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Schede Tecniche Opere Provvisionali per la messa in sicurezza ...

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M<strong>in</strong>istero dell’Interno - Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo Coord<strong>in</strong>amento <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong>VADEMECUMSTOPSCHEDE TECNICHE DELLE OPERE PROVVISIONALIPER LA MESSA IN SICUREZZA POST-SISMADA PARTE DEI VIGILI DEL FUOCOAPRILE 2010


M<strong>in</strong>istero dell’InternoCorpo Nazionale dei Vigili del FuocoNCPNucleo Coord<strong>in</strong>amento <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong>Università degli Studi di Ud<strong>in</strong>eDIGE Dipartimento di Georisorse e TerritorioSPRINT Centro studi e ricerche <strong>in</strong> materia di Sicurezza e Protezionedai Rischi di Incidente rilevante di orig<strong>in</strong>e Naturale e TecnologicaUn partico<strong>la</strong>re r<strong>in</strong>graziamento va all’<strong>in</strong>g. Dante Ambros<strong>in</strong>i, già Direttore Regionale dell’Abruzzo, che con sapientesaggezza ha spronato il gruppo al completamento dell’o<strong>per</strong>a.Un sentito grazie a tutto il <strong>per</strong>sonale del Corpo Nazionale che ha, a vario titolo, contribuito al<strong>la</strong> sua realizzazione.Le SCHEDE STOP© sono state studiate e redatte da apposito gruppo di <strong>la</strong>voro <strong>per</strong> il C.N.VV.F., al f<strong>in</strong>e di uniformare leo<strong>per</strong>e provvisionali realizzate dal <strong>per</strong>sonale Vigilfuoco.La loro ripubblicazione da parte di altri soggetti è vietata con o senza modifiche.Il loro utilizzo è libero a condizione che ne venga sempre <strong>in</strong>dicato il C.N.VV.F. come proprietario.Il C.N.VV.F. non risponde <strong>per</strong> un utilizzo non corretto delle SCHEDE STOP©© CNVVF ‐ www.vigilfuoco.itEdizione con aggiornamenti Maggio 2010ISBN 978‐88‐904999‐0‐6Stampa a cura del Servizio Documentazione e Re<strong>la</strong>zioni Pubbliche del Dipartimento dei Vigili del Fuocodel Soccorso Pubblico e del<strong>la</strong> Difesa Civile ‐ Roma


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo Coord<strong>in</strong>amento <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong>VADEMECUMSTOPSCHEDE TECNICHE DELLE OPERE PROVVISIONALIPER LA MESSA IN SICUREZZA POST‐SISMADA PARTE DEI VIGILI DEL FUOCORaccolta delle <strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> delle <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post‐sisma da parte dei Vigili del Fuocoe<strong>la</strong>borate dal Nucleo di Coord<strong>in</strong>amento delle <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>in</strong> occasione del terremoto dell’Abruzzo del 2009GRUPPO DI LAVORO PER LA REDAZIONE DEL VADEMECUM STOPIdeato e istituito dal Direttore Centrale <strong>per</strong> l’Emergenzae il Soccorso Tecnico <strong>in</strong>g. Sergio Basticoord<strong>in</strong>amento scientifico:Stefano GrimazUniversità degli Studi di Ud<strong>in</strong>eMarco Cavriani, Eros Mann<strong>in</strong>o, Loris Munaro,Mario Bellizzi, Ciro Bolognese, Mauro Cacio<strong>la</strong>i,Andrea D’Odorico, Alberto Maiolo, Luca PonticelliCorpo Nazionale dei Vigili del Fuocohanno col<strong>la</strong>borato:Fausto Barazza, Petra Malisan, Alberto MorettiUniversità degli Studi di Ud<strong>in</strong>eAprile 2010


Bisogna rendere ogni cosail più semplice possibile,ma non più semplicedi ciò che sia possibile!Albert E<strong>in</strong>ste<strong>in</strong>Il presente Vademecum rappresenta lo stato di avanzamento al mese di aprile2010 dell’attività di standardizzazione delle o<strong>per</strong>e provvisionali sviluppata dalNucleo di Coord<strong>in</strong>amento delle <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong> del Corpo Nazionale deiVigili del Fuoco <strong>in</strong> Abruzzo dopo il terremoto dell’Aqui<strong>la</strong> del 2009.Esso è il risultato di un cont<strong>in</strong>uo aff<strong>in</strong>amento e del costante confronto fraprogettualità teorica e o<strong>per</strong>atività sul campo che ha avuto lo scopo di ricercare,<strong>per</strong> quanto possibile, soluzioni semplici, efficaci, di rapida realizzazione e tali dasalvaguardare <strong>la</strong> <strong>sicurezza</strong> degli o<strong>per</strong>atori durante <strong>la</strong> loro realizzazione.


PREFAZIONENell’ambito delle attività connesse al<strong>la</strong> gestione dell’emergenza post‐sismanell’area colpita dal terremoto de L’Aqui<strong>la</strong> è stato istituito, f<strong>in</strong> dalle prime fasi, il Nucleo<strong>per</strong> il Coord<strong>in</strong>amento delle <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong>. A tale nucleo è stato affidato il compitodi garantire l’uniformità nel<strong>la</strong> realizzazione delle o<strong>per</strong>e di <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> effettuatedai Vigili del Fuoco e monitorarne lo stato di avanzamento delle stesse <strong>in</strong> s<strong>in</strong>ergia congli enti del sistema di Protezione Civile nazionale preposti al<strong>la</strong> gestione dell’emergenza.La struttura, tra le diverse attività funzionali, ha svolto un’azione di partico<strong>la</strong>rerilievo tecnico‐scientifico predisponendo l’allegato Vademecum come raccolta disoluzioni progettuali delle o<strong>per</strong>e provvisionali più ricorrenti <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong>dei manufatti danneggiati. Le schede rappresentano un utile, ma ovviamente nonv<strong>in</strong>co<strong>la</strong>nte, riferimento tecnico <strong>per</strong> ottenere rapidamente soluzioni pre‐dimensionatesicure e standardizzate, attraverso <strong>la</strong> semplice consultazione di abachi e tabelle.Nel<strong>la</strong> redazione delle schede del Vademecum, adattato alle esigenzepompieristiche, sono stati presi come riferimento tecnico‐scientifico manuali e altrepubblicazioni nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali attualmente disponibili <strong>in</strong> materia. I calcoli ed idati conosciuti, sono stati s<strong>in</strong>tetizzati e semplificati, con considerazioni comunque afavore del<strong>la</strong> <strong>sicurezza</strong>, <strong>per</strong> fornire abachi di semplice consultazione, senza formule, cheriportano le soluzioni standard realizzabili con elementi facilmente re<strong>per</strong>ibili sulmercato.Si tratta, <strong>per</strong>tanto, di un <strong>la</strong>voro meritevole del<strong>la</strong> massima diffusione anche <strong>per</strong>l’elevato contenuto tecnico‐scientifico conseguente al coord<strong>in</strong>amento avutodall’Università degli Studi di Ud<strong>in</strong>e.IL VICE CAPO DIPARTIMENTO VICARIOCAPO DEL C.N.VV.FIng. Antonio Gambardel<strong>la</strong>


PRESENTAZIONENel<strong>la</strong> tradizione del C.N.VV.F. trovano ampio riscontro <strong>la</strong> previsione,l’organizzazione e <strong>la</strong> pianificazione di quanto necessario <strong>per</strong> far fronte ai possibilieventi ca<strong>la</strong>mitosi <strong>per</strong> partico<strong>la</strong>ri e gravi emergenze e <strong>per</strong> l’ord<strong>in</strong>aria attività di soccorsourgente.Tale caratteristica ha <strong>per</strong>messo al C.N.VV.F. di essere nell’immediatezzadell’evento <strong>la</strong> prima componente del soccorso <strong>in</strong>tervenuta nel territorio abruzzese conuna propria ed artico<strong>la</strong>ta organizzazione, alle ore 3:32 del 6 aprile, quando una scossasismica di magnitudo locale 5,8 Richter ha squassato <strong>la</strong> città de L’Aqui<strong>la</strong> ed altre cittàdell’Abruzzo.Tale caratteristica, propria del C.N.VV.F. e dei suoi componenti, ha suggerito <strong>in</strong>tempi non sospetti di progettare e pianificare dei corsi f<strong>in</strong>alizzati ad una correttagestione dell’emergenza ed al suo su<strong>per</strong>amento, come quello di puntel<strong>la</strong>menti edo<strong>per</strong>e provvisionali. In partico<strong>la</strong>re, il corso di puntel<strong>la</strong>menti è già stato progettato da unapposito gruppo di <strong>la</strong>voro ed <strong>in</strong>serito nel corso <strong>per</strong> i Capi Squadra dei Vigili del Fuocosvoltosi di recente. Tale modulo formativo è il risultato di <strong>in</strong>discussa efficacia <strong>per</strong> i<strong>la</strong>vori messi <strong>in</strong> o<strong>per</strong>a <strong>in</strong> Abruzzo dai VV.F. a seguito del sisma, <strong>in</strong>terventi di grandeimpatto che sono stati il frutto degli <strong>in</strong>dirizzi impartiti sull’argomento.Il presente Vademecum è l’evoluzione naturale dell’applicazione o<strong>per</strong>ativa <strong>in</strong>materia di o<strong>per</strong>e provvisionali da <strong>in</strong>tendersi come s<strong>in</strong>tesi tra <strong>la</strong> ricerca tecnicoscientificae l’es<strong>per</strong>ienza consolidata dei vigili del fuoco. Il gruppo di <strong>la</strong>voro <strong>per</strong> <strong>la</strong>redazione del Vademecum STOP, voluto fortemente dal<strong>la</strong> Direzione Centrale <strong>per</strong>l’Emergenza e il Soccorso Tecnico istituito con provvedimento prot. EM3064/5001‐11del 15.6.2009, ha e<strong>la</strong>borato un primo strumento o<strong>per</strong>ativo/didattico <strong>per</strong> il <strong>la</strong>voro deivigili del fuoco <strong>in</strong> presenza di dissesti statici <strong>in</strong> atto. La possibilità, <strong>in</strong>oltre, di eseguire leo<strong>per</strong>e provvisionali <strong>in</strong> modo normalizzato con un criterio di attenzione al<strong>la</strong> <strong>sicurezza</strong>degli o<strong>per</strong>atori <strong>in</strong> presenza anche di repliche sismiche, rappresenta un ulteriore valoreaggiunto al<strong>la</strong> qualità dell’<strong>in</strong>iziativa.La semplicità e <strong>la</strong> modu<strong>la</strong>rità delle realizzazioni STOP, da applicarsi sulle varietipologie edilizie presenti <strong>in</strong> questi scenari, costituiscono il fondamento di una serie disoluzioni fortemente <strong>in</strong>novative. Le schede prospettate non costituiscono certamente<strong>la</strong> co<strong>per</strong>tura del<strong>la</strong> totale casistica degli <strong>in</strong>terventi provvisionali, ma un’<strong>in</strong>telligentedocumentazione di riferimento <strong>per</strong> sviluppare un ragionamento di valutazione e dirisoluzione dei problemi che si presentano nel<strong>la</strong> realizzazione di questi <strong>in</strong>terventi.IL DIRETTORE CENTRALEPER L’EMERGENZA E IL SOCCORSO TECNICOIng. Sergio Basti


INTRODUZIONELa complessità dello scenario creatosi a seguito del terremoto del 6 aprile 2009dell’Aqui<strong>la</strong> ha portato al co<strong>in</strong>volgimento primario del Corpo nazionale dei Vigili delFuoco anche sul fronte del<strong>la</strong> realizzazione degli <strong>in</strong>terventi di <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong>salvaguardia del patrimonio edilizio e monumentale e <strong>per</strong> il riprist<strong>in</strong>o del<strong>la</strong> viabilità.Per rispondere efficacemente a tale esigenza, presso <strong>la</strong> Direzione regionale VVFdell’Abruzzo è stato istituito un apposito Nucleo <strong>per</strong> il Coord<strong>in</strong>amento delle <strong>O<strong>per</strong>e</strong><strong>Provvisionali</strong> (NCP) al quale è stato affidato il compito di garantire l’uniformità nel<strong>la</strong>realizzazione delle o<strong>per</strong>e provvisionali effettuate dai Vigili del Fuoco e monitorarne lostato di avanzamento, <strong>in</strong> s<strong>in</strong>ergia con gli Enti del sistema di Protezione Civile nazionalepreposti al<strong>la</strong> gestione dell’emergenza.In partico<strong>la</strong>re, al NCP sono state affidate le seguenti funzioni:− e<strong>la</strong>borazione di procedure tecnico‐organizzative <strong>per</strong> <strong>la</strong> gestione degli <strong>in</strong>tervent<strong>in</strong>ello specifico contesto o<strong>per</strong>ativo emergenziale, sviluppando <strong>in</strong>tese e col<strong>la</strong>borazionicon gli organismi esterni ai Vigili del Fuoco (DICOMAC, COM, M<strong>in</strong>istero <strong>per</strong> i Beni ele Attività Culturali, Università, Comunità scientifica, Enti locali, etc.);− e<strong>la</strong>borazione di standard progettuali e soluzioni tipo <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>e provvisionali;− consulenza tecnica, <strong>in</strong>formazione e formazione del <strong>per</strong>sonale <strong>per</strong> l’effettuazione di<strong>la</strong>vori di partico<strong>la</strong>re complessità;− monitoraggio degli <strong>in</strong>terventi riguardanti <strong>la</strong> realizzazione di o<strong>per</strong>e provvisionaliattraverso l’acquisizione e gestione dei re<strong>la</strong>tivi dati.Per quanto riguarda l’e<strong>la</strong>borazione di standard progettuali, l’attività svolta haportato al<strong>la</strong> predisposizione del presente Vademecum di <strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> sulle <strong>O<strong>per</strong>e</strong><strong>Provvisionali</strong> nel quale sono fornite <strong>in</strong>dicazioni o<strong>per</strong>ative re<strong>la</strong>tivamente alle soluzioniprogettuali più ricorrenti <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> dei manufatti danneggiati.Obiettivo dell’e<strong>la</strong>borazione delle schede è stato ed è quello di rendere agevolee pratico il dimensionamento, sul campo, delle o<strong>per</strong>e da parte delle squadre dei Vigilidel Fuoco già dalle prime fasi dell’emergenza post‐sismica.Le soluzioni progettuali proposte sono state <strong>in</strong>dividuate tenendo conto deimezzi e delle tecniche <strong>in</strong> uso nel Corpo Nazionale, del<strong>la</strong> tipologia di materialedisponibile <strong>in</strong> uno scenario di emergenza, delle problematiche connesse con leo<strong>per</strong>azioni costruttive, quali <strong>sicurezza</strong> degli o<strong>per</strong>atori, semplicità e tempistica direalizzazione.


Le schede, concepite come uno strumento di supporto alle decisioni, sipresentano suddivise <strong>in</strong> diverse sezioni ove vengono riportati, s<strong>in</strong>teticamente, gliaspetti essenziali che orientano <strong>la</strong> scelta progettuale:− tipologia di struttura danneggiata e meccanismo di col<strong>la</strong>sso <strong>in</strong> atto, <strong>per</strong> contrastareil quale l’o<strong>per</strong>a si rende necessaria;− <strong>in</strong>dicazioni generali e schemi <strong>per</strong> il dimensionamento degli elementi pr<strong>in</strong>cipali esecondari;− segna<strong>la</strong>zione delle criticità da gestire, con <strong>in</strong>dicazioni esecutive e partico<strong>la</strong>ricostruttivi;− istruzioni <strong>per</strong> l’uso del<strong>la</strong> scheda.Schemi ed abachi sono <strong>la</strong> s<strong>in</strong>tesi di considerazioni che comb<strong>in</strong>ano aspettiteorico‐scientifici con le conoscenze derivanti dall’elevata professionalità ed es<strong>per</strong>ienzadei Vigili del Fuoco, acquisita sia nell’attuale che nelle passate ca<strong>la</strong>mità. Attraverso unapproccio del tipo “work <strong>in</strong> progress”, basato su un cont<strong>in</strong>uo feed‐back traprogettazione e controllo realizzativo, sono stati assemb<strong>la</strong>ti i vari contributi forniti daitecnici del Nucleo e degli o<strong>per</strong>atori, tra i quali quello dei VVF‐SAF (soccorso SpeleoAlp<strong>in</strong>o Fluviale).In s<strong>in</strong>tesi, le schede STOP sono state realizzate con l’<strong>in</strong>tento di fornire unagevole strumento <strong>per</strong> eseguire le o<strong>per</strong>e provvisionali <strong>in</strong> emergenza su<strong>per</strong>ando l’onere,spesso <strong>in</strong>sormontabile, del<strong>la</strong> progettazione tradizionale attraverso calcoli effettuaticaso <strong>per</strong> caso. La possibilità di velocizzare il computo a piè d’o<strong>per</strong>a del materialenecessario al<strong>la</strong> realizzazione rende altresì più efficace e standardizzabile il re<strong>per</strong>imentodel materiale e qu<strong>in</strong>di più rapido il processo di <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong>. La def<strong>in</strong>izione dipartico<strong>la</strong>ri costruttivi e <strong>la</strong> standardizzazione delle soluzioni consente di elim<strong>in</strong>are anchealcune difficoltà connesse sia al<strong>la</strong> realizzabilità delle o<strong>per</strong>e che al passaggio di consegnenegli avvicendamenti tra squadre o<strong>per</strong>ative e responsabili tecnici.Questa versione è il risultato di un’o<strong>per</strong>a di s<strong>per</strong>imentazione e aff<strong>in</strong>amento sulcampo realizzata <strong>in</strong> piena emergenza <strong>per</strong> i Vigili del Fuoco, che <strong>la</strong>scia a<strong>per</strong>ti marg<strong>in</strong>i dimiglioramento. Si auspica che tali miglioramenti possano derivare anche da un fattivocontributo del mondo scientifico e dalle imprese di settore nell’ambito di un’aziones<strong>in</strong>ergica che tenga conto del contesto o<strong>per</strong>ativo post‐sisma e del<strong>la</strong> peculiarità deglio<strong>per</strong>atori, i Vigili del Fuoco, ai quali questo Vademecum è dest<strong>in</strong>ato.Stefano GrimazUniversità degli Studi di Ud<strong>in</strong>e


<strong>Schede</strong> STOPSTOP PR ‐ puntel<strong>la</strong>tura di ritegno <strong>in</strong> legnoSTOP PC ‐ puntel<strong>la</strong>tura di contrasto <strong>in</strong> legnoSTOP SA ‐ puntel<strong>la</strong>tura di sostegno e sbadacchiatura a<strong>per</strong>tureSTOP SB ‐ puntel<strong>la</strong>tura di sostegno so<strong>la</strong>i e balconiSTOP SV ‐ cent<strong>in</strong>atura <strong>in</strong> legno di archi e volteSTOP TA ‐ tirantatura con funi <strong>in</strong> acciaioSTOP CP ‐ cerchiatura di conf<strong>in</strong>amento pi<strong>la</strong>stri e colonneSTOP IP ‐ <strong>in</strong>camiciatura pareti <strong>in</strong> muraturaSTOP ALL.1 ‐ c<strong>la</strong>ssi prestazionali richieste <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>e provvisionali(<strong>per</strong> le schede STOP PR, STOP PC e STOP TA)


