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Atletica UISP on line

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“… si ma n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o stati allenati danoi, etc. etc.” perché spesso funzi<strong>on</strong>acosì. Gli sp<strong>on</strong>sor e le istituzi<strong>on</strong>iinvest<strong>on</strong>o tanto in questo modo epiù volte vedo che questi budgets<strong>on</strong>o destinati agli atleti e dunqueai manager che trattano ragazzin<strong>on</strong> italiani. E mi spiace dirlo, a partequalche grandissimo campi<strong>on</strong>ecome Gebreselassie e pochi altri, ilresto della truppa n<strong>on</strong> porta visibilitàe appeal per i media. Questitop runner sc<strong>on</strong>osciuti e assolutamentean<strong>on</strong>imi n<strong>on</strong> portano alcunritorno d’immagine. A Roma marat<strong>on</strong>ama anche a Venezia, Firenze,Milano e tante altre gare accadequesto: chi si ricorda il nome delvincitore e della vincitrice? Nessuno,neanche l’organizzatore se lochiamereste in questo momento.Dunque le Istituzi<strong>on</strong>i e gli sp<strong>on</strong>soraprano gli occhi e cerchino e chiedanoall’organizzatore qualcosa divero, di c<strong>on</strong>creto, di diverso. N<strong>on</strong>ho nulla c<strong>on</strong>tro gli atleti africani,s<strong>on</strong>o fortissimi e meritano il massimorispetto. Ma n<strong>on</strong> serv<strong>on</strong>o inItalia in questo momento, s<strong>on</strong>osoldi buttati. Il vincitore a Roma èripartito c<strong>on</strong> un assegno da 40.000€. N<strong>on</strong> potremmo destinarli a questospecial team di cinque ragazzi?È meglio che vinca un italianogiovane e dalle belle speranze in2h12’ piuttosto che uno sc<strong>on</strong>osciutoin 2h08’, credetemi. Questa miaidea dei cinque ragazzi che si giocanotre maglie azzurre potrebbeessere interessante, un progettoserio e snello che li porti a correread altissimo livello. Cinque ragazzi,una valida locati<strong>on</strong> dove allenarsie vivere insieme, un grandeallenatore, un medico e poco altro.N<strong>on</strong> serv<strong>on</strong>o grandi strutturee un pool di cinque aziende seriedel settore coprirebbe il progettoc<strong>on</strong> un vero ritorno d’immagine.Se questi ragazzi iniziassero a farequalche bu<strong>on</strong> risultato sarebberosulla bocca e nella testa dei 36.000runner che hanno corso una marat<strong>on</strong>anel 2011. S<strong>on</strong>o uno di loro,corro anch’io le marat<strong>on</strong>e, manessuno dei miei amici runner c<strong>on</strong>oscechi le vince. Questi cinquenomi diventerebbero un esempioper tutti noi.Il punteggio più basso lo daialla disciplina della marat<strong>on</strong>a,corredandolo c<strong>on</strong> l’immagineemblematica dei tanti marat<strong>on</strong>etiarrivati stremati al traguardo(3 s<strong>on</strong>o finiti in ospedale c<strong>on</strong>codice rosso). È solo improvvisazi<strong>on</strong>e,voglia di sfidarsi, incapacitàdi valutare i propri limiti o c’èdell’altro?È l’insieme di questi fattori. La marat<strong>on</strong>ada qualche anno è ormai unamoda e questo è solo un bene. Ilbacino si allarga e tutti provano acorrere i 42km, n<strong>on</strong> solo chi ha lacorsa nel sangue. Tanti si improvvisanomarat<strong>on</strong>eti, pensano chedopo aver fatto 10km al parco sianopr<strong>on</strong>ti per la marat<strong>on</strong>a. E quindici si butta in gara senza una verapreparazi<strong>on</strong>e, ma 42km n<strong>on</strong> ce lisi inventa e la marat<strong>on</strong>a presentasempre il c<strong>on</strong>to. Senza troppo allenamentoarrivi a 20, 25km e poi? Ilsalto nel buio, ma questo buio puòessere pericoloso perché spessoti fa toccare i limiti. Gente magariobesa che fino a tre mesi prima<str<strong>on</strong>g>Atletica</str<strong>on</strong>g> <str<strong>on</strong>g>UISP</str<strong>on</strong>g> <strong>on</strong> <strong>line</strong> - 46 <str<strong>on</strong>g>Atletica</str<strong>on</strong>g> <str<strong>on</strong>g>UISP</str<strong>on</strong>g> <strong>on</strong> <strong>line</strong> - 47Foto di Cesare M<strong>on</strong>ettioziava sul divano è lì che lotta camminando,sudando e magari giàc<strong>on</strong> i crampi sotto il sole e c<strong>on</strong>trovento c<strong>on</strong> ancora tanti chilometrida fare. E ha un’idea sola in testa:gli altri miei amici ce l’hanno fatta,io s<strong>on</strong>o un duro e n<strong>on</strong> mollo. Ma ilfisico del runner va plasmato pianopiano, solo così si può c<strong>on</strong>osceremeglio il proprio corpo e capirne lesensazi<strong>on</strong>i e i campanelli d’allarme.Solo così si può stare appena sottoquel limite che a volte può costarela vita. Nelle gare in m<strong>on</strong>tagna c<strong>on</strong>distanze impegnative è possibilecorrere solo dopo aver guadagnato“bollini” nelle corse c<strong>on</strong> distanzee altimetrie minori e meno impegnative.Solo dimostrando di averpartecipato e tagliato il traguardoin gare di più basso livello ecco chesi apr<strong>on</strong>o le iscrizi<strong>on</strong>i in gare dovela sfida è assai più impegnativa. Perchén<strong>on</strong> fare questo nelle marat<strong>on</strong>e?Del tipo …puoi correre i 42kmsolo se negli ultimi due mesi haicorso almeno due mezze marat<strong>on</strong>ee due gare da 30km… questo n<strong>on</strong>esclude rischi di infarto, però n<strong>on</strong> sivedrebbero scene di gente che barcollae sviene al traguardo dopo 6o 7 ore di gara quando un tempomedio è dalle tre3 alle 5 ore.

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