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Verbum Domini: la sinfonia della Parola - Vitanostra-nuovaciteaux.it

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Magistero 2.2<strong>Verbum</strong> <strong>Domini</strong>: <strong>la</strong> <strong>sinfonia</strong> del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>fr. Benedetto Doni,Monastero DominusTecum Pra ’d Mill, OCistRiscoprire <strong>la</strong> central<strong>it</strong>à del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio nel<strong>la</strong> v<strong>it</strong>a e nel<strong>la</strong> missione del<strong>la</strong> Chiesaè lo scopo di fondo del<strong>la</strong> recente Esortazione apostolica postsinodale <strong>Verbum</strong><strong>Domini</strong> (VD) del 30 settembre 2010, in cui il Papa Benedetto XVI rie<strong>la</strong>bora e approfondisceil frutto del Sinodo dei Vescovi del 2008 sul<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio, per donarloautorevolmente a tutta <strong>la</strong> Chiesa. Un frutto tutto da gustare, che inizia (VD 2) e finisce(VD 123) con <strong>la</strong> gioia piena che viene dall’incontro con Cristo, Verbo del<strong>la</strong> V<strong>it</strong>a,nel<strong>la</strong> comunione ecclesiale e trin<strong>it</strong>aria: «<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> crea comunione e realizza <strong>la</strong> gioia,una gioia profonda che scaturisce dal cuore stesso del<strong>la</strong> v<strong>it</strong>a trin<strong>it</strong>aria e si comunicaa noi nel Figlio» (VD 123). Con questo tono di gioia il Papa vuole inv<strong>it</strong>are ad amaredi più <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio, a riscoprirne il fascino e <strong>la</strong> bellezza, a recuperarne <strong>la</strong> central<strong>it</strong>ànel<strong>la</strong> v<strong>it</strong>a cristiana ed approfondirne <strong>la</strong> conoscenza e <strong>la</strong> familiar<strong>it</strong>à con un approcciocredente e orante, per coglierne in modo sempre più adeguato il profondo ed inesauribilesenso teologico e spir<strong>it</strong>uale, e così percepire «nelle parole <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>» (VD 44) 1 .A questo scopo egli sviluppa un’ampia riflessione secondo alcune linee fondamentalidi cui vorremmo evidenziare, oltre agli aspetti più importanti ed essenziali, quelli checoncernono più da vicino <strong>la</strong> v<strong>it</strong>a monastica e possono offrirle stimoli significativi.Un “Dio-Paro<strong>la</strong>”Non solo Dio rivolge <strong>la</strong> sua Paro<strong>la</strong> agli uomini e si fa conoscere nel dialogo cheinstaura con loro, ma – afferma il Papa risalendo dal<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione al mistero stesso diDio – è Egli stesso, in se stesso, Paro<strong>la</strong>, Dialogo, Comunicazione, «mistero di amoreinfin<strong>it</strong>o in cui il Padre dall’etern<strong>it</strong>à esprime <strong>la</strong> sua Paro<strong>la</strong> nello Spir<strong>it</strong>o Santo» (VD6). Infatti, se prendiamo sul serio quello che dice l’inizio del Prologo del Vangelo diGiovanni sul<strong>la</strong> preesistenza del Verbo in Dio fin dal principio, come il Papa ci esortaa fare, allora scopriamo che nel cuore del<strong>la</strong> v<strong>it</strong>a divina c’è da sempre <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> 2 , ilDialogo d’amore tra le Persone divine, al quale anche noi siamo inv<strong>it</strong>ati a partecipare.Questo “dialogo divino” si apre e si dona a noi attraverso il mistero centrale del<strong>la</strong> fede1Qui il documento c<strong>it</strong>a: BENEDETTO XVI, Discorso agli uomini di cultura al «Collège des Bernardins»di Parigi, 12 settembre 2008. Questo importante discorso, centrato sul<strong>la</strong> v<strong>it</strong>a monastica come culturadel<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>, è richiamato frequentemente in VD.2Il Logos, <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>, appartiene al<strong>la</strong> natura stessa di Dio, secondo <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> conclusiva sul concettobiblico di Dio che ci dà Giovanni nel Prologo del suo Vangelo: cfr. BENEDETTO XVI, Discorsoall’Univers<strong>it</strong>à di Ratisbona, 12 settembre 2006.24


