linee guida per l'adeguamento dei piani urbanistici comunali al ppr ...

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNAASSESSORATO DEGLI ENTI LOCALI, FINANZE ED URBANISTICADIREZIONE GENERALE DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICATERRITORIALE E DELLA VIGILANZA EDILIZIAUFFICIO DEL PIANOMINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DELTERRITORIODIREZIONE GENERALE PER LA DIFESA DEL SUOLOPON ATAS 2000-2006 P.O.D.I.S. - PROGETTO SCUSPIANO PAESAGGISTICO REGIONALEL.R. 25 novembre 2004, n. 8LINEE GUIDA PER L’ADEGUAMENTO DEI PIANI URBANISTICICOMUNALI AL PPR E AL PAIPRIMA FASE – IL RIORDINO DELLE CONOSCENZEAssetto ambientaleALLEGATO A1SCHEDE ASSETTO AMBIENTALEBOZZA IIFEBBRAIO 2007

SISTEMI PEDEMONTANI E PIANE TERRAZZATE ANTICHE ............................................................................ 66SUPERFICI STRUTTURALI DI ALTOPIANO......................................................................................................... 67SISTEMI DI VERSANTE AD ELEVATA DINAMICITA’ MORFOEVOLUTIVA.................................................. 68SISTEMI OROGRAFICI DI VERSANTE .................................................................................................................. 69PIANE ALLUVIONALI RECENTI DEI CORSI D’ACQUA ..................................................................................... 70FASCIA DI 300M(150M PER LE ISOLE MINORI). DALLA BATTIGIA ............................................................. 71

BENI PAESAGGISTICI AMBIENTALI (ex art.143 D.Lgs. n.42/2004)

FASCIA COSTIERATipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004)Bene paesaggistico d’insiemeNorme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assettoambientale(17.1); Istituzione di fascia costiera come bene paesaggistico (17.3.a) Misure di tutela e valorizzazione(18) Definizione di fascia Costiera come bene e necessità di pianificazione e gestioneintegrata (19.1 e2 ) Divieti (20.1 a e b) Interventi ammessi (20.2 (1,2,3)) Modalità di attuazione degli interventi, adeguamento dei PUC e necessità diGestione Integrata (20.3) Disposizioni fino all'adeguamento dei PUC (20.4)Definizione da Norme tecniche di attuazioneEntità spaziale individuata dal PPR e riconosciuta come "bene paesaggistico d'insieme"Definizione da glossarioTerritori costieri: comprende la fascia costiera così come delimitata nella cartografia delPPR, in quanto bene paesaggistico d’insieme. Rappresenta uno dei territorimaggiormente ricchi in biodiversità e in habitat ed ecosistemi. Il fitoclima è stato uno deicriteri utilizzato per la definizione della fascia costiera.Fitoclima: la presenza di una determinata formazione nelle differenti zone fito - climaticheconsente di dare un inquadramento scientifico, con alto valore applicativo, alle diverseformazioni vegetali. Una determinata formazione può estendersi su tutta la variazionealtitudinale, sia in quanto ubiquitaria e indifferente al substrato, sia in quanto legata adeterminati fattori ambientali.Definizione da relazione generale PPRNella relazione generale del PPR viene indicata la fascia costiera come benepaesaggistico, costituisce nel suo insieme una risorsa paesaggistica di rilevante valore.Sempre nella relazione generale si individuano motivazioni e criteri concettuali sui quali sibasa la definizione e si individua spazialmente la fascia. Tale delimitazione è indicata solosu parametri teorici e risulta quindi non utilizzabile per la delimitazione alla scalacomunale.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleNel PPR la linea che limita la fascia costiera è stata costruita con 4 criteri differenti.I quattro criteri sono:

morfologico (principalmente spartiacque, cornici rocciose, rotture di pendio,corsi d'acqua, etc) insediativo in questi tratti segue strade o elementi antropici amministrativo in questi tratti segue limiti amministrativi fitoclimatico.La procedura che si suggerisce è quella di visualizzare la linea originale di delimitazionedella fascia costiera del PPR alla scala 10.000 o se necessario con maggior dettaglio. Allascala del PPR si nota come in alcuni tratti la linea segue limiti comunali, o limiti di SIC, ZPS oParchi. In altri casi la fascia costiera è chiaramente individuata da strade o altri elementiantropici. In altre zone si individua il limite dei territori costieri lungo fiumi, zone umide,stagni, laghi.In sintesi ogni comune sovrapponendo la fascia costiera agli elementi disciplinati dal PPRdovrà individuare dove tracciare alla scala opportuna il limite dei territori costieri.L’ufficio del Piano è comunque totalmente disponibile a prestare assistenza perl’individuazione a scala comunale dei territori costieri.Rappresentazione cartografica dell’elemento in ambiente GISVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: lineare. Nome ShapeFIle: Fascia Costiera_Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_01o Descr: Fascia Costierao ID_Bene: AA_01_Codice Istat del Comuneo ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comune

SISTEMI A BAIE E PROMONTORITipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004).Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1). Istituzione di Sistemi a Baie e Promontori come bene paesaggistico (17.3.b). Misure di tutela e valorizzazione (18).Definizione (da Relazione generale sez.II Vol. 2/7: Componenti di paesaggio con valenzaambientale e da Sez III Vol. 4/7 - Glossario)Rappresentano tratti del profilo costiero caratterizzati da una stretta alternanza dipromontori rocciosi, fortemente esposti all’azione del moto ondoso e degli agenti meteomarini,e di settori costieri protetti costituenti baie ed insenature, spesso caratterizzate daun notevole sviluppo verso l’entroterra e, al cui interno, è possibile la formazione dispiagge di fondo baia e cale sabbiose.In termini tipologici e genetici i caratteri di questa categoria risultano in generalericonducibili a quelli riferiti in letteratura scientifica alle coste di sommersione e piùspecificatamente alle “coste a rias”.Questi settori sono caratterizzati da una forte interconnessione sistemica e morfoevolutivatra le componenti fisiche interne (prevalentemente sistemi di versante) e quelle marinolitoranee,rispetto alla quale si definiscono gli attributi di individuazione della categoria“Sistemi a baie e promontori”. Questa interconnessione si esprime principalmente neltrasporto detritico ad opera di piccoli corsi d’acqua a cui si deve l’alimentazione dellepiccole spiagge di fondo baia, note nella letteratura scientifica con il nome di pocketbeach. Le spiagge non sono mai estese, ma limitate a brevi tratti sabbiosi racchiusi trapromontori rocciosi più o meno pronunciati, mentre nel profilo trasversale non siriconoscono in generale formazioni dunari e zone umide retro-litorali.La sensibilità di queste spiagge è prevalentemente legata al fatto che, in terminisedimentari, esse dipendono dagli apporti detritici dei piccoli bacini imbriferi diriferimento, oltre che dalla particolare configurazione del settore sommerso,generalmente caratterizzata da una discreta pendenza che può favorire dispersionesedimentaria verso il largo. Per contro alcune di queste manifestano un minore rischio dierosione rispetto ad altre tipologie di spiaggia, in relazione al modesto regime energeticodel moto ondoso grazie alla protezione fornita dai promontori che le delimitano.All’interno del PPR, l’individuazione cartografica della categoria “Sistemi a baie epromontori” si fonda sul riconoscimento nel profilo costiero dei caratteri geomorfologicisopradescritti, mentre la definizione del suo limite interno si basa su un criterio idrologicoche porta all’individuazione del limite di spartiacque dei bacini idrografici afferenti aisettori costieri di riferimento e caratterizzati da un limitato sviluppo.

Una soluzione di continuità nella individuazione della categoria “Sistemi a baie epromontori” si determina in corrispondenza delle principali insenature costiere (Golfo diArzachena, Golfo di Cugnana, Golfo di Marinella, Porto Pozzo, Golfo di Olbia),generalmente recapiti di significativi apporti fluviali. In tali circostanze la caratterizzazioneambientale riconosce un’articolazione in differenti categorie specifiche quali, pianealluvionali, zone umide, cordoni litoranei, terrazzi costieri, ecc..Caratteri di sensibilità alterazione delle dinamiche evolutive delle unita fisiografiche di spiaggia; modifica del profilo morfologico costiero ovvero qualsiasi alterazione in grado diinfluire sul regime dinamico delle correnti sottocosta; alterazione delle dinamiche morfoevolutive del fronte e del versante costiero, sianel senso di una possibile accelerazione dei fenomeni evolutivi che in quello di unloro rallentamento; modifiche anche locali al profilo di equilibrio dei versanti; alterazione delle dinamiche morfoevolutive litoranee di erosione costiera e dirielaborazione e trasporto detritico ad opera degli agenti marini, nonché quelle diaccumulo e sedimentazione in corrispondenza dei sistemi di spiaggia; degrado della prateria di Posidonia oceanica; alterazione delle dinamiche di presa in carico e trasporto detritico verso il sistemacostiero da parte dei processi fluviali e di ruscellamento superficiale; alterazione delle condizioni di stabilità delle coltri superficiali detritiche epedologiche; alterazione dei caratteri qualitativi e quantitativi della copertura vegetazionale edei suoi rapporti con la componente pedologica.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleNell’ambito della procedura di individuazione a scala di maggior dettaglio dovrannoessere considerati in prima istanza le individuazioni a scala regionale definite dal PPR. Inrelazione al differente livello di lettura del territorio sarà inoltre possibile riconoscere nuoveunità spaziali riferite alla categoria in oggetto, la cui identificazione dovrà essere coerentecon i criteri di individuazione precedentemente descritti.In termini generali dovrà comunque essere rispettato il criterio di unitarietà fisiografica delsistema costiero.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Beni Fisici_Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_02o Descr: Sistemi a Baie e promontorio ID_Bene:Per gli elementi non individuati dal PPR: AA_02_Codice Istat delComune_progressivo

oooPer la riperimetrazione degli elementi già rappresentati nella cartografia delPPR: AA_02_FID (valore del campo FID degli shape del PPR)ISTAT: Codice Istat del ComuneComune: Nome del ComuneToponimo: eventuale toponimo dell’elemento

PROMONTORITipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Individuazione dei promontori come bene paesaggistico (Allegato 2) Misure di tutela e valorizzazione 18)Definizione (da Relazione generale sez. II Vol. 2/7: Componenti di paesaggio con valenzaambientale e da Sez III Vol. 4/7 - Glossario)Rappresentano strutture orografiche costiere, variamente elevate sulla quota del mare,caratterizzate specificamente da un aggetto verso il settore marino, più o meno marcatorispetto al margine litoraneo. La configurazione strutturale di questi settori e la elevataesposizione degli ambiti emersi alle influenze marine definisce, in riferimento all’intera unitàfisiografica costituente il promontorio, un quadro morfoevolutivo ed ambientalecaratterizzato da una stretta interazione tra forme e processi di natura continentale e dinatura marina.Caratteri di sensibilità modifica del profilo morfologico costiero del promontorio, ovvero qualsiasialterazione in grado di influire sul regime dinamico delle correnti sottocosta; alterazione delle dinamiche morfoevolutive del fronte e del versante costiero, sianel senso di una possibile accelerazione dei fenomeni evolutivi che in quello di unloro rallentamento; modifiche anche locali al profilo di equilibrio dei versanti; alterazione delle dinamiche morfoevolutive litoranee di erosione costiera e dirielaborazione e trasporto detritico ad opera degli agenti marini; degrado della prateria di Posidonia oceanica; alterazione delle dinamiche di presa in carico e trasporto detritico verso il sistemacostiero da parte dei processi fluviali e di ruscellamento superficiale; alterazione delle condizioni di stabilità delle coltri superficiali detritiche epedologiche; alterazione dei caratteri qualitativi e quantitativi della copertura vegetale e deisuoi rapporti con la componente pedologica;Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleNell’ambito della procedura di individuazione a scala di maggior dettaglio dovrannoessere considerate in prima istanza le individuazioni a scala regionale definite dal PPR. Inrelazione al differente livello di lettura del territorio ed alla conformazione locale delperimetro costiero, sarà inoltre possibile riconoscere nuove unità spaziali riferite alla

categoria in oggetto la cui identificazione dovrà essere coerente con i criteri diindividuazione descritti.Ai fini della individuazione cartografica della categoria alla scala di maggior dettaglio sipropongono i seguenti requisiti: presenza lungo il profilo costiero di un aggetto verso il settore marino chedetermina una discontinuità geomorfologica lungo il margine litoraneo; unitarietà fisiografica, che si esprime nei caratteri morfologici e/o litologici checonsentono un riconoscimento specifico del rilievo, caratterizzato anche in terminidi forme e/o processi geomorfologici. Se il promontorio rappresenta la continuità amare di un versante o di un rilievo il limite interno è generalmente costituito da lineedi spartiacque secondari che delimitano i deflussi superficiali inerenti il perimetrocostiero del promontorio stesso.La presenza di diversi promontori intervallati da baie o insenature più o meno pronunciatepuò costituire la condizione per l’individuazione di un Sistema a Baie e Promontori (vedidefinizione).Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Beni Fisici_Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_03o Descr: Promontorio ID_BenePer gli elementi non individuati dal PPR: AA_03_Codice Istat delComune_progressivoPer la riperimetrazione degli elementi già rappresentati nella cartografia delPPR: AA_03_FID (valore del campo FID degli shape del PPR)o ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

FALESIE E VERSANTI COSTIERI AD ALTA ENERGIATipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004).Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Istituzione di Falesie come bene paesaggistico (17.3.b) Misure di tutela e valorizzazione (18)Definizione (da Relazione generale sez.II Vol. 2/7: Componenti di paesaggio con valenzaambientale e da Sez. III Vol. 4/7 - Glossario)Rappresentano sistemi di versante ad elevata acclività, determinanti condizioni di costaalta rocciosa, le cui dinamiche evolutive risultano in misura prevalente connesseall’effetto erosivo determinato al piede del versante dall’azione del moto ondoso e dellecorrenti litoranee e da significativi processi morfogenetici controllati dall’azione diretta edindiretta degli agenti meteomarini.Caratteri di sensibilità alterazione delle dinamiche morfoevolutive del fronte e del versante costiero, sianel senso di una possibile accelerazione dei fenomeni evolutivi, che in quello di unloro rallentamento; degrado della prateria di Posidonia oceanica; modifiche anche locali al profilo di equilibrio dei versanti; alterazione delle dinamiche morfoevolutive litoranee di erosione costiera e dirielaborazione e trasporto detritico ad opera degli agenti marini; alterazione delle condizioni di stabilità delle coltri superficiali detritiche epedologiche; alterazione dei caratteri qualitativi e quantitativi della copertura vegetazionale edei suoi rapporti con la componente pedologicaCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleNell’ambito della procedura di individuazione a scala di maggior dettaglio dovrannoessere considerati in prima istanza le individuazioni a scala regionale definite dal PPR. Inrelazione al differente livello di lettura del territorio sarà inoltre possibile riconoscere nuoveunità spaziali riferite alla categoria in oggetto la cui identificazione dovrà essere coerentecon i criteri di individuazione precedentemente descritti.Ai fini della individuazione cartografica della categoria alla scala di maggior dettaglio, illimite interno della categoria sarà in genere riferito alla linea di spartiacque o alla rotturadi pendio concava che identifica verso l’interno il passaggio ad un settore a minoreacclività, la cui evoluzione geomorfologica risulta meno condizionata dall’azione diretta eindiretta degli agenti meteomarini.

Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Beni Fisici_Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_04o Descr: Falesie e versanti ad alta energiao ID_BenePer gli elementi non individuati dal PPR: AA_04_Codice Istat delComune_progressivoPer la riperimetrazione degli elementi già rappresentati nella cartografia delPPR: AA_04_FID (valore del campo FID degli shape del PPR)o ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

SCOGLI e PICCOLE ISOLETipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004).Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Istituzione di piccole isole come bene paesaggistico (17.3.b) Misure di tutela e valorizzazione (18)Definizione (da Relazione generale sez. II Vol. 2/7: Componenti di paesaggio con valenzaambientale e da Sez. III Vol. 4/7 - Glossario)Lungo la fascia costiera della Sardegna, specie in settori antistanti tratti di costa rocciosa,si trovano numerose piccole isole e scogli rocciosi, alcune estese qualche Km2, altrelimitate a piccole emergenze rocciose.Da un punto di vista fisiografico si tratta di ambienti dominati dalle influenze dirette edindirette del mare, che da un lato agisce con il moto ondoso, erodendo e modellando ilprofilo costiero, dall’altro, attraverso l’azione chimica e fisica dell’acqua e dell’aerosol,determina intensi fenomeni di disgregazione delle rocce contribuendo, congiuntamenteall’azione del vento, a delinearne i caratteri morfologici dei settori più interni. Questecondizioni meteomarine estreme, costituiscono un fattore fortemente limitante lo sviluppodella vegetazione e la formazione di suolo.Il settore nord-orientale della Sardegna rappresenta, in termini di densità di isole e isolotti,l’esempio più significativo dell’intero panorama costiero della regione. Qui, infatti, lagenesi ed evoluzione geomorfologica della costa, riconducibile alla sommersione daparte del mare di antiche incisioni torrentizie e fluviali, ha costituito la condizione idealeper la comparsa di numerose isole e scogli granitici.L’individuazione degli scogli e delle isole minori come specifica categoria, è funzionedelle esigenze di rappresentazione della scala adottata, rispetto alle quali è proposta unadefinizione unitaria, senza una suddivisione in ulteriori categorie.Caratteri di sensibilità modifica del profilo morfologico costiero ovvero qualsiasi alterazione in grado diinfluire sul regime dinamico delle correnti; alterazione delle dinamiche morfoevolutive, del fronte e del versante costiero, sianel senso di una possibile accelerazione dei fenomeni evolutivi che in quello di unloro rallentamento; modifiche, anche locali, al profilo di equilibrio dei versanti; alterazione delle dinamiche morfoevolutive litoranee, di erosione costiera e dirielaborazione e trasporto detritico ad opera degli agenti meteo-marini;

degrado della prateria di Posidonia oceanica; alterazione delle dinamiche di presa in carico e trasporto detritico verso il sistemacostiero da parte dei processi fluviali e di ruscellamento superficiale; alterazione delle condizioni di stabilità delle coltri superficiali detritiche epedologiche; alterazione dei caratteri qualitativi e quantitativi della copertura vegetale e deisuoi rapporti con la componente pedologica.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleNell’ambito della procedura di individuazione dei beni a scala di maggior dettaglio,dovranno essere considerati in prima istanza le individuazioni a scala regionale definitedal PPR. In relazione al differente livello di lettura del territorio sarà possibile riconoscerenuove unità spaziali riferite alla categoria in oggetto la cui identificazione dovrà esserecoerente con i criteri di individuazione descritti.Ai fini della individuazione cartografica della categoria alla scala di maggior dettaglio sipropongono i seguenti requisiti: Isole, isolotti e scogli di superficie inferiore a 1 ettaro o assenza, per superficisuperiori a 1 ettaro, di riconoscibilità di ulteriori categorie alla scala dirappresentazione adottata.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Beni Fisici_Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_05o Descr: Scogli e piccole isoleo ID_Bene:Per gli elementi non individuati dal PPR: AA_05_Codice Istat delComune_progressivoPer la riperimetrazione degli elementi già rappresentati nella cartografia delPPR: AA_05_FID (valore del campo FID degli shape del PPR)o ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