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoVADEMECUM STOPPUNTELLATURADI RITEGNO IN LEGNOSTOP-PRAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoEMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO 2009NUCLEO COORDINAMENTO OPERE PROVVISIONALIGRUPPO DI LAVORO PER LA REDAZIONE DEL VADEMECUM STOPIdeato e istituito dal Direttore Centrale <strong>per</strong> l’Emergenza e il Soccorso Tecnico <strong>in</strong>g. Sergio Basticon provvedimento prot. EM3064/5001-11 del 15.06.2009S.Grimaz (coord<strong>in</strong>atore)M.Cavriani, E.Mann<strong>in</strong>o, L.Munaro,M.Bellizzi, C.Bolognese, M.Cacio<strong>la</strong>i,A.D’Odorico, A.Maiolo, L.Ponticellicon <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di:F.Barazza, P.Malisan, A.MorettiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO: scelta del sistema di puntel<strong>la</strong>mentoSTOP-PRSCENARIRIBALTAMENTOFUORI PIANOSPANCIAMENTOPARETE MURARIARIBALTAMENTOFUORI PIANOSPANCIAMENTOPARETE MURARIASOLUZIONE CONPUNTELLI DI RITEGNOSU BASE D’APPOGGIOvedi STOP-PR/B(pag. 2/15)SOLUZIONE CONPUNTELLI DI RITEGNOA STAMPELLAvedi STOP-PR/S(pag. 9/15)puntelli multiplia fasci convergentipuntelli multiplisu punto d’appoggiopuntelli multiplia fasci parallelipuntelli multiplisu zona d’appoggioN.B. IL RITEGNO DELLA PARETE MURARIA PUÒ ESSERE ATTUATO ANCHE CON ALTRI SISTEMI QUALI AD ESEMPIO CINTURAZIONI CONTIRANTI. QUEST’ULTIMA SOLUZIONE È PREFERIBILE QUANDO È NECESSARIO LASCIARE LIBERA LA TRANSITABILITÀ DELL’AREAPROSPICENTE LA PARETE DA PRESIDIARE.Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 1/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO SU BASE D’APPOGGIO: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-PR/BTipi di movimento da contrastare:abcDescrizionePotenziale ribaltamento fuori piano di parete muraria <strong>per</strong>:a) distacco facciata a seguito di compromissionedell’ammorsamento su muri <strong>per</strong>imetrali o di sp<strong>in</strong>ab) distacco macro-elemento di facciata <strong>per</strong> fessurazionesui muri <strong>per</strong>imetrali o di sp<strong>in</strong>aEvidenze di spanciamento del<strong>la</strong> parete verso l’esternoribaltamentospanciamentoObiettivo dell’o<strong>per</strong>a provvisionale:contrastare <strong>la</strong> prosecuzione del ribaltamento o dello spanciamentoSCHEMI COSTRUTTIVI (le tabelle riportate di seguito sono applicabili ad entrambi gli schemi)!Elemento critico:!!Elemento critico:!Hpuntelli multiplia fasci convergentiHpuntelli multiplia fasci paralleliBBArea presidiata e aree di <strong>in</strong>fluenzasul s<strong>in</strong>golo presidioDDTabel<strong>la</strong> 1 - Soluzioni <strong>in</strong> funzione dell’altezza HAltezza H (m)TIPO DI OPERA2.0m ≤ H ≤ 3.0m R1 (vedi tabelle R1)H3.0m < H ≤ 5.0m R2 (vedi tabelle R2)5.0m < H ≤ 7.0m R3 (vedi tabelle R3)BDH maggiore di 7.0msoluzioni <strong>in</strong> legno <strong>la</strong>mel<strong>la</strong>re o acciaioda dimensionare caso <strong>per</strong> casoH quota di appoggio puntone su<strong>per</strong>ioreD <strong>in</strong>terasse tra i presidiB <strong>la</strong>rghezza del<strong>la</strong> base del presidioAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 2/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO SU BASE D’APPOGGIO: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-PR/BR1correntipuntone su<strong>per</strong>ioretraverso su<strong>per</strong>ioreH = 2.0-3.0mrittorompitrattatraverso<strong>in</strong>termediodiagonalicontroventobasetraverso <strong>in</strong>ferioreTabel<strong>la</strong> 2 - Dimensionamento del puntone su<strong>per</strong>iore (cmxcm) schema R1 su base d’appoggioR1H2.0-3.0mspessoremurof<strong>in</strong>o a 0.6 m maggiore di 0.6 f<strong>in</strong>o a 1.0 mpresidiato s mc<strong>la</strong>sse prestazionale * c<strong>la</strong>sse A c<strong>la</strong>sse B c<strong>la</strong>sse A c<strong>la</strong>sse Bbase B 1.5m 2.5m 1.5m 2.5m 1.5m 2.5m 1.5m 2.5m<strong>in</strong>terassepresìdi DD ≤ 1.5m 13x13 13x13 13x13 13x13 15x15 13x13 13x13 13x131.5m < D ≤ 2.0m 15x15 13x13 13x13 13x13 18x18 15x15 15x15 13x13(*) La c<strong>la</strong>sse prestazionale va <strong>in</strong>dividuata <strong>in</strong> base a quanto riportato nel<strong>la</strong> scheda STOP - ALL.1Altri elementibaserittocome puntone su<strong>per</strong>iorecome puntone su<strong>per</strong>iorerompitratta 2 tavole 2.5x12 cm fissate di <strong>la</strong>to sui puntoni a ogni testa con 3 viti φ 5x100 o 3 chiodi da 80diagonali tavole 2.5x12 cm fissate a ogni testa con 2 viti φ 5x100 o 2 chiodi da 80traversi moraletti 8x8 cm fissati a ogni testa con 2 viti φ 6x160 o 2 chiodi da 150correntitavoloni 5x20 cm <strong>in</strong>terasse max 1 m su pareti senza a<strong>per</strong>ture oppure posizionati <strong>in</strong> corrispondenza dellefasce di piano tra le a<strong>per</strong>tureINDICAZIONI PER LA SCELTADELL’INCLINAZIONE DELPUNTELLO SUPERIORE2fascia delle <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azioni consentite<strong>per</strong> il puntello su<strong>per</strong>iore12Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 3/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO SU BASE D’APPOGGIO: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-PR/BR2CONTROVENTATURApuntoni su<strong>per</strong>ioricorrentipuntone su<strong>per</strong>ioretraverso su<strong>per</strong>ioreH = 3.0-5.0mrittopuntone<strong>in</strong>feriorerompitrattatraverso<strong>in</strong>termediodiagonalicontroventobasetraverso <strong>in</strong>ferioreTabel<strong>la</strong> 3 - Dimensionamento del puntone su<strong>per</strong>iore (cmxcm) schema R2 su base d’appoggioR2H3.0-5.0mspessoremurof<strong>in</strong>o a 0.6 m maggiore di 0.6 f<strong>in</strong>o a 1.0 mpresidiato s mc<strong>la</strong>sse prestazionale * c<strong>la</strong>sse A c<strong>la</strong>sse B c<strong>la</strong>sse A c<strong>la</strong>sse Bbase B 2.5m 3.5m 2.5m 3.5m 2.5m 3.5m 2.5m 3.5mD ≤ 1.0m 13x13 13x13 13x13 13x13 15x15 15x15 15x15 13x13<strong>in</strong>terassepresìdi D1.0m < D ≤ 1.5m 15x15 15x15 15x15 13x13 18x18 18x18 15x15 15x151.5m < D ≤ 2.0m 18x18 15x15 15x15 15x15 20x20 18x18 18x18 18x182.0m < D ≤ 2.5m 18x18 18x18 18x18 15x15 n.c. 18x18 20x20 18x18n.c. - non contemp<strong>la</strong>to: necessita di una progettazione specifica(*) La c<strong>la</strong>sse prestazionale va <strong>in</strong>dividuata <strong>in</strong> base a quanto riportato nel<strong>la</strong> scheda STOP - ALL.1Altri elementipuntone <strong>in</strong>feriorebaserittocome puntone su<strong>per</strong>iorecome puntone su<strong>per</strong>iorecome puntone su<strong>per</strong>iorerompitratta 2 tavoloni 5x20 cm fissati di <strong>la</strong>to sui puntoni a ogni testa con 3 viti φ 5x100 o 3 chiodi da 100diagonalitavoloni 5x20 cm fissati a ogni testa con 3 viti φ 5x100 o 3 chiodi da 100oppuremoraletti 8x8 cm fissati a ogni testa con 2 viti φ 6x160 o 2 chiodi da 150traversi moraletti 8x8 cm fissati a ogni testa con 2 viti φ 6x160 o 2 chiodi da 150correntitavoloni 5x20 cm <strong>in</strong>terasse max 1 m su pareti senza a<strong>per</strong>ture oppure posizionati <strong>in</strong> corrispondenza dellefasce di piano tra le a<strong>per</strong>tureINDICAZIONI PER LA SCELTADELL’INCLINAZIONE DELPUNTELLO SUPERIORE2fascia delle <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azioni consentite<strong>per</strong> il puntello su<strong>per</strong>iore12Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 4/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO SU BASE D’APPOGGIO: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-PR/BR3CONTROVENTATURApuntoni <strong>in</strong>termedipuntoni su<strong>per</strong>ioricorrentipuntone su<strong>per</strong>ioretraverso su<strong>per</strong>ioreH = 5.0-7.0mrittopuntone<strong>in</strong>feriorepuntone<strong>in</strong>termediorompitrattatraverso su<strong>per</strong>ioretraverso<strong>in</strong>termediodiagonalicontroventotraverso<strong>in</strong>termediodiagonalicontroventobasetraverso <strong>in</strong>ferioretraverso <strong>in</strong>ferioreTabel<strong>la</strong> 4 - Dimensionamento del puntone su<strong>per</strong>iore (cmxcm) schema R3 su base d’appoggioR3H5.0-7.0mspessoremurof<strong>in</strong>o a 0.6 m maggiore di 0.6 f<strong>in</strong>o a 1.0 mpresidiato s mc<strong>la</strong>sse prestazionale * c<strong>la</strong>sse A c<strong>la</strong>sse B c<strong>la</strong>sse A c<strong>la</strong>sse Bbase B 3.5m 4.5m 3.5m 4.5m 3.5m 4.5m 3.5m 4.5m<strong>in</strong>terassepresìdi DD ≤ 1.5m 20x20 20x20 20x20 20x20 20x20 20x20 20x20 20x201.5m < D ≤ 2.0m 20x20 20x20 20x20 20x20 n.c. 20x20 n.c. 20x20n.c. - non contemp<strong>la</strong>to: necessita di una progettazione specifica(*) La c<strong>la</strong>sse prestazionale va <strong>in</strong>dividuata <strong>in</strong> base a quanto riportato nel<strong>la</strong> scheda STOP - ALL.1Altri elementipuntone <strong>in</strong>feriorebaserittocome puntone su<strong>per</strong>iorecome puntone su<strong>per</strong>iorecome puntone su<strong>per</strong>iorerompitratta 2 tavoloni 5x20 cm fissati di <strong>la</strong>to sui puntoni a ogni testa con 3 viti φ 5x100 o 3 chiodi da 100diagonalitavoloni 5x20 cm fissati a ogni testa con 3 viti φ 5x100 o 3 chiodi da 100oppuremoraletti 8x8 cm fissati a ogni testa con 2 viti φ 6x160 o 2 chiodi da 150traversi moraletti 8x8 cm fissati a ogni testa con 2 viti φ 6x160 o 2 chiodi da 150correntitavoloni 5x20 cm <strong>in</strong>terasse max 1 m su pareti senza a<strong>per</strong>ture oppure posizionati <strong>in</strong> corrispondenzadelle fasce di piano tra le a<strong>per</strong>tureINDICAZIONI PER LA SCELTADELL’INCLINAZIONE DELPUNTELLO SUPERIORE2fascia delle <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azioni consentite<strong>per</strong> il puntello su<strong>per</strong>iore12Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 5/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO SU BASE D’APPOGGIO: contrasto al<strong>la</strong> baseSTOP-PR/Btavo<strong>la</strong> fissaggiochiodi <strong>per</strong> bloccaggio cuneitrave di ancoraggiodoppio cuneodi serraggiod<strong>in</strong>terasse picchettiancoraggio (vedi Tabel<strong>la</strong> 6)<strong>in</strong>fissionem<strong>in</strong> 50cm<strong>in</strong>fissionem<strong>in</strong> 50cmd<strong>in</strong>terasse picchettiancoraggio (vedi Tabel<strong>la</strong> 6)Configurazione apicchetti su <strong>la</strong>to s<strong>in</strong>goloConfigurazione adoppia trave di contrasto(S)(D)Configurazione apicchetti accoppiati(A)AVVERTENZA: a realizzazione eseguitaposizionare degli elementi di protezionesul<strong>la</strong> testa dei picchetti.Tabel<strong>la</strong> 6 - Interasse d dei picchetti di ancoraggio del<strong>la</strong> trave e configurazionePICCHETTI ANCORAGGIO R1 R2 R3spessore muro presidiato s m f<strong>in</strong>o a 0.6m tra 0.6-1.0m f<strong>in</strong>o a 0.6m tra 0.6-1.0m f<strong>in</strong>o a 0.6m tra 0.6-1.0mc<strong>la</strong>sse A1 φ 26 ogni50 cm (S)1 φ 26 ogni40 cm (S)1 φ 26 ogni30 cm (S)1 φ 26 ogni25 cm (S)oppure40cm su duefile (A) o (D)1 φ 26 ogni12.5 cm (S)oppure ogni25cm su duefile (A) o (D)1 φ 26 ogni10 cm (S)oppure ogni20cm su duefile (A) o (D)c<strong>la</strong>sse B1 φ 26 ogni60 cm (S)1 φ 26 ogni50 cm (S)1 φ 26 ogni40 cm (S)1 φ 26 ogni30 cm (S)oppure50cm su duefile (A) o (D)1 φ 26 ogni15 cm (S)oppure ogni30cm su duefile (A) o (D)1 φ 26 ogni12.5cm (S)oppure ogni25cm su duefile (A) o (D)NOTA: a parità di <strong>in</strong>terasse tra i picchetti <strong>la</strong>ddove è consentita <strong>la</strong> configurazione (S) lo è anche <strong>la</strong> (A) e <strong>la</strong> (D) e <strong>la</strong>ddove è consentita <strong>la</strong> (A) lo è anche <strong>la</strong> (D)Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 7/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO SU BASE D’APPOGGIO: istruzioni schedaSTOP-PR/BSISTEMA DI PUNTELLAMENTO PER IL RITEGNO DI MASSE MURARIESCHEMA CON BASE IN APPOGGIOCampo di utilizzoSistemi di puntel<strong>la</strong>mento <strong>per</strong> il ritegno di manufatti danneggiati a seguito di un terremoto.Indicazioni generaliLe o<strong>per</strong>e sono f<strong>in</strong>alizzate a contenere i movimenti di porzioni di manufatti <strong>in</strong> muratura portantecon spessore f<strong>in</strong>o ad un metro.Vengono proposti due schemi <strong>per</strong> i quali sono <strong>in</strong>differentemente applicabili le tabelle <strong>per</strong> ildimensionamento dei presidi.“H” rappresenta l’altezza tra il piano di riferimento (ove è v<strong>in</strong>co<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> base) e il punto di appoggio,sul<strong>la</strong> parete da presidiare, del puntone su<strong>per</strong>iore. Tale punto di appoggio va scelto <strong>in</strong>corrispondenza di un elemento di contrasto retrostante <strong>la</strong> parete (se presente) quale un so<strong>la</strong>io,una volta, un arco, un muro di sp<strong>in</strong>a al f<strong>in</strong>e di migliorare lo scarico delle forze a terra.Scelto “H”, ne consegue il tipo di o<strong>per</strong>a R1, R2 o R3, che si differenzia <strong>per</strong> <strong>la</strong> crescentedimensione degli elementi (Tabel<strong>la</strong> 1 a pag. 2/15); nel caso <strong>in</strong> cui H > 7.0 m si sconsiglia l’usodel legno ord<strong>in</strong>ario e <strong>per</strong>tanto gli elementi da realizzare <strong>in</strong> legno <strong>la</strong>mel<strong>la</strong>re od acciaio vannodimensionati caso <strong>per</strong> caso.Individuato lo spessore “s m” di muro da presidiare (fasce f<strong>in</strong>o a 0.6 m e da 0.6 a 1 m), utilizzando<strong>la</strong> Tab.2 di pag. 3/15 <strong>per</strong> R1, Tab.3 di pag. 4/15 <strong>per</strong> R2 e Tab.4 di pag. 5/15 <strong>per</strong> R3, sceltol’<strong>in</strong>terasse dei presidi “D”, <strong>la</strong> dimensione del<strong>la</strong> base “B” e tenuto conto del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse prestazionale(ricavata dall’Allegato 1), è immediatamente possibile determ<strong>in</strong>are <strong>la</strong> sezione dei puntoni, del<strong>la</strong>base e degli altri elementi.I presidi sono proposti con elementi di ugual sezione, <strong>per</strong> facilitare il re<strong>per</strong>imento del materialenonché l’efficace realizzazione delle connessioni tra gli elementi stessi.A pag. 6/15 vengono evidenziate le pr<strong>in</strong>cipali criticità da gestire nel<strong>la</strong> realizzazione dell’o<strong>per</strong>a ed ipartico<strong>la</strong>ri esecutivi di alcune tra le più frequenti soluzioni di connessioni tra gli elementi e dicollegamenti nei v<strong>in</strong>coli.A pag. 7/15 sono riportati i partico<strong>la</strong>ri costruttivi di due soluzioni tipo di ancoraggio al<strong>la</strong> base.L’ancoraggio del<strong>la</strong> base deve <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re:- impedire lo spostamento verso l’alto, del nodo tra <strong>la</strong> base ed il ritto;- impedire lo spostamento orizzontale verso l’esterno, del<strong>la</strong> cerniera tra <strong>la</strong> base ed i puntoni.AVVERTENZATutti i valori dimensionali forniti nel<strong>la</strong> presente scheda sono da <strong>in</strong>tendersi come m<strong>in</strong>imo diprogetto. In fase esecutiva, <strong>in</strong> caso di <strong>in</strong>disponibilità di materiale, si possono utilizzare sezioni didimensione maggiore.Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 8/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO A STAMPELLA: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-PR/STipi di movimento da contrastare:abribaltamentocspanciamentoDescrizionePotenziale ribaltamento fuori piano di parete muraria <strong>per</strong>:a) distacco facciata a seguito di compromissionedell’ammorsamento su muri <strong>per</strong>imetrali o di sp<strong>in</strong>ab) distacco macro-elemento di facciata <strong>per</strong> fessurazionesui muri <strong>per</strong>imetrali o di sp<strong>in</strong>aEvidenze di spanciamento del<strong>la</strong> parete verso l’esternoObiettivo dell’o<strong>per</strong>a provvisionale:contrastare <strong>la</strong> prosecuzione del ribaltamento o dello spanciamentoSCHEMI COSTRUTTIVI (le tabelle riportate di seguito sono applicabili ad entrambi gli schemi)H!Elemento critico:puntelli multiplisu punto d’appoggio!H!Elemento critico:puntelli multiplisu zona d’appoggio!BBArea presidiata e aree di <strong>in</strong>fluenzasul s<strong>in</strong>golo presidioDDTabel<strong>la</strong> 7 - Soluzioni <strong>in</strong> funzione dell’altezza HAltezza H (m)TIPO DI OPERA2.0m ≤ H ≤ 3.0m R1 (vedi tabelle R1)3.0m < H ≤ 5.0m R2 (vedi tabelle R2)H5.0m < H ≤ 7.0m R3 (vedi tabelle R3)BDH maggiore di 7.0msoluzioni <strong>in</strong> legno <strong>la</strong>mel<strong>la</strong>re o acciaioda dimensionare caso <strong>per</strong> casoH quota di appoggio puntone su<strong>per</strong>ioreD <strong>in</strong>terasse tra i presidiB <strong>la</strong>rghezza del<strong>la</strong> base del presidioAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 9/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO A STAMPELLA: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-PR/SR1correntipuntone su<strong>per</strong>ioretraverso su<strong>per</strong>ioreH = 2.0-3.0mrittorompitrattatraverso<strong>in</strong>termediodiagonalicontroventotraverso <strong>in</strong>ferioreBTabel<strong>la</strong> 8 - Dimensionamento del puntone su<strong>per</strong>iore (cmxcm) schema R1 a stampel<strong>la</strong>R1H2.0-3.0mspessoremurof<strong>in</strong>o a 0.6 m maggiore di 0.6 f<strong>in</strong>o a 1.0 mpresidiato s mc<strong>la</strong>sse prestazionale * c<strong>la</strong>sse A c<strong>la</strong>sse B c<strong>la</strong>sse A c<strong>la</strong>sse Bbase B 1.5m 2.5m 1.5m 2.5m 1.5m 2.5m 1.5m 2.5m<strong>in</strong>terassepresìdi DD ≤ 1.5m 13x13 13x13 13x13 13x13 15x15 13x13 13x13 13x131.5m < D ≤ 2.0m 15x15 13x13 13x13 13x13 18x18 15x15 15x15 13x13(*) La c<strong>la</strong>sse prestazionale va <strong>in</strong>dividuata <strong>in</strong> base a quanto riportato nel<strong>la</strong> scheda STOP - ALL.1Altri elementibaserittocome puntone su<strong>per</strong>iorecome puntone su<strong>per</strong>iorerompitratta 2 tavole 2.5x12 cm fissate di <strong>la</strong>to sui puntoni a ogni testa con 3 viti φ 5x100 o 3 chiodi da 80diagonali tavole 2.5x12 cm fissate a ogni testa con 2 viti φ 5x100 o 2 chiodi da 80traversi moraletti 8x8 cm fissati a ogni testa con 2 viti φ 6x160 o 2 chiodi da 150correntitavoloni 5x20 cm <strong>in</strong>terasse max 1 m su pareti senza a<strong>per</strong>ture oppure posizionati <strong>in</strong> corrispondenza dellefasce di piano tra le a<strong>per</strong>tureINDICAZIONI PER LA SCELTADELL’INCLINAZIONE DELPUNTELLO SUPERIORE2fascia delle <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azioni consentite<strong>per</strong> il puntello su<strong>per</strong>iore12Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 10/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO A STAMPELLA: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-PR/SR2CONTROVENTATURApuntoni <strong>in</strong>feriori puntoni su<strong>per</strong>ioricorrentipuntone su<strong>per</strong>ioretraverso su<strong>per</strong>ioreH = 3.0-5.0mrittopuntone<strong>in</strong>feriorerompitrattatraverso su<strong>per</strong>iorediagonalicontroventotraverso<strong>in</strong>termediodiagonalicontroventotraverso <strong>in</strong>ferioretraverso <strong>in</strong>ferioreBTabel<strong>la</strong> 9 - Dimensionamento del puntone su<strong>per</strong>iore (cmxcm) schema R2 a stampel<strong>la</strong>R2H3.0-5.0mspessoremurof<strong>in</strong>o a 0.6 m maggiore di 0.6 f<strong>in</strong>o a 1.0 mpresidiato s mc<strong>la</strong>sse prestazionale * c<strong>la</strong>sse A c<strong>la</strong>sse B c<strong>la</strong>sse A c<strong>la</strong>sse Bbase B 2.5m 3.5m 2.5m 3.5m 2.5m 3.5m 2.5m 3.5mD ≤ 1.0m 13x13 13x13 13x13 13x13 15x15 15x15 15x15 13x13<strong>in</strong>terassepresìdi D1.0m < D ≤ 1.5m 15x15 15x15 15x15 13x13 18x18 18x18 15x15 15x151.5m < D ≤ 2.0m 18x18 15x15 15x15 15x15 20x20 18x18 18x18 18x182.0m < D ≤ 2.5m 18x18 18x18 18x18 15x15 n.c. 18x18 20x20 18x18n.c. - non contemp<strong>la</strong>to: necessita di una progettazione specifica(*) La c<strong>la</strong>sse prestazionale va <strong>in</strong>dividuata <strong>in</strong> base a quanto riportato nel<strong>la</strong> scheda STOP - ALL.1Altri elementipuntone <strong>in</strong>feriorebaserittocome puntone su<strong>per</strong>iorecome puntone su<strong>per</strong>iorecome puntone su<strong>per</strong>iorerompitratta 2 tavoloni 5x20 cm fissati di <strong>la</strong>to sui puntoni a ogni testa con 3 viti φ 5x100 o 3 chiodi da 100diagonalitavoloni 5x20 cm fissati a ogni testa con 3 viti φ 5x100 o 3 chiodi da 100oppuremoraletti 8x8 cm fissati a ogni testa con 2 viti φ 6x160 o 2 chiodi da 150traversi moraletti 8x8 cm fissati a ogni testa con 2 viti φ 6x160 o 2 chiodi da 150correntitavoloni 5x20cm <strong>in</strong>terasse max 1 m su pareti senza a<strong>per</strong>ture oppure posizionati <strong>in</strong> corrispondenza dellefasce di piano tra le a<strong>per</strong>tureINDICAZIONI PER LA SCELTADELL’INCLINAZIONE DELPUNTELLO SUPERIORE2fascia delle <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azioni consentite<strong>per</strong> il puntello su<strong>per</strong>iore12Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 11/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO A STAMPELLA: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-PR/SR3CONTROVENTATURApuntoni <strong>in</strong>termedipuntoni su<strong>per</strong>ioricorrentipuntone su<strong>per</strong>ioretraverso su<strong>per</strong>ioreH = 5.0-7.0mrittopuntone<strong>in</strong>feriorepuntone<strong>in</strong>termediorompitrattatraverso su<strong>per</strong>ioretraverso<strong>in</strong>termediodiagonalicontroventotraverso<strong>in</strong>termediodiagonalicontroventotraverso <strong>in</strong>ferioretraverso <strong>in</strong>ferioreBTabel<strong>la</strong> 10 - Dimensionamento del puntone su<strong>per</strong>iore (cmxcm) schema R3 a stampel<strong>la</strong>R3H5.0-7.0mspessoremurof<strong>in</strong>o a 0.6 m maggiore di 0.6 f<strong>in</strong>o a 1.0 mpresidiato s mc<strong>la</strong>sse prestazionale * c<strong>la</strong>sse A c<strong>la</strong>sse B c<strong>la</strong>sse A c<strong>la</strong>sse Bbase B 3.5m 4.5m 3.5m 4.5m 3.5m 4.5m 3.5m 4.5m<strong>in</strong>terassepresìdi DD ≤ 1.5m 20x20 20x20 20x20 20x20 20x20 20x20 20x20 20x201.5m < D ≤ 2.0m 20x20 20x20 20x20 20x20 n.c. 20x20 n.c. 20x20n.c. - non contemp<strong>la</strong>to: necessita di una progettazione specifica(*) La c<strong>la</strong>sse prestazionale va <strong>in</strong>dividuata <strong>in</strong> base a quanto riportato nel<strong>la</strong> scheda STOP - ALL.1Altri elementipuntone <strong>in</strong>feriorebaserittocome puntone su<strong>per</strong>iorecome puntone su<strong>per</strong>iorecome puntone su<strong>per</strong>iorerompitratta 2 tavoloni 5x20 cm fissati di <strong>la</strong>to sui puntoni a ogni testa con 3 viti φ 5x100 o 3 chiodi da 100diagonalitavoloni 5x20 cm fissati a ogni testa con 3 viti φ 5x100 o 3 chiodi da 100oppuremoraletti 8x8 cm fissati a ogni testa con 2 viti φ 6x160 o 2 chiodi da 150traversi moraletti 8x8 cm fissati a ogni testa con 2 viti φ 6x160 o 2 chiodi da 150correntitavoloni 5x20 cm <strong>in</strong>terasse max 1 m su pareti senza a<strong>per</strong>ture oppure posizionati <strong>in</strong> corrispondenzadelle fasce di piano tra le a<strong>per</strong>tureINDICAZIONI PER LA SCELTADELL’INCLINAZIONE DELPUNTELLO SUPERIORE2fascia delle <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azioni consentite<strong>per</strong> il puntello su<strong>per</strong>iore12Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 12/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO A STAMPELLA: gestione criticitàSTOP-PR/SCriticità31a2bCriticità globalia - possibile rotazione complessivab - possibile scivo<strong>la</strong>mento e/o sprofondamento al<strong>la</strong> baseCriticità locali1 - possibile scalzamento verso l’alto zona di imposta del puntello2 - possibile scivo<strong>la</strong>mento verso l’esterno o sprofondamento al piede del puntello3 - possibile scalzamento verso l’alto zona di imposta del puntelloIndicazioni <strong>per</strong> gestire le criticità globaliabx – predisposizione di un elemento di contrasto ancorato al terreno<strong>per</strong> impedire lo scivo<strong>la</strong>mento verso l’esternoyy – ancoraggio ritto al<strong>la</strong> paretexATTENZIONE: nel caso <strong>in</strong> cui non sia possibile forare <strong>la</strong> parete <strong>per</strong> praticare gliancoraggi y è necessario garantire un adeguato attrito/<strong>in</strong>granamento tra parete eritto <strong>in</strong> modo da impedirne lo scivo<strong>la</strong>mento verso l’alto quando <strong>la</strong> parete caricheràil puntello o collegare il ritto ad un ancoraggio al<strong>la</strong> base.Indicazioni <strong>per</strong> gestire le criticità locali12aNodo ritto - puntone su<strong>per</strong>ioremax s/4m<strong>in</strong> 4sgraffametallicasu amboi <strong>la</strong>tisNodo appoggiograffa metallica2 tavoloni 5 x 20chiodati su amboi <strong>la</strong>ti sul dormientee sui puntoni==sdormiente tavolone 5 x 20bisettriceviti digiunzione(Tab.11)ssdoppiocuneoripartitori tavoloni 5 x 20 x 3sstrave dicontrasto(m<strong>in</strong> sxs)Tabel<strong>la</strong> 11 - Viti di giunzione e sp<strong>in</strong>ottipicchetti metallicim<strong>in</strong> φ 26 <strong>in</strong>fissi nelterreno <strong>per</strong> m<strong>in</strong> 50 cmelemento viti sp<strong>in</strong>otti13x13 5 φ 10 x150 2 φ 1615x15 5 φ 12 x180 3 φ 1618x1820x205 φ 12 x200 4 φ 16AVVERTENZA: graffe metalliche m<strong>in</strong>imo φ 8sostituibili con fazzoletti di collegamento suambo i <strong>la</strong>ti (tavole da 2.5cm chiodate o avvitate)graffa metallica2 tavoloni 5 x 20chiodati sudormiente epuntoni suambo i <strong>la</strong>tiss3Nodo ritto - puntone <strong>in</strong>f.MUROfermi <strong>la</strong>teralitavoloni 5 x 20dormientetavolone 5 x sNOTA: le soluzioni (a) e (b) sono alternativeripartitori 15 x 15 x m<strong>in</strong> 80AVVERTENZA: <strong>la</strong> profondità dell’<strong>in</strong>taglio <strong>per</strong> <strong>la</strong> formazione delle giunzioni tra gli elementi non deve mai su<strong>per</strong>are il valore di s/4bsp<strong>in</strong>otti diancoraggio(Tab.11)viti digiunzione(Tab.11)AVVERTENZA:<strong>in</strong>serire gli sp<strong>in</strong>otti <strong>in</strong>corrispondenza dei correnti(nel caso <strong>in</strong> cui non si possaforare <strong>la</strong> parete seguire le<strong>in</strong>dicazioni fornite <strong>per</strong> gestire lecriticità globali)Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 13/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO A STAMPELLA: partico<strong>la</strong>ri piedeSTOP-PR/SSoluzione con contrasto al piedeConfigurazione apicchetti su <strong>la</strong>to s<strong>in</strong>golograffa metallica suambo i <strong>la</strong>titavo<strong>la</strong> fissaggiochiodi <strong>per</strong>bloccaggio cunei(S)tavoloni 5 x 20chiodati su amboi <strong>la</strong>ti sul dormientee sui puntonidoppio cuneodi serraggiotravedi ancoraggioConfigurazione apicchetti accoppiati(A)dormientetavolone 5 x schiodati suripartitoriripartitoritavoloni 5 x 20 x 3sd<strong>in</strong>terasse picchettiancoraggio(vedi Tabel<strong>la</strong> 12)Configurazione a doppiotrave di contrasto(D)<strong>in</strong>fissionem<strong>in</strong> 50cmTabel<strong>la</strong> 12 - Interasse d dei picchetti di ancoraggio del<strong>la</strong> trave di contrasto al piede e configurazionePICCHETTI ANCORAGGIO R1 R2 R3spessore muro presidiato s m f<strong>in</strong>o a 0.6m tra 0.6-1.0m f<strong>in</strong>o a 0.6m tra 0.6-1.0m f<strong>in</strong>o a 0.6m tra 0.6-1.0mc<strong>la</strong>sse Ac<strong>la</strong>sse B1φ 26 ogni50 cm (S)1 φ 26 ogni60 cm (S)NOTA: a parità di <strong>in</strong>terasse tra i picchetti <strong>la</strong>ddove è consentita <strong>la</strong> configurazione (S) lo è anche <strong>la</strong> (A) e <strong>la</strong> (D) e <strong>la</strong>ddove è consentita <strong>la</strong> (A) lo è anche <strong>la</strong> (D)Soluzione con basamento al piede1 φ 26 ogni40 cm (S)1 φ 26 ogni50 cm (S)1 φ 26 ogni30 cm (S)1 φ 26 ogni40 cm (S)AVVERTENZA: a realizzazione eseguitaposizionare degli elementi di protezionesul<strong>la</strong> testa dei picchetti.1 φ 26 ogni25 cm (S)oppure40cm su duefile (A) o (D)1 φ 26 ogni30 cm (S)oppure50cm su duefile (A) o (D)1 φ 26 ogni12.5 cm (S)oppure ogni25cm su duefile (A) o (D)1 φ 26 ogni15 cm (S)oppure ogni30cm su duefile (A) o (D)1 φ 26 ogni10 cm (S)oppure ogni20cm su duefile (A) o (D)1 φ 26 ogni12.5cm (S)oppure ogni25cm su duefile (A) o (D)2apendenza delbasamentoapreparazionebasamento di appoggiocon scavo nel terrenoAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 14/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI RITEGNO A STAMPELLA: istruzioni schedaSTOP-PR/SSISTEMA DI PUNTELLAMENTO PER IL RITEGNO DI MASSE MURARIESCHEMA A STAMPELLACampo di utilizzoSistemi di puntel<strong>la</strong>mento <strong>per</strong> il ritegno di manufatti danneggiati a seguito di un terremoto.Indicazioni generaliLe o<strong>per</strong>e sono f<strong>in</strong>alizzate a contenere i movimenti di porzioni di manufatti <strong>in</strong> muratura portantecon spessore f<strong>in</strong>o ad un metro.Vengono proposti due schemi <strong>per</strong> i quali sono <strong>in</strong>differentemente applicabili le tabelle <strong>per</strong> ildimensionamento dei presidi.“H” rappresenta l’altezza tra il piano di riferimento (quota del piede) e il punto di appoggio, sul<strong>la</strong>parete da presidiare, del puntone su<strong>per</strong>iore. Tale punto di appoggio va scelto <strong>in</strong> corrispondenzadi un elemento di contrasto retrostante <strong>la</strong> parete (se presente) quale un so<strong>la</strong>io, una volta, unarco, un muro di sp<strong>in</strong>a al f<strong>in</strong>e di impedire lo sfondamento del<strong>la</strong> parete da v<strong>in</strong>co<strong>la</strong>re ad o<strong>per</strong>a deipuntelli.Scelto “H”, ne consegue il tipo di o<strong>per</strong>a R1, R2 o R3, che si differenzia <strong>per</strong> <strong>la</strong> crescentedimensione degli elementi (Tabel<strong>la</strong> 7 a pag. 9/15); nel caso <strong>in</strong> cui H > 7.0 m si sconsiglia l’usodel legno ord<strong>in</strong>ario e <strong>per</strong>tanto gli elementi da realizzare <strong>in</strong> legno <strong>la</strong>mel<strong>la</strong>re od acciaio vannodimensionati caso <strong>per</strong> caso.Individuato lo spessore “s m” di muro da presidiare (fasce f<strong>in</strong>o a 0.6 m e da 0.6 a 1 m), utilizzando<strong>la</strong> Tab. 8 di pag. 10/15 <strong>per</strong> R1, Tab. 9 di pag. 11/15 <strong>per</strong> R2 e Tab. 10 di pag. 12/15 <strong>per</strong> R3, sceltol’<strong>in</strong>terasse dei presidi “D”, <strong>la</strong> distanza del piede d’appoggio “B” e tenuto conto del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sseprestazionale (ricavata dall’Allegato 1), è immediatamente possibile determ<strong>in</strong>are <strong>la</strong> sezione deipuntoni e degli altri elementi.I presidi sono proposti, <strong>per</strong> quanto possibile con elementi di ugual sezione, <strong>per</strong> facilitare ilre<strong>per</strong>imento del materiale nonché l’efficace realizzazione delle connessioni tra gli elementistessi.A pag. 13/15 vengono evidenziate le pr<strong>in</strong>cipali criticità da gestire nel<strong>la</strong> realizzazione dell’o<strong>per</strong>a edi partico<strong>la</strong>ri esecutivi di alcune tra le più frequenti soluzioni di connessioni tra gli elementi e dicollegamenti nei v<strong>in</strong>coli.A pag. 14/15 sono riportati i partico<strong>la</strong>ri costruttivi di due soluzioni tipo di ancoraggio/contrasto alpiede.L’ancoraggio al piede deve <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re:- impedire lo sprofondamento nel terreno del basamento al piede dei puntoni;- impedire lo spostamento orizzontale verso l’esterno, dei puntoni.AVVERTENZATutti i valori dimensionali forniti nel<strong>la</strong> presente scheda sono da <strong>in</strong>tendersi come m<strong>in</strong>imo diprogetto. In fase esecutiva, <strong>in</strong> caso di <strong>in</strong>disponibilità di materiale, si possono utilizzare sezioni didimensione maggiore.Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPR 15/15