cristiana: l’incarnazione del Verbo. La Paro<strong>la</strong> eterna di Dio entra liberamente nel<strong>la</strong>storia assumendo <strong>la</strong> nostra carne per rive<strong>la</strong>rci il Dio che nessuno ha mai visto. Escedal Padre per r<strong>it</strong>ornare a Lui, non senza avere operato ciò per cui l’ha mandata: comunicareil suo amore incondizionato per gli uomini. Gesù Cristo, Verbo fatto carne,è infatti il rive<strong>la</strong>tore del Padre, il narratore di Dio, <strong>la</strong> sua Paro<strong>la</strong> defin<strong>it</strong>iva ed efficace(VD 14; 90). Tutto il discorso del Papa, come annuncia fin dall’inizio (VD 5), facostante riferimento al mistero dell’incarnazione del Verbo, ispirandosi in partico<strong>la</strong>real<strong>la</strong> profonda med<strong>it</strong>azione dell’apostolo ed evangelista Giovanni.Dal<strong>la</strong> contemp<strong>la</strong>zione di questo mistero si sviluppano tre linee di riflessione sul<strong>la</strong>Paro<strong>la</strong> di Dio in prospettiva trin<strong>it</strong>aria: <strong>la</strong> cristologia del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>, il suo rapporto conlo Spir<strong>it</strong>o Santo e il suo riferimento al Padre. In Cristo, <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio per mezzodel<strong>la</strong> quale tutto è stato creato e che si rive<strong>la</strong> progressivamente lungo <strong>la</strong> storia del<strong>la</strong>salvezza, si manifesta in modo pieno e defin<strong>it</strong>ivo, non nel<strong>la</strong> grandezza e nel<strong>la</strong> potenza,ma nell’umiltà del<strong>la</strong> nostra condizione, facendosi carne, persona, evento, volto. «IlVerbo si è abbreviato» 3 – afferma il Papa c<strong>it</strong>ando da Origene questa suggestiva espressionedel<strong>la</strong> tradizione patristica e medievale che si r<strong>it</strong>rova anche nei padri cistercensi –affinché <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> divina possa esprimersi in parole umane: «<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> eterna si è fattapicco<strong>la</strong> […] affinché diventi per noi afferrabile» (VD 12) 4 . Gesù è dunque piena manifestazionedel Verbo eterno nel<strong>la</strong> sua uman<strong>it</strong>à totalmente obbediente al Padre e trasparenteal<strong>la</strong> sua volontà, fino all’estremo dono di sé nel<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> silenziosa e tuttaviasupremamente eloquente del<strong>la</strong> croce, che sigil<strong>la</strong> <strong>la</strong> nuova ed eterna alleanza e sfocianel<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> luminosa e v<strong>it</strong>toriosa del<strong>la</strong> risurrezione. Tutta <strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> salvezza trova«<strong>la</strong> sua logica e il suo vero significato» (VD 13) nel mistero pasquale di Cristo, nelquale si compiono le sacre Scr<strong>it</strong>ture e si manifesta l’un<strong>it</strong>à di tutto il disegno divino.Ma questa piena e defin<strong>it</strong>iva manifestazione del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> eterna di Dio in Cristoè sempre operata dallo Spir<strong>it</strong>o Santo e coordinata al<strong>la</strong> sua missione e azione, comesi vede in tutta <strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione del Nuovo Testamento, dal concepimento di Gesù nelseno di Maria per opera dello Spir<strong>it</strong>o Santo, al<strong>la</strong> sua missione pubblica e al<strong>la</strong> suamorte e risurrezione realizzate nel<strong>la</strong> potenza dello Spir<strong>it</strong>o Santo, fino all’effusionedello Spir<strong>it</strong>o sugli apostoli e all’ispirazione delle sacre Scr<strong>it</strong>ture (VD 15). Da questare<strong>la</strong>zione cost<strong>it</strong>utiva nell’economia del<strong>la</strong> salvezza tra il Verbo e lo Spir<strong>it</strong>o, che Sant’Ireneochiama “le due mani del Padre”, deriva <strong>la</strong> necess<strong>it</strong>à dell’azione dello Spir<strong>it</strong>o innoi per accedere al<strong>la</strong> comprensione del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio: «come <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio viene anoi […] mediante l’azione dello Spir<strong>it</strong>o Santo, così essa può essere accolta e compresaveramente solo grazie al medesimo Spir<strong>it</strong>o» (VD 16 5 ).Non si coglierebbe però tutta <strong>la</strong> dinamica e <strong>la</strong> traiettoria del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio nel<strong>la</strong>sua rive<strong>la</strong>zione, senza riconoscerne <strong>la</strong> fonte originaria ed il supremo compimento nel3Cfr. HENRI DE LUBAC, Esegesi medievale, vol. III, Jaka Book, Mi<strong>la</strong>no 1996.4BENEDETTO XVI, Omelia nel<strong>la</strong> solenn<strong>it</strong>à del<strong>la</strong> Nativ<strong>it</strong>à del Signore, 24 dicembre 2006.5In questo stesso paragrafo si danno suggestive testimonianze patristiche, medievali e l<strong>it</strong>urgiche …, diquesta necess<strong>it</strong>à dell’azione dello Spir<strong>it</strong>o per accogliere e comprendere <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio.25


