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Programma di Governo - Comune di Aosta

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2attenzione nei confronti <strong>di</strong> Bruxelles e Strasburgo e ad affinare la nostra capacità <strong>di</strong>reazione e <strong>di</strong> proposta.La nostra Regione si trova costretta a giocare contemporaneamente due fondamentalipartite per <strong>di</strong>fendere e rafforzare la propria Autonomia: quella sul fronte esterno, neiconfronti <strong>di</strong> Roma e Bruxelles; l’altra sul fronte interno, incentrata sull’incremento <strong>di</strong>qualità che vorremmo imprimere al sistema “Valle d’<strong>Aosta</strong>”.Tutto ciò ci impone <strong>di</strong> prendere atto che una fase storica si è conclusa e che <strong>di</strong>ventanecessario attrezzarci per tempo al fine <strong>di</strong> dare vita ad una nuova, più <strong>di</strong>fficile edesaltante fase: quella della SECONDA AUTONOMIA.L’avvento della SECONDA AUTONOMIA deve assumere, per la nostra gente, ilsignificato <strong>di</strong> una vera e propria sfida: come fare sviluppo – per una piccola regione,fortemente caratterizzata dal suo particolarismo culturale e dalla sua natura alpina(magnifica, ma anche impegnativa) - nell’epoca della globalizzazione?Le défi valdôtain dovrà puntare essenzialmente a far uscire la nostra società da quellasorta <strong>di</strong> “impasse” economica (oggi aggravata dalla crisi mon<strong>di</strong>ale) che l’hacaratterizzata in questi ultimi decenni e che un profondo conoscitore della Valled’<strong>Aosta</strong> aveva già magistralmente tratteggiato come “benessere senza sviluppo”, pursenza voler minimamente sottostimare gli importanti traguar<strong>di</strong> raggiunti, che hanno


3consentito alla nostra comunità <strong>di</strong> ottenere quell’“égalité de chances” rispetto ad altrearee metropolitane più ricche della nostra.Come fare sviluppo, dunque? Aumentando la ricchezza prodotta, per continuare agarantire un elevato standard dei servizi offerti alla collettività.E ciò si potrà ragionevolmente ottenere puntando, in primo luogo, all’ottimizzazione<strong>di</strong> tutto il potenziale umano, territoriale, infrastrutturale, tecnico, economico,finanziario e culturale <strong>di</strong> cui attualmente <strong>di</strong>sponiamo. E non è poca cosa.Oltre sessant’anni <strong>di</strong> Autonomia non sono trascorsi invano.Le défi valdôtain, infatti, si dovrà giocare essenzialmente sull’incremento <strong>di</strong> qualitàche riusciremo ad imprimere al “sistema Valle d’<strong>Aosta</strong>”. Sappiamo <strong>di</strong> non avere dallanostra parte il conforto dei gran<strong>di</strong> numeri. Per realtà più consistenti la “qualità”<strong>di</strong>venta una ragionevole probabilità statistica: nel nostro caso deve <strong>di</strong>ventare unprogetto lucidamente elaborato e tenacemente perseguito, dove nulla può esserelasciato al caso o all’improvvisazione.Qui entra in gioco anche il ruolo fondamentale della città <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>: quello della suatrasformazione da capoluogo regionale – qual è attualmente - in “compiuta Capitaledell’Autonomia” valdostana.


4AOSTA CAPITALE DELL’AUTONOMIA VALDOSTANA<strong>Aosta</strong>, per tutti i valdostani “la veulla”, è, in realtà, l’unico aggregato inse<strong>di</strong>ativodella nostra regione in cui storicamente si è manifestato con continuità ed evidenzaquello che potremmo definire l’effetto urbano. Ciò è sempre stato pacifico perchicchessia, tanto che persino Alberto Savinio (musicista, pittore e letterato; fratellodel più noto Giorgio De Chirico), nel lontano 1948 trovandosi in Valle comeviaggiatore, coniò una scultorea definizione della nostra “veulla” che ci piacericordare per la sua potenza espressiva: <strong>Aosta</strong> città necessaria.Oggi, nel far nostra questa felice definizione, inten<strong>di</strong>amo tuttavia arricchirlarilanciando: “<strong>Aosta</strong>, capitale necessaria dell’Autonomia”.PERCHE’ CAPITALE “NECESSARIA”Ogni epoca storica che si è succeduta, nei luoghi in cui sorge la città <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, halasciato tracce più o meno evidenti del suo passaggio. Quelle scelte e<strong>di</strong>lizie edurbanistiche hanno corrisposto al ruolo e alle funzioni che volta per volta la nostracittà è stata chiamata ad assolvere. Qui ci occuperemo solo delle più recenti esignificative.


5Tre sono gli avvenimenti che hanno caratterizzato, nei primi decenni del secoloscorso, l’impianto urbanistico <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e ne hanno pesantemente con<strong>di</strong>zionato glisviluppi successivi fino ai giorni nostri:1) la nascita dello stabilimento siderurgico Naz. Cogne (già Ansaldo) e del suoquartiere operaio;2) la costruzione delle numerose caserme per l’acquartieramento degli alpini;3) l’istituzione della Provincia fascista con le conseguenti infrastrutture.I numerosi piani regolatori che si sono succeduti dopo l’avvento dell’Autonomia edella Repubblica hanno sostanzialmente perpetuato tali scelte inse<strong>di</strong>ative ed hannoconsentito la crescita della città per saturazione delle aree in allora suscettibili <strong>di</strong>e<strong>di</strong>ficazione, limitandosi ad in<strong>di</strong>viduare standard urbanistici ed equilibri funzionaliper una città prevista in forte espansione urbana e demografica. Tale ipotesi è statasuccessivamente contraddetta dal verificarsi <strong>di</strong> alcuni fenomeni quali: la riduzione deltasso <strong>di</strong> natività; il forte ri<strong>di</strong>mensionamento dell’attività siderurgica; ladelocalizzazione <strong>di</strong> attività artigianali e commerciali e <strong>di</strong>rezionali lungo la SS 26 neiComuni posti imme<strong>di</strong>atamente ad est <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e in quelli che la fronteggiano, lungola Dora, in riva orografica destra; la fine del servizio <strong>di</strong> leva obbligatorio (che haconsentito – successivamente - l’Accordo <strong>di</strong> <strong>Programma</strong> tra <strong>Comune</strong>, Regione eMinistero della Difesa per la riconversione in e<strong>di</strong>lizia universitaria della Testafochi);la propensione dei citta<strong>di</strong>ni più abbienti alla realizzazione <strong>di</strong> unità abitative


