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focus>Forumeconomia & management 5 - 2012negli studi di architettura c’è spazio per il manager?competenza strategica. Come studio offriamo un progettoglobale fortemente integrato e coerente nei suoi diversielementi. Investiamo poi nella ricerca, anche attraversoconcorsi e gare di progettazione.A livello di studio, che cosa comporta la crescita,per esempio in termini di tipologia di progetti,clienti, assetto organizzativo?BELVEDERE, GOUBET Crescendo subentranouna serie di problemi organizzativi. Servonocompetenze ad hoc per l’amministrazione e per lagestione della parte contrattualistica e giuridica. Servonomaggiore professionalità e competenze diverse.FEMIA, PELUFFO Occorre saper anticipare itempi e imporsi una crescita passo dopopasso; solo in questo modo si può essere pronti e semprecompetitivi. E la cosa più difficile è avere visione e coraggio.e della profittabilità del progetto e un client leader, checura la relazione con il cliente. Con l’aumento della complessitàe della specializzazione stanno poi crescendo learee funzionali di supporto. Penso alle pratiche amministrative,ai computi, a chi si occupa della comunicazionedi progetto, ai grafici e ai renderisti.MIGLIORE All’inizio si è trattato di organizzarsi estrutturarsi come studio, passando dalla dimensionedel professionista individuale a quella di un teamallargato che concepisce e gestisce il processo. Questo èperò proprio l’aspetto che manca nelle scuole di architettura.Parallelamente c’è stato un investimento in ricerca(sui libri, viaggiando, lavorando in università) per interrogarcisulle tendenze del mondo del progetto architettonicoe sul suo significato e valore. Oggi per crescere stiamoinvestendo sull’estero, in termini economici, di competenzee di relazioni, in particolare in Centro Europa,Polonia, Russia, Corea, Giappone.© RCS Libri SpA - TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATIFREYRIE Il numero degli architetti è raddoppiatonegli ultimi venti anni. Non si può dire altrettantodella dimensione media delle strutture. Questo è evidentementeun problema in termini di competitività, ma nonper forza “grande è bello”. Anzi, in anni di crisi, le piccolestrutture riescono a sopravvivere meglio delle grandi: ilvero tema è quello delle reti, che sono la struttura piùadatta alla contemporaneità e all’architettura.Reti che connettono, in modostabile, competenze tecniche diverse eregioni del mondo diverse: oggi è piùcompetitivo chi ha una rete di “local architect”nel mondo piuttosto che unagrande struttura di tipo tradizionale.GUIDI Per le scelte che abbiamofatto, la maggior parte dei nostriprogetti sono di dimensioni mediograndi.Stiamo parlando di uffici o edificiper uffici che vanno dai 5000 ai30.000 mq, di centri commerciali da 30.000 a 60.000mq, di alberghi di standard internazionale o resort concinquanta ville. Sono progetti che possono durare anni eche sono gestiti da un team dedicato che a sua volta utilizzacompetenze distribuite in funzione delle esigenze.Ogni team ha un capo progetto, responsabile del servizioOggi è più competitivo chiha una rete di “local architect”nel mondo piuttosto cheuna grande struttura di tipotradizionaleMURGIA Il nostro studio esiste da nove anni: ilprimo triennio è stato di start-up, il terzo di crisi ela crescita non c’è stata. Clienti, tipologia e dimensioni diprogetti e numero di collaboratori sono rimasti invariati.Se c’è l’occasione di seguire progetti su scala più granderispetto a quella cui siamo abituati preferiamo collaborarecon altri studi invece che far crescere il nostro. La preoccupazionepiù grande nella gestione di uno studiosono, infatti, i costi fissi.PIZZI Sino ad ora, complice la normativa sulla limitazionedella pubblicità per gli organismi diprogettazione, è mancata la possibilità di promuovere38

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