mistero del Padre, che genera il Verbo dall’etern<strong>it</strong>à e lo manda agli uomini «per inv<strong>it</strong>arlie ammetterli al<strong>la</strong> comunione con sé» 6 . In Cristo, infatti, il Logos eterno viene anoi nel<strong>la</strong> potenza dello Spir<strong>it</strong>o per rive<strong>la</strong>rci il Padre e condurci a Lui (VD 20), e peril Papa «non esiste prior<strong>it</strong>à più grande di questa: riaprire all’uomo di oggi l’accesso aDio» (VD 2). Per questo si deve tenere ben presente lo scopo finale del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> divinadonataci dal Padre: portarci a Lui, ridarci accesso a Lui. Questo riferimento al Padreviene collegato dal Papa anche al rapporto del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> con il silenzio (VD 21; 66).Infatti è il silenzio del Padre, abissale ma sorgivo, che genera, accompagna e porta acompimento <strong>la</strong> sua Paro<strong>la</strong>. Silenzio non di assenza vuota e sterile, fredda e indifferente,ma di presenza piena e feconda che fa spazio e dà v<strong>it</strong>a al<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>, <strong>la</strong> prepara,<strong>la</strong> prolunga e <strong>la</strong> riaccoglie nel suo seno. Il silenzio di Dio, che molti santi e misticihanno sperimentato e che anche molti uomini di oggi sperimentano, appare così unadimensione non contraria, ma propria e complementare al<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>, da vivere comemomento e aspetto necessario del cammino di ricerca e di ascolto di Dio. Proprio perquesto forse i monaci si sentono chiamati a vivere a fondo, come Maria, entrambe ledimensioni del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> e del silenzio.26L’analogia del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di DioÈ forse questa una delle intuizioni maggiori del Sinodo che il Papa ripropone echiede di approfondire (VD 7): l’unica Paro<strong>la</strong> del comunicarsi di Dio nel suo misteroeterno, quando si riversa nel mondo e nel<strong>la</strong> storia, si rifrange in una <strong>sinfonia</strong>di significati analogici. Da un <strong>la</strong>to infatti c’è <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> eterna di Dio, il suo Verboconsustanziale da sempre presso Dio, che si è fatto carne nel seno di Maria. Dunque,in primo luogo e in senso pieno, <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio è il Verbo eterno che si fa carne inGesù Cristo, <strong>la</strong> sua stessa Persona divina e vivente, eterna e incarnata. Dall’altro <strong>la</strong>toc’è <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio seminata nel<strong>la</strong> creazione, nel<strong>la</strong> storia, nelle culture e nel cuoredell’uomo, che si rive<strong>la</strong> in modo speciale nell’alleanza con Israele fino a trovare il suovertice e <strong>la</strong> sua pienezza in Gesù Cristo. Parafrasando il salmo 84,12 si potrebbe direche <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio si affaccia dal cielo (il Verbo eterno che si incarna) e germogliadal<strong>la</strong> terra (<strong>la</strong> Rive<strong>la</strong>zione nel creato e nel<strong>la</strong> storia), incontrandosi in Gesù Cristo.Questo doppio movimento dall’alto e dal basso del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio, che si salda inCristo, confluisce in un terzo movimento, questa volta orizzontale, che consiste nel<strong>la</strong>trasmissione nel tempo e nello spazio del<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione di Dio in Cristo attraverso <strong>la</strong>Tradizione viva del<strong>la</strong> Chiesa e <strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura, strettamente connesse tra loro. Persviluppare quest’immagine si potrebbe dire che l’acqua del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio, che èspir<strong>it</strong>o e v<strong>it</strong>a, scende dall’alto, da Dio, come pioggia dal cielo, fluisce dal basso nellefalde nascoste che scorrono nel cuore del<strong>la</strong> creazione e del<strong>la</strong> storia, raccogliendosi inpienezza nel<strong>la</strong> sorgente che è Cristo, per donarsi a noi attraverso <strong>la</strong> salda condutturadel<strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura garant<strong>it</strong>a dall’ispirazione divina, all’interno però del grande fiu-6CONC. ECUM. VAT. II, Cost. dogm. sul<strong>la</strong> divina Rive<strong>la</strong>zione Dei <strong>Verbum</strong>, 2.