6unifamiliari, moda che ha trovato sod<strong>di</strong>sfazione nei comuni viciniori, occupando amacchia d’olio quella vasta area nota come la “plaine”, fino quasi a saturarla.Quest’ultimo fenomeno ha ingenerato non pochi problemi <strong>di</strong> viabilità, <strong>di</strong>accessibilità, <strong>di</strong> dotazione infrastrutturale e <strong>di</strong> compatibilità funzionale inquell’agglomerato urbano che oggi si presenta come una sorta <strong>di</strong> città continua e che,apparentemente, sembra ignorare i confini dei comuni che la costituiscono.In realtà la “cucitura” urbanistica tra le varie entità non si è verificata se non perrecepire il coor<strong>di</strong>namento viabilistico minimo, senza tuttavia giungere alladefinizione <strong>di</strong> un superiore <strong>di</strong>segno urbano coerente e strutturato.A ciò si deve aggiungere una cospicua politica <strong>di</strong> delocalizzazione che la stessaAmministrazione regionale ha compiuto per consentire la crescita obbligatoriamenteesponenziale dei propri servizi (per effetto del trasferimento <strong>di</strong> competenze tra Stato-Regione), impossibilitata com’era <strong>di</strong> ospitarli nel palazzo <strong>di</strong> piazza Deffeyes - natosotto<strong>di</strong>mensionato e privo <strong>di</strong> possibilità d’ampliamento - affrontando costi elevati <strong>di</strong>locazione e creando <strong>di</strong>sservizi agli utenti delle strutture decentrate. A questo, come adaltri problemi, la Regione sta preparando risposte che si trasformeranno in progetticoncreti ed impegnativi da avviare in tempi stretti per poter assolvere anche a quellafunzione anticiclica che lo stato della nostra economia richiede – soprattutto - asostegno dell’occupazione.In effetti, nei prossimi anni, <strong>Aosta</strong> sarà interessata da gran<strong>di</strong> opere per la comunitàche ne trasformeranno il volto e miglioreranno, nel contempo, la qualità della vita deinostri concitta<strong>di</strong>ni e visitatori.


7LE GRANDI OPEREA. IL POLO UNIVERSITARIODal processo <strong>di</strong> conversione della Caserma “Testafochi” in polo universitario sonoattesi due tipi <strong>di</strong> ricadute. Anzitutto, sul tessuto sociale della città. Una realtàcaratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> universitari è, per antonomasia, viva ed aperta a queiprocessi <strong>di</strong> scambio (e, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> crescita) derivanti dal confronto continuo conportatori <strong>di</strong> idee <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa provenienza, quali sono gli studenti. Inoltre, questointervento non mancherà <strong>di</strong> offrire significative risposte <strong>di</strong> carattere urbanistico, conil rior<strong>di</strong>no rispetto alla situazione attuale della presenza citta<strong>di</strong>na dell’Ateneo, cheverrà portato nel cuore della città. Un cuore che proprio l’Università, grazie ad unasempre maggiore interazione con l’Amministrazione comunale, dovrà contribuire afar pulsare con vigore.Considerando come il Piano Urbanistico <strong>di</strong> Dettaglio approvato dal Consigliocomunale lasci, molto opportunamente, una certa libertà compositiva ai futuriprogettisti, pur definendo gli aspetti essenziali e le in<strong>di</strong>spensabili relazioni dagarantire con il contesto, questo intervento sarà poi l’occasione per affrontare alcuni“no<strong>di</strong>”.Sopra tutti, occorrerà decidere, con un percorso partecipato, se il futuro polouniversitario dovrà apparire come un “riuso” delle vecchie caserme, ingentilito da un“restyling” magari “garbato”, oppure se, conservando e valorizzando quanto havalenza storica e patriottica (e quin<strong>di</strong> culturale e morale) della “Testafochi”, potrà


8segnare una svolta epocale caratterizzata da un marcato gesto architettonicofortemente innovativo.B. L’AMPLIAMENTO DELL’OSPEDALE U. PARINILa garanzia degli elevati standard qualitativi raggiunti dal sistema sanitariovaldostano sarà amplificata, al servizio del benessere della nostra comunità, dallarealizzazione del presi<strong>di</strong>o unico ospedaliero “Umberto Parini”, voluto – con orgoglio– dalla citta<strong>di</strong>nanza, con una scelta precisa che ha respinto ipotesi <strong>di</strong>delocalizzazione, insensate sul piano organizzativo e persino pregiu<strong>di</strong>zievoli suquello sanitario.L’ampliamento ad est dell’ospedale <strong>di</strong> viale Ginevra infatti permetterà ai citta<strong>di</strong>ni delcapoluogo e all’intera popolazione regionale <strong>di</strong> accedere, attraverso un unicocomplesso, ad una pluralità <strong>di</strong> servizi sanitari, senza più la necessità <strong>di</strong> doversispostare da un luogo all’altro. In particolare, alle riconosciute qualità e professionalitàdei reparti già esistenti, si affiancheranno strutture fortemente innovative, destinate a<strong>di</strong>venire un punto <strong>di</strong> riferimento, non solo a carattere locale, con positive ricadute sulprestigio della città e della regione.Da non trascurare, poi, le opportunità offerte dall’Accordo in termini <strong>di</strong>riqualificazione urbanistica: grazie agli interventi in programma, la “Porta Nord” <strong>di</strong><strong>Aosta</strong> troverà, infatti, risposte concrete in termini <strong>di</strong> sosta e viabilità.


