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Modeltribe n°3 - Modellismo.net

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modeltribe é una testata di intrattenimento senza scopo di lucro. numero 03 del 15 marzo 2004<strong>Modeltribe</strong> non rappresenta una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità e non essendo un prodotto editorialenon è sottoposto alla disciplina di cui all'art. 1, comma III della legge n. 62 del 7 marzo 2001.Honda NSR 500: la versione di Capirexin questo numero:IDEA “EDITORIALE”:quale prodotto vorresti vederrecensito su ModelTribe?Mi faccio il Ferrarino!tutti i modelli di ferrari 308analizzati dal Dottor LapoIL MODELLISTA DEL MESE:BUDDHA77Quante volte vi siete trovati di fronte allo scaffale del vostro negoziante, indecisi nell’acquisto tra un prodotto e l’altro?Quante volte, pensando a ub tipo di diluente vi siete chiesti se facesse al caso vostro?Siccome nessuno nasce imparato e la singola esperienza vale come un tesoro, la redazione di ModelTribe ha partorito un, altra idea:se hai provato qualsiasi prodotto di qualsiasi marca (decals, vernici, pennelli, fotoincisioni) e vorresti rendere partecipe i tuoi amici, scriviun articolo per il giornale dove illustri i pregi e le caratteristiche del tuo acquisto.Se invece vorresti chiedere lumi sulle tecniche usate dai Baroni del forum di <strong>Modellismo</strong>.<strong>net</strong> cogli l’occasione di chiedere!Se avete del materiale da pubblicare, contattate il moRedattore Kenny, e spiegategli le vostre idee tramite PM...BUON LAVORO!!!!!!!


Tributoa ungrandepremetto che quanto segue é solo una mia personaleinterpretazione, ma non ho potuto trattenermidal considerare il lavoro svolto daCapirex come un tributo al più famoso LorisCapirossi, Capirex appunto, da parte di un tifosoappassionato. Come detto il mese passatoriguardo al modello realizato da Ibiza130, ilmodellismo ci consente di realizzare, almeno inparte, dei sogni. Consentendo così a Danieleda Lecce, in arte Capirex, di costruire unmodello della moto del suo idolo più bella delvero. Non so se sia stato questo il suo pensieromentre vi lavorava, certo é che il modellodella Honda nsr 500 che ci presenta é di unabellezza sconvolgente.facciadamodellistaBUDDHA77nome: FABIOnome di battaglia: BUDDHA77modellista da: QUANDO AVEVO 9 ANNIprimo modello realizzato: TAMIYA NIMITZmodelli realizzati finora: CIRCA 30modello nel cassetto: UN BEL DIORAMA RALLY!!!modello/i preferito: ALFA 155 DTM - PEUGEOT 206WRC - TOYOTA COROLLA WRC>> by KennyHonda NSR 500Team Pons ’01il missile di CapirossiPer incominciare, il modello è di ottimolivello nonostante gli stampi risalgano aun po’ di anni fa.Sulle stampate la presenza di linee digiunzione e ritiri di plastica sono praticamenteinesistenti e le dimensioni eforme della moto sono perfette. Tutto ciòpermette di realizzare un’ ottimo modelloanche con un semplice montaggio dascatola, tuttavia è possibile realizzarequalche miglioramento per aumentareancora il realismo…..Come prima cosa da effettuare dobbiamoriempire l’interno del telaio e possiamoprocedere in due modi;1° riempiamo lospazio vuoto conlo stucco milliputcercando di nonsuperare i bordiesterni,dopo un’orettache abbiamoapplicato lo stuccoincominciamo alevigare e uniformarela superficecon il dito bagnatodi acqua. Dopo ungiorno posso procederea stuccareeventuali crepe graffi con un normalestucco per modellismo….2° incollo dei pezzi di plasticard dellospessore del telaio all’interno dello stesso,dopostucco il tutto con stucco permodellismo…..Finito di stuccare e controllato che nonci siano sbavature,crepe,ecc…ho datouna mano di bianco per uniformare ilpezzo e dopo l’ho verniciato con il colorealluminio della Testors serie metallizer,unavolta asciugato si lucida conuna pezza di cotone fino alla lucentezzache si desidera… poi per protezione sidà una mano di sigillante per metallizer(sempre testors).