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPAGINA INTENZIONALMENTE VUOTA© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoVADEMECUM STOPPUNTELLATURA DICONTRASTO IN LEGNOSTOP-PCAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoEMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO 2009NUCLEO COORDINAMENTO OPERE PROVVISIONALIGRUPPO DI LAVORO PER LA REDAZIONE DEL VADEMECUM STOPIdeato e istituito dal Direttore Centrale <strong>per</strong> l’Emergenza e il Soccorso Tecnico <strong>in</strong>g. Sergio Basticon provvedimento prot. EM3064/5001-11 del 15.06.2009S.Grimaz (coord<strong>in</strong>atore)M.Cavriani, E.Mann<strong>in</strong>o, L.Munaro,M.Bellizzi, C.Bolognese, M.Cacio<strong>la</strong>i,A.D’Odorico, A.Maiolo, L.Ponticellicon <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di:F.Barazza, P.Malisan, A.MorettiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI CONTRASTO: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-PCTipi di c<strong>in</strong>ematismo da contrastare:ribaltamento fuori pianospanciamentoDescrizioneL’<strong>in</strong>tervento consiste nel realizzare una struttura dicontrasto tra fabbricati posti a distanza reciprocalimitata.AvvertenzeIl presente <strong>in</strong>tervento può essere effettuato solo sepreventivamente autorizzato dall’Autorità competente(S<strong>in</strong>daco o Prefetto) dal momento che può <strong>in</strong>nescarefenomeni di martel<strong>la</strong>mento <strong>in</strong> caso di replichesismiche.Obiettivo dell’o<strong>per</strong>a provvisionale: contrastare il ribaltamento/distacco del<strong>la</strong> parete <strong>per</strong>imetrale.CRITERI E PARAMETRI DI SCELTAH tot3ΔH21LLe puntel<strong>la</strong>ture di contrasto <strong>in</strong> legno di questa scheda sono applicabili nei seguenti scenari:L f<strong>in</strong>o a 8.0 m, H tot f<strong>in</strong>o a 9.0m, ΔH f<strong>in</strong>o a 4.0m(vedi soluzioni sotto valide f<strong>in</strong>o a 3 impalcati di <strong>in</strong>terpiano)Per L su<strong>per</strong>iore a 8.0 m, ΔH su<strong>per</strong>iore a 4.0m, <strong>per</strong> pareti da contrastare portanti con più di treimpalcati di <strong>in</strong>terpiano o con H tot maggiore di 9.0m è necessario ricorrere ad altre soluzioniSCENARIOSOLUZIONELa parete dasostenere ha unaaltezza uguale o<strong>in</strong>feriore alfabbricato dicontrastoparete dasostenerefabbricato dicontrastofabbricato dicontrastoparete dasostenerePCONTRASTOALLA PARILa parete dasostenereè più alta delfabbricato dicontrastoparete da sostenerefabbricato dicontrastoSCONTRASTOCON SCARICOAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPC 1/14


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del fuocoCONTRASTO ALLA PARI: configurazioni tipoSTOP-PCPCONTRASTOALLA PARIH toths mLCONFIGURAZIONI TIPOPa b cL ≤ h h < L ≤ 1.5h 1.5h < L ≤ 2h1parete dasostenerefabbricato dicontrastoparete dasostenerefabbricato dicontrastoparete dasostenerefabbricato dicontrastoContrasto alprimo impalcatoH tot =hB=LiiB≤hLiiB ≤hL1a 1b 1cii2parete dasostenerefabbricato dicontrastoparete dasostenerefabbricato dicontrastoparete dasostenerefabbricato dicontrastoContrasto alsecondo impalcatoH tothhB=LiiB ≤hLiiB ≤hLii2a 2b 2cparete dasostenerefabbricato dicontrastoparete dasostenerefabbricato dicontrastoparete dasostenerefabbricato dicontrasto3hContrasto alterzo impalcatoH tothhB=LiiB ≤hLiiB ≤hLii3a 3b 3cAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPC 2/14


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCONTRASTO IN SCARICO: schemi di progettoSTOP-PCSCONTRASTOCON SCARICOH toths mLCONFIGURAZIONI TIPOSa b cL ≤ h h < L ≤ 1.5h 1.5h < L ≤ 2h2Imposta su<strong>per</strong>iore del contrasto<strong>in</strong> scarico al secondo impalcatoH tothhparete dasostenereB=Lfabbricato dicontrastoiiparete dasostenereB≤hLfabbricato dicontrastoiiparete dasostenereB≤hLfabbricato dicontrastoii2a 2b 2c3parete dasostenereparete dasostenereparete dasostenereImposta su<strong>per</strong>iore del contrasto<strong>in</strong> scarico al terzo impalcatoH tothhhB=Lfabbricato dicontrastoiiB≤hLfabbricato dicontrastoiiB≤hLfabbricato dicontrasto3a 3b 3ciiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPC 3/14


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCONTRASTO ALLA PARI: dimensionamentoSTOP-PCParametri geometrici e nomenc<strong>la</strong>turadi riferimento <strong>per</strong> il dimensionamentomorali dicontroventotavo<strong>la</strong>todi protezioneparete dasostenerefabbricato dicontrastorittodiagonalesecondariahtraversodiagonalepr<strong>in</strong>cipaletraversoH toths mB ≤hLiicorrente diripartizionePart.1longheronePart.2Part.3corrente diripartizionelongherone a terradormienteI partico<strong>la</strong>ri costruttivi sono riportatialle pag<strong>in</strong>e dal<strong>la</strong> 8/14 al<strong>la</strong> 12/14Tabel<strong>la</strong> 1 - Dimensionamento degli elementi pr<strong>in</strong>cipali delle puntel<strong>la</strong>ture di contrasto al<strong>la</strong> pariPAltezzacomplessivaH tot (m)Spessore max parete dasostenere:s m ≤ 0.6 mSezione(cmxcm)Dimensionamento di RITTI, TRAVERSI, LONGHERONI, DIAGONALI PRINCIPALIC<strong>la</strong>sse prestazionale A * C<strong>la</strong>sse prestazionale B *Interassei (m)Spessore max parete dasostenere:0.6 m < s m ≤ 1.0 mSezione(cmxcm)Interassei (m)Spessore max parete dasostenere:s m ≤ 0.6 mSezione(cmxcm)Interassei (m)Spessore max parete dasostenere:0.6 m < s m ≤ 1.0 mSezione(cmxcm)Interassei (m)6m


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCONTRASTO IN SCARICO: dimensionamentoSTOP-PCParametri geometrici e nomenc<strong>la</strong>turadi riferimento <strong>per</strong> il dimensionamentoPart.4traversodiagonale pr<strong>in</strong>cipaleParete dasosteneremorali di controventoelemento di bloccoPart.5hFabbricato dicontrastodiagonale secondariadiagonale pr<strong>in</strong>cipaleH tothtraversorittotavo<strong>la</strong>to di protezionetraversohs mB ≤hLiicorrente diripartizionePart.1longheronePart.2corrente diripartizionetraversoPart.3longherone a terradormienteI partico<strong>la</strong>ri costruttivi sono riportatialle pag<strong>in</strong>e dal<strong>la</strong> 8/14 al<strong>la</strong> 12/14Tabel<strong>la</strong> 2 - Dimensionamento degli elementi pr<strong>in</strong>cipali delle puntel<strong>la</strong>ture di contrasto <strong>in</strong> scaricoSAltezzacomplessivaH tot (m)Dimensionamento di RITTI, TRAVERSI, LONGHERONI, DIAGONALI PRINCIPALI, ELEMENTI DI BLOCCOSpessore max parete dasostenere:s m ≤ 0.6 mSezione(cmxcm)C<strong>la</strong>sse prestazionale A * C<strong>la</strong>sse prestazionale B *Interassei (m)Spessore max parete dasostenere:0.6 m < s m ≤ 1.0 mSezione(cmxcm)Interassei (m)Spessore max parete dasostenere:s m ≤ 0.6 mSezione(cmxcm)Interassei (m)Spessore max parete dasostenere:0.6 m < s m ≤ 1.0 mSezione(cmxcm)Interassei (m)6m


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI CONTRASTO: criticità e criteri di gestioneSTOP-PCCriticitàLo scarico dei puntelli di contrasto potrebbe <strong>in</strong>sisteresu pareti non <strong>in</strong> grado di sopportare <strong>la</strong> sp<strong>in</strong>taCriterio di gestione del<strong>la</strong> criticità:impostare i puntelli di contrasto <strong>in</strong> corrispondenzadei muri di sp<strong>in</strong>a del fabbricato di contrastoPiantaPiantaCriticità:Lo scarico del<strong>la</strong> puntel<strong>la</strong>tura sul<strong>la</strong> parete del fabbricato dicontrasto potrebbe produrre concentrazioni di sforzoCriterio <strong>per</strong> gestire <strong>la</strong> criticità:Nel caso <strong>in</strong> cui non sia possibile impostare i puntelli dicontrasto <strong>in</strong> corrispondenza dei muri di sp<strong>in</strong>a delfabbricato di contrasto costruire dei controventi diirrigidimento sul piano orizzontale <strong>in</strong> modo da creareun sistema retico<strong>la</strong>re sufficientemente rigido <strong>in</strong> gradodi trasferire il carico sui muri di sp<strong>in</strong>a. A tale scopo sipossono realizzare controventi di piano con elementidi sezione m<strong>in</strong>ima 10x10 cmOrizzontamenti dei due fabbricati al<strong>la</strong> stessa quotaPiantaPiantaCriterio realizzativo:impostare i traversi e i diagonali pr<strong>in</strong>cipali deipuntelli di contrasto <strong>in</strong> corrispondenza degliorizzontamenti dei due fabbricatiSezione verticaleOrizzontamenti dei due fabbricati a quote diverseCriticità:lo scarico del<strong>la</strong> puntel<strong>la</strong>tura sul<strong>la</strong> parete del fabbricato dicontrasto potrebbe produrre concentrazioni di sforzo <strong>in</strong>zone diverse dalle fasce di imposta degli orizzontamentidel fabbricato di contrastoSezione verticaleCriterio <strong>per</strong> gestire <strong>la</strong> criticità:impostare i traversi e <strong>la</strong> sommità dei diagonali pr<strong>in</strong>cipalidei puntelli di contrasto <strong>in</strong> corrispondenza degliorizzontamenti del fabbricato da contrastare e realizzareun elemento ripartitore verticaleLEGENDAParete da contrastareFabbricato di contrastoAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPC 6/14


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI CONTRASTO: <strong>sicurezza</strong> degli o<strong>per</strong>atoriSTOP-PCCriticitàLa tipologia di scenario presenta partico<strong>la</strong>ricriticità <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>sicurezza</strong> degli o<strong>per</strong>atori <strong>in</strong> quantoattivazione del meccanismo di col<strong>la</strong>sso del<strong>la</strong> paretenon consente un’agile evacuazione dell’areaSezione verticaleCriterio di gestione del<strong>la</strong> criticità:Costruire <strong>la</strong> puntel<strong>la</strong>tura assemb<strong>la</strong>ndo porzionimodu<strong>la</strong>ri realizzate <strong>in</strong> zona di <strong>sicurezza</strong>PREDISPOSIZIONE ELEMENTI E ASSEMBLAGGIOtraversodiagonale su<strong>per</strong>ioreelemento di bloccocorrenti diripartizionelongheronilongheroni a terrarittotraversosottostrutturaripartitrice del caricoCriteri di predisposizione elementi:1 - rilievo dei parametri di progetto2 - preparazione del<strong>la</strong> sottostrutturaripartitirice <strong>in</strong> zona di <strong>sicurezza</strong>Sezione verticaleCriteri di assemb<strong>la</strong>ggio:1 – posizionare i ritti e correnti <strong>la</strong>to parete da sostenere e lesottostrutture e i correnti ripartitori <strong>la</strong>to fabbricato di contrasto2 – posizionare i traversi3 – posizionare i diagonali su<strong>per</strong>iori e egli elementi di blocco4 – posizionare il tavo<strong>la</strong>to di protezione5 – completare l’o<strong>per</strong>a con gli altri elementiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPC 7/14


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI CONTRASTO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-PCPartico<strong>la</strong>re 1ANCORAGGIO DEL BASAMENTO LATO PARETE DA SOSTENEREANCORAGGIOALLA BASECON CONTRASTOFUORI TERRASEZIONEVERTICALErittocorrenti di ripartizione (tavoloni 5 x 20 cm)cuneopicchetti φ 26 ogni 50 cmlongherone a terrapicchetti φ 26 ogni 50 cmrittoPIANTAcuneilongherone a terracorrente di ripartizione(tavoloni 5 x 20 cm)Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPC 8/14


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI CONTRASTO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-PCPartico<strong>la</strong>re 2ANCORAGGIO DEL BASAMENTO ZONA MONTANTE INTERMEDIOANCORAGGIOALLA BASECON CONTRASTOFUORI TERRAlongheronea terrarittodiagonali secondari(2 tavoloni 5 x 20 cm)picchetto φ 26ogni 50 cmdormienteSEZIONE VERTICALEpicchetto φ 26ogni 50 cmrittodiagonale secondario(tavolone 5 x 20 cm)dormientelongheronea terradiagonale secondario(tavolone 5 x 20 cm)PIANTAAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPC 9/14


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI CONTRASTO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-PCPartico<strong>la</strong>re 3ANCORAGGIO DEL BASAMENTO LATO FABBRICATO DI CONTRASTOANCORAGGIOALLA BASECON CONTRASTOFUORI TERRArittodiagonale pr<strong>in</strong>cipalepicchetti φ 26 ogni 50 cmcorrenti di ripartizione(tavoloni 5 x 20 cm)dormientelongherone a terraSEZIONE VERTICALEpicchetti φ 26 ogni 50 cmcorrenti di ripartizione(tavoloni 5 x 20 cm)diagonale pr<strong>in</strong>cipalerittoPIANTAlongherone a terraAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPC 10/14


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI CONTRASTO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-PCPartico<strong>la</strong>re 4NODO SUPERIORE DIAGONALE PRINCIPALE DI SCARICONODO DI GIUNZIONEDEL DIAGONALESUPERIORE SULRITTO VERTICALELATO PARETEDA CONTRASTARErittograffalongheronecorrente conmorale 10 x 10 cmcontrovento conmorale 10 x 10 cmcorrentedi ripartizionediagonalepr<strong>in</strong>cipalediagonalesecondariacorrente conmorale 10 x 10 cmcontrovento conmorale 10 x 10 cmSEZIONE VERTICALErittocorrente conmorale 10 x 10 cmlongheronecorrentedi ripartizionediagonalepr<strong>in</strong>cipalecorrente conmorale 10 x 10 cmcontrovento conmorale 10 x 10 cmuno sopra e unosotto i diagonalipr<strong>in</strong>cipaliPIANTAdiagonalepr<strong>in</strong>cipalediagonalesecondariaAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPC 11/14


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI CONTRASTO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-PCPartico<strong>la</strong>re 5NODO INFERIORE DIAGONALE PRINCIPALE DI SCARICONODO DI GIUNZIONEDEL DIAGONALESUPERIORE SULTRAVERSO DICONTRASTOdiagonalesecondariacontrovento conmorale 10 x 10 cmcorrente conmorale 10 x 10 cmcontrovento conmorale 10 x 10 cmtraversodiagonalepr<strong>in</strong>cipalegraffacorrente conmorale 10 x 10 cmelemento dicontrastotraverso!!ATTENZIONEL’elemento dicontrasto deveessere ammorsato altraverso sottostante<strong>per</strong> impedire uneventuale suosollevamento a causadelle sp<strong>in</strong>te del<strong>la</strong>diagonale pr<strong>in</strong>cipalesu<strong>per</strong>iore. M<strong>in</strong>imo unbullone φ10/50cm conrondel<strong>la</strong> su ambo leteste.controvento conmorale 10 x 10 cmSEZIONE VERTICALEcorrenterittodiagonalepr<strong>in</strong>cipaleelemento dicontrastocorrente conmorale 10 x 10 cmcontrovento conmorale 10 x 10 cmelemento dicontrastodiagonalesecondariadiagonalepr<strong>in</strong>cipalePIANTAAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPC 12/14


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI CONTRASTO: fasi realizzativeSTOP-PCFase 1 – Realizzazione deigraticci di ripartizioneFase 2 – Collegamentotrasversale dei graticciFase 3 – Completamentodegli elementi di contrastoFase 4 – Costruzione deicontroventi e del tavo<strong>la</strong>todi protezioneAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPC 13/14


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI CONTRASTO: istruzioni d’usoSTOP-PCCampo di utilizzo:L’o<strong>per</strong>a provvisionale è utilizzabile <strong>per</strong> fabbricati <strong>in</strong> muratura f<strong>in</strong>o a 9 metri di altezza, <strong>per</strong>spessori murari f<strong>in</strong>o a 1 m e <strong>per</strong> altezza massima del<strong>la</strong> parete da contrastare di 8m.La distanza reciproca tra i fabbricati non può su<strong>per</strong>are il doppio dell’<strong>in</strong>terpiano (h).Il sistema di ritegno a cui fa riferimento <strong>la</strong> presente scheda è <strong>in</strong> legno.Indicazioni generaliLa realizzazione dell’o<strong>per</strong>a provvisionale deve essere preventivamente autorizzata dall’Autoritàcompetente (S<strong>in</strong>daco o Prefetto). Essa può determ<strong>in</strong>are ulteriori fenomeni di danneggiamento aseguito di repliche sismiche. Condizione <strong>per</strong> l’impiego del sistema di cui al<strong>la</strong> presente scheda èche il fabbricato impiegato <strong>per</strong> il contrasto sia <strong>in</strong> buone condizioni. Verificare <strong>la</strong> correttarisoluzione delle criticità secondo le <strong>in</strong>dicazioni riportate a pag. 6/14.Istruzioni di utilizzo del<strong>la</strong> schedaVerificato il campo di applicazione del<strong>la</strong> scheda e <strong>in</strong>dividuata <strong>la</strong> tipologia di <strong>in</strong>tervento daeffettuare (contrasto al<strong>la</strong> pari o contrasto con scarico, pag. 1/14), si <strong>in</strong>dividua <strong>la</strong> configurazionetipo del<strong>la</strong> struttura di contrasto a partire dalle dimensioni geometriche che caratterizzano ilsistema (pagg. 2-3/14).A pag. 4/14 sono riportate le tabelle <strong>per</strong> il dimensionamento dei vari elementi del<strong>la</strong> puntel<strong>la</strong>tura dicontrasto al<strong>la</strong> pari (P).A pag. 5/14 sono riportate le tabelle <strong>per</strong> il dimensionamento dei vari elementi del<strong>la</strong> puntel<strong>la</strong>tura dicontrasto <strong>in</strong> scarico (S).Il dimensionamento viene effettuato a partire dal<strong>la</strong> tipologia di <strong>in</strong>tervento da effettuare (P o S),dall’altezza totale dell’edificio da contrastare (H tot), dallo spessore delle pareti da sostenere (s m)e dal<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse prestazionale richiesta <strong>per</strong> <strong>la</strong> zona d’<strong>in</strong>tervento (vedi Allegato 1).Nelle pagg. 6-7/14 sono evidenziate le pr<strong>in</strong>cipali criticità e sono forniti criteri <strong>per</strong> gestire lepr<strong>in</strong>cipali criticità connesse al<strong>la</strong> realizzazione dell’o<strong>per</strong>a.Nel<strong>la</strong> pagg. 8-12/14 vengono riportati alcuni partico<strong>la</strong>ri <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>e di contrasto.Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFPC 14/14


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoVADEMECUM STOPPUNTELLATURA DI SOSTEGNOE SBADACCHIATURA APERTURESTOP-SAAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoEMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO 2009NUCLEO COORDINAMENTO OPERE PROVVISIONALIGRUPPO DI LAVORO PER LA REDAZIONE DEL VADEMECUM STOPIdeato e istituito dal Direttore Centrale <strong>per</strong> l’Emergenza e il Soccorso Tecnico <strong>in</strong>g. Sergio Basticon provvedimento prot. EM3064/5001-11 del 15.06.2009S.Grimaz (coord<strong>in</strong>atore)M.Cavriani, E.Mann<strong>in</strong>o, L.Munaro,M.Bellizzi, C.Bolognese, M.Cacio<strong>la</strong>i,A.D’Odorico, A.Maiolo, L.Ponticellicon <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di:F.Barazza, P.Malisan, A.MorettiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoSOSTEGNO E SBADACCHIATURA APERTURE: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-SAParete <strong>per</strong>imetraleParete <strong>in</strong>termediaffdds mHLs mHLTabel<strong>la</strong> 1 – Dimensionamento degli elementi (ritti, puntoni e traversi)fasciaso<strong>la</strong>iogravantefs mf<strong>in</strong>o a 0.4 m 0.4 - 0.6 m 0.6 - 0.8 m 0.8 - 1.0 msistema s<strong>in</strong>golo sistema doppio sistema doppio sistema doppio sistema doppioA<strong>per</strong>turestretteA<strong>per</strong>ture<strong>la</strong>rgheL ≤1.0 m1.0 m


