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202 - Dipartimento di Economia e Statistica

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<strong>202</strong>3.2.4 La mutabilità e le sue misureL’idea <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione richiama in genere il concetto <strong>di</strong> variabilità che però è applicabile alle sole variabilimetriche. Quando la scala <strong>di</strong> misurazione non è metrica la variabilità, o meglio, la mutabilità, si può interpretarein termini <strong>di</strong> eterogeneità (per variabili qualitative) e <strong>di</strong> bipolarità (variabili quantitative or<strong>di</strong>nali).La eterogeneitàUna variabile è eterogenea se tutte le categorie sono presenti con uguale frequenza: il fenomeno non mostrapreferenza evidente per nessuna modalità; la variabile è omogenea se tutte le unità presentano la stessa modalità.Esempio:Stanziamenti per opere pubbliche.Settori Nord Centro Sud TotaleTrasporti 27.39% 20.78% 51.83% 100.00E<strong>di</strong>lizia 43.60% 19.70% 36.70% 100.00%Ambiente 25.09% 7.12% 67.80% 100.00%Reti 23.13% 18.02% 58.84% 100.00%Varie 1.46% 1.51% 97.04% 100.00%Se i settori ricevessero finanziamenti eterogenei per comparto territoriale ognuno riceverebbe un terzo (33.33%) dell’importo complessivamentestanziato. L’omogeneità si avrebbe nel caso in cui un settore venisse finanziato in un solo comparto.Requisiti degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> eterogeneitàPer misurare l’eterogeneità debbono essere approntati in<strong>di</strong>ci I(k;f 1, f 2,…,f k) che rispecchino la <strong>di</strong>stribuzionedegli attributi ricalcando ciò che è stato richiesto agli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> variabilità (tranne, è ovvio, questioni legateall’unità <strong>di</strong> misura). Quin<strong>di</strong>, dovrebbero:1) Essere basati esclusivamente sulle frequenze.2) Essere nulli per la <strong>di</strong>stribuzione degenere.3) Assumere valori crescenti all’aumentare della eterogeneità.4) Avere un valore massimo che aumenta con “k”, numero delle modalità.Esempi:a) Un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> eterogeneità grezzo, ma molto espressivo è la frequenza non modale (noto come variance ratio nei testi USA):f = 1 − Max{ f 1 , f 2 ,…, f k }= 1 − f Moche è nullo se la <strong>di</strong>stribuzione è omogenea: f Mo =1 cioè tutte le unità presentano la stessa modalità ed è pari a (k-1)/k (quin<strong>di</strong> tendentead uno per k crescente) se la <strong>di</strong>stribuzione è eterogenea. In<strong>di</strong>rettamente l’in<strong>di</strong>ce ci <strong>di</strong>ce quanto rappresentativa è la moda: valori viciniallo zero in<strong>di</strong>cheranno che c’è una moda spiccata ovvero poco rilevante se sono vicini all’unità (cfr. Naddeo, 1986, p.140).b) La proprietà “4” è suggerita da Frosini (1987, p. 134) ed è opportuna per gestire il confronto dell’eterogeneità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioni aventiun <strong>di</strong>verso numero <strong>di</strong> categorie. Sembra cioè ragionevole ritenere che il passaggio da I(2;1/2,1/2) a I(4;1/4,1/4,1/4,1/4) si debbariflettere in un aumento dell’in<strong>di</strong>ce dato il logico aumento <strong>di</strong> eterogeneità che è possibile riscontrare. Patil e Taillie (1982) ritengonoche l’eterogeneità (vista come <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> specie presenti in un’area) aumenti con la comparsa <strong>di</strong> una nuova categoria o con la<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> una già esistente in due categorie <strong>di</strong>stinte. La misura della eterogeneità della composizione <strong>di</strong> una polvere deve tenereconto della <strong>di</strong>stribuzione tra i vari tipi <strong>di</strong> rocce, ma anche del numero <strong>di</strong> rocce presenti.Dei vari in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> eterogeneità esistenti (cfr. Leti, 1965, Patil e Taillie, 1982) ne consideriamo solo alcuni:kk⎡ ⎤2In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> eterogeneità <strong>di</strong> Gini : E1= ∑ fi( 1−fi)1 fi;⎣⎢i1 ⎦⎥ = ⎛− ∑ ⎞= ⎝ i=1 ⎠L’in<strong>di</strong>ce è nullo per la <strong>di</strong>stribuzione degenere e vale (k-1)/k (crescente con “k”) in caso <strong>di</strong> perfetta eterogeneità:( )Entropia della <strong>di</strong>stribuzione: E 2 =−∑f i Ln f iTale in<strong>di</strong>ce misura il grado <strong>di</strong> indeterminatezza riscontrato nella rilevazione: se la variabile può mostrare una solacategoria allora, prima <strong>di</strong> analizzare una qualsiasi unità, è già nota la categoria in cui ricadrà: se si rilevasse il numero<strong>di</strong> facce in un cubo sapremmo che l’esito è X=6, l’entropia è nulla ed infatti si ha E 2=0 (poiché xLn(x)→0 se x→0).La quantità <strong>di</strong> informazione che si può ricavare dalla conoscenza <strong>di</strong> una sola manifestazione decresce all’aumentareki=1

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