9C. TRASPORTO A FUNE SOTTERRANEOLa necessità <strong>di</strong> procedere agli scavi per la realizzazione della rete del“teleriscaldamento” verrà coniugata alla costruzione delle infrastrutture <strong>di</strong> un sistema<strong>di</strong> trasporto sotterraneo. Denominato “People mover”, collegherà il piazzale dellafunivia per Pila alla zona del Presi<strong>di</strong>o Unico Ospedaliero, con una fermata interme<strong>di</strong>anell’area in prossimità del costruendo polo universitario. Un’opera moderna, che,unita alla già valida rete <strong>di</strong> trasporti pubblici in superficie, consentirà ai citta<strong>di</strong>nispostamenti sempre più pratici e rapi<strong>di</strong>, decongestionando in maniera significativa lacittà dalla pressione degli automezzi privati.D. IL NUOVO PALAZZO REGIONALENella consapevolezza che le accresciute competenze della Regione Autonoma Valled’<strong>Aosta</strong> e le <strong>di</strong>fficoltà viabilistiche del centro citta<strong>di</strong>no unite alla volontà <strong>di</strong> “liberare”dal traffico la zona del quadrilatero romano abbiano, ormai, reso evidentel’inadeguatezza del palazzo regionale che attualmente ospita buona parte degli ufficidell’Amministrazione, anche nell’ottica <strong>di</strong> rendere un migliore servizio allapopolazione che per motivi lavoro si reca nelle se<strong>di</strong> <strong>di</strong> piazza Deffeyes, dovrà essereportato a compimento attraverso una seria e dettagliata riflessione - in parte giàavviata con il confronto tra le Amministrazioni regionale e comunale – l’iter checondurrà alla realizzazione <strong>di</strong> un nuovo, più ampio, moderno e funzionale Palazzodella Regione. Al tempo stesso si procederà ad in<strong>di</strong>viduare soluzioni ottimali in


10materia <strong>di</strong> infrastrutture ed aree <strong>di</strong> sosta, anche per garantire i collegamenti attraversol’uso <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> trasporto pubblico.E. IL TELERISCALDAMENTOLa realizzazione delle <strong>di</strong>verse opere previste da questo progetto (segnatamente, lacentrale unica e le tubazioni interrate per la <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua calda derivantedal recupero del calore generato anche dal ciclo produttivo dello stabilimento“Cogne”) consentirà <strong>di</strong> concretizzare una molteplicità <strong>di</strong> obiettivi. Da un canto,l’introduzione ad <strong>Aosta</strong> <strong>di</strong> un sistema già adottato con ottimi risultati in molte cittàitaliane e ampiamente <strong>di</strong>ffuso nel nord Europa, per offrire alla popolazionel’opportunità <strong>di</strong> riscaldare la propria abitazione all’insegna della sicurezza, delcomfort e dell’economicità. Dall’altro, la conferma <strong>di</strong> un’attenzione all’ambientedoverosa in una realtà come la nostra, attraverso la scelta <strong>di</strong> un sistema checontribuirà, con l’abbandono <strong>di</strong> caldaie e combustibili da parte dei privati, adabbattere l’inquinamento, riducendo considerevolmente le emissioni <strong>di</strong> anidridecarbonica, <strong>di</strong> polveri sottili e <strong>di</strong> ossido d’azoto. Inoltre, per sfruttare al meglio la fase<strong>di</strong> trasformazione citta<strong>di</strong>na, anche in termini <strong>di</strong> utilizzo delle risorse economiche e <strong>di</strong>riduzione dei <strong>di</strong>sagi alla citta<strong>di</strong>nanza, l’effettuazione degli scavi per le tubazionidell’acqua vedrà, contestualmente, la realizzazione dei cunicoli per il sistema <strong>di</strong>trasporto sotterraneo a fune denominato “ People mover”, e il contestuale passaggiodelle fibre ottiche ad alta velocità che consentiranno <strong>di</strong> definire un piano per il totalecablaggio della nostra città.


11La realizzazione <strong>di</strong> queste gran<strong>di</strong> opere, che obbe<strong>di</strong>scono a precise scelte politiche <strong>di</strong>carattere strategico per i destini della nostra comunità e per la sua crescita civile eculturale, è destinata a mutare non solo il volto ma anche il ruolo della nostra cittàche potrà finalmente compiere la transizione da capoluogo <strong>di</strong> provincia, poi <strong>di</strong>venuta- per decreto - capoluogo <strong>di</strong> Regione (senza che se ne traessero le dovuteconseguenze urbanistiche <strong>di</strong> infrastrutturazione e <strong>di</strong> decoro urbano) e, oggi,finalmente compiuta capitale dell’Autonomia Valdostana, consapevole del suo rangochiamato a riflettere ed emblematizzare la nuova fase storica che viviamo.L’affermazione <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> Capitale dell’Autonomia non è un gioco <strong>di</strong> parole né unbrillante slogan elettorale. Obbe<strong>di</strong>sce piuttosto alla necessità <strong>di</strong> affermare un nuovopara<strong>di</strong>gma nei rapporti tra Regione e <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, e deve suscitare nei citta<strong>di</strong>nie nelle forze politiche la piena consapevolezza che una “rivoluzione copernicana” stacominciando e che è necessario coglierne - fin dagli inizi - l’effettiva portata.Diciamo subito, per sgomberare il terreno da possibili equivoci, che non é la Grande<strong>Aosta</strong>, vagheggiata in altri tempi, il nostro modello <strong>di</strong> riferimento. Si tratterà,piuttosto, <strong>di</strong> saper instaurare una effettiva partnership con i Comuni della Plaine taleda consentire al comune <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> <strong>di</strong> assurgere compiutamente al ruolo <strong>di</strong> Capitaledell’Autonomia, facendo con<strong>di</strong>videre ai Comuni viciniori tale inestricabile destino.I tempi <strong>di</strong> attuazione necessari al completamento delle gran<strong>di</strong> opere occuperanno più<strong>di</strong> una consiliatura e si dovrà porre la massima attenzione perché, in vista <strong>di</strong> un benefuturo, il <strong>di</strong>sagio alla citta<strong>di</strong>nanza sia ragionevolmente contenuto e che il percorsodecisionale sia il più trasparente e partecipato possibile.


