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R. Barbattini, Le api nell'araldica civica italiana. 2008, Apitalia n.35 (5)

R. Barbattini, Le api nell'araldica civica italiana. 2008, Apitalia n.35 (5)

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L’uomo e l’apedi Renzo <strong>Barbattini</strong><strong>Le</strong> <strong>api</strong> nell’araldica<strong>civica</strong> <strong>italiana</strong>MARCHECOMUNE DI ACQUASANTA TERME (AP)Immagine di Massimo Ghirardi, ispirata all'originaleSiamo arrivati al quinto appuntamento del nostro viaggio nell’AraldicaCivica <strong>italiana</strong>, alla ricerca degli stemmi che presentano figure attinentiall’<strong>api</strong>coltura. Il nostro Paese si rivela come sempre assai ricco anchein ambiti poco conosciuti della nostra cultura: anche se da moltil’Araldica è considerata una “scienza morta” ha tuttavia in Italiauna vivacità insospettata, soprattutto nell’ambito degli “stemmi”degli Enti Locali; a giudicare dalle numerose pratiche di concessionedi stemmi pendenti presso l’Ufficio Onorificenze e Araldica dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri o dai tanti siti che se ne occupano(tra i quali quello che ha collaborato con noi www.araldica<strong>civica</strong>.it)Lo scudo è occupato dalla figura di SanGiovanni Battista, patrono di AcquasantaTerme, che tiene con la mano sinistraun favo; ai suoi piedi è raffiguratauna cavalletta (Locusta migratoria). Iltutto richiama il passo del vangelo diMatteo (Mt 34: 4) che dice: “Giovanniportava un vestito di peli di cammello euna cintura di pelle attorno ai fianchi; ilsuo cibo erano locuste e miele selvatico“.Lo stemma e il gonfalone sono staticoncessi con D.P.R. del 10/7/2004(art. 4 dello Statuto, deliberazioneC.C. n. 19 del 23/2/2006).COMUNE DI SANTA MARIA NUOVA (AN)L’emblema comunale (art. 2 dello Statuto,deliberazione C.C. n. 29 del5/6/2003) porta i segni dell’evoluzionestorico-amministrativa di questa località:infatti esso reca, al di sotto delletre <strong>api</strong> d’oro, la croce lombarda, inomaggio agli antichi immigrati che rifondaronoil borgo. Questo centro, infattisubì ricorrenti distruzioni fino aquando, tra la fine del XIV secolo el’inizio del XV, venne trasferito sullasommità di un colle posto leggermentepiù ad occidente, luogo ritenuto piùsalubre e al nuovo insediamento vennedato il nome di Santa Maria Nuova. Lafondazione del nuovo centro si fa risalireal 1472, data ufficiale dell'immigrazionedi genti lombarde. Lapresenza delle <strong>api</strong> simboleggia la laboriositàdella popolazione locale (Urilei,2001).COMUNE DI URBANIA (PU)Lo stemma della città di Urbania (letteralmente“città di Urbano”) fa riferimentoalla sua origine “pontificia”. Nel1636, infatti, papa Urbano VIII (card.Maffeo Barberini) la rifondò simbolicamenteelevandola al grado di Diocesi edi Città e il suo nome, Castel Durante,fu mutato in quello attuale di Urbania:gli abitanti si chiamano, però, ancoraDurantini (Paoli, 1984; Pozzi, 1998).In esso si notano, in campo azzurro, ilsimbolo basilicale (“parasole”, dettoanche “ombrellino” e assai raro nell’araldica<strong>civica</strong>, colorato di bianco edi rosso, colori caratterizzanti la città)nascente da un giglio d’oro (guelfo,simbolo di fedeltà alla Chiesa), fiancheggiatoda due chiavi (una rossa e35 5/<strong>2008</strong><strong>Apitalia</strong>


