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TESI_FILE INTERO - Università degli Studi di Ferrara

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IntroduzioneNonostante l’alta razionalità che contrad<strong>di</strong>stingue l’essere umano, siamo ancora in balia<strong>di</strong> alcune reazioni che ci proteggono in maniera del tutto automatica dai pericoli provenientidall’ambiente. Generalmente il nostro corpo trasale in modo automatico se percepiamo unastimolazione forte ed improvvisa proveniente dall’ambiente circostante e se ci troviamo inuna situazione che potrebbe essere potenzialmente pericolosa. In particolare, la reazionedeputata all’imme<strong>di</strong>ata risposta dell’organismo in seguito ad uno stimolo improvviso e <strong>di</strong>forte intensità, è la risposta <strong>di</strong> startle, conosciuta nella letteratura italiana anche come riflesso<strong>di</strong> trasalimento, <strong>di</strong> allarme o <strong>di</strong> soprassalto.Lo startle si presenta come una complessa risposta motoria a stimoli acustici, visivi otattili, brevi, improvvisi e <strong>di</strong> forte intensità. Questa reazione è presente nell’essere umano apartire dalle 26 - 28 settimane <strong>di</strong> età post-concezionale e permane per tutto il corso della vita.Gli ambiti <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in cui è stata indagata questa risposta sono molteplici e comprendonoun’ampia gamma <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipline scientifiche, dalla neurologia pe<strong>di</strong>atrica, alla neuropsicologia,alla neurofisiologia in generale (Agnoli, Don<strong>di</strong>, Men<strong>di</strong>ni, & Franchin, 2007). Ciò cheaccomuna l’indagine nei <strong>di</strong>versi settori <strong>di</strong> ricerca è certamente la funzione <strong>di</strong> sonda omarcatore biologico rivestita dallo startle: questa risposta è infatti in grado <strong>di</strong> fornire preciseinformazioni sul grado <strong>di</strong> reattività <strong>di</strong> un organismo ad uno stimolo improvviso epotenzialmente dannoso.La ricerca neuroscientifica ha in<strong>di</strong>viduato le con<strong>di</strong>zioni che consentono <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare (omodulare) la risposta <strong>di</strong> startle e se ne è servita come in<strong>di</strong>ce, marcatore o probe (sonda) perinferire attività cognitive, motivazionali o emozionali non <strong>di</strong>rettamente osservabili. Inpsicologia, in particolare, la risposta <strong>di</strong> startle viene utilizzata come in<strong>di</strong>ce dei cambiamenti <strong>di</strong>tipo psicofisiologico le cui fluttuazioni <strong>di</strong>pendono da attività psicologiche, come i processicognitivi o le emozioni.L’interesse della ricerca psicologica è rivolto principalmente all’approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>due fenomeni conosciuti in letteratura come modulazione affettiva e modulazione attentivadella risposta <strong>di</strong> startle (Graham, 1997; Lang, 1995). E’ noto infatti che la velocità (latenza)ed intensità (ampiezza) della risposta possono variare in relazione alla con<strong>di</strong>zione emozionaleo motivazionale <strong>di</strong> un soggetto. È stato ripetutamente <strong>di</strong>mostrato che la risposta <strong>di</strong> startle èpotenziata quando lo stato emotivo <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo è caratterizzato da tono edonico negativo,mentre risulta inibita quando lo stato emotivo è caratterizzato da tono edonico positivo(Bradley, Co<strong>di</strong>spoti, Cuthbert, & Lang, 2001; Bradley, Co<strong>di</strong>spoti, & Lang, 2006; Bradley,1

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