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TESI_FILE INTERO - Università degli Studi di Ferrara

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(Yeomans et al., 2002). Tale effetto è ancor più accentuato se vengono utilizzati stimoli inmodalità <strong>di</strong>fferenti (ad esempio acustica e cutanea). La sommazione intra-modale, inparticolare, può essere assunta come prova del fatto che le informazioni provenienti dalle<strong>di</strong>fferenti modalità convergono in un unico centro comune responsabile della risposta.Fondamenti biologici: strutture neurali dello startleCome avviene per gran parte dei riflessi <strong>di</strong>fensivi, la funzione protettiva dello startle ègarantita primariamente da una breve latenza <strong>di</strong> comparsa e da una elevata velocità <strong>di</strong>esecuzione. Queste due proprietà dello startle sono consentite, come vedremo, dalla relativasemplicità e dalle caratteristiche strutturali dei circuiti neurali responsabili della risposta. Inseguito alla somministrazione <strong>di</strong> uno stimolo acustico è possibile osservare le primecomponenti della risposta (in particolare l’eyeblink) comparire all’incirca dopo 20-50 ms (nelratto tale latenza si riduce ai 12 ms) (Berg & Balaban, 1999; Davis, 2006). Per evocare unarisposta motoria che coinvolga tutto il corpo in così breve tempo, i circuiti neurali dello startledevono perciò essere caratterizzati da strutture in grado <strong>di</strong> trasportare rapidamente input inogni modalità sensoriale e <strong>di</strong> trasmettere altrettanto rapidamente output ai <strong>di</strong>versi gruppimuscolari del corpo (Yeomans et al., 2002). La struttura fondamentale per la risposta <strong>di</strong> startlesi trova nella formazione reticolare del ponte ventrocaudale (PnC): tale struttura è nota inletteratura come Nucleus reticularis Pontis caudalis. Una lesione a livello <strong>di</strong> questo nucleoblocca definitivamente ed irrime<strong>di</strong>abilmente l’esecuzione della risposta (Davis, 2006; Lang,1995; Lang, Davis, & Ohman, 2000). Responsabili della risposta, in particolare, sono ungruppo <strong>di</strong> neuroni giganti del PnC (i neuroni caratterizzati dalle <strong>di</strong>mensioni maggiori rispettoa tutta la formazione reticolare) (Lingeholf & Friauf, 1994; Yeomans & Frankland, 1996). Siritiene inoltre che i dati provenienti dalle stimolazioni ambientali vengano trasmessi al PnC daneuroni sensoriali <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni; la risposta è infatti me<strong>di</strong>ata, nei <strong>di</strong>versi nucleisensoriali, da assoni caratterizzati da un elevato <strong>di</strong>ametro ed altamente mielinizzati.Responsabili dello startle acustico (acoustic startle) sono infatti un gruppo <strong>di</strong> neuroni <strong>di</strong>gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni della ra<strong>di</strong>ce della coclea. In seguito all’arrivo dell’informazione sensoriale,i neuroni giganti del PnC proietterebbero <strong>di</strong>rettamente e in<strong>di</strong>rettamente ai motoneuroni neltronco e nel midollo spinale (Figura 3). Ogni neurone gigante è caratterizzato infatti da unassone <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni che si <strong>di</strong>ramerebbe producendo migliaia <strong>di</strong> contatti terminali neipressi <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> motoneuroni ed interneuroni. Grazie alle caratteristiche <strong>di</strong> tali struttureneurali, la complessa risposta motoria <strong>di</strong> startle risulta organizzata in un esiguo numero <strong>di</strong>12

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