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TESI_FILE INTERO - Università degli Studi di Ferrara

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Sono stati sviluppati <strong>di</strong>versi meto<strong>di</strong> per rilevare i movimenti della palpebra associatiall’eyeblink (Anders, Weiskopf, Lule, & Birbaumer, 2004; Balaban, 1996; Lovelace, Elmore,& Filio, 2006). Certamente il metodo più frequentemente utilizzato è l’elettromiografia(EMG). Tale tecnica, me<strong>di</strong>ante l’applicazione <strong>di</strong> due elettro<strong>di</strong> in prossimità dell’orbita oculare(generalmente sotto la palpebra inferiore), registra i potenziali muscolari me<strong>di</strong> dell’orbicularisoculi (Blumenthal, Cuthbert, Filion, Hackley, Lipp, & Van Boxtel, 2005). L’analisi <strong>di</strong> questaregistrazione consente <strong>di</strong> ottenere numerose variabili quantitative in relazione all’intensità ealla velocità della risposta. Per quanto concerne l’intensità dello startle i parametri misurativipiù utilizzati sono ampiezza e magnitu<strong>di</strong>ne della risposta. Per il calcolo dell’ampiezza,espressa in millivolt, si fa solitamente riferimento al picco <strong>di</strong> voltaggio massimo registratoall’interno della finestra temporale in cui è stata rilevata la risposta, oppure al primo piccorilevabile dopo l’onset della risposta (Berg & Balaban, 1999). Il termine magnitu<strong>di</strong>ne fainvece riferimento ad un calcolo dell’intensità della risposta in cui vengono tenuti inconsiderazione, oltre alle prove in cui è stato rilevato un valore <strong>di</strong> ampiezza, anche i casi incui la risposta non è stata rilevata (Berg & Balaban, 1999; Meincke, Light, Geyer, & Braff,2005). Un evento in cui non è stata rilevata una risposta <strong>di</strong> startle avrà perciò un valore <strong>di</strong>magnitu<strong>di</strong>ne uguale a 0, ma nessun valore associato all’ampiezza. La velocità dell’eyeblinkviene invece misurata calcolando latenza e latenza al picco della risposta. La latenzacorrisponde al tempo che intercorre tra la presentazione dello stimolo elicitante e l’inizio sultracciato elettromiografico del fenomeno (in questo caso si utilizza anche il termine onsetlatency). La latenza al picco invece viene calcolata misurando il tempo che intercorre tra lapresentazione dello stimolo elicitante e l’apice del picco <strong>di</strong> voltaggio del riflesso (Berg &Balaban, 1999). Un altro parametro misurativo utilizzato, seppur meno frequentemente, nellarilevazione dell’eyeblink è la probabilità <strong>di</strong> risposta.14

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