Ora passiamo al motore….puliamocome sempre tutti i pezzi da sbavature,ecc…facciamouna prova a secco dimontaggio e se tutto è a posto lo incolliamo…primadi verniciarlo convienecontrollare se è necessario stuccare legiunzioni dei pezzi ,soprattutto se abbiamointenzione di lasciare la moto senzacarenatura…Come colore ho utilizzato il grigioacciaio della testors metallizer,dopo hoeffettuato dei lavaggi con del nero acrilicomolto molto diluito,questo mi creadelle zone d’ombra molto reali,preferiscogli acrilici perché una volta asciuttisono opachi al contrario i colori ad oliorimangono lucidi,simulando megliomacchie di olio e grasso.(considerandoche è una moto da competizione èestremamente improbabile che siasporco di olio)….una volta date le zoned’ombra metto in risalto le zone in rilievoutilizzando la tecnica del pennello asecco,ovvero sporco un pennello piattodi dimensioni medio-grandi (in base alledimensioni del pezzo ) di un grigio chiaro,puliscolo stesso su di una pezza equando il pennello sembra ormai pulitolo passo sul motore. Potete effettuerepiù passaggi fino ad ottenere il risultatoche più vi piace….A questo punto si passa ala costruzionedel forcellone posteriore…per prima cosa posso se voglio riempirele due metà,come il telaio;prima di incollarloe stuccarlo cancelliamo i tendicatena che sono un po’ bruttini..per fareciò purtroppo dobbiamo attrezzarci conun trapanino elettrico e qualche fresetta…oppureti tanta pazienza e limette..adesso per ricostruire i tendi catena hoscopiazzato delle fotoincisioni utilizzatouna lattina di birra….ho tagliate un quadratodi una lattina e lo steso perbene…con delle piccole forbici hotagliato il pezzo e con pinzette e lime hocercato di riprodurre quello che volevo,setentate sicuramente dovrete provarepiù volte prima di ottenere qualcosadi buono ma ci si riesce….Ormai la moto incomincia a prendereforma,passiamo ora allaforcella…..grossi lavori non ce ne sonoda fare….quello più evidente da fare èla sostituzione della vite fornita nel kitcon un normalissimo tondino di ferro ofilo di rame, chiaramente faccio in modoche la lunghezza sia inferiore del mozzoin modo tale da avere sul lato destro lapossibilità di bucare e mettere un tondinoe sul lato sinistro quello di incollare ilbullonino di serraggio.Ora assembliamo il blocco motore allaforcella anteriore e forcellone posterioreseguendo le istruzioni del kit a questopunto con vari tipi di ,filo elettrico, fibraottica, guaine da pesca, e tutti ciò che sipensa far al caso nostro si passa allarealizzazione del cablaggio elettrico eidraulico della moto. Chiaramente ci servononumerose foto del modello realeper fare un lavoro verosimile.Ora ci rimane la carena…incolliamo ledue metà di serbatoio e codone, e lestucchiamo;dopo un po’ di giorni ,dobbiamolasciare asciugare bene lo stuccoed aspettare che lo stesso si ritiri,diamouna mano di primer e una volta secco locarteggiamo. Finita la carteggiaturalaviamo con del sapone i pezzi li lasciamoasciugare al riparo da polvere,dopoverniciamo il bianco con un paio di manileggerissime lo mascheriamo e passia-


mo al nero anche qui con un paio dimani leggere di vernice. Passiamoall’applicazione delle decal e alla successivalucidatura con una mano di vernicetrasparente acrilico.Materiale vario in aggiunta al Kit:Milliput,pasta bicomponente utilizzataper modellare,si diluisce conacqua o alcool.Lattina di birra.Cavi elettrici di vario diametro.Guaine per ami da pesca.Ferrari 308 GTB/GTSUna Ferrari per tutti>> by CapirexIn questo numero il Dottor Lapo iniziauna serie di articoli finalizzata adapprofondire quanto il mercato deimodellini in plastica ha prodottonegli ultimi anni. Di volta in voltaverranno analizzate le repliche inscala dei soggetti di maggiore interesse,e saltuariamente verranno proposteapprofondite