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoSOSTEGNO E SBADACCHIATURA APERTURE: istruzioni schedaSTOP-SASISTEMA DI PUNTELLAMENTO DI SOSTEGNOE SBADACCHIATURA DI APERTURECampo di utilizzoSistemi di puntel<strong>la</strong>mento <strong>per</strong> il sostegno di masse murarie <strong>in</strong> Comuni <strong>in</strong>teressati dadanneggiamento a seguito di un terremoto.Indicazioni generaliLe o<strong>per</strong>e sono f<strong>in</strong>alizzate a raccogliere i carichi verticali delle masse murarie <strong>in</strong> condizioni diequilibrio precario e a trasferirli a livello <strong>in</strong>feriore su zone idonee a riceverli.Partico<strong>la</strong>re attenzione deve essere posta <strong>per</strong> def<strong>in</strong>ire nel<strong>la</strong> parte sottostante all’a<strong>per</strong>tura, <strong>per</strong>quanto possibile, uno stato tensionale simile a quello esistente prima del dissesto.In caso di necessità il sistema di puntel<strong>la</strong>mento deve riprist<strong>in</strong>are anche una resistenza al<strong>la</strong>deformazione <strong>la</strong>terale. In tal caso il sistema deve essere irrigidito <strong>per</strong> garantire una adeguata<strong>in</strong>deformabilità d’<strong>in</strong>sieme.Per semplificare le procedure di approvvigionamento e facilitare gli assemb<strong>la</strong>ggi <strong>in</strong> fase direalizzazione si è scelto di utilizzare solo elementi di sezione quadrata e tutti del<strong>la</strong> stessasezione.Istruzioni <strong>per</strong> l’uso del<strong>la</strong> schedaNote le dimensioni geometriche dell’a<strong>per</strong>tura (altezza “H” e <strong>la</strong>rghezza “L”), lo spessore “s m”del<strong>la</strong>muratura da presidiare e <strong>la</strong> lunghezza del<strong>la</strong> fascia di so<strong>la</strong>io gravante sull’a<strong>per</strong>tura, dal<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> 1di pag. 2/3 si ricava <strong>la</strong> sezione da utilizzare <strong>per</strong> gli elementi del sistema di puntel<strong>la</strong>mento.Per i casi aventi spessore s mdel<strong>la</strong> parete da presidiare f<strong>in</strong>o a 0.4 m, è possibile scegliere seutilizzare il sistema s<strong>in</strong>golo o doppio.AVVERTENZATutti i valori dimensionali forniti nel<strong>la</strong> presente scheda sono da <strong>in</strong>tendersi come m<strong>in</strong>imo diprogetto. In fase esecutiva, <strong>in</strong> caso di <strong>in</strong>disponibilità di materiale si possono utilizzare sezioni didimensione maggiore.Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSA 3/3


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPAGINA INTENZIONALMENTE VUOTA© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoVADEMECUM STOPPUNTELLATURA DISOSTEGNO SOLAI E BALCONISTOP-SBAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoEMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO 2009NUCLEO COORDINAMENTO OPERE PROVVISIONALIGRUPPO DI LAVORO PER LA REDAZIONE DEL VADEMECUM STOPIdeato e istituito dal Direttore Centrale <strong>per</strong> l’Emergenza e il Soccorso Tecnico <strong>in</strong>g. Sergio Basticon provvedimento prot. EM3064/5001-11 del 15.06.2009S.Grimaz (coord<strong>in</strong>atore)M.Cavriani, E.Mann<strong>in</strong>o, L.Munaro,M.Bellizzi, C.Bolognese, M.Cacio<strong>la</strong>i,A.D’Odorico, A.Maiolo, L.Ponticellicon <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di:F.Barazza, P.Malisan, A.MorettiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLI DI SOSTEGNO SOLAI E BALCONI: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-SBTipi di movimento da contrastare:tras<strong>la</strong>zione/abbassamento o eccessiva <strong>in</strong>flessioneZona fessurazioneSOLAIOZona fessurazioneBALCONEDescrizioneInflessione/abbassamento eccessivo del so<strong>la</strong>io <strong>per</strong> effetto del<strong>la</strong>componente dell’accelerazione sismica verticale o <strong>per</strong> causa diun sovraccarico o <strong>per</strong> degrado dei materiali costitutivi.I dissesti si possono manifestare:a) <strong>per</strong> balconi: con rotazione del<strong>la</strong> soletta e formazione di unafessura longitud<strong>in</strong>ale nel<strong>la</strong> parte estradossale del<strong>la</strong> zona diammorsamento al<strong>la</strong> parete del<strong>la</strong> soletta del balcone;b) <strong>per</strong> so<strong>la</strong>i: con deformazione del so<strong>la</strong>io verso il basso epossibili fessurazioni <strong>in</strong>tradossali <strong>in</strong> prossimità del<strong>la</strong> mezzeriadel<strong>la</strong> campata o estradossali alle estermità.Obiettivo dell’o<strong>per</strong>a provvisionale:scaricare il carico gravante sull’elemento contrastandone le deformazioniPUNTELLATURA DI SOLAI: SOLUZIONI TIPO E CRITERI DI SCELTASCENARIO• Possibilità di costruzione di una nuova l<strong>in</strong>ea di scaricof<strong>in</strong>o al basamento• Presenza di un basamento su cui scaricare i carichi• Sostegno del so<strong>la</strong>io <strong>in</strong>teressato e di quelli sottostanti• Rapidità di esecuzione• Impossibilità/<strong>in</strong>opportunità di costruzione di una nuova l<strong>in</strong>ea discarico f<strong>in</strong>o al basamento• Impossibilità di occupare i piani sottostanti• Disponibilità di elementi portanti su cui scaricare il caricoSCREAZIONE NUOVA LINEA DI SCARICO T RIPRISTINO DEL TRASFERIMENTO DEL CARICOvedi STOP-SB/S (pag. 2/10) vedi STOP-SB/T (pag. 8/10)SOLUZIONEAVVERTENZE: modalità di posa <strong>in</strong> o<strong>per</strong>a del<strong>la</strong> nuova l<strong>in</strong>ea di scaricoNel caso <strong>in</strong> cui sia necessario puntel<strong>la</strong>re so<strong>la</strong>i <strong>in</strong>termedi, l’azione di contrasto dovrà essere affidata f<strong>in</strong> da subito albasamento e non al so<strong>la</strong>io sottostante. Nel<strong>la</strong> costruzione del puntello bisognerà qu<strong>in</strong>di partire dal livello più basso f<strong>in</strong>oa raggiungere il so<strong>la</strong>io dissestato (vedi schemi seguenti)132231NO NO SI1-2-3 : sequenza di posa <strong>in</strong> o<strong>per</strong>a dei puntelliAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSB 1/10


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI SOSTEGNO SOLAI SCHEMA “S”: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-SB/SSchemi tipologiciLNomenc<strong>la</strong>tura e parametri geometrici di riferimentoS(orditura)L : luce del so<strong>la</strong>ioi : <strong>in</strong>terasse trasversale puntelliH : altezza di <strong>in</strong>terpianoS1 PUNTELLATURA SINGOLA S2 PUNTELLATURA DOPPIA PARALLELA S3 PUNTELLATURA TRIPLA PARALLELALLLtrave ditrave ditrave disostegnosostegnosostegnoHHHiiiipuntelloipuntelloipuntelloL/3 L/3 L/3L/4 L/4 L/4 L/4Tabel<strong>la</strong> 1 - Dimensionamento del sistema di sostegno <strong>in</strong> legnoSezione del puntello e del<strong>la</strong> trave di sostegno (cmxcm) – [schema tipologico]H f<strong>in</strong>o a 4 mi (m)L (m)L ≤ 3.0m 3.0m < L ≤ 4.0m 4.0m < L ≤ 5.0m 5.0m < L ≤ 6.0m 6.0m < L ≤ 7.0m1.0 13x13-[S1] 13x13-[S1] 13x13-[S2] 13x13-[S3] 13x13-[S3]1.5 13x13-[S1] 13x13-[S2] 13x13-[S3] 15x15-[S3] n.c.2.0 15x15-[S2] 15x15-[S2] 15x15-[S3] n.c. n.c.2.5 15x15-[S3] n.c. n.c. n.c. n.c.H 4 - 6 mPer altezze su<strong>per</strong>iori a 4 m lo schema S1 non è utilizzabile.È possibile fare riferimento agli schemi S2 e S3 di sezione pari a quel<strong>la</strong> <strong>in</strong>dicata <strong>per</strong> H < 4m <strong>in</strong>troducendo <strong>per</strong>ò elementirompitratta <strong>in</strong> entrambe le direzioni (n.2 tavole 2.5x12 fissate con n.3 chiodi l=80 mm a metà dell’altezza del puntello) al f<strong>in</strong>edi ridurre <strong>la</strong> lunghezza libera di <strong>in</strong>flessione.Tabel<strong>la</strong> 2 - Dimensionamento del sistema di sostegno con trave <strong>in</strong> legno e puntelli metalliciSezione trave (cmxcm) – C<strong>la</strong>ssificazione puntello (secondo UNI EN 1065) - [schema tipologico]i (m)L (m)L ≤ 3.0m 3.0m < L ≤ 4.0m 4.0m < L ≤ 5.0m 5.0m < L ≤ 6.0m 6.0m < L ≤ 7.0m1.0 13x13-C30-[S1] 13x13-C30-[S2] 13x13-E30-[S2] 13x13-E30-[S3] 13x13-E30-[S3]H< 3 mH= 3-4 mH= 4-5 m1.5 13x13-E30-[S1] 13x13-E30-[S2] 13x13-E30-[S3] n.c. n.c.2.0 15x15-E30-[S2] 15x15-C30-[S3] n.c. n.c. n.c.2.5 15x15-E30-[S3] n.c. n.c. n.c. n.c.1.0 13x13-D40-[S1] 13x13-D40-[S2] 13x13-E40-[S2] 13x13-E40-[S3] 13x13-E40-[S3]1.5 13x13-E40-[S1] 13x13-E40-[S2] 13x13-E40-[S3] n.c. n.c.2.0 15x15-E40-[S2] 15x15-E40-[S3] n.c. n.c. n.c.2.5 15x15-E40-[S3] n.c. n.c. n.c. n.c.1.0 13x13-D50-[S1] 13x13-D50-[S2] 13x13-E50-[S2] 13x13-E50-[S3] 13x13-E50-[S3]1.5 13x13-E50-[S1] 13x13-E50-[S2] 13x13-E50-[S3] n.c. n.c.2.0 15x15-E50-[S2] 15x15-E50-[S3] n.c. n.c. n.c.2.5 15x15-E50-[S3] n.c. n.c. n.c. n.c.n.c. - non contemp<strong>la</strong>to: necessita di una progettazione specificaAVVERTENZA: fissare il puntello metallico al<strong>la</strong> trave di legno su<strong>per</strong>iore utilizzando 1 chiodo <strong>per</strong> ogni foro predisposto sul<strong>la</strong> basettaAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSB 2/10


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI SOSTEGNO BALCONI: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-SB/SSchema tipologicoNomenc<strong>la</strong>tura e parametri geometrici di riferimentoL : aggetto dello sbalzo (max 3 m)i : <strong>in</strong>terasse trasversale puntelliH : altezza di <strong>in</strong>terpianoLTabel<strong>la</strong> 3 - Dimensionamento trave di sostegno e puntelli <strong>in</strong> legnoHL (m)i (m)H f<strong>in</strong>o a 4 metriL ≤1.0m 1.0m


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI SOSTEGNO IN LEGNO: gestione criticitàSTOP-SB/SCriticitàc1traveapuntelloa1bCriticità globalia, b - possibile ribaltamento/<strong>in</strong>stabilizzazione <strong>la</strong>teralec - possibile effetto di martel<strong>la</strong>mento/ritiro tra puntello edelemento sostenutoCriticità locali2,32,31 - possibile sconnessione del nodo puntello/trave2 - possibile scarico del puntello3 - cedimento <strong>per</strong> eccessiva concentrazione del carico al piedeIndicazioni <strong>per</strong> gestire le criticità globali e locali di SISTEMI INTEGRALMENTE IN LEGNOPUNTELLATURA SOLAIPUNTELLATURA BALCONIcontroventi(tavole 2.5x12)trave disostegnopuntelloaSezione longitud<strong>in</strong>aleVista longitud<strong>in</strong>aletraversocontroventi(tavole 2.5x12)trave disostegnopuntellobSezione trasversaleVista <strong>la</strong>teralePredisposizione di controventi <strong>per</strong> <strong>la</strong> stabilizzazione <strong>in</strong> direzione longitud<strong>in</strong>ale e trasversale. Per i controventi possonoutilizzarsi n.2 tavole 2.5x12 fissate con n.3 chiodi l = 80 mm. Per il traverso si utilizzano elementi di dimensioni pari aquelle dei puntelli.1223tavo<strong>la</strong> 2.5x12trave disostegnotavo<strong>la</strong> 2.5x123+3 chiodi l=80 mmad ogni estremità2+2 chiodil=60 mmtavolone5x20 cmcdoppio cuneo <strong>per</strong> <strong>la</strong><strong>messa</strong> <strong>in</strong> contrastodormienteripartitorestessasezionedel puntello2+2 chiodil=60 mmpuntellobasamento <strong>in</strong> grado disopportare il carico trasmessodal puntello senza significativicedimenti o deformazionibasamento che puòcedere o deformarsi<strong>in</strong> modo significativo sotto il caricotrasmesso dal puntelloAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSB 4/10


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI SOSTEGNO LEGNO/ACCIAIO: gestione criticitàSTOP-SB/SCriticitàc1puntellotraveaa1bCriticità globalia, b - possibile ribaltamento/<strong>in</strong>stabilizzazione <strong>la</strong>teralec - possibile effetto di martel<strong>la</strong>mento/ritiro tra puntello edelemento sostenutoCriticità locali221 - possibile sconnessione del nodo puntello/trave2 - possibile scarico del puntello3 - cedimento <strong>per</strong> eccessiva concentrazione del carico al piedeIndicazioni <strong>per</strong> gestire le criticità globali e locali di SISTEMI CON PUNTELLI IN ACCIAIOPUNTELLATURA SOLAIaPUNTELLATURA BALCONIcontroventotuboirrigidimentolongitud<strong>in</strong>aletubo irrigidimentolongitud<strong>in</strong>aleSezione longitud<strong>in</strong>aleVista longitud<strong>in</strong>aletuboirrigidimento<strong>la</strong>teralecontroventocontroventobtubo irrigidimento<strong>la</strong>teraleSezione trasversaleVista <strong>la</strong>teralePredisposizione tubi <strong>in</strong> acciaio con giunti (sistema tubo e giunto) da v<strong>in</strong>co<strong>la</strong>re (b) al tratto <strong>in</strong> estensione dei puntelli<strong>per</strong> impedire c<strong>in</strong>ematismi <strong>in</strong> direzione longitud<strong>in</strong>ale e trasversale. Contrastare i correnti longitud<strong>in</strong>ali mediantebasette rego<strong>la</strong>bili (a) poggianti su idonei elementi verticali (pi<strong>la</strong>stri, murature portanti)133trave di sostegnon. 1 chiodi/forol m<strong>in</strong> = 60 mmn. 1 chiodi/forol m<strong>in</strong> =60 mmdormienteripartitorestessasezionedel<strong>la</strong> travedi sostegno2cAvvitamento puntello<strong>per</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> contrastotavo<strong>la</strong> 5 x 20 cmbasamento <strong>in</strong> grado di sopportare ilcarico trasmesso dal puntello senzasignificativi cedimenti o deformazionibasamento che può cedere odeformarsi <strong>in</strong> modo significativosotto il carico trasmesso dal puntelloAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSB 5/10


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI SOSTEGNO SOLAI E BALCONI: puntelli telescopici <strong>in</strong> acciaioSTOP-SB/SUTILIZZO DI PUNTELLI TELESCOPICI REGOLABILI IN ACCIAIOIndicazioni generaliIl DM 06/08/2004 def<strong>in</strong>isce conformi alle vigenti norme i puntelli telescopici rego<strong>la</strong>bili <strong>in</strong> acciaio, alle seguenticondizioni:• i puntelli siano costruiti conformemente al<strong>la</strong> norma tecnica UNI EN 1065;• il costruttore sia <strong>in</strong> possesso delle certificazioni di conformità, ri<strong>la</strong>sciate <strong>in</strong> base al<strong>la</strong> norma tecnica di cui sopra,emesse da un <strong>la</strong>boratorio ufficiale;• i puntelli telescopici siano accompagnati da un foglio o libretto recante:· una breve descrizione con l’<strong>in</strong>dicazione degli elementi costituenti comprensiva del<strong>la</strong> designazione previstadal<strong>la</strong> norma UNI EN 1065;· le <strong>in</strong>dicazioni utili <strong>per</strong> un corretto impiego;· le istruzioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> manutenzione e conservazione;· gli estremi dei certificati delle prove previste dal<strong>la</strong> norma UNI EN 1065;· una dichiarazione del costruttore di conformità al DM 06/08/2004.Per quanto sopra, è essenziale <strong>in</strong>nanzitutto verificare <strong>la</strong> rispondenza dei puntelli al decreto e successivamentes<strong>in</strong>cerarsi che i puntelli siano adeguati al carico da sostenere.A tal f<strong>in</strong>e, si sottol<strong>in</strong>ea che ogni puntello deve essere marcato con le <strong>in</strong>formazioni seguenti:- conformità al<strong>la</strong> norma UNI EN 1065;- nome o marchio di fabbrica del costruttore del puntello;- anno di costruzione (ultime due cifre);- c<strong>la</strong>ssificazione <strong>in</strong> base al<strong>la</strong> norma UNI EN 1065 (es. C30, D40, E40, E50 …).Legenda1. Basetta2. Tubo esterno3. Tubo <strong>in</strong>terno4. Dispositivo di rego<strong>la</strong>zionedel<strong>la</strong> lunghezza4.1 Sp<strong>in</strong>a collegata4.2 Ghiera filettata4.3 Maniglia5. Foro centrale6. Fori di connessione7. Foro <strong>per</strong> <strong>la</strong> sp<strong>in</strong>aParti costituenti un puntello metallico(da UNI EN 1065)Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSB 6/10


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI SOSTEGNO SOLAI E BALCONI: istruzioni schedaSTOP-SB/SPUNTELLATURA SOLAI – SCHEMA “S”Ipotesi di baseL’o<strong>per</strong>a provvisionale è stata dimensionata <strong>in</strong> riferimento a so<strong>la</strong>i di tipo <strong>la</strong>tero-cementizio di altezza pari ad 1/25 del<strong>la</strong>luce, con soletta di ripartizione di spessore pari a 4 cm, caricati <strong>in</strong> conformità al<strong>la</strong> normativa vigente secondo quantoprevisto <strong>per</strong> i fabbricati <strong>per</strong> civile abitazione. Per il sostegno dell’o<strong>per</strong>a si ipotizza che il v<strong>in</strong>colo all’estremità deglielementi portanti del so<strong>la</strong>io sia <strong>in</strong> grado di impedire <strong>la</strong> tras<strong>la</strong>zione verticale mentre consenta <strong>la</strong> rotazioneIndicazioni generaliA pag. 2/10 vengono proposti tre schemi <strong>per</strong> il sostegno del so<strong>la</strong>io (S1, S2 e S3), <strong>in</strong> funzione del<strong>la</strong> luce dello stesso edell’<strong>in</strong>terasse scelto <strong>per</strong> <strong>la</strong> posa <strong>in</strong> o<strong>per</strong>a dei puntelli.Si precisa che <strong>per</strong> luce “L” si <strong>in</strong>tende <strong>la</strong> distanza fra gli appoggi da misurare una volta <strong>in</strong>dividuato il senso di ordituradel so<strong>la</strong>io. A tal f<strong>in</strong>e si dovrà avere cura di <strong>in</strong>dividuare con certezza gli elementi pr<strong>in</strong>cipali portanti, eventualmenterimuovendo porzioni di <strong>in</strong>tonaco, ove necessario.Si sottol<strong>in</strong>ea che nel caso di so<strong>la</strong>i <strong>in</strong>termedi, l’utilizzo dello schema “S” necessita del puntel<strong>la</strong>mento dal piano piùbasso f<strong>in</strong>o a raggiungere il so<strong>la</strong>io <strong>in</strong>teressato (vedere pag. 1/10). Si dovrà <strong>in</strong> ogni caso verificare <strong>la</strong> consistenza delpiano di appoggio del<strong>la</strong> struttura di sostegno più bassa.Def<strong>in</strong>ita <strong>la</strong> tipologia di materiale da impiegare <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione del<strong>la</strong> struttura di sostegno (<strong>in</strong>teramente <strong>in</strong> legno ocon puntelli metallici), si misura <strong>la</strong> luce “L” e l’altezza di <strong>in</strong>terpiano “H”. In caso di struttura <strong>in</strong> legno, ildimensionamento viene effettuato con <strong>la</strong> tab. 1 che fornisce le dimensioni dei puntelli e del<strong>la</strong> trave di sostegno nonchélo schema tipologico <strong>in</strong> funzione dell’<strong>in</strong>terasse trasversale “i” prescelto. In caso di struttura con puntelli metallici, ildimensionamento viene effettuato con <strong>la</strong> tab. 2 che fornisce le dimensioni dei puntelli e del<strong>la</strong> trave di sostegno nonchélo schema tipologico <strong>in</strong> funzione dell’<strong>in</strong>terasse trasversale “i” prescelto e dell’altezza di <strong>in</strong>terpiano “H”.Gli elementi <strong>in</strong> legno sono proposti, <strong>per</strong> quanto possibile con elementi di ugual sezione, <strong>per</strong> facilitare il re<strong>per</strong>imento delmateriale nonché l’efficace realizzazione delle connessioni tra gli elementi stessi.PUNTELLATURA BALCONIIpotesi di baseL’o<strong>per</strong>a provvisionale è stata dimensionata <strong>in</strong> riferimento a balconi con struttura portante costituita da una solettapiena <strong>in</strong> c.a. dello spessore pari a 15 cm caricata <strong>in</strong> conformità al<strong>la</strong> normativa vigente.Si ipotizza il sostegno dell’<strong>in</strong>tero carico.Indicazioni generaliA pag. 3/10 è proposto un solo schema <strong>per</strong> il sostegno del balcone, tenuto conto che il campo di applicazione èlimitato a balconi con aggetto non su<strong>per</strong>iore a 3 metri.Il dimensionamento degli elementi necessari <strong>per</strong> il puntel<strong>la</strong>mento dei balconi, del tutto simile a quello dei so<strong>la</strong>i di cui alpunto precedente, si effettua utilizzando le tabelle 3 e 4 di pag. 3/10.AVVERTENZAI valori dimensionali sono da <strong>in</strong>tendersi come m<strong>in</strong>imiprogettuali. In caso di <strong>in</strong>disponibilità di materiale, si possonoutilizzare sezioni di dimensione maggiore <strong>per</strong> i profi<strong>la</strong>ti ligneie, <strong>per</strong> i puntelli metallici, i materiali alternativi <strong>in</strong>dicati nel<strong>la</strong>tabel<strong>la</strong> a <strong>la</strong>to <strong>in</strong>dividuati mediante il criterio di selezioneappresso descritto. Identificata <strong>in</strong> tabel<strong>la</strong> <strong>la</strong> diagonalecorrispondente al puntello consigliato, si <strong>in</strong>dividuano le celleposizionate al di sotto e lungo <strong>la</strong> diagonale destra <strong>in</strong>feriore apartire dal<strong>la</strong> medesima. Tutte le celle racchiuse tra quelleprecedentemente <strong>in</strong>dividuate f<strong>in</strong>o ai bordi del<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> fannocapo a puntelli utilizzabili.Ad es. al posto del B40 possono essere usati: C40, D40, E40,C45, D45, E45, D50, E50, E55ABCDE25 30 35 40 45 50 55Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSB 7/10


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI SOSTEGNO SOLAI SCHEMA “T”: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-SB/TSchemi tipologiciT(orditura)LNomenc<strong>la</strong>tura e parametri geometrici di riferimentoL : luce del so<strong>la</strong>ioi : <strong>in</strong>terasse te<strong>la</strong>iH : altezza di <strong>in</strong>terpianoLtraverso diripartizionesel<strong>la</strong>su<strong>per</strong>ioreHL 1 L 2 L 1traversosu<strong>per</strong>iorepuntonepuntelloitelementod’impostacorrente<strong>in</strong>ferioretraverso<strong>in</strong>ferioreitmuraturaportantemuraturaportanteL 1 L 2 L 1Tabel<strong>la</strong> 5 - Dimensionamento del sistema di sostegnoL (m) L 1 (m) L 2 (m) i ttraversosu<strong>per</strong>ioreH ≤ 4m4 < H ≤ 6m< 3.0 circa L/3 circa L/313x133.0 - 4.0 1m < L 1 ≤ 1.25m 1m < L 2 ≤ 1.5m 15x15max 1.5 m4.0 - 5.0 1.25m < L 1 ≤ 1.5m 1.5m < L 2 ≤ 2m 18x185.0 - 6.0 1.5m < L 1 ≤ 1.75m 2m < L 2 ≤ 2.5m 20x20Introdurre elementi rompitratta <strong>in</strong> corrispondenza del<strong>la</strong> mezzeria di puntone e puntello (n.2 tavole 2.5x12fissate con n.3 chiodi l=80 mm) al f<strong>in</strong>e di ridurre <strong>la</strong> lunghezza libera di <strong>in</strong>flessione.Altri elementipuntellopuntonetraverso <strong>in</strong>ferioresel<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ioreelemento d’impostatraversi di ripartizionecome traverso su<strong>per</strong>iorecome traverso su<strong>per</strong>iorecome traverso su<strong>per</strong>iorecome traverso su<strong>per</strong>iorecome traverso su<strong>per</strong>ioremorali 10x10 cm con <strong>in</strong>terasse pari a 50 cmAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSB 8/10