CAMPI DUNARITipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004).Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1 e allegato 2) Istituzione di “Campi dunari e sistemi di spiaggia” come bene paesaggistico(17.3.c) Misure di tutela e valorizzazione (18)Definizione (da Relazione generale sez. II Vol. 2/7: Componenti di paesaggio con valenzaambientale e da Sez. III Vol. 4/7 – Glossario).Complessi di origine eolica di natura essenzialmente sabbiosa, estesi anche decine di Km2, originati dal sovrapporsi e dalla giustapposizione di estesi ed articolati apparati dunarimobili, semistabilizzati e stabilizzati.I più significativi esempi di campi dunari si ritrovano nella costa sud-occidentale dellaSardegna, dove le attuali formazioni sabbiose si sviluppano e trovano alimentazione dallarielaborazione di antiche formazioni dunari riferibili alle fasi climatiche fredde delPleistocene. Risultano spesso presenti, all’interno dei campi dunari, anche depositisabbiosi eolici fossili (eolianiti) a diverso grado di cementazione, e aree di aspersionesabbiosa. I settori più interni dei campi dunari, corrispondenti alle porzioni più antiche deldeposito sabbioso ed alle aspersioni sabbiose, sono spesso sede di attività agricole e silvoforestali,che sfruttano i suoli originati sulle formazioni sabbiose.Caratteri di sensibilità alterazione dei caratteri qualitativi e quantitativi caratteristici della coperturapedologica e di quella vegetazionale psammofila; alterazione delle dinamiche morfo-evolutive eoliche, gravitative, di dilavamento edrenaggio superficiale legate ai processi di trasporto delle sabbie; alterazione degli equilibri tra componenti fisiche, vegetazionali e faunistichedell’ecosistema dunare; alterazione delle condizioni di stabilità dinamica della morfologia del sistema ed inparticolare dei profili di equilibrio geomorfologico sia del sistema complessivo chedelle sue componenti; dispersione di prodotti contaminanti nel suolo e sottosuolo.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleNell’ambito della procedura di individuazione a scala di maggior dettaglio dovrannoessere considerate in prima istanza le individuazioni a scala regionale definite dal PPR. Inrelazione al differente livello di lettura del territorio sarà inoltre possibile riconoscere nuoveunità spaziali riferite alla categoria in oggetto, la cui identificazione dovrà essere

icondotta ai criteri di individuazione precedentemente descritti. Più in particolarel’individuazione della categoria dovrà essere ricondotta al riconoscimento del limitelitologico riferibile alle formazione sabbiose quaternarie di origine eolica,indipendentemente dalle condizioni attuali di uso del suolo.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Beni Fisici_Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_06o Descr: Campi dunario ID_BenePer gli elementi non individuati dal PPR: AA_06_Codice Istat delComune_progressivoPer la riperimetrazione degli elementi già rappresentati nella cartografia delPPR: AA_06_FID (valore del campo FID degli shape del PPR)o ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

SISTEMI SPIAGGIATipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004).Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1 e allegato 2) Istituzione di “Campi dunari e sistemi di spiaggia” come bene paesaggistico(17.3.c) Misure di tutela e valorizzazione (18).Definizione e requisiti di individuazione(da Relazione generale sez.II Vol. 2/7: Componenti di paesaggio con valenza ambientalee da Sez III Vol. 4/7 - Glossario)La spiaggia rappresenta un deposito sabbioso o ciottoloso originato dall’accumulo dimateriale detritico ad opera del moto ondoso. La gran parte dei sedimenti che formanole spiagge della Sardegna viene prodotta dall’alterazione superficiale delle rocce checaratterizzano i bacini idrografici dei rispettivi fiumi di alimentazione. La natura, l’origine ele dimensioni di questi materiali sono estremamente variabili e dipendono, oltre che dallecaratteristiche litologiche delle aree di alimentazione, anche dalle modalità di trasportofino al mare e dall’energia del moto ondoso. Nella spiaggia si riconoscono due settoridistinti ma strettamente interagenti da un punto di vista geomorfologico: la spiaggiaemersa e la spiaggia sommersa.La spiaggia emersa è costituita da diversi ambiti geomorfologici e sedimentari, ognunodei quali è riconoscibile per forme e processi caratteristici: La spiaggia intertidale, labattigia, l’avanspiaggia, la retrospiaggia. Nella spiaggia sommersa si riconoscono: ilgradino, il truogolo e le barre sabbiose.La spiaggia pur nelle importanti modificazioni stagionali connesse con la variabilità delregime meteomarino, stabilisce un suo preciso equilibrio geomorfologico in relazione albilancio sedimentario dell’unità fisiografica di appartenenza, ai caratteri sedimentari deldeposito sabbioso e al regime energetico. Sotto l’attacco del moto ondoso la spiaggiaassume una forma che consente una più efficace dissipazione dell’energia, e chedipende dalle caratteristiche dei sedimenti (granulometrie, volumi sedimentari, umiditàdel deposito) e da quelle delle onde incidenti, tanto che al variare dello stato del marecambia in continuazione il profilo della spiaggia emersa e sommersa. In questo senso siparla di profilo estivo e profilo invernale, per evidenziare le forti modificazioni stagionaliche subisce una spiaggia. A seconda dei caratteri genetici a geomorfologici le spiaggepossono essere classificate in differenti tipologie: lidi sabbiosi e cordoni litoranei; spiaggead arco; spiagge di fondo baia (pocket beach); tomboli; frecce litoranee;All’interno del PPR, in funzione delle esigenze di rappresentazione della scala adottata,sono incluse nella categoria i corpi dunari embrionali, mobili, semistabilizzati e stabilizzati,tali da non essere ricondotti alla categoria specifica “Campi dunari”. Sono inoltre inclusenella categoria “spiaggia” anche i settori interni retrolitorali e retrodunari.

Caratteri di sensibilità alterazione delle dinamiche litoranee di circolazione idrica e sedimentariaall’interno dell’unità fisiografica; alterazione delle condizioni di equilibrio del bilancio sedimentario all’interno delsistema; limitazione, anche locale, dei caratteri di flessibilità morfo-evolutiva in virtù dei qualiil sistema è in grado di trovare dinamicamente una nuova configurazione diequilibrio in funzione del variare delle condizioni ambientali; degrado della prateria di Posidonia oceanica; alterazione del regime di apporti sedimentari al sistema di spiaggia, di origine siacontinentale che litoranea; alterazione delle condizioni di stabilità dinamica della morfologia del sistema ed inparticolare dei profili di equilibrio della spiaggia emersa e sommersa e delle relativecomponenti geomorfologiche; alterazione dei caratteri qualitativi e quantitativi dei sedimenti e della vegetazionepsammofila del retrospiaggia e del sistema dunare e retrodunare; alterazione degli equilibri tra componenti fisiche, vegetazionali e faunistichedell’ecosistema dunare; alterazione delle relazioni idriche superficiali e sotterranee e di quelle sedimentarietra sistema di spiaggia, zone umide costiere e settore marino; dispersione di prodotti contaminanti nel suolo e sottosuolo.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleNell’ambito della procedura di individuazione a scala di maggior dettaglio dovrannoessere considerati in prima istanza le individuazioni a scala regionale definite dal PPR. Inrelazione al differente livello di lettura del territorio dovranno poi essere riconosciute nuoveunità spaziali riferite alla stessa tipologia la cui identificazione dovrà essere coerente con icriteri di individuazione descritti.Ai fini della individuazione cartografica della categoria alla scala di maggior dettaglio sipropongono i seguenti requisiti:1. sono da ritenersi inclusi all’interno del sistema di spiaggia le seguenticomponenti da individuarsi sulla base di criteri geomorfologici: spiaggia sommersa; avanspiaggia; retrospiaggia; dune embrionali e mobili; dune semi-stabilizzate e stabilizzate direttamente connesse con il sistema dispiaggia e non organizzate in campi dunari.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Beni Fisici_Codice Istat del Comune

Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_07o Descr: Sistemi spiaggiao ID_BenePer gli elementi non individuati dal PPR: AA_07_Codice Istat delComune_progressivoPer la riperimetrazione degli elementi già rappresentati nella cartografia delPPR: AA_07_FID (valore del campo FID degli shape del PPR)o ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

AREE ROCCIOSE DI CRESTATipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004).Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Istituzione di aree rocciose di cresta ed aree a quota superiore ai 900 metri slmcome bene paesaggistico (17.3.d) Misure di tutela e valorizzazione (18).Definizione da Norme tecniche di attuazioneAmbienti rocciosi dell’interno in uno status di conservazione soddisfacente; aree di crestarocciose e depositi di versante.Altra definizione: Ufficio del PianoAree di cresta e alto versante dei rilievi di qualsiasi natura e affioramenti rocciosi isolati diorigine naturale; aree con rocciosità affiorante >80% della superficie, in vario stato dialterazione e fratturazione; discontinuità morfo-litologiche e pareti verticali rocciose.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleSulla base della definizione sopra riportata.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Aree rocciose di cresta _Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_08o Descr: Aree rocciose di crestao ID_Bene: AA_08_Codice Istat del Comune_progressivoo ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comune

AREE A QUOTA SUPERIORE AI 900 METRITipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004).Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Istituzione di aree rocciose di cresta ed aree a quota superiore ai 900 metri s.l.m.a come bene paesaggistico (17.3.d) Misure di tutela e valorizzazione(18).Altra definizione: Ufficio del PianoLe aree che si trovano al di sopra della isoipsa di m 900.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleSi individuano sulla base dell’isoipsa di m 900.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Aree a quota superiore ai 900 metri _Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_09o Descr: Aree_a_quota_superiore_ai_900_metrio ID_Bene: AA_09_Codice Istat del Comune_progressivoo ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

GROTTE E CAVERNETipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004).Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Istituzione di grotte e caverne come bene paesaggistico(17.3.e) Misure di tutela e valorizzazione(18)Definizione da Norme tecniche di attuazioneGrotte e caverne in uno status di conservazione soddisfacente; grotte soggette a fruizioneturistica.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: puntuale Nome ShapeFIle: Grotte e caverne _Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_10o Descr: Grotte e caverneo ID_Bene: AA_10_Codice Istat del Comune_progressivoo ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

MONUMENTI NATURALI AI SENSI DELLA LR N.31/89 (ISTITUITI)Tipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004).Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Istituzione di monumenti naturali come bene paesaggistico (17.3.f) Misure di tutela e valorizzazione(18)Definizione da Norme tecniche di attuazioneMonumenti naturale ai sensi della L.R. n. 31/89 decretati con D.ADefinizione da glossarioAi sensi della L.R. 31/1989 sono monumenti naturali singoli elementi o piccole superfici diparticolare pregio naturalistico o scientifico, che devono essere conservate nella lorointegritàAltra definizione: Ufficio del PianoSono stati istituiti 22 monumenti naturali.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleDisponibilità della perimetrazione presso l’Assessorato agli enti locali.Il dato è ufficialmente detenuto dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Autonomadella SardegnaRappresentazione cartografica dell’elementoEntità puntuale.Codice dell’elemento: AA_11

GEOSITITipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Misure di tutela e valorizzazione(18)Altra definizione: Sintesi dell’allegato 2.1 delle NTATutti quei siti che esprimono una particolare rilevanza e una caratteristica specifica da unpunto di vista del loro valore testimoniale per quanto attiene la genesi ed evoluzione dellacomponente fisica e geologica del territorio e dell’ambiente.Alla classe appartengono le seguenti tipologie di beni: Beni geomorfologici; Beni Geo - stratigrafici, Beni vulcanologici, Beni geo-struturali, Beni idrogeologici; Beni mineralogici Beni petrografici; Beni Paleontologici; Beni Pedologici.L’allegato 2.1 alle NTA del PPR descrive le caratteristiche di ogni tipologia dei beni chefanno riferimento ai Geositi.L’ufficio del Piano individua e chiarisce le modalità per le analisi e i rilievi necessari perl’individuazione e la rappresentazione di tali beni.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleAllegato 2.1 alle NTA e indicazioni dell’Ufficio del Piano della Regione Autonoma dellaSardegna.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: puntuale Nome ShapeFIle: Geositi _Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_12o Descr: Grotte e caverneo ID_Bene: AA_12_Codice Istat del Comune_progressivo

ooooTipo_geosito: indicare se si tratta di un bene geomorfologica, geostratigrafico, pedologico ecc (secondo le diciture soprariportate).ISTAT: Codice Istat del ComuneComune: Nome del ComuneToponimo: eventuale toponimo dell’elemento

ZONE UMIDETipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Istituzione di Zone Umide come bene (17.3.g) Misure di tutela e valorizzazione(18)Definizione da Norme tecniche di attuazionezone umide costiere (stagni, lagune, saline, foci di fiumi non ricadenti nelle aree naturali);zone umide astatiche; settori perilagunari / peristagnali; sistemi marino - lagunari.ALLEGATO 2 NTA Elementi costitutivi.Definizione da glossarioStagni: Bacini idrici, costieri o interni, permanenti o temporanei, caratterizzati da un ridottoscambio idrico e da condizioni generalmente di limitata profondità ed estensione.Zone umide astatiche Sistemi stagnali caratterizzati da una forte variabilità delle condizionidi umidità e dei volumi idrici contenuti nel bacino, in relazione soprattutto al ciclostagionale che prevede il parziale o totale prosciugamento estivo del bacino.Zone umide costiere Bacini idrici più o meno estesi ubicati all’interno di depressionimorfologiche, la cui genesi è da ricondurre alle interazioni tra le dinamiche fluviali e ledinamiche marino - litorali lungo il margine costiero.Settori perilagunari e peristagnali: Settori periferici ai bacini idrici lagunari o stagnali,direttamente connessi idrologicamente con questi ultimi e caratterizzati da condizionisuperficiali di elevata umidità dei suoli e da formazioni vegetazionali di ambiente umido.Lagune:Bacini idrici costieri caratterizzati dalla presenza di un collegamento permanenteo semi-permanente con il mareDefinizione (da Relazione generale sez.II Vol. 2/7: Componenti di paesaggio con valenzaambientale e da Sez III Vol. 4/7 – Glossario)La categoria include i sistemi costieri lagunari e stagnali e relative fasce peristagnali eperilagunari, zone umide e subumide astatiche, settori umidi e subumidi di foce fluviale,paleocordoni litoranei inseriti all’interno della zona umida, settori permanentemente otemporaneamente inondati nonché aree depresse con caratteristiche sub-umide i cuicaratteri idraulici e idrogeologici risultano direttamente rapportati e connessi con i settoristagnali e lagunari costieri ovvero direttamente con il settore marino.Vengono inclusi all’interno di questa categoria settori sommersi di transizione marinolagunaricon caratteri più francamente marini rispetto alle zone umide assestate piùinternamente rispetto al margine costiero (Laguna di S. Antioco, Marceddì, Corru S’Ittiri,ecc).

Caratteri di sensibilità riduzione delle superfici caratterizzate da condizioni ambientali umide e subumide; alterazione dell’assetto degli apporti idrici e sedimentari al sistema umidoattraverso i processi fluviali e di ruscellamento; alterazione delle relazioni idriche superficiali e sotterranee e di quelle sedimentarietra zone umide costiere e le altre componenti litoranee e marine; alterazione delle dinamiche di relazione tra zona umida e settore marino incorrispondenza della bocca a mare perenne o temporanea; ingresso di prodotti contaminanti all’interno del sistema per apporti diretti oattraverso processi di trasporto idrico e dispersione per via superficiale osotterranea; alterazione delle condizioni ambientali delle zone perilagunari, peristagnali e subumidein genere, in riferimento al regime di umidità delle aree e dei suoli, allecaratteristiche pedologiche, alle caratteristiche morfologiche e di micro-rilievo, airapporti idrici sotterranei e superficiali con il resto della zona umida, le componenticontinentali e quelle marine, le condizioni quantitative e qualitative della coperturavegetazionale.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleNell’ambito della procedura di individuazione a scala di maggior dettaglio dovrannoessere considerati in prima istanza le individuazioni a scala regionale definite dal PPR. Inrelazione al differente livello di lettura del territorio sarà inoltre possibile riconoscere nuoveunità spaziali riferite alla categoria in oggetto la cui identificazione dovrà essere coerentecon i criteri di individuazione precedentemente descritti. In particolare sono incluseall’interno della categoria le seguenti tipologie:1. lagune e stagni di origine marina;2. zona umide costiere di origine fluviale;3. depressioni umide di retrospiaggia;4. zone umide retrodunari e interdunari;5. zone umide costiere astaticheIl limite della zona umida sarà in generale riferito al margine esterno della fasciaperistagnale o perilagunare individuata in termini fisici in base ai caratteri di idromorfia delsuolo e in termini vegetazionali in base alla presenza di specie idrofile.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Beni Fisici_Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_13o Descr: Zone_umideo ID_BenePer gli elementi non individuati dal PPR: AA_13_Codice Istat delComune_progressivoPer la riperimetrazione degli elementi già rappresentati nella cartografia delPPR: AA_13_FID (valore del campo FID degli shape del PPR)

oooISTAT: Codice Istat del ComuneComune: Nome del ComuneToponimo: eventuale toponimo dell’elemento

LAGHI NATURALI E INVASI ARTIFICIALI ETERRITORI CONTERMINI IN UNA FASCIA DELLAPROFONDITÀ DI 300 M DALLA LINEA DIBATTIGIA, ANCHE PER I TERRITORI ELEVATI SUILAGHITipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Istituzione di Laghi Naturali come bene paesaggistico(17.3.g) Misure di tutela e valorizzazione(18)Definizione da Norme tecniche di attuazioneLaghi naturali; laghi e invasi di origine artificiale;. ALLEGATO 2 NTA Elementi costitutivi.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleNella categoria rientrano anche tali elementi, rappresentati nella cartografia del PPR al25000 e dalla CTR 1:10.000Rappresentazione cartografica dell’elementoL’elemento potrà essere cartografato in scala 1:10000, per la sua localizzazione. Perl’individuazione dell’intera forma e dei singoli elementi si dovrà procedere a un dettagliomaggiore.Codice dell’elemento: AA_14

FIUMI TORRENTI E CORSI D'ACQUA E RELATIVESPONDE O PIEDI DEGLI ARGINI, PER UNAFASCIA DEI 150 M CIASCUNA, E SISTEMIFLUVIALI, RIPARALI, RISORGIVE E CASCATE,ANCORCHÈ TEMPORANEETipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Istituzione di Corsi d'acqua come bene paesaggistico(17.3.h) L’allegato 2 alle NTA classifica tutti gli elementi della voce in benepaesaggistico Misure di tutela e valorizzazione(18)Definizione da Norme tecniche di attuazioneSistemi fluviali e relative formazioni riparali in uno status di conservazione soddisfacente;fiumi torrenti e formazioni riparie parzialmente modificate, sistema di foce fluviale;cascate; sorgenti dei principali fiumi e risorgive carsiche (Allegato 2 alle NTA)Definizione da glossarioComprendono le aste fluviali, le sponde, la vegetazione legata tipicamente alle areeumide e le aree di esondazione. Ospitano diverse specie endemiche della erpetofauna(anfibi e rettili) endemica della Sardegna o della Tirrenide, minacciate d’estinzione alivello mondiale: Euproctus platycephalus, Salmo macrostigma, Natrix cetti.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleSulla base della definizione comprendendo le aree coperte da vegetazione legata allezone umide e le aree di esondazione.Rappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_15

PRATERIE E FORMAZIONI STEPPICHETipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Istituzione di Praterie e formazioni steppiche come bene paesaggistico (17.3.i); Misure di tutela e valorizzazione(18)Definizione da Norme tecniche di attuazioneFormazioni steppiche ad ampelodesma sufficientemente integre; praterie di pianura emontagna di origine secondariaDefinizione da glossarioFormazioni vegetali composte dalla netta prevalenza di specie erbacee annuali operenni a sviluppo invernale primaverile. Si tratta delle formazioni erbacee maggiormentediffuse in ambito mediterraneo e estremamente comuni in Sardegna.Definizione da relazione generaleBene paesaggistico così definito nell’ambito dell’assetto ambientale, ai sensi dell’art. 143del “codice Urbani”, come modificato dal D.Lvs 157/06.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleA partire dalle formazioni definite nella dir. Habitat, individuazione e delimitazione dellepraterie steppiche, stato di conservazione e stadio dinamico di sviluppo delle cenosi.Individuazione delle praterie ad Ampelodesma e delle altre formazioni steppiche.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Praterie e formazioni steppiche _Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_16o Descr: Praterie e formazioni steppicheo ID_Bene: AA_16_Codice Istat del Comune_progressivoo ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

