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Programma per la assistenza alle persone con disturbi del ...

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oooal<strong>la</strong> rete integrata dei servizi aziendali, in grado didare risposta ai differenti livelli di complessità edintensità assistenziale nelle diverse fasce di età;<strong>la</strong> funzione di équipe multidimensionale va definitariorganizzando le professionalità già o<strong>per</strong>anti in questocampo, eventualmente arricchita di qualificazionispecialistiche mancanti sul territorio aziendale, ancheprevio accordo <strong>con</strong> altre strutture <strong>del</strong><strong>la</strong> rete interaziendale<strong>per</strong> l’<strong>assistenza</strong> ai DCA.i suddetti <strong>per</strong>corsi-programmi <strong>per</strong> l’<strong>assistenza</strong> <strong>alle</strong><strong>per</strong>sone <strong>con</strong> DCA devono prevedere il pieno coinvolgimentodei Dipartimenti di Salute Mentale <strong>per</strong> quanto riguarda<strong>la</strong> organizzazione, il coordinamento e <strong>la</strong> attuazionedegli stessi, nel <strong>con</strong>testo <strong>del</strong>le specifiche realtà,culture organizzative ed artico<strong>la</strong>zioni dei servizi <strong>per</strong>le diverse fasce di età;devono essere assunte iniziative di comunicazione,interna ed esterna, sulle azioni intraprese <strong>per</strong> ilmiglioramento <strong>del</strong><strong>la</strong> presa in carico, <strong>del</strong><strong>la</strong>appropriatezza e <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>con</strong>tinuità <strong>del</strong> <strong>per</strong>corsoassistenziale <strong>alle</strong> <strong>per</strong>sone <strong>con</strong> DCA;- nel<strong>la</strong> stessa <strong>del</strong>ibera 1016/2004, al punto 2, si demandava alDirettore Generale Sanità e Politiche Sociali <strong>la</strong> costituzionedi un Tavolo Regionale DCA di Coordinamento e Monitoraggio e,al punto 4, si <strong>con</strong>fermava, nell’ambito <strong>del</strong><strong>la</strong> rete regionale<strong>per</strong> i DCA, <strong>la</strong> necessità di un Centro di livello regionale <strong>per</strong>i DCA in età evolutiva, individuato nel<strong>la</strong> struttura giàs<strong>per</strong>imentata presso l’Azienda Ospedaliera di Bologna;Preso atto che nel 2004, <strong>con</strong>testualmente al<strong>la</strong> suddetta <strong>del</strong>ibera1016/2004, l’Agenzia Sanitaria Regionale pubblicava il dossiern. 89 “Promozione <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>per</strong> i <strong>disturbi</strong> <strong>del</strong> comportamentoalimentare”, <strong>con</strong>tenente <strong>la</strong> documentazione tecnica edorganizzativa prodotta da uno specifico Gruppo regionale dies<strong>per</strong>ti in DCA, <strong>per</strong> <strong>la</strong> diffusione dei nuovi <strong>con</strong>tenuti utiliall’aggiornamento <strong>del</strong>le procedure cliniche, diinterdisciplinarietà e multiprofessionalità, necessarie al<strong>la</strong>gestione di questi pazienti nelle diverse fasce di età;Considerato che, in attuazione <strong>del</strong><strong>la</strong> suddetta <strong>del</strong>ibera n.1016/2004, <strong>con</strong> determinazione n. 181 <strong>del</strong> 14 gennaio 2005 ilDirettore Generale Sanità e Politiche Sociali costituiva ilTavolo Regionale DCA, che nel triennio 2005-2007:a) ha <strong>con</strong>dotto azioni di monitoraggio <strong>del</strong><strong>la</strong> attuazione <strong>del</strong>lesuddette Linee Guida, verificando nel tempo il progressivoadeguamento <strong>del</strong>le strutture sanitarie <strong>per</strong> l’<strong>assistenza</strong> aiDCA, <strong>con</strong> <strong>per</strong>manenti difformità nei diversi territoriregionali;b) ha programmato e <strong>con</strong>dotto azioni di formazione <strong>per</strong> o<strong>per</strong>atori<strong>del</strong>le équipe DCA, già individuati d<strong>alle</strong> Aziende sanitarie;pagina 3 di 19


c) sul<strong>la</strong> base di quanto ris<strong>con</strong>trato in successive azioni dimonitoraggio e di verifica – <strong>del</strong><strong>la</strong> necessità di un ulterioreaggiornamento clinico ed organizzativo - ha predisposto unaproposta di <strong>Programma</strong> Regionale DCA, che il 29 e 30 ottobre2007 è stata presentato al<strong>la</strong> Conferenza regionale SaluteMentale;Considerato inoltre che, <strong>con</strong> successiva determinazione n. 2472<strong>del</strong> 7 marzo 2008, il Direttore Generale Sanità e PoliticheSociali, sul<strong>la</strong> base di designazioni espresse d<strong>alle</strong> Direzioniaziendali - pubbliche e private - di propri referenti DCA, harinnovato <strong>la</strong> costituzione <strong>del</strong> Tavolo Regionale DCA che, come damandato, sul<strong>la</strong> base dei dati di successive analisi emonitoraggio, ha <strong>per</strong>fezionato <strong>la</strong> “proposta di <strong>Programma</strong>Regionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>assistenza</strong> <strong>alle</strong> <strong>per</strong>sone <strong>con</strong> Disturbi <strong>del</strong>Comportamento Alimentare in Emilia-Romagna”, <strong>con</strong>tenente siaindirizzi clinici che organizzativi <strong>per</strong> <strong>la</strong> costituzione <strong>del</strong><strong>la</strong>rete regionale DCA, dedotti dai più aggiornati dati diletteratura scientifica in tema di <strong>assistenza</strong> ai DCA;Considerato, inoltre, che:- <strong>la</strong> propria <strong>del</strong>ibera n. 602 <strong>del</strong> 4 maggio 2009 “Linee diprogrammazione e finanziamento <strong>del</strong>le aziende <strong>del</strong> Serviziosanitario regionale <strong>per</strong> l’anno 2009”, in <strong>alle</strong>gato B “Linee diprogrammazione <strong>per</strong> il 2009”, al cap. 7 “Salute mentale,dipendenze patologiche e salute nelle carceri” al punto 1“Realizzazione <strong>del</strong>le azioni previste dai programmi specialigià <strong>del</strong>iberati ed avviati”, al punto d), fra gli obiettivicui impegnare le Direzioni aziendali <strong>per</strong> l’anno 2009, pone <strong>la</strong>seguente azione: “<strong>per</strong> l’avvio <strong>del</strong> <strong>Programma</strong> RegionaleDisturbi <strong>del</strong> Comportamento Alimentare 2009-2011, definire eformalizzare il <strong>per</strong>corso DCA aziendale, <strong>con</strong>cordato <strong>con</strong> lerealtà ospedaliere di riferimento (Aziende ospedalierouniversitariee/o privato competente in DCA), previaricognizione <strong>del</strong>le risorse professionali già esistenti,individuazione ed attivazione <strong>del</strong> team multi-professionale edinterdisciplinare, <strong>del</strong><strong>la</strong> sede di riferimento”;- <strong>con</strong> nota PG 2009/56413 <strong>del</strong> 6 marzo 2009 il Direttore GeneraleSanità e Politiche Sociali, ha inviato <strong>alle</strong> Direzioni <strong>del</strong>leAziende sanitarie <strong>del</strong>l’Emilia-Romagna il suddetto documento“proposta di <strong>Programma</strong> Regionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>assistenza</strong> <strong>alle</strong><strong>per</strong>sone <strong>con</strong> Disturbi <strong>del</strong> Comportamento Alimentare in Emilia-Romagna” <strong>per</strong> recepire un parere di fattibilità e <strong>per</strong> definiredettagliatamente gli impegni di rendi<strong>con</strong>tazione da parte<strong>del</strong>le Direzioni aziendali, finalizzate anche a valutarel’eventuale impegno di risorse necessarie a dare attuazioneal suddetto <strong>Programma</strong> Regionale DCA nel triennio 2009-2011;- i pareri <strong>per</strong>venuti d<strong>alle</strong> Direzioni <strong>del</strong>le aziende sanitarie,in risposta al<strong>la</strong> suddetta nota, agli atti <strong>del</strong> Servizio salutementale, dipendenze patologiche, salute nelle carceri,<strong>con</strong>fermano <strong>la</strong> fattibilità <strong>del</strong> presente <strong>Programma</strong>;pagina 4 di 19


