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caso clinico - Giornale Italiano di Aritmologia e Cardiostimolazione

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Pacemaker GIAC • Volume e sistemi 6 antitaccheggio: • Numero 1 • Marzo precauzioni 2003LAVORO ORIGINALESincope inportatore <strong>di</strong>pacemaker perinterferenzada campoelettromagneticogenerato dasistemaantitaccheggio:<strong>caso</strong> <strong>clinico</strong>Alessandro Vaglio, Silvano Silvani, *Piero Rizzardo, Andrea Lo Presti,Maria Sarpellon, Gabriele RisicaG Ital Aritmol Car<strong>di</strong>ostim 2003;1:1-3Divisione <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>ologia, Venezia*Divisione <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>ologia, RavennaRIASSUNTORiportiamo il <strong>caso</strong> <strong>di</strong> un paziente <strong>di</strong>pendente da pacemakerche ha presentato sincope e reset del pacemaker durante esposizionea sistema antitaccheggio, verosimilmente per una combinazione<strong>di</strong> segnali interferenti ad alta frequenza e ampiezza chehanno provocato il reset e segnali <strong>di</strong> ampiezza e frequenza piùbassi che hanno provocato l’inibizione del pacemaker.Parole chiave: sistema antitaccheggio, pacemaker, interferenza,sincope.IntroduzioneUn campo elettromagnetico variabile nel tempo puòinfluenzare i pacemaker (PM) e i defibrillatori (ICD) inmodo <strong>di</strong>verso a seconda dell’intensità e della frequenza.1 Segnali <strong>di</strong> bassa ampiezza sono ininfluenti: rientranoin questa categoria i campi elettromagnetici variabiligenerati dalla rete elettrica domestica e dai comuniapparecchi elettrici utilizzati.Segnali <strong>di</strong> ampiezza molto elevata e <strong>di</strong> elevata frequenzapossono agire <strong>di</strong>rettamente sulla memoria RAMdel PM alterandone alcune celle: <strong>di</strong> conseguenza il PMsi resetta in una modalità <strong>di</strong> funzionamento predefinita,variabile da produttore a produttore, e non è interrogabilené riprogrammabile da programmatore; è necessarioripristinare la memoria RAM. Inoltre, quandoil pacemaker si autoprogramma nello stato <strong>di</strong> reset <strong>di</strong>sconnettel’alimentazione delle memorie Holter e deicontatori, perdendone <strong>di</strong> conseguenza le informazioni.Gli ICD possono commutare nella modalità <strong>di</strong> solo monitoraggioescludendo l’erogazione delle terapie. 2Campi elettromagnetici variabili <strong>di</strong> ampiezza interme<strong>di</strong>avengono captati dai cateteri che agiscono comeantenne: l’efficienza dei cateteri come antenne è aumentatase il catetere è ripiegato ad ansa nella tasca del PM,formando così una spirale. Il segnale generato nel catetereentra nel circuito <strong>di</strong> sensing con effetti variabili aseconda della frequenza. Se la frequenza è superiore a 9Hz, il PM opera temporaneamente nella modalità antiinterferenzain asincrono. Se la frequenza è inferiore a 9Hz, il PM può essere temporaneamente inibito o stimo-1


