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TESI_FILE INTERO - Università degli Studi di Ferrara

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contrario, gli eventi mentali e i programmi motori collegati al sistema non attivato (peresempio i comportamenti legati alla sessualità) avrebbero una probabilità <strong>di</strong> manifestarsi euna forza d’attivazione minori.Questa ipotesi è nota in letteratura come Motivational Priming Hypothesis (Lang,1995; Lang et al., 1998; Lang et al., 2000) e si fonda prevalentemente su dati che hannomostrato il ruolo modulatorio delle emozioni sul riflesso <strong>di</strong> ammiccamento palpebrale. Lang(1995), infatti, ha messo in evidenza come questa sorta <strong>di</strong> priming motivazionale, che egliassume investa pensieri, percezioni ed azioni, sia facilmente evidenziabile a livello primitivonei riflessi incon<strong>di</strong>zionati. Essendo la risposta <strong>di</strong> startle un riflesso <strong>di</strong>fensivo, deputato cioè adassolvere una funzione protettiva <strong>degli</strong> organi <strong>di</strong> senso, Lang e i suoi collaboratori hannoprima ipotizzato e poi <strong>di</strong>mostrato ripetutamente (Lang, 1995; Lang et al., 1998; Lang et al.,2000) che esso si manifesta più rapidamente, cioè con una latenza minore e con maggioreintensità, quando il sistema motivazionale aversivo è attivato (come in uno stato <strong>di</strong> paura o,più in generale, quando lo stato emotivo è caratterizzato da tono edonico negativo), mentrerisulta inibito oppure ridotto in ampiezza quando è attivato il sistema appetitivo (quando cioèlo stato emotivo è caratterizzato da tono edonico positivo). Riflettendo brevemente sul ruoloadattivo rivestito dalla modulazione del comportamento <strong>di</strong>fensivo <strong>di</strong> startle, sembrerebbefunzionale alla sopravvivenza <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo il fatto che le sue <strong>di</strong>fese siano maggiormenteattive (o attivate) nel momento in cui egli sia <strong>di</strong>sposto negativamente verso l’ambiente, comenel caso in cui si trovi in una situazione <strong>di</strong> potenziale pericolo (si pensi ad esempio allasituazione in cui ci si trovi improvvisamente al buio: i nostri sensi vengono imme<strong>di</strong>atamenteacuiti e si sobbalza al minimo rumore). Allo stesso modo sembrerebbe funzionale il fatto chele nostre <strong>di</strong>fese vengano momentaneamente inibite nel momento in cui si sia <strong>di</strong>spostipositivamente verso l’ambiente; in tal caso risulterebbe più funzionale attivare comportamentifinalizzati al proseguo <strong>di</strong> tale interazione positiva (si pensi al caso in cui improvvisamente albuio ci si trovi con una persona verso la quale si provi una “spiccata attrazione” e questa siacorrisposta: certamente, in tale situazione, il comportamento più “funzionale” non risulterebbeil sobbalzare al minimo rumore). L’utilizzo sperimentale dello startle prevede perciòl’adozione <strong>di</strong> un para<strong>di</strong>gma grazie al quale lo startle viene utilizzato come probe, o marcatore,in grado <strong>di</strong> rivelare lo stato emozionale negativo o positivo (a cui sottendono, secondo Lang,uno stato motivazionale aversivo o appetitivo) in cui si trova un in<strong>di</strong>viduo.Per indurre uno stato emozionale nei soggetti, o più precisamente per attivare uno deidue sistemi motivazionali ipotizzati da Lang (1995), gli stu<strong>di</strong>osi che fanno riferimento aquesto para<strong>di</strong>gma, hanno utilizzato generalmente un set standar<strong>di</strong>zzato <strong>di</strong> immagini (paesaggi,21

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