Dato atto <strong>del</strong> parere <strong>alle</strong>gato;Acquisito il parere <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione assembleare Politiche <strong>per</strong> <strong>la</strong>Salute e Politiche Sociali espresso nel<strong>la</strong> seduta <strong>del</strong> 9 settembre2009Su proposta <strong>del</strong>l’Assessore <strong>alle</strong> Politiche <strong>per</strong> <strong>la</strong> Salute;a voti unanimi e palesi, <strong>del</strong>ibera:1. di approvare, <strong>per</strong> le ragioni espresse in premessa, il“<strong>Programma</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>assistenza</strong> <strong>alle</strong> <strong>per</strong>sone <strong>con</strong> Disturbi <strong>del</strong>Comportamento Alimentare in Emilia-Romagna 2009-2011”<strong>alle</strong>gato al presente atto quale parte integrante esostanziale;2. di stabilire che, in attuazione <strong>del</strong> suddetto <strong>Programma</strong>:a) ogni Azienda USL, previo accordo <strong>con</strong> le direzioni <strong>del</strong>leAziende ospedaliere e/o <strong>del</strong>le strutture private specialisticheeventualmente esistenti sul territorio di riferimento,definisce formalmente il <strong>Programma</strong> aziendale DCA, tale daassicurare: attenzione ai processi di promozione <strong>del</strong><strong>la</strong> salutee prevenzione dei DCA; qualificazione in materia diappropriatezza e <strong>con</strong>tinuità assistenziale; indicazione <strong>del</strong>lerisorse specificamente destinate al<strong>la</strong> diagnosi e presa incarico, entro il 2011, di un numero di nuovi casi/annoequivalente almeno al 3/1000 rispetto al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione targetdi 12-25 anni di età, attraverso <strong>la</strong> formale individuazione edefinizione di:- un Team aziendale, specificamente dedicato al<strong>la</strong> <strong>assistenza</strong>ai DCA, costituito da <strong>per</strong>sonale formato e dedicato, ivicomprese le modalità di <strong>la</strong>voro (équipe multiprofessionale,ore dedicate, sede di attività, etc.) e di accesso <strong>per</strong>l’utenza <strong>con</strong> DCA;- specifico <strong>per</strong>corso clinico ed organizzativo <strong>per</strong> gli utenti<strong>con</strong> DCA (dal<strong>la</strong> rilevazione precoce <strong>del</strong> disturbo - nelledifferenti fasce di età - al<strong>la</strong> sua diagnosi e presa incarico, trattamento, follow up, dimissione, etc.), <strong>con</strong>chiara definizione di ruoli e responsabilità nelle diversefasi <strong>del</strong> <strong>per</strong>corso e nei differenti livelli assistenzialiindividuati dal <strong>Programma</strong>;- piano <strong>del</strong>le azioni di comunicazione, sensibilizzazione epromozione <strong>del</strong><strong>la</strong> salute re<strong>la</strong>tivamente ai DCA;3. di stabilire che le Direzioni <strong>del</strong>le AUSL di Ravenna,Bologna e Piacenza, <strong>per</strong> le rispettive Aree vaste, attiverannouna funzione di coordinamento, supporto al<strong>la</strong> programmazione epagina 5 di 19


verifica <strong>del</strong><strong>la</strong> attivazione dei suddetti processi, al fine diidentificare gli elementi di autosufficienza e/o accesso adaltri nodi regionali, re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> strutturazione<strong>del</strong>l’offerta, <strong>del</strong>l’accesso e <strong>del</strong><strong>la</strong> specifica formazione;4. di <strong>con</strong>fermare che il Centro ospedaliero DCA <strong>per</strong> l’etàevolutiva, collocato presso <strong>la</strong> Azienda OspedalieroUniversitaria di Bologna, è struttura di riferimento, clinicoe formativo, di supporto al<strong>la</strong> costituzione <strong>del</strong><strong>la</strong> reteregionale dei servizi di Neuropsichiatria <strong>del</strong>l’Infanzia eAdolescenza e di altri eventuali servizi rivolti al<strong>la</strong> utenzaminorenne <strong>con</strong> DCA e <strong>per</strong> <strong>la</strong> promozione <strong>del</strong><strong>la</strong> salute in etàevolutiva;4. di <strong>con</strong>fermare che a livello regionale, attraverso il TavoloRegionale DCA, sarà attivata <strong>la</strong> messa in rete <strong>del</strong>le reciprochees<strong>per</strong>ienza, di coordinamento, supporto e monitoraggio, <strong>per</strong> il<strong>per</strong>seguimento <strong>del</strong><strong>la</strong> uniformità <strong>del</strong><strong>la</strong> rete regionale o<strong>per</strong>ativa<strong>del</strong> <strong>Programma</strong> DCA, sia dal punto di vista <strong>del</strong><strong>la</strong> qualitàorganizzativa che di costante aggiornamento scientifico;5. di pubblicare <strong>la</strong> presente <strong>del</strong>iberazione nel BollettinoUfficiale <strong>del</strong><strong>la</strong> Regione Emilia-Romagna.pagina 6 di 19