panoramiche suipiù famosi produttori di scatole dimontaggio, con particolare attenzionea quelle ditte che hanno lasciatoprofondi solchi nel modellismointernazionale, ma che, per unaragione o per l’altra, sono oggiscomparse dalla scena.La prima auto che verrà trattata nellapresente rubrica è una Ferrari che,anche se forse non ha sconvolto ilmercato internazionale per qualitàtecniche o estetiche, ha però seguito,passo dopo passo, la storia dellamarca del Cavallino negli anni ottanta,diventando anche la base su cui siè poi evoluta la leggendaria F40;stiamo parlando della Ferrari 308GTB/GTS. Produttori giapponesi, eamericani hanno nel tempo sfornatouna miriade di repliche dellaFerrarina in questione, qualche voltadando alla luce modellini di grandequalità, più spesso proponendo replichenon fedeli all’originale o scarsenei dettagli. La “partita” Ferrari 308si è giocata principalmente in scala1/24, ma, come vedremo non mancanorare, anche se spesso evitabili,eccezioni. Ma andiamo con ordine,esaminando, produttore per produttore,quanto il mercato ha propostonelle ultime decadi.REVELL USA: sono presenti (anzi,sono stati presenti…) sul mercatodue diversi kit della 308 prodottidalla grande casa americana. Ilprimo (7296) è più semplice dacostruire e anche più facile da trovare,con linee corrette anche se provvistodi cerchi non proprio fedeli; ilsecondo (7302), della serie“European Sports car”, può essereconsiderato come una specie di“Enthusiast by Revell”: Enthusiastperché molto dettagliato come l’omonimaserie Fujimi, con entrambi icofani apribili e completo dettagliodi interni e meccanica (a proposito,veramente bello il ruotino di scorta!):“by Revell” perché si trovanotutte le imperfezioni dei kit americanidi un tempo, con accoppiamentiimprecisi, proporzioni inesatte e plastichedi cattiva qualità. Con gli stessistampi Revell ha dato alla luce una“308 GTS Magnum P.I.” (7378),replica della straordinaria protagonistadell’omonimo telefilm. Dolentenota è il tetto in solido con la carrozzeria;per il modellista che volessedavvero una GTS e non una GTBcon un semplice tetto dipinto in neroopaco, non resta altro da fare chearmarsi di pazienza e lavorare ditaglio e… stucco.REVELL GERMANY: La dittatedesca, ala europea del colossoamericano, ha sfornato negli anniottanta almeno tre diverse replichedella 308 GTB, tutte riedizioni diprecedenti kit giapponesi (comeTAKARA) o americani (REVELLUSA, appunto). Questi kit sonocaratterizzati da un livello di dettagliomolto limitato e dall’immancabilemotore elettrico, per fare postoal quale viene spesso sacrificataun’importante porzione di abitacolo;si riconoscono per la scatola bianco/rosso/blucon in primo piano lospaccato della 308. Parallelamente laditta tedesca offriva anche una 308GTS che, in contrasto con quantoindicato sulla scatola, altro non è chela riedizione di un kit della 308 GTBprodotto in precedenza dalla RevellUSA, con in più l’aggiunta di decalsda rally Pioneer. In questo ultimocaso valgono le stesse considerazionifatte in precedenza per il secondokit trattato nella sezione REVELLUSA.GUNZE SANGYO: il produttoregiapponese, prima ancora che sidedicasse ai kit della serie High Techcaratterizzata da parti in metallobianco e fotoincisioni, aveva in listinoalcuni kit realizzati con moltacura e ottimo dettaglio. Fra questispicca la replica della 308 GTB deiprimi anni ’80, dotata di porte e cofanoposteriore apribile, fari anteriori eposteriori corredabili di mini lampadinefunzionanti e discreto dettaglio