GIAC • Volume 6 • Numero 1 • Marzo 2003lare ad alta frequenza in VDD. Gli ICD possono erogarela terapia con shock ovviamente inappropriato.I sistemi antitaccheggio sono costituiti da 2 colonneaffrontate, trasmittente e ricevente, tra le quali vienegenerato un campo elettromagnetico variabile nel tempo:teoricamente possono pertanto interferire con i PMe gli ICD secondo tutte le modalità sopradescritte.Caso <strong>clinico</strong>Paziente <strong>di</strong> anni 82, affetto da car<strong>di</strong>opatia post-infartualesottoposto a impianto <strong>di</strong> pacemaker* VDDR monocatetereper blocco atrioventricolare completo.Il soggetto è stato ricoverato nel nostro reparto inseguito ad episo<strong>di</strong>o sincopale; la sincope si era verificatamentre il paziente stazionava tra le colonne <strong>di</strong> unsistema antitaccheggio (Detection system modello 3800della 3M) per esaminare i libri esposti sul banco <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<strong>di</strong> una libreria.Il tracciato ECG all’ingresso <strong>di</strong>mostrava ritmo dapacemaker stimolante in VVI. Non era possibile l’usualeinterrogazione telemetrica del PM; i tecnici della <strong>di</strong>ttacostruttrice rilevavano che il pacemaker si trovava inmodalità <strong>di</strong> “reset” e provvedevano alla riprogrammazionein VDDR. Risultavano inoltre azzerate le memorieHolter e i contatori a causa dello stato <strong>di</strong> reset. Dall’ultimocontrollo del pacemaker precedente l’episo<strong>di</strong>o,il pacemaker risultava programmato in VDDR con sensibilitàbipolare in atrio e in ventricolo e valori <strong>di</strong> sensibilità<strong>di</strong> 0,1 mV in atrio e 2 mV in ventricolo.Dopo riprogrammazione risultavano ottimali i parametri<strong>di</strong> carica della batteria e <strong>di</strong> soglia. Fino ad oggi(trascorsi 11 mesi) il paziente è rimasto asintomatico ela stimolazione è regolarmente atrioguidata.Commento e conclusioniLa possibilità teorica <strong>di</strong> interferenza è stata stu<strong>di</strong>atame<strong>di</strong>ante modelli del corpo umano con PM inserito ein pazienti portatori <strong>di</strong> PM sottoposti a campi elettromagneticiin con<strong>di</strong>zioni controllate. Mugica 3 ha rilevatoanomalie <strong>di</strong> funzionamento dei pacemaker nel 17%*Pacemaker Vitatron Saphir II.<strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> pazienti portatori sottoposti al campo<strong>di</strong> sistemi antitaccheggio. Tali anomalie erano transitorie,imme<strong>di</strong>atamente reversibili e, in un solo paziente,causa <strong>di</strong> modesti sintomi. L’autore conclude quin<strong>di</strong> cheè sufficiente avvisare il paziente <strong>di</strong> non fermarsi tra lecolonne del sistema antitaccheggio. Più preoccupante èla segnalazione <strong>di</strong> casi <strong>di</strong> erogazione inappropriata <strong>di</strong>terapie in portatori <strong>di</strong> ICD in seguito a interferenze elettromagnetiche.4 Il sistema antitaccheggio è infatti ingrado <strong>di</strong> generare segnali della durata <strong>di</strong> 10-15 secon<strong>di</strong>sufficienti per indurre l’erogazione delle terapie dell’ICD.Il paziente del <strong>caso</strong> da noi descritto è <strong>di</strong>pendente dapacemaker; è verosimile che il sistema antitaccheggioabbia sottoposto il pacemaker a una combinazione <strong>di</strong>segnali a bassa frequenza che lo hanno temporaneamenteinibito con conseguente asistolia e segnali adalta frequenza e ampiezza che ne hanno provocato ilreset. Si conferma quin<strong>di</strong> la possibilità che i sistemi antitaccheggiointerferiscano con il pacemaker con conseguenzeclinicamente significative; la probabilità <strong>di</strong> interferenzeclinicamente significative è però molto bassa:la FDA 2 riporta 49 casi in 10 anni.I provve<strong>di</strong>menti utili per annullare questo rischiosono semplici e sono sostanzialmente <strong>di</strong> 2 tipi:1) Programmare la sensibilità del PM in modo da escluderesegnali <strong>di</strong> bassa ampiezza, preferendo sensingbipolari; sarebbe utile, ma <strong>di</strong>fficilmente praticabile,la riduzione del numero <strong>di</strong> spirali con cui si avvolgel’eccesso <strong>di</strong> lunghezza dei cateteri.2) Provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>retti a ridurre i tempi <strong>di</strong> esposizionea pochi secon<strong>di</strong> coinvolgendo me<strong>di</strong>ci, produttorie utilizzatori dei sistemi antitaccheggio, pubblicheautorità competenti:a) I me<strong>di</strong>ci dovrebbero informare i pazienti dell’esistenza<strong>di</strong> questa possibile fonte <strong>di</strong> interferenza eistruirli a transitare velocemente tra le colonne <strong>di</strong>rilievo del sistema antitaccheggio.b) I produttori <strong>di</strong> sistemi antitaccheggio dovrebberopre<strong>di</strong>sporre una segnaletica che gli utilizzatori dovrebberoesporre, per in<strong>di</strong>carne la presenza e lalocalizzazione. A tale proposito la FDA 4 statunitensein documento dell’agosto 2000 raccomandavache i produttori <strong>di</strong> sistemi antitaccheggiocreassero un sistema <strong>di</strong> segnalazione tale da consentireai portatori <strong>di</strong> PM <strong>di</strong> adottare le appro-2


Pacemaker e sistemi antitaccheggio: precauzionipriate precauzioni per minimizzare il rischio <strong>di</strong>interferenze.c) L’autorità pubblica competente dovrebbe stabilireper norma che gli apparecchi antitaccheggiosiano posizionati in punti dove il pubblico nonabbia motivo o non sia costretto a sostare per ilcrearsi <strong>di</strong> code o rallentamenti dei flussi.Infine è probabile che l’evoluzione tecnologica deisistemi antitaccheggio porti alla messa a punto <strong>di</strong> apparecchiatureche utilizzano potenze <strong>di</strong> campo inferiori,pertanto non interferenti.Bibliografia1. Corbucci G, Riva U, Sciotto F, et al. Gli stimolatori car<strong>di</strong>aciimpiantabili e le interferenze elettromagnetiche. GIAC 2001;4:180-189.2. Burlington B. Important information on anti-theft and metaldetector system and pacemakers, ICDs, and spinal cord stimulators.Safety notification of the Center for Devices and Ra<strong>di</strong>ologicalHealthon. The webpage www.fda.gov/cdrh/safety.html.September 28, 1998.3. Mugica J, Henry L, Podeur H. Study of interaction betweenpermanent pacemaker and electronic antitheft surveillance system.PACE 2000;23:333-337.4. Santucci PA, Haw J, Trohman RG. Interference with an implantabledefibrillator by an electronic antitheft-surveillance device.N Engl J Med 1998;339:1371-1373.In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenzaAlessandro VaglioDivisione <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>ologiaOspedali Civili RiunitiCampo SS. Giovanni e Paolo30100 VeneziaTel.: 041/5294602Fax: 041/5294336e-mail: aleva@libero.it3

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