Allegato parte integrante - 1PROGRAMMA PER LA ASSISTENZA ALLE PERSONE CON DISTURBI DELCOMPORTAMENTO ALIMENTARE IN EMILIA-ROMAGNA 2009-2011PremessaI Disturbi <strong>del</strong> Comportamento Alimentare (DCA) sono patologie complesse caratterizzateda sofferenza fisica e psichica <strong>con</strong> possibili gravi alterazioni <strong>del</strong>l’integrazione bio-psicosociale.I DCA colpis<strong>con</strong>o prevalentemente il sesso femminile e insorgono nel<strong>la</strong>maggioranza dei casi in giovane età (adolescenza, giovani adulti) anche se sia l’infanziache <strong>la</strong> maturità ne sono interessate. Altri elementi critici dei DCA sono <strong>la</strong> difficoltà chepresentano nel<strong>la</strong> motivazione al<strong>la</strong> cura e <strong>la</strong> tendenza a caratterizzarsi come patologie<strong>per</strong>sistenti.Quale risposta al<strong>la</strong> complessità di tali <strong>disturbi</strong> <strong>la</strong> comunità scientifica internazionale(NHS, National Institute for Clinical Excellence. (2004). Eating Disorders. Coreinterventions in the treatment and management of anorexia nervosa, bulimia nervosaand re<strong>la</strong>ted eating disorders. Clinical Gui<strong>del</strong>ine, Developed by the National Col<strong>la</strong>boratingCentre for Mental Health; Practice gui<strong>del</strong>ine for the Treatment of Patients With EatingDisorders, APA 2006; American Dietetic Association, ADA 2004) basandosi su studid’evidenza, ha ormai definito che l’approccio al<strong>la</strong> diagnosi e terapia dei DCA deveessere basato su modalità di <strong>la</strong>voro multidimensionale, interdisciplinare e multiprofessionale, al fine di garantire una lettura globale e simultanea degli aspetti organici,psichiatrici-psicologici, metabolico-nutrizionali, endocrini, etc., oltre che <strong>del</strong>lecaratteristiche <strong>del</strong><strong>la</strong> famiglia <strong>del</strong> paziente <strong>con</strong> DCA, specie in caso di giovane età <strong>del</strong>paziente.In altri termini, <strong>per</strong> istituire un <strong>per</strong>corso di cura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona affetta da un DCA, non èda <strong>con</strong>siderarsi buona pratica il trattamento “parziale”: vi sono infatti evidenze che <strong>la</strong>so<strong>la</strong> terapia farmacologica o <strong>la</strong> so<strong>la</strong> psicoterapia o <strong>la</strong> so<strong>la</strong> terapia internisti<strong>con</strong>utrizionale,applicate singo<strong>la</strong>rmente o assemb<strong>la</strong>te in modo multidisciplinare (quindisenza formazione e su<strong>per</strong>visione comune) possono risultare scarsamente efficaci odeterminare effetti terapeutici parziali, a rischio di ricadute o di <strong>per</strong>sistenza <strong>del</strong><strong>la</strong>ma<strong>la</strong>ttia.Le principali linee guida hanno ben <strong>del</strong>ineato le caratteristiche <strong>del</strong>le équipespecialistiche <strong>per</strong> DCA e hanno definito <strong>la</strong> necessità che gli approcci rispondano a criteridi interdisciplinarietà, di strutturazione e di verifica d’efficacia.Ciò premesso ed in <strong>con</strong>tinuità <strong>con</strong> quanto già previsto dal<strong>la</strong> <strong>del</strong>ibera GR 1016/2004,“Linee Guida <strong>per</strong> il potenziamento <strong>del</strong>l’Assistenza ai Disturbi <strong>del</strong> ComportamentoAlimentare” e da quanto <strong>con</strong>tenuto nel dossier ASR 89 – 2004 “Promozione <strong>del</strong><strong>la</strong> salute<strong>per</strong> i <strong>disturbi</strong> <strong>del</strong> comportamento alimentare”, <strong>la</strong> Regione Emilia-Romagna <strong>con</strong>sidera <strong>la</strong>prevenzione e <strong>la</strong> cura dei Disturbi <strong>del</strong> Comportamento Alimentare (DCA) tra le priorità dipolitica sanitaria.Il presente documento illustra sia le modalità <strong>con</strong> cui <strong>la</strong> Regione intende avviare esupportare il <strong>Programma</strong> di miglioramento <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>assistenza</strong> <strong>alle</strong> <strong>per</strong>sone <strong>con</strong> DCA sia leAzioni raccomandate <strong>alle</strong> Aziende sanitarie, i <strong>con</strong>seguenti obiettivi posti <strong>alle</strong> Direzioni<strong>del</strong>le Aziende USL e OSP <strong>con</strong> i re<strong>la</strong>tivi indicatori <strong>per</strong> <strong>la</strong> valutazione <strong>del</strong>l’adeguamento aquanto qui scritto e precedentemente raccomandato <strong>con</strong> le citate linee di indirizzoregionali.Va premesso che, se<strong>con</strong>do quanto definito nel Glossario predisposto dal<strong>la</strong> AgenziaSanitaria Regionale:- il termine di <strong>Programma</strong> può essere riferito all’intero impegno “regionale” e/o aquello “aziendale” <strong>per</strong> <strong>la</strong> complessiva descrizione <strong>del</strong>le attività riferite al<strong>la</strong>gestione <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>assistenza</strong> ai DCA,pagina 7 di 19


- si riserva il termine di Progetto ad ogni Processo o insieme di attività intrapreso<strong>per</strong> realizzare un singolo obiettivo- il termine di Percorso va riferito al piano che disegna i passaggi fondamentalinel<strong>la</strong> <strong>assistenza</strong> ai pazienti <strong>con</strong> DCA.Il Tavolo Regionale DCA, come da mandato, ha e<strong>la</strong>borato le linee <strong>con</strong>divise da<strong>con</strong>siderare <strong>per</strong> <strong>la</strong> definizione dei protocolli aziendali di assessment e di trattamento,nelle diverse fasi <strong>del</strong> <strong>per</strong>corso (ambu<strong>la</strong>toriale, ospedaliero, semiresidenziale eresidenziale), che saranno fornite <strong>alle</strong> Direzioni aziendali <strong>per</strong> <strong>la</strong> garanzia diappropriatezza tecnica degli interventi e <strong>per</strong> <strong>la</strong> programmazione <strong>del</strong>le risorse.Il <strong>la</strong>voro è stato <strong>con</strong>dotto basandosi sulle principali raccomandazioni internazionali efinalizzato a supportare e documentare l’appropriatezza degli interventi che ciascunaAzienda sanitaria <strong>del</strong>l’Emilia-Romagna metterà in campo <strong>per</strong> strutturare nel triennio2009-2011 l’adeguamento dei <strong>per</strong>corsi di <strong>assistenza</strong> <strong>alle</strong> <strong>per</strong>sone affette da Disturbi <strong>del</strong>Comportamento Alimentare.In sintesi, il <strong>Programma</strong> regionale DCA prevede che:a) ogni Azienda USL, previo accordo <strong>con</strong> le direzioni <strong>del</strong>le Aziende ospedaliere e/o <strong>del</strong>lestrutture private specialistiche eventualmente esistenti sul territorio di riferimento,definisce formalmente il <strong>Programma</strong> aziendale DCA, tale da assicurare attenzione aiprocessi di promozione <strong>del</strong><strong>la</strong> salute e prevenzione dei DCA e qualificazione in materia diappropriatezza e <strong>con</strong>tinuità assistenziale, indicando le risorse specificamente destinateal<strong>la</strong> diagnosi e presa in carico di almeno un numero di pazienti equivalente al 3/1000rispetto al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione target di 12-25 anni di età, attraverso <strong>la</strong> individuazione di:- uno o più Team specificamente dedicati al<strong>la</strong> <strong>assistenza</strong> ai DCA costituito da<strong>per</strong>sonale formato e destinato (équipe multiprofessionale, ore dedicate, sede diattività, etc.)- piano <strong>del</strong>le azioni di sensibilizzazione e di promozione <strong>del</strong><strong>la</strong> salute re<strong>la</strong>tivamenteai DCA;- specifico <strong>per</strong>corso clinico ed organizzativo (dal<strong>la</strong> rilevazione precoce <strong>del</strong> disturbo- nelle differenti fasce di età - al<strong>la</strong> sua diagnosi e presa in carico, trattamento,follow up, dimissione, etc.)- sede accessibile <strong>per</strong> l’utenza e modalità di <strong>la</strong>voro <strong>del</strong> Team (in<strong>con</strong>tri,programmazione <strong>del</strong>le attività, specifiche e rispettive responsabilità <strong>del</strong>le diverseprofessionalità, case management, etc.)b) a livello <strong>del</strong>le rispettive Aree vaste, le Direzioni <strong>del</strong>le AUSL di Ravenna, Bologna ePiacenza attivano una funzione di coordinamento, supporto al<strong>la</strong> programmazione everifica <strong>del</strong><strong>la</strong> attivazione dei processi qui descritti, al fine di identificare gli elementi diautosufficienza e/o accesso ad altri nodi regionali, re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> struttura<strong>del</strong>l’offerta, <strong>del</strong>l’accesso, <strong>del</strong><strong>la</strong> formazione, etc.c) a livello regionale, attraverso il Tavolo Regionale DCA, si realizza <strong>la</strong> messa in rete deiProgrammi DCA (aziendali, inter-aziendali, di area vasta, etc.), al fine di dare indirizzi,supportare e verificare <strong>la</strong> costruzione <strong>del</strong><strong>la</strong> rete o<strong>per</strong>ativa <strong>del</strong> <strong>Programma</strong> DCA, sia dalpunto di vista <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità organizzativa che di costante aggiornamento scientifico edinformativo.Il <strong>Programma</strong> si articolerà nelle seguenti successive fasi di adeguamento, cosìsintetizzate:pagina 8 di 19


