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TESI_FILE INTERO - Università degli Studi di Ferrara

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comunemente viene adottata nella rilevazione della risposta <strong>di</strong> startle, cioè l’elettromiografiadel riflesso <strong>di</strong> ammiccamento palpebrale; la <strong>di</strong>fficoltà nell’in<strong>di</strong>viduare e sviluppare nuovemetodologie adatte ad indagare la mo<strong>di</strong>ficazione dello startle nelle prime fasi dello sviluppo.Per quanto concerne l’utilizzo della registrazione elettromiografica, questa tecnicaprevede alcune manovre moderatamente invasive, necessarie per l’applicazione <strong>degli</strong> elettro<strong>di</strong>sul volto del bambino (Blumenthal, Cuthbert, Filion, Hackley, Lipp, & Van Boxtel, 2005). E’in<strong>di</strong>spensabile, infatti, provocare una piccola dermoabrasione sulla cute del volto inprossimità della palpebra inferiore. Questa manovra, lievemente dolorosa, determinerebbenegli infanti uno stato iniziale <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio, inficiando, nel caso in cui oggetto d’indagine sia lamodulazione affettiva della risposta, la qualità dei dati raccolti. Tale limite, che deriva dallemodalità stesse attraverso le quali viene rilevata la risposta <strong>di</strong> startle, ha spinto gli stu<strong>di</strong>osi adutilizzare con parsimonia il para<strong>di</strong>gma dello startle probe nella ricerca sullo sviluppo,nonostante le sue gran<strong>di</strong> potenzialità, coinvolgendo soltanto bambini sani e relativamentegran<strong>di</strong>, a partire, cioè, dai 2-3 mesi <strong>di</strong> vita.La seconda problematica è legata principalmente al para<strong>di</strong>gma sperimentale utilizzatocomunemente per l’indagine della modulazione affettiva della risposta <strong>di</strong> startle: lapresentazione <strong>di</strong> immagini connotate affettivamente. Me<strong>di</strong>ante la presentazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong><strong>di</strong>apositive a valenza affettiva positiva e negativa viene infatti solitamente indotto nei soggettisperimentali uno stato a tono edonico positivo o negativo (Bradley, Cuthbert, & Lang, 1993;Lang, 1995; Waters, Lipp, & Spence, 2005). Tuttavia, la letteratura ha evidenziato una<strong>di</strong>fficoltà nell’in<strong>di</strong>viduare stimolazioni dotate <strong>di</strong> un significato affettivo per infanti nei primimesi <strong>di</strong> vita, in grado cioè <strong>di</strong> modulare affettivamente la risposta <strong>di</strong> startle. Le immaginiconnotate affettivamente utilizzate per l’indagine della modulazione negli adulti, avrebberoinfatti una scarsa salienza affettiva durante la prima infanzia. Inoltre, questo para<strong>di</strong>gmasperimentale non è in grado <strong>di</strong> scindere l’effetto che lo stato attentivo e lo stato affettivohanno sulla mo<strong>di</strong>ficazione della risposta <strong>di</strong> startle. Poiché sia lo stato attentivo sia lo statoemozionale sono in grado <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare latenza ed ampiezza della risposta <strong>di</strong> startle, non èpossibile, me<strong>di</strong>ante la presentazione <strong>di</strong> immagini (dove l’attenzione è sempre ancorata, cioèrivolta allo stimolo), indagare separatamente il ruolo esercitato da attenzione ed emozione nelfenomeno della modulazione affettiva della risposta <strong>di</strong> startle.In seguito ad un’analisi <strong>di</strong> tali problematiche, questo lavoro presenta due nuoveproposte metodologiche per l’indagine della mo<strong>di</strong>ficazione della risposta <strong>di</strong> startle nelle primefasi dello sviluppo. In primo luogo viene presentata una nuova metodologia misurativa noninvasiva e non intrusiva basata sulla rilevazione della risposta motoria globale <strong>di</strong> startle3

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