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il papocchio - CHIAIA MAGAZINE

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Banca Monte dei Paschi di Siena SpaAnno I - N.3 apr<strong>il</strong>e 2006magazine<strong>CHIAIA</strong>IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLEBanca Monte dei Paschi di Siena SpaDistribuzione gratuitaZona a Traffico LimitatoILPAPOCCHIO• Doveva risollevare l’economia e la vivib<strong>il</strong>ità.Sono arrivati desertificazione, notti da paura,e crisi delle attività commerciali.• Le cause del flop: la farsa del garage Morelli,lo scarso presidio dei varchi, un sistemadi videosorveglianza mai realizzato.• L’intero quartiere invoca parcheggi.Il Comune ignora l’appello. Assessori bocciati:chi tace, chi promette, chi non si fa trovare...• Per <strong>il</strong> popolo di Chiaia <strong>il</strong> danno e la beffa.E intanto incalzano altre emergenze:«spaccate», scippi, strade sporche e dissestate.SERVE UNA SVOLTANINO DE NICOLA*Come avranno forse notato i lettori, Chiaia Magazine adora <strong>il</strong> colore. Stavolta, però, ha sceltouna prima pagina dove domina <strong>il</strong> nero. Vi chiederete perché. Noi rispondiamo che nonse ne poteva fare a meno. I motivi? Eccoli. Nero perché siamo arrabbiati neri ( e in questo rispecchiamol'umore del quartiere) e lo siamo perché stufi di malamministrazione. Nero perché,con un territorio abbandonato al degrado, <strong>il</strong> futuro si prospetta davvero oscuro. Nero perchéfrancamente, a questo punto, indecifrab<strong>il</strong>i ci sembrano i progetti dell'Amministrazione Comunaleper la zona. Non è forse una vicenda oscura quella del parcheggio Morelli? E poi la Ztl: nonè neanche nata e già siamo costretti a intonare <strong>il</strong> De Profundis. Nero perché Chiaia è ormai desertificatae la notte è sempre più buia. Nero perché le economie dell'intero quartiere soffronopesantemente. Una rotta irreversib<strong>il</strong>e? No! La speranza è che chi si candida ad amministrarela città voglia imprimere da subito una svolta decisiva nel governo del territorio. Le soluzionici sono, ma serve una volontà forte e radicale a risolvere i problemi. Per quanto ci riguarda cominceremoa dibattere di futuro con una serie di “forum” sulle varie emergenze. Inviteremo icandidati a sindaco perché spieghino le intenzioni e le idee che hanno sullo sv<strong>il</strong>uppo di Chiaia.Non ci limiteremo a sperare che la nottata passi da sola: vig<strong>il</strong>eremo su parole e fatti.*Presidente delle Nuove Botteghe dei M<strong>il</strong>leFocus: «Una giornatanei parchi del degrado»V<strong>il</strong>la Comunale: alberi malati e chalet distrutti.Molosiglio: tendopoli nei giardini. 5Saper Vivere: «I divi di ieri?Più “machi” che mici»Al museo Pignatelli e all’Ambasciatori unarassegna sui miti del cinema italiano. 9Eventi&Curiosità: «GigiProietti all’Augusteo»Mostre, concerti e spettacoli teatrali:tutti gli appuntamenti da non perdere. 14Ormeggio&AssistenzaNauticaNoleggio di gommoni e motoscafiTrasferimenti in tutte le isole del GolfoNautica Branchizio Mergellinala vig<strong>il</strong>antes.r.l.ISTITUTO DI VIGILANZAdal 1946LRC 180447 - 23/6/98Telefono 081.667913Cell. 338.2204628 - 338.2767442sito: www.branchizio.ite-ma<strong>il</strong>: info@branchizio.itDirezione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18Internet: http//www.la-vig<strong>il</strong>ante.com - E-ma<strong>il</strong>: info@la-vig<strong>il</strong>ante.comPart. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli


SOS <strong>CHIAIA</strong> <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 2Come migliorare <strong>il</strong> quartiere Chiaia? Scrivici a: info@chiaiamagazine.itIL CATAFALCOCHE NONFA ONOREALLA PIAZZAQUEL MOSTRO DI PIAZZA DEI MARTIRI. Tra le lettere che ci sono arrivate in redazione,più di una ci segnala <strong>il</strong> famigerato mostro di Piazza dei Martiri (nella foto). A tal propositopubblichiamo la lettera dell’avvocato Umberto Fragola: «Caro direttore, è diffic<strong>il</strong>e non accorgersidella impalcatura che domina Piazza dei Martiri da più di quindici anni, divenuta parteintegrante della piazza. Guarnita da un funereo drappo nero, la impalcatura sovrasta l’AgenziaPartenotur, i tappeti Persepoli e in parte la Galleria Navarra. Si ignora la struttura coperta e imotivi, probab<strong>il</strong>mente legali, che la trattengono. E’ una bruttura, da più tempo segnalata alleAutorità. Chi dovrebbe provvedere? C’è un sequestro giudiziario o amministrativo? Per quantimesi ancora vedremo <strong>il</strong> funereo catafalco? Quanto meno sulla impalcatura andrebbe collocato undecente tabellone pubblicitario, così come praticato durante i lavori del vicino palazzo Nunziante».Anticipiamo all’avvocato Fragola e ai nostri lettori che nei prossimi numeri cercheremo difare luce sulla vicenda. In una città normale una tale «bruttura» non sarebbe mai consentita.NUMERI UTILIEMERGENZE-SICUREZZACARABINIERI 112Stazione CC (Via Orazio 73)Tel. 081.681122Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1)Tel. 081.417486POLIZIA 113Comm. Pos<strong>il</strong>lipo (via Manzoni 249)Tel. 081.5983211Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185)Tel. 081.5980311POLIZIOTTI DI QUARTIERE349.2142396 - 349.2142446349.5292755 - 349.5292433POLIZIA STRADALETel. 081.5954111SOCCORSO STRADALETel. 081.803116VIGILI URBANITel. 081.7513177Unità oper. Riviera di Chiaia 105Tel. 081.7619001VIGILI DEL FUOCO 115GUARDIA DI FINANZA 117PRONTO SOCCORSO 118AMMINISTRAZIONECIRCOSCRIZIONE <strong>CHIAIA</strong>Sede cons. circ. Tel. 081.7950501Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501Servizi sociali Tel. 081.7950501SANITÀPRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPITel. 081.2547256GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPITel. 081.7613466OSPEDALE PAUSILIPONTel. 081.2205111OSPEDALE FATEBENEFRATELLITel. 081.5981111 - 081.5757220DISTR. SAN. 44Assistenza Anziani Tel. 081.2547715Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074Chiaia assediata dai rifiutiI LETTORI CI SCRIVONO. Dopo la scomparsa dei cassonetti,i sacchetti hanno invaso <strong>il</strong> quartiere. Servono nuove strategiePERCHÈ NON ADOTTIAMOI RACCOGLITORI INTERRATI?Caro direttore,è sotto gli occhi di tutti che la quantità di spazzaturasta soffocando <strong>il</strong> quartiere Chiaia. Conla scomparsa dei cassonetti (ormai ce ne sonopochissimi in zona), i sacchetti, i numerosicartoni e altri rifiuti vengono depositati instrada, fuori a palazzi bellissimi e in quellevie che dovrebbero essere <strong>il</strong> vanto della città(nella foto, inviataci da Antonio Mele, via VitoFornari sommersa dall’immondizia). Michiedo: se l’amministrazione ha deciso di farscomparire la maggior parte dei cassonetti -credo anche per un fattore estetico - perché nonsi pensa a creare raccogliotori di rifiuti interrati.Quest’ultima soluzione è già stataadottata a M<strong>il</strong>ano e in altre città europee edè decisamente vincente perché libera le stradedal tanfo e dalla sporcizia, rendendole presentab<strong>il</strong>inon solo ai cittadini ma soprattuttoai turisti. Non credo che servano investimentimegagalattici per sposare questa soluzionegià sperimentata in altre città.Ciro SaggiomoEMERGENZA PARCHEGGI:UNA SOLUZIONE ORIGINALECaro direttore,non sono un urbanista né un esperto di viab<strong>il</strong>ità,ma un semplice cittadino che, nel leggere<strong>il</strong> numero scorso di Chiaia Magazine, incentratosull’emergenza parcheggi, ha delleosservazioni da fare. Prima di tutto, pensoche sia necessario dare <strong>il</strong> via ai parcheggi interrati,sistema di sosta che consentirebbe difar respirare un quartiere che si regge sulcommercio e su una rete notevole di studi professionistici.In secondo luogo, poiché sto spessoa Chiaia per motivi di lavoro, mi è capitatodi passare, nelle ore pomeridiane a LargoFerrantina a Chiaia. Qui c’è la scuola Tito Livio(nella foto) che ha un cort<strong>il</strong>e molto grandee capiente con due entrate. Si potrebbe, adesempio, solo in alcune ore del pomeriggio,trasformare <strong>il</strong> cort<strong>il</strong>e - che ho notato già è occupatoda automob<strong>il</strong>i - in un parcheggio orarioa tariffe popolari. Mi chiedo se una soluzionedel genere sia percorrib<strong>il</strong>e.Claudio EspositoVIA DEI MILLE È DIVENTATAUN GARAGE DI MOTORINICaro direttore,quella che un tempo era una strada tra le piùrinomate di Napoli, oggi è divenuta un parcheggiodi motorini. Per una decisione scellerata,infatti, si è deciso di trasformare via deiM<strong>il</strong>le (nella foto), in un viale a due ruote. Nonsi è pensato, però, prima di adottare <strong>il</strong> provvedimento,ad ampliare - e rifare - i marciapiediche, oltre ad essere stretti, hanno ancheuna pavimentazione dissestata che necessita diuna decisiva manutenzione. Per i diversamenteab<strong>il</strong>i, la via, una volta orgoglio della città, èdiventata una strada pericolosa e, in alcunitratti, inaccessib<strong>il</strong>e. A causa del f<strong>il</strong>are di motorini,infatti, ho assistito all’impossib<strong>il</strong>ità diun ragazzo sulla sedia a rotelle di poter fareuna «manovra» per entrare in un palazzo. Solograzie all’intervento di due passanti, chehanno spostato due scooter, <strong>il</strong> ragazzo