2009:Aziende USLA) ricognizione <strong>del</strong>le risorse esistenti e definizione <strong>del</strong> <strong>Programma</strong> aziendale DCA; leAUSL sono impegnate a:- identificare <strong>la</strong> composizione ed il Responsabile <strong>del</strong> Team DCA interdisicplinareintegrato, <strong>la</strong> sede di riferimento cui indirizzare <strong>per</strong>sone affette da DCA da partedei medici curanti (MMG, PLS), in linea <strong>con</strong> le presenti linee cliniche edorganizzative;- verificare l’eventuale bisogno di ulteriore formazione <strong>del</strong>le risorse umane giàdisponibili ed impegnate nel campo dei DCA e/o il bisogno di eventuali risorseaggiuntive <strong>per</strong> adeguare <strong>la</strong> risposta assistenziale ai bisogni attesi <strong>del</strong>l’utenza <strong>con</strong>DCA- avvio e validazione dei <strong>per</strong>corsi assistenziali a <strong>per</strong>sone <strong>con</strong> DCA mirati al<strong>la</strong>diagnosi e presa in carico di almeno il 3/1000 di nuove utenti nel<strong>la</strong> fascia dipopo<strong>la</strong>zione 12-25 anni.B) avvio <strong>del</strong> <strong>Programma</strong> aziendale DCA, attraverso <strong>la</strong> s<strong>per</strong>imentazione e validazione<strong>del</strong>le singole tappe <strong>del</strong> <strong>per</strong>corso assistenziale, indirizzato <strong>alle</strong> diverse fasce di età etipologia di Disturbo (Anoressia, Bulimia, etc.)Aree vasteAvvio <strong>del</strong>le funzioni di coordinamento, supporto e <strong>del</strong>le necessarie re<strong>la</strong>zioni funzionaliinteraziendali.Tavolo RERAvvio di ulteriore approfondimento <strong>con</strong>diviso dei seguenti punti rilevati di criticità dacompletare nel triennio <strong>per</strong> portare a regime l’impegno di uniformità <strong>del</strong><strong>la</strong> rete regionale<strong>per</strong> i DCA: Clinical competence Gestione dei casi <strong>con</strong> resistenza al trattamento Gestione dei casi long-term e <strong>del</strong><strong>la</strong> cronicità Il <strong>per</strong>corso diagnostico-terapeutico <strong>per</strong> ricoveri in emergenza metabolica in ambientemedico La Riabilitazione Psi<strong>con</strong>utrizionale e <strong>la</strong> <strong>con</strong>sulenza nutrizionale. Disturbi <strong>del</strong>l’alimentazione in età prepuberale La comorbidità psichiatrica grave Le terapie di gruppo I <strong>per</strong>corsi <strong>per</strong> il Binge Eating Disorder Obesità e DCA2010: sul<strong>la</strong> base dei dati emersi nel corso <strong>del</strong> 2009, le aziende USL procedono al<strong>la</strong>definitiva strutturazione <strong>del</strong> <strong>per</strong>corso assistenziale, previa interazione a livello di areavasta e rendi<strong>con</strong>tazione in sede regionale (v. monitoraggio a cura <strong>del</strong> tavolo RegionaleDCA).2011: completo raggiungimento degli obiettivi di <strong>Programma</strong> sia di tipo clinico (v.protocolli, procedure, adeguamento quali-quantitativo <strong>del</strong>le prestazioni professionali) siadi tipo organizzativo (inter-disciplinarietà, cartel<strong>la</strong> clinica integrata, etc.).pagina 9 di 19


Stato ed evoluzione dei serviziLe azioni di monitoraggio, qualitativo e quantitativo, <strong>del</strong><strong>la</strong> attuazione <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>del</strong>ibera GR1016/04, <strong>con</strong>dotte dal Tavolo regionale DCA nel 2005 e nel 2008, hanno già registratoun miglioramento <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>assistenza</strong> ai DCA nelle realtà aziendali <strong>del</strong><strong>la</strong> Regione riguardo a:progetto aziendale DCA, prevenzione, coinvolgimento <strong>del</strong>le cure primarie, struttureospedaliere, strutture residenziali, formazione, trattamento, re<strong>la</strong>zione <strong>con</strong> le famiglie,monitoraggio, re<strong>la</strong>zioni inter-aziendali, attività scientifica, criticità e proposte.Nell’ambito <strong>del</strong> generale miglioramento registrato, pur a fronte di una precarietà <strong>del</strong>lerisorse specificamente assegnate, <strong>per</strong>sisteva tuttavia una disparità nel<strong>la</strong> attuazione<strong>del</strong>le suddette linee guida, <strong>con</strong> partico<strong>la</strong>re riferimento <strong>alle</strong> seguenti criticità:• va sviluppato l’approccio di rete tra i numerosi nodi costituiti dai singoli servizi chenelle aziende sanitarie si occupano a diverso livello di problemi <strong>con</strong>nessi <strong>con</strong> i DCA,quali:- dipartimento sanità pubblica: <strong>per</strong> prevenzione, epidemiologia, educazione al<strong>la</strong>salute, interventi nelle scuole, etc.;- dipartimento cure primarie: <strong>per</strong> capacità di rilievo tempestivo <strong>del</strong> problema daparte <strong>del</strong><strong>la</strong> medicina generale e <strong>del</strong><strong>la</strong> pediatria di libera scelta, sua capacità ditrattamento e supporto <strong>alle</strong> forme lievi e/o al follow up specialistico; <strong>per</strong> attività<strong>con</strong>sultoriali (familiare, pediatrico, giovani, etc.) di possibile rilievo precoce e/ocompetenze specialistiche (es. ostetrico/ginecologiche; odontoiatriche; etc.)- aziende ospedaliere / presidi ospedalieri <strong>del</strong>le Ausl: <strong>per</strong> attività specialistiche ditipo psichiatrico/ nutrizionale/ internistico /endocrinologico /ostetrico/ginecologico /etc.;- dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche: <strong>per</strong> le competenze di tipopsicologico e psichiatrico, <strong>per</strong> le diverse fasce di età ed eventuali comorbilità e/odoppie diagnosi;- strutture private: <strong>per</strong> possibili competenze specifiche e specialistiche <strong>per</strong> Disturbi<strong>del</strong> Comportamento Alimentare (ospedaliere, ambu<strong>la</strong>toriali, psicoterapiche, diriabilitazione psico-nutrizionale, etc.) esistenti sul territorio di riferimentoaziendale /regionale;• vanno definiti e sostenuti all’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> rete regionale DCA <strong>per</strong>corsi specifici <strong>per</strong> gliutenti in età evolutiva (anche sotto i 10 anni di vita) partendo dal<strong>la</strong> <strong>con</strong>siderazione <strong>del</strong><strong>la</strong>necessaria integrazione fra medici e psicologi-psicoterapeuti competenti <strong>per</strong> le diversefasce di età (es. psichiatra /neuropsichiatria infantile; MMG/PLS; psicoterapeuta <strong>per</strong>l’infanzia-adolescenza, counselling genitoriale, terapia familiare, etc.), soprattutto <strong>per</strong> lefasce di età di <strong>con</strong>fine (es. 16-18 anni).• vanno anche definiti i livelli di interazione/integrazione/reciproca col<strong>la</strong>borazione <strong>con</strong> iprogetti/servizi che si interessano, più in generale, di <strong>disturbi</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> alimentazione e <strong>del</strong>peso, <strong>con</strong> partico<strong>la</strong>re riguardo al tema <strong>del</strong><strong>la</strong> obesità sia in termini preventivi che di presain carico e trattamento, nelle sue diverse sfaccettature (internistica, dietologica,endocrino-metabolica, psicologica, etc.).• vanno individuate e costituite realtà assistenziali di accoglienza extraospedaliera,differenziate <strong>per</strong> adolescenti ed adulti.Principi di fondo / La corniceLe principali caratteristiche che dovranno ispirare <strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione dei progetti aziendalied il <strong>Programma</strong> regionale possono essere così sinteticamente declinate, <strong>con</strong>riferimento ai bisogni ed al<strong>la</strong> offerta terapeutica <strong>del</strong> singolo utente e <strong>del</strong> sistema di cure:pagina 10 di 19