me del<strong>la</strong> Tradizione viva del<strong>la</strong> Chiesa.Ecco dunque le tre coordinate su cui si possono artico<strong>la</strong>re organicamente i diversisignificati analogici del<strong>la</strong> “Paro<strong>la</strong> di Dio”: <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio eterna e incarnata inCristo; <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio che si rive<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> creazione e nel<strong>la</strong> storia; <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Diotrasmessa nel<strong>la</strong> Tradizione viva del<strong>la</strong> Chiesa e attestata nel<strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura ispiratada Dio stesso. È <strong>la</strong> stessa realtà, cioè il comunicarsi di Dio, ma colto nelle sue diverseattuazioni e mediazioni: nel<strong>la</strong> Trin<strong>it</strong>à e in Cristo, nel mondo e nel<strong>la</strong> storia, nel<strong>la</strong> Tradizionee nel<strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura. Cristo è al centro e allo snodo di queste tre coordinate,è l’assolo da cui dipende il senso di tutta <strong>la</strong> grande <strong>sinfonia</strong> del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> divina nelcosmo e nel<strong>la</strong> storia (VD 13), di cui si potrebbe dire che <strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura è come <strong>la</strong>part<strong>it</strong>ura musicale, in quanto assieme al<strong>la</strong> Tradizione ci permette di ascoltar<strong>la</strong> e di far<strong>la</strong>risuonare in noi per mezzo dello Spir<strong>it</strong>o Santo. Perciò <strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura, «sebbene ilVerbo di Dio <strong>la</strong> preceda e <strong>la</strong> ecceda» (VD 17), è “Paro<strong>la</strong> di Dio” perché <strong>la</strong> comunicae le dà accesso, <strong>la</strong> contiene e <strong>la</strong> dona, quale attestazione divinamente ispirata del<strong>la</strong>rive<strong>la</strong>zione di Dio in Cristo. Attraverso <strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura infatti, Dio stesso ci par<strong>la</strong>e si comunica a noi, Cristo si manifesta e ci incontra, <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> divina del<strong>la</strong> salvezzarisuona nei nostri cuori. «Tutto questo ci fa comprendere perché nel<strong>la</strong> Chiesa veneriamograndemente le sacre Scr<strong>it</strong>ture, pur non essendo <strong>la</strong> fede cristiana una “religionedel Libro”: il cristianesimo è <strong>la</strong> “religione del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio”, non di “una paro<strong>la</strong>scr<strong>it</strong>ta e muta, ma del Verbo incarnato e vivente” 7 » (VD 7). Quindi <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio,cioè il comunicarsi di Dio all’uomo nel mondo e nel<strong>la</strong> storia culminante in Cristo, èuna realtà divina trascendente, un atto divino, una Persona divina, quel<strong>la</strong> del Verboincarnato, che <strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura attesta e rende udibile e incontrabile, cost<strong>it</strong>uendonecome “il corpo” che <strong>la</strong> manifesta 8 .Di queste tre coordinate fondamentali dei significati analogici del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio,quel<strong>la</strong> verticale re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> divina nel mistero trin<strong>it</strong>ario e nell’economia del<strong>la</strong>salvezza è già stata brevemente considerata nel paragrafo precedente, mentre quel<strong>la</strong>orizzontale, del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio che viene a noi attraverso <strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura nel<strong>la</strong>Chiesa, sarà il tema centrale di tutto il documento che affronteremo nei paragrafi seguenti.Riguardo invece al<strong>la</strong> coordinata “dal basso” re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> dimensione cosmica,antropologica, culturale e storica del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio, il Papa sottolinea innanz<strong>it</strong>uttocome tutto il creato stia sotto il segno del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>, perché nasce dal<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio ene porta <strong>la</strong> traccia, in essa ha il suo fondamento e sta al suo servizio (VD 8; 108; 121).Nel<strong>la</strong> visione cristiana, infatti, <strong>la</strong> vera realtà che non passa, che rimane in eterno, è <strong>la</strong>Paro<strong>la</strong> di Dio, il suo comunicarsi, il suo dialogo d’amore: tutto il resto trova senso econsistenza solo in essa. Di questo realismo cristiano, che fonda tutto sull’unica solidaroccia del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio, c’è più che mai bisogno in questo nostro tempo di in-7SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE, Homilia super Missus est, IV, 11: PL 183, 86 B.8«Il corpo del Figlio è <strong>la</strong> Scr<strong>it</strong>tura a noi trasmessa»: SANT’AMBROGIO, Expos<strong>it</strong>io Evangelii secundumLucam 6, 33: PL 15, 1677 (VD 18); «…<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio viene a noi nel corpo di Cristo, nel corpoeucaristico e nel corpo delle Scr<strong>it</strong>ture…» (VD 16). Cfr. anche VD 54, nota 191; 56, nota 199.27