12Per la positiva finalizzazione <strong>di</strong> tali progetti è necessario che essi <strong>di</strong>ventinopatrimonio della collettività, che la città tutta accolga e faccia proprio il grandeprocesso <strong>di</strong> trasformazione in atto come un valore aggiunto capace <strong>di</strong> contribuire allavalorizzazione ed alla migliore spen<strong>di</strong>bilità, soprattutto in termini <strong>di</strong> sviluppoturistico-commerciale, delle risorse culturali, artistiche, storiche e paesaggistichecitta<strong>di</strong>ne, suscitando quella rete <strong>di</strong> sinergie in grado <strong>di</strong> capitalizzarle per lo sviluppoeconomico della città.Dare un futuro economico alla città <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> incentrato sul mantenimento e larazionalizzazione delle attività industriali esistenti, puntando tuttavia sulla necessità<strong>di</strong> localizzare le principali attività <strong>di</strong>rezionali, culturali e finanziarie <strong>di</strong> una modernaed evoluta regione alpina a forte vocazione turistica, non significa automaticamentefar emergere tutte quelle potenzialità che la città possiede e sulle quali, fino ad oggi,non si è creduto abbastanza. La città <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> porta ancora le stimmate <strong>di</strong> un gloriosopassato industriale che l’ha connotata e strutturata come città operaia, nonché <strong>di</strong> Cittàpresi<strong>di</strong>o militare <strong>di</strong> una sensibile zona <strong>di</strong> confine, accanto a veri e propri gioielli <strong>di</strong>carattere storico ed archeologico <strong>di</strong> rilievo assoluto. Discettare sulla sua vocazioneturistica senza far seguire alle analisi i necessari progetti e le necessarie risorse perconcretizzarla si è, fino ad oggi, rivelato un puro esercizio retorico che, invece <strong>di</strong>risolvere il problema, ne ha allontanato la soluzione.Gli interventi <strong>di</strong> carattere strategico previsti nel capitolo delle gran<strong>di</strong> opere possonofinalmente dare gambe alla possibilità che questa vocazione si concretizzi.


13Giova a tal proposito ricordare che le stime dell’impegno finanziario che la Regionesarà chiamata a sostenere per la loro realizzazione ammontano, per il prossimodecennio, a circa 1 miliardo <strong>di</strong> Euro.AOSTA: LINEE GUIDA PER UN PROGRAMMA DI DETTAGLIOPREMESSALa città <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, grazie all’impegno e agli investimenti che l’Amministrazionecomunale ha finora praticato a favore dei servizi alla persona, ha ormai raggiuntolivelli <strong>di</strong> eccellenza nelle prestazioni e nei servizi a domanda in<strong>di</strong>viduale. Glistandard qualitativi dei servizi resi in questo settore, unanimemente riconosciuti edapprezzati, dovranno certamente essere mantenuti nel corso dei prossimi anni <strong>di</strong>governo citta<strong>di</strong>no, ma, in un momento <strong>di</strong> particolare crisi economica, quale quelloche stiamo attraversando, è necessario prestare maggior attenzione al settoreproduttivo citta<strong>di</strong>no, oggi in grave sofferenza.Nei prossimi anni, <strong>Aosta</strong> sarà interessata, come ricordato nelle premesse, da gran<strong>di</strong>opere, che ne trasformeranno il volto. Si pensi allo sviluppo delle zone F8 e F8 bis(destinate ad attività produttive e <strong>di</strong> servizi), alla trasformazione della casermaTestafochi in Polo universitario (che, nell’area ricompresa tra Piazza dellaRepubblica e Via Monte Pasubio, prevede la realizzazione <strong>di</strong> un vero e propriocampus universitario, nell’ambito degli spazi destinati all’Ateneo), all’ampliamento


14dell’ospedale regionale “Umberto Parini”, alla realizzazione del People mover(percorso sotterraneo a fune che, sfruttando i canali del teleriscaldamento, permetteràun attraversamento della città da sud a nord), alla costruzione del nuovo PalazzoRegionale (che accorperà in un’unica sede la più gran parte degli uffici regionali,attualmente decentrati), che comporteranno importanti trasformazioni urbanistiche eviabilistiche citta<strong>di</strong>ne.L’obiettivo generale dell’Amministrazione che ci proponiamo <strong>di</strong> guidare, è <strong>di</strong>guardare al futuro <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> in un’ottica <strong>di</strong> lungo periodo, offrendo un senso <strong>di</strong>prospettiva propedeutico allo sviluppo, nel tessuto sociale citta<strong>di</strong>no, <strong>di</strong> quell’orgogliodell’appartenere ad un territorio, ad una storia e ad una tra<strong>di</strong>zione, fondamentale percapitalizzare i processi <strong>di</strong> trasformazione in atto e per dare <strong>di</strong>gnità reale, e non soloformale, al ruolo <strong>di</strong> “Capitale dell’Autonomia”. Una città che voglia <strong>di</strong>rsi tale deveessere abitata da protagonisti del suo avvenire.LE POLITICHE DI SOSTEGNO ALLA FAMIGLIAL’azione amministrativa che sviluppa tematiche legate alla qualità della vita e aiservizi alla persona deve orientarsi verso un maggior coinvolgimento della famiglia,da ritenersi elemento istituzionale fondante della società. La famiglia dovrà essereresa maggiormente partecipe delle scelte, tramite incontri e <strong>di</strong>battiti che attivinomaggiore consapevolezza e conoscenza delle opportunità e degli incentivi utili allaconciliazione tra impegni lavorativi e vita famigliare. In questa logica è essenzialesupportare con azioni concrete la famiglia, spesso stretta da <strong>di</strong>fficoltà economiche e


