strong>di</strong>retti all’evitamento (Schneirla, 1959). Rifacendosi perciò a questi modelli teorici, Lang haformulato un’ipotesi (la Motivational Priming Hypothesis) che, a partire da una più generaleinterpretazione del mondo affettivo, riesce a spiegare, secondo l’autore, il complessocomportamento emozionale dell’essere umano, grazie, in particolare, ai dati derivanti dallamodulazione affettiva <strong>di</strong> un semplice riflesso, lo startle.Strutture modulatorie: strutture neurali responsabili della mo<strong>di</strong>ficazione dello startleL’approfon<strong>di</strong>ta indagine neurologica della mo<strong>di</strong>ficazione della risposta <strong>di</strong> startle haconsentito, negli ultimi anni, <strong>di</strong> comprendere con maggiore accuratezza le funzioni ed ilfunzionamento <strong>di</strong> alcune strutture neurali ritenute fondamentali per il comportamentoemozionale. La struttura neurale su cui maggiormente si è concentrato lo stu<strong>di</strong>o sullamo<strong>di</strong>ficazione della risposta è il Nucleus reticularis Pontis caudalis. Tale struttura, come èstato specificato in parte anche in precedenza, è l’elemento chiave del circuito neuraleprimario dello startle, sia perché me<strong>di</strong>a la risposta, sia perché è la struttura a cui giungono gliinput <strong>di</strong> tipo modulatorio provenienti da <strong>di</strong>verse zone cerebrali (Koch, 1999).In particolar modo il potenziamento della risposta <strong>di</strong> startle è stato oggetto <strong>di</strong>molteplici indagini. Numerosi sono infatti gli stimoli o gli eventi che possono determinare unaumento della risposta, e, <strong>di</strong> conseguenza, numerose sono anche le strutture neurali chepossono me<strong>di</strong>are questo effetto. Lo startle può essere potenziato attraverso il con<strong>di</strong>zionamento<strong>di</strong> un’emozione <strong>di</strong> paura (Davis, 2006), attraverso una prolungata esposizione ad una luceintensa nel ratto (Walker and Davis, 1997) o una prolungata esposizione al buio nell’essereumano (Grillon & Baas, 2003), attraverso la lesione o la stimolazione <strong>di</strong> alcune aree cerebrali24
(Koch, 1999), oppure attraverso l’applicazione sistemica o intracerebrale <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong>droghe (Davis, 1980). Sebbene lo stu<strong>di</strong>o dei fondamenti neurali delle <strong>di</strong>fferenti forme <strong>di</strong>potenziamento della risposta siano stati approfon<strong>di</strong>ti soprattutto nei ratti, si assume che anchenegli esseri umani questo fenomeno sia me<strong>di</strong>ato da meccanismi cerebrali simili (Angrilli,Mauri, Palomba, Flor, Birbaumer, Sartori, et al., 1996; Lang, 1995).Nonostante l’eterogeneità dei fenomeni in grado <strong>di</strong> potenziare lo startle, è una struttura,in particolare, che viene ritenuta essere il centro neurale fondamentale per la modulazionedella risposta: il complesso amigdaloideo. Sebbene <strong>di</strong>versi siano i nuclei neurali responsabilidei fenomeni caratterizzati da un aumento della risposta <strong>di</strong> startle (si pensi ad esempio al bednucleus della stria terminalis, nucleo fondamentale nel determinare il potenziamento dellarisposta in seguito ad uno stato d’ansia; Davis et al., 1986), la maggior parte <strong>di</strong> essi formasinapsi con l’amigdala, che, <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente, ne me<strong>di</strong>a il segnale. Gran parte delmerito nell’aver marcato e scoperto l’importanza del ruolo dell’amigdala nella mo<strong>di</strong>ficazionedella risposta <strong>di</strong> startle è da attribuirsi allo stu<strong>di</strong>o del fear-potentiated startle. E’ stato infatti<strong>di</strong>mostrato che il complesso amigdaloideo riveste un ruolo fondamentale nell’acquisizione enell’espressione della paura con<strong>di</strong>zionata (Davis, 2006). Lesioni del nucleo centrale obasolaterale dell’amigdala bloccano infatti l’espressione della paura nel para<strong>di</strong>gma del fearpotentiatedstartle (Davis et al., 1993). L’associazione tra lo stimolo neutro e lo stimoloaversivo avviene infatti nei nuclei laterale e basolaterale dell’amigdala dove convergono siagli input provenienti da regioni sensoriali della corteccia e del talamo sia input provenienti danuclei nocicettivi del cervello e dai nuclei talamici posteriori intralaminari (Koch, 1999). Ilnucleo centrale dell’amigdala trasmetterebbe in seguito l’associazione al Nucleus reticularisPontis caudalis 2 .Per quanto concerne l’inibizione o attenuazione della risposta <strong>di</strong> startle le conoscenzedei substrati neurali che me<strong>di</strong>ano tale fenomeno sono ancora ad uno stato primitivo seconfrontate con la precisa mappatura dei centri neurali coinvolti nel potenziamento dellarisposta. Tale lacuna può essere imputata a <strong>di</strong>versi fattori, tra i quali il più evidente è legato alfatto che il potenziamento della risposta è un fenomeno più stabile ed intenso rispettoall’inibizione (Grillon & Baas, 2003), ed è inoltre più facilmente riproducibile e <strong>di</strong>conseguenza indagabile. È infatti ancora poco chiaro come le aree cerebrali coinvolte nel2 Le connessioni tra i nuclei del complesso network responsabile della mo<strong>di</strong>ficazione della risposta <strong>di</strong> startlehanno una natura decisamente più complessa <strong>di</strong> quanto specificato in questo paragrafo, che si prefiggel’obiettivo <strong>di</strong> offrire una panoramica generale delle strutture neurali principali responsabili del fenomeno. Latrasmissione neurale è infatti coa<strong>di</strong>uvata dalla secrezione <strong>di</strong> numerosi ormoni o neurotrasmettitori(colecistochina, corticotropina, dopamina, noradrenalina, etc.) coinvolti nella trasmissione <strong>di</strong> informazioni <strong>di</strong><strong>di</strong>versa natura (si veda ad es. Davis, 2006; Koch, 1999).25
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imane l’attività dei due sistemi
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all’attivazione dei sistemi neura
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