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI SOSTEGNO IN LEGNO SCHEMA “T”: gestione criticitàSTOP-SB/TCriticità2 3 3 2aCriticità globalia - possibile ribaltamento/<strong>in</strong>stabilizzazione <strong>la</strong>terale33Criticità locali1 - possibile scarico del puntello2,3 - possibile sconnessione dei nodi1 1Indicazioni <strong>per</strong> gestire le criticità globali e localiaTabel<strong>la</strong> 6 - Posa <strong>in</strong> o<strong>per</strong>a di elementi di irrigidimentotraversodiagonaleL (m)L ≤ 3.0m3.0m < L ≤ 4.0mtraversi e diagonalitavole 2.5x12 cm fissate di <strong>la</strong>to con 2 chiodi da 80 o 2 vitiφ 5x100 <strong>per</strong> ogni testa4.0m < L ≤ 5.0m morali 8x8 cm con 2 viti φ 6x160 o 2 chiodi da 150 ogni testaoppure tavoloni 5x20 cm con 2 viti φ 5x100 o 2 chiodi da 1005.0m < L ≤ 6.0m ogni testa12+2 chiodil=60 mmgraffametallicadoppiocuneo3sNodo su<strong>per</strong>iore puntone - traversograffe metallichesu ambo i <strong>la</strong>titraverso su<strong>per</strong>ioresel<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ioreNodo <strong>in</strong>feriore puntone - puntellosspuntone3sgraffemetalliche suambo i <strong>la</strong>titraverso<strong>in</strong>feriorecorrente<strong>in</strong>feriorescorrente <strong>in</strong>ferioreAppoggio traverso di ripartizione-traverso su<strong>per</strong>ioretraverso <strong>in</strong>feriore2morale 10x10traversosu<strong>per</strong>ioretavo<strong>la</strong> 2.5 x123+3 chiodi l=80 mmad ogni estremitàdoppio cuneo <strong>per</strong><strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> contrastotraverso su<strong>per</strong>iore2+2 chiodi l=60 mmpuntelloAVVERTENZA: graffe metalliche m<strong>in</strong>imo φ 8 sostituibili con fazzoletti di collegamento suambo i <strong>la</strong>ti (tavole da 2.5 cm chiodate o avvitate)Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSB 9/10


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPUNTELLATURA DI SOSTEGNO SOLAI E BALCONI: istruzioni schedaSTOP-SB/TPUNTELLATURA SOLAI – SCHEMA “T”Ipotesi di baseL’o<strong>per</strong>a provvisionale è stata dimensionata <strong>in</strong> riferimento a so<strong>la</strong>i di tipo <strong>la</strong>tero cementizio di altezza pari ad1/25 del<strong>la</strong> luce, con soletta di ripartizione di spessore pari a 4 cm, caricati <strong>in</strong> conformità al<strong>la</strong> normativavigente secondo quanto previsto <strong>per</strong> i fabbricati <strong>per</strong> civile abitazione. Si ipotizza il sostegno dell’<strong>in</strong>teroso<strong>la</strong>io, <strong>in</strong>dipendentemente dalle condizioni dei v<strong>in</strong>coli di estremità.Indicazioni generaliA pag. 8/10 viene proposto uno schema di sostegno del so<strong>la</strong>io con <strong>in</strong>terasse massimo fra i te<strong>la</strong>i di 1.5 m.Si sottol<strong>in</strong>ea che lo schema proposto ha come obiettivo il riporto del carico sugli elementi portanti esistenti<strong>in</strong> buone condizioni statiche.Si dovrà <strong>per</strong>tanto <strong>in</strong>dividuare con certezza <strong>la</strong> posizione degli elementi portanti, al f<strong>in</strong>e di posizionare gliappoggi del<strong>la</strong> struttura di sostegno <strong>in</strong> prossimità degli stessi.Def<strong>in</strong>ita <strong>la</strong> tipologia costruttiva del fabbricato e <strong>la</strong> posizione degli elementi portanti, si misura <strong>la</strong> luce “L” el’altezza di <strong>in</strong>terpiano “H”. Il dimensionamento viene effettuato con <strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> 5 che fornisce le dimensionidegli elementi del te<strong>la</strong>io ed i riferimenti <strong>per</strong> <strong>la</strong> determ<strong>in</strong>azione del<strong>la</strong> geometria del<strong>la</strong> struttura.Gli elementi <strong>in</strong> legno sono proposti, <strong>per</strong> quanto possibile, con elementi di ugual sezione, <strong>per</strong> facilitare ilre<strong>per</strong>imento del materiale nonché l’efficace realizzazione delle connessioni tra gli elementi stessi.AVVERTENZA GENERALEI valori dimensionali sono da <strong>in</strong>tendersi come m<strong>in</strong>imi progettuali. In caso di <strong>in</strong>disponibilità di materiale, sipossono utilizzare sezioni di dimensione maggiore.È necessario esam<strong>in</strong>are prelim<strong>in</strong>armente le condizioni statiche delle murature portanti accertandosi chesiano caratterizzate da un livello di danno lieve ovvero che non cambi <strong>in</strong> modo significativo <strong>la</strong> resistenzadel<strong>la</strong> struttura.A tal f<strong>in</strong>e si ritengono accettabili:• lesioni di ampiezza < 1 mm, comunque distribuite nelle murature, senza espulsione di materiale,•distacchi limitati o lievi dislocazioni (< 1 mm) fra porzioni di strutture, ad esempio fra muri e so<strong>la</strong>i o framuri e scale o fra muri ortogonali.Fuori piombo limitati e non associati a fenomeni di distacco <strong>in</strong> elevazione o a cedimenti fondali dovuti alsisma, che qu<strong>in</strong>di possono essere ritenuti preesistenti e non <strong>in</strong>fluenti sul<strong>la</strong> capacità portante dellestrutture.Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSB 10/10


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoVADEMECUM STOPCENTINATURA IN LEGNODI ARCHI E VOLTESTOP-SVAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoEMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO 2009NUCLEO COORDINAMENTO OPERE PROVVISIONALIGRUPPO DI LAVORO PER LA REDAZIONE DEL VADEMECUM STOPIdeato e istituito dal Direttore Centrale <strong>per</strong> l’Emergenza e il Soccorso Tecnico <strong>in</strong>g. Sergio Basticon provvedimento prot. EM3064/5001-11 del 15.06.2009S.Grimaz (coord<strong>in</strong>atore)M.Cavriani, E.Mann<strong>in</strong>o, L.Munaro,M.Bellizzi, C.Bolognese, M.Cacio<strong>la</strong>i,A.D’Odorico, A.Maiolo, L.Ponticellicon <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di:F.Barazza, P.Malisan, A.MorettiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCENTINATURA DI ARCHI E VOLTE: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-SVDescrizione del dissesto:rottura dell’arco o del<strong>la</strong> volta con lesioni<strong>in</strong> chiave e/o alle reniDescrizioneGli archi o le volte eccessivamente caricati presentano dissesti<strong>in</strong> chiave ed alle reni. La presente scheda fornisce <strong>in</strong>dicazioni<strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione di cent<strong>in</strong>e che scarich<strong>in</strong>o le strutture.AvvertenzeLa presente scheda non fornisce <strong>in</strong>dicazioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> cent<strong>in</strong>aturadi archi o volte <strong>in</strong> cemento armato. Essa è da ritenersi valida<strong>per</strong> archi e volte a botte <strong>in</strong> muratura a tutto sesto o a sestoribassato. Per le carpenterie delle strutture a sesto ribassato èpossibile o<strong>per</strong>are <strong>in</strong> analogia a quanto <strong>in</strong>dicato nel<strong>la</strong> presentescheda.Obiettivo dell’o<strong>per</strong>a provvisionale:sostenere il carico <strong>in</strong>fluente sull’arco portando i carichi a terra <strong>in</strong> mododa ridurre anche le sollecitazioni sui piedritti.SOLUZIONI TIPO E PARAMETRI DI SCELTAPARAMETRI FUNZIONALINon c’è <strong>la</strong> necessità di <strong>la</strong>sciare un passaggio(passaggio Chiuso)C’è <strong>la</strong> necessità di <strong>la</strong>sciare un passaggio(passaggio A<strong>per</strong>to)0m


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCENTINATURA DI ARCHI E VOLTE: denom<strong>in</strong>azione degli elementiSTOP-SVcoprigiunti(tavoloni 5 x 20)elementi del<strong>la</strong>cent<strong>in</strong>a (bxb)3traverso all’imposta (bxb),fasciato da 2+2 tavoloni 5x20altezza all’imposta (H)traversilongitud<strong>in</strong>ali(tavoloni 5 x 20)ritti(bxb)saette (bxb)traverso <strong>in</strong>termedio (bxb),fasciato da 2+2 tavoloni 5x2012spessoremuratura (s m )dormiente(morale o tavolone)Partico<strong>la</strong>ri a pag. 7/8AVVERTENZA:!questo simbolo <strong>in</strong>dica che <strong>la</strong> soluzione è realizzabile a condizione chel’<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione delle saette sia entro <strong>la</strong> fascia consentita.1fascia delle<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azioni consentite<strong>per</strong> le saette0.8Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSV 2/8


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCENTINATURA DI ARCHI E VOLTE: cent<strong>in</strong>e <strong>per</strong> luci da 1.5 a 3 metriSTOP-SVDIMENSIONAMENTO CENTINA CHIUSA A 3 PIEDRITTI O EQUIVALENTE APERTAC1f/2A1!ff/2THTLuce (L)i i i iLLcent<strong>in</strong>a chiusaCent<strong>in</strong>atura archi con 0.5m ≤ s m ≤ 1.0 mDoppia cent<strong>in</strong>acent<strong>in</strong>a a<strong>per</strong>taTabel<strong>la</strong> 1 - Interasse massimo traversi <strong>per</strong> doppia cent<strong>in</strong>a (T) e massima quota d’imposta <strong>per</strong> cent<strong>in</strong>a s<strong>in</strong>go<strong>la</strong> (H)Sezione ritti, saette, cent<strong>in</strong>e, traverso all’imposta ed a metàquotaCent<strong>in</strong>atura archi cons m ≤ 0.5 mCent<strong>in</strong>a s<strong>in</strong>go<strong>la</strong>Sezione ritti, saette, cent<strong>in</strong>e etraverso all’imposta13x13 15x15 18x18 20x20 18x18 20x20L ≤ 1.5 m T ≤ 2.0m T ≤ 3.0 m T ≤ 4.0 m T ≤ 4.5 m H ≤ 5.0 m H ≤ 6.0 m1.5 m < L ≤ 2.0 m T ≤ 1.5 m T ≤ 2.5 m T ≤ 3.5 m T ≤ 4.0 m H ≤ 4.5 m H ≤ 5.5 m2.0 m < L ≤ 3.0 m - T ≤ 1.0 m T ≤ 2.0 m T ≤ 2.5 m H ≤ 3.0 m H ≤ 4.0 mTabel<strong>la</strong> 2 - Interasse massimo traversi <strong>per</strong> cent<strong>in</strong>a di volte a botte (T)Luce (L)Cent<strong>in</strong>atura volte a botteInterasse longitud<strong>in</strong>ale massimo: 1.0 mSezione ritti, saette, cent<strong>in</strong>e e traverso all’imposta15x15 18x18 20x20L ≤ 1.5 m T ≤ 1.5 m T ≤ 2.5 m T ≤ 3.0 m1.5 m < L ≤ 2.0 m - T ≤ 1.5 m T ≤ 2.0 m2.0 m < L ≤ 3.0 m - - T ≤ 1.0 mN.B. prevedere un tavo<strong>la</strong>to diffuso aderente all’<strong>in</strong>tradosso del<strong>la</strong> struttura da sostenere poggiante sulle cent<strong>in</strong>eiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSV 3/8


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCENTINATURA DI ARCHI E VOLTE: cent<strong>in</strong>e <strong>per</strong> luci da 3 a 6 metriSTOP-SVDIMENSIONAMENTO CENTINA CHIUSA A 5 PIEDRITTI O EQUIVALENTE APERTAC2A2!HTTi i i i i 2i iLLcent<strong>in</strong>a chiusacent<strong>in</strong>a a<strong>per</strong>taTabel<strong>la</strong> 3 - Interasse massimo traversi <strong>per</strong> doppia cent<strong>in</strong>a (T) e massima quota d’imposta <strong>per</strong> cent<strong>in</strong>a s<strong>in</strong>go<strong>la</strong> (H)Luce (L)Cent<strong>in</strong>atura archi con 0.5m ≤ s m ≤ 1.0 mDoppia cent<strong>in</strong>aSezione ritti, saette, cent<strong>in</strong>e, traverso all’imposta ed a metà quotaCent<strong>in</strong>atura archi cons m ≤ 0.5 mCent<strong>in</strong>a s<strong>in</strong>go<strong>la</strong>Sezione ritti, saette, cent<strong>in</strong>e etraverso all’imposta13x13 15x15 18x18 20x20 18x18 20x203.0 m < L ≤ 4.5 m T ≤ 1.0 m T ≤ 2.0 m T ≤ 3.5 m T ≤ 3.5 m H ≤ 4.5 m H ≤ 5.0 m4.5 m < L ≤ 6.0 m T ≤ 1.0 m T ≤ 2.0 m T ≤ 3.0 m T ≤ 3.5 m H ≤ 4.0 m H ≤ 5.0 mTabel<strong>la</strong> 4 - Interasse massimo traversi <strong>per</strong> cent<strong>in</strong>a di volte a botte (T)Luce (L)18x18Cent<strong>in</strong>atura volte a botteInterasse longitud<strong>in</strong>ale massimo: 1.0 mSezione ritti, saette, cent<strong>in</strong>e e traverso all’imposta20x203.0 m < L ≤ 4.5 m T ≤ 1.5 m T ≤ 2.0 m4.5 m < L ≤ 6.0 m T ≤ 1.0 m T ≤ 2.0 mN.B. prevedere un tavo<strong>la</strong>to diffuso aderente all’<strong>in</strong>tradosso del<strong>la</strong> struttura da sostenere poggiante sulle cent<strong>in</strong>eAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSV 4/8


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCENTINATURA DI ARCHI E VOLTE: cent<strong>in</strong>e <strong>per</strong> luci da 6 a 8 metriSTOP-SVDIMENSIONAMENTO CENTINA CHIUSA A 7 PIEDRITTI O EQUIVALENTE APERTAC3A3!THTLcent<strong>in</strong>a chiusai i 2 i i iLcent<strong>in</strong>a a<strong>per</strong>taTabel<strong>la</strong> 5 - Interasse massimo traversi <strong>per</strong> doppia cent<strong>in</strong>a (T) e massima quota d’imposta <strong>per</strong> cent<strong>in</strong>a s<strong>in</strong>go<strong>la</strong> (H)Luce (L)Cent<strong>in</strong>atura archi con0.5 m ≤ s m ≤ 1.0 mDoppia cent<strong>in</strong>aSezione ritti, saette, cent<strong>in</strong>e, traverso all’imposta ed a metà quotaCent<strong>in</strong>atura archi cons m ≤ 0.5 mCent<strong>in</strong>a s<strong>in</strong>go<strong>la</strong>Sezione ritti, saette, cent<strong>in</strong>e etraverso all’imposta13x13 15x15 18x18 20x20 18x18 20x206.0 m < L ≤ 8.0 m T ≤ 1.5 m T ≤ 2.0 m T ≤ 3.0 m T ≤ 4.0 m H ≤ 4.0 m H ≤ 5.5 mTabel<strong>la</strong> 6 - Interasse massimo traversi <strong>per</strong> cent<strong>in</strong>a di volte a botte (T)Luce (L)Cent<strong>in</strong>atura volte a botteInterasse longitud<strong>in</strong>ale massimo: 1.0 mSezione ritti, saette, cent<strong>in</strong>e, traverso all’imposta ed a metà quota18x1820x206.0 m < L ≤ 8.0 m T ≤ 1.5 m T ≤ 2.0 mN.B. prevedere un tavo<strong>la</strong>to diffuso aderente all’<strong>in</strong>tradosso del<strong>la</strong> struttura da sostenere poggiante sulle cent<strong>in</strong>eAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSV 5/8


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCENTINATURA DI ARCHI E VOLTE: criticitàSTOP-SVCRITICITÀUna partico<strong>la</strong>re criticità da gestire è quel<strong>la</strong> connessa al fatto che <strong>la</strong> zona di appoggio del<strong>la</strong> cent<strong>in</strong>atura possasubire deformazioni o cedimenti eccessivi a causa dei nuovi carichi trasmessi dall’o<strong>per</strong>a provvisionale.In tal caso è necessario che <strong>la</strong> cent<strong>in</strong>a appoggi su un elemento ripartitore (R) <strong>in</strong> grado ripartire il carico sulbasamento ovvero di riportarlo sugli elementi strutturali portanti sottostanti (cent<strong>in</strong>a a<strong>per</strong>ta A, su elemento ditrasferimento del carico T) oppure su una nuova l<strong>in</strong>ea di scarico (S)NO SI NO SI SISIR AT SDi seguito si riportano due esempi di gestione del<strong>la</strong> criticità con riferimento ai casi più frequentiPRESENZA DIAPERTURE AIPIANI INFERIORINOSI43Nel caso di presenza dia<strong>per</strong>ture ai piani <strong>in</strong>feriorirealizzare <strong>la</strong> cent<strong>in</strong>atura degliarchi procedendo dal bassoverso l’alto secondo <strong>la</strong>numerazione <strong>in</strong>dicata <strong>in</strong> figura21PRESENZA DI APERTUREAI PIANI INFERIORI CONPOSSIBILITÀ DI TRASFERIMENTODELLE LINEE DI SCARICONOSINel caso di presenza di architravi nonabbastanza robuste, se è possibile trasferirele forze <strong>in</strong> prossimità delle spalle dell’arco,<strong>in</strong> modo da riprist<strong>in</strong>are le condizioni discarico precedenti al<strong>la</strong> compromissionedell’arco.La soluzione a cent<strong>in</strong>a a<strong>per</strong>ta è sempre dapreferirsi <strong>in</strong> quanto, a meno che non sianocompromesse anche le strutture portantiverticali, non richiede <strong>la</strong> realizzazione di altreo<strong>per</strong>e ai piani <strong>in</strong>feriori. L’<strong>in</strong>tervento risulta<strong>per</strong>tanto meno <strong>in</strong>vasivo, più rapido erichiede un più limitato impiego di materialeAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSV 6/8


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCENTINATURA DI ARCHI E VOLTE: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-SVPartico<strong>la</strong>re 1INCROCIO DIAGONALIDOPPIO SMUSSO(DA ESEGUIRE AD OGNIINCROCIO)ritto <strong>in</strong> legnodiagonaledormientePartico<strong>la</strong>re 2NODO ALLA BASESISTEMA DI BLOCCO ATERRA DEI RITTI2+2 chiodil=60 mmtavolone5x20 cmdoppio cuneo <strong>per</strong> <strong>la</strong><strong>messa</strong> <strong>in</strong> contrastodormienteripartitorestessasezionepuntello2+2 chiodil=60 mmbasamento <strong>in</strong> grado disopportare il carico trasmessodal puntello senza significativicedimenti o deformazionibasamento che puòcedere o deformarsi<strong>in</strong> modo significativo sotto il caricotrasmesso dal puntelloPartico<strong>la</strong>re 3CONFLUENZA SAETTE SUPERIORI SU TRAVERSO D’IMPOSTAFAZZOLETTI DICOLLEGAMENTOCON 2+2 TAVOLETRASVERSALIsaetta sup.chiodaturetraverso d’impostatavole trasversaliritto o diagonaleAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSV 7/8


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCENTINATURA DI ARCHI E VOLTE: istruzioni d’uso del<strong>la</strong> schedaSTOP-SVCampo di utilizzoLa presente scheda è valida <strong>per</strong> <strong>la</strong> cent<strong>in</strong>atura di archi e volte <strong>in</strong> muratura a botte a tutto sesto eda sesto ribassato; non è utilizzabile nel caso di strutture simi<strong>la</strong>ri <strong>in</strong> cemento armato. Nel caso dirotazione delle spalle <strong>per</strong> eccesso di sp<strong>in</strong>ta è necessario prevedere <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong>tegrativi dipuntel<strong>la</strong>mento. La presente scheda è utilizzabile <strong>per</strong> altezze di imposta (H) f<strong>in</strong>o a 8.0 m <strong>per</strong>cent<strong>in</strong>ature multiple e f<strong>in</strong>o a 6.0 m <strong>per</strong> cent<strong>in</strong>ature s<strong>in</strong>gole.Indicazioni generaliLo scopo dell’<strong>in</strong>tervento di cent<strong>in</strong>atura è quello di sostenere l’arco o <strong>la</strong> volta riducendosignificativamente <strong>la</strong> sp<strong>in</strong>ta sulle spalle e le sollecitazioni agenti nel<strong>la</strong> struttura. È necessarioverificare preventivamente <strong>la</strong> portanza del basamento o <strong>la</strong> presenza di a<strong>per</strong>ture ai pianisottostanti il piano di appoggio del<strong>la</strong> struttura di sostegno <strong>in</strong> quanto lo scarico del<strong>la</strong>stessa potrebbe danneggiare o determ<strong>in</strong>are il crollo del piano medesimo (vedi <strong>in</strong>dicazionipag 6/8 <strong>per</strong> <strong>la</strong> gestione delle criticità).Per <strong>la</strong> cent<strong>in</strong>atura di volte, è necessario prevedere un tavo<strong>la</strong>to diffuso aderente all’<strong>in</strong>tradossodel<strong>la</strong> struttura da sostenere poggiante sulle cent<strong>in</strong>e.Istruzioni di utilizzo del<strong>la</strong> schedaNota <strong>la</strong> luce “L” dell’arco o del<strong>la</strong> volta da sostenere, si sceglie lo schema costruttivo <strong>per</strong>t<strong>in</strong>ente:- a pag. 3/8 sono riportati gli schemi delle cent<strong>in</strong>e a 3 ritti chiuse, o equivalenti a<strong>per</strong>te, <strong>per</strong> lucif<strong>in</strong>o a 3 metri;- a pag. 4/8 sono riportati gli schemi delle cent<strong>in</strong>e a 5 ritti chiuse, o equivalenti a<strong>per</strong>te, <strong>per</strong> lucida 3 a 6 metri;- a pag. 5/8 sono riportati gli schemi delle cent<strong>in</strong>e a 7 ritti chiuse, o equivalenti a<strong>per</strong>te, <strong>per</strong> lucida 6 f<strong>in</strong>o a 8 metri.Nel caso degli archi, è possibile impiegare una so<strong>la</strong> cent<strong>in</strong>a <strong>per</strong> spessori murari f<strong>in</strong>o a 50 cm edue cent<strong>in</strong>e <strong>per</strong> spessore f<strong>in</strong>o a 1.0 m.Fissato lo schema <strong>in</strong> funzione del<strong>la</strong> luce, si determ<strong>in</strong>a <strong>la</strong> sezione dei puntelli da impiegare, che<strong>per</strong> semplicità sono previsti a sezione quadrata, e si determ<strong>in</strong>a l’<strong>in</strong>terasse (T) massimo tra itraversi sia longitud<strong>in</strong>ali che trasversali nel caso di cent<strong>in</strong>a doppia, oppure l’altezza d’imposta (H)massima nel caso di cent<strong>in</strong>a s<strong>in</strong>go<strong>la</strong>.Le saette, gli elementi del<strong>la</strong> cent<strong>in</strong>a, i traversi di imposta ed <strong>in</strong>termedi posti presso i varch<strong>in</strong>onché gli elementi di blocco hanno <strong>la</strong> stessa dimensione dei ritti.La soluzione a cent<strong>in</strong>e a<strong>per</strong>ta è realizzabile a condizione che l’<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione delle saette sia entro<strong>la</strong> fascia consentita (rapporto tra altezza e base <strong>in</strong>feriore a 0.8).Ad esempio, ciascuna delle due strutture di sostegno di un arco spesso 0.7 m e di luce pari a 5.5m può essere costituita <strong>in</strong>differentemente da elementi 13x13 con traversi ad <strong>in</strong>terasse massimopari a 1.0 m, da elementi 15x15 con traversi ad <strong>in</strong>terasse pari a 2.0 m, da elementi 18x18 contraversi ad <strong>in</strong>terasse di 3.0 m o da elementi 20x20 con traversi ad <strong>in</strong>terasse di 3.5 m (Tabel<strong>la</strong> 3 apag. 4/8). Per lo stesso arco, nel caso lo spessore murario fosse <strong>in</strong>feriore a 0.5 m, è possibileimpiegare una so<strong>la</strong> cent<strong>in</strong>a costituita da elementi di sezione 18x18 o 20x20 con <strong>la</strong> limitazionesull’altezza massima di imposta pari rispettivamente a 4.0 m e 5.0 m.Per <strong>la</strong> cent<strong>in</strong>atura di una volta a botte di luce pari a 2.8 m, <strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> 2 di pag. 3/8 imponel’impiego esclusivo di elementi 20x20 con traversi ad <strong>in</strong>terasse pari ad 1.0 m. L’<strong>in</strong>terasselongitud<strong>in</strong>ale massimo delle cent<strong>in</strong>e delle volte è di 1.0 m. Per <strong>in</strong>terassi m<strong>in</strong>ori, da evitare acausa delle difficoltà realizzative, è consigliabile l’impiego di viti <strong>per</strong> il fissaggio degli elementi.Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFSV 8/8


