TESI_FILE INTERO - Università degli Studi di Ferrara
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ilassamento muscolare) avvenute in stretta concomitanza temporale con le espressioniindagate, è stato possibile analizzare la modulazione affettiva della risposta di startle.Tuttavia i risultati ottenuti non hanno confermato la presenza di una modulazioneaffettiva delle risposte di startle elicitate in concomitanza con l’esibizione spontanea delleespressioni facciali di sorriso e di distress. In particolare, i confronti effettuati tra le risposte distartle elicitate durante le due espressioni facciali e le risposte elicitate durante le condizionidi controllo avvenute in stretta concomitanza temporale con le espressioni facciali, non hannoevidenziato né un’inibizione né un potenziamento della risposta. Ciò nonostante, i risultatihanno evidenziato un effetto inaspettato rispetto alle ipotesi iniziali: le risposte elicitatedurante le espressioni neutre immediatamente successive all’esibizione delle due espressionifacciali, erano caratterizzate da due andamenti modulatori differenti, a seconda del fatto cheseguissero un’espressione facciale di sorriso o un’espressione facciale di distress. Mentrel’andamento modulatorio esistente tra le risposte elicitate successivamente alle espressionifacciali di distress e le risposte elicitate durante le espressioni di distress era di tipofacilitatorio (i dati hanno evidenziato, infatti, un incremento dell’intensità della risposta nellecondizioni neutre successive alle espressioni facciali distress), l’andamento modulatoriorilevato tra le condizioni di controllo successive al sorriso e le espressioni di sorriso era di tipoinibitorio (i dati hanno mostrato una evidente diminuzione dell’intensità della risposta nellecondizioni neutre successive alle espressioni di sorriso).L’indagine delle risposte di startle elicitate in corrispondenza dell’esibizione diespressioni facciali di emozione (sorriso e distress) e di espressioni facciali caratterizzate daun rilassamento muscolare avvenute in stretta concomitanza temporale con i sorrisi ed idistress, ha messo in evidenza, per la prima volta in letteratura, un effetto modulatorio deltutto inaspettato esercitato dalle espressioni facciali di emozione. Nonostante, infatti, non siastata riscontrata alcuna modificazione della risposta elicitata in concomitanza delle dueespressioni facciali di emozione, queste, agendo come una sorta di priming motivazionale,sarebbero in grado di diversificare, a seconda del loro carattere negativo (distress) o positivo(sorriso), l’intensità della risposta di startle elicitata immediatamente dopo la loro esibizione:se dopo un’espressione di distress è stato registrato un incremento di intensità della risposta,dopo l’esibizione di un’espressione di sorriso è stata invece rilevata una diminuzionedell’intensità della risposta.Il secondo studio del presente lavoro è stato invece dedicato all’indagine delle influenzemodulatorie esercitate dalle condizioni attentive e dalle condizioni affettive sulla risposta distartle in infanti di 3 e di 5 mesi di vita. Grazie all’analisi degli stati attentivi, effettuata88
mediante una codifica dei movimenti oculari degli infanti, e grazie ad un’analisi delcomportamento affettivo, effettuata mediante una codifica delle espressioni di sorriso e didistress, è stato possibile in particolare indagare i ruoli giocati sia dal sistema attentivo sia dalsistema emozionale nella modificazione della risposta. A differenza del primo studio non èstata indagata la risposta di startle in concomitanza delle espressioni facciali di emozione, mala codifica delle espressioni di sorriso e di distress è stata utilizzata per desumere il livello diaffettività positiva e di affettività negativa esibita da ciascun infante.I risultati ottenuti in questo secondo studio confermano una serie di dati già trovati inletteratura ed evidenziano inoltre dei nuovi effetti relativi all’interazione del sistema attentivoe del sistema emozionale nella modificazione della risposta di startle sia a 3 sia a 5 mesi divita. Un primo risultato emerso dalle analisi, ha evidenziato un effetto modulatoriodell’attenzione sul parametro della latenza (in particolare sulla latenza al picco). Sia a 3 mesisia a 5 mesi di vita, la risposta di startle è risultata essere più veloce nella condizione diattenzione ancorata rispetto alla condizione di controllo. Tale risultato è in linea con i dati diRichards (1998, 2000), che hanno dimostrato una facilitazione nel parametro della latenzadurante una condizione di ancoraggio attentivo a partire dai 3 mesi di vita. Questi risultatisono stati riscontrati indipendentemente dallo stato affettivo esibito dagli infanti. Leconnessioni neurali tra le strutture del sistema attentivo e le strutture responsabili dellarisposta di startle sembrerebbero perciò essere già mature a 3 mesi di vita, ed in grado dimodificare i parametri della risposta in modo indipendente rispetto all’attività delle struttureneurali di tipo emozionale.Un secondo effetto molto interessante emerso in questo studio era che solamente illivello di affettività negativa esibito dagli infanti era in grado di modulare la risposta di startle.L’effetto dell’affettività negativa sulla risposta era tuttavia contraddistinto da due