ha potutoraggiungere la sua meta. Marciapiedipiù larghi e varchi tra i motorini: due rimediper rendere più vivib<strong>il</strong>e via dei M<strong>il</strong>le.Luisa Ferraramagazine<strong>CHIAIA</strong>IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLEAnno 1 numero 3 - Apr<strong>il</strong>e 2006Direttore EditorialeNino De NicolaDirettore Responsab<strong>il</strong>eAlvaro MirabelliArt DirectorMassim<strong>il</strong>iano de FrancescoRedazioneIuppiter Groupvia dei M<strong>il</strong>le, 59 - 80121 NapoliTel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666e-ma<strong>il</strong>: iuppiter@fastwebnet.itSocietà EditriceIuppiter Groupvia dei M<strong>il</strong>le, 59 - 80121 NapoliQuelli di Chiaia MagazineValerio Ariante, Antonio Biancospino,Aurora Cacopardo, Claudio Calveri,S<strong>il</strong>vio Campione, Laura Cocozza,Francesca Corsicato, Giancarlo Maresca,Gianluca Massa, Oscar Medina, Renato Rocco,Andrea Salvia, Mauro Solinas, Luca Spoldi,Salvatore Tartaglione, Tommaso Totaro.StampaArti grafiche Litho 2Via Principe di Piemonte, 118 CasoriaReg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005laSegnalazioneIL PARADOSSO DEI CESTINIColmi a vitaCestini gettacarte: si pensa solo e sempreall'estetica mai alla funzionalità.Non capiamo perché installarne a centinaiaper poi scoprire che, una volta riempiti,è impossib<strong>il</strong>e svuotarli. Abbiamoprovato a svuotare un cestino ormaicolmo alla Riviera di Chiaia: è stata unaoperazione catastrofica, poichè <strong>il</strong> sacchettodi plastica, una volta riempito,non riesce più ad uscire. Il paradosso,poi, è che <strong>il</strong> cestino di metallo non si puòribaltare perchè fissato al marciapiede:l'unico sistema è tirare con forza. Dopovari tentativi siamo riusciti ad estrarre<strong>il</strong> sacchetto, che, però, si è rotto è vi è statauna fuoriscita di liquami provocatidalla spazzatura mista all' acqua piovana.Insomma, un autentico macello. Saràforse questo <strong>il</strong> motivo per <strong>il</strong> qualequesti «maledetti cestini» non vengonoquasi mai svuotati? I responsab<strong>il</strong>i Asiaci hanno riferito che vi è questa problematicatecnica ma ovviamente nonsono loro i responsab<strong>il</strong>i. Pensiamo chei veri responsab<strong>il</strong>i siano quelli che hannoscelto un modello di cestino che puòessere solo riempito e mai svuotato.Massimo GallottaAI NOSTRI LETTORI«Sos Chiaia» è un contenitoredi denunce e proteste controdisservizi, inciv<strong>il</strong>tà ed emergenzeurbane e non.La nostra intenzione è quelladi affondare <strong>il</strong> bisturi neldegrado ambientale, segnalandotutto nero su bianco erichiamando chi di competenzaalle proprie responsab<strong>il</strong>ità.Invitiamo i nostri lettori aindicarci cosa non va nel quartieree a proporci soluzioni perrendere più vivib<strong>il</strong>e la città.Contiamo su di voi.Le lettere, firmate con nome ecognome, vanno inviate aChiaia MagazineVia dei M<strong>il</strong>le, 59 - 80121 Napolie-ma<strong>il</strong>info@chiaiamagazine.it


L’INCHIESTA <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 3Ztl, <strong>il</strong> fallimento di una rivoluzioneIL CAOS. Tra le cause che hanno vanificato <strong>il</strong> dispositivo la mancanza di areedi sosta e l’emergenza sicurezza. I s<strong>il</strong>enzi di Di Mezza. Le promesse di OddatiALVARO MIRABELLIZona a Traffico Limitato: unmezzo bluff. Doveva rimetterein piedi la vivib<strong>il</strong>ità e<strong>il</strong> commercio di Chiaia. Dopo5 mesi è già in secca. Per decollarela Ztl aveva bisogno divig<strong>il</strong>i, di posti auto (vedi <strong>il</strong> costruendoparcheggio Morelli),di forze di polizia a garantirela sicurezza, di “apertura” verso<strong>il</strong> by night, e anche di unanettezza urbana efficiente.Tutto questo è restato al palo,e la Ztl pure. Vediamo. Durante<strong>il</strong> week end <strong>il</strong> dispositivoqualche obiettivo lo centra:<strong>il</strong> passeggio è aumentato, gliacquisti anche. Il resto dellasettimana, però, la zona collassaverticalmente: territoriodesertificato, notti da paura,affari in caduta libera, movidaazzoppata dalle chiusure,nodo sosta inestricab<strong>il</strong>e, immondiziaa mo’ di tsunami.Una figuraccia per l’Amministrazione.Insomma: Ztl minatada vizi di costruzione. Vediamoquali.Parcheggio Morelli. Ormaiè imbarazzante persino parlarne.Il consuntivo, dopo 6anni di attesa, è aria fritta. Laverità emersa è sconsolante.A cose fatte, su 673 posti previsti,<strong>il</strong> costruttore se ne venderà300 convertiti in box: e alpubblico toccheranno appena135 posti a stallo. Ne avanzeranno238 da fare chissà dove,chissà quando. Dunque, incrementodi posti pubblici rispettoal passato: zero assoluto,complice una clausola, punitivaper la collettività, che lostesso Comune nel ‘97 ha introdottonella concessione acostruire. Un autogol che fa <strong>il</strong>paio con l’altro del ritardo biblicocon cui si muove la NapoletanaParcheggi, concessionariadell’opera: la societàse la prende comoda, l’assessoreai Parcheggi FerdinandoDi Mezza sopporta. Lui, l’assessore,un mese fa, ha lamentato<strong>il</strong> ritardo dell’impresache da 7 mesi deve consegnargliuna variante tecnicache sbloccherebbe lo stallo de<strong>il</strong>avori. Un mese dopo l’assessoresta ancora aspettando.Chi prende in giro chi? Unboccone amaro per la gentedi Chiaia, anzi due: <strong>il</strong> costruttoreha indicato come datadi consegna dell’opera la finedel 2007. La sensazione inquesta storia è che qualcunoincassi schiaffoni senza reagire.Di Mezza, per la verità,un mese fa qualche rispostal’aveva anche data. E avevapromesso un aggiornamentosugli sv<strong>il</strong>uppi. Non è andatacosì: promessa mancata, assessoreintrovab<strong>il</strong>e. E Chiaiaresta ostaggio della carenza disosta.Ztl, <strong>il</strong> videocontrollo. Videosorveglianzadell’area protetta:dopo le chiacchiere unospiraglio. Nicola Oddati, assessorecomunale alla Viab<strong>il</strong>ità,ha assunto l’impegno aprovvedere in tempi stretti colpresidente circoscrizionaleFabio Chiosi. «Oddati - ha dichiaratoChiosi – ha garantitoche entro luglio sarà inauguratoun sistema di telecamereai varchi della Zona a TrafficoLimitato». Con due risultati:l’occhio elettronico inchioderàle targhe dei “furbi” e i vig<strong>il</strong>iurbani, in precedenza impegnatiai varchi, saranno dirottatisul territorio.Crimini e telecamere. E giàche c’era l’assessore Oddati siè anche sb<strong>il</strong>anciato a promettereuna rete di telecamere,deputate al contrasto del crimine.E’ sempre Fabio Chiosia spiegare: «L’assessore ha assicuratoche, prima della finedella cons<strong>il</strong>iatura, porterà ladelibera della videosorveglianzaall’approvazione dellagiunta». Intanto lo stesso Chiosiincassa sul tema sicurezzaun altro importante consenso.Con lui e con Bruno D’Alessio,vicepresidente delle«Nuove Botteghe dei M<strong>il</strong>le», siè impegnato in prima persona<strong>il</strong> questore Oscar Fioriolli.Contro l’<strong>il</strong>legalità in zonaChiaia <strong>il</strong> numero uno di viaMedina ha prospettato un ulteriorearrivo di alcune pattugliedi “nibbio” e di altrepattuglie di “falchi”. E se <strong>il</strong>ventre molle resta la sorveglianzanotturna, impotentecontro le “spaccate” subite dainegozi di Chiaia, Fioriolli haassicurato anche su questofronte controlli più serrati.Per la Ztl sarebbe davvero ossigenopuro.Misure tampone. A questopunto un passo indietro: pertornare al problema della sostae alle promesse dell’assessoreOddati. Visto che i verticidelle Nuove Botteghe deiM<strong>il</strong>le, spalleggiati da chi nelquartiere vive e lavora, gli contestanociclicamente <strong>il</strong> problemasosta, al responsab<strong>il</strong>edella viab<strong>il</strong>ità cittadina, inmancanza di strategie ad ampiorespiro, non resta che aggrapparsialle occasioni delmomento. Una gliel’hannomessa i commercianti su unpiatto d’argento. Il bus C29,che fa la spola tra viale Dohrne via dei M<strong>il</strong>le per incentivarel’afflusso di clienti nella zonacommerciale, è puntualmentedeserto perché chi arrivain viale Dohrn per parcheggiaretrova le linee blusempre occupate da quelli chelavorano in zona (per costoro<strong>il</strong> parcheggio è assai convenienteperché è regolato dauna tariffa forfetaria sia dimattina che di pomeriggio).Come ovviare? I commerciantihanno chiesto ufficialmentea Oddati di riservare al popolodello shopping almeno200 posti auto in zona Dohrnad una tariffa di 1.50 euro all’ora,comprensiva del bigliettodel bus. L’assessore hadato la sua parola che prestointrodurrà <strong>il</strong> correttivo. Megliocosì. Ma la sensazionesgradevole rimane: solo stucconelle crepe.LE VOCIDEL DISSENSOI commercianti delquartiere Chiaia sonooramai sul piede diguerra, stanchi degliinsuccessi della Zona aTraffico Limitato.Annamaria Pisapia,titolare del negozio ditessuti Argenio: «Levendite sono crollate,siamo stati penalizzatisoprattutto dal cambiodei sensi di marcia».Barbara Barra, titolareGioielli Barra: «La Ztlandrebbe adoperatasolo nei weekend,durante la settimana èinut<strong>il</strong>e per la cronicamancanza delle aree disosta». S<strong>il</strong>vana Ferrieri,titolare della Torteria:«Se prima c’era la crisi,ora la situazione èdavvero