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Infermieristica e cure complementari Benessere Donna ... - Ipasvi

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<strong>Infermieristica</strong> e <strong>cure</strong> <strong>complementari</strong><strong>Benessere</strong> <strong>Donna</strong>:fermare le reazioni al dolore,rompere l’immagine di séper recuperare forza e libertà nell’essere.29In primavera, e martedì 12 giugno si è svoltoun incontro rivolto alle professioniste checon il loro lavoro sostengono, curano, incontranoaltre donne e le loro problematiche,fisiche ed emotive.Lo scopo dell’incontro è stato quello didedicare uno spazio e un tempo rivolto alledonne che lavorano con altre donne per farconoscere e sperimentare il lavoro di grandesostegno che può essere effettuatotramite il metodoGrimberg.Sottolineo ulteriormentealtri aspettidi questo metodo, giàcitato lo scorso anno in unarticolo, perché sollecitatada alcune colleghe infermieree non, che l’hannotrovato particolarmenteinteressante. Le operatrici del Metodo Grinbergche ci hanno accompagnato in questa esperienzasono state Silvia Dragoni Operatrice Profes -sionale Diplomata e Annamaria Fedeli operatricedi II livello. È stata un’esperienza ricca che ci hapermesso di andare a toccare alcune problematicheincontrate dalle donne: i dolori acuti ecronici del periodo mestruale e premestruale, leemicranie, i dolori al basso schiena e i gonfiori,l’ansia e gli attacchi di panico, la difficoltà nell’affrontarele separazioni e i lutti con la sensazione,spesso, di sentirsi disarmate solo e in difficoltà, ladifficoltà nella gestione del tempo spesso provocatadai sensi di colpa nel dire di no, i dolori provocatida endometriosi, le cicatrici da rimarginare,sia fisiche che emotive, …A cura di Valentina Iacchia*Considerato il notevole interesse che questi incontrihanno suscitato ho chiesto a Silvia Dragoni di raccontarcipiù precisamente cosa significa per Lei l’attivitàrivolta alle “donne per le donne”.Così Silvia ci racconta: Le donne hanno la grandecapacità di essere a stretto contatto con la terra,con la fisicità, grazie alle caratteristiche che accumunanoil mondo femminile: la possibilità di far crescereun seme all’interno del loro corpo, dandogli lospazio e il tempo per svilupparsi epoi lasciarlo uscire fuori una voltapronto per la vita. Posseggonoquindi una grande capacità diaccogliere, grandi qualità diresistenza, determinazione,forza, passività, la possibilitàdi ricevere e di donare,un’estrema naturalezza chele pone in contatto con laciclicità naturale (basti pensare al ciclo mestruale…)e quindi con una fisicità e una passività cheè la base del sentire femminile. Dove per passivitànon si intende dipendenza, accettazione,sacrificio ma ci si riferisce alla capacità di aspettare,accogliere, ascoltare, sentire…Molto spesso queste qualità e la capacità di esserein contatto con la naturalezza e la ciclicità della vitavengono perse, a causa dell’educazione ricevuta,della cultura, di una propria incapacità di attingere alproprio “potere” personale. Questa perdita di consapevolezza,di attenzione, di ascolto del propriocorpo e del proprio sentire femminile ha delle conseguenzepoco piacevoli: l’originarsi di tensioni, rigidità,perdita di sensazioni, difficoltà nel respirare,debolezze che con il passare del tempo determinanoil manifestarsi di sintomi fisici e malesseri.Agorà n. 51 novembre 2012


30<strong>Infermieristica</strong> e <strong>cure</strong> <strong>complementari</strong>Per questo nell’incontro abbiamo voluto svilupparealcuni di questi temi con l’obiettivo di creare unamaggiore armonia ed equilibrio con il nostro sentire,attraverso un’esperienza che fosse anche fisicae non solo pensata, capita, percepita.3 sono stati i temi principali:a) Come automaticamente reagiamo al dolore ecome attraverso un percorso di attenzione econsapevolezza è possibile ridurre l’impatto deldolore nella nostra vitab) Quanto e come l’immagine che abbiamo di noistesse e/o che desideriamo dare agli altridiventa una prigione che limita il nostro essere,la nostra capacità di