sicurezza, di fragil<strong>it</strong>à e di disorientamento (VD 10). E di questo i monasteri possonoessere oggi più che mai testimoni 9 . All’interno di questo riferimento dell’intero creatoal<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio, si staglia l’uomo creato a immagine di Dio, nel<strong>la</strong> cui coscienza <strong>la</strong>Paro<strong>la</strong> divina risuona come appello interiore al bene, come legge scr<strong>it</strong>ta nel cuore,come chiamata a riconoscere i preziosi doni ricevuti, e attraverso di essi il loro Donatore(VD 9). Ma è anche nelle culture e nelle altre religioni che si possono trovareechi, semi (i semina Verbi di cui par<strong>la</strong> San Giustino) e valori del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio, che siincarna sempre nelle differenti culture dell’uomo (VD 114) e può essere posta in dialogocon le ricchezze delle altre religioni (VD 117-119). Infine anche «<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zionebiblica è profondamente radicata nel<strong>la</strong> storia… vi si manifesta progressivamente…si adatta al livello culturale e morale… del contesto storico» (VD 42); quindi anchenel<strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio ha sempre un’intrinseca dimensione culturale estorica in cui si incarna.28La Chiesa “grembo del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>”Prima del rapporto e del<strong>la</strong> risposta dell’uomo come tale e di ciascuno di noi al<strong>la</strong>Paro<strong>la</strong> di Dio, occorre piuttosto considerare <strong>la</strong> sua re<strong>la</strong>zione originaria e v<strong>it</strong>ale con<strong>la</strong> Chiesa che ne è come il “grembo” in cui si forma e da cui nasce, che l’accoglie e<strong>la</strong> custodisce, che <strong>la</strong> dona e <strong>la</strong> offre a tutti. È il Papa stesso a riprendere «l’analogiasviluppata dai Padri del<strong>la</strong> Chiesa tra il Verbo di Dio che si fa “carne” e <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> chesi fa “libro”» (VD 18) 10 , applicando<strong>la</strong> così al<strong>la</strong> Chiesa: «come il Verbo di Dio si èfatto carne per opera dello Spir<strong>it</strong>o Santo nel grembo del<strong>la</strong> Vergine Maria, così <strong>la</strong> sacraScr<strong>it</strong>tura nasce dal grembo del<strong>la</strong> Chiesa per opera del medesimo Spir<strong>it</strong>o» (VD 19).Tale analogia mette in luce come <strong>la</strong> formazione del<strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura, che si realizza inforza dell’ispirazione dello Spir<strong>it</strong>o Santo attraverso l’opera degli autori sacri, avvengatuttavia fondamentalmente nel seno del<strong>la</strong> Chiesa che è <strong>la</strong> prima destinataria e <strong>la</strong> veradepos<strong>it</strong>aria del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio: «<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> divina, pronunciata nel tempo, si è donatae “consegnata” al<strong>la</strong> Chiesa in modo defin<strong>it</strong>ivo» (VD 17). Infatti <strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione di Dioin Cristo è stata affidata al<strong>la</strong> Chiesa che fin dal<strong>la</strong> sua origine l’ha accolta e trasmessa siaattraverso <strong>la</strong> sua Tradizione (predicazione, dottrina, v<strong>it</strong>a, culto, ist<strong>it</strong>uzioni, etc.), siaattraverso <strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura divinamente ispirata in cui si è come fissata e cristallizzata.Quest’opera di attestazione letteraria del<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione del Nuovo Testamento e di ricezionecristiana dell’Antico Testamento, è avvenuta nell’ambiente v<strong>it</strong>ale del<strong>la</strong> Chiesaformato da tradizioni di fede, v<strong>it</strong>a l<strong>it</strong>urgica, attiv<strong>it</strong>à del<strong>la</strong> comun<strong>it</strong>à, mondo spir<strong>it</strong>uale,cultura, vicende storiche… (VD 29). La sacra Scr<strong>it</strong>tura ha preso corpo dunque nel<strong>la</strong>9«Nel<strong>la</strong> confusione dei tempi in cui niente sembrava resistere, [i monaci] volevano fare <strong>la</strong> cosaessenziale: impegnarsi per trovare ciò che vale e permane sempre… Dalle cose secondarie volevanopassare a quelle essenziali, a ciò che, solo, è veramente importante e affidabile […] dietro le coseprovvisorie cercavano il defin<strong>it</strong>ivo. […] La via era <strong>la</strong> sua Paro<strong>la</strong> che, nei libri delle sacre Scr<strong>it</strong>ture, eraaperta davanti agli uomini». BENEDETTO XVI, Discorso al «Collège des Bernardins», c<strong>it</strong>.10Cfr. anche HENRI DE LUBAC, Storia e Spir<strong>it</strong>o, Jaka Book, Mi<strong>la</strong>no 1985, pp. 365-375.