drammatica».Giuseppe Abate,direttore della boutiqueRubinacci: «Vannoaumentate assolutamentele aree di sostanelle vicinanze dellaZtl». Massim<strong>il</strong>iano delDuce, direttore dellocale Farinella: «Benela Ztl, ma si devonooffrire servizi ai cittadini,due su tutti: i parcheggiinterrati e unanavetta frequente checircoli nelle aree protette».Gemma Bellami,direttrice Bulgari: «Sirischia che con questidispositivi molti grandimarchi decidano dinon investire». L’allarmesicurezza lo lanciaCiro Caccavallo, titolarede La Focaccia: «Vi èuna mancanza totale dicontrollo da parte delleforze dell’ordine. Ilquartiere dopo mezzanotte,diventa terra dinessuno». (a.s.)Annamaria PisapiaBarbara BarraGiuseppe AbateMassim<strong>il</strong>iano del DuceCiro CaccavalloVIDEOSORVEGLIANZA: LA PAROLA A UN TECNICO«Più telecamere meno delitti»La moderna tecnologia a servizio dellasicurezza urbana. Ciò che a Napolistenta a ingranare, altrove da tempo èrealtà. Interviene nel merito GennaroParlati (nella foto), già consulente delComune di Bologna per la sicurezzaurbana ed esperto in sistemi di videosorveglianza.Come si è regolata Bologna?Bologna è stata la prima a dotarsi di unesteso programma di videosorveglianza.Ci sono 300 telecamere nei punti critici della città,anche sotto i portici. Abbiamo poi istituito una retea fibra ottica per collegare le apparecchiature allecentrali operative del comando della Polizia Municipalee previsto anche la possib<strong>il</strong>ità di collegamenticon le forze dell’ordine.Che risultati ha dato questo sistema?Eccezionali. Vi è stata una grande riduzionedei crimini.A Chiaia <strong>il</strong> sistema funzionerebbe?Chiaia è una zona circoscritta. Si puòimmaginare <strong>il</strong> quartiere come un grandecentro commerciale all'aperto: monitorandole abituali vie di fuga dei malviventicon telecamere e dissuasori e coordinandotutte le forze dell’ordine messe incampo. si ottengono risultati notevoli. Si potrebberoanche dotare le volanti delle forze dell’ordine dimonitor collegati direttamente con le telecameredel quartiere, in modo da ottimizzare ogni interventosul territorio. (a.s.)per la tua pubblicità su<strong>CHIAIA</strong>magazine081 19361500Via dei M<strong>il</strong>le, 59 - 80121 NapoliFax 081 2140666e-ma<strong>il</strong>: pubblicita@chiaiamagazine.it


L’INCHIESTA <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 4Perché <strong>il</strong> Comune non fa parcheggiL’URBANISTA ANTONIO GUIZZI: «L’ Amministrazioneè ostaggio da 12 anni dell’estremismo ambientalista».L’INTERVENTOOSCAR MEDINATraffico, parcheggi, zonea traffico limitato: benvenutial dibattito sull’autocaosmade in Naples. Unfronte sul quale <strong>il</strong> comunepartenopeo ha incassato, secondogli esperti, più smacchiche successi: agli addebiti<strong>il</strong> Municipio opponel’accelerazione impressa sulfronte delle metropolitanee della pedonalizzazione.Sì, ma intanto? A dar rettaai risultati sul campo, invece,sono in molti a replicareche <strong>il</strong> Comune non è ingrado di formulare progettidecenti di mob<strong>il</strong>ità urbana:di qui lo sconcerto deicittadini che pretenderebberodai responsab<strong>il</strong>i, senon una marcia in più, almenola gestione dell’ordinario.Il principale capod’accusa è l’inerzia sul versanteparcheggi: in città <strong>il</strong>coro è unanime con punteparossistiche nel quartieredi Chiaia.Il road pricing. Gli amministratori,invece, tiranodritto per la propria strada,e ogni tanto alimentano <strong>il</strong>dibattito da accademia: l’ultimasortita la firma l’assessorealla Mob<strong>il</strong>ità NicolaOddati. Da Londra, dove siè tenuta la Conferenza deisindaci, è tornato con un’idea:<strong>il</strong> «road pricing», dueparoline inglesi che nascondonouna scelta radicale,vale a dire l’introduzionedi un biglietto d’ingressoda pagare per entrarecon l’auto nei centri storiciurbani. E su questo Oddatiha le idee chiare: non ècontrario, non è prevenuto.Quindi…è favorevole? Nonproprio. Diciamo che <strong>il</strong> ticketnon lo convince perchérecintare <strong>il</strong> centro storicopartenopeo, per predisporloal ticket, è un’impresaproibitiva. E allora?Antonio Guizzi: «Il Comune ha<strong>il</strong> terrore dei parcheggi incentro. Veltroni ne ha fatto unonel cuore di Roma».Nicola Oddati: «Insistere conZtl e pedonalizzazioni.E scoraggiare l’uso dell’autonei centri storici della città».Sindrome Ztl. Allora, secondoOddati, ci sono altrisistemi per impedire l’accessoal centro. Anzi, un sistemasoprattutto. E ci risiamo:le zone a traffico limitatoper scoraggiare l’usodell’auto. E così siamo puntoe a capo, già perché a luie agli altri amministrator<strong>il</strong>a città sta cercando di spiegareda un pezzo che le Ztlfunzionano a patto di munirledi parcheggi pubblici(soprattutto) e privati. Lo diconoi fatti: lo dice <strong>il</strong> tassod’inquinamento, lo diconogli ingorghi selvaggi, lo diconoi nervi degli automob<strong>il</strong>isti.Le verità di Guizzi. Rincarala dose, ad esempio, un fiordi tecnico come l’urbanistaAntonio Guizzi, un ingegnereche di parcheggi a Napoliparla da 40 anni e nonè mai stato così poco ascoltatocome negli ultimi 12.La verità, secondo Guizzi, èche <strong>il</strong> discorso sui parcheggi,dal 1994 in poi, è suonatosempre sgradito alle amministrazioniche si sonosuccedute a Palazzo SanGiacomo. Al collega urbanistaRocco Papa, vicesindaco,ad esempio, sarannoanni che Guizzi invia appellie inviti al confrontopubblico per dibattere dellospinoso problema: «La risposta- osserva ironico - èsempre un gent<strong>il</strong>e declinarel’invito con la formula“impossib<strong>il</strong>itato per precedentiimpegni…etc”». Sicchèa Guizzi, che è anchepenna corrosiva su alcunigiornali, non è restato cheribattezzare <strong>il</strong> vicesindaco«<strong>il</strong> signor Precedenti Impegni».Ma, al di là della boutadeche la dice lunga sulladisponib<strong>il</strong>ità al dialogo delnumero 2 del Municipio, intema di emergenza-sostaGuizzi non fa sconti a nessunoe a sostegno delle sueconvinzioni snocciola cifre:«Stime ufficiali indicanoche <strong>il</strong> fabbisogno a Napoli èdi circa 700m<strong>il</strong>a posti auto.La verità è che <strong>il</strong> comune havarato <strong>il</strong> Piano Urbano Parcheggisolo nel 1999 quandola legge Tognoli sui parcheggipertinenziali era ormaivecchia di 10 anni: <strong>il</strong>tempismo non è una virtùdel Municipio napoletano.La verità è che in 12 anni leamministrazioni di sinistranon hanno finora realizzatoun solo parcheggio pubblico.E la verità è ancheche, sul fronte dei cosiddettiparcheggi condominialiverso i quali <strong>il</strong> Comunesembra essere più disponib<strong>il</strong>e,anche in questocaso mi risulta che le pratichedefinite siano appena1.100. Tutto questo mentrei posti auto che servono pernon morire di traffico, sono,lo ripeto, 700m<strong>il</strong>a».Il grande equivoco. E se aGuizzi chiedete perché, leamministrazioni di sinistrace l’abbiano coi parcheggiurbani, lui non ha dubbi:«Queste amministrazionisono ostaggio di un estremismoambientalista secondo<strong>il</strong> quale <strong>il</strong> centro urbanonon si tocca. Un condizionamentoiperecologistadel quale non voglionoliberarsi. Qualcuno mi spieghicome parcheggi sistematia 25 metri di profonditàpossano alterare la superficie.Ad esempio: a Roma,amministrata dal diesseVeltroni, hanno realizzatoun parcheggio interratoin una piazza rinascimentale.Perché a Roma sì ea Napoli no?» E Chiaia inparticolare: «Qui <strong>il</strong> futuro -dice - sono i parcheggi interratisull’asse litorale. Macon questi amministratorinon si faranno mai». Amen.<strong>CHIAIA</strong> SENZA PARCHEGGI?UNA FERRARI SENZA RUOTEdi FABIO CHIOSI*Chiaia senza parcheggi ècome una Ferrari senzaruote. Un bolide cui mancaun elemento fondamentaleper esprimersi.La mancanza di parcheggiha messo completamente inginocchio <strong>il</strong> quartierecomprimendo inesorab<strong>il</strong>mentele sue potenzialità.Il Piano Urbano Parcheggi comunale, infatti,non prevede, anzi vieta, la costruzione diparcheggi interrati nel centro cittadino, ed inparticolare a Chiaia, ritenendoli «attrattori ditraffico». Una visione, a mio avviso, miope egretta dettata soltanto da una f<strong>il</strong>osofia di fintasalvaguardia del territorio ispirata da alcuneforze politiche.I parcheggi, e questo sia chiaro, sono infrastrutturenecessarie e propedeutiche allo sv<strong>il</strong>uppo diun territorio come quello di Chiaia perchéeliminano la sosta di superficie favorendo lacircolazione, offrono una valida soluzione a chisi reca in zona per lo shopping ed ai residentiper <strong>il</strong> posto auto, consentono una reale pedonalizzazionedi vaste aree, mettono in moto <strong>il</strong>settore dell’ed<strong>il</strong>izia favorendo la creazione diposti di lavoro.La vera e propria battaglia che abbiamo condottoin questi anni è stata basata proprio suquesti aspetti oggettivi che hanno trovatoriscontro nelle esperienze di altre città d’Italia,come ad esempio Roma. Ed oltre a criticarefortemente la politica, anzi la non politica deiparcheggi dell’amministrazione comunale,abbiamo anche lanciato proposte operative perla costruzione di 4 parcheggi strategici perChiaia: uno sotto Piazza del Plebiscito, uno sotto<strong>il</strong> Monte Echia, uno sotto Piazza Vittoria ed unaltro sotto Largo Pignatelli o V<strong>il</strong>la Comunale.Progetti, questi, che hanno ricevuto anche <strong>il</strong>placet di molti <strong>il</strong>lustri tecnici e professionistidella nostra zona.E tutto ciò è fac<strong>il</strong>mente realizzab<strong>il</strong>e se <strong>il</strong> Sindacochiedesse i poteri commissariali in materia diparcheggi che eliminerebbero tutte le pastoieburocratiche snellendo i tempi. Inoltre è fondamentaleaprire anche una seria discussione suivincoli di pertinenzialità stab<strong>il</strong>endo regole atutela dei residenti e commercianti.Non è la fiera dei sogni. Basta rifarsi alle altre,molte esperienze positive delle città italiane. Esoprattutto c’è bisogno di buona volontà daparte degli amministratori. Lo scontro ideologicosui parcheggi e sull’ut<strong>il</strong>izzo del fecondosottosuolo napoletano non porta a nulla. Iparcheggi sono una grande opportunità perChiaia e per la città ed anche la futura Municipalitàdovrà avere un’importante, favorevole epositiva voce in capitolo.*Presidente CircoscrizioneChiaia-S. Ferdinando-Pos<strong>il</strong>lipo