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoVADEMECUM STOPTIRANTATURACON FUNI IN ACCIAIOSTOP-TAAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoEMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO 2009NUCLEO COORDINAMENTO OPERE PROVVISIONALIGRUPPO DI LAVORO PER LA REDAZIONE DEL VADEMECUM STOPIdeato e istituito dal Direttore Centrale <strong>per</strong> l’Emergenza e il Soccorso Tecnico <strong>in</strong>g. Sergio Basticon provvedimento prot. EM3064/5001-11 del 15.06.2009S.Grimaz (coord<strong>in</strong>atore)M.Cavriani, E.Mann<strong>in</strong>o, L.Munaro,M.Bellizzi, C.Bolognese, M.Cacio<strong>la</strong>i,A.D’Odorico, A.Maiolo, L.Ponticellicon <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di:F.Barazza, P.Malisan, A.MorettiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURE IN ACCIAIO: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-TATipi di movimento da contrastare:abribaltamentocspanciamentoDescrizionePotenziale ribaltamento fuori piano di parete muraria <strong>per</strong>:a) distacco facciata a seguito di compromissionedell’ammorsamento su muri <strong>per</strong>imetrali o di sp<strong>in</strong>ab) distacco macro-elemento di facciata <strong>per</strong>fessurazione sui muri <strong>per</strong>imetrali o di sp<strong>in</strong>aEvidenze di spanciamento del<strong>la</strong> parete verso l’esternoObiettivo dell’o<strong>per</strong>a provvisionale:contrastare <strong>la</strong> prosecuzione del ribaltamento o dello spanciamentoSOLUZIONI TIPO E PARAMETRI DI SCELTACECINTURAZIONETOTALE ESTERNATLTRAVERSO CONTIRANTATURALATERALE ESTERNAPossibilità di avvolgimentocompletoLarghezza pareti dacontenere non molto estesePareti parallele contrappostesu cui poter appoggiare i traversiPresenza muri trasversali a cuiaccostare i tirantiCPCINTURAZIONEPARZIALE PASSANTEPresenza di a<strong>per</strong>ture <strong>la</strong>teraliall<strong>in</strong>eate (o possibilità di praticarefori) a distanza non ravvic<strong>in</strong>atadal<strong>la</strong> parete da presidiare opossibilità di praticare fori passanti<strong>in</strong> zone <strong>in</strong> cls o <strong>in</strong> blocchi <strong>la</strong>pideiTITRAVERSO CONTIRANTATURA DIFFUSAINTERNA PASSANTEPareti parallele contrappostesu cui poter appoggiare i traversiPresenza elemento osistema distanziatore <strong>in</strong>corrispondenza dei tiranti(travi/tralicci/so<strong>la</strong>i)CVCINTURAZIONEVINCOLATATVTRAVERSO CONTIRANTATURALATERALE VINCOLATAPresenza pareti <strong>la</strong>terali su cuipoter v<strong>in</strong>co<strong>la</strong>re <strong>la</strong> funea distanza non ravvic<strong>in</strong>atadal<strong>la</strong> parete da presidiare <strong>in</strong>zone <strong>in</strong> cls o <strong>in</strong> blocchi <strong>la</strong>pideiPresenza pareti <strong>la</strong>terali su cuipoter v<strong>in</strong>co<strong>la</strong>re <strong>la</strong> funea distanza non ravvic<strong>in</strong>atadal<strong>la</strong> parete da presidiare suzone <strong>in</strong> cls o <strong>in</strong> blocchi <strong>la</strong>pidei! !AVVERTENZA: i tiranti vanno sempre posizionati <strong>in</strong> prossimità di (o accoppiati con) elementi (muri di sp<strong>in</strong>a, so<strong>la</strong>i rigidi, travi pr<strong>in</strong>cipali)<strong>in</strong> grado di svolgere una funzione di distanziatore così da evitare che sotto tiro o azione sismica i loro estremi possano avvic<strong>in</strong>arsiQuesto simbolo <strong>in</strong>dica che <strong>la</strong> soluzione è consentita solo se l’ancoraggio è effettuato su zone <strong>in</strong> calcestruzzo o <strong>in</strong>!blocchi <strong>la</strong>pidei squadrati o con buon <strong>in</strong>granamentoAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 1/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCINTURAZIONE TOTALE E PARZIALE: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-TACECINTURAZIONETOTALEESTERNACPCINTURAZIONEPARZIALEPASSANTE<strong>in</strong> a<strong>per</strong>turaParete da presidiareZONA PRIMARIA DA PRESIDIARE:Ribaltamento: metà su<strong>per</strong>iore pareteSpanciamento: zona mediana con maggiorespanciamento<strong>in</strong> foro!ATTENZIONE!Questo simbolo <strong>in</strong>dica che <strong>la</strong>soluzione è consentita solo su parti<strong>in</strong> calcestruzzo o <strong>in</strong> blocchi <strong>la</strong>pideiH/2ifuniH30°cuneo dirispettos mh <strong>in</strong>tfzzQ31ritto <strong>in</strong>legnoa<strong>per</strong>tura4L2DDforopassanteATTENZIONEIl risvolto del<strong>la</strong> fune deve essere <strong>in</strong> ogni casoposizionato oltre il cuneo di rispetto sopraevidenziatoIn caso di presenza di lesioni evidentiil risvolto del<strong>la</strong> fune deve avvenire aduna distanza maggiore o uguale a Dcomputata a partire dal<strong>la</strong> lesione di distacco<strong>in</strong> corrispondenza del<strong>la</strong> funee comunque fuori dal cuneo di rispetto5!LEGENDAPartico<strong>la</strong>ri costruttivivedi sezionepartico<strong>la</strong>ri costruttiviL = <strong>la</strong>rghezza parete da presidiareH = altezza del<strong>la</strong> parete da presidiareh <strong>in</strong>t = altezza massima <strong>in</strong>terpianos m = spessore medio muratura da presidiarei = <strong>in</strong>terasse rittiz = passo funif = sbalzo massimo ritti al di sopra del<strong>la</strong> fune su<strong>per</strong>ioreD = distanza m<strong>in</strong>ima di risvolto fune dal<strong>la</strong> lesione di distaccoQ = quota fune <strong>in</strong>ferioreDef<strong>in</strong>izione di Q:Porre <strong>la</strong> fune <strong>in</strong>feriore al<strong>la</strong> quota dell’<strong>in</strong>izio cuneo di crollo(<strong>in</strong>izio lesioni di distacco parete)Nel caso di distacco completo porre Q = zAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 2/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCINTURAZIONE PARZIALE VINCOLATA: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-TACVCINTURAZIONEVINCOLATA!Parete da presidiareZONA PRIMARIA DA PRESIDIARE:Ribaltamento: metà su<strong>per</strong>iore pareteSpanciamento: zona mediana con maggiore spanciamentoATTENZIONEQuesto simbolo <strong>in</strong>dica che <strong>la</strong> soluzione è! consentita solo se l’ancoraggio può essereposizionato <strong>in</strong> una zona <strong>in</strong> calcestruzzo, o <strong>in</strong>blocchi <strong>la</strong>pidei squadrati o ben <strong>in</strong>granatiH/2ifuniH30°cuneo dirispettos mh <strong>in</strong>tfzzritto <strong>in</strong>legno3!Q6v<strong>in</strong>colofuneL21a<strong>per</strong>turaD6!Partico<strong>la</strong>ri costruttivivedi sezionepartico<strong>la</strong>ri costruttiviATTENZIONEL’ancoraggio del<strong>la</strong> fune deve essere <strong>in</strong>ogni caso posizionato oltre il cuneo di rispettosopra evidenziatoIn caso di presenza di lesioni evidentil’ancoraggio del<strong>la</strong> fune deve avvenire aduna distanza maggiore o uguale a Dcomputata a partire dal<strong>la</strong> lesione di distacco<strong>in</strong> corrispondenza del<strong>la</strong> fune.In caso di ancoraggio oltre un’a<strong>per</strong>tura D variferito allo spigolo <strong>in</strong>terno dell’a<strong>per</strong>tura.Comunque l’ancoraggio va posizionato fuoridal cuneo di rispettoDLEGENDAL = <strong>la</strong>rghezza parete da presidiareH = altezza parete da presidiareh <strong>in</strong>t = altezza massima <strong>in</strong>terpianos m = spessore medio muratura da presidiarei = <strong>in</strong>terasse rittiz = passo funif = sbalzo massimo ritti al di sopra del<strong>la</strong> fune su<strong>per</strong>ioreD = distanza m<strong>in</strong>ima di v<strong>in</strong>coloQ = quota fune <strong>in</strong>ferioreDef<strong>in</strong>izione di Q:Porre <strong>la</strong> fune <strong>in</strong>feriore al<strong>la</strong> quota dell’<strong>in</strong>izio cuneo di crollo(<strong>in</strong>izio lesioni di distacco parete)Nel caso di distacco completo porre Q = zPer il dimensionamento degli elementi vedi Tabelle 1 e 2Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 3/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCINTURAZIONI CON FUNI D’ACCIAIO: dimensionamentoSTOP-TATabel<strong>la</strong> 1L max 10 mCECP <strong>in</strong>a<strong>per</strong>turaCPCV<strong>in</strong> foro!!LzCLASSE PRESTAZIONALE A *f<strong>in</strong>o a5 mz5-7m z7-10m zf<strong>in</strong>o1 m1-2mf<strong>in</strong>o1 m1-2mf<strong>in</strong>o1 m1-2mh <strong>in</strong>tf<strong>in</strong>o a 3 m 3 - 4 m 4 - 5 ms m s m s mf<strong>in</strong>o a0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1mf<strong>in</strong>o af<strong>in</strong>o a0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1m 0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1m0.4m0.4m0.4mØ fune [mm] 12 12 14 14 12 12 14 14 12 12 14 14D m<strong>in</strong> [m] 1.1 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0Ø fune [mm] 16 18 20 20 14 16 18 20 14 16 18 20D m<strong>in</strong> [m] 2.2 1.9 1.8 1.7 2.0 1.8 1.7 1.6 1.9 1.7 1.6 1.6Ø fune [mm] 12 14 16 18 12 14 16 18 12 14 16 16D m<strong>in</strong> [m] 1.6 1.4 1.3 1.2 1.4 1.3 1.2 1.1 1.3 1.2 1.1 1.1Ø fune [mm] 18 20 22 24 18 20 22 24 16 20 22 24D m<strong>in</strong> [m] 3.1 2.7 2.5 2.4 2.8 2.5 2.3 2.3 2.6 2.4 2.3 2.2Ø fune [mm] 16 18 20 20 14 16 18 20 14 16 18 20D m<strong>in</strong> [m] 2.2 1.9 1.8 1.7 2.0 1.8 1.7 1.6 1.9 1.7 1.6 1.6Ø fune [mm] 22 24 n.c. n.c. 20 24 n.c. n.c. 20 22 n.c. n.c.D m<strong>in</strong> [m] 4.4 3.9 3.6 3.4 4.0 3.6 3.4 3.2 3.7 3.4 3.2 3.1f<strong>in</strong>o sez. ritto 10x10 10x10 10x10 13x13 10x10 10x10 10x10 13x13 10x10 10x10 10x10 10x101 m f max [m] 0.20 0.20 0.30 0.30 0.20 0.20 0.30 0.30 0.20 0.20 0.20 0.30f<strong>in</strong>o asez. ritto 10x10 13x13 13x13 13x13 10x10 13x13 13x13 13x13 10x10 10x10 13x13 13x13i 1-1.5m1 mf max [m] 0.30 0.20 0.20 0.40 0.20 0.30 0.30 0.40 0.20 0.30 0.30 0.40sez. ritto 13x13 13x13 15x15 15x15 10x10 13x13 13x13 15x15 10x10 13x13 13x13 15x151.5-2mf max [m] 0.20 0.30 0.30 0.40 0.20 0.20 0.30 0.40 0.20 0.20 0.30 0.40f<strong>in</strong>o sez. ritto 13x13 13x13 15x15 15x15 13x13 13x13 15x15 15x15 13x13 13x13 15x15 15x151 m f max [m] 0.40 0.50 0.50 0.80 0.40 0.40 0.50 0.80 0.40 0.40 0.50 0.80sez. ritto 15x15 15x15 18x18 18x18 15x15 15x15 18x18 18x18 13x13 15x15 18x18 18x181-2 m i 1-1.5mf max [m] 0.40 0.50 0.50 0.80 0.40 0.50 0.50 0.80 0.40 0.50 0.50 0.80sez. ritto 15x15 18x18 20x20 2 15x15 15x15 18x18 20x20 2 15x15 15x15 18x18 18x18 20x201.5-2mf max [m] 0.60 0.90 0.80 0.80 0.60 0.50 0.80 0.80 0.60 0.50 0.80 0.80n.c. - soluzione non contemp<strong>la</strong>ta (ricorrere ad altra soluzione)Tabel<strong>la</strong> 2L max 10 mCECP <strong>in</strong>a<strong>per</strong>tura<strong>in</strong> foroCP!LCLASSE PRESTAZIONALE B *f<strong>in</strong>o a5 mz5-7m z7-10m zf<strong>in</strong>o1 m1-2mf<strong>in</strong>o1 m1-2mf<strong>in</strong>o1 m1-2mh <strong>in</strong>tf<strong>in</strong>o a 3 m 3 - 4 m 4 - 5 ms m s m s mf<strong>in</strong>o a0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1mf<strong>in</strong>o af<strong>in</strong>o a0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1m0.4m0.4m0.4m0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1mØ fune [mm] 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12D m<strong>in</strong> [m] 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1Ø fune [mm] 14 14 16 18 12 14 16 18 12 14 16 16D m<strong>in</strong> [m] 1.2 1.1 1.0 1.0 1.1 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0Ø fune [mm] 12 12 14 14 12 12 14 14 12 12 14 14D m<strong>in</strong> [m] 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0Ø fune [mm] 16 18 20 20 14 16 18 20 14 16 18 20D m<strong>in</strong> [m] 1.7 1.5 1.4 1.3 1.5 1.4 1.3 1.2 1.4 1.3 1.2 1.2Ø fune [mm] 14 14 16 18 12 14 16 18 12 14 16 16D m<strong>in</strong> [m] 1.2 1.1 1.0 1.0 1.1 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0Ø fune [mm] 18 20 22 24 18 20 22 24 16 20 22 24D m<strong>in</strong> [m] 2.4 2.1 1.9 1.8 2.2 1.9 1.8 1.8 2.0 1.8 1.8 1.7CV!zf<strong>in</strong>o a1 mi1-2 m if<strong>in</strong>o sez. ritto 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x10 10x101 m f max [m] 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.201-1.5msez. ritto 10x10 10x10 10x10 13x13 10x10 10x10 10x10 13x13 10x10 10x10 10x10 13x13f max [m] 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.201.5-2msez. ritto 10x10 13x13 13x13 13x13 10x10 10x10 13x13 13x13 10x10 10x10 13x13 13x13f max [m] 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20f<strong>in</strong>o sez. ritto 13x13 13x13 13x13 15x15 13x13 13x13 13x13 13x13 10x10 13x13 13x13 13x131 m f max [m] 0.20 0.50 0.50 0.50 0.20 0.50 0.50 0.50 0.20 0.50 0.50 0.501-1.5msez. ritto 13x13 15x15 15x15 18x18 13x13 13x13 15x15 15x15 13x13 13x13 15x15 15x15f max [m] 0.40 0.30 0.50 0.50 0.40 0.30 0.30 0.50 0.40 0.30 0.30 0.501.5-2msez. ritto 15x15 15x15 18x18 18x18 13x13 15x15 18x18 18x18 13x13 15x15 18x18 18x18f max [m] 0.30 0.40 0.40 0.60 0.30 0.40 0.40 0.60 0.30 0.40 0.40 0.60(*) La c<strong>la</strong>sse prestazionale va <strong>in</strong>dividuata <strong>in</strong> base a quanto riportato nel<strong>la</strong> scheda STOP - ALL.1NOTA: le funi sono state dimensionate considerando un coefficiente di <strong>sicurezza</strong> rispetto al carico di rottura pari a 2.5Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 4/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTRAVERSO CON TIRANTATURA LATERALE: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-TATLTRAVERSO CONTIRANTATURALATERALE ESTERNATVTRAVERSO CONTIRANTATURALATERALE VINCOLATAParete da presidiareZONA PRIMARIA DA PRESIDIARE:Ribaltamento: metà su<strong>per</strong>iore pareteSpanciamento: zona mediana con maggiorespanciamento!ATTENZIONEQuesto simbolo <strong>in</strong>dica che <strong>la</strong> soluzione è! consentita solo se l’ancoraggio può essereposizionato <strong>in</strong> una zona <strong>in</strong> calcestruzzo, o <strong>in</strong>blocchi <strong>la</strong>pidei squadrati o ben <strong>in</strong>granatiHH/230°cuneo dirispettos mh <strong>in</strong>tfzitraverso <strong>in</strong> acciaio6!v<strong>in</strong>colotirantezQ7c8ritto <strong>in</strong> legnotirantepassante [TL]o v<strong>in</strong>co<strong>la</strong>to [TV]a<strong>per</strong>turaD!L2ATTENZIONEL’ancoraggio del<strong>la</strong> fune deve essere <strong>in</strong>ogni caso posizionato oltre il cuneo di rispettosopra evidenziatoIn caso di presenza di lesioni evidentil’ancoraggio del<strong>la</strong> fune deve avvenire aduna distanza maggiore o uguale a Dcomputata a partire dal<strong>la</strong> lesione di distacco<strong>in</strong> corrispondenza del<strong>la</strong> fune.In caso di ancoraggio oltre un’a<strong>per</strong>tura D variferito allo spigolo <strong>in</strong>terno dell’a<strong>per</strong>tura.Comunque l’ancoraggio va posizionato fuoridal cuneo di rispettoD6LEGENDAPartico<strong>la</strong>ri costruttivivedi sezionepartico<strong>la</strong>ri costruttiviL = <strong>la</strong>rghezza parete da presidiareH = altezza parete da presidiareh <strong>in</strong>t = altezza massima <strong>in</strong>terpianos m = spessore medio muratura da presidiarei = <strong>in</strong>terasse rittiz = passo traversif = sbalzo massimo ritti al di sopra del traverso su<strong>per</strong>ioreD = distanza m<strong>in</strong>ima di ancoraggioQ = quota traverso <strong>in</strong>ferioreDef<strong>in</strong>izione di Q:Porre <strong>la</strong> fune <strong>in</strong>feriore al<strong>la</strong> quota dell’<strong>in</strong>izio cuneo di crollo(<strong>in</strong>izio lesioni di distacco parete)Nel caso di distacco completo porre Q = zPer il dimensionamento degli elementi vedi Tabelle 3 e 4Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 5/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTRAVERSO CON TIRANTATURA LATERALE: dimensionamentoSTOP-TATabel<strong>la</strong> 3Lmax 7 mTLTV!CLASSEPRESTAZIONALE A *Lif<strong>in</strong>o a5 m5-7mzf<strong>in</strong>o a 1.5 m f<strong>in</strong>o a 3 m f<strong>in</strong>o a 4 ms m s m s m0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1m f<strong>in</strong>o af<strong>in</strong>o a0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1m0.4m0.4m0.4-0.6m 0.6-0.8mf<strong>in</strong>o a0.4m0.8-1mØ fune [mm] 14 16 16 18 18 20 24 n.c. 20 24 n.c. n.c.traverso HEA140 HEA160 HEA160 HEA180 HEA200 HEA200 HEA220 n.c. HEA200 HEA220 n.c. n.c.D m<strong>in</strong> [m] 1.3 1.1 1.0 1.0 2.5 2.2 2.0 n.c. 3.1 2.7 n.c. n.c.Ø fune [mm] 16 18 20 22 22 24 n.c. n.c. 24 n.c. n.c. n.c.traverso HEA200 HEA200 HEA220 HEA240 HEA240 HEA260 n.c. n.c. HEA260 n.c. n.c. n.c.D m<strong>in</strong> [m] 1.8 1.5 1.4 1.4 3.6 3.1 n.c. n.c. 4.3 n.c. n.c. n.c.f<strong>in</strong>o a sez. ritto 10x10 13x13 13x13 13x13 15x15 18x18 18x18 n.c. 18x18 20x20 n.c. n.c.1m f max [m] 0.40 0.40 0.40 0.30 0.60 0.90 0.80 n.c. 0.90 1.10 n.c. n.c.sez. ritto 13x13 13x13 15x15 18x18 18x18 20x20 20x20 n.c. 20x20 2 18x18 n.c. n.c.1-1.5mf max [m] 0.20 0.20 0.40 0.40 0.60 0.80 0.80 n.c. 0.90 1.10 n.c. n.c.sez. ritto 13x13 15x15 18x18 18x18 20x20 2 18x18 2 18x18 n.c. 2 18x18 2 20x20 n.c. n.c.1.5-2mf max [m] 0.20 0.30 0.30 0.40 0.70 0.60 0.80 n.c. 0.90 1.10 n.c. n.c.Tabel<strong>la</strong> 4Lmax 7 mTLCLASSEPRESTAZIONALE B *Lf<strong>in</strong>o a5 m5-7mzf<strong>in</strong>o a 1.5 m f<strong>in</strong>o 3 m f<strong>in</strong>o a 4 ms m s m s m0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1m f<strong>in</strong>o af<strong>in</strong>o a0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1m0.4m0.4m0.4-0.6m 0.6-0.8mf<strong>in</strong>o a0.4m0.8-1mØ fune [mm] 12 12 14 16 16 18 20 22 18 20 22 24traverso HEA140 HEA140 HEA140 HEA160 HEA160 HEA180 HEA200 HEA200 HEA180 HEA200 HEA220 HEA220D m<strong>in</strong> [m] 1.0 1.0 1.0 1.0 1.8 1.6 1.5 1.4 2.2 1.9 1.8 1.8Ø fune [mm] 14 16 16 18 18 20 24 n.c. 20 24 n.c. n.c.traverso HEA160 HEA180 HEA200 HEA200 HEA220 HEA240 HEA240 n.c. HEA220 HEA240 n.c. n.c.D m<strong>in</strong> [m] 1.3 1.1 1.0 1.0 2.5 2.2 2.0 n.c. 3.1 2.7 n.c. n.c.TV!if<strong>in</strong>o a sez. ritto 10x10 10x10 10x10 13x13 13x13 15x15 18x18 18x18 18x18 18x18 20x20 20x201m f max [m] 0.2 0.2 0.5 0.5 0.5 0.7 1 1 1.2 1.1 1.3 1.2sez. ritto 10x10 13x13 13x13 15x15 15x15 18x18 18x18 20x20 18x18 20x20 2 18x18 2 18x181-1.5mf max [m] 0.4 0.3 0.3 0.3 0.5 0.8 0.8 0.9 0.9 1 1.3 1.2sez. ritto 13x13 13x13 15x15 18x18 18x18 18x18 20x20 2 18x18 20x20 2 18x18 2 20x20 2 20x201.5-2mf max [m] 0.3 0.3 0.3 0.4 0.7 0.6 0.8 1 0.9 1.1 1.3 1.2n.c. - soluzione non contemp<strong>la</strong>ta (ricorrere ad altra soluzione)(*) La c<strong>la</strong>sse prestazionale va <strong>in</strong>dividuata <strong>in</strong> base a quanto riportato nel<strong>la</strong> scheda STOP - ALL.1NOTA: le funi sono state dimensionate considerando un coefficiente di <strong>sicurezza</strong> rispetto al carico di rottura pari a 2.5AVVERTENZA:<strong>per</strong> L > 7m <strong>la</strong> soluzione è applicabile solo se è possibile effettuare un ancoraggio ad <strong>in</strong>terasse