Chiesa, per ispirazione dello Spir<strong>it</strong>o, attraverso l’opera degli autori sacri v<strong>it</strong>almenteinser<strong>it</strong>i e partecipi nel<strong>la</strong> v<strong>it</strong>a del<strong>la</strong> comun<strong>it</strong>à cristiana in cui e per cui scrivevano. Inquesto senso, come afferma il Papa, «<strong>la</strong> Bibbia è il libro del<strong>la</strong> Chiesa […] scr<strong>it</strong>to dalPopolo di Dio e per il Popolo di Dio» (VD 29-30) 11 .C’è però un rapporto ancora più profondo tra <strong>la</strong> Chiesa e <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio. LaChiesa non è solo l’alveo v<strong>it</strong>ale in cui si è formata <strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura, bensì è il “grembocredente” come quello di Maria che ha accolto <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio e se ne è <strong>la</strong>sciatacreare e p<strong>la</strong>smare: «Accogliere il Verbo vuol dire <strong>la</strong>sciarsi p<strong>la</strong>smare da Lui… È l’iniziodi una nuova creazione, nasce <strong>la</strong> creatura nuova, un popolo nuovo. […] Qui vediamodelinearsi il volto del<strong>la</strong> Chiesa, come realtà defin<strong>it</strong>a dall’accoglienza del Verbo di Dioche facendosi carne è venuto a porre <strong>la</strong> sua tenda tra noi» (VD 50). Si può dire allorache <strong>la</strong> sacra Scr<strong>it</strong>tura nasce dal grembo del<strong>la</strong> Chiesa proprio perché <strong>la</strong> Chiesa accogliecon fede nel suo seno <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> divina, il Verbo di Dio, e se ne <strong>la</strong>scia creare come suadimora e sua Sposa. Così <strong>la</strong> Chiesa è fatta custode e dimora, “tenda” del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> diDio, che in lei rimane viva ed efficace in quanto le resta incessantemente un<strong>it</strong>a in unmistico dialogo nuziale. Infatti «il rapporto tra Cristo, Paro<strong>la</strong> del Padre, e <strong>la</strong> Chiesanon può essere compreso nei termini di un evento semplicemente passato, ma si trattadi una re<strong>la</strong>zione v<strong>it</strong>ale in cui ciascun fedele è chiamato ad entrare personalmente»(VD 51). Ecco perciò che il grembo del<strong>la</strong> Chiesa che accoglie e custodisce <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>,diventa anche il luogo, <strong>la</strong> realtà, l’amb<strong>it</strong>o, in cui <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> può essere incontrata eud<strong>it</strong>a come tale, come Paro<strong>la</strong> di Dio, da ciascuno. Si capisce a questo punto che solodentro <strong>la</strong> Chiesa e in viva comunione con lei si può entrare in un rapporto v<strong>it</strong>ale con<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio e cogliere <strong>la</strong> ver<strong>it</strong>à che vuole comunicarci: «Solo in questa comunionecol Popolo di Dio possiamo realmente entrare con il “noi” nel nucleo del<strong>la</strong> ver<strong>it</strong>àche Dio stesso ci vuol dire» (VD 30) 12 .L’uomo “ud<strong>it</strong>ore del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>”Al dialogo che Dio instaura e porta avanti incessantemente con <strong>la</strong> Chiesa, ogniuomo è chiamato a partecipare personalmente. In tale dialogo, il primato assolutoè quello di Dio e del<strong>la</strong> sua Paro<strong>la</strong>. È lui che prende l’iniziativa, pienamente libera egratu<strong>it</strong>a, di comunicare se stesso e il suo amore agli uomini: «Piacque a Dio nel<strong>la</strong> suabontà e sapienza rive<strong>la</strong>re se stesso e manifestare il mistero del<strong>la</strong> sua volontà» 13 . La Paro<strong>la</strong>che rivolge a noi è sempre puro dono. Tuttavia questa Paro<strong>la</strong> vuole renderci suoiveri partner ed interlocutori, interpel<strong>la</strong>ndoci e chiamandoci a entrare in dialogo con11«Il soggetto vivente del<strong>la</strong> Sacra Scr<strong>it</strong>tura è il Popolo di Dio, è <strong>la</strong> Chiesa […] e <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> è sempre vivanel soggetto vivente». BENEDETTO XVI, Discorso agli alunni del Seminario Romano Maggiore, 19febbraio 2007, c<strong>it</strong>ato in VD 86, nota 294.12«La Scr<strong>it</strong>tura… ha bisogno del<strong>la</strong> comun<strong>it</strong>à in cui si è formata e in cui viene vissuta… esistonodimensioni del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> e delle parole che si dischiudono soltanto nel<strong>la</strong> comunione vissuta di questaParo<strong>la</strong> che crea <strong>la</strong> storia.» BENEDETTO XVI, Discorso al «Collège des Bernardins», c<strong>it</strong>.13CONC. ECUM. VAT. II, Cost. dogm. sul<strong>la</strong> divina Rive<strong>la</strong>zione Dei <strong>Verbum</strong>, 2.29