FOCUS <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 5Una giornata nei parchi del degradoVANDALISMI. V<strong>il</strong>la Comunale: alberi malati, chalet in condizioni pietose, lampionidistrutti a sassate. Molosiglio: i giardini sono diventati una sorta di baraccopoliANDREA SALVIALa situazione di degrado incui versa gran parte del verdepubblico cittadino sta suscitandonon poche polemiche.Particolarmente grave è la situazionedei parchi storici chefanno parte del territorio dellanuova Municipalità 1, Chiaia-San Ferdinando-Pos<strong>il</strong>lipo. Insostenib<strong>il</strong>eè, infatti, <strong>il</strong> degrado el’abbandono in cui versano laV<strong>il</strong>la Comunale e i giardini delMolosiglio, mentre menopreoccupante, anche se nonpriva di problemi, è la condizionedel Virg<strong>il</strong>iano.V<strong>il</strong>la Comunale. E’ sufficienteuna passeggiata tra i viali dellosplendido giardino, volutonel 1778 da Ferdinando IV, perrestare colpiti dal degrado cheoramai vi regna. Riqualificatanel ’99 dal gruppo Mendini laV<strong>il</strong>la è nuovamente abbandonataal degrado. Varcati i cancelli,infatti, si notano immediatamentei pali della luce decapitatie mai sostituiti; cosache rende <strong>il</strong> parco pericolosoquando tramonta <strong>il</strong> sole. Inoltrenei giardini (invasi dallesterpaglie e dagli escrementidei cani) si notano molti cippi,alberi malati e piante sradicate.Passeggiando colpisce anche <strong>il</strong>vergognoso stato di salute delparco giochi.Qui, tra sporcizia e poca sicurezza,sono costretti a giocare itanti bambini che affollano laV<strong>il</strong>la Comunale soprattutto ladomenica. Le altalene sono statedistrutte e vandalizzate, cosìcome i piccoli dondoli chesono stati addirittura sradicatie rubati. Inoltre nelle casettedei bimbi bivaccano spesso extracomunitari,amoreggianocoppiette e si rifugiano tossicie disadattati.I vandali non hanno risparmiatonemmeno la Cassa Armonicarealizzata nel 1877. Quisi sono, infatti, divertiti col tiroa bersaglio contro i lumineoclassici che circondano lasplendida opera di Enrico Alvino.Colpisce anche la condizionevergognosa in cui versanogli chalet progettati dall’architettom<strong>il</strong>anese AlessandroMendini e già contestati all’epocadella loro inaugurazioneper i colori troppo sgargianti ele forme inedite ed ardite. Inparticolar modo sono le condizionidello chalet blu a preoccuparemaggiormente, inquanto, dalle sue pareti sonostati sradicati completamente,e vandalizzati con graffiti edincisioni, i rivestimenti esterni.Purtroppo gli chalet dellav<strong>il</strong>la, oltre ad essere presi di miradai vandali, sono spesso minacciatianche dai ladri che approfittanodell’oscurità e dellaquasi inesistente vig<strong>il</strong>anza delparco per fare irruzione nei bare rubare merce ed incasso. L’ultimo“colpo” in ordine di tempoè stato messo a segno alloL’EROICOEUCALIPTOTra cippi, tronchi malatie alberi minacciati dall’avanzantedegrado in cuiè stata abbandonata laV<strong>il</strong>la Comunale sopravviveancora un meravigliosoeucalipto bicentenario(foto a destra) che haattraversato indennetutti i cambiamenti, avolte devastanti, che hasubito la città partenopeadall’800 a oggi. Ilmaestoso albero è situatoall’interno della V<strong>il</strong>la econfina con la Riviera diChiaia all’altezza di SanPasquale. Sul tronco èstato applicato nel 2005un malinconico bigliettino,oggi scolorito dallapioggia, che ricorda lasua storia: «Questo è <strong>il</strong>primo eucalipto cresciutoin Europa. Fu portatodall’Australia da unmissionario e donato alre di Napoli nel 1805. Ilsovrano lo pose allaperiferia della V<strong>il</strong>la Realetemendo una possib<strong>il</strong>itàd’infezione degli alberigià esistenti. Buonbicentenario». Pochicittadini sono, però, aconoscenza della storiadi questo meravigliosoeucalipto che rischiaanch’esso di ammalarsi,colpevole l’incuria dell’amministrazionecomunalenei confronti delpatrimonio naturaledella città.a. s.chalet rosso. Altra grave questioneè appunto quella dellasicurezza. La pattuglia di vig<strong>il</strong>anzainterna non è sufficientee da più parti si richiede che all’internodel parco sia istituitoal più presto un servizio di videosorveglianzaper tutelare gliesercenti e i tanti cittadini chevogliono passeggiare tranqu<strong>il</strong>lamentein uno dei pochi “polmoniverdi” della città.Ma <strong>il</strong> degrado della V<strong>il</strong>la Comunalenon si ferma qui. Anchele fontane e le opere scultoreeche adornano i giardinisono preda dei vandali che lemut<strong>il</strong>ano e le sporcano con disegnie graffiti. Per non parlaredella Casina Pompeiana, laCasina del Boschetto e la stazionezoologica Anton Dohrn,i cui progetti di recupero e divalorizzazione si sono fermat<strong>il</strong>asciando gli storici stab<strong>il</strong>i nelpiù disarmante degrado.Molosiglio. Nei giardini sortinel 1920 nell’area lasciata liberadalla demolizione dell’arsenalem<strong>il</strong>itare cinquecentesco lasituazione di salute del parco èancor più allarmante della V<strong>il</strong>la.Qui, infatti, è sorta una baraccopolicon decine di clocharde disadattati che hanno,nel corso dei mesi, preso possessodei giardini piantandotende e posizionando suppellett<strong>il</strong>idi ogni genere.I senzatetto del Molosiglio (cosìsono stati ribattezzati) sonoin questi giorni al centro diun’aspra polemica istituzionaletra <strong>il</strong> presidente della circoscrizione,Fabio Chiosi e l’assessorealle Politiche Sociali delComune, Raffaele Tecce. «L’assessoreTecce - ha dichiarato <strong>il</strong>presidente del parlamentino -ci spieghi come intende intervenireper liberare i giardini erisolvere quest’annoso problema».Secca la risposta dell’esponentedi Rifondazione cheha difeso l’operato della suaamministrazione. «Torneremoa sgomberare al più presto igiardini - ha affermato RaffaeleTecce - avvalendoci dellestrutture di cui dispone l’amministrazionecomunale; ovvero<strong>il</strong> dormitorio e l’istituto diVia Deledda».Una questione, quella dei senzatetto,che rischia di bloccarequalsiasi progetto di restylingdel parco. I giardini, infatti, necessitanodi immediati lavoripoiché <strong>il</strong> loro degrado è allarmante:panchine divelte, palidella luce decapitati, alberi epiante sradicati, percorsi pedonalidissestati.Anche la splendida fontana alcentro dei giardini versa in condizionipietose e da anni oramaiè inattiva. Anche qui <strong>il</strong> problemasicurezza è molto sentito,in quanto i giardini la seradiventano terra di nessuno congrave rischio per l’incolumitàdei tanti atleti e turisti che frequentanola zona, data la vicinanzacol molo Beverello e coni circoli velici.Il Virg<strong>il</strong>iano e Pos<strong>il</strong>lipo. Il Virg<strong>il</strong>ianoè l'unico vero “polmoneverde” del quartiere Pos<strong>il</strong>lipo.Dopo <strong>il</strong> restyling che lo hastrappato ad anni di incuria edegrado <strong>il</strong> destino del parco èstato diverso da quello della V<strong>il</strong>laComunale e oggi è forse l’unicaarea verde della città cheversa in buone condizioni.L’unica nota stonata è la difficoltàcon cui si può raggiungere<strong>il</strong> parco. Pochi sono, infatti,i mezzi pubblici attivi in quellazona; ma forse è proprio questala sua salvezza. Altra areaverde di Pos<strong>il</strong>lipo abbandonataall’incuria è <strong>il</strong> giardino dipiazza Salvatore di Giacomo,dove versano senza manutenzionele fontane ed è quasi <strong>il</strong>leggib<strong>il</strong>ela lapide in onore delcelebre poeta napoletano.Sulla grave situazione di degradoin cui versano gran partedei parchi cittadini è intervenutol’assessore all’Ambiente,Casimiro Monti <strong>il</strong> quale hadifeso a spada tratta <strong>il</strong> suo operatonon riconoscendo la situazionedi degrado della V<strong>il</strong>laComunale e dei giardini delMolosiglio.«I due parchi stanno benissimo- ha detto l’esponente dei Verdi- e sono curati dai nostri addetti.Per quanto riguarda <strong>il</strong>Molosiglio <strong>il</strong> problema riguardai senzatetto e non la condizionedei giardini».Purtroppo lo stato di salute dellearee verdi del quartiere nonpuò che dargli torto.