• Verificabilità, sia in termini quantitativi che qualitativi, attraverso <strong>la</strong> definizione ed ilmonitoraggio <strong>del</strong> <strong>per</strong>seguimento dei risultati attesi (v. indicatori quali/quantitativi,tempi, etc.)• Flessibilità, attraverso <strong>la</strong> chiara indicazione e l’utilizzo di risorse specificamenteformate e dedicate, in re<strong>la</strong>zione ai diversi bisogni, clinici ed organizzativi• Valorizzazione <strong>del</strong>le differenti culture e competenze, anche in re<strong>la</strong>zione <strong>alle</strong> differentitipologie di bisogno e/o offerta di psicoterapia basata sull’evidenza scientifica e specifica<strong>per</strong> i DCA e le sue aree patogene multiple (comorbilità <strong>con</strong> Disturbi <strong>del</strong>l’Umore, Disturbid’Ansia, etc.; necessità di setting individuale e/o di gruppo; counselling genitoriale,terapia familiare, counselling di coppia).• Valorizzazione degli strumenti e <strong>del</strong>le competenze interdisciplinari: formazione,su<strong>per</strong>visione e <strong>con</strong>divisione di un linguaggio comune da parte dei diversi specialisti<strong>del</strong>l’équipe <strong>per</strong> DCA• Personalizzazione <strong>del</strong>l’intervento, pur in presenza di protocolli e procedure standard diriferimento, documentabili;• Continuità assistenziale, riferita sia al<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong>l’intervento offerto nel corso <strong>del</strong>trattamento <strong>del</strong> singolo individuo (anche nel passaggio da una fascia di età ad un’altra)sia fra le diverse tipologie di professionisti e/o di struttura (territoriale, specialistica,ospedaliera) di diversa intensità e complessità assistenziale, etc.• Reciprocità, che deve sottendere <strong>la</strong> definizione ed il rispetto dei ruoli o<strong>per</strong>ativi eprofessionali nel<strong>la</strong> costruzione dei <strong>per</strong>corsi e processi clinico-assistenziali.Il Team DCAOgni <strong>Programma</strong> aziendale <strong>per</strong> i DCA si artico<strong>la</strong> in Team DCA il cui numero è in funzione<strong>del</strong>le dimensioni aziendali. Nell’equipe minima <strong>del</strong> Team DCA (sia pubblica che privata)vanno garantite le competenze di: psichiatria; neuropsichiatria infantile; psicologiaclinica; psicoterapia; nutrizione e counselling nutrizionale; medicina interna; specialisti(es. ma<strong>la</strong>ttie endocrino - metaboliche).Il <strong>per</strong>sonale, appositamente formato, va dedicato in modo <strong>con</strong>tinuo, anche se nonesclusivo all’equipe DCA.Il Team di Progetto/<strong>Programma</strong> “aziendale” DCA (“Team DCA”) deve offrire pariopportunità di accesso in ambito provinciale; è <strong>per</strong>ciò opportuno che, in provincegeograficamente <strong>con</strong>sistenti, si articoli in équipe distrettuali <strong>per</strong> favorire <strong>la</strong> qualità<strong>del</strong>l’accesso. Il Team DCA, a se<strong>con</strong>da <strong>del</strong><strong>la</strong> tipologia <strong>del</strong> bisogno individuato (v.dimensione territoriale di riferimento, etc.) dovrebbe avere una valenza provinciale, purpotendosi artico<strong>la</strong>re in équipe distrettuali, tese a favorire <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong>l’accesso.Al Team DCA va comunque garantita una rego<strong>la</strong>re su<strong>per</strong>visione di norma esterna erealizzata anche da professionisti provenienti da realtà territoriali e/o ospedaliere dialtre aziende USL e/o Ospedaliere e/o private;Il Team deve intrattenere rapporti positivi <strong>con</strong> gli altri Attori <strong>del</strong> sistema che sono cosìsintetizzati:- MMG/PLS, cui va garantita specifica formazione ed interazione tale da favorire unmiglioramento <strong>del</strong><strong>la</strong> loro azione di rilievo tempestivo, corretta informazione,eventuale trattamento dei casi lievi (v. Progetto Leggieri) , eventuale invio alTeam, supporto al follow up specialistico, etc., oltre agli specifici compiti dipromozione <strong>del</strong><strong>la</strong> salute;- Medici specialisti, cui va garantita specifica formazione ed interazione tale dafavorire un miglioramento <strong>del</strong><strong>la</strong> loro azione specialistica- familiari <strong>per</strong> favorire l’instaurarsi di una reale <strong>alle</strong>anza terapeutica, mirata adefinire il loro possibile ruolo positivo nel<strong>la</strong> acquisizione <strong>del</strong>le competenze utili alsupporto e sostegno al<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona <strong>con</strong> DCA in ambito familiare;pagina 11 di 19