lei , perché è una Paro<strong>la</strong> veramente “per l’uomo”, rivolta all’uomo, vicina all’uomo, afavore dell’uomo, capace di par<strong>la</strong>re al suo cuore e al<strong>la</strong> sua v<strong>it</strong>a, alle sue domande e aisuoi desideri (VD 23). Dal canto suo anche l’uomo è cost<strong>it</strong>utivamente “ud<strong>it</strong>ore del<strong>la</strong>Paro<strong>la</strong>”, in quanto «è reso da Dio capace di ascoltare e rispondere al<strong>la</strong> divina Paro<strong>la</strong>»,perché «è creato nel<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> e vive in essa» (VD 22), per cui «<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> non ci è originariamenteestranea» bensì familiare perché siamo fatti per lei (VD 50). Vi è quindiuna profonda ed originaria reciproc<strong>it</strong>à tra <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio e il cuore dell’uomo 14 , chesi attua nel fecondo incontro ed intreccio tra gli interrogativi, le attese e i desideridell’uomo con <strong>la</strong> luce e le indicazioni di v<strong>it</strong>a e di senso del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio. In questodialogo <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio rive<strong>la</strong> l’uomo a se stesso, illumina e purifica le sue aspirazionipiù profonde, lo aiuta a prendere coscienza del<strong>la</strong> portata e del<strong>la</strong> fragil<strong>it</strong>à del<strong>la</strong> sualibertà e gli rende nota <strong>la</strong> sua vocazione di figlio di Dio in Cristo. «È al<strong>la</strong> luce del<strong>la</strong>Rive<strong>la</strong>zione operata dal Verbo divino che si chiarisce defin<strong>it</strong>ivamente l’enigma del<strong>la</strong>condizione umana» (VD 6).In questo dialogo con <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> divina l’uomo può entrare solo con <strong>la</strong> fede: «<strong>la</strong>risposta propria dell’uomo al Dio che par<strong>la</strong> è <strong>la</strong> fede» (VD 25). Rispetto al<strong>la</strong> definizionedel<strong>la</strong> fede data dal<strong>la</strong> Dei <strong>Verbum</strong> che il Papa riprende, egli ne sottolinea ancorpiù il legame intimo con <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio che <strong>la</strong> susc<strong>it</strong>a e <strong>la</strong> fa sorgere nel cuoredell’uomo, riferendosi all’affermazione esplic<strong>it</strong>a di San Paolo a questo riguardo: «La fede dipende dunque dal<strong>la</strong> predicazione e <strong>la</strong> predicazione a sua volta si attua per<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> di Cristo.» (Rm 10,17). La fede dunque è scoperta e percezione – grazieall’azione dello Spir<strong>it</strong>o Santo in noi – del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio come Paro<strong>la</strong> viva di salvezza,come Paro<strong>la</strong> divina rivolta a noi, come Paro<strong>la</strong> personale del Padre che ci par<strong>la</strong> inCristo, scoperta che diventa «incontro con una Persona al<strong>la</strong> quale si affida <strong>la</strong> propriav<strong>it</strong>a» (VD 25; cfr. anche 11). Quest’accoglienza e risposta di fede al<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio,si dispiega e si sviluppa nel dialogo del<strong>la</strong> preghiera, in partico<strong>la</strong>re quel<strong>la</strong> dei Salmi,nei quali «Egli ci dà le parole con cui possiamo rivolgerci a Lui, portare <strong>la</strong> nostra v<strong>it</strong>anel colloquio davanti a Lui, trasformando così <strong>la</strong> v<strong>it</strong>a stessa in un movimento versoDio 15 . […] In tal modo… l’intera esistenza dell’uomo diviene un dialogo con Dioche par<strong>la</strong> ed ascolta, che chiama e mobil<strong>it</strong>a <strong>la</strong> nostra v<strong>it</strong>a» (VD 24). Ma l’accoglienzadel<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio coinvolge anche <strong>la</strong> ragione dell’uomo che deve sapersi aprire edi<strong>la</strong>tare ai nuovi orizzonti del<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione per essere in armonia con <strong>la</strong> fede (VD36), e anche <strong>la</strong> sua libertà, richiesta e implicata nel trascendimento del<strong>la</strong> “lettera” pergiungere a percepire nello Spir<strong>it</strong>o <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio: «<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio stesso, infatti,non è mai presente già nel<strong>la</strong> semplice letteral<strong>it</strong>à del testo. Per raggiunger<strong>la</strong> occorre untrascendimento e un processo di comprensione, che si <strong>la</strong>scia guidare dal movimento14Su questa reciproc<strong>it</strong>à tra <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio e il cuore dell’uomo, il padre Louf ha scr<strong>it</strong>to paginemolto belle: cfr. ANDRÉ LOUF, La via cistercense. Al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> dell’amore, Bor<strong>la</strong>, Roma 1990, pp. 76-80; IDEM, Lo Spir<strong>it</strong>o prega in noi, Qiqajon, Magnano 1995, pp. 46-52; IDEM, La v<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale,Qiqajon, Magnano 2001, pp. 34-36.15Cfr. BENEDETTO XVI, Discorso al «Collège des Bernardins», c<strong>it</strong>.30