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA DIFFUSA INTERNA PASSANTE: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-TATITRAVERSO CONTIRANTATURA DIFFUSAINTERNA PASSANTEParete da presidiareZONA PRIMARIA DA PRESIDIARE:Ribaltamento: metà su<strong>per</strong>iore pareteSpanciamento: zona mediana conmaggiore spanciamentoAVVERTENZA:i tiranti vanno posizionati all’<strong>in</strong>tradossoo estradosso dei so<strong>la</strong>i.Se i so<strong>la</strong>i sono <strong>in</strong> legno i tiranti posizionati<strong>in</strong> corrispondenza delle travi pr<strong>in</strong>cipali.Nel caso <strong>in</strong> cui l’orditura delle travi sia nelverso ortogonale al<strong>la</strong> direzione dei tirantiassicurarsi che l’impalcato sia <strong>in</strong> grado disvolgere una funzione distanziatrice. In casonegativo <strong>in</strong>trodurre elementi distanziatoria fianco dei tirantitraverso legno o acciaioiHs mh <strong>in</strong>tfritto <strong>in</strong> legnoabQ7,9tirantepassante a ridossoso<strong>la</strong>ioz = max(a,b)=h <strong>in</strong>tTA 7/22LEGENDAPartico<strong>la</strong>ri costruttivivedi sezionepartico<strong>la</strong>ri costruttiviL2L = <strong>la</strong>rghezza parete da presidiareH = altezza parete da presidiareh <strong>in</strong>t = altezza massima <strong>in</strong>terpianos m = spessore medio muratura da presidiarei= <strong>in</strong>terasse rittiz = passo di riferimento <strong>per</strong> il dimensionamento (pari all’altezza massima di <strong>in</strong>terpiano)f = sbalzo massimo ritti al di sopra del traverso su<strong>per</strong>ioreQ = quota traverso <strong>in</strong>ferioreDef<strong>in</strong>izione di Q:Porre <strong>la</strong> traversa <strong>in</strong>feriore al<strong>la</strong> quota del primo so<strong>la</strong>io rientrante nell’area<strong>in</strong>teressata dal dissestoNel caso di distacco completo porre il traverso <strong>in</strong>feriore apartire dal so<strong>la</strong>io del primo piano fuori terraPer il dimensionamento degli elementi vedi Tabelle 5 e 6Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA DIFFUSA INTERNA PASSANTE: dimensionamentoSTOP-TATabel<strong>la</strong> 5TIh<strong>in</strong>tf<strong>in</strong>o a 3 m 3 - 4 m 4 - 5 mCLASSE PRESTAZIONALE A *sm sm smf<strong>in</strong>o a 0.4m 0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1mf<strong>in</strong>o af<strong>in</strong>o a0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1m0.4m0.4m0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1mØ fune [mm] 12 14 16 16 14 16 16 18 14 16 18 20traverso legno 15x15 18x18 20x20 20x20 18x18 20x20 2 15x15 2 18x18 18x18 20x20 2 18x18 2 18x18f<strong>in</strong>o 1m traverso acciaio 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160sez. ritto 13x13 15x15 18x18 18x18 15x15 18x18 20x20 2 18x18 18x18 20x20 2 18x18 2 20x20f max [m] 0.6 0.5 0.8 0.7 0.9 1.1 1.0 1.3 1.2 1.5 1.5 1.5Ø fune [mm] 14 16 18 20 16 18 20 n.c. 18 20 n.c. n.c.itraverso legno 18x18 2 15x15 2 18x18 2 18x18 20x20 2 18x18 2 18x18 n.c. 2 15x15 2 18x18 n.c. n.c.1-1.5m traverso acciaio 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 n.c. 2UPN160 2UPN160 n.c. n.c.sez. ritto 15x15 18x18 18x18 20x20 18x18 20x20 2 18x18 n.c. 20x20 2 20x20 n.c. n.c.f max [m] 0.4 0.6 0.7 0.9 0.8 1.1 1.3 n.c. 1.2 1.4 n.c. n.c.Ø fune [mm] 16 18 20 n.c. 18 20 n.c. n.c. 20 n.c. n.c. n.c.traverso legno 2 18x18 2 18x18 2 20x20 n.c. 2 18x18 2 20x20 n.c. n.c. 2 18x18 n.c. n.c. n.c.1.5-2m traverso acciaio 2UPN160 2UPN160 2UPN160 n.c. 2UPN160 2UPN160 n.c. n.c. 2UPN160 n.c. n.c. n.c.sez. ritto 18x18 18x18 20x20 n.c. 20x20 2 18x18 n.c. n.c. 2 18x18 n.c. n.c. n.c.f max [m] 0.5 0.6 0.8 n.c. 0.7 1.1 n.c. n.c. 1.2 n.c. n.c. n.c.Tabel<strong>la</strong> 6TIh<strong>in</strong>tf<strong>in</strong>o a 3 m 3 - 4 m 4 - 5 mCLASSE PRESTAZIONALE B *sm sm smf<strong>in</strong>o a 0.4m 0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1mf<strong>in</strong>o af<strong>in</strong>o a0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1m0.4m0.4m0.4-0.6m 0.6-0.8m 0.8-1mØ fune [mm] 12 12 12 14 12 12 14 16 12 14 16 16traverso legno 13x13 15x15 18x18 18x18 15x15 18x18 18x18 20x20 15x15 18x18 20x20 2 15x15f<strong>in</strong>o 1 m traverso acciaio 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160sez. ritto 13x13 13x13 15x15 18x18 15x15 18x18 18x18 20x20 18x18 18x18 20x20 2 18x18f max [m] 0.5 0.7 0.7 1.0 0.8 1.1 1.0 1.2 1.2 1.4 1.5 1.5Ø fune [mm] 12 14 16 16 14 16 18 18 14 16 18 20itraverso legno 15x15 18x18 20x20 2 15x15 18x18 20x20 2 15x15 2 18x18 18x18 2 15x15 2 18x18 2 20x201-1.5m traverso acciaio 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160sez. ritto 13x13 15x15 18x18 18x18 18x18 18x18 20x20 2 18x18 18x18 2 18x18 2 18x18 2 20x20f max [m] 0.5 0.8 0.7 0.9 0.9 1.0 1.3 1.2 1.1 1.4 1.5 1.5Ø fune [mm] 14 16 18 20 16 18 20 n.c. 16 20 n.c. n.c.traverso legno 18x18 20x20 2 18x18 2 18x18 20x20 2 18x18 2 18x18 n.c. 2 18x18 2 18x18 n.c. n.c.1-2m traverso acciaio 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 2UPN160 n.c. 2UPN160 2UPN160 n.c. n.c.sez. ritto 15x15 18x18 18x18 20x20 18x18 20x20 2 18x18 n.c. 20x20 2 18x18 n.c. n.c.f max [m] 0.4 0.6 0.8 1.0 0.7 1.1 1.0 n.c. 1.2 1.4 n.c. n.c.n.c. - soluzione non contemp<strong>la</strong>ta (ricorrere ad altra soluzione)(*) La c<strong>la</strong>sse prestazionale va <strong>in</strong>dividuata <strong>in</strong> base a quanto riportato nel<strong>la</strong> scheda STOP - ALL.1NOTA: le funi sono state dimensionate considerando un coefficiente di <strong>sicurezza</strong> rispetto al carico di rottura pari a 2.5Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 8/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-TAPartico<strong>la</strong>re 1DEVIAZIONE FUNE SU SPIGOLO MURATURAaANGOLARESPIGOLO MURATURACON MORALI ELAMIERINOmoraletti 8x8chiodati o avvitati tra lorosostenuti o ancorati al muro <strong>per</strong>evitare <strong>la</strong> caduta del sistema<strong>in</strong> caso di allentamento del<strong>la</strong> funefune<strong>la</strong>mier<strong>in</strong>o metallicospessore 2 mmbANGOLARESPIGOLO MURATURACON TAVOLONI EPIASTRA ARROTONDATAfermitond<strong>in</strong>o φ 6mmtavoloni 5x20 cmchiodati o avvitati tra lorosostenuti o ancorati al muro<strong>per</strong> evitare <strong>la</strong> caduta del sistema<strong>in</strong> caso di allentamento del<strong>la</strong> funefuneango<strong>la</strong>re metallicoad L 4 mmmezzo tubo <strong>in</strong>nocentisaldato su ango<strong>la</strong>re metallicoNOTA: le soluzioni a, b sono alternativeAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 9/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-TAPartico<strong>la</strong>re 2BASAMENTO RITTOaritto <strong>in</strong> legnoANCORAGGIOALLA BASECON INCASSOAL SUOLOmurotavolonecuneoscavobritto <strong>in</strong> legnotavolone di collegamento 5 x20ANCORAGGIOALLA BASECON CONTRASTOFUORI TERRASEZIONEVERTICALEelemento di contrasto <strong>la</strong>terale*cuneo3 picchetti frontali e2 picchetti di testaφ 26/rittotrave di contrasto*picchetto di testa φ 26cuneopicchetto frontale φ 26PIANTAcuneotrave di contrasto frontale*ritto <strong>in</strong> legnotavolone di collegamento5x20cuneoelemento di contrasto <strong>la</strong>terale*(*) elementi di contrasto <strong>la</strong>terale e trave di contrasto frontaledi dimensione uguale a quel<strong>la</strong> dei ritti verticaliAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 10/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-TAPartico<strong>la</strong>re 3INCROCIO FUNE-RITTOaritto <strong>in</strong> legnoSOSTEGNO A SELLAIN LEGNOtavolettadi fermospessoretavoletta <strong>in</strong> legnoavvitata sul rittofunebSOSTEGNO CONASOLA METALLICAaso<strong>la</strong> metallicaformata conspezzone di tubosaldato su <strong>la</strong>mametallicaritto <strong>in</strong> legnoaso<strong>la</strong> metallicaavvitata sul rittofunecfune <strong>in</strong>fi<strong>la</strong>tafune ca<strong>la</strong>taSOSTEGNO CONPIASTRINA METALLICAE FERMIfermi fune tond<strong>in</strong>o φ 6piastr<strong>in</strong>a metallicaI s<strong>in</strong>goli elementi vanno sostenuti o ancorati al muro <strong>per</strong> evitare <strong>la</strong>caduta del sistema <strong>in</strong> caso di allentamento del<strong>la</strong> funeNOTA: le soluzioni a, b,c sono equivalenti e alternativeAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 11/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-TAPartico<strong>la</strong>re 4DEVIAZIONE FUNE ANGOLO APERTURAaSEZIONE ORIZZONTALEDEVIAZIONE FUNEANGOLO APERTURAfunetavolone 5 X 20morale 10 x10piastra metallica di deviazionecon mezzo tubo <strong>in</strong>nocenti saldato sullo spigolo<strong>per</strong> aumento raggio curvaturaVISTA FRONTALEfazzoletto collegamento con tavole s = 2.5 cma<strong>per</strong>turafunecuneomorale 10 x10tavolone 5 x 20cuneofermo di trattenuta tondo φ 6 mmpiastra metallica di deviazionecon mezzo tubo <strong>in</strong>nocenti saldato sullo spigolo<strong>per</strong> aumento raggio curvaturaAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 12/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-TAPartico<strong>la</strong>re 5FUNE PASSANTE IN FOROaVISTA FRONTALEANCORAGGIO SU CORDOLO IN C.A.mezzo tubo <strong>in</strong> acciaiosaldato sul<strong>la</strong> piastrapiastra (Tab .7)DEVIAZIONE FUNEATTRAVERSO FORONELLA MURATURAtenditoreredanciacordolo<strong>in</strong> c.a.ATTENZIONE!<strong>la</strong> soluzione èconsentita solo sel’ancoraggio può essereposizionato <strong>in</strong> una zona<strong>in</strong> calcestruzzo, oppure <strong>in</strong>blocchi <strong>la</strong>pidei squadratio ben <strong>in</strong>granatigrilloVISTA FRONTALEANCORAGGIO BLOCCHI LAPIDEItenditoreredanciamorsettifune(max φ 20)tassello(Tab .7)mezzo tubo <strong>in</strong>nocenti <strong>in</strong> acciaosaldato sul<strong>la</strong> piastramuratura <strong>in</strong>piastra (Tab .7)blocchi <strong>la</strong>pideisquadrati oben <strong>in</strong>granatigrillomorsettifune(max φ 20)tassello(Tab .7)SEZIONE ORIZZONTALEfune passante <strong>in</strong> forodiametro foro 2-3mmmaggiore del diametrodel<strong>la</strong> funemezzo tubo <strong>in</strong> acciaiosaldato sul<strong>la</strong> piastratasselli (Tab. 7)<strong>in</strong> fori condiametro 2-3 mmmaggiore del diametrodel tassellopiastra(Tab. 7)NOTA: <strong>per</strong> i partico<strong>la</strong>ri dell’assemb<strong>la</strong>ggio del<strong>la</strong> fune vedasi partico<strong>la</strong>ri a pag. 19/22AVVERTENZA: nel caso di ancoraggio su blocchi <strong>la</strong>pidei cercare di <strong>in</strong>serire i tasselli <strong>in</strong> modo da co<strong>in</strong>volgere più blocchiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 13/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-TAPartico<strong>la</strong>re 6ANCORAGGIO FUNEaVISTA FRONTALEANCORAGGIO SU CORDOLO IN C.A.cordolo<strong>in</strong> c.a.piastra(Tab.7)ANCORAGGIOA DOPPIA PIASTRACON BARRA PASSANTEATTENZIONE!<strong>la</strong> soluzione èconsentita solo sel’ancoraggio può essereposizionato <strong>in</strong> una zona<strong>in</strong> calcestruzzo oppure <strong>in</strong>blocchi <strong>la</strong>pidei squadratio ben <strong>in</strong>granatiVISTA FRONTALEANCORAGGIO BLOCCHI LAPIDEISEZIONE ORIZZONTALEmuratura <strong>in</strong>blocchi <strong>la</strong>pideisquadratio ben <strong>in</strong>granatitasselli(Tab. 7)golfare(Tab. 8)golfare(Tab. 8)dado di serraggiotasselli(Tab. 7)piastra(Tab. 7)tasselli(Tab.7)piastra(Tab. 7)fune(max φ 20) morsettiredanciabarrafilettata(Tab. 8)tenditoregrillogolfare(Tab. 8)tasselli(Tab. 7)piastra(Tab. 7)bANCORAGGIO APIASTRA SINGOLACON BARRA SUPROFILO ANGOLAREATTENZIONEVISTA FRONTALEfune (max φ 20)grilloprofilo ango<strong>la</strong>re a<strong>la</strong>ti uguali (<strong>la</strong>to da 20 cm)spessore m<strong>in</strong>imo 10 mmbarra filettata (Tab. 8)golfare(Tab. 8)L (Tab .8)SEZIONEsaldatura a cordoned’angolo <strong>la</strong>to 1 cm!<strong>la</strong> soluzione èconsentita solo sel’ancoraggio può essereposizionato <strong>in</strong> una zona<strong>in</strong> calcestruzzo oppure <strong>in</strong>blocchi <strong>la</strong>pidei squadratio ben <strong>in</strong>granatimorsettiredanciatenditoregrillotasselli(Tab. 8)piastra(Tab. 8)AVVERTENZA: Soluzione da utilizzare solo nel caso <strong>in</strong> cui non sia possibileposizionare <strong>la</strong> contro-piastra <strong>in</strong>terna (soluzione a)segue a pag. successivaAVVERTENZA: nel caso di ancoraggio su blocchi <strong>la</strong>pidei cercare di <strong>in</strong>serire i tasselli <strong>in</strong> modo da co<strong>in</strong>volgere più blocchiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 14/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-TAPartico<strong>la</strong>re 7INCROCIO TRAVERSO-RITTOarittoSOSTEGNOTRAVERSO LEGNOCON MENSOLE INLEGNOtraversoIn legnomenso<strong>la</strong> sostegnotavolone s = 5cmammorsata conm<strong>in</strong> 4 viti φ 5x100Vista <strong>la</strong>teraleVista frontalebrittoSOSTEGNOTRAVERSO IN LEGNOCON MENSOLEMETALLICHEtraversoIn legnomenso<strong>la</strong> metallica sostegnoa L s = 5mm ammorsata conm<strong>in</strong> 4 viti φ 5x100Vista <strong>la</strong>teraleVista frontalecrittoSOSTEGNOTRAVERSO METALLICOCON MENSOLE IN LEGNOtraversometallico HEo 2 UPN sovrappostimenso<strong>la</strong> sostegnotavolone s = 5cmammorsata conm<strong>in</strong> 4 viti φ 5x100Vista <strong>la</strong>teraleVista frontaleNOTA: le soluzioni a, b,c sono equivalenti e alternativeAprile 2010NOTA: le soluzioni a, b,c sono equivalenti e alternative© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 15/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-TAPartico<strong>la</strong>re 8COLLEGAMENTO TRAVERSO-TIRANTEaAVVOLGIMENTOSU TRAVERSO INLEGNOspessoritraversomorsettofunedoppio avvolgimento funebfermi <strong>la</strong>terali funetraverso metallicomorsettofuneAVVOLGIMENTOSINGOLO SUTRAVERSO METALLICOaumento curvatura con mezzo tubo <strong>in</strong>nocenti saldato sull’a<strong>la</strong>Variante:fermi <strong>la</strong>terali funetraverso metallicomorsettofuneaumento curvatura con tubo <strong>in</strong>nocenti tagliato longitud<strong>in</strong>almente e poi saldato sull’a<strong>la</strong>Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 16/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-TAPartico<strong>la</strong>ri 9COLLEGAMENTO TRAVERSO-TIRANTEadado econtrodadotraversi legnoredanciagrillomorsettofunePIASTRA BULLONATAPOGGIANTESU DOPPIO TRAVERSOIN LEGNOpiastrametallicagolfare femm<strong>in</strong>a (Tab. 8)barra filettata (Tab. 8)bdado econtrodadotraverso legnogrillo redancia morsetto funePIASTRA BULLONATASU TRAVERSO INLEGNO CON FOROPASSANTEpiastrametallicagolfare femm<strong>in</strong>a (Tab. 8)barra filettata (Tab. 8)ctraversi UPNdado eacciaiocontrodado grillo redancia morsetto funePIASTRA BULLONATAPOGGIANTE SUTRAVERSI UPNIN ACCIAIO ACCOPPIATIpiastrametallicabarra filettata (Tab. 8)golfare femm<strong>in</strong>a (Tab. 8)Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 17/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: partico<strong>la</strong>ri costruttiviSTOP-TATabel<strong>la</strong> 7 – Indicazioni <strong>per</strong> il dimensionamento dei partico<strong>la</strong>ri 5 e 6amaterialefune(mm)dimensioni piastra(cm x cm)spessorepiastra(cm)numero e diametrotassellischema tipocalcestruzzo φ 12 – 20 55 x 20 1.0 6 φ 12 mmblocchi <strong>la</strong>pideisquadrati oben <strong>in</strong>granatiφ 12 – 20 55 x 30 1.0 6 φ 12 mmTabel<strong>la</strong> 8 – Indicazioni <strong>per</strong> il dimensionamento dei partico<strong>la</strong>ri 6b e 9cavo di acciaiotipo S10 ZNpartico<strong>la</strong>ri 6b e 9grillo golfare femm<strong>in</strong>a barrapiastrarettango<strong>la</strong>repartico<strong>la</strong>re 6btasselliango<strong>la</strong>re a<strong>la</strong>ti ugualiAdiametro (mm) A (mm) WLL (*)FilettaturaISOWLL (*)diametroφ 12 -14 A26 3.25T o 3 1/4T M30 3.6T φ 30dimensioni(cm x cm)numero e diametro(mm)Lunghezza L(cm)φ 16 - 18 A31 4.75T o 4 3/4T M36 5.1T φ 36 50 x 35 5 φ 12 mm15φ 20 A36 6.50T o 6 1/2T M42 7.0T φ 42 2015(*) WWL è il codice stampigliato sugli elementi. Qualora non si disponga di elementi con WWL stampigliato uguale a quelloriportato <strong>in</strong> tabel<strong>la</strong>, è possibile usare elementi con WWL maggiore.AVVERTENZE:I valori riportati nelle Tabelle 7 e 8 sono stati def<strong>in</strong>iti facendo riferimento ad ancoranti meccanici tipoHilti HDA-P M12 (foro su parete φ 22 mm),oppureWürth W-HAZ M12 (foro su parete φ 18 mm)Possono essere utilizzati anche altri tipi di ancoranti purché abbiano prestazioni equivalenti* o su<strong>per</strong>iori.Nel<strong>la</strong> predisposizione di fori mantenere una distanza tra asse foro e bordo piastra non <strong>in</strong>feriore a 30 mm.(*) Nel caso di impiego di tasselli chimici, al f<strong>in</strong>e di garantire le stesse resistenze a trazione e a taglio def<strong>in</strong>ite nelle Tabelle7 e 8 riferite a tasselli meccanici occorre acquisire <strong>in</strong>formazioni dal fornitore del prodotto <strong>in</strong> base al<strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong>muratura, al diametro del<strong>la</strong> barra, al<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse dell’acciaio.Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 18/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: <strong>in</strong>dicazioni <strong>per</strong> assemb<strong>la</strong>ggioSTOP-TATabel<strong>la</strong> 9 – Coord<strong>in</strong>amento elementi <strong>per</strong> assemb<strong>la</strong>ggio (coefficiente di <strong>sicurezza</strong> complessivo pari a 2.5)Cavo di acciaio tipoS10 ZnRedanciaz<strong>in</strong>cata RLMorsettotipo CAVTenditoretipo O-OTenditoretipo II BGrillo omega <strong>per</strong>tenditoretipo O-OGrillo omega <strong>per</strong>tenditoretipo II - BAADiametro(mm)Portata(t) (**)(C.S. = 2.5)DimensioniMarcaturaFilettaturaISOFilettaturaISOA(mm)WLL(*)A(mm)WLL(*)φ 12 3.52 12 A18 marchiati 13 M22 A27 22 2.00T o 2 T 26 3.25T o 3 1/4Tφ 14 4.78 16 A23.5 marchiati 14 M24 A30 26 3.25T o 3 1/4T 31 4.75T o 4 3/4Tφ 16 6.24 16 A23.5 marchiati 16 M27 A33 26 3.25T o 3 1/4T 31 4.75T o 4 3/4Tφ 18 7.92 20 A29.5 marchiati 18 M33 A36 31 4.75T o 4 3/4T 36 6.50T o 6 1/2Tφ 20 9.76 20 A29.5 marchiati 19 M36 A39 36 6.50T o 6 1/2T 36 6.50T o 6 1/2Tφ 22 11.78 22 A32 marchiati 22 M39 A45 36 6.50T o 6 1/2T 43 8.50T o 8 1/2Tφ 24 14.02 24 A35 marchiati 26 - A52 - - 43 8.50T o 8 1/2T(*) WWL è il codice stampigliato sugli elementi. Qualora non si disponga di elementi con WWL stampigliato uguale a quello riportato<strong>in</strong> tabel<strong>la</strong>, è possibile usare elementi con WWL maggiore.(**) i dati riportati fanno riferimento al catalogo TECI ® 2009. È tuttavia sempre possibile impiegare funi ed accessori di altre casepurchè di prestazioni non <strong>in</strong>feriori a quelle <strong>in</strong>dicate <strong>in</strong> tabel<strong>la</strong>.pSSIcorrettoNONOerratoerratoTabel<strong>la</strong> 10 – Indicazioni <strong>per</strong> serraggio fune con morsettiφ fune (mm)marcaturamorsetto CAVN morsettipassop (cm)sovrapposizioneS (cm)12 13 5 7.5 3514 14 5 8.5 4016 16 5 10.0 4518 18 5 11.0 5020 19 5 12.0 5522 22 7 13.0 8524 26 7 14.5 95Aprile 2010Dati e figure tratti dal catalogo TECI ® 2009© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 19/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: precauzioni e avvertenzeSTOP-TANon usare i tiranti con carichi su<strong>per</strong>iori al<strong>la</strong> loro portata.Esam<strong>in</strong>are sempre lo stato dei tiranti prima dell’impiego e non usare tiranti danneggiati.Non piegare mai i tiranti vic<strong>in</strong>o ai manicotti, alle impalmature, ai capicorda.Evitare di piegare una fune di acciaio su piccoli <strong>per</strong>ni.Se, ad esempio, una fune viene piegata su un <strong>per</strong>no di diametro uguale a due volte ildiametro del<strong>la</strong> fune, si ha una dim<strong>in</strong>uzione del carico di rottura del<strong>la</strong> fune dal 40 al 60%con conseguente deterioramento e <strong>per</strong>dita di portata del<strong>la</strong> stessa.Si consiglia <strong>per</strong>tanto, <strong>in</strong> questi casi, di utilizzare delle protezioni appropriate quali redanceo para-spigoli.ATTENZIONEEvitare piegatura delle funi suelementi con raggio di curvatura ridottoTdIn caso di piegatura del<strong>la</strong> fune su elementicon piccolo raggio di curvatura (m<strong>in</strong>oredi 2 volte il diametro del<strong>la</strong> fune) <strong>la</strong>portanza deve essere ridotta al 40-60%del<strong>la</strong> portata del<strong>la</strong> fune< 2d0.4-0.6TAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 20/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: istruzioni complementariSTOP-TAIMPIEGO DI FUNI METALLICHE E DEI RELATIVI ACCESSORIIndicazioni generaliLa scelta deve tenere conto delle <strong>in</strong>dicazioni di progetto e delle condizioni di montaggio dei cavi.Condizioni di posa “comode” prediligono il ricorso a cavi di grande lunghezza (50, 100, 200 m)limitando il numero di punti di discont<strong>in</strong>uità.Condizioni di posa “scomode” prediligono il ricorso a più cavi di breve lunghezza (10, 20, 30 m)con molteplici punti di discont<strong>in</strong>uità.Controlli prelim<strong>in</strong>ariIl controllo prelim<strong>in</strong>are del cavo si limita a verificare <strong>la</strong> lunghezza e il diametro nom<strong>in</strong>ale del cavononché <strong>la</strong> consistenza e robustezza degli accessori. Il cavo non deve presentare rottura, graveusura o piegatura dei fili <strong>in</strong> alcun punto. Le misure del diametro del cavo si effettua con il calibroavendo cura di posizionarlo come <strong>in</strong> figura.Formazione degli occhielli term<strong>in</strong>aliL’occhiello si realizza correttamente come <strong>in</strong>dicato nel disegno,mettendo il primo morsetto il più vic<strong>in</strong>o possibile all’occhiello egli altri distanziati di 5-6 volte il diametro del cavo (vedasi Tabel<strong>la</strong> 8).La connessione di due cavi avviene <strong>in</strong>serendo tra loro il tenditore con due grilli omega(cavo – occhiello – grillo – tenditore – grillo – occhiello – cavo).Messa <strong>in</strong> tiroLa <strong>messa</strong> <strong>in</strong> tiro del cavo può avvenire <strong>in</strong> due fasi: <strong>la</strong> prima consiste nel chiudere il cavo adanello o assicurandolo a punti fissi o<strong>per</strong>ando con dispositivi (tirfor, paranch<strong>in</strong>i, ecc.) chegarantiscono grandi spostamenti delle estremità; <strong>la</strong> seconda consiste nel mettere <strong>in</strong> trazioneil cavo agendo su tutti i tenditori possibilmente <strong>in</strong> ugual misura.Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 21/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoTIRANTATURA IN ACCIAIO: istruzioni uso schedaSTOP-TATIRANTATURE E CINTURAZIONI CON FUNI IN ACCIAIOCampo di utilizzoSistemi di tirantatura e c<strong>in</strong>turazione di manufatti danneggiati a seguito di un terremoto.Indicazioni generaliLe o<strong>per</strong>e sono f<strong>in</strong>alizzate a contenere i movimenti di porzioni di manufatti <strong>in</strong> muratura portante,con spessore f<strong>in</strong>o ad un metro.A pag<strong>in</strong>a 1/22 vengono proposte varie soluzioni <strong>per</strong> presidiare il dissesto attivato. I vari schemisono codificati e commentati <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di applicabilità e <strong>per</strong> ognuno di essi sono <strong>in</strong>dicati iparamenti di scelta.Una volta <strong>in</strong>dividuata <strong>la</strong> soluzione più idonea <strong>per</strong> il caso <strong>in</strong> esame fare riferimento al<strong>la</strong> schedache riporta il codice del<strong>la</strong> soluzione scelta.Per ogni schema sono <strong>in</strong>dicate le modalità di assemb<strong>la</strong>ggio e sono def<strong>in</strong>iti i parametri geometricidi riferimento <strong>per</strong> il dimensionamento.Valutati i parametri geometrici con riferimento al caso <strong>in</strong> esame, e tenuto conto del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sseprestazionale (ricavata dall’Allegato 1), entrare nelle rispettive tabelle <strong>per</strong> il dimensionamentodegli elementi.Per i partico<strong>la</strong>ri costruttivi <strong>in</strong>dicati sullo schema grafico con cerchio tratteggiato riferirsi al<strong>la</strong><strong>in</strong>dicazioni riportate nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva scheda da pag<strong>in</strong>a 9/22 a 17/22.Nell’assemb<strong>la</strong>ggio degli elementi e nelle o<strong>per</strong>azioni di posa <strong>in</strong> o<strong>per</strong>a seguire le <strong>in</strong>dicazioniaggiuntive fornite alle pag<strong>in</strong>e 18/22, 19/22, 20/22 e 21/22.AVVERTENZATutti i valori dimensionali (funi ed elementi di assemb<strong>la</strong>ggio) e le soluzioni di assemb<strong>la</strong>ggioproposte sono stati def<strong>in</strong>iti <strong>in</strong> modo da garantire un coefficiente di <strong>sicurezza</strong> del s<strong>in</strong>golo elementoe del sistema complessivo come m<strong>in</strong>imo pari a 2.5.Tutti i valori dimensionali forniti nel<strong>la</strong> presente scheda sono da <strong>in</strong>tendersi come m<strong>in</strong>imo diprogetto. In fase esecutiva, <strong>in</strong> caso di <strong>in</strong>disponibilità di materiale si può utilizzare sezioni didimensione maggiore o elementi di portata su<strong>per</strong>iore a quel<strong>la</strong> prescritta.Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFTA 22/22


