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202 - Dipartimento di Economia e Statistica

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176Esercizio_SD49: istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to per classi <strong>di</strong> “prime rate” praticati alla clientela.Xi ni fi Fi9.00 9.05 16 0.0808 0.08089.05 9.10 30 0.1515 0.23239.10 9.15 44 0.2222 0.45459.15 9.20 51 0.2576 0.71219.20 9.25 36 0.1818 0.89399.25 9.40 14 0.0707 0.96469.40 9.50 7 0.0354 1.0000198 1.0000a) Calcolare la <strong>di</strong>fferenza interquartilica;b) Come reagisce la DI rispetto alle varie ipotesi che si possono fare sulla <strong>di</strong>stribuzione interna delle classi?BoxplotNel capitolo 2 è stato introdotto il <strong>di</strong>agramma ramo-foglia come metodo <strong>di</strong> organizzazione dei dati che, senzatroppe sofisticazioni e con mezzi reperibili ovunque, è in grado <strong>di</strong> dare un’idea imme<strong>di</strong>ata della <strong>di</strong>stribuzione.In linea con questa impostazione è il boxplot o <strong>di</strong>agramma a scatola proposto da J.W. Tukey nel 1977 (Tufte, 1983,p. 123 segnala un riferimento bibliografico del 1952). Si tratta <strong>di</strong> una rappresentazione basata sui quartili chefornisce, a mezzo <strong>di</strong> cinque numeri, l’essenza della <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> una variabile metrica. I valori coinvolti sono:X (1), Q 1, M e, Q 3, X (n)che si traducono in elementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno con la seguente corrispondenza: gli estremi delcampo <strong>di</strong> variazione sono marcati con due piccoli cerchi (o anche dei trattini ortogonali all’asse del <strong>di</strong>segno) chedelimitano fisicamente il campo <strong>di</strong> variazione. La presentazione verticale o orizzontale è una scelta personaleanche se, quella verticale, sembra più idonea per un confronto tra rilevazioni <strong>di</strong>verse.X (1)Q 1 Q 3M eX (n)Il primo ed il terzo quartile sono riportati su <strong>di</strong> un quadrato che ha base pari alla <strong>di</strong>fferenza interquartilica edun’altezza convenzionale, proporzionata alla grandezza complessiva del grafico per non guastarne l’impattovisivo. Il tratto che va da X (1)a Q 1mostra la parte del dominio che è necessario coinvolgere per includere il 25%più piccolo e dà quin<strong>di</strong> un’idea della coda a sinistra della <strong>di</strong>stribuzione; analogamente il tratto da Q 3a X (n)fornisce una misura <strong>di</strong> quanto dominio de<strong>di</strong>care alla copertura del 25% più grande, cioè la coda a destra. Se unodei due tratti è più lungo dell’altro ciò sarà dovuto al prevalere dei valori più piccoli (o più gran<strong>di</strong>) nel complessodella rilevazione. Il rettangolo delimitato dai quartili fissa geometricamente l’arco <strong>di</strong> valori in cui è racchiuso(inscatolato, da cui il nome) il 50% centrale: minore è la sua lunghezza, maggiore sarà il raggruppamento intornoal centro.L’area del rettangolo potrebbe essere legata all’ampiezza della rilevazione (ad esempio pari a √n) nelconfronto <strong>di</strong> rilevazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa numerosità (McGill ed al. 1978). La me<strong>di</strong>ana è in<strong>di</strong>cata con una linea verticale:se non è proprio al centro rivela uno sbilanciamento verso i valori inferiori (se vicina a Q 1) oppure verso i valorisuperiori (se si accosta a Q 3) e quin<strong>di</strong> esprime, come si apprenderà nel prossimo paragrafo, l’asimmetria della<strong>di</strong>stribuzione; vedremo, inoltre, i quantili più estremi svelano il comportamento nelle code.Esempi:a) Extracomunitari iscritti alle liste <strong>di</strong> collocamento per Paese <strong>di</strong> origine (me<strong>di</strong>a 1997).309 425 50 235 3606 4445 644 1696 2142 2863 1032 9596 429 32389 14092141 3440 953 11565 2503 1138 11704 452 10142 3469 687 982 71 758 161La <strong>di</strong>stribuzione è squilibrata dal Marocco: 32’389, non troppo sorprendente visti i flussi extracomunitari provenienti da questo Paese,ma comunque molto più grande degli altri.50452 3469127432389La forma del grafico conferma la presenza <strong>di</strong> un valore dominante (da solo, il Marocco fornisce una quota del 30% degli immigratiextracomunitari in Italia) che ha schiacciato l’intera <strong>di</strong>stribuzione.

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