PRATERIE DI POSIDONIATipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Misure di tutela e valorizzazione(18)Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleRappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_17

AREE DI ULTERIORE INTERESSE NATURALISTICOCOMPRENDENTI LE SPECIE E GLI HABITATPRIORITARI AI SENSI DELLA DIRETTIVA CEE43/92 (FAUNISTICO E BOTANICO)Tipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assettoambientale(17.1); Istituzione di Aree di Ulteriore interesse naturalistico come bene paesaggistico(17.3.k) Misure di tutela e valorizzazione(18) Definizione (38.1) Modalità di individuazione (38.2) Prescrizioni (39) Indirizzi (40)Definizione da Norme tecniche di attuazioneBiotopi di rilevante interesse; aree di notevole interesse faunistico, botanico efitogeografico; oliveti con più di 50 anni; colture terrazzate; boschi da seme; parcelle disperimentazione forestale storica; fascia di transizione tra ecosistemi terrestri e marini; lociclassici; arboreiDefinizione da glossarioSIC:Sono aree di estensione diversa dove sono presenti specie o habitat prioritari ai sensidella direttiva 43/1992 CE, o comunque indicate come tali dalla Regione Sarda, nellaRete Natura 2000.Definizione da relazione generaleQuesta categoria fa riferimento alle direttive comunitarie “Habitat” e “Uccelli selvatici” ilcui obiettivo principale è la realizzazione della rete ecologica europea coerente,denominata “Natura 2000”, costituita specificamente dalle “Zone Speciali diConservazione” (ancora Siti di Importanza Comunitaria proposti - SIC, nell’ambito delProgetto Bioitaly della Regione Sarda, 1997 e successivi aggiornamenti, 2005) e dalle“Zone di Protezione Speciale”. I 92 SIC individuati interessano circa il 19% della superficiedell’Isola, comprendono gli habitat e le specie di interesse comunitario più rappresentatividella Sardegna e si sovrappongono in molti casi alle aree protette delimitate nell’AllegatoA della L.R. n. 31/1989.Le ZPS sono 15 e comprendono tutti i Siti Ramsar (aree protette ai sensi della legge394/1991), la Foresta di Monte Arcosu, i Parchi nazionali (Asinara, La Maddalena) e le AreeMarine Protette (Isole Tavolara, Molara e Molarotto; Isola di Mal di Ventre; Isola Serpentari;Isola dei Cavoli) recentemente individuate anche come ZPS e coincidenti anche con iSIC.

Altra definizione: Ufficio del PianoIn sintesi si identificano nella categoria i SIC e le ZPS cosi come individuati dalla reteNatura 2000.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleSono già rappresentate nelle cartografia del PPR e negli elenchi della rete Natura 2000.La perimetrazione è disponibile presso l’Assessorato agli Enti Locali della RAS.Il detentore del dato è ufficialmente l’Assessorato all’Ambiente della RASRappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_18

AREE TUTELATE DI RILEVANZA COMUNITARIA EINTERNAZIONALI (RAMSAR)Tipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assettoambientale(22.2.b); Misure di tutela e valorizzazione(18) Definizione (33) Indirizzi (34)Definizione da glossarioZONE UMIDE DI INTERESSE COMUNITARIO (RAMSAR):ai sensi della convenzione di Ramsar, ilprimo accordo internazionale sulla conservazione e l’uso sostenibile di risorse naturali, sonoaree selezionate sulla base di criteri qualitativi e quantitativi, che per le loro caratteristichesono state classificate di importanza internazionale, specialmente come habitat per gliuccelli acquatici. I seguenti Siti Ramsar della Sardegna sono inseriti ufficialmente nella“Lista delle zone umide di importanza internazionale”: Stagno di s’Ena Arrubia; Stagno diMolentargius; Stagno di Cagliari (Santa Gilla); Peschiera di Corru s’Ittiri – con saline e trattodi mare antistante - Stagno di S. Giovanni e Marceddì; Stagno di Pauli Maiori; Stagno diCabras; Stagno di Mistras; Stagno di Sale Porcus.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleNella cartografia del PPR i siti Ramsar sono individuati tra le zone umide, stagni e lagune.La perimetrazione delle zone RAMSAR è disponibile presso l’Assessorato agli Enti Localidella RAS.Il detentore del dato è ufficialmente l’Assessorato all’Ambiente della RASRappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_19

AREE DI ULTERIORE INTERESSE NATURALISTICOTipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR LA voce aree di ulteriore interesse naturalistico viene indicata chiaramentenell'allegato 2 alle NTA come Bene Paesaggistico Misure di tutela e valorizzazione(18)Definizione da Norme tecniche di attuazioneAree le cui risorse naturali necessitano di particolare tutela, che concorrono alla qualitàpaesaggistica del territorio, differenti rispetto alle aree di interesse naturalisticoistituzionalmente tutelate, a quelle identificate ai sensi della L.R. 31/89, ai SIC. e ZPS, di cuialla Direttiva Habitat 43/92 CEE. L'identificazione di tali aree verrà effettuata dalla Regionein collaborazione con gli Enti localiCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleNella cartografia del PPR le aree di ulteriore interesse naturalistico sono individuate ecartografate (voce di legenda: Aree di notevole interesse faunistico e Aree di notevoleinteresse botanico e fitogeografico). Sulla base di queste aree i comuni devonoriperimetrare gli elementi e sulla base della definizione individuarne eventualmente altri.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Aree di ulteriore interesse naturalistico _Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_20o Descr: Aree di ulteriore interesse naturalisticoo ID_Bene: AA_20_Codice Istat del Comune_progressivoo Tipo area: indicare la tipologia dell’area (“Aree di notevole interessefaunistico” oppure “Aree di notevole interesse botanico e fitogeografico”)o ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

ALBERI MONUMENTALITipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 143 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1); Istituzione di Alberi Monumentali come bene paesaggistico(17.3.l) Misure di tutela e valorizzazione(18)Definizione da Norme tecniche di attuazioneEsemplari vegetali di particolare interesse sotto il profilo ambientale e culturale. In allegato2.2 sono elencati per comuneDefinizione da glossarioPiante notevoli per le dimensioni (altezza, diametro, circonferenza), il portamento,proiezione della chioma, e l’età presunta in rapporto alle caratteristiche delle singolespecie forestali.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleIndividuati in cartografia e nell’elenco dell’allegato 2.2. Sulla base delle definizioni ilcomune può individuare e rappresentare nuovi elementi della categoriaRappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: puntuale Nome ShapeFIle: Alberi monumentali _Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_21o Descr: Alberi monumentalio ID_Bene: AA_21_Codice Istat del Comune_progressivoo ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

BENI PAESAGGISTICI AMBIENTALI (ex art.142 D.Lgs. n.42/2004)

I TERRITORI COPERTI DA FORESTE E DABOSCHI, ANCORCHÈ PERCORSI ODANNEGGIATI DAL FUOCO E QUELLISOTTOPOSTI A VINCOLO DIRIMBOSCHIMENTO, COME DEFINITIDALL'ARTICOLO 2, COMMI 2 E 6, DELDECRETO LEGISLATIVO 18 MAGGIO 2001, N.227Tipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 142 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Istituzione di territori coperti da foreste e da boschi come bene paesaggistico(17.4.a) Misure di tutela e valorizzazione (18)Definizione da Norme tecniche di attuazioneCome definiti ai sensi dell’art. 2 , comma 6, del D. Lgs. n. 227/2001Definizione da glossarioI boschi sono formazioni vegetali in cui la fitomassa prevalente è costituita dalle piantelegnose arboree, arbustive ed erbe, con struttura su più piani, con copertura complessivasuperiore al 30% su una superficie superore a 5.000 metri quadri, in grado di mantenersi neltempo grazie alla rinnovazione spontanea.I boschi sono distinti in naturali, formatisi a prescindere dall’intervento diretto dell’uomo eartificiali dovuti all’impianto diretto dell’uomo. In entrambi i casi i boschi possono essereintegri o degradati da vari fattori, come incendi, tagli, pascolamento e, considerato chesi tratta di formazioni in costante evoluzione, rappresentano uno stadio generalmentediverso dalla fase di massima evoluzione o climacica.I boschi naturali, di norma, sono costituiti da una specie dominante e altre poche speciearboree con diversa frequenza e copertura percentuale, sono strutturati su più piani e lacomponente erbacea varia notevolmente in funzione della copertura e del fatto cheprevalgano le specie sempreverdi o caducifoglie.Boschi naturali sono anche i boschi monospecifici favoriti da fattori antropici diretti oindiretti, come le sugherete, e in generale i boschi misti di leccio, sughera e roverella invarie percentuali di abbondanza e copertura.I boschi artificiali sono per lo più monospecifici, particolarmente nella forestazionecosiddetta industriale, o con due specie in consociazione, ad esempio pino e sughera.