di motore con, cosa più unica cherara per quei tempi, la possibilità diapplicare dei rudimentali cavetti perle candele… La forma del modellofinito è corretta, anche se possonoessere annotati fari posteriori surdimensionatie cerchi non proprioidentici agli originali. Il modellino inquestione è stato “vestito” dentrodue diverse scatole, la prima, piùvecchia, con sfondo in prevalenzabianco e la seconda (G-214) con scatolanera in cui viene presentato,accanto ad un disegno della macchinareale, anche una foto del cruscottodella 308. Molto rara e preziosa,ma, come vedremo più avanti, lepossibilità di reperirne una non sonopoi troppo remote.TESTORS: ricollegandoci all’ultimariga della precedente sezione dedicataalla 308 della Gunze, vi possoconfermare che lo stesso identico kitè stato riproposto in epoca recente (siparla degli anni novanta) anche dall’americanaTestors, ditta da semprededita a quella encomiabile attivitàsocio-modellistica che può esseredefinita come sfruttamento economicodei vecchi kit altrui (oltre aGunze, la Testors ha ripreso vecchikit Fujimi, Italeri, Heller, Bburagoecc.).MONOGRAM: il “grande fratello”della Revell ha dato vita a duemodellini della 308. Il primo con lasigla “308 GTB” è una riedizione delprimo kit Revell USA di cui abbiamoparlato (si trova sia con numerodi codice 2113 sia 2736), mentre ilsecondo, più originale, rappresentala “Ferrari 308 Racer” (2116), concodolini allargati, numeri di gara ecerchi più “profondi” anche se nonsostenuti da gomme più larghe.Purtroppo questo modellino facevaparte di una serie in cui la parola dettaglioera davvero sconosciuta: aforme tutto sommato azzeccaterispondevano interni grossolani, emeccanica inesistente.HASEGAWA: per il mercato giapponesela 308 GTB di Hasegawanon è altro che la riedizione del kitMonogram (e quindi Revell USA),nella sua edizione più semplice, macon una scatola diversa.TAKARA: nel marasma produttivodel Giappone dei primi anni ottantac’era spazio anche per questo piccoloproduttore di cui si ricorda soltantouna oggi rarissima 308 GTB inscala 1/24 con il solito motorino elettricoche rubava spazio e limitaval’approfondimento dei dettagli dimeccanica e interni.NITTO: dalla ditta giapponese,ormai ahimè scomparsa, abbiamoereditato solo una piccola 308 inscala 1/28, prodotta perlopiù in vestedi giocattolo motorizzabile, spessopoi convertita dagli appassionaticome vestito per le slotcar in scala1/32. In questo modellino il motoreelettrico diventa assoluto padronedell’abitacolo.ENTEX: ha prodotto nei primi anniottanta la riedizione della Nitto 1/28,subdolamente indicando sulla scatolauna falsa scala 1/25, con l’intentodi far abboccare i collezionisti deditialle scale 1/24 e similari…BLUE TANK: da Taiwan solo ancorauna mera riedizione del kit in scala1/28 della Nitto.KAWAI: in scala 1/38 un semplicegiocattolo dotato di motore elettricoe caratterizzato da dettagli che, al dilà delle porte apribili, sono assolutamenteinesistenti.MARUI: per finire in bellezza, eccoa voi la giapponese Marui (ex Tilt)che per un certo periodo ha fornitoagli appassionati una bella 308 GTBcaratterizzata da una carrozzeriaRacing munita di codolini larghi,gomme di generose dimensioni eluci sulle portiere per illuminare letarghe portanumero. Mentre gliinterni sono sufficientemente curati,il dettaglio della meccanica è praticamentepari a zero (detta legge ilsolito motorino elettrico!), ma lalinea, la fedeltà di cerchi e gomme, lapossibilità di installare un impianto diilluminazione e la qualità delle plastichela rendono una delle migliori 308mai viste. Si può ancora trovare in trediverse confezioni: la più vecchia erara è quella della originale vesteRacing (marchiata ancora TILT) condecals derivate da una infruttuosaspedizione a LeMans; sulla secondala 308, in vesti civili, è raffiguratamentre semina un paio di auto dellapolizia in una scena estrapolata dalfilm “The Cannonball Run”, mentrela terza (MT86HT4), più frequenteda trovare, la inquadra in tutto il suosplendore in una elegante cornicenera.>> by Lapo

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