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202 - Dipartimento di Economia e Statistica

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210Esempi:a) Miller (1955) ritiene che la fonte della asimmetria positiva nella curva dei red<strong>di</strong>ti sia dovuta alla contemporanea presenza <strong>di</strong> red<strong>di</strong>tieri <strong>di</strong>versiper fascia d’età e/o sesso le cui <strong>di</strong>stribuzioni -prese separatamente- sarebbero simmetriche, ma generano asimmetria con l’aggregazione.L’asimmetria -positiva o negativa- può in effetti derivare dal fatto che la rilevazione analizzata è in realtà un misto <strong>di</strong> almeno due <strong>di</strong>stribuzionicon <strong>di</strong>versa centralità e/o variabilità.b) Cleveland (1993, p. 46) sostiene che ogni insieme <strong>di</strong> numeri positivi che variano su <strong>di</strong>verse potenze del <strong>di</strong>eci è un can<strong>di</strong>dato naturalea presentarsi secondo una <strong>di</strong>stribuzione con asimmetria positiva.c) Hoel (1971, p. 101) presenta una <strong>di</strong>stribuzione con forte asimmetria positiva relativa ai casi <strong>di</strong> morte per scarlattina secondo l’età.d) Rosner (1990, p.10) propone come caso <strong>di</strong> asimmetria positiva la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> alcune donne comprese nella fascia d’età 20-29 per il numero <strong>di</strong> anni d’uso della pillola anticoncezionale.e) Sull’interpretazione della asimmetria Clifford (1982, pp. 81-82) fornisce uno splen<strong>di</strong>do esempio <strong>di</strong> non identificabilità (la presenza<strong>di</strong> più <strong>di</strong> una spiegazione ragionevole dei fatti) <strong>di</strong>scutendo la <strong>di</strong>stribuzione degli incidenti secondo il numero degli autisti per un fissatoperiodo <strong>di</strong> tempo e che presenta asimmetria positiva. 1ª spiegazione: la tendenza a provocare incidenti è costante per ogni autista,ma varia da autista ad autista ed alcuni ne hanno una più elevata degli altri. Per ridurre il numero <strong>di</strong> incidenti si deve ridurre l’impiego<strong>di</strong> coloro che hanno provocato più sinistri. 2ª spiegazione: tutti gli autisti hanno la stessa tendenza a provocare incidenti, ma dopo cheli hanno provocati <strong>di</strong>ventano più prudenti e più ne provocano e più li evitano. Per ridurre il numero <strong>di</strong> incidenti si deve aumentarel’impiego <strong>di</strong> coloro che hanno provocato più sinistri. La non identificabilità non è una situazione molto piacevole per chi deve prenderedecisioni e può essere superata aumentando le variabili del confronto.Caso estremo <strong>di</strong> asimmetria positiva è la curva a “L” che è tipica <strong>di</strong> eventi soggetti a rarefarsi man mano che sene considerano il numero <strong>di</strong> manifestazioni: interruzioni <strong>di</strong> energia elettrica, esplosioni in una conduttura <strong>di</strong> gas,esondazioni <strong>di</strong> un fiume.Esempio:Nel prospetto sono stati classificati, per numero <strong>di</strong> incidenti sul lavoro, i <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> alcuni stabilimenti in cui si seguono correttamentele norme antinfortunistiche.Incidenti Lavoratori fi0 763 0.92711 26 0.03162 14 0.01703 8 0.00974 5 0.00615 4 0.00496 2 0.00247 1 0.0012823 1.0000La grande maggioranza dei <strong>di</strong>pendenti non subisce infortuni e la loro frequenza relativa decade molto rapidamente all’aumentare delnumero <strong>di</strong> infortuni.Esercizio_SD87: numero <strong>di</strong> fratelli e sorelle sopravviventi dopo una certa età:F. & S. 8 7 6 5 4 3 2 1 0Persone 19 28 41 50 85 106 306 672 413 1720a) Rappresentare la funzione <strong>di</strong> graduazione; b) Che tipo <strong>di</strong> asimmetria presenta?3.3.1 Misura della asimmetriaLa misura della asimmetria mira a quantificare lo scostamento da una situazione <strong>di</strong> simmetria nonché, per le<strong>di</strong>stribuzioni unimodali, a specificare, attraverso il segno, le zone <strong>di</strong> maggiore scompenso rispetto al polo <strong>di</strong>simmetria. Zanar<strong>di</strong> (1965) <strong>di</strong>stingue due piani: quello concettuale in cui si definisce la asimmetria e quellooperativo in cui la si traduce in quantità misurabili. Il concetto <strong>di</strong> simmetria può avere <strong>di</strong>verse definizionioperative e questo ha portato due conseguenze: la proposta <strong>di</strong> una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> asimmetria e lacontrad<strong>di</strong>ttorietà tra le in<strong>di</strong>cazioni che forniscono sia tra <strong>di</strong> loro che rispetto alla morfologia della <strong>di</strong>stribuzione.Osserva G. Leti (1983, p. 446): “La misura dell’asimmetria, nonostante l’affinamento che col tempo hannosubito gli strumenti statistici, sono rimaste ru<strong>di</strong>mentali ed equivoche”. I requisiti per un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> asimmetriaα(X) della variabile X sono:1) α(X)=0 se la <strong>di</strong>stribuzione è simmetrica;2) α(X) aumenta all’aumentare dello scostamento dalla situazione <strong>di</strong> simmetria;3) Nel caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioni unimodali si deve avere α(X)0 se l’allungamento è verso i valori gran<strong>di</strong>.4) α[g(x)]=α(X) se la derivata prima g’(x) è positiva e α[g(x)]=−α(X) se g’(X)

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