Nello Polese e <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio del riformismoIl professore, candidato al Parlamento nella lista Dc-Psi (Collegio Campania 1),espone le priorità del suo programma politico per Napoli e per <strong>il</strong> MeridioneMessaggio elettorale a pagamento. Committente: F. PoleseProfessore, come nasce la suacandidatura?C’è da premettere che è la sezioneregionale del Partito Socialista ad indicarele designazioni, sia per <strong>il</strong> senato cheper la camera dei Deputati. In sintesi: <strong>il</strong>meccanismo elettorale ha prodotto difatto una sorta di primarie informali,con l’effetto di un’indicazione dal bassoche si è concentrata sul mio nome.Insomma, una designazione spontaneasenza calcoli e alchimie: sel’aspettava?Pensavo potesse succedere. In ogni casoho accolto la scelta sulla mia personacon due sentimenti contrastanti: <strong>il</strong>timore di turbare la quotidianità dellamia vita, ma anche <strong>il</strong> richiamo all’impegnoe la spinta consapevole ad intervenireper dare <strong>il</strong> mio personale contributoad un territorio stremato da unimpoverimento crescente.Vuole chiarire questa considerazione?La Campania e Napoli hanno perso nelcorso degli anni importanti centridecisionali economico-finanziari. Inoltre<strong>il</strong> grande dibattito sulla riorganizzazioneurbanistica della città ha prodotto solochiacchiere: da tempo non si muovefoglia. Né si lavora per creare condizioniallettanti agli investimenti: nulla si è fattosul piano della defiscalizzazione degliinvestimenti nelle grandi aree di sv<strong>il</strong>uppodel Sud. E al palo è rimasta un’adeguataazione di logistica integrata,diretta a "fare sistema" tra porti, aeroportie interporti per <strong>il</strong> transito dellemerci e per la realizzazione di sem<strong>il</strong>avorati.Interventi forti che lei già caldeggiava15 anni fa.Infatti: ricorderò solo che nel ’91 <strong>il</strong>Piano Regolatore approvato dal ConsiglioComunale di allora prevedeva lacreazione di una "zona franca" all’internodel porto: idea ripresa in seguitodalla giunta regionale Rastrelli. Restafermo <strong>il</strong> concetto che tutti gli interventidevono riguardare appunto la logisticaintegrata e le attività turistiche (nautica,commercio, ristorazione, alberghi).A monte però occorre cambiarele attuali logiche di finanziamentoe promozione dello sv<strong>il</strong>uppo: èd’accordo?Verissimo.Nei prossimi 5 anni arriverannoal Sud 6m<strong>il</strong>a m<strong>il</strong>iardi di finanziamentiUE, ottenuti dal governo Berlusconi. Ilrischio è che questo denaro sia distribuitosulla base di graduatorie e bandisu scala regionale: bisogna invece pensarecon logica allargata, considerandol’intero bacino meridionale nel suoinsieme. In secondo luogo l’imprenditorenon deve essere motivato da finanziamentia fondo perduto, ma dallaconvenienza di investire: questo siottiene con la defiscalizzazione degli ut<strong>il</strong>iabbattuti al 20% di quelli attuali, con lacreazione di zone franche, con un serioregime di contrattazione del costo dellavoro, e con <strong>il</strong> tenace contrasto allacriminalità.Parliamo di Napoli: quali sono lepriorità?Nessun dubbio: iniziare dal risanamentodelle periferie. In questo senso condividoalcuni orientamenti del Governoregionale che prevedono "zone francheurbane, localizzate nelle periferie depresseper nuovi investimenti nei campidel commercio e dell’artigianato".Intento, però, che va coniugato, secondo<strong>il</strong> progetto formulato a quattro mani daDC-Psi, con un "piano straordinario dirisanamento delle periferie": nelle areeoccorre insediare un mix virtuoso diconvivenza collaborativa tra le diverseforze sociali.E <strong>il</strong> nodo-sicurezza?E’ un’altra grande sfida. E sia chiaro: <strong>il</strong>buonismo non paga. E’vero infatti cheoccorre agire a lungo termine, riducendol’emarginazione con l’occupazione.Ma è altrettanto vero che, nell’immediato,deve esserci un cambio di mentalitànella magistratura che deve prestaremaggiore attenzione alla effettività dellepene. La certezza della sanzione avrebbeanche l’effetto di motivare le forzedell’ordine, stanche di girare a vuotorischiando la propria incolumità. Ma nonbasta: è necessaria anche la repressionedura del commercio <strong>il</strong>legale. Gli immigratiad esempio sono una risorsa solose regolarmente inquadrati, altrimentifiniscono con l’alimentare <strong>il</strong> lavoro neroe le attività <strong>il</strong>legali.Una riflessione finaleSono anni che la Campania e Napolisono governate dalle sinistre. Risultato:degrado in aumento, disoccupazione increscita e speranze al lumicino.Tollerareoltre non è possib<strong>il</strong>e.Nello Polese, 66 anni, professoreordinario presso la Facoltàdi Ingegneria dell’Universitàdi Napoli. Dunque un tecnico,che tuttavia sin da giovaneha avvertito <strong>il</strong> richiamodell’impegno politico vistoche ad appena 18 anni si è iscrittoal Partito Socialista Italiano:ne condivideva, infatti,e ne condivide i valori dell’equitàsociale, r<strong>il</strong>ettiperò alla luce del riformismodemocratico. Una tensionealla vita pubblica la sua che si èsuccessivamente concretizzata inpolitica operativa nel 1987 conl’ingresso, tra le f<strong>il</strong>e del Psi, nelconsiglio comunale di Napoli.Poco dopo, nel ’90, l’elezione asindaco di Napoli. Alla scadenzaè confermato primo cittadinoe assolve l’incarico fino al marzo’93. Segue un periododi riflessione. Ma quando<strong>il</strong> partito del garofano nel 2003si ripropone alla ribalta nazionalecome "Partito socialista NuovoPsi" per r<strong>il</strong>anciarei valori del riformismo, Polese neviene eletto Presidente regionale.Oggi, nell’ambito del pattopolitico tra Partito socialistae Democrazia Cristiana, inseritonella coalizione della Casadelle Libertà, <strong>il</strong> professor Polesesi candida al Parlamento con <strong>il</strong> Psi(Collegio Campania 1).NELLO POLESECANDIDATO ALLA CAMERA(COLLEGIO CAMPANIA 1)ELEZIONI POLITICHE 9 E 10 APRILEComitato elettorale: Hotel New EuropeVia G. Ferraris, 40 - NapoliTel: 081.360.28.23


La Fusion conquista lo shopping di ChiaiaUn’idea gagliarda, hanno detto i romaniche hanno potuto apprezzare per primi l’ideadella Ford “FUSION LIMOUSINE PICK UP”:una Fusion nuova fiammante pronta a riaccompagnarea casa gli shopper sfrenati. E adessol’iniziativa sbarca a Napoli dove - dal 3 all’8apr<strong>il</strong>e - in collaborazione con le Nuove Botteghedei M<strong>il</strong>le, la Casa tedesca ha messo a disposizionedei fashion vip una pattuglia di Fusionmy 2006 pronte ad attendere i clienti all’uscitadai negozi del centro chic della città. Basteràrivolgersi al personale dei negozi visitati durantel’orario di apertura per farsi portare a casao al parcheggio della propria auto.Il tutto ovviamentesenza alcun costo.A metà strada tra una berlina e una monovolumecompatta, la Fusion è <strong>il</strong> risultato diuna fortunata intuizione Ford, creare cioè unavettura pensata soprattutto per le donne, perchi vive in città, sufficientemente compatta peressere fac<strong>il</strong>mente parcheggiab<strong>il</strong>e, ma dotata anchedi grande spazio interno. La Fusion si dimostracosì molto pratica da usare, versat<strong>il</strong>e,più alta della media e, non ultimo, capace di distinguersinel traffico grazie ai suoi quattro metridi lunghezza (4,018 per la precisione) e conuna larghezza di 1,95 metri per un’altezza di1,53. Come potranno constatare i fashion vipche useranno l’Urban Activity Vehicle della Forddurante la settimana del Limousine Pick Up, abordo troveranno posto comodamente fino acinque persone con un bagagliaio di 338 litri(sufficiente per la spesa della settimana o di ungiorno “vissuto pericolosamente”) che diventano1175 a sed<strong>il</strong>i abbattuti. La versione my2006 si presenta con un frontale più importante,con maggiore visib<strong>il</strong>ità arricchito da unserie di particolari decisamente caratterizzanti.Come per esempio, la parte superiore delfaro arancione, i paraurti con modanature chene esaltano le dimensioni, nuove griglie anteriori.Quattro in tutto i motori disponib<strong>il</strong>i: duebenzina e due diesel, con c<strong>il</strong>indrate identiche(1.4 e 1.6 litri) ma potenze differenti. Per i benzinala scelta è tra un 1.4 da 80 cv e un 1.6 da100 cv, mentre per i diesel l’offerta varia da un1.4 TDCi da 68 cv a un 1.6 TDCi da 90cv. Duesono invece le versioni: Fusion+ e Fusion Collection.Con la prima sono di serie fendinebbia,climatizzatore, alzacristalli elettrici anteriori,volante in pelle, chiusura centralizzata, schienalesed<strong>il</strong>e passeggero reclinab<strong>il</strong>e con appoggiointegrato,Abs con controllo della forza frenante(Ebd). Con la Fusion Collection si aggiungonogli airbag laterali, <strong>il</strong> computer di bordo,radio con comandi al volante, cerchi in legada 16", console posteriore multifunzione,tessuti esclusivi per i sed<strong>il</strong>i, kit perimetrale carrozzeriae (optional) sistema di intrattenimentomultimediale posteriore.I prezzi, altro punto di forza della nuovaFord, non cambiano rispetto al modello che vaa sostituire. Si parte dai 13.000 euro della Fusion+1.4 benzina e aggiungendo 1.000 eurosi accede alla versione 1.4 TDCi a gasolio. Sono14.650 invece gli euro richiesti per la 1.4Collection benzina e 1.000 in più per la 1.4TDCi. Per la 1.6 benzina si parte dai 13.250 eurodella Fusion+ e si arriva ai 14.900 della 1.6Collection.Aggiungendo 1750 euro a entrambeci si porta a casa l’equivalente 1.6 TDCi agasolio. Ford, fedele alla politica del prezzomodellounico, propone una versione della Fusion+1.4 TDCi con 2 airbag, Abs con Ebd eclimatizzatore a soli 12.950 euro. Il via alle venditeè cominciato lo scorso 18-19 marzo conun open week end dedicato.


ChiaiamagazineSAPERVIVERESOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀI divi di ieri? Più «machi» che miciL’EVENTO. Da Rodolfo Valentino a Stefano Accorsi: al cinema Ambasciatorie al Museo Pignatelli una rassegna dedicata ai miti italiani del grande schermoLAURA COCOZZACirca un anno fa <strong>il</strong> Times, inun ironico editoriale intitolato«Il singhiozzo italiano»,decretava la scomparsa delmaschio italiano. Ispirato dauna ricerca apparsa sulla rivista«Riza Psicosomatica» - secondocui a soffrire le pene d'amoreerano ormai più uominiche donne - <strong>il</strong> giornale britannicoconcludeva che in Italiac'era una generazione di maschipiagnucolosi dal cuore teneroche si sentivano respintied usati al termine di una relazione.Secondo l’editorialista,a dare <strong>il</strong> colpo di grazia erastata la Cassazione, bollando<strong>il</strong> pizzico sul sedere come unatto di violenza.Ebbene, a rinfrescare la memoriadei bei tempi che furono,quando l’amante latinonon era ancora bloccato dal politicamentecorretto o intimiditoda ambiziose femministein carriera, ci pensano ora, aNapoli, una mostra e una rassegnacinematografica dedicateai miti del cinema italiano.L’evento s’intitola «Divi» ed èl’ideale continuazione dellaprecedente manifestazione, datata2004 e intitolata alle protagonistefemmin<strong>il</strong>i.L’iniziativa è promossa dall’Associazioneculturale Soup,dalla Soprintendenza Specialeper <strong>il</strong> Polo Museale di Napoli,dall’assessorato alla Culturadel Comune di Napoli, dall’assessoratoai Beni Culturali dellaProvincia di Napoli e dallaRegione Campania.Dall’8 al 27 apr<strong>il</strong>e al Museo DiegoAragona Pignatelli Cortès,alla Riviera di Chiaia e al cinemaAmbasciatori la bellezza e<strong>il</strong> fascino al masch<strong>il</strong>e sarannocelebrati attraverso un percorsoper immagini, incontri ePER SAPERNE DI PIÙDIVI gli attori del cinema italiano /immagini – incontri – f<strong>il</strong>mgiovedì 6 - giovedì 27 apr<strong>il</strong>e 2006Info mostra: da sabato 8 a giovedì27 apr<strong>il</strong>e 2006Napoli, Museo Diego AragonaPignatelli CortesVia Riviera di Chiaia, 203.Tel. 081/7642356Orario mostra h 9,00-14,00(martedì chiuso)Biglietto intero €2,00Ridotto €1,00 (per i cittadini dell’UEtra i 18 ed i 25 anni e per i docenti)Gratuito per i cittadini dell’UE sottoi 18 e sopra i 65 anniInfo proiezioni: giovedì 6, 13, 20,27 apr<strong>il</strong>e 2006Doppia proiezione ore 18.00e ore 21.00.Napoli, Cinema AmbasciatoriVia Crispi, 33. Tel. 081/7613128.Ingresso gratuito, ad esaurimentopostif<strong>il</strong>m dedicato ai grandi attoridel cinema italiano. La manifestazioneavrà un prologo giovedì6 apr<strong>il</strong>e, al cinema Ambasciatori,in una serata in cuinon mancheranno le sorprese,con proiezioni di alcuni frammentidi celluloide montati daAlberto Castellano.Nelle settimane successive,sempre all’Ambasciatori, sarannoproiettati dieci f<strong>il</strong>m chein un’arco di trent’anni, ripercorronoalcune tappe fondamentalidel divismo masch<strong>il</strong>eitaliano. Dagli interpreti piùdrammatici come Girotti, Nazzarie Volonté ai grandi mattatoridella commedia all’italianaSordi, Tognazzi, Manfredie Gassman, da quelli impareggiab<strong>il</strong>isul terreno grottescocome Mastroianni e Giannini aquelli che hanno legato <strong>il</strong> loronome soprattutto ai generi westerne avventuroso come Neroe Gemma. «La rassegna - spiegaAlberto Castellano, ideatoredella manifestazione assiemea Gemma Forzano, presidentedi Soup - vuole offrire un piccoloma significativo spaccatodell’ “italian style” della recitazionee verificare la modernitàdi un modo di intendere <strong>il</strong>mestiere dell’attore. Ma vuoleanche esaltare le più diversefacce di un divismo che ogginon c’è più o forse che è statosostituito da un neodivismo cinetelevisivoche richiede altremodalità di consumo e si rivolgead altri pubblici». Neglispazi del Museo Pignatelli lamagia del grande cinema italianosarà invece ricostruitaper immagini e documenti originali,con due percorsi espositivi.Il primo si articola in 28ritratti di divi italiani, dagli anni’20 ai giorni nostri, a partireda Rodolfo Valentino fino aStefano Accorsi. Il secondo sisnoda attraverso 200 manifestie locandine provenienti dallacollezione privata di AlbertoBruno. Entrambi testimonianonon solo l’evoluzionedell’immagine dell’uomo e delsuo riflesso sull’immaginariofemmin<strong>il</strong>e ma anche <strong>il</strong> cambiamentodel ruolo masch<strong>il</strong>edal dopoguerra ai giorni nostri.Attraverso i ritratti, le fotodi scena, i manifesti, le video-interviste,emerge conchiarezza che i personaggi interpretatidai nostri attori sisono totalmente trasformati.L’uomo forte, <strong>il</strong> padre di famiglia,<strong>il</strong> seduttore, l’uomo chedecide, è diventato l’uomo frag<strong>il</strong>e,sentimentale, “incasinato“,indeciso, pieno di dubbi edi nuovi ruoli da sostenere.Dopodichè, sorge un dubbio.Che avesse ragione <strong>il</strong> Times?«FUOCO SU DI ME», IL NUOVO FILM DI LAMBERTINI E SCAPAGNINI«Napoli, un paradiso da difendere»Approda a Napoli «Fuoco su di me»: <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m,scritto e diretto da Lamberto Lambertini, eprodotto da Sergio Scapagnini, è affresco storicoromanticodi alto prof<strong>il</strong>o. 1815: è quasi l'addiotra Napoli e Gioacchino Murat, re teatrale ederoico. Su questo sfondo: le inquietudini delgiovane Eugenio alla ricerca di una rinascitapersonale, e <strong>il</strong> nob<strong>il</strong>e sort<strong>il</strong>egio della città.Eugenio si riscatta contemplando <strong>il</strong> mare.Caratteri superbi, protagonisti anche (OmarSharif, Massim<strong>il</strong>iano Varrese e altri). In più laseduzione intimista di indovinate location: tratutte la spiaggia di Palazzo Donn'Anna, catturatanella luce di un rarefatto crepuscolo. Dal f<strong>il</strong>m,secondo gli autori, una lezione: «Siamo in unparadiso da difendere con coscienza e rispetto».