15logistiche, che assiste in casa l’anziano, bisognoso <strong>di</strong> cure nel contesto <strong>di</strong> protezione eserenità dell’ambiente famigliare.Una risposta appropriata dovrà in<strong>di</strong>rizzare politiche trasversali a tutti i settori, al fine<strong>di</strong> adottare, ove consentito, correttivi ed agevolazioni nella determinazione delletariffe dei servizi pubblici e nel computo <strong>di</strong> tasse ed imposte comunali, con assistenzae/o esenzione al pagamento <strong>di</strong> alcuni servizi.Il concetto <strong>di</strong> “quoziente familiare” deve pertanto trovare totale applicazione, sia inambito delle tariffe per i servizi alla persona che nella determinazione <strong>di</strong> tasse e<strong>di</strong>mposte.LE POLITICHE SOCIALI E GIOVANILIDovranno essere mantenuti e consolidati gli standard qualitativi dei servizi resi inquesti settori. Per quanto concerne la prima infanzia, occorrerà continuare a sostenerela genitorialità, garantendo i servizi degli asili nido e dei servizi socio-educativi,assicurando, nel contempo, maggiore flessibilità oraria, così da agevolare lepossibilità delle famiglie lavoratrici.Relativamente alle politiche rivolte agli anziani, dovrà essere prestata particolareattenzione all’assistenza domiciliare integrata, rafforzando contestualmente lesinergie già avviate con Enti, Associazioni, Terzo settore e Istituzioni in un’ottica <strong>di</strong>welfare community e <strong>di</strong> gestione partecipata.Sul fronte <strong>di</strong>sagio, sarà in<strong>di</strong>spensabile leggere le nuove forme <strong>di</strong> povertà,personalizzando i servizi alle esigenze dei citta<strong>di</strong>ni in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio.


16Dovranno, altresì, essere <strong>di</strong>ffuse la cultura delle Pari Opportunità e quelladell’inclusione sociale degli immigrati, fondata sulla legalità, contribuendo allarealizzazione <strong>di</strong> una società solidale, capace <strong>di</strong> coniugare <strong>di</strong>ritti e doveri <strong>di</strong> tutti icitta<strong>di</strong>ni aostani, scevra da pregiu<strong>di</strong>zi connotati dall’appartenenza a <strong>di</strong>verse razze,culture, religioni e sesso.Per quel che riguarda, infine, le politiche educative giovanili, dovranno esserepromosse occasioni <strong>di</strong> incontro, scambio e confronto tra i giovani, in un’ottica <strong>di</strong>crescita, socializzazione e arricchimento personale, cercando <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>care quanto piùpossibile nelle loro coscienze la cultura dell’accoglienza. In quest’ottica sarannoriproposti i servizi già erogati a favore <strong>di</strong> tale fascia <strong>di</strong> età, valorizzando le gran<strong>di</strong>potenzialità in tale senso offerte dall’apertura della Cittadella dei giovani, luogo <strong>di</strong>incontro “guidato” dei nostri adolescenti e laboratorio per sperimentare eperfezionare le proprie naturali inclinazioni ed interessi.LE POLITICHE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA EEMERGENZA ABITATIVALa risoluzione delle situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio abitativo e il miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> inquilini e ERP dovrà esplicarsi attraverso:- la stimolazione del mercato privato;- il contenimento degli sfratti;- l’aumento e il miglioramento dell’offerta abitativa;


17- l’adeguamento normativo degli alloggi del patrimonio ERP;- l’attivazione <strong>di</strong> nuovi piani <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.A tal fine è necessario proseguire negli sforzi <strong>di</strong> coinvolgere sia gli attori istituzionali,Regione, Comuni e ARER, sia le Associazioni <strong>di</strong> categoria degli inquilini e deiproprietari.Inoltre occorrerà porre particolare attenzione al progressivo aumento degli sfratti permorosità che è in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> nuove povertà che faticano a far fronte alle spese per lalocazione <strong>di</strong> alloggi nel mercato privato. Si renderà in<strong>di</strong>spensabile pertanto:- da un lato intervenire sul patrimonio <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblicaristrutturando gli alloggi <strong>di</strong>sponibili;- dall’altro in<strong>di</strong>viduare a favore delle fasce sociali più deboli, misure <strong>di</strong>sostegno, anche economico, al fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire il rischio <strong>di</strong> morosità.LE POLITICHE PER LO SVILUPPO ECONOMICO:Nella piena consapevolezza che le attività economiche citta<strong>di</strong>ne vivono un momento<strong>di</strong> grave sofferenza, dovrà essere prestata prioritaria attenzione allo sviluppoeconomico della nostra città.A tal fine, dovranno essere intraprese azioni mirate affinché <strong>Aosta</strong> possa <strong>di</strong>ventareuna vera e propria capitale Alpina per i turisti, soprattutto quelli <strong>di</strong> prossimità e possa<strong>di</strong>ventare meta ricercata da chi intende trascorrere week-end lunghi fuori porta.