- volontariato, <strong>per</strong> favorire <strong>la</strong> <strong>con</strong>divisione e <strong>la</strong> acquisizione di competenze utili alsupporto ed all’auto/mutuo aiuto.- altre Agenzie <strong>del</strong> territorio (sociali, sco<strong>la</strong>stiche, etc.) <strong>per</strong> favorire il sorgere disinergiche iniziative di promozione <strong>del</strong><strong>la</strong> salute (appropriata informazione;educazione a corretti stili di vita; etc.).Il sistema di curaDa quanto sopra sintetizzato si ricava che il sistema di cura, che dovrà essere esplicitatonei programmi /progetti aziendali, deve prevedere almeno i sotto indicati livelli di cura,tra di loro coordinati:A - attività ambu<strong>la</strong>toriali di possibile rilievo tempestivo (“porte di accesso”)- A1 - di cure primarie (MMG e PLS): a questi, attraverso specifica formazione,vanno forniti gli strumenti di primo screening, e va garantita <strong>la</strong> possibilità didiscussione dei casi oltre che <strong>la</strong> corretta informazione <strong>per</strong> accedere al Teamspecialistico;- A2 - tutti gli specialisti (es: odontoiatra, ginecologo,…) cui vanno dati glistrumenti di specifica competenza sui DCA.B - ambu<strong>la</strong>torio dedicato (<strong>con</strong> attenzione <strong>alle</strong> diverse fasce di età: infanzia,adolescenti, adulti):- B1 - <strong>per</strong> assessment: abilitato <strong>per</strong> tutte le filiere di cura <strong>del</strong> paziente(valutazione <strong>del</strong> paziente <strong>con</strong> utilizzo di cartel<strong>la</strong> clinica unificata “in rete”)- B2 - <strong>per</strong> trattamento ambu<strong>la</strong>toriale (psicoterapia; nutrizionista; etc.)- B3 - altri ambu<strong>la</strong>tori specialistici, (es. cardiologo, ginecologo, endocrinologo)competenti <strong>per</strong> i DCA, avendo cura di valorizzare preliminarmente eventualicompetenze già esistenti.C - strutture <strong>per</strong> ricovero ospedaliero- C1 - in urgenza, organica e/o psichica (identificare strutture e letti diriferimento, al fine di garantire <strong>per</strong>sonale specificamente formato al<strong>la</strong> accoglienzae trattamento di questa tipologia di pazienti)- C2 - programmato: degenza e day hospital in ambienti e <strong>con</strong> <strong>per</strong>sonalededicati, pubblici e privati.D - accoglienza in strutture extra-ospedaliere ad alta o bassa valenza terapeutica- D1 residenziale- D2 semi-residenzialeLe strutture extra-ospedaliere ad alta intensità assistenziale sono caratterizzateda team interamente dedicati al<strong>la</strong> cura intensiva di quei casi che necessitano di unapproccio psicoterapico e di riabilitazione nutrizionale partico<strong>la</strong>rmente strutturato eorganizzato <strong>per</strong> l’uscita dai circoli viziosi psico-biologici patogeni dei DCA, offrendoanche pacchetti psicoterapici <strong>per</strong> <strong>la</strong> gestione <strong>del</strong>le comorbidità <strong>con</strong> Disturbi d’Ansia,<strong>disturbi</strong> somatoformi, Sindrome Post Traumatica da stress,ecc..e che inoltre necessitanodi sorveglianza e supporto medico specifico, intensivo e specialisticoPer le strutture extra-ospedaliere a “bassa” intensità assistenziale le principalifinalità possono essere ri<strong>con</strong>dotte a:• riabilitazione sociale (ricostruzione di competenze)• prevenzione <strong>del</strong>le ricadute• mancanza di ambiente sociale adeguato (famiglie disfunzionali, abusi in famiglia)• eventuale s<strong>per</strong>imentazione di team di transizione <strong>per</strong> il reinserimento nelle famiglie ecollegamento col mondo <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro.pagina 12 di 19


Politica <strong>del</strong>l’accessoLa identificazione <strong>del</strong> <strong>Programma</strong> e <strong>del</strong> Team specialistico DCA, oltre ad avere unachiara valenza o<strong>per</strong>ativa, risponderà anche al<strong>la</strong> esigenza di dare visibilità al “nodo” diriferimento <strong>del</strong><strong>la</strong> rete DCA, regionale e locale, oltre che a valorizzare le singoleprofessionalità già es<strong>per</strong>te, ormai esistenti in quasi tutte le realtà aziendali, benché nonsempre strutturate.La chiara visibilità <strong>del</strong> <strong>Programma</strong> e <strong>del</strong> Team, seppure a volte costituito da figureprofessionali dedicate a tempo parziale, sarà utile anche al<strong>la</strong> attivazione <strong>del</strong><strong>la</strong> “mentegruppale” come rete sociale di sostegno ed al<strong>la</strong> costruzione <strong>del</strong><strong>la</strong> necessaria “<strong>alle</strong>anzaterapeutica” <strong>con</strong> <strong>la</strong> famiglia ed al<strong>la</strong> <strong>con</strong>divisione dei <strong>per</strong>corsi.Si tratta, cioè, di costruire una “porta d’ingresso <strong>del</strong><strong>la</strong> rete dei servizi” che fa da pontefra le strutture /presidi dedicati ai DCA, i MMG, i PLS e gli specialisti anche attraverso <strong>la</strong>definizione degli impegni e <strong>del</strong>le reciproche competenzeDal punto di vista <strong>del</strong> <strong>per</strong>corso clinico, va comunque previsto che:- La formu<strong>la</strong>zione <strong>del</strong>le diagnosi strutturate sia basata su: età, tipologia <strong>del</strong>disturbo al momento <strong>del</strong><strong>la</strong> richiesta terapeutica, diagnosi di rischio fisico, gravitàed intensità <strong>del</strong><strong>la</strong> sintomatologia (abbuffate, <strong>con</strong>dotte di eliminazione, digiuni),diagnosi psicologica-psichiatrica, comorbilità psichiatrica, bisogno dimultitrattamento, etc.- La presa in carico da parte <strong>del</strong> Team dedicato possa disporre di più competenzediversificate e idonee al singolo paziente, come primo passo <strong>per</strong> il <strong>per</strong>corso<strong>per</strong>sonalizzato.E’ anche ipotizzabile che <strong>la</strong> strutturazione di un progetto DCA aziendale, dei suoiobiettivi e re<strong>la</strong>tivi indicatori e requisiti, <strong>con</strong> il <strong>con</strong>seguente monitoraggio rendano<strong>per</strong>seguibile anche l’obiettivo misurabile di diminuzione dei drop-out e <strong>del</strong>lo shoppingterapeutico.Il <strong>per</strong>corso clinicoLa definizione <strong>del</strong> <strong>Programma</strong> aziendale dovrà anche prevedere <strong>la</strong> descrizione <strong>del</strong>Percorso clinico standard, su cui costruire il <strong>per</strong>corso individualizzato, sintetizzato in unaspecifica flow chart, e descrittivo almeno dei seguenti elementi, re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong>utenza attesa:- identificazione <strong>del</strong><strong>la</strong> “porta di accesso” al sistema di cura DCA <strong>per</strong> <strong>la</strong> correttacomunicazione e prima accoglienza: sede, orari, recapiti telefonici, etc.- identificazione <strong>del</strong>le possibili risposte <strong>alle</strong> diverse complessità ed intensità deibisogni <strong>del</strong> singolo paziente attraverso <strong>la</strong> esplicitazione <strong>del</strong>le sedi e <strong>del</strong>leprofessionalità coinvolte nel Team (sedi ambu<strong>la</strong>toriali <strong>con</strong> re<strong>la</strong>tiva indicazione<strong>del</strong>l’orario settimanale di a<strong>per</strong>tura; professionisti impegnati, UO di appartenenza,re<strong>la</strong>tivo impegno orario, etc.)- chiara individuazione dei professionisti coinvolti ed esplicitazione <strong>del</strong>le re<strong>la</strong>tivecompetenze e responsabilità; in questo ambito, a se<strong>con</strong>da degli accordi locali <strong>con</strong>il Dipartimento Cure Primarie, vanno identificate anche, unitamente <strong>alle</strong>procedure <strong>per</strong> l’invio al Team DCA:a) le possibili competenze <strong>del</strong> Medico di famiglia (MMG, PLS), anchere<strong>la</strong>tivamente ad eventuali esami clinici di base preliminari all’invio al Teamspecialistico DCAb) gli altri specialisti di riferimento <strong>per</strong> eventuali, ulteriori approfondimenti clinici(es. ginecologo, odontoiatra, etc.)- protocollo clinico (esami di base, visite specialistiche, approfondimenti clinicispecifici, etc.)pagina 13 di 19