SOCIETÀ&COSTUME <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 10Pasqua, meraviglie di cioccolatoLA STANZADEL DANDYlo p<strong>il</strong>losLO SPILLOTUTTI PAZZI PER LA PASTIERATempo di Pasqua, tempo di «palle di Pulcinella(delizie al cioccolato, specialità napoletanadell’atelier del cacao «Perzechella»),di dolci colombe, ma soprattutto di pastiere.Un dolce capolavoro, quest’ultimo,con tanti interpreti. A Napoli ogni famiglia(e pasticceria) ha la sua ricetta. Tra le pastieredi grido, segnaliamo quella del BarMoccia (via San Pasquale a Chiaia 21). Standoal racconto di Vincenzo, Antonio e PasqualeRomano, proprietari dello storicolocale, la ricetta della loro pastiera risalirebbeall’Ottocento «La nostra “tira” ormaitutto l’anno e non solo a Napoli» tiene a precisareVincenzo Romano.A via Martucci, invece, Vincenzo Fabozzi,titolare della Pasticceria Anna, svela unasua teoria: «A Napoli esistono due pastiere:quella borghese di Chiaia, che è tenue e delicatacon burro e combinazioni “soft”; equella sanguigna e robusta dei quartieripopolari, dove lo strutto è insostituib<strong>il</strong>e».Strizza l'occhio agli anni '60 la nuovacollezione autunno - inverno 2006/7 diLello Pagnotta, griffe di successo della pellicceriaitaliana. Presentata recentementea M<strong>il</strong>ano al Mifur, è ora disponib<strong>il</strong>e, in anteprima,nel negozio di via Carlo Poerio. Inuovi modelli hanno forme sagomate e lavorazionipreziose. Ai cappottini in visone,chiusi da alamari fatti con corniole, onicie stelle del deserto, foderati in tessutojeans, si affiancano pregiati zibellini e visoni,ornati da inserti in pelle di lucertolae pitone dorati. E per le più giovani, dominanoi poncho e le stole arancioni, verdi,gialle e amaranto che, a sorpresa, sitrasformano in borse e manicotti.VALERIO ARIANTEANTICIPAZIONIPAGNOTTA: IL VISONE SPOSA IL JEANSSi narra che furono i Persiania dare vita all’usanzadi regalare le uova come simbolodi buon augurio. Ritoche ben presto si diffuse inEuropa. Per tutti i popoli,l'uovo rappresenta una vitanata da una vita. Per i cristiani,l'uovo simboleggia unsepolcro in cui riposa unprincipio di vita destinato avenire alla luce. L'uovo dicioccolato ben conc<strong>il</strong>ia <strong>il</strong> simboloreligioso con la golositàdell'uomo, ed è così che <strong>il</strong>simbolo diventa tradizione.Il cioccolato, da sempre ritenutoalimento dannoso per <strong>il</strong>corpo, trova oggi, proprio neigiorni che precedono la Pasqua,la sua «resurrezione»,essendo stato assolto da tuttele accuse mossegli. Lo scorsoanno, a Bologna, durantela fiera alimentare, si è tenutol'ennesimo processo alcioccolato, ma esperti del settoree medici professionisti,IL RITO. Dalleuova con le fotoai semiguscipieni di praline:un itinerario dipeccati al cacaoin un trionfodi decorazionie fantasiehanno dimostrato l'assolutabontà di questo cibo, sia dalpunto di vista gastronomico,che salutistico, sostenendoanche le varie terapie che sibasano sul cioccolato. È chiaroche non sono consentitigli eccessi. Napoli vanta unaprestigiosa tradizione perquanto riguarda la decorazionedelle uova di Pasqua,la fantasia partenopea inquesto campo si sbizzarrisce.Ci sono veri e propri artistidel settore, decoratori capaciPerfetto, soprattutto per chiadora l’avventura, sbirciagli abissi e ha cuore di salsedine.Da poco è in rete larivistadelmare.it,webmagazine,come s’intuisce dalla testata,interamente dedicato al pianetamare. Dalla grafica accattivante- un faro non perdemai di vista le rotte dei navigatori- e dall’estrema fac<strong>il</strong>itàdi consultazione, <strong>il</strong> giornaleon-line è nato da un’idea dell’associazioneculturale FuoriOnda,ed è già divenuto approdosicuro e sorprendentedi trasformare un sempliceuovo in una piccola operad'arte. Con coloranti a base dizucchero, sul suo guscio sidipinge di tutto: da Totò aMaradona, da Pulcinella alVesuvio. Infinito <strong>il</strong> ventagliodei gusti: gianduia, nocciolato,al riso soffiato, alla cannella,al peperoncino, cioccolatosenza zucchero, bigusto.A Chiaia in particolare,Gay-Odin, una delle storichecioccolaterie della città, ognianno propone nuove fantasiosedecorazioni (nella foto inalto quello dedicato a Totò).In via Chiaia, invece, la boutiquedel cioccolato Dolce&Amaro,ha tra le sue offerteuova di cioccolato personalizzatecon le foto o i semigusciripieni di praline.Per i golosi dal palato più finoda Peyrano, in via Morelli,<strong>il</strong> cacao è a 24 carati: uovae cioccolatini con miscele diTrinidad, Equador e Venezuela.Agli intenditori nonresta che passare all’azione.NOVITÀ ON-LINEUN TUFFO NELLA RIVISTADELMARE.ITper chi è alla ricerca di un notiziariomarino ricco di curiosità,approfondimenti, raccontie leggende. Costantementeaggiornato, presentauna notevole offerta di sezionie rubriche. Segnaliamo:«Tesori mediterranei», «Capitanomio Capitano», «Dimensioneblu», «La Cambusa» e «Leperle», ma vale la pena navigarein tutti i «mari» del sitoe scoprire, ad esempio, <strong>il</strong> bandodel concorso «Il mare racconta»o approdare nella sezione«Dossier».VINCENZOPUCCIdi GIANCARLO MARESCAVivere, pensare, vestire, quandorispondono ad un unicoprincipio sono una sola cosa. L'uomodi gusto si sottopone spontaneamentealla disciplina di unavig<strong>il</strong>anza costante, perché si è talein ogni occasione o non lo si èaffatto. Le sue opinioni avranno inogni campo un certo interesse,derivante dall'affinamento dellecapacità di osservazione. Basatasu questa teoria, inizia una rubricadi interviste a personaggiche vivono nel quartiere ed inqualche modo lo <strong>il</strong>luminano conla grazia di una presenza etica edestetica senza cedimenti. Il primoriflettore si accende su VincenzoPucci, (nella foto) otorinolaringoiatra,autore disapidi volumettidi epigrammi.Sfrutta la leggerezzadi una parolaconcisa e diun abbigliamentosenza retoricaper ribaltare labanalità con lasemplicità. Capied oggetti cheporta indosso raccontano tuttiuna storia. Nulla che indossiamoè muto ed uno dei segreti del gustoè proprio nel capire quel linguaggioper ut<strong>il</strong>izzarlo con armonia.Parliamo a lungo delle caratteristichepsicologiche legateal modo di annodare la cravattae non ci sorprende giungere aclassificazioni coincidenti. «Dottore,e la Napoli di adesso?». «E’sempre più una città di interni,piuttosto che di esterni. Ciò che sivede per la strada e dalla strada èquello che ci si aspetta, dunqueoleografico, stucchevole. I locali,poi, sono sempre più standardizzati,come se d<strong>il</strong>agasse una vogliadi vivere altrove. E' dietro le porteche si cela una stupefacente originalità.Nei circuiti privati sonoradicati sentimenti, gusti, attitudini,che fanno di molte caseun'accademia». «Cosa cambierebbe?»«Il problema è la napoletanità,intesa come condiscendenzaal malcostume». «Cosa consigliadi vedere di Napoli?» «Il Cristo Velatonella Cappella Sansevero. Po<strong>il</strong>'Arciconfraternita dei Pellegrini;lo studiolo di S. Giuseppe Moscatinel Gesù Nuovo; la casa di S.Maria Francesca delle 5 Piaghe neiquartieri spagnoli».