differentipattern modulatori alle due età esaminate. In particolare, i bambini di 5 mesi che eranocaratterizzati da un alto livello di affettività negativa, mostravano un potenziamento dellarisposta di startle rispetto ai bambini della stessa età caratterizzati da un basso livello dinegatività. Nei bambini di 3 mesi invece tale pattern modulatorio si invertiva: i bambinicaratterizzati da un basso livello di affettività negativa mostravano un potenziamento dellarisposta di startle, rispetto ai bambini caratterizzati da un alto livello di negatività. Talerisultato replica alcuni dati di una precedente ricerca relativa alla modulazione affettiva distartle infantile (Dondi, 2008; Franchin, 2006), che dimostravano come gli effetti modulatoriesercitati sulla risposta da uno stato emozionale negativo in infanti di 3 mesi di vita fosseroesattamente opposti rispetto a quelli dimostrati dalla letteratura in infanti di 5 mesi di vita e89
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- Page 123 and 124: Richards, J. E. (1997). Peripheral
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me<strong>di</strong>ante una co<strong>di</strong>fica dei movimenti oculari <strong>degli</strong> infanti, e grazie ad un’analisi delcomportamento affettivo, effettuata me<strong>di</strong>ante una co<strong>di</strong>fica delle espressioni <strong>di</strong> sorriso e <strong>di</strong><strong>di</strong>stress, è stato possibile in particolare indagare i ruoli giocati sia dal sistema attentivo sia dalsistema emozionale nella mo<strong>di</strong>ficazione della risposta. A <strong>di</strong>fferenza del primo stu<strong>di</strong>o non èstata indagata la risposta <strong>di</strong> startle in concomitanza delle espressioni facciali <strong>di</strong> emozione, mala co<strong>di</strong>fica delle espressioni <strong>di</strong> sorriso e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress è stata utilizzata per desumere il livello <strong>di</strong>affettività positiva e <strong>di</strong> affettività negativa esibita da ciascun infante.I risultati ottenuti in questo secondo stu<strong>di</strong>o confermano una serie <strong>di</strong> dati già trovati inletteratura ed evidenziano inoltre dei nuovi effetti relativi all’interazione del sistema attentivoe del sistema emozionale nella mo<strong>di</strong>ficazione della risposta <strong>di</strong> startle sia a 3 sia a 5 mesi <strong>di</strong>vita. Un primo risultato emerso dalle analisi, ha evidenziato un effetto modulatoriodell’attenzione sul parametro della latenza (in particolare sulla latenza al picco). Sia a 3 mesisia a 5 mesi <strong>di</strong> vita, la risposta <strong>di</strong> startle è risultata essere più veloce nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>attenzione ancorata rispetto alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> controllo. Tale risultato è in linea con i dati <strong>di</strong>Richards (1998, 2000), che hanno <strong>di</strong>mostrato una facilitazione nel parametro della latenzadurante una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> ancoraggio attentivo a partire dai 3 mesi <strong>di</strong> vita. Questi risultatisono stati riscontrati in<strong>di</strong>pendentemente dallo stato affettivo esibito dagli infanti. Leconnessioni neurali tra le strutture del sistema attentivo e le strutture responsabili dellarisposta <strong>di</strong> startle sembrerebbero perciò essere già mature a 3 mesi <strong>di</strong> vita, ed in grado <strong>di</strong>mo<strong>di</strong>ficare i parametri della risposta in modo in<strong>di</strong>pendente rispetto all’attività delle struttureneurali <strong>di</strong> tipo emozionale.Un secondo effetto molto interessante emerso in questo stu<strong>di</strong>o era che solamente illivello <strong>di</strong> affettività negativa esibito dagli infanti era in grado <strong>di</strong> modulare la risposta <strong>di</strong> startle.L’effetto dell’affettività negativa sulla risposta era tuttavia contrad<strong>di</strong>stinto da due <strong>di</strong>fferentipattern modulatori alle due età esaminate. In particolare, i bambini <strong>di</strong> 5 mesi che eranocaratterizzati da un alto livello <strong>di</strong> affettività negativa, mostravano un potenziamento dellarisposta <strong>di</strong> startle rispetto ai bambini della stessa età caratterizzati da un basso livello <strong>di</strong>negatività. Nei bambini <strong>di</strong> 3 mesi invece tale pattern modulatorio si invertiva: i bambinicaratterizzati da un basso livello <strong>di</strong> affettività negativa mostravano un potenziamento dellarisposta <strong>di</strong> startle, rispetto ai bambini caratterizzati da un alto livello <strong>di</strong> negatività. Talerisultato replica alcuni dati <strong>di</strong> una precedente ricerca relativa alla modulazione affettiva <strong>di</strong>startle infantile (Don<strong>di</strong>, 2008; Franchin, 2006), che <strong>di</strong>mostravano come gli effetti modulatoriesercitati sulla risposta da uno stato emozionale negativo in infanti <strong>di</strong> 3 mesi <strong>di</strong> vita fosseroesattamente opposti rispetto a quelli <strong>di</strong>mostrati dalla letteratura in infanti <strong>di</strong> 5 mesi <strong>di</strong> vita e89