18A tal proposito, importanza strategica è rivestita dalla vicinanza e dall’efficacia delcollegamento funiviario con la stazione sciistica <strong>di</strong> Pila, che deve <strong>di</strong>ventare il naturaledomaine skiable e paesaggistico della nostra città.In quest’ottica, la programmazione coor<strong>di</strong>nata e sempre più anticipata degliappuntamenti <strong>di</strong> animazione citta<strong>di</strong>na, con eventi <strong>di</strong> punta scelti e selezionatinell’ambito del panorama artistico, sarà un elemento in<strong>di</strong>spensabile per potercostruire e “vendere” pacchetti turistici integrati, a misura dei <strong>di</strong>versi “target” <strong>di</strong>visitatori che si avvicineranno alla nostra città, creando un indotto che andrà avantaggio <strong>di</strong> tutte le attività economiche che gravitano sul territorio comunale.L’azione sinergica delle Istituzioni e delle Associazioni <strong>di</strong> categoria rappresentativedel mondo economico locale permetterà <strong>di</strong> compiere un importante passo in avantinella qualità dei servizi resi e nella possibilità <strong>di</strong> offrire a chi vorrà visitare la nostracittà il meglio del proprio patrimonio artistico, storico, paesaggistico,enogastronomico, culturale, ambientale e ricettivo.In tale prospettiva, fondamentale si rivelerà lo sviluppo <strong>di</strong> una culturadell’accoglienza, della tolleranza nei confronti dei nostri visitatori e <strong>di</strong> una maggiorepeculiarità dell’offerta commerciale che meglio connoti la natura alpina della nostracittà. A tal proposito, molto significativo sarà il cammino, da intraprendere, <strong>di</strong>integrazione tra l’offerta eno-gastronomica tipica e il patrimonio <strong>di</strong> “savoir faire” e <strong>di</strong>tra<strong>di</strong>zioni proprie della nostra comunità.Una comunicazione coor<strong>di</strong>nata e omogenea delle attività organizzate e sostenutedall’Ente a favore dello sviluppo turistico citta<strong>di</strong>no contribuirà, infine, certamente a


19connotare in modo personalizzato <strong>Aosta</strong> e a renderla imme<strong>di</strong>atamente riconoscibileagli occhi del pubblico.Le gran<strong>di</strong> opere che interesseranno, trasformandola, la città, tra cui la realizzazionedel nuovo Polo Universitario, creeranno, a tendere, nuovi e importanti circuiti afavore dello sviluppo economico citta<strong>di</strong>no e, in quest’ottica, dovranno essere vissuti e“capitalizzati” i possibili <strong>di</strong>sagi da cui si dovrà inevitabilmente traghettare per ilcompimento <strong>di</strong> tali interventi.L’Amministrazione dovrà, infine, porre particolare attenzione ai Consorzi <strong>di</strong>miglioramento fon<strong>di</strong>ario presenti sul proprio territorio, anche intervenendo con unsostegno economico rispetto ai costi <strong>di</strong> gestione degli acquedotti irrigui, chepermettono alla comunità un risparmio <strong>di</strong> acqua potabile. Inoltre, occorrerà megliocoor<strong>di</strong>nare con l’Amministrazione regionale le attività dei cantieri forestali neiseguenti settori:- aree ver<strong>di</strong>;- sistemazioni idrauliche (scarichi acque);- viabilità minore (sentieri, mulattiere).LE POLICHE CULTURALIDovranno essere consolidate e potenziate tutte le azioni e iniziative già intraprese perrendere <strong>Aosta</strong> città viva anche dal punto <strong>di</strong> vista culturale. In quest’ottica dovràessere valorizzato e “speso” il patrimonio storico, monumentale e artistico citta<strong>di</strong>no,anche in chiave <strong>di</strong> importante canale <strong>di</strong> promozione turistica della città.


20Dovranno essere promosse e incentivate occasioni <strong>di</strong> scambio culturale e dovrà esseredato nuovo slancio al settore delle biblioteche, come luogo <strong>di</strong> cultura attiva.Dovranno, infine, <strong>di</strong>segnarsi politiche mirate affinché il nuovo Polo Universitario,centro culturale <strong>di</strong> eccellenza della nostra città, possa accre<strong>di</strong>tarsi a livellointernazionale e possa contribuire ad un rinnovamento culturale e a una nuovacreatività intellettuale, che favoriscano anche lo sviluppo sociale ed economico dellacittà.Andranno perseguite tutte le azioni in grado <strong>di</strong> contribuire alla valorizzazione dellafrancofonia e del bilinguismo, quale elemento significativo dell’Autonomia speciale,oltre che in<strong>di</strong>scutibile valore aggiunto del patrimonio culturale della comunità.LE POLITICHE SPORTIVEL’azione dell’Amministrazione dovrà essere volta a completare i lavori <strong>di</strong>realizzazione, trasformazione e adeguamento delle infrastrutture sportive citta<strong>di</strong>ne,così da poter offrire alla popolazione l’opportunità <strong>di</strong> avvicinarsi a innumerevoli<strong>di</strong>scipline sportive e <strong>di</strong> poterle praticare in strutture rinnovate e al passo con i tempi.Si dovrà, inoltre, continuare ad incentivare le attività sportive a livello scolare, lu<strong>di</strong>coe agonistico provvedendo ad organizzare corsi <strong>di</strong> avviamento allo sport rivolti aigiovani frequentanti le scuole dell’obbligo, all’insegna del detto latino, pur sempreattuale, “mens sana in corpore sano”.


21Grande attenzione dovrà, infine, essere prestata nei confronti <strong>di</strong> eventi sportivi, che,per il loro spessore, siano in grado <strong>di</strong> veicolare la nostra città anche nel circuitoturistico, contribuendo allo sviluppo economico citta<strong>di</strong>no.LE POLITICHE PER L’AMBIENTE E PER UNA CITTA’ SOSTENIBILEMantenere l’efficienza del sistema <strong>di</strong> gestione ambientale, che ha ottenuto laCertificazione <strong>di</strong> conformità ai sensi della norma UNI EN ISO 14001:2004: questol’obiettivo che l’Amministrazione comunale dovrà porsi in tema <strong>di</strong> sostenibilitàambientale.In quest’ottica, grande attenzione dovrà essere prestata al servizio <strong>di</strong> raccolta<strong>di</strong>fferenziata dei rifiuti soli<strong>di</strong> urbani, con il sistema “porta a porta”, che sarà, tral’altro, oggetto <strong>di</strong> nuovo appalto a partire dal prossimo anno.E poi, la realizzazione del progetto “Cityporto”, che contribuirà a rendere piùagevole, funzionale ed ecologico il sistema <strong>di</strong> carico e scarico merci nel centrocitta<strong>di</strong>no.E ancora, il compimento del progetto relativo al teleriscaldamento che sostituirà allepiccole caldaie presenti in ogni casa un unico grande “impianto centralizzato”,attraverso una rete per <strong>di</strong>stribuire acqua calda. La piana <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> rappresenta ilterritorio ideale per il teleriscaldamento: molte case vicine e parecchi condomini,terreno pianeggiante collegato da una rete <strong>di</strong> strade, nel cui sottosuolo si stannorealizzando i canali necessari al funzionamento <strong>di</strong> tale sistema. L’impiantocentralizzato, alimentato a metano e co-generatori <strong>di</strong> produzione elettrica (che non