sentire e la nostra libertà ecome fare per sbarazzarcene;c) Abbiamo appena avuto il tempo, le ore sonopassate troppo veloci, di aprire il tema moltocaro alle donne di come imparare ad ascoltareil proprio corpo per recuperare la propria fisicitàe passività e quindi la propria forza femminile.Il dolore, nostro o delle persone a noi vicine, èparte integrante della vita, ci accompagna durantetutta la nostra vita. Imparare a non reagire al doloreè alla base per fare del dolore una fonte dienergia e di attenzione anziché di sofferenza. Nonparliamo di accettazione al dolore come sacrificio openitenza, ma accettazione, perché, nostro malgrado,fa parte della vita stessa. È quindi, sia utile chenecessario, ridurre tutti gli sforzi che facciamo “inutilmente”per evitarlo. In questo modo possiamorilassare il nostro corpo nel dolore ed evitare sforzi,tensioni, sintomi fisici correlati e associati al dolore(dolore nelle zone circostanti, cambiamento dipostura con conseguenza di una perdita di equilibrio,riduzione della nostra capacità diessere calmi e concentrati…).Imparare a non reagire al doloresignifica quindi ridurne la sofferenzae di recuperare la forza e l’energiainvestite per cercare di evitare ildolore per metterli a disposizione diuna più rapida guarigione.L’esperienza pratica attraverso unesercizio di attenzione e consapevolezza ha consentitoalle partecipanti di scoprire le loro reazioniautomatiche al dolore (contrarre le spalle, corrugarela fronte, stringere la mascella…) per impararead interromperle. E questo ha portato a risultatidiversi nelle partecipanti, per la gran parte si è registratauna riduzione o una scomparsa del dolorestesso. Su You tube alla voce Grinberg MethodTransforming Pain - training by the GrinbergMethod - vi è la possibilità di fare un esercizio sullagestione del dolore con il Metodo Grinberg, è insegnatoin inglese ed è un modo semplice per sperimentareun esercizio di attenzione guidato. Poteteanche contattarci per ricevere ulteriore materialeinformativo.L’immagine di sé (come noi ci vediamo, cosa nonci piace di noi, come vorremmo essere, come vorremmoapparire …) modifica e riduce le nostrequalità e il nostro benessere. Nell’incontro abbiamosviluppato un aspetto dell’immagine di noi,legata all’immagine fisica di noi stesse. Comevogliamo sia il nostro corpo di donna? Cosa cipiace e cosa non ci piace di noi? Vorremmo avereun seno grande o piccolo? il sedere grosso epieno? Sodo? Ci piacciono le nostre gambe?Oppure sono troppo secche, troppo grasse, troppomuscolose, troppo dritte, troppo storte … passandoa rassegna ogni parte del corpo abbiamopotuto verificare quante idee e commenti e pensierici sono sul nostro corpo e come questo portaa creare tensioni e rigidità, emozioni che limitanola nostra libertà e il nostro stare bene non solo alivello fisico. Attraverso l’allenamento insiemeabbiamo poi rotto questa gabbia nella quale cieravamo messe per recuperare piacere, libertà,spazio. Un apprendimento che ci ha permesso diridere con ironia e di recuperare con gioia la nostraindividualità e fisicità, per scoprire quanto malepossiamo fare al nostro corpo nel tentare di modellarloa un’idea anziché di dare spazio alla nostraindividualità e alla nostra forza.Rompere la gabbia creata dall’immagine di noi cipermette di recuperare il nostro corpo, di rilassarlo,di riscoprire gli sforzi inutili che facciamo neltentativo di essere uguali ad altre donne e di sceglieredi prenderci cura del nostro corpo non apartire da un’idea ma da un bisognodi benessere.Il tempo è passato rapido e velocecon il piacere di condividere unpezzo di strada insieme in un percorsodi attenzione e di ascolto perrecuperare il sentire femminile:• riscoprire e sviluppare lenostre qualità innate,• facilitare il naturale recupero dopo un traumao un momento difficile,• favorire il riequilibrio fisico alterato dai sintomifisici e dallo stress.Il nostro corpo non è uno “strumento”, ma comeparte integrante e imprescindibile di noi, pensiamoa qualcuno che grazie alla sua professionalità cipossa insegnare a recuperare il contatto con ilAgorà n. 51 novembre 2012