SOCIETÀ&COSTUME <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 11COLPACCIO SULLA RUOTA DI NAPOLI. Ebbene sì, la rubrica«terni&favole» colpisce e azzecca un ambo. Nel numero dimarzo, infatti, Alberto Postiglione (Tabaccheria Largo Ferrantinaa Chiaia) ha visto giusto consigliando ai lettori di«Chiaia magazine», senza giri di parole, due numeri vincenti:15 e 16. Sono usciti a Napoli: molti li hanno giocati ehanno vinto, credendo alle previsioni del nostro profetaterni favole&della fortuna. Dopo <strong>il</strong> colpaccio, per questo mese, che ciauguriamo porti bel tempo e tanta serenità nelle tasche deinapoletani, Postiglione ci suggerisce quattro terni da giocaresu Napoli, su M<strong>il</strong>ano e su tutte. Terno dello scherzo: 2, 48, 19;terno della pace: 84, 64, 71; terno della resurrezione: 69, 15,55; terno delle elezioni: 9, 23, 26. Terno, quest’ultimo, chepuò diventare anche una quaterna con l’aggiunta del 4(mese di apr<strong>il</strong>e). Da giocare rigorosamente su Roma, M<strong>il</strong>ano,Napoli e su tutte. A proposito di elezioni, Alberto Postiglioneci segnala anche l’ambo del premier: 31 (la mortadella) e 36(le riforme del governo Berlusconi). Non resta che giocare,sperare, vincere. E votare.L’avevano r<strong>il</strong>asciatoa piede libero.L’aspettavano fuoriper fargli le scarpe.Renato RoccoL’IDEAColpi d’arte della Ju<strong>il</strong>lotsugli accessori HermèsLa boutique Hermès ha in serbo un «cadeau» per i propriclienti. Nello spicchio di Francia che apre le proprievetrine su via F<strong>il</strong>angieri, durante <strong>il</strong> pomeriggio di mercoledì5 apr<strong>il</strong>e (dalle 16.00 alle 20.00) e per tutta la giornata digiovedì 6 i fortunati possessori di un accessorio in pellecontrassegnato dalla celebre “H” maiuscola avranno l'opportunitàdi personalizzarlo, assistendodal vivo all'incisione.Davanti al suo tavolo di lavoro,come se fosse negli ateliers diPantin dove vengono realizzatitutti i prodotti Hermès in cuoio,Sandrine Ju<strong>il</strong>lot (nella foto),un'artigiana della Maison francese,inciderà le iniziali suborse, agende, portafogli, cintureo qualsiasi altro oggetto inpelle che i clienti desideranorendere unico. L'appuntamentosarà dunque anche un'occasioneper ammirare all'opera l'artigianache, armata di stampi, aghi ebulini, darà una dimostrazione di quell'accurato lavoromanuale, dettato dalla passione e dall'esperienza, che rendeinconfondib<strong>il</strong>i i prodotti Hermès. Per ingannare l'attesa, traun'incisione e l'altra, le signore potranno lasciarsi indurrein tentazione dalla nuova collezione primavera-estate chic esensuale come poche altre. Jean Paul Gautier, attuale couturierdel marchio, regala sobrietà e classe a piene mani,mescolando tanto nero con l'arancio e <strong>il</strong> color cacao. Per leamanti degli stampati, imperdib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> motivo Dalia, di ispirazionefloreale, proposto su abiti, cappelli e stole di seta.VIAGGIO NEL GUSTOAl «Donnanna» trionfano i donnarelliFRANCESCA CORSICATOAun tiro di schioppo dal palazzoDonn’Anna, luogo miticoe ricco di fascino, di recenteè nato «Donnanna» (nelle fotoa destra), <strong>il</strong> nuovo ristorante delgruppo Sire, noto catering partenopeo,che approda sulla rivadi Pos<strong>il</strong>lipo con una cucina tuttada scoprire.A pochi metri dall’ omonimopalazzo - che ha sempre affascinatoe stuzzicato la fantasia discrittori come Mat<strong>il</strong>de Serao eRaffaele La Capria - <strong>il</strong> locale offreun servizio di ristorazionedi alto livello con una ricca cartadi vini da far invidia alle miglioricantine. Quando si entranel ristorante «Donnanna» (viaPos<strong>il</strong>lipo 16 C, infotel. 0815757257) in V<strong>il</strong>la Caracciolo,sembra di entrare all’improvvisoin un’altra Napoli: pulita, ordinata,elegante e gustosa. Si faun tuffo in un aromatico s<strong>il</strong>enziorotto solo dalle onde del maree dalle bollicine dello champagneche viene offerto comeaperitivo. Seguono raffinatecombinazioni di sapori mediterraneipreparati con fantasiae creatività che accontentanotutti i palati, sia quelli abituatiai gusti classici e tradizionalisia quelli più innovativi e originali.La cucina a vista, sistematadietro una grande vetrata, èsegno di qualità e igiene; e lasciaal cliente la curiosità di sbirciarenella speranza di impararequalche trucco del mestiere.Gli chef Salvatore Suzzi e VincenzoStintone maestri nell’inventarenuove ricette, hanno volutoconsigliarci alcuni tra ipiatti migliori del nuovo ritrovo.Come antipasto conviene assaggiarela triglia croccante suinsalata di valeriana e riso neroalla soia, mentre come primipiatti, la spuntano «i donnarelli»,la pasta fresca fatta in casacon cicale e pomodorini delpendolo. Un autentico miracologastronomico.Per i secondi è ampia la scelta inun trionfo di carne e pesce. Daprovare, ad esempio, <strong>il</strong> tonnorosso scottato agli aromi suschiacciata di patate e riso selvatico.Ricco <strong>il</strong> menù dei dolci:ottima la pastiera calda, rivisitataperò con una originale riduzionedi agrumi e granita d<strong>il</strong>imoncello. Gli appassionati d<strong>il</strong>iquori possono concludere <strong>il</strong>viaggio nel gusto con un bicchieredi cognac pregiatissimocome Louise XIII o Martell XOsupreme.Napol<strong>il</strong>’occasione post-industrialedi Enrico Card<strong>il</strong>loGuida Editore14,40 euroLIBRIDINELa Napoli del futuro secondo Card<strong>il</strong>loAURORA CACOPARDOEnrico Card<strong>il</strong>lo, studioso, ammininistratore,dirigente politico e sindacale, nelsuo interessante saggio: «Napoli, l’occasionepost-industriale» (Guida Editore), analizzacon serenità ma anche con profonda maestria<strong>il</strong> diffic<strong>il</strong>e passaggio di Napoli daindustriale a post-industriale, la trasformazioneurbana della zona occidentale edorientale, la pianificazione strategica perrecuperare <strong>il</strong> tempo perduto ed infine gliobiettivi da raggiungere per collocare lacittà in ambito internazionale. La metropolidi oggi si rifà in un certo senso, dice l’autore,al suo significato etimologico di cittàmadre; città che genera conoscenza, innovazione,organizzazione, che fa da interfacciatra le reti globali e le reti locali e regionali.Tra attualità e memoria, continua Card<strong>il</strong>lo,Napoli si pone come città trans Mediterraneae come quella dell’Europa continentale.Nel 2006 con l’alta velocità, essa sarà a 50minuti da Roma. Inoltre, Napoli, ed è questo<strong>il</strong> punto dell’analisi, può essere restituitaa quella missione produttiva ed a quellaidentità competitiva alla quale era stataavviata fin dal secolo scorso con l’<strong>il</strong>luminatoprogetto di Francesco Saverio Nitti. Comunque,continua l’autore, a Napoli vi è <strong>il</strong>rischio che si generino due mondi separatie non comunicanti. Da un lato quello degliabitanti della città normale, dall’altroquello delle vaste sacche di popolazionerisucchiate nell’orbita della criminalità,della <strong>il</strong>legalità e del rifiuto delle regole.Fondamentale, per un futuro migliore, èriuscire a superare «un sociologismo giustificatoriodelle ragioni che spingono a delinquere.Il sottosv<strong>il</strong>uppo è figlio anche dellapresenza invasiva della camorra e non <strong>il</strong>contrario». Il futuro di Napoli, sostieneCard<strong>il</strong>lo, dovrà fare i conti senza tentennamenticon <strong>il</strong> tema della città sicura. Napoli,città diffic<strong>il</strong>e, emotiva e fac<strong>il</strong>e alle suggestioniha bisogno di guardare lontano, diampliare i propri orizzonti attraverso unpiano strategico. E solo un fecondo intrecciotra ascolto, proposta e decisione puòmaturare un rinnovato Patto della Città.