interiore dell’insieme e perciò deve diventare anche un processo di v<strong>it</strong>a 16 . […] Taleprocesso possiede un’intima drammatic<strong>it</strong>à, poiché, nel processo di trascendimento, ilpassaggio che avviene in forza dello Spir<strong>it</strong>o ha inev<strong>it</strong>abilmente a che fare anche con<strong>la</strong> libertà di ciascuno» (VD 38).Questa profonda corrispondenza e reciproc<strong>it</strong>à tra <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio e <strong>la</strong> fede dell’uomosi attua e si manifesta in modo pieno e perfetto in Maria, Vergine dell’ascolto. Inpoche pennel<strong>la</strong>te il Papa ne dipinge un suggestivo r<strong>it</strong>ratto, evidenziando <strong>la</strong> sua fedeobbediente, <strong>la</strong> sua totale disponibil<strong>it</strong>à al<strong>la</strong> volontà di Dio, <strong>la</strong> sua incondizionata docil<strong>it</strong>àe piena sintonia con <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> divina, che el<strong>la</strong> serba e med<strong>it</strong>a incessantemente nelsuo cuore e dal<strong>la</strong> quale si <strong>la</strong>scia p<strong>la</strong>smare in ogni istante dell’esistenza. In partico<strong>la</strong>resono sottolineati tre aspetti. Il primo è Maria come modello di ascolto credente: «Mariaè <strong>la</strong> figura del<strong>la</strong> Chiesa in ascolto del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio che in lei si fa carne. Maria èanche simbolo dell’apertura per Dio e per gli altri; ascolto attivo, che interiorizza, assimi<strong>la</strong>,in cui <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> diviene forma del<strong>la</strong> v<strong>it</strong>a» (VD 27; cfr. anche 87, nota 297). Perquesto il Papa esorta ad approfondire il rapporto tra <strong>la</strong> riflessione sul mistero di Mariae <strong>la</strong> teologia del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong>, perché ciò porti beneficio sia al<strong>la</strong> v<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale che agli studibiblici e teologici. Il secondo aspetto è <strong>la</strong> familiar<strong>it</strong>à di Maria con <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio:«nel<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio è veramente a casa sua, ne esce e vi rientra con naturalezza. El<strong>la</strong>par<strong>la</strong> e pensa con <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio; <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio diventa paro<strong>la</strong> sua, e <strong>la</strong> sua paro<strong>la</strong>nasce dal<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio. […] Essendo intimamente penetrata dal<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio,el<strong>la</strong> può diventare madre del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> incarnata» (VD 28). Infine da Maria impariamoche il vero frutto di salvezza, sia del<strong>la</strong> preghiera che dell’impegno dei cristiani, nascedal<strong>la</strong> fede che accoglie <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> e se ne <strong>la</strong>scia liberamente p<strong>la</strong>smare e trasformare:«ogni cristiano che crede, ci ricorda Sant’Ambrogio, in un certo senso, concepisce egenera il Verbo di Dio in se stesso: se c’è una so<strong>la</strong> Madre di Cristo secondo <strong>la</strong> carne,secondo <strong>la</strong> fede, invece, Cristo è il frutto di tutti» (VD 28).A tutto questo è interessante collegare l’inv<strong>it</strong>o del Sinodo e del Papa a promuovere<strong>la</strong> rec<strong>it</strong>a dell’Angelus <strong>Domini</strong> (VD 88) che ci fa entrare e partecipare con Maria almistero e al<strong>la</strong> dinamica di questo incontro del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> divina con <strong>la</strong> fede, attraversocui il Verbo viene ad ab<strong>it</strong>are in mezzo a noi. Di questa preghiera, oggi forse menopresente e diffusa di un tempo rispetto ad esempio al Santo Rosario ancora moltopraticato, i monasteri sono custodi e testimoni fedeli, in armonia col posto centraleche ha nel<strong>la</strong> loro v<strong>it</strong>a l’accoglienza del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> che si fa carne. Siamo dunque esortatia valorizzare sempre di più questa preghiera, non solo come preghiera mariana,ma come med<strong>it</strong>azione orante del mistero dell’incarnazione, frutto dell’incontro del<strong>la</strong>Paro<strong>la</strong> con <strong>la</strong> fede in Maria e in tutti noi, per rafforzare così il nostro amore al Verboincarnato, chiedendo a Dio per intercessione di Maria di saperlo accogliere come leiper donarlo al mondo.16Cfr. BENEDETTO XVI, Discorso al «Collège des Bernardins», c<strong>it</strong>.31

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