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Valutazione integrata degli effetti

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STUDIO ASSOCIATOTecniciOperatoriProgettistiVia della Vetreria, 73 - 50063 FIGLINE VALDARNO (FI)Tel. 055/95.93.55 - 95.96.29 faxP. IVA 04520560485RELAZIONE DI VALUTAZIONE INTEGRATAai sensi dell’art.11 della L.R. 1/2005Il rapporto di valutazione <strong>integrata</strong> interessa il Piano Unitario d’Intervento (P.U.I.), con valenza dipiano attuativo, per l’ampliamento di una struttura destinata ad attività galvanica ubicata nel territoriocomunale di Pian di Scò nei pressi della frazione di Montalpero, di proprietà della società “B.S.GALVANICA s.r.l.”.Trattandosi di Piano Attuativo è richiesta la valutazione <strong>integrata</strong> sugli <strong>effetti</strong> ambientali, territorialisociali ed economici, sulla salute umana e sulle risorse disponibili del territorio.1


OBBIETTIVO DEL PIANO UNITARIO D’INTERVENTOLa struttura esistente di pulimentatura e galvanica nel quale la società proprietaria esercita l’attivitàda circa un ventennio consta di un laboratorio e di un annesso deposito e cabina elettrica per unasuperficie coperta complessiva di circa cinquecento metri quadrati. Le limitate dimensioni dellaboratorio esistente creano impedimento all’esercizio ottimale delle lavorazioni, dimostrandosiinsufficienti anche per i locali direttivi amministrativi e per i servizi (spogliatoi, docce, w.c. e mensa) adanno della qualità del lavoro di chi vi opera, della celerità del processo produttivo, dello sviluppo edella ricaduta occupazionale che per tali motivi non ha sostanzialmente margini di crescita.A seguito, quindi, della richiesta della società l’Amministrazione comunale ha prodotto la modifica delleN.T.A. del R.U. inserendo l’art.23 bis che disciplina l’area in oggetto.L’estensione della struttura produttiva potrà occupare una superficie coperta massima di circa mq.2.100 (escluso volumi tecnici) corrispondente al 40% del resede indicato nel R.U. Si prevede larealizzazione di un edificio industriale prefabbricato su di un unico piano, addossato ad una palazzinasu due piani destinata a locali per funzione direttiva, amministrativa espositiva e di servizio.Nell’ottica del miglioramento della funzionalità e sicurezza dell’impianto il P.U.I. prevede larealizzazione di un nuovo accesso sulla strada provinciale in sostituzione di quello esistente che acausa delle limitate dimensioni e della sua vicinanza alla curva costringe gli utenti a manovre nonottimali creando talvolta disagi e situazioni di pericolo o comunque di intralcio al traffico veicolare.CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE TRASFORMAZIONINella valutazione delle azioni di trasformazione sono da tenere in considerazione:1) verifica dell’idoneità e dell’accessibilità infrastrutturale in relazione alla viabilità provinciale;2) conoscenza dei caratteri morfologici e paesaggistici del luogo oggetto dell’intervento diampliamento;3) possibili <strong>effetti</strong> negativi a breve e lungo tempo4) interazione con le disponibilità del territorio in base alle esigenze di risorse energetiche e diadduzione d’acqua potabile;5) protezione del sito dal rischio esondazioni;6) smaltimento dei rifiuti;A supporto delle valutazione <strong>degli</strong> <strong>effetti</strong> ambientali sono di supporto le indagini geologiche effettuatedal Geol. Pagliazzi Luca.ELEMENTI CONOSCITIVI E NORMATIVIUbicazione dell’interventoL’area oggetto dell’intervento è ubicata nelle vicinanze della frazione di Montalpero, lungo la strada2


provinciale n°9 che collega la stessa frazione con Faella.Dati di Regolamento Urbanisticoestratto della mappa del R.U. in scala 1:5000Nel vigente R.U. l’area è sottoposta alla disciplina dell’art. 23 bis “Riconoscimento l’esistenza d’attivitàartigianali in zona agricola che non possono essere trasferite in zona industriale” cosi come riportatodi seguito:All'esclusivo fine di superare la caratteristica conformativa del vincolo di destinazione che rendeimpossibile la gestione del R.U. in quei casi puntuali di attività non agronomiche o residenziali presentiin territori a destinazione agricola e rispondere ai particolari casi in cui, la progettata ricollocazione inzona P.I.P. di aziende che occupano personale specializzato, in fase di espansione produttiva conevidente riscontro occupazionale, NON è possibile per seri ed oggettivi motivi derivanti da attuazioninormative di settore o a seguito di verifiche effettuate dalle strutture tecniche di istituzioni pubbliche eASL locale.In tali casi è consentita la permanenza nell'area che rimane a destinazione agricola pur consentendosioltre ad interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, solo nei casi di necessarie esigenzeproduttive, attraversola definizione di apposito Piano Unitario di Intervento (PUI) anche la ristrutturazione edilizia eampliamento nel resede afferente l'attività stessa.I parametri urbanistici di riferimento sono:* Hmax = ml. 7,50 con esclusione dei volumi tecnici che dovranno essere realizzati dietro uno studioambientale paesaggistico.3