RELAX&MOVIDA <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 1214523SORRISI BY NIGHT. Il poeta della movida, anche questo mese, ci regala i suoiscatti positivi. E, come sempre, ci dona un frammento da memorizzare: «Mira alla luna: sesbagli comunque finirai nelle stelle». 1. Fabio Raffone e Francesca Corrado. 2. Un abbracciovolante alla Scalinatella. 3. Bianca Pelli e Alessandro Macchiaroli . 4. Benedetta Cerelli e AidaYespica. 5. Il nostro Valerio Ariante con Manuel Parlato, Peppe Penta e Vescia Esposito.lest rieoDI TESO & AMOQUEL SOGNOIN LIBRERIAdi FRANCESCA CORSICATOE’uno di quei pomeriggi chestenta a passare e lascia <strong>il</strong> tempoalla nostalgia di un amore maiincontrato. Piove, e la Feltrinellia piazza dei Martiri è <strong>il</strong> miglioredei ripari. Una ragazza dal visosmorfioso cerca un romanzod'amore. Sogna un colpo difulmine. Un ragazzo dall'aspettogent<strong>il</strong>e e dall'occhio simpatico,invece, sbircia nello scaffale deibestseller per trovare un libroda regalare alla sorellina. Nellap<strong>il</strong>a delle novità vede <strong>il</strong> nuovoromanzo di Federico Moccia,l'autore di «Tre metri sopra <strong>il</strong>cielo», libro cult e f<strong>il</strong>m rivelazionedi una generazione diadolescenti desiderosi di sperimentarequell'amore che favolare. «Ho voglia di te» si chiamal'ultimo lavoro di Moccia,che ritorna a scrivere dei dueinnamorati Babi e Step, facendocontinuare la loro storiad'amore in un incondizionatodesiderio di ritrovarsi. Il libroattira l'attenzione dei dueragazzi e come in un colpo difulmine si accende tra loro unaparticolare intesa. Entrambisperano di rincontrarsi comeper i protagonisti del libro chehanno comprato.(vignetta di Gennaro Castellano)La Garçonne, le notti nel segno del pitoneLA NOVITÀ. Nel locale a breve l’apertura di una zona relaxPiù che un locale è un viaggio.Di lusso. Anzi, di extralusso.La Garçonne (nella foto) in viaCappella Vecchia 10, è <strong>il</strong> nuovo«trip» della movida. Il ritrovo,aperto da un manipolo di soci,la maggior parte dei quali delby night, è sia un lounge barche un restaurant con un menùche spazia dai piatti tradizionalia quelli sperimentali. Tantamusica, clientela selezionata,ambiente curato nei minini dettaglidallo studio Rotella di M<strong>il</strong>ano,che ha pensato bene dimischiare st<strong>il</strong>i, giocare con nerie grigi, eliminare le sedie e affidarsial credo orientale contende, divani da fiaba, luci ecandele. Mascotte, simbolo edio incantatore de «La Garçonne»un pitone lungo 6 metri chedi solito sonnecchia attorcigliatoad un tronco nella suacasa di vetro al centro del locale.La particolarità del ritrovo,quindi, è che, pur nascendo sotto<strong>il</strong> segno del pitone, ha un’animacamaleontica. Alle ore 19,infatti, si aprono le danze dell’aperitivo.Dopo le 22, spazio aldopocena con cockta<strong>il</strong> - ottimi<strong>il</strong> Mojito e la Caipiroska allafragola - musica a go-go e primizieenogastronomiche. Manon è tutto. Presto, <strong>il</strong> locale prevedeanche l'apertura di una zonarelax al piano di sotto contanto di bagno turco e piscinaidromassaggio.Tommaso TotaroBenvenuti nella bottega delle delizieJE GOUTE. Sfizi e cockta<strong>il</strong> nel ritrovo di piazza dei MartiriCONSIGLI&SCONSIGLIUN GIOVEDÌ NERO AL JAP-ONEUn giovedì uggioso. Un’idea br<strong>il</strong>lante: una serata con lacucina giapponese. Ore 21: telefonata al Jap-One, sushi bar divia Cappella Vecchia, per prenotare un tavolo. «Sì, per duepersone». Con voce rassicurante, ci viene detto che alle 22 e30 <strong>il</strong> tavolo ci sarà. Il giovedì sembra meno uggioso: è tempodi tempura. Alle 22 e 29 già stiamo al locale. E’ bello pienotto,ma tanto abbiamo prenotato. Ad accoglierci la vocerassicurante del telefono: venti minuti e <strong>il</strong> tavolo è pronto.Ore 23: non ci conforta venire a sapere che una coppia«patinata» e con prenotazione, è da più di un’ora che aspetta.Lui ha un pitbull negli occhi. Lei immagina un’improvvisazionepercussionistica usando le bacchette per <strong>il</strong> riso e latesta di Mister Voce Rassicurante. Ore 23 e 25: stiamo ancorain piedi. Calma zen sotto i tacchi. Ore 23 e 50: non è piùtempo di tempura, ma di iattura. Più verdi di un rafano,chiediamo, se uno spigolo di tavolo s’è liberato. A mezzanottee qualcosa prendiamo posto. Mangiamo, sfiniti. Leragazze che servono ai tavoli sono stanche, confuse. Ultimabeffa dell’una: ordiniamo sake. Arrivano i bicchieri, ma non<strong>il</strong> sake. Aspettiamo ancora. Niente. Preferiamo andare via.Paghiamo. Mister Voce Rassicurante farfuglia scuse e scalaspecchi. Un samurai avrebbe risposto con la katana. (mdf)Un gioiello, altamente stuzzicante.Un’isola di ghiottonerie e di tentazioniper <strong>il</strong> palato. Je goute (nella foto),piazza dei Martiri 28, è un finger foodbar che sta spopolando per l’originaleventaglio di offerte gastronomiche. Glianimatori e proprietari del locale - elegantenel suo arredo semplice e che unpo’ ricorda i bistrot parigini - sono PaoloPetirro, Att<strong>il</strong>io Coscia e Michele Raimondi,che bene hanno fatto a concepireun ritrovo esclusivo e pieno di sorprese.«Je goute», infatti è una sorta di bottegadelle delizie, in cui si possono gustareleccornie non solo regionali. Consigliamouna puntatina all’ora dell’aperitivo- a Chiaia l’ora scocca di solito alle19.30 - soprattutto per assaporare un’infinitàdi sfizi. Oltre alla tradizionale sceltadei soliti stuzzichini, da non perderei piatti di sfogliate al formaggio, pistacchie noci artigianali, salami di tartufo, salamial barolo, lardo di norcia, ostriche ebresaola di tonno. Ch<strong>il</strong>ometrica la listadei cockta<strong>il</strong>, preparati dal barman ValentinoSchisano. Buoni i long drink a basedi frutta, autentici cavalli di battagliadel locale, ben dosati anche i classici Martinicockta<strong>il</strong> e Spritz.Mauro Solinas


EVENTI&CURIOSITÀ <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 15IL CAVALLETTO«Scugnizzi», nove artisti giocano con <strong>il</strong> mitoUna puntata a Port'Alba, giusto <strong>il</strong> tempo di inf<strong>il</strong>arsinella Saletta Rossa della libreria Guida e godersi«Scugnizzi» ovvero 9 artisti, napoletani doc,impegnati a cimentarsi con la più mitica delle iconedell'immaginario partenopeo. Firmano l'esposizioneAntonio Auriemma, Enzo Ruju, MarinaLebro, Renata Pagano, Alma Sauro (nella fotoun particolare dell’opera «Lo strummolo»), Mar<strong>il</strong>enaMercogliano, Franco Lista, Riccardo Marassie Nino Ruju. Fino al 20 apr<strong>il</strong>e. Infotel 347.8765177MUSICA CLASSICAANTICA PIETÀ DE’ TURCHINI(sede dei concerti in via Santa Caterina da Siena 38)Infotel 081.40239513 apr<strong>il</strong>e - ore 21,00«La cetra d'Orfeo»: I Solisti della Pietà de' Turchini inmusiche di Vivaldi, Legrenzi e Albinoni.27 apr<strong>il</strong>e - ore 21,00«Delirio amoroso»: l'Ensemble La Risonanza, direttoda F. Bonizzoni, in brani di Haendel.TEATRO SANCARLUCCIO(via San Pasquale a Chiaia 49)Infotel 081.4050007/8 apr<strong>il</strong>e - ore 20,00Il duo di percussioni «Jingles & Frames» nel concerto«For Gaia - Omaggio alla Terra»: la musica etnica mediterranea.12 apr<strong>il</strong>e - ore 20,30The Choral Scholars, diretto da R. Butts-Boehmer, in«Israele in Egitto» di Haendel.TEATRITEATRO AUGUSTEO (p.tta Duca d’Aosta 263)Infotel 081.414243dal 21 al 30 apr<strong>il</strong>e«Serata d'onore» di e con Gigi Proietti: one man showdell'istrionico attore romano.TEATRO SANNAZARO (via Chiaia 157)Infotel 081.411723dal 20 apr<strong>il</strong>e«'Na santarella». Con Lara Sansone e Angelo Di Gennaro.TEATRO SANCARLUCCIO (via San Pasquale a Chiaia 49)Infotel 081.405000dal 20 al 23 apr<strong>il</strong>e«Cavallapazza», monologhi di teatro-cabaret di D. Ciruzzi,A. Stefanucci e altri. Con Antonella Stefanucci.dal 25 al 30 apr<strong>il</strong>e«…e allora mi hanno rinchiusa», dalle testimonianzeda un carcere femmin<strong>il</strong>e raccolte da Giuliana Morandini.Di e con Cristina Donadio. Tra gli interpreti:Tina Femiano e Imma V<strong>il</strong>la.SPECIALE PANPALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI(via dei M<strong>il</strong>le 60)Infotel 081.7958605carnet di apr<strong>il</strong>eDoppio evento primaver<strong>il</strong>e al Pan. Innanzitutto la mostra«Architettura e design»: tre gli allestimenti inprogramma dal 18 apr<strong>il</strong>e al 1 maggi0o. Il primo, «L'architetturain Bras<strong>il</strong>e», è una panoramica della produzionearchitettonica bras<strong>il</strong>iana del XX secolo e delleattuali tendenze: in vetrina le opere dei maggioriarchitetti bras<strong>il</strong>iani (20esimo secolo e contemporanei).Il secondo, «Il seno di Elena e <strong>il</strong> fuoco di Napoli»,propone materiali grafici che <strong>il</strong>lustrano le anticheterrecotte della Magna Grecia, inoltre espone vasi dellatradizione partenopea dal '700 al '900, utens<strong>il</strong>i domesticidatati tra <strong>il</strong> XVII <strong>il</strong> XIX secolo, infine modellidecorativi della sperimentazione moderna. Il terzo,«Disegnare nelle Città. Architettura in Portogallo»,documenta gli aspetti della produzione architettonicain terra lusitana.L'altro appuntamento, dal 6 al 17 apr<strong>il</strong>e, è con «Figlidell'Uranio», progetto di musica/teatro/installazioneideato da Peter Greenaway; f<strong>il</strong>o conduttore dello spettacolomultimediale è la tabella atomica degli elementi:8 stanze d'autore ospitano 8 figli dell'uranio(Newton, Smith, M.me Curie, Einstein, Oppenheimer,Krushev, Gorbaciov e G.W. Bush). Istruzioni per l’evento:uno spettacolo mattutino alle ore 10.00 e duespettacoli pomeridiani: <strong>il</strong> primo alle 18.00 e <strong>il</strong> secondoalle 20.30. Il costo è di 8 euro (ridotto 5 euro).PILLOLEARCHEOLOGICO/1TESORI CINESILa Cina è vicina. L'invasione del«Made in China», però, nonc'entra. E' qualcosa di meglio: sichiama «Tang-Arte e cultura inCina prima dell'anno M<strong>il</strong>le» lamostra allestita al Museo ArcheologicoNazionale e offre aivisitatori una formidab<strong>il</strong>epanoramica di reperti, risalentialla dinastia Tang (dal 7° al10°secolo d.C.). Statue, sculture,mon<strong>il</strong>i, dipinti sono stati recuperatinegli scavi presso <strong>il</strong>monastero di Fengxiansi.fino al 22 apr<strong>il</strong>eInfotel 081.440166ARCHEOLOGICO/2ARGENTI LATINIUna sontuosa, inedita parata ditesori vesuviani: per la primavolta concentrati in un'unicaesposizione, sistemata negliambienti del Museo ArcheologicoNazionale, tutti i repertid'argenteria, emersi negliultimi 200 anni di scavi, effettuatinell'area pompeiana.«Argenti a Pompei» è <strong>il</strong> titolodell'evento: l'intento è quello diricostruire con rigore f<strong>il</strong>ologico<strong>il</strong> servizio tipico del banchettoin età romana.fino all’ 11 settembreInfotel 081.440166AL CIRCOLO UFFICIALICONCERTO PER MOZARTHa un sapore romantico l'appuntamentocon la musicamozartiana, organizzato per <strong>il</strong>6 apr<strong>il</strong>e (ore 17.00) dallo ZontaClub di Napoli presso <strong>il</strong> CircoloUfficiali della Marina M<strong>il</strong>itarein via Cesario Console 3. Ilconcerto, intitolato «Tra noteed epistole di un viaggio aNapoli», celebra <strong>il</strong> 250esimoanniversario della nascita diMozart. Alla ribalta la pianistaMaria Grazia Ritrovato Buonocontoe la voce recitante dell'attorePino Calabrese.

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