22<strong>di</strong>sperdono il calore derivante dal funzionamento, ma lo recuperano) sarà ubicatonell’area ex Cogne e sarà in grado <strong>di</strong> recuperare il calore <strong>di</strong>sperso nel corso dei variprocessi e <strong>di</strong> riutilizzarlo per produrre energia.Per quel che riguarda il servizio idrico integrato, ovvero l’attività <strong>di</strong> gestione,manutenzione e controllo del servizio <strong>di</strong> acquedotto e degli impianti fognari,dovranno essere mantenuti e consolidati i livelli qualitativi delle prestazioni rese, chehanno raggiunto ottimi risultati anche grazie alla realizzazione del sistema <strong>di</strong>telecontrollo che permette <strong>di</strong> monitorare tutti gli impianti, nonché le stazionimeteorologiche e gli impianti <strong>di</strong> sfioro presenti sulla rete fognaria e sul canale Mèredes Rives.Saranno, infine, promosse ed organizzate iniziative ambientali per sensibilizzare lapopolazione al tema dell’ecologia.LE POLITICHE PER LA SICUREZZAI citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> e i turisti che onoreranno della loro presenza la nostra cittàdovranno avere la percezione tangibile <strong>di</strong> potersi muovere in un luogo sicuro. Conquesto intento dovrà essere rafforzato il controllo del territorio e sul territorio, dovràessere migliorata la flui<strong>di</strong>tà della circolazione, sia veicolare, sia pedonale, dovràessere garantito il monitoraggio delle arterie stradali, dovranno essere poste in esseretutte quelle azioni, che, grazie alla cooperazione delle Forze dell’or<strong>di</strong>ne, garantiscanoun capillare presi<strong>di</strong>o del territorio a tutela dell’or<strong>di</strong>ne e della sicurezza pubblici.


23LE POLITICHE PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICANell’ottica <strong>di</strong> abbattere sempre più la <strong>di</strong>stanza tra citta<strong>di</strong>no e PubblicaAmministrazione, oltre al consolidamento e allo sviluppo dei progetti tecnologici giàattivati, quali, per esempio, i servizi on line, dovrà essere riprogettato il sito internetdel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, in veste più <strong>di</strong>namica e fruibile da parte degli utenti, nellaconsapevolezza che l’evoluzione e la <strong>di</strong>ffusione degli strumenti tecnologici rendonoormai il sito internet il primo biglietto da visita <strong>di</strong> una città agli occhi dei suoivisitatori multime<strong>di</strong>ali, che, per le motivazioni le più <strong>di</strong>sparate, sono in cerca <strong>di</strong> uncontatto. Il sito dovrà, pertanto, subire un restyling ra<strong>di</strong>cale, in quanto, oltre ad essereil portavoce dell’Istituzione che rappresenta (e quin<strong>di</strong> contenitore <strong>di</strong> tutte leinformazioni a carattere istituzionale), dovrà “parlare” con il suo visitatore, dovràavere un “appeal” e una veste accattivanti, dovrà raccontare <strong>Aosta</strong> e le sue bellezzemonumentali e artistiche e dovrà proporre tutte le potenzialità della città e dei suoi<strong>di</strong>ntorni in chiave <strong>di</strong> promozione e valorizzazione turistica complessiva.LE POLITICHE PER IL TERRITORIOCompletato l’adeguamento del Piano Regolatore Generale Comunale al PianoTerritoriale Paesistico, il <strong>Comune</strong> è ora nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> avviare le varianti checonsentiranno <strong>di</strong> qualificare ulteriormente il territorio, nonché <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare alcunelegittime esigenze <strong>di</strong> privati, nell’ottica <strong>di</strong> rilancio economico che caratterizza l’interoprogramma.


24Nell’alveo <strong>di</strong> questo processo, una sensibilità particolare dovrà essere <strong>di</strong>mostrata per icollegamenti con le frazioni, in una logica generale <strong>di</strong> <strong>di</strong>sincentivazione dell’uso deimezzi privati per raggiungere il centro città, che affonda le sue ra<strong>di</strong>ci in un sistema <strong>di</strong>trasporto pubblico locale, per il quale è in via <strong>di</strong> definizione il nuovo “Piano <strong>di</strong>Bacino del Traffico” e che comprende soluzioni apprezzate quali il servizio achiamata <strong>di</strong>urno e notturno.Tutti questi interventi dovranno, inoltre, essere profondamente ispirati a un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong>sviluppo integrato ed equilibrato del territorio, che ne assicuri la compatibilità con leazioni <strong>di</strong> grande trasformazione in essere.IL DECORO URBANOInten<strong>di</strong>amo promuovere l’avvio <strong>di</strong> una politica <strong>di</strong> comunicazione ed iniziativepuntuali e concrete, allo scopo <strong>di</strong> aumentare la gradevolezza della vita nella nostracittà, in particolare per quanto attiene alla pulizia <strong>di</strong> strade, piazze, parcheggi, areecortilizie pubbliche e private, nonché alle tinteggiature degli e<strong>di</strong>fici, dotando la Cittàe – segnatamente il suo centro storico – <strong>di</strong> un apposito piano del Colore, allamanutenzione delle aree ver<strong>di</strong> e delle aiuole, alla qualità degli elementi <strong>di</strong> arredourbano, all’installazione <strong>di</strong> una segnaletica moderna ed efficace e a tutto ciò che potràcontribuire a definire la percezione <strong>di</strong> un panorama urbano decoroso e rasserenante.A tale proposito, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> si attiverà per coinvolgere le associazioni e icitta<strong>di</strong>ni che manifestano particolare sensibilità a queste tematiche, al fine <strong>di</strong>rafforzare il comune sentire civico, presupposto in<strong>di</strong>spensabile al successo <strong>di</strong> ogni