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoVADEMECUM STOPCERCHIATURA DI CONFINAMENTOPILASTRI E COLONNESTOP-CPAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoEMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO 2009NUCLEO COORDINAMENTO OPERE PROVVISIONALIGRUPPO DI LAVORO PER LA REDAZIONE DEL VADEMECUM STOPIdeato e istituito dal Direttore Centrale <strong>per</strong> l’Emergenza e il Soccorso Tecnico <strong>in</strong>g. Sergio Basticon provvedimento prot. EM3064/5001-11 del 15.06.2009S.Grimaz (coord<strong>in</strong>atore)M.Cavriani, E.Mann<strong>in</strong>o, L.Munaro,M.Bellizzi, C.Bolognese, M.Cacio<strong>la</strong>i,A.D’Odorico, A.Maiolo, L.Ponticellicon <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di:F.Barazza, P.Malisan, A.MorettiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCERCHIATURA DI COLONNE CON FASCE: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-CPFenomeno da contrastare: schiacciamentoDescrizioneLe colonne schiacciate <strong>per</strong> eccesso di compressione o dipressoflessione presentano evidenze di spanciamento origonfiamento e/o di espulsioni <strong>la</strong>terali di materiale.AvvertenzeLa presente scheda non fornisce <strong>in</strong>dicazioni <strong>per</strong> ilconf<strong>in</strong>amento di pi<strong>la</strong>stri <strong>in</strong> cemento armato.Obiettivo dell’o<strong>per</strong>a provvisionale:<strong>in</strong>crementare <strong>la</strong> resistenza a compressione delle colonnecontrastando lo spanciamento e/o l’espulsione <strong>la</strong>teraleSCHEMI COSTRUTTIVIp f(Tab. 1 e 2)312cricchetto32d m<strong>in</strong>Sequenza corretta di posizionamentodei cricchetti su fasce consecutive(1, 2, 3, 4)4fascia <strong>in</strong> poliestere(sp. m<strong>in</strong> 2 mm)1L412p f4 ferri piatti <strong>in</strong> acciaiosu tavo<strong>la</strong>me <strong>in</strong> legno dispessore m<strong>in</strong>imo di 2.5 cm(Tab. 1 e 2)344 ango<strong>la</strong>ri <strong>in</strong> acciaiopreferibilmente a spigolosmussato su tavo<strong>la</strong>me <strong>in</strong> legnodi spessore m<strong>in</strong>. di 2.5 cmd m<strong>in</strong>Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFCP 1/3


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCERCHIATURA DI COLONNE CON FASCE: dimensionamentoSTOP-CPGRADO DI DANNOI grado II grado III gradoEvidenze di fessurazioni verticaliPassando con <strong>la</strong> mano sul<strong>la</strong> faccia<strong>la</strong>terale non si riscontrano grad<strong>in</strong>i<strong>per</strong>cepibili al tattoEvidenze di fessurazioni verticali eorizzontali e/o dislocazione <strong>la</strong>teraledi conciPassando con <strong>la</strong> mano sul<strong>la</strong> faccia<strong>la</strong>terale si riscontrano grad<strong>in</strong>idell’ord<strong>in</strong>e di alcuni millimetriEvidenze di fessurazioni verticali eorizzontali e/o significativedislocazioni <strong>la</strong>terali di conci conrottura e caduta di parti su<strong>per</strong>ficialidei conciSul<strong>la</strong> faccia <strong>la</strong>terale sono evidenti,anche a vista, espulsioni cheformano grad<strong>in</strong>i dell’ord<strong>in</strong>e deicentimetri e/o presenza diframmenti <strong>la</strong>pidei a terraTabel<strong>la</strong> 1 – Dimensionamento del passo tra le cerchiature <strong>per</strong> fasce da 50 mm di altezzaFasce da 50 mm di altezza(spessore 2 mm)Grado di dannoPasso fasce p f (cm)(massimo valore del<strong>la</strong> dimensione d m<strong>in</strong> compatibile con l’<strong>in</strong>tervento)d m<strong>in</strong>Sezione circo<strong>la</strong>re d m<strong>in</strong>LSezione rettango<strong>la</strong>reL/d m<strong>in</strong> ≤ 2I 45 (d m<strong>in</strong> ≤ 90 cm) 40 (d m<strong>in</strong> ≤ 90 cm)II 40 (d m<strong>in</strong> ≤ 90 cm) 20 (d m<strong>in</strong> ≤ 70 cm)III 15 (d m<strong>in</strong> ≤ 70 cm) 15 (d m<strong>in</strong> ≤ 30 cm)Tabel<strong>la</strong> 2 – Dimensionamento del passo tra le cerchiature <strong>per</strong> fasce da 75 mm di altezzaGrado di dannoFasce da 75 mm di altezza(spessore 2 mm)Passo fasce p f (cm)(massimo valore del<strong>la</strong> dimensione d m<strong>in</strong> compatibile con l’<strong>in</strong>tervento)d m<strong>in</strong>Sezione circo<strong>la</strong>re d m<strong>in</strong>LSezione rettango<strong>la</strong>reL/d m<strong>in</strong> ≤ 2I 45 (d m<strong>in</strong> ≤ 90 cm) 40 (d m<strong>in</strong> ≤ 90 cm)II 40 (d m<strong>in</strong> ≤ 90 cm) 25 (d m<strong>in</strong> ≤ 70 cm)III 20 (d m<strong>in</strong> ≤ 70 cm) 15 (d m<strong>in</strong> ≤ 40 cm)Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFCP 2/3


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCERCHIATURA DI COLONNE CON FASCE: istruzioni d’uso schedaSTOP-CPCampo di utilizzoLa presente scheda è valida <strong>per</strong> <strong>la</strong> cerchiatura con fasce di poliestere di colonne <strong>in</strong> muratura disezione circo<strong>la</strong>re o rettango<strong>la</strong>re con rapporto massimo tra i <strong>la</strong>ti pari a 2 e con <strong>la</strong>to m<strong>in</strong>ore (odiametro) non su<strong>per</strong>iore a 90 cm.Indicazioni generaliLo scopo dell’<strong>in</strong>tervento di cerchiatura è quello di migliorare il comportamento strutturale deglielementi mediante <strong>in</strong>cremento del<strong>la</strong> resistenza a compressione derivante dal conf<strong>in</strong>amento<strong>la</strong>terale.Prima di procedere al<strong>la</strong> cerchiatura è bene ripulire l’elemento strutturale dal<strong>la</strong> presenza dispuntoni o corpi che possano danneggiare le fasce facendo attenzione a non rimuovere partistrutturali che potrebbero compromettere <strong>la</strong> staticità dell’elemento.In corrispondenza degli spigoli delle colonne rettango<strong>la</strong>ri vanno posizionati degli ango<strong>la</strong>ri diacciaio preferibilmente a spigoli arrotondati aventi <strong>la</strong> funzione di conf<strong>in</strong>are il materiale e di ridurreil <strong>per</strong>icolo di danneggiamento delle fasce <strong>per</strong> effetto tagliante o di sfregamento. Gli ango<strong>la</strong>rivanno posizionati su tavo<strong>la</strong>me ligneo di spessore non <strong>in</strong>feriore a 2.5 cm avente <strong>la</strong> funzione dicompensare le irrego<strong>la</strong>rità del<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie di contatto.Prima del<strong>la</strong> posa <strong>in</strong> o<strong>per</strong>a gli ango<strong>la</strong>ri vanno protetti con vernici antiossidanti. È consigliabile unaverniciatura con colori chiari <strong>per</strong> mitigare il riscaldamento dell’acciaio derivante dall’irraggiamentoso<strong>la</strong>re.I cricchetti vanno posizionati secondo <strong>la</strong> sequenza di fasi contrapposte riportata a pag. 1/3 <strong>per</strong>evitare concentrazioni di sforzi su un solo <strong>la</strong>to delle colonne da cerchiare.Le fasce vanno tesate a mano agendo gradualmente sui cricchetti f<strong>in</strong>o al massimo possibile <strong>per</strong>un solo o<strong>per</strong>atore.Istruzioni di utilizzo del<strong>la</strong> schedaUna volta riconosciuto il grado di danno dell’elemento strutturale, si stabilisce il passo tra le fasceutilizzando le Tabelle 1 e 2 a pag. 2/3, <strong>in</strong> funzione del<strong>la</strong> forma dell’elemento da cerchiare edell’altezza disponibile <strong>per</strong> le fasce.Le sezioni rettango<strong>la</strong>ri non godono del<strong>la</strong> stessa efficienza cerchiante di quelle circo<strong>la</strong>ri <strong>in</strong> quantole fasce non producono una pressione uniforme su tutta <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>la</strong>terale ma forzeconcentrate <strong>in</strong> corrispondenza degli spigoli (da ciò discende <strong>la</strong> limitazione sul rapporto massimotra i <strong>la</strong>ti (2) ed il passo più serrato <strong>per</strong> <strong>la</strong> predisposizione delle fasciature rispetto a quello previsto<strong>per</strong> i pi<strong>la</strong>stri circo<strong>la</strong>ri).Nei punti di contatto tra fasce e colonne, ed <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re <strong>in</strong> corrispondenza di spigoli o contattilocalizzati è necessario prevedere dei piatti <strong>in</strong> acciaio con <strong>la</strong> funzione di trasferire il carico allecolonne e di preservare il materiale costituente le fasce.Per le colonne circo<strong>la</strong>ri è consigliabile predisporre almeno quattro ferri piatti <strong>in</strong> acciaio ortogonalialle fasce <strong>in</strong> posizione opportunamente contrapposta. Per migliorare l’effetto cerchiante èpossibile <strong>in</strong>crementare il numero di ferri piatti che, se predisposti sulle facce delle colonnerettango<strong>la</strong>ri, dovranno essere di spessore su<strong>per</strong>iore rispetto a quello degli ango<strong>la</strong>ri.Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFCP 3/3


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPAGINA INTENZIONALMENTE VUOTA© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoVADEMECUM STOPINCAMICIATURA PARETIIN MURATURASTOP-IPAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoEMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO 2009NUCLEO COORDINAMENTO OPERE PROVVISIONALIGRUPPO DI LAVORO PER LA REDAZIONE DEL VADEMECUM STOPIdeato e istituito dal Direttore Centrale <strong>per</strong> l’Emergenza e il Soccorso Tecnico <strong>in</strong>g. Sergio Basticon provvedimento prot. EM3064/5001-11 del 15.06.2009S.Grimaz (coord<strong>in</strong>atore)M.Cavriani, E.Mann<strong>in</strong>o, L.Munaro,M.Bellizzi, C.Bolognese, M.Cacio<strong>la</strong>i,A.D’Odorico, A.Maiolo, L.Ponticellicon <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di:F.Barazza, P.Malisan, A.MorettiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoINCAMICIATURA DI PARETI IN MURATURA: <strong>in</strong>dicazioni generaliSTOP-IPFenomeno da contrastare: spanciamento trasversaledi pannelli murariDescrizionePer effetto di carichi verticali eccessivi o di eccesso dideformazione trasversale, le pareti <strong>in</strong> muratura mostranoevidenze di spanciamenti <strong>la</strong>terali (deformazionitrasversali).AvvertenzeLa presente scheda non fornisce <strong>in</strong>dicazioni <strong>per</strong>l’<strong>in</strong>camiciatura di pareti <strong>in</strong> cemento armato.L’<strong>in</strong>tervento è fattibile a condizione che le vibrazioni<strong>in</strong>dotte dal <strong>per</strong>foratore non compromettano <strong>la</strong> staticitàdel pannello murario. Tale valutazione deve essereeffettuata sul posto.Obiettivo dell’o<strong>per</strong>a provvisionale:contenere <strong>la</strong> deformazione trasversale del<strong>la</strong> parete <strong>in</strong>crementandoneconseguentemente <strong>la</strong> resistenza a compressione.INCAMICIATURA CON SISTEMA A MORSETTI A CUNEO TIPO RAPIDMorsetto a cuneo tipo RAPIDTenditore tond<strong>in</strong>o passantecasseromorsettotond<strong>in</strong>opassantemuro dapresidiareTesatura e serraggio del<strong>la</strong> casseraturacon morsetti a cuneo tipo RAPIDa. Blocco dell’estremo del tond<strong>in</strong>o sul <strong>la</strong>tonon <strong>in</strong>teressato dal tenditore (nr. 1 deldisegno)b. Messa <strong>in</strong> tiro del tond<strong>in</strong>o con appositotenditore (nr. 2 del disegno)c. Blocco del tond<strong>in</strong>o sul <strong>la</strong>to del tenditore(nr. 3 del disegno)d. Estrazione del tenditore e posizionamentodello stesso su un nuovo tond<strong>in</strong>o.<strong>per</strong> <strong>la</strong> modalità di costruzione dell’<strong>in</strong>camiciatura/sistema dicontenimento vedi <strong>in</strong>dicazioni riportate a pag<strong>in</strong>a 2/3Immag<strong>in</strong>i tratta dal sito: “www.comated.com/web2004/default.asp” ed adattateAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFIP 1/3


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoINCAMICIATURA DI PARETI IN MURATURA: fasi esecutiveSTOP-IPA) Perforazione del<strong>la</strong> parete con fori didiametro Ø barra + 2mmB) Inserimento delle barre di acciaio didiametro Ø barra come da Tabel<strong>la</strong> 1s m50 cm 50 cm60 cm 60 cm 60 cmC) Posizionamento del doppio graticcio diripartizione con tavoloni 5x20. Il graticciopuò essere v<strong>in</strong>co<strong>la</strong>to alle barre <strong>per</strong>sostegno provvisorio.D) Posizionamento di una coppia di morali10x10 a <strong>la</strong>to di ciascuna fi<strong>la</strong> di fori e suciascuna faccia del<strong>la</strong> parete.tavole ausiliarie 2.5x12 darimuoveretavoloni 5x20morali 10x10accostati alle barreE) Infi<strong>la</strong>ggio di piastra forata <strong>in</strong> acciaio dicontrasto di spessore 4 mm da ambo i <strong>la</strong>tidel<strong>la</strong> parete (foro piastra = Ø barra + 2 mm).F) Tesatura delle barre passanti e serraggiodei morsetti a cuneo come da procedura<strong>in</strong>dicata a pag<strong>in</strong>a 1/3Tabel<strong>la</strong> 1 - Dimensionamento delle barrespessore parete(s m )s m ≤ 50 cmdiametro m<strong>in</strong>imo barre ad aderenzamigliorata (Ø barra ) (mm)Ø650 cm < s m ≤ 80 cm Ø8piastre forate <strong>in</strong> acciaio (sp. 4 mm) 20x20Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFIP 2/3


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoINCAMICIATURA DI PARETI IN MURATURA: istruzioni schedaSTOP-IPCampo di utilizzoLa presente scheda è valida <strong>per</strong> l’<strong>in</strong>camiciatura di pareti <strong>in</strong> muratura f<strong>in</strong>o ad uno spessorecompatibile con <strong>la</strong> lunghezza di <strong>per</strong>forazione delle punte (<strong>in</strong>dicativamente max 80 cm).Indicazioni generaliLo scopo dell’<strong>in</strong>tervento di <strong>in</strong>camiciatura è quello di <strong>in</strong>crementarne <strong>la</strong> resistenza a compressionedel<strong>la</strong> muratura mediante contenimento dello spanciamento trasversale. Le o<strong>per</strong>azioni diserraggio dei tond<strong>in</strong>i devono avvenire sul <strong>la</strong>to del<strong>la</strong> parete che offre una migliore possibilità difuga agli o<strong>per</strong>atori. L’<strong>in</strong>tervento non è <strong>in</strong>dicato, <strong>per</strong> ragioni di <strong>sicurezza</strong>, <strong>in</strong> caso di pareti moltodissestate.Prima di effettuare l’<strong>in</strong>tervento di <strong>in</strong>camiciatura è necessario realizzare un puntel<strong>la</strong>mento disostegno dei so<strong>la</strong>i che scaricano sul<strong>la</strong> parete da cucire al f<strong>in</strong>e di ridurne il carico sollecitante e digarantire migliori condizioni di <strong>sicurezza</strong> <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori. Al term<strong>in</strong>e delle o<strong>per</strong>azioni di cucitura ilpuntel<strong>la</strong>mento può essere rimosso <strong>per</strong> trasferire nuovamente il carico al<strong>la</strong> parete r<strong>in</strong>forzata.A chiusura delle o<strong>per</strong>azioni è necessario piegare le barre verso <strong>la</strong> parete <strong>per</strong> ragioni di <strong>sicurezza</strong>.Queste ultime non vanno tagliate al f<strong>in</strong>e di consentire una nuova <strong>messa</strong> <strong>in</strong> tiro dei tond<strong>in</strong>i <strong>in</strong>acciaio.Istruzioni di utilizzo del<strong>la</strong> schedaNoto lo spessore del<strong>la</strong> muratura da <strong>in</strong>camiciare (s m), si determ<strong>in</strong>a il diametro dei tond<strong>in</strong>i <strong>in</strong>acciaio ad aderenza migliorata da impiegare <strong>per</strong> <strong>la</strong> cucitura utilizzando <strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> 1 di pag. 2/3. Siesegue il graticcio/casseratura <strong>in</strong> legno seguendo le <strong>in</strong>dicazioni fornite a pag. 2/3 e qu<strong>in</strong>di <strong>la</strong><strong>messa</strong> <strong>in</strong> tiro dei tond<strong>in</strong>i mediante lo schema di pag. 1/3.DIVIETIPERICOLI1. È fatto divieto di realizzare l’<strong>in</strong>tervento di <strong>in</strong>camiciatura di paretiappartenenti ad edifici pregevoli <strong>per</strong> arte e storia senzaun’autorizzazione esplicita da parte dell’Autorità competente al<strong>la</strong>tute<strong>la</strong> del bene.2. È vietato l’<strong>in</strong>tervento di <strong>in</strong>camiciatura su pareti partico<strong>la</strong>rmentedissestate <strong>per</strong> le quali le vibrazioni <strong>in</strong>dotte dalle <strong>per</strong>forazionipotrebbero causare crolli.1. Verificare <strong>la</strong> presenza di impianti (gas, energia elettrica, acqua,ecc.) prima di realizzare le <strong>per</strong>forazioni.2. Limitare il tempo di <strong>per</strong>manenza nelle aree che possono essere<strong>in</strong>teressate da crolli o da caduta di oggetti dall’alto procedendoal<strong>la</strong> loro rimozione prima di <strong>in</strong>iziare l’attività di allestimentodell’o<strong>per</strong>a provvisionale.Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFIP 3/3


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoPAGINA INTENZIONALMENTE VUOTA© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoVADEMECUM STOPALLEGATO 1CLASSI PRESTAZIONALI RICHIESTEPER LE OPERE PROVVISIONALIABSTOPAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoEMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO 2009NUCLEO COORDINAMENTO OPERE PROVVISIONALIGRUPPO DI LAVORO PER LA REDAZIONE DEL VADEMECUM STOPIdeato e istituito dal Direttore Centrale <strong>per</strong> l’Emergenza e il Soccorso Tecnico <strong>in</strong>g. Sergio Basticon provvedimento prot. EM3064/5001-11 del 15.06.2009S.Grimaz (coord<strong>in</strong>atore)M.Cavriani, E.Mann<strong>in</strong>o, L.Munaro,M.Bellizzi, C.Bolognese, M.Cacio<strong>la</strong>i,A.D’Odorico, A.Maiolo, L.Ponticellicon <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di:F.Barazza, P.Malisan, A.MorettiAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVF


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCLASSI PRESTAZIONALI (re<strong>la</strong>tive all’area <strong>in</strong>teressata dal terremoto dell’Aqui<strong>la</strong>)STOP-ALL. 1Prov<strong>in</strong>ciaL’AQUILAProv<strong>in</strong>ciaPESCARACLASSE ABARETECASTEL DI IERICASTELVECCHIO SUBEQUOCOCULLOCOLLARMELEGORIANO SICOLIOVINDOLIPIZZOLITORNIMPARTETORRE DE' PASSERICLASSE BACCIANOBARISCIANOCAMPOTOSTOCAPESTRANOCAPORCIANOCARAPELLE CALVISIOCASTEL DEL MONTECASTELVECCHIO CALVISIOFAGNANO ALTOFOSSAGAGLIANO ATERNOL'AQUILALUCOLINOTA: il criterio adottato <strong>per</strong> assegnare lec<strong>la</strong>ssi prestazionali delle o<strong>per</strong>e provvisionali aseguito del terremoto dell’Aqui<strong>la</strong> è stato quellodi associare <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse A ai comuni c<strong>la</strong>ssificati<strong>in</strong> zona 1 e <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse B ai comuni c<strong>la</strong>ssificati <strong>in</strong>zona 2 (secondo l’OPCM 3274/03) tenendoconto degli effetti di sito più rappresentativi.La NTC 2008 è entrata <strong>in</strong> vigore il 1 luglio2009 quando le o<strong>per</strong>azioni di <strong>messa</strong> <strong>in</strong><strong>sicurezza</strong> erano già state avviate.Prov<strong>in</strong>ciaL’AQUILAProv<strong>in</strong>ciaTERAMOProv<strong>in</strong>ciaPESCARANAVELLIOCREOFENAPOGGIO PICENZEPRATA D'ANSIDONIAROCCA DI CAMBIOROCCA DI MEZZOSAN DEMETRIO NE' VESTINISAN PIO DELLE CAMERESANT'EUSANIO FORCONESESANTO STEFANO DI SESSANIOSCOPPITOTIONE DEGLI ABRUZZIVILLA SANTA LUCIA DEGLI ABRUZZIVILLA SANT'ANGELOARSITACASTELLIMONTORIO AL VOMANOPIETRACAMELATOSSICIABRITTOLIBUSSI SUL TIRINOCIVITELLA CASANOVACUGNOLIMONTEBELLO DI BERTONAPOPOLIAprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFALL.1 1/2


M<strong>in</strong>istero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoNucleo coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>e provvisionali<strong>Schede</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>O<strong>per</strong>e</strong> <strong>Provvisionali</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>messa</strong> <strong>in</strong> <strong>sicurezza</strong> post-sisma da parte dei Vigili del FuocoCRITERIO MACROSISMICO <strong>per</strong> <strong>la</strong> def<strong>in</strong>izione delle c<strong>la</strong>ssi prestazionaliSTOP-ALL. 1CRITERIO MACROSISMICO PER LA DEFINIZIONE DELLE CLASSIPRESTAZIONALI DELLE OPERE PROVVISIONALI NELL’IMMEDIATOPOST-SISMAL’assegnazione delle c<strong>la</strong>ssi prestazionali delle o<strong>per</strong>e provvisionali da realizzarenell’emergenza simica potranno, <strong>in</strong> occasione dei prossimi terremoti, essere def<strong>in</strong>ite sul<strong>la</strong>base dei criteri <strong>in</strong> Tabel<strong>la</strong> 1.Tabel<strong>la</strong> 1 - Criterio macrosismico <strong>per</strong> <strong>la</strong> def<strong>in</strong>izione delle c<strong>la</strong>ssi prestazionaliC<strong>la</strong>sseprestazionaleABAmbito di <strong>in</strong>terventoInstal<strong>la</strong>zioni <strong>in</strong> aree danneggiate caratterizzate da una <strong>in</strong>tensitàmacrosismica risentita o prevista 1 uguale o su<strong>per</strong>iore all’VIII gradodel<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> MCSInstal<strong>la</strong>zioni <strong>in</strong> aree danneggiate caratterizzate da una <strong>in</strong>tensitàmacrosismica risentita e prevista nel breve term<strong>in</strong>e <strong>in</strong>ferioreall’VIII grado del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> MCSoppureInstal<strong>la</strong>zioni che vengono realizzate <strong>in</strong> aree danneggiate adistanza di molti mesi dal<strong>la</strong> scossa pr<strong>in</strong>cipale( 1 ) Nel<strong>la</strong> fase immediatamente post-sisma è opportuno valutare una estensione del massimo gradoregistrato a tutta l’area sismogenetica che ha determ<strong>in</strong>ato <strong>la</strong> scossa pr<strong>in</strong>cipale <strong>in</strong> modo da tenereconto del<strong>la</strong> possibile migrazione degli ipocentri delle successive scosse di assestamento.NOTA: <strong>la</strong> def<strong>in</strong>izione delle c<strong>la</strong>ssi prestazionali richieste nelle varie aree del territoriocolpito dal terremoto può essere fatta nell’immediato post sisma sul<strong>la</strong> base del pianoquotato delle <strong>in</strong>tensità macrosismiche risentite e delle conoscenze sismotettonichedell’area. Tale def<strong>in</strong>izione potrà essere resa nota agli o<strong>per</strong>atori VVF dalle Autoritàcompetenti sotto forma di mappa di zonazione o di elenco dei comuni dell’area colpitacon re<strong>la</strong>tiva c<strong>la</strong>sse prestazionale richiesta.Aprile 2010© CNVVF- Riproduzione consentita <strong>per</strong> solo uso <strong>in</strong>terno del CNVVFALL.1 2/2


CNVVF - APRILE 2010

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