* Superficie coperta max = 40% del resede.Il PUI dovrà contenere esaurienti analisi alla base di scelte progettuali che corrispondano alledisposizioni dei vincoli presenti nell'area oltre alle misure definite dalle prescrizioni sia relative alsuperamento del rischio idraulico, sia relative agli altri "vincoli sovraordinati".La convenzione urbanistica allegata al PUI registrata e trascritta conterrà vincolo di destinazione delresede all'attività svolta e tale destinazione decadrà automaticamente all'eventuale conclusionedell'attività, per cui l'area tornerà nella originaria destinazione agricola. All'eventuale conclusionedell'attività si dovrà procedere alla bonifica del sito ed a tale scopo la convenzione conterrà norma dirinvio che permetterà l'acquisizione gratuita all'Amministrazione Comunale dell'area e <strong>degli</strong> immobili inessa realizzati nel caso di inadempienza da parte della proprietà ad eseguire i lavori di bonifica delsito.Vincoli sovraordinatiIl resede individuato dall’art.23 bis del R.U. ricade in ambito “B” del D.C.R. 230/94.Per lo studio di fattibilità geologica si rimanda allo studio del Geol. Pagliazzi Luca allegata al pianoattuativo.Inoltre l’area è sottoposta inoltre a:-vincolo sismico in zona classificata come 3S-pericolosità geologica in classe 3-pericolosità idraulica in classe 4I-classe di fattibilità 3 condizionataNel “Piano di Bacino del Fiume Arno” , “Stralcio Assetto Idraulico” l’area è indicata con pericolositàmedia “P.I.2”.Interazioni con gli strumenti di pianificazione territorialeLe previsioni del P.U.I. non modificano e contrastano cle previsioni del Piano di Indirizzo TerritorialeRegionale, del Piano di Coordinamento Provinciale, del Piano Strutturale e del RegolamentoUrbanistico.VALUTAZIONI ED ANALISI DEGLI EFFETTIEffetti territoriali ed ambientaliL’intervento previsto nel piano attuativo comporta un ampliamento e riorganizzazione funzionaledell’attività esistente non andando ad incidere sostanzialmente sulla produzione di rifiuti, <strong>degli</strong> scarichifognari e sull’emissioni di scarichi nocivi in atmosfera che il processo produttivo non prevede.Come prescritto dall’art.23 bis del R.U. al termine dell’attività il terreno tornerà ad avere destinazioneagricola ed il sito dovrà essere bonificato, se necessario.L’ampliamento dell’attività non incide in maniera rilevante sulle disponibilità dell’area relativamente aisottoservizi in quanto trattandosi di attività esistente. In particolare l’utilizzo delle risorse idriche non4


entra nel processo produttivo ma serve soltanto i servizi e si avvale di pozzo privato. La disponibilitàenergetica è garantita dagli allacciamenti alle reti esistenti e dalla prevista istallazione d’impiantialimentati da radiazioni solari.Infine, l’ampiezza di territorio sottratto ai fini agricoli non è rilevante.Processo di valutazioneConsiderata la tipologia dell’intervento e la limitata estensione dell’area soggetta a Piano Attuativo, ilprocesso di valutazione si svolge in un’unica fase avvalendosi della facoltà prevista dall’art.4 comma 4del Regolamento 4/r del 09//02/2007.ConclusioniLe opere previste comportano una riqualificazione dell’area d’intervento oltre che sotto l’aspetto difunzionalità del lavoro e della sicurezza <strong>degli</strong> operatori anche sotto il profilo architettonico. Lecaratteristiche costruttive dei locali di lavorazione, costruiti presumibilmente negli Anni ’70, unitamentealla presenza di accorpamenti successivi alle strutture in muratura (impianti d’aspirazione, tettoie estrutture amovibili per la copertura dei materiali) sono causa di degrado estetico che le previsioni delpiano attuativo tendono a sanare con una progettazione più armonica e di maggior pregio rispettoalla condizione esistente. Le sistemazioni esterne previste sono volte al mitigamento dell’impattodella nuova costruzione sia in termini visivi che ambientali.Valutati, infine, gli <strong>effetti</strong> sulle risorse e sull’ambiente si può in conclusione affermare che l’interventosupera favorevolmente la fase di valutazione <strong>integrata</strong> in quanto non comporta modificazionisostanziali al contesto ambientale non contrastando con le normative di tutela ambientale, non incidesulla salute umana e ambientale e più in genere non comporta ricadute negative al patrimonioculturale dell’area non danneggiando aree o paesaggi riconosciuti come meritori di tutela a livellolocale, nazionale o internazionale.Figline Valdarno lì 02/04/2008Dr. Arch. Danilo BruschetiniInscritto all’Albo <strong>degli</strong> Architetti e Pianificatori Paesaggistici di FirenzeVia della Vetreria n°73 – Figline Valdarno (FI)Tel. e fax. 055-959629/959355 e-mail: studio@studiotop.191.it5

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