25iniziativa, riproponendo quelle azioni concrete come “il centro storico fiorito”, chehanno riscontrato notevole gra<strong>di</strong>mento da parte dei concitta<strong>di</strong>ni e dei turisti.RELAZIONI DI AMICIZIA E COOPERAZIONENella consiliatura 2010-2015 dovranno proseguire i rapporti che la città <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong> haripreso, intensificandoli con scambi, progetti comuni e altre iniziative, con le realtàgemellate o cui siamo legati da “Carte dell’Amicizia”, in Italia e all’estero, conparticolare riferimento all’appartenenza aostana al mondo della francofonia e al ruoloche la nostra città interpreta in seno all’Association Internationale des MairesFrancophones.IL PIANO STRATEGICODovrà continuare il percorso iniziato per l’elaborazione del Piano strategico,strumento attraverso cui la città definisce il proprio sviluppo futuro con un processopartecipato dove Istituzioni, forze economiche e sociali e citta<strong>di</strong>ni si confrontano ein<strong>di</strong>viduano linee e strategie con<strong>di</strong>vise <strong>di</strong> intervento sul me<strong>di</strong>o e lungo periodo. IlPiano va oltre la semplice programmazione <strong>di</strong> interventi, l’attenzione non è posta suisingoli progetti, ma sulle scelte che cambieranno la città nei prossimi decenni, perconsegnarla, ri<strong>di</strong>segnata, alle future generazioni.


26ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA STRUTTURA DELLA MACCHINACOMUNALELa crisi economica, unita alla situazione <strong>di</strong> contrazione <strong>di</strong> risorse, impone unarevisione profonda del funzionamento della macchina comunale, al fine <strong>di</strong>caratterizzarne il ruolo (sempre più generatore <strong>di</strong> opportunità e catalizzatore dellosviluppo economico) e <strong>di</strong> incrementare il valore dei servizi erogati alla comunità.Vogliamo costruire un ente basato sulle nuove logiche dell’organizzazione snellache genera valore per la Comunità e riduce i costi <strong>di</strong> funzionamento. Perraggiungere questo obiettivo, inten<strong>di</strong>amo fin dai primi passi del nostro mandatorivedere la struttura organizzativa e ri<strong>di</strong>segnarla in maniera più compatta e menofrazionata, attorno ad unità de<strong>di</strong>cate ai loro utenti (imprese, citta<strong>di</strong>ni, famiglie, città,territorio), che trattano, ciascuna, insiemi omogenei <strong>di</strong> prodotti/servizi. Ogni unitàagisce con lavorazioni a flusso continuo senza interruzioni e spezzettamenti in mododa far coincidere i tempi <strong>di</strong> attraversamento con i tempi <strong>di</strong> risposta ai citta<strong>di</strong>ni.In particolare, si prevede <strong>di</strong> rafforzare il ruolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione con un vertice “asciutto”composto da 2 <strong>di</strong>rigenti dotati <strong>di</strong> poteri <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento ed intervento per assicurarel’attuazione delle politiche dell’Amministrazione. In tal modo, verranno facilitati irapporti tra Amministrazione e struttura operativa e saranno meglio in<strong>di</strong>viduate leresponsabilità, assegnando inoltre i poteri <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione per orientare le risorse allepriorità richieste.


27A livello complessivo preve<strong>di</strong>amo un forte intervento <strong>di</strong> riqualificazione delleprofessionalità delle risorse dell’ente per creare un “<strong>Comune</strong> più testa e menopancia”. Si agirà per rafforzare i nuovi ruoli richiesti: ingegneri, economisti, geologi,ecc.Su questo modello organizzativo preve<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> attivare sistemi <strong>di</strong> erogazione deiservizi in tempo reale. Sarà questa una impostazione innovativa, che porterà icitta<strong>di</strong>ni/imprese ad affrontare <strong>di</strong>rettamente con l’addetto <strong>di</strong> riferimento le istruttoriedelle pratiche. Nei casi in cui si dovranno pronunciare più servizi allo stesso tempo,l’istruttoria avverrà congiuntamente alla presenza del professionista.Per migliorare il rapporto con il citta<strong>di</strong>no e assicurare la massima trasparenza siprevede <strong>di</strong> rafforzare l’accoglienza delle strutture comunali, me<strong>di</strong>ante lacostituzione dello sportello unico polivalente e polifunzionale per le imprese e icitta<strong>di</strong>ni quale unico punto <strong>di</strong> accesso all’Amministrazione.Questa unità erogherà anche servizi a livello sovra-comunale, dando modo ai citta<strong>di</strong>ni<strong>di</strong> definire le loro richieste in un’unica sede e soluzione. Si pensa, a livello logistico,ad un punto <strong>di</strong> incontro dei citta<strong>di</strong>ni-utenti (un “salotto della città”), dove si potrannoconsultare quoti<strong>di</strong>ani, accedere ad Internet, consultare su monitor le informazioni


28giornalistiche, in un ambiente dagli allestimenti molto gradevoli (salottini de<strong>di</strong>cati,spazio bimbi, ecc).Sempre nella logica dell’accoglienza si prevede <strong>di</strong> assegnare ad ogni nucleo familiareun assistente/referente in <strong>Comune</strong> (“Un amico in <strong>Comune</strong>”), che potrà esserecontattato per ogni aspetto riguardante il rapporto con l’ente.Infine, per una maggior flui<strong>di</strong>tà nei rapporti con la Regione, nei confronti della qualeil <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Aosta</strong>, nei prossimi anni, avrà un ruolo <strong>di</strong> assiduo interlocutore, tenutoconto che i gran<strong>di</strong> investimenti regionali insisteranno proprio nel capoluogo, èopportuno immaginare, per quanto possibile, <strong>di</strong> accorpare le deleghe assessorili, cosìda renderle quanto più speculari a quelle pianificate a livello regionale.

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