- tempi di attesa <strong>per</strong> <strong>la</strong> prima visita, <strong>per</strong> <strong>la</strong> diagnosi e presa in carico, etc.- esplicitazione <strong>del</strong>le abituali procedure terapeutiche <strong>per</strong> le differenti situazionicliniche <strong>del</strong> paziente, <strong>con</strong> cui va costruito il progetto terapeutico individualizzato,anche attraverso il coinvolgimento dei familiari in caso di minorenni, comprensive<strong>del</strong>le procedure <strong>per</strong> <strong>la</strong> raccolta <strong>del</strong> <strong>con</strong>senso informato- collegamenti funzionali <strong>con</strong> altre strutture sanitarie competenti in DCA <strong>per</strong>situazioni di emergenza-urgenza o che, comunque, richiedano ricoveroospedaliero (es. Pronto Soccorso, reparti psichiatrici, neuropsichiatrico, pediatrici,internistici o specialistici, etc.) e/o accoglienza in residenza o semiresidenza, agaranzia <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>con</strong>tinuità assistenziale integrata <strong>del</strong> <strong>per</strong>corso stesso, ai diversilivelli di complessità ed intensità assistenziale.Clinical CompetenceNel<strong>la</strong> assegnazione <strong>del</strong>le risorse umane al <strong>Programma</strong>/progetto aziendale, vannocomunque assicurate, di minima, le seguenti competenze professionali di o<strong>per</strong>atori cheo<strong>per</strong>ano stabilmente nel Progetto DCA locale:Area salute mentale: Psichiatria; Neuropsichiatria <strong>del</strong>l’Infanzia e Adolescenza; Psicologiaclinica; Psicoterapia;Area internistico-nutrizionale: Nutrizione e dietologia; Medicina internaPossibilità di accedere ad altri professionisti <strong>per</strong> <strong>con</strong>sulenze specialistiche es<strong>per</strong>te(ginecologia, endocrinologia, cardiologia, etc.);Personale infermieristico formato.Educatori e <strong>per</strong>sonale di comparto formato.Quanto <strong>con</strong>tenuto nel documento tecnico predisposto dal Tavolo regionale DCA,(assessment, trattamento, interviste e questionari) <strong>del</strong>le diverse tipologie di DCA, va<strong>con</strong>siderato patrimonio ineludibile dei professionisti coinvolti nel<strong>la</strong> costituzione dei TeamDCA aziendali <strong>per</strong> garantire <strong>la</strong> appropriatezza degli interventi.Sistema InformativoTenuto <strong>con</strong>to di quanto già esistente presso i Sistemi Informativi <strong>del</strong>le Aziende, <strong>con</strong>partico<strong>la</strong>re riguardo a quello <strong>del</strong><strong>la</strong> Salute Mentale e <strong>del</strong>le Dipendenze Patologiche(Psichiatria e Neuropsichiatria <strong>del</strong>l’Infanzia e Adolescenza) va costruito uno specificosistema (composto di apposita cartel<strong>la</strong> clinica informatizzata) <strong>per</strong> il monitoraggio dei<strong>per</strong>corsi dei singoli casi in grado di documentare sia le caratteristiche cliniche deipazienti (età, sesso, peso, diagnosi, trattamento, follow up, <strong>con</strong>trolli specialistici, etc.)sia <strong>la</strong> eventuale corre<strong>la</strong>zione fra gli esiti clinici e le differenti tipologie assistenziali(<strong>per</strong>corso ambu<strong>la</strong>toriale, residenziale, day hospital, etc.; psicoterapia individuale, digruppo; approccio cognitivo-comportamentale, auto-mutuo-aiuto; etc.).Il monitoraggio sistematico e predefinito di alcuni indicatori <strong>con</strong>divisi deve prevederemomenti di <strong>con</strong>fronto sia a livello locale che regionale, finalizzati a verificare il<strong>per</strong>seguimento di obiettivi clinici ed organizzativi e <strong>per</strong>mettere l’eventualeadeguamento <strong>del</strong> <strong>Programma</strong> DCA Regionale.E’ altresì competenza <strong>del</strong> Tavolo Regionale DCA, anche attraverso un sottogruppoappositamente individuato e <strong>con</strong> <strong>la</strong> eventuale col<strong>la</strong>borazione di metodologi esterni (es.ASR) definire e supportare impegni di Ricerca e Innovazione, <strong>con</strong> partico<strong>la</strong>re attenzioneai seguenti aspetti:- ambito di integrazione e di <strong>con</strong>tiguità tra i DCA e il più vasto spettro dei disordinialimentari (v. obesità, etc.)- identificazione dei più appropriati strumenti di misurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong><strong>la</strong>cura in <strong>per</strong>sone <strong>con</strong> DCA, finalizzata al<strong>la</strong> definizione di eventuali fattori predittividi successopagina 14 di 19


- documentazione dei possibili cambiamenti <strong>del</strong> quadro clinico dei DCA(sintomatologia, patologia, etc.)- ricerca su aspetti clinici complessi- importanza <strong>del</strong><strong>la</strong> famiglia e suo possibile ruolo (eziopatogenetico; terapeutico,etc.)- terapie innovative che possano far fronte ad un aumento <strong>del</strong><strong>la</strong> richiesta di curadei pazienti (es: terapie di gruppo, terapia integrata, terapie eclettiche basatesull’evidenza)- valorizzazione e<strong>con</strong>omica dei <strong>per</strong>corsi assistenziali (tariffe; prestazioni /prodotti/pacchetti..)Fra gli indicatori che saranno individuati, si raccomanda attenzione ai seguenti aspetti:- documentata formu<strong>la</strong>zione di un piano di attività e, comunque, di logicheorganizzative se<strong>con</strong>do standard di qualità- documentato utilizzo di test psicometrici <strong>per</strong> <strong>la</strong> valutazione diagnosticastandardizzata- documentato utilizzo di documenti ufficiali accreditati (es.: manuali; letteraturascientifica di provata evidenza) <strong>per</strong> il trattamento psicoterapico attuato- documentata garanzia <strong>del</strong><strong>la</strong> su<strong>per</strong>visione- documentate procedure di strutturata e corretta comunicazione all’interno <strong>del</strong>Team- documentato utilizzo razionale <strong>del</strong>le risorse disponibili- documentata attenzione al parere <strong>del</strong> paziente ed al<strong>la</strong> sua <strong>per</strong>cezione di qualitàFra gli indicatori grezzi quantitativi, in generale, va <strong>con</strong>siderato il numero di ore dipsicoterapia offerte mediamente agli utenti dei programmi DCA.La Rete Regionale DCALa presente programmazione di una rete regionale <strong>per</strong> i pazienti affetti da DCA,residenti in Emilia-Romagna, finalizzata a rendere uniforme ed accessibile l’offerta di<strong>per</strong>corsi di documentata qualità clinica ed organizzativa, presenta caratteri diinnovatività <strong>per</strong>:- <strong>la</strong> natura trasversale <strong>del</strong> <strong>per</strong>corso interdisciplinare e multi professionaleprefigurato sia all’interno <strong>del</strong> DSM-DP che <strong>con</strong> altre strutture cliniche, territorialie/o ospedaliere- il carattere funzionale <strong>del</strong><strong>la</strong> organizzazione, che prevede <strong>la</strong> identificazione di unaéquipe multi professionale ed interdisiciplinare (“Team” DCA), senzanecessariamente prefigurare un “Centro” specialistico; l’unica garanzia richiestaè <strong>la</strong> chiara identificazione <strong>del</strong>le modalità di accesso (sede unica o piùartico<strong>la</strong>zioni, recapito specifico <strong>per</strong> avviare il <strong>per</strong>corso di assessment edeventuale presa in carico terapeutico-riabilitativa, etc.) da comunicare aiprofessionisti <strong>del</strong>le Cure Primarie (medici medicina generale, pediatri liberascelta, <strong>con</strong>sultori, etc.), ad altri specialisti (es. ginecologi), ai pazienti <strong>con</strong> DCA edai loro familiari.- l’impegno richiesto <strong>alle</strong> direzioni <strong>del</strong>le Aziende USL <strong>per</strong> <strong>la</strong> programmazione <strong>del</strong>lerisorse disponibili (formate e/o da acquisire e/o da formare) al fine di renderesempre più appropriata l’offerta <strong>per</strong> i residenti nel territorio aziendale, anche inintegrazione <strong>con</strong> le risorse già esistenti nelle strutture - ospedaliere e/oresidenziali – presenti sul territorio di riferimento, aziendale o regionale.- <strong>la</strong> necessità di prefigurare almeno due <strong>per</strong>corsi, fra loro integrati, <strong>per</strong> fasce di età– adolescente e adulta - <strong>per</strong> <strong>la</strong> diversificata programmazione sia <strong>del</strong>le tipologie dipagina 15 di 19


