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TESI_FILE INTERO - Università degli Studi di Ferrara

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(Lan<strong>di</strong>s & Hunt, 1939) e le sue caratteristiche fisiche e temporali sono ben conosciute econtrollabili (Costa & Ricci Bitti, 1998; Davis, Hitchcock, & Rosen, 1987).Funzioni adattive dello startleLa risposta <strong>di</strong> startle è presente nell’essere umano a partire dalle 26 - 28 settimane <strong>di</strong>età post-concezionale e permane per tutto il corso della vita (Agnoli, Don<strong>di</strong>, Franchin, &Stoppa, in corso <strong>di</strong> stampa; Bellieni, Severi, Bocchi, Caparelli, Bagnoli, Buonocore, et al.,2005; Groome, Gotlieb, Neely, & Waters, 1993; Kuhlman, Burns, Depp, & Sabbagha, 1988).I campi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in cui è stata indagata questa risposta sono perciò molteplici e comprendonoun’ampia gamma <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipline scientifiche, dalla neurologia pe<strong>di</strong>atrica, alla neuropsicologia,alla neurofisiologica in generale (Agnoli et al., 2007). Ciò che accomuna l’indagine nei<strong>di</strong>versi settori <strong>di</strong> ricerca è certamente la funzione <strong>di</strong> sonda o marcatore biologico rivestitadallo startle: questa risposta è in grado <strong>di</strong> fornire precise informazioni sul grado <strong>di</strong> reattività <strong>di</strong>un organismo ad uno stimolo improvviso e potenzialmente dannoso. Tale funzione èevidentemente centrale per la neurologia in ambito pe<strong>di</strong>atrico, poiché attraverso l’indagine <strong>di</strong>questa risposta è possibile testare la reattività del SNC già in epoca assai precoce, al fine <strong>di</strong><strong>di</strong>agnosticare eventuali danni neurologici (Brazelton, 1973, 1984; Prechtl & Beintema, 1964).Allo stesso modo, l’indagine <strong>di</strong> questa funzione è risultata fondamentale anche per l’indaginedell’attenzione e delle emozioni (Anthony & Graham, 1983, 1985; Davis, 2006; Graham,1997; Lang, 1995). Nel primo caso me<strong>di</strong>ante l’analisi della risposta è possibile indagare lefasi o i processi attentivi che portano l’organismo ad in<strong>di</strong>viduare e a reagire alle stimolazioniesterne. Nel caso dell’indagine delle emozioni, me<strong>di</strong>ante lo stu<strong>di</strong>o della risposta è possibileindagare la reattività dell’organismo in seguito all’esposizione a stimoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa naturaemozionale.Si è <strong>di</strong>battuto a lungo, non senza qualche controversia, sulle funzioni adattive rivestiteda tale risposta per la sopravvivenza dell’essere umano (Yeomans et al., 2002). Oltre ad unaevidente funzione protettiva (si veda ad esempio la repentina chiusura delle palpebre,determinata dal riflesso <strong>di</strong> ammiccamento, deputata a proteggere gli occhi) (Koch &Schnitzler, 1997; Yeomans et al., 2002), un’ulteriore importante funzione dello startle è ilblocco dell’attività motoria in atto che segue la brusca risposta motoria per consentireun’efficace reazione o analisi dello stimolo improvviso (Lan<strong>di</strong>s & Hunt, 1939; Lang, 1995;Yeomans et al., 2002). La contrazione <strong>di</strong> gran parte dei muscoli del corpo conseguente allarisposta <strong>di</strong> startle determinerebbe un blocco dell’attività motoria, per permettere all’organismouna prontezza <strong>di</strong> reazione nei confronti dell’improvviso stimolo potenzialmente nocivo.8

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