nostro corpo, pensiamo alla possibilità di rientrarein relazione con la nostra natura selvaggia econ la sana tendenza al benessere e al miglioramento…I professionisti coinvolti sono operatori del MetodoGrinberg®.Il Metodo Grinberg® è una metodo educativo diinsegnamento attraverso il corpo, ha come finalità losviluppo personale, il benessere e la prevenzionecon lo scopo di migliorare la qualità di vita delle persone.(sito ufficiale: www.grinbergmethod.com/it/).Disclaimer: Il Metodo Grinberg è un metodo educativoche insegna attraverso il corpo. Non dichiara diguarire, di essere una medicina alternativa, unaforma di massaggio terapeutico, o di essere consideratofra le professioni assistenziali. Il MetodoGrinberg non è destinato a persone che soffrono dicondizioni che minacciano la loro vita o di malattiegravi che richiedono attenzioni mediche o psichiatrichee non intende sostituire qualsiasi tipo di trattamentorichiesto. Il Metodo non si fonda su basi ideologicheo mistiche e non richiede alcun stile di vitaparticolare.Esiste la possibilità di effettuare dei Percorsi individuali.Cioè: Processo di recupero di una condizione fisicache è focalizzato su un sintomo fisico acuto, sulrecupero da un trauma appena subito, su una condizionefisica che richiede un rapido cambiamento.Il percorso sostiene e accelera il naturale processodi guarigione del corpo. Le sedute durano un’orae gli strumenti utilizzati sono il tocco, l’attenzione, ilmovimento, le istruzioni verbali, l’analisi del piede. Lapersona impara a non reagire in modo automaticoal dolore e alla paura e a mantenere nel corpo unstato di rilassamento necessario per un miglioramentorapido.Alcuni esempi:- Recupero dopo un taglio cesareo- dolori premestruali e mestruali- recupero post-traumatico, cicatrici, aderenze esintomi correlati- cistiti- stanchezza e gonfiori- una qualsiasi condizione fisica che richieda perl’intensità del dolore o del malessere un miglioramentoimmediato- disturbi post parto (incontinenza urinaria peresempio)<strong>Infermieristica</strong> e <strong>cure</strong> <strong>complementari</strong>E nel contempo effettuare un Processo di apprendimentoche è focalizzato sul raggiungimento diobiettivi concreti scelti dalla persona nel suo percorsodi apprendimento e sull’imparare a interromperetutti gli atteggiamenti e le abitudini fisse dannose(disistima, scarsa fiducia in sé, cattiva circolazione,pesantezza e cattivo flusso della zona delbacino e delle gambe, dipendenza dall’approvazionedegli altri, relazione distorta con il cibo,dominare o essere dominate, reagire alla paura eal dolore, sforzi e tensioni nel corpo, self-image,emozioni ricorrenti, …) che impediscono il raggiungimentodi tali obiettivi.Per favorire il percorso di recupero e di sviluppo ci simuove nel campo della consapevolezza e dell’ascoltodel corpo per imparare ad interrompere leabitudini automatiche che limitano le proprie risorsee qualità non solo fisiche. Si impara ad utilizzare lagelosia, l’invidia, la paura e il dolore nel loro significatooriginario (cura, desiderio, attenzione, allarmeper i pericoli) e non come barriere all’espressione eall’evoluzione umana.L’analisi del piede, la descrizione e l’attenzionemettono in evidenza i passi necessari per interromperele abitudini ricorrenti e dare spazio a qualcosadi nuovo che faciliti il raggiungimento di mete edesideri personali sia che essi riguardino:- le relazioni- la gestione con il denaro- l’incapacità di esprimere alcune emozioni sia cheriguardino:- le condizioni fisiche- le abitudini e gli umori ricorrentie/o- la realizzazione di un progetto e di un desideriopersonaleSilvia DragoniOperatrice Diplomata Metodo Grinberg®Anna Maria FedeliStudio Professionale per il Metodo Grinberg®via Ferloni 32, 22070 Bulgarograsso (CO)Tel: 339. 89.43.296 380.69.70.752e-mail: s.dragoni.segreteria@gmail.comwww.respirabenessere.comwww.grinbergmethod.comGrazie ancora alle colleghe per lostimolo che anche questa voltahanno saputo darci.Valentina31*ostetrica libero professionistaAgorà n. 51 novembre 2012

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