Definizione da relazione generaleIn attuazione delle competenze richiamate dall'articolo 2, commi 2 e 6, del decr.Legislativo 18 maggio 2001, n. 227, sono assimilate a bosco le seguenti fattispecie ditipologie di vegetazione:a) i fondi gravati dall’obbligo di rimboschimento per le finalità di difesa idrogeologica delterritorio, qualità dell’aria, salvaguardia del patrimonio idrico, conservazione dellabiodiversità, protezione del paesaggio e dell’ambiente in generale, aree protette diqualsiasi natura, siti di interesse comunitario, habitat forestali con alberi patriarchi conaree di rispetto di estensione non inferiore a 2.000 metri;b) le aree forestali temporaneamente prive di copertura arborea e arbustiva o concopertura ridotta a causa di utilizzazioni forestali, avversità biotiche o abiotiche, eventiaccidentali, incendi;c) le radure e tutte le altre superfici d’estensione inferiore a 2000 metri quadrati cheinterrompono la continuità del bosco;d) la macchia-foresta;e) le diverse formazioni a macchia, di seguito definite, presenti nella fascia costiera;f) la macchia mediterranea media e alta;g) gli albereti da seme di specie native di cui al D. Lgs. 10/11/2003 n. 386.Fatti salvi i punti a, b, c, i boschi per essere considerati tali devono avere un’estensione dialmeno 5.000 mq ed una copertura complessiva pari almeno al 50%.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleDalla definizione in relazione, glossario, relazioneDati disponibili presso L’Assessorato Enti Locali: Territori coperti da boschi e foreste (detentore ufficiale: Corpo Forestale) Aree a rischio incendio boschivo (detentore ufficiale: Corpo Forestale) Aree percorse da fuoco(detentore ufficiale: Corpo Forestale)Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Boschi _Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_22o Descr: Boschio ID_Bene: AA_22_Codice Istat del Comuneo ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

PARCHI E LE RISERVE NAZIONALI OREGIONALI, NONCHÉ TERRITORI DIPROTEZIONE ESTERNA DEI PARCHITipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 142 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assettoambientale(17.1) Istituzione di parchi e le riserve nazionali o regionali come benepaesaggistico(17.3.b) Misure di tutela e valorizzazione(18)Altra definizione: Ufficio del PianoSi identificano le aree Istituite ai sensi della L394/91Parchi regionaliLe aree protette nazionali e le aree marine protette Le aree protette nazionali, tutteistituite d’intesa tra Stato e Regione Sarda, necessitano di ulteriori accordi tra Regione eenti gestori per conciliare la pianificazione paesaggistica con i piani di gestione delle areeprotette nazionali, per favorire le piena integrazione di queste aree nel sistema regionaledelle aree protette e per definire congiuntamente i confini delle eventuali aree contiguealle aree protette, previste dall’art. 32 della legge n. 394/1991.NOMEDecreto Istitutivo"MOLENTARGIUS - SALINE" Legge Regionale N. 5 del 26 Febbraio 1999Area marina protetta "TAVOLARA - PUNTA CAPO CODACAVALLO" Decreto Ministero Ambiente 12.12.97Area marina protetta CAPO CARBONARA Decreto Ministero Ambiente 03.08.99Area marina protetta PENISOLA DEL SINIS - ISOLA MAL DIVENTRE Decreto Ministero Ambiente 12.12.97Parco Naturale Regionale "PORTO CONTE" Legge Regionale N. 4 del 26 Febbraio 1999Parco Nazionale del "GENNARGENTU E GOLFO DIOROSEI" Decreto del Presidente della Repubblica 30.03.98Parco Nazionale dell'ARCIPELAGO DE LA MADDALENA Decreto del Presidente della Repubblica 17.05.96Parco Nazionale dell'ASINARA Decreto Ministero Ambiente 28.11.97Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleIl bene in oggetto sono i parchi nazionali e regionali istituiti (con decreto) e elencati nelledefinizioni.La perimetrazione delle aree della L.Q.N 394/91 è disponibile presso l’Assessorato agli EntiLocali della RAS.Il detentore del dato è ufficialmente l’Assessorato alla Pubblica Istruzione della RASRappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_23

AREE GRAVATE DA USI CIVICITipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 142 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Istituzione aree gravate da usi civici come bene paesaggistico (17.4.c) Misure di tutela e valorizzazione (18) Disciplina transitoria (46)Definizione da glossarioTerreni prevalentemente del demanio comunale soggetti ad uso civico collettivo che inSardegna riguardano il pascolo, la semina, il legnatico e il ghiandaticoCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleDalla definizione in glossarioRappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Aree di gravate da usi civici _Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_24o Descr: Aree gravate da usi civicio ID_Bene: AA_24_Codice Istat del Comuneo ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

VULCANITipo di categoriaBeni paesaggistici ambientali (ex art. 142 d. lgs. n. 42/2004)Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione dei beni paesaggistici come costituenti dell'assetto ambientale(17.1) Istituzione di vulcani come bene paesaggistico (17.4.d) Misure di tutela e valorizzazione (18)Definizione da Norme tecniche di attuazioneTerritori interessati da affioramenti e depositi lavici, diffusi o localizzati, originati da pregressifenomeni di attività vulcanicaCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleSulla base della definizione delle NTARappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: puntuale Nome ShapeFIle: Vulcani _Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_25o Descr: Vulcanio ID_Bene: AA_25_Codice Istat del Comune_progressivoo ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

AREE ISTITUZIONALMENTE TUTELATE

SISTEMA REGIONALE DEI PARCHI, DELLERISERVE E DEI MONUMENTI NATURALI (AREEDECRETATE)Tipo di categoriaComponente di paesaggio: aree istituzionalmente tutelateNorme tecniche di attuazione del PPR Individuazione delle Aree di interesse naturalistico istituzionalmente tutelate comecostituenti dell'assetto ambientale(21.2.b) Definizione (33) Indirizzi (36)Definizione da Norme tecniche di attuazioneAree quali Parchi, Riserve, Monumenti Naturali Regionali ai sensi della L.R. 31/89Altra definizione: Ufficio del PianoFanno parte della categoria i Parchi Naturali Regionali istituiti ai sensi della L.R.31/89, leRiserve Naturali Regionali individuate ai sensi della L.R.31/89 e i monumenti naturali nonancora Istituiti.Nelle tabelle sono riportate le aree individuate ai sensi della L.R.31/89Parchi RegionaliParco Regionale Sette Fratelli-M.te GenisParco Regionale SulcisParco Regionale Linas-MarganaiParco Regionale Monte ArciParco Regionale della GiaraParco Regionale Marghine e PlanargiaParco Regionale LimbaraGennargentu e Golfo di OroseiParco Regionale Sinis MontiferruRiserve NaturaliBarbusi Monte Nieddu AsinaraLago di BaratzMonte AlboPorto Palmas-Punta luCaparroriPauli Maiori Palude di Osalla Stagno di CalichStagno di Platamona Berchidda-Bidderosa Capo MarrargiuStagno di Notteri Stagno di Posada Valle del TemoPunta s'Unturzu Stagno di S.Teodoro Corona NieddaMonte Senes Capo Figari e Figarolo Capo Nieddu e FogheTepiloras (Piras) Arcipelago di La Maddalena Monte Arcu Entu e Riu PiscinasPiana dei grandi Sassi e Piatre ballerinedella Gallura Monte Russu Capo PecoraLago Mulargia Capo Testa Costa di NebidaLago di Monte Pranu Isola Rossa di Badesi Punta dell'Aliga

S'Ena Arrubia Foci del Coghinas Isola di S.PietroMonte OrtobenePlatamonaIsole Piana, dei Ratti e delCornoMonte di Pino di Telti Stagno di Pilo Isole del Toro e della VaccaIsola Rossa e Capo Teulada Capo Falcone Porto PinoCapo Spartivento e Stagni di ChiaStagni di Murtas e s'acquadurciIsole di Serpentara e dei CavoliSanta GillaSerra 'e MariIsole Tavolara, Molara eMolarottoCapo S.Elia Monte Ferru di Tertenia Capo Caccia e Punta GiglioMolentargiusStagno di OrrýMarceddý (Stagni di Corrus'Ittiri e S. Giovanni)Stagno di ColostraiSa Praia e vecchie foci delFlumendosaIsole del Mal di Ventre e delCatalanoCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleAree elencate (rappresentate anche nella cartografia del PPR).La perimetrazione delle aree della L.R. 31/89 è disponibile presso l’Assessorato agli EntiLocali della RAS.Il detentore del dato è ufficialmente l’Assessorato alla Pubblica Istruzione della RASRappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_26

ALTRE AREE TUTELATETipo di categoriaComponente di paesaggio: aree istituzionalmente tutelateNorme tecniche di attuazione del PPR Individuazione delle Aree di interesse naturalistico istituzionalmente tutelate comecostituenti dell'assetto ambientale(22.2.b) Definizione (33) Indirizzi (37)Definizione da Norme tecniche di attuazioneOasi di protezione faunistica, aree dell'Ente Foreste, aree della Conservatoria del litoraleDefinizione da glossarioSono aree (oasi delle associazioni ambientaliste, parchi suburbani,ecc.) che non rientranonelle precedenti categorie. Si dividono in aree di gestione pubblica, istituite cioè conleggi regionali o provvedimenti equivalenti, e aree a gestione privata, istituite conprovvedimenti formali pubblici o con atti contrattuali quali concessioni o formeequivalenti.Definizione da relazione generaleIl PPR ha individuato come “altre aree protette” i seguenti istituti faunistico-venatoria di cuialla L.R. n. 23/1998, oasi di protezione faunistica e di cattura; zone temporanee diripopolamento e di cattura; zone pubbliche o private per l’allevamento della faunaselvatica; centri faunistici attrezzati; inoltre, le aree gestite dall’Ente foreste dellaSardegna, comprendente oltre 200.000 ettari che ricadono anche in gran parteall’interno di aree protette, le aree della Conservatoria delle Coste, il cui piano di attività èstato recentemente approvato (2005) e le oasi naturalistiche, generalmente gestite daassociazioni ambientalisteCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleNella Cartografia del PPR sono rappresentate le Oasi permanenti di Protezione Faunisticae le Aree gestione speciale dell'ente foreste. Le altre aree (indicate nelle definizioni diglossario, NTA e Relazione generale) individuate nella categoria devono esserecomunque individuate nelle cartografie dei Comuni.Rappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_28

COMPONENTI DI PAESAGGIO CON VALENZA AMBIENTALE (DA CARTA USO DEL SUOLO1:25.000)