strutture e professionisti coinvolti sia re<strong>la</strong>tivamente <strong>alle</strong> procedure cliniche edassistenziali.La tipologia <strong>del</strong>le risorse professionali da coinvolgere nel<strong>la</strong> strutturazione di unprogramma/<strong>per</strong>corso DCA aziendale è tale che, pur potendosi prevedere uno specificocoinvolgimento <strong>del</strong> DSM-DP, rende evidente l’importante responsabilità <strong>del</strong>le Direzioni<strong>del</strong>le Aziende USL nell’identificare e favorire <strong>la</strong> interazione fra i diversi settori, territorialied ospedalieri (a volte anche di altre Aziende sanitarie, ospedaliero-universitarie); aqueste si demanda ogni sforzo teso ad identificare i professionisti già competenti nellediverse strutture - il cui interesse <strong>per</strong> i DCA è prerequisito di potenziale sviluppo esuccesso <strong>del</strong> <strong>per</strong>corso – e, a se<strong>con</strong>da <strong>del</strong>le tipologie organizzative, geografiche,logistiche <strong>del</strong>le singole Aziende, <strong>la</strong> definizione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo o<strong>per</strong>ativo scelto das<strong>per</strong>imentare e <strong>la</strong> sua collocazione rispetto al DSM-DP.Per quanto sopra sintetizzato, nel<strong>la</strong> strutturazione <strong>del</strong><strong>la</strong> rete regionale <strong>del</strong> <strong>Programma</strong>DCA va prevista una funzione di Area Vasta, <strong>con</strong> compiti di coordinamento, supporto al<strong>la</strong>programmazione ed al<strong>la</strong> specifica formazione degli o<strong>per</strong>atori (<strong>del</strong><strong>la</strong> salute mentale,internisti, nutrizionisti, etc.), monitoraggio <strong>del</strong>l’andamento <strong>del</strong>l’implementazione dei<strong>per</strong>corsi DCA nelle singole Aziende <strong>del</strong> territorio di riferimento.Obiettivo di questa <strong>con</strong>figurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> rete regionale è anche quello di <strong>per</strong>mettere unavalutazione nel tempo <strong>del</strong>le risorse già disponibili (es. <strong>per</strong> competenze già presenti suetà evolutiva; posti letto dedicati in struttura ospedaliera, <strong>per</strong> età evolutiva e/o <strong>per</strong>adulti; strutture residenziali, etc.) nell’ottica al<strong>la</strong>rgata di “autosufficienza” di area vasta,e di quanto invece da acquisire dal<strong>la</strong> restante rete regionale DCA.Si identifica tale funzione presso le Direzioni sanitarie <strong>del</strong>le Aziende USL di Ravenna(Area vasta Romagna), Bologna (Area vasta Centro) e Piacenza (AVEN).FormazioneLa Regione Emilia-Romagna, <strong>con</strong> il supporto <strong>del</strong> Tavolo Regionale DCA e sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong>lerisultanze di monitoraggio ad hoc, ha attivato nel 2007 il primo Corso diPerfezionamento regionale su: “La gestione multidisciplinare ed integrata dei DCA. IlTeam Approach e il Team Management” cui ha partecipato un gruppo <strong>con</strong>sistente diprofessionisti dei team DCA provenienti da tutte le realtà sanitarie, pubbliche e private,<strong>del</strong><strong>la</strong> Regione.Va anche sviluppata una ulteriore attività di formazione ed aggiornamentoappositamente modu<strong>la</strong>ta sui diversi target (invianti, specialisti, o<strong>per</strong>atori <strong>del</strong><strong>la</strong>prevenzione, etc.).L’impegno di formazione, regionale e/o aziendale, dovrà tenere <strong>con</strong>to non solo dei<strong>con</strong>tenuti tecnici ma anche degli impegni re<strong>la</strong>tivi al <strong>la</strong>voro di gruppo (teamleadership,teamworking, learning community, etc.), al<strong>la</strong> modalità di Care / Case management, edessere richiesto ad o<strong>per</strong>atori dei settori pubblico e privato.Come già s<strong>per</strong>imentato in alcune realtà aziendali, lo stesso <strong>la</strong>voro “strutturato” <strong>del</strong><strong>la</strong>équipe DCA, <strong>con</strong>dotto se<strong>con</strong>do standard <strong>con</strong>divisi di qualità, può essere valorizzatocome es<strong>per</strong>ienza di “Formazione sul campo”.pagina 16 di 19


Corretta Informazione / ComunicazioneDato il proliferare di iniziative dei Media di inappropriata informazione sul tema dei<strong>disturbi</strong> alimentari e, in partico<strong>la</strong>re, sui DCA, vanno <strong>per</strong>seguite iniziative di correttacomunicazione ai differenti target (scuo<strong>la</strong>, famiglie, medici, etc.) ed agli stessio<strong>per</strong>atori dei media (giornalisti specializzati, etc.).A titolo di esempio, si possono ipotizzare le seguenti iniziative, di diverso livello diintervento:• Pa<strong>per</strong>s positions su argomenti di rilevanza (a cura <strong>del</strong> Tavolo Regionale)• Col<strong>la</strong>borazione al<strong>la</strong> corretta formazione /informazione nelle scuole• Iniziative di promozione <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>per</strong> DCA e Obesità (es. <strong>per</strong> ciò che <strong>con</strong>cernel’ambito <strong>del</strong>l’immagine corporea; campagne di sensibilizzazione sul tema dei <strong>disturbi</strong>alimentari, etc.)• Educazione al pensiero complesso (x puntare ad intervento precoce) e/o al<strong>la</strong>acquisizione di capacità critiche nei <strong>con</strong>fronti dei messaggi mediatici collegati al corpoed al cibo• Sorveglianza e <strong>alle</strong>anze <strong>con</strong> i Mass media• Sorveglianza sul<strong>la</strong> potenziale valenza negativa non <strong>con</strong>trol<strong>la</strong>ta <strong>del</strong>le nuove tecnologie/ siti web• Iniziative di integrazione tra i dipartimenti <strong>del</strong>le USL <strong>per</strong> promuovere corretti stili divita.pagina 17 di 19


Allegato parere di rego<strong>la</strong>rità amministrativaREGIONE EMILIA-ROMAGNAAtti amministrativiGIUNTA REGIONALELeonida Grisendi, Direttore generale <strong>del</strong><strong>la</strong> DIREZIONE GENERALE SANITA' E POLITICHESOCIALI esprime, ai sensi <strong>del</strong>l'art. 37, quarto comma, <strong>del</strong><strong>la</strong> L.R. n. 43/2001 e <strong>del</strong><strong>la</strong><strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong><strong>la</strong> Giunta Regionale n. 2416/2008, parere di rego<strong>la</strong>rità amministrativa inmerito all'atto <strong>con</strong> numero di proposta GPG/2009/911data 28/05/2009IN FEDELeonida Grisendipagina 18 di 19


Progr.Num. 1298/2009N.Ordine 7omissis---------------------------------------------------------------------------------------------------L'assessore Segretario:Peri Alfredo---------------------------------------------------------------------------------------------------Il Responsabile <strong>del</strong> ServizioSegreteria e AA.GG. <strong>del</strong><strong>la</strong> GiuntaAffari Generali <strong>del</strong><strong>la</strong> PresidenzaPari Opportunita'pagina 19 di 19

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