AREE NATURALI E SUB-NATURALITipo di categoriaComponenti di paesaggio con valenza ambientale da carta uso del suolo 1:25000Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione delle Aree naturali e sub-naturali come costituenti dell'assettoambientale (21.1.1); Interventi consentiti (21.3 E 4); Definizione (22); Prescrizioni (23); Indirizzi (24).Definizione da glossarioCon un’interpretazione non rigida alcuni ambienti cavernicoli, ambienti rocciosi, costerocciose, scogli ed isole disabitate, complessi dunali e zone umide temporanee vengonoclassificati come aree (quasi) naturali.La loro funzione dovrebbe essere prevalentemente o esclusivamente di conservazioneambientale.Definizione da relazione generaleAree ed ecosistemi che dipendono esclusivamente dall’energia solare e non necessitanodi apprezzabili apporti energetici esterni per garantire il loro funzionamento.Tali aree possono essere considerate integre dal punto di vista ambientale, anche per ledifficoltà di accesso e le conseguenti limitazioni d’uso.Tra queste possono essere incluse: falesie e scogliere di diversa origine geologica e naturalitologia; scogli e piccole isole disabitate; complessi dunali con formazioni erbacee eginepreti; pareti calcaree e ambienti rocciosi dell’interno; grotte e ambienti cavernicolinon sfruttate a livello turistiche; aree di cresta e depositi di versante di alcune montagne;zone umide temporanee endoreiche; alcuni sistemi fluviali e relative formazioni riparie,ginepreti delle montagne calcaree; formazioni a tasso e agrifoglio; leccete climaciche esub -climaciche delle montagne calcaree; aspetti di macchia-foresta e garigheclimatiche delle creste e delle aree costiere; formazioni steppiche ad ampelodesma.Altra definizione: Ufficio Del PianoLa perimetrazione di tali aree deriva da una riclassificazione della carta dell’ Uso del Suoloe conseguente accorpamento di alcune classi.Il PPR suddivide la categoria in SUB_classi individuate in leggenda nel seguente modo: Vegetazione a macchia e in aree umide (aree con vegetazione rada >5% e

Alla scala del PPR la categoria è stata individuata attraverso una riclassificazione(accorpamento di voci) dell’UDS 1:25000.Le coperture associate sotto la presente voce sono riportate anche sulla legenda del PPR.I Comuni individuano la categoria attraverso l’identificazione, a scala opportuna(1:10000), degli elementi che appartengo alla categoria e attraverso successivoraggruppamento degli elementi individuati, secondo quanto descritto nelle linee guidanel capitolo sulla cartografia delle coperture vegetali.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Livelli di naturalità _Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_29o Descr: Aree naturali e sub naturalio ID_elemento: AA_29_Codice Istat del Comuneo Sub_Descrzione: indicare la sub categoria( “Vegetazione a macchia in areeumide” oppure “Boschi”)o ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comune

AREE SEMINATURALITipo di categoriaComponenti di paesaggio con valenza ambientale da carta uso del suolo 1:25000Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione delle Aree seminaturali come costituenti dell'assetto ambientale(21.1.2); Interventi consentiti (21.3 e 4); Definizione (25); Prescrizioni (26); Indirizzi (27).Definizione da Norme tecniche di attuazioneAree caratterizzate da utilizzazione agro -silvopastorale estensiva, con un minimo diapporto di energia suppletiva per garantire e mantenere il loro funzionamento.Definizione da glossarioNe fanno parte per esempio: ambiente marino, coste sabbiose, dune costiere, zoneumide costiere, sistemi fluviali, laghi artificiali (Coghinas, Omodeo etc.), macchiamediterranea, ambienti boschivi, praterie e pascoli e praterie e pascoli arborati.Definizione da relazione generaleAree ed ecosistemi caratterizzati da un’utilizzazione agro -silvopastorale estensiva con unminimo di apporto di energia suppletiva per garantire il loro funzionamento.Sono inclusi boschi naturali comprendenti: leccete, quercete, sugherete e boschi misti;ginepreti; pascoli arborati; aspetti di macchia con diverse tipologia e struttura; garighederivate dalla degradazione delle formazioni forestali e di macchia; praterie di pianura emontane di origine secondaria (popolamenti erbacei); fiumi e torrenti e formazioni riparie,parzialmente modificati; zone umide costiere parzialmente modificate, comprese lesaline; dune e litorali sabbiosi soggetti a fruizione turistica; grotte soggette a fruizioneturistica; laghi e invasi di origine artificiale.Altra definizione: Ufficio Del PianoLa perimetrazione di tali aree deriva da una riclassificazione della carta dell’ Uso del Suoloe conseguente accorpamento di alcune classi.Il PPR sudivide la categoria in SUB_classi individuate in leggenda nel seguente modo: Praterie (Prati stabili; aree a pascolo naturale; cespuglietti e arbusteti; gariga; areea ricolonizzazione naturale)) Sugherete; castagneti da fruttoCriteri di individuazione della categoria alla scala comunale

Alla scala del PPR la categoria è stata individuata attraverso una riclassificazione(accorpamento di voci) dell’UDS 1:25000.Le coperture associate sotto la presente voce sono riportate anche sulla legenda del PPR.I Comuni individuano la categoria attraverso l’identificazione, a scalaopportuna(1:10000), degli elementi che appartengo alla categoria e attraversosuccessivo raggruppamento degli elementi individuati, secondo quanto descritto nellelinee guida nel capitolo sulla cartografia delle coperture vegetali.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Livelli di naturalità _Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_30o Descr: Aree seminaturalio ID_elemento: AA_30_Codice Istat del Comuneo Sub_Descrzione: indicare la sub categoria( “Praterie” oppure “SughereteCastagneti da frutto”)o ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comune

AREE A UTILIZZAZIONE AGRO-FORESTALETipo di categoriaComponenti di paesaggio con valenza ambientale da carta uso del suolo 1:25000Norme tecniche di attuazione del PPR Individuazione delle Aree ad utilizzazione agro-forestale come costituentidell'assetto ambientale (21.1.3); Interventi consentiti (21.3 e 4) Definizione (28); Prescrizioni (29); Indirizzi (30).Definizione da Norme tecniche di attuazioneAree con utilizzazioni agro - silvopastorali intensive, con apporto di fertilizzanti, pesticidi,acqua e comuni pratiche agrarie che le rendono dipendenti da energia suppletiva per illoro mantenimento e per ottenere le produzioni quantitative desiderateDefinizione da glossarioComprendono rimboschimenti artificiali a scopi produttivi (es. pinete di pino radiata,pioppeti di pioppo canadese), oliveti, vigneti, mandorleti, agrumeti e frutteti in genere,coltivazioni miste in aree periurbane, coltivazioni orticole, colture erbacee incluse le risaie,prati sfalciabili irriguiDefinizione da relazione generaleAree ed ecosistemi caratterizzati da utilizzazioni agro - silvopastorali intensive con apportoconsistente di fertilizzanti, pesticidi, acqua e comuni pratiche agrarie che le rendedipendenti da energia suppletiva per il loro mantenimento e funzionamento. Sono incluse:piantagioni di pioppi, eucalipteti, castagneti e noccioleti, rimboschimenti diconifere;oliveti, vigneti, mandorleti, agrumeti, frutteti in genere, coltivazioni misteframmentate delle aree periurbane, coltivazioni ortive; colture erbacee (cerealicoleincluse le risaie), prati falciabili irrigui; impianti di acquicoltura e zootecnia semi-intensiva eintensiva.Altra definizione: Ufficio Del PianoLa perimetrazione di tali aree deriva da una riclassificazione della carte dell’ Uso del Suoloe conseguente accorpamento di alcune classi.Il PPR suddivide la categoria in SUB_classi individuate in leggenda nel seguente modo: Colture specializzate e arboree (Vigneti; Frutteti e frutti minori; oliveti; colturetemporanee associate all’olivo; colture temporanee associate al vigneto; colturetemporanee associate ad altre colture permanenti ) Impianti boschivi artificiali (boschi di conifere; pioppeti; saliceti; eucalipteti; altriimpianti arborei da legno; arboricoltura con essenze forestali di conifere; aree aricolonizzazione artificiale)

Colture erbacee specializzate, aree agroforestali, aree incolte ( seminetivi in areenon irrigue; prati artificiali; seminativi semplici e colture orticole a piane campo;risaie; vivai; colture in serra; sistemi colturali e particellari complessi; areeprevalentemente occupate da colture agrarie con presenza di spazi naturaliimportanti; aree agroforestali; aree incolte)Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleAlla scala del PPR la categoria è stata individuata attraverso una riclassificazione(accorpamento di voci) dell’UDS 1:25000.Le coperture associate sotto la presente voce sono riportate anche sulla legenda del PPR.I Comuni individuano la categoria attraverso l’identificazione, a scalaopportuna(1:10000), degli elementi che appartengo alla categoria e attraversosuccessivo raggruppamento degli elementi individuati, secondo quanto descritto nellelinee guida nel capitolo sulla cartografia delle coperture vegetali.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Livelli di naturalità _Codice Istat del Comune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_31o Descr: Aree a utilizzazione agroforestaleo ID_elemento: AA_31_Codice Istat del Comuneo Sub_Descrzione: indicare la sub categoria( “Colture specializzate e arboree”oppure “Impianti boschivi artificiali” oppure “Colture erbacee specializzate,aree agroforestali, aree incolte”)o ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comune

AREE DI RECUPERO AMBIENTALE

AREE DEGRADATE O RADICALMENTECOMPROMESSE DA ATTIVITA’ ANTROPICHEPREGRESSETipo di categoriaComponente di paesaggio: aree di recupero ambientaleNorme tecniche di attuazione del PPR Individuazione delle aree di recupero ambientale come costituenti dell'assettoambientale (21.2.d) Definizione (41); Prescrizioni (42); Indirizzi (43).Definizione da Norme tecniche di attuazioneAnagrafe dei siti inquinati D. Lgs. 22/97 e D.M. 471/99, Aree Degradate.Le aree di recupero ambientale comprendono aree degradate o radicalmentecompromesse dalle attività antropiche pregresse, quali quelle interessate dalle attivitàminerarie dismesse e relative aree di pertinenza, quelle dei sedimi e degli impiantitecnologici industriali dismessi, le discariche dismesse e quelle abusive, i siti inquinati e i sitiderivanti da servitù militari dimesse.Altra definizione: Ufficio Del PianoSecondo quanto individuato nella legenda della cartografia del PPR fanno parte dellacategoria: Sisti inquinati Siti amianto Aree minerarie dismesse Aree di rispetto dei siti inquinati Discariche ScaviCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleIndividuazione delle aree sulla base delle definizioni.Le perimetrazioni già individuate dalla RAS (Anagrafe dei siti inquinati D. Lgs. 22/97) sonodisponibili presso l’Assessorato EE.LL; il detentore e responsabile del dato è l’Assessoratoall’Ambiente della RAS.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Aree di recupero ambientale _Codice Istat del Comune

Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_32o Descr: Aree degradateo ID_elemento: AA_32_Codice Istat del Comuneo Tipo area: indicare la tipologia di sito (siti inquinati; siti amianto: areeminerarie discmesse; aree di rispetto siti inquinati; discariche; scavi)o ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comuneo Toponimo: eventuale toponimo dell’elemento

AREE DI TUTELA MORFOLOGICA E IDROGEOLOGICA

AREE A FORTE ACCLIVITÀ (PENDENZASUPERIORE AL 40%)Tipo di categoriaComponente di paesaggio: aree di tutela morfologica e idrogeologicaNorme tecniche di attuazione del PPR Individuazione delle Aree a forte acclività come costituenti dell'assetto ambientale(21.2.a) Definizione (31) Prescrizioni (32)Definizione da Norme tecniche di attuazioneTerritori, talvolta degradati, non utilizzabili a fini produttivi a causa della eccessivapendenza.Altra definizione: Ufficio del PianoSi individuano, con il supporto dei modelli Digitali del Terreno, le aree che hanno unapendenza superiore al 40%.Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleDalla definizione in NTA e sulla base della pendenzaRappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Aree di tutela morfologica e idrogeologica_Codice Istat delComune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_33o Descr: Aree a forte acclivitào ID_elemento: AA_33_Codice Istat del Comuneo ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comune

AREE DI PERICOLOSITÀ IDROGEOLOGICAINDIVIDUATE DAL PAITipo di categoriaComponente di paesaggio: aree di tutela morfologica e idrogeologicaNorme tecniche di attuazione del PPR Individuazione delle Aree a forte acclività come costituenti dell'assetto ambientale(21.2.e) Si rimanda alle NTA del PAI (44)Definizione da Norme tecniche di attuazioneTerritori caratterizzati da fenomeni di dissesto idrogeologico e/o di pericolosità dal puntodi vista idraulicoCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleIl Comune sulla base delle indicazioni delle linee guide individua possibili nuove aree dipericolo e di rischio e verifica quelle già individuate nella cartografia del PAI. Ilresponsabile del Piano e della cartografia associata è l’Assessorato ai Lavori Pubblici.Rappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_34

AREE SOTTOPOSTE A VINCOLOIDROGEOLOGICO AI SENSI DEL R.D.L. N.3267/1923 E RELATIVO REGOLAMENTO R.D.N. 1126/1926Tipo di categoriaComponente di paesaggio: aree di tutela morfologica e idrogeologicaNorme tecniche di attuazione del PPR Individuazione delle Aree sottoposte a vincolo idrogeologico come costituentidell'assetto ambientale(21.2.f) Si rimanda alle prescrizioni di polizia forestale ivi previste (45)Definizione da Norme tecniche di attuazioneTerritori delimitati ai sensi del R.D.L. n. 3267/1923, nei quali gli interventi di trasformazionesono subordinati alle autorizzazioni di cui al citato R.D.L. ed al Regolamento di attuazioneapprovato con R.D. n. 1126/1926Criteri di individuazione della categoria alla scala comunaleIl dato è disponibile presso l’Assessorato agli EE.LL; il responsabile del dato è il CorpoForestale.Rappresentazione cartografica dell’elementoVengono riportate di seguito le specifiche per la rappresentazione in formato shapedell’elemento Tipo di Primitiva: poligonale Nome ShapeFIle: Aree di tutela morfologica e idrogeologica_Codice Istat delComune Attributi dello shape:o ID_Cat: AA_35o Descr: Aree sottoposte a vincolo idrogeologicoo ID_elemento: AA_35_Codice Istat del Comuneo ISTAT: Codice Istat del Comuneo Comune: Nome del Comune

COMPONENTI DI PAESAGGIO CON VALENZA AMBIENTALE(elementi non individuati dalle Norme Tecniche di Attuazione del PPR ma elencati edescritti nell’allegato al Piano “Componenti di Paesaggio con Valenza Ambientale”)

TERRAZZI E VERSANTI A BASSA ENERGIACOSTIERITipo di categoriaComponente di paesaggio con valenza ambientale (elementi non presenti nelle NTA)Definizione da componenti di paesaggio con valenza ambientaleCaratterizzano settori di costa bassa privi di importanti sistemi di spiaggia, costituendoaree caratterizzate da condizioni morfologicamente pianeggianti o subpianeggianti,ovvero sistemi di versante a bassa energia di rilievo, impostati su formazioni litologiche piùo meno competentiCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleSulla base della definizioneRappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_36

TERRITORI CARSICITipo di categoriaComponente di paesaggio con valenza ambientale (elementi non presenti nelle NTA)Definizione da componenti di paesaggio con valenza ambientaleAree i cui caratteri evolutivi fisico-ambientali risultano in termini strutturali correlati,direttamente o indirettamente, a processi e fenomeni carsici di natura sia superficiale chesotterraneaCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleSulla base della definizioneRappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_37

SISTEMI PEDEMONTANI E PIANE TERRAZZATEANTICHETipo di categoriaComponente di paesaggio con valenza ambientale (elementi non presenti nelle NTA)Definizione da componenti di paesaggio con valenza ambientaleLa categoria include: i settori di piana caratterizzati da depositi terrazzati riferibili a fasi pre-oloceniche dicolmamento detritico fluviale, alluvionale e colluvio-alluvionale;i sistemi pedemontani che costituiscono coni e falde detritiche alla base dei versanti,glacis, altri accumuli detritici pedemontani riferibili alle fasi paleoclimatiche delQuaternario, conoidi e falde colluviali, depositi eluvio-colluvialiCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleSulla base della definizioneRappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_38

SUPERFICI STRUTTURALI DI ALTOPIANOTipo di categoriaComponente di paesaggio con valenza ambientale (elementi non presenti nelle NTA)Definizione da componenti di paesaggio con valenza ambientaleSettori pianeggianti e subpianeggianti collocati in posizione sommitale o rilevataall’interno di un ambito orografico di contesto che rappresentano superfici strutturali esubstrutturali, impostate su formazioni litologiche di natura eruttiva o sedimentaria.E’ possibile riconoscere una articolazione interna nelle seguenti sottocategorie: superfici lavico - basaltiche superfici di natura piroclastica superfici sedimentarie di natura prevalentemente arenacea e marnoso - arenacea superfici sedimentarie di natura prevalentemente carbonatica e marnoso –calcareaCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleSulla base della definizioneRappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_39

SISTEMI DI VERSANTE AD ELEVATADINAMICITA’ MORFOEVOLUTIVATipo di categoriaComponente di paesaggio con valenza ambientale (elementi non presenti nelle NTA)Definizione da componenti di paesaggio con valenza ambientaleIndividuano sistemi di versante di rilevanza regionale che per caratteri intrinsecicomplessivi, ed in particolare per condizioni morfometriche legate soprattutto allapendenza, rapporti giaciturali tra caratteri strutturali dell’ammasso roccioso e superficie dipendio, altre caratteristiche strutturali e composizionali dell’ammasso roccioso, caratteridelle coperture detritiche superficiali e caratteri delle coperture pedo-vegetativepresentano una elevata sensibilità in relazione a potenziali fenomeni di instabilità deiversanti, attivazione di processi di erosione accelerata delle superfici e delle coltridetritiche e pedologiche. Lo sviluppo di tali fenomeni risulta correlabile sia a condizioni dievoluzione spontanea che a cause di origine indotta.misure di tutelaCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleSulla base della definizioneRappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_40

SISTEMI OROGRAFICI DI VERSANTETipo di categoriaComponente di paesaggio con valenza ambientale (elementi non presenti nelle NTA)Definizione da componenti di paesaggio con valenza ambientaleIndividuano sistemi orografici di versante, di differente composizione litologica e struttura,che in termini di caratteri intrinseci complessivi non esprimono a priori una sensibilitàspecifica rispetto alle condizioni di equilibrio dell’assetto morfo-evolutivo cause di origineindottaCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleSulla base della definizioneRappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_41

PIANE ALLUVIONALI RECENTI DEI CORSID’ACQUATipo di categoriaComponente di paesaggio con valenza ambientale (elementi non presenti nelle NTA)Definizione da componenti di paesaggio con valenza ambientaleComprendono i terrazzi olocenici, gli alvei di piena ordinaria e straordinaria, i settori dicolmata detritica alluvionale recente ed attuale, delle piane fluviali e costiere.Inoltre sono compresi all’interno di questa categoria anche le componenti diimpostazione artificiale legate a interventi di bonifica idraulicaCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleSulla base della definizioneRappresentazione cartografica dell’elementoCodice dell’elemento: AA_42

FASCIA DI 300m(150m PER LE ISOLE MINORI).DALLA BATTIGIATipo di categoriaNorme tecniche di attuazione del PPR“Sono inedificabili in quanto sottoposti a vincolo di integrale conservazione dei singolicaratteri naturalistici, storico morfologici e dei rispettivi insiemi i territori compresi in unafascia di profondità di 300 metri dalla battigia anche se elevati sul mare e per le isoleminori per 150m, con esclusione di quelli ricadenti nelle zone omogenee C,D e Gcontermini ai comuni o alle frazioni. La realizzazione degli interventi nelle suddette aree èsubordinata all’intesa”.Sono permessi gli interventi (art 20 comma 2 punto 3): di conservazione, gestione e valorizzazione dei beni paesaggistici;infrastrutture puntuali o di rete, purché previste nei piani settoriali, preventivamenteCriteri di individuazione della categoria alla scala comunaleLa perimetrazione della fascia è disponibile presso l’Assessorato agli Enti Locali della RAS.Il detentore del dato è ufficialmente l’Assessorato all’Ambiente della RASRappresentazione cartografica dell’elementoTipo di primitiva : lineareCodice dell’elemento: AA_43