L’uomo e l’apeuna argentea, allusive delle chiavi diSan Pietro) e in capo tre <strong>api</strong> operaie(simbolo di operosità), richiamo all’emblemadella famiglia Barberini.LAZIOCOMUNE DI COLLALTO SABINO (RI)Questa località fino al XIX secolo avevaun unico nome (Collalto). L’attuale versionedello stemma (art. 4 dello Statutocomunale) fa riferimento a questonome: l’antico “Collis Altus”. La figurazione“rende bene l’idea” con la presenzadi tre cime azzurre, nella tipicastilizzazione all’<strong>italiana</strong>, delle quali lacentrale è la più alta; su di esse poggiaun cervo maschio alludente alla posizioneelevata della località. Sullo sfondoè rappresentato lo scudo antico della comunità(partito d’argento e di rosso); lostemma è sormontato, oltre che dallacorona nobiliare, da tre <strong>api</strong> d’oro allineate(in fascia) che ricordano la famigliaromana dei Barberini che, nelmaggio 1641, fu investita della Baronìadi Collalto.Si segnala la presenza impropria, nellostemma originale, dell’ovale perifericocol nome: in araldica, infatti, vige lanorma per cui non è ammesso quel tipodi nastro ovale; esso si ispira, probabilmente,alla targa di metallo che vieneabitualmente esposta all’esterno di ogniCasa Municipale (Ghirardi, in litteris).Immagine di Massimo Ghirardi, ispirata all'originaleCOMUNE DI FABRICA DI ROMA (VT)Da documenti di Archivio si desumeche lo stemma (art. 6 dello Statuto,deliberazioni C.C. n. 31 del 5/2/1992e n. 3 del 15/2/2002 ) è antichissimo,del 1500 circa. Lo stemma riporta unbraccio che sorregge un favo su cui passeggianoquattro <strong>api</strong> operaie; altre due<strong>api</strong> stanno volando intorno. Questaposizione richiama certamente la predisposizionedei Fabrichesi al dono e laloro generosità: questa, però, è oculata(ciò è dimostrato dal braccio “vestito”)(Bianchini, 1982). La manica rimboccataè chiara espressione di un uomolavoratore; il favo con le <strong>api</strong> simboleggiail lavoro intelligente.SUD ITALIA E ISOLECAMPANIACOMUNE DI LAPIO (AV)Lo stemma (art. 2 dello Statuto comunale)presenta quattro parti (inquartatoda un “filetto in croce d’oro”) posizionate(abbassato) sotto un capo rosso riportantele due consonanti presenti nelnome stesso. <strong>Le</strong> figure riportate (le <strong>api</strong>d’oro, le spighe di frumento, il grandealbero e il grappolo d’uva) richiamanole attività economiche, prevalentementeagricole, che caratterizzano L<strong>api</strong>o, dovesi producono cereali, olive, ciliegie, noci,nocciole, miele; questa località è notasoprattutto per la produzione di uvaFiana, da cui il rinomato vino biancoD.O.C. Fiano.COMUNE DI NOLA (NA)Questo stemma rappresenta un casoaraldico molto curioso. Esso porta, findal ‘500, un’aquila bicipite con coronareale fra le due teste e con uno scudo sulpetto su cui è disegnata quella che sembrauna campana (in realtà è un’arnia!)a forma allungata, intorno alla qualevolteggiano cinque 5 insetti. Questisono interpretati ora come “cicale” (pervia forse del Monte Cicala che sovrastala città), ora come <strong>api</strong>. La prima interpretazioneè confortata anche da leggendelocali ma non è sicurissima. Inquesto caso si verificò, quindi, una cir-Immagine di Massimo Ghirardi, ispirata all'originaleImmagine di Massimo Ghirardi, ispirata all'originale<strong>Apitalia</strong>5/<strong>2008</strong>36


costanza inversa a quella napoleonica:sotto il regno borbonico gli insetti (<strong>api</strong>o cicale che fossero) furono spesso trasformatiin gigli, in omaggio all’insegnadei re di Napoli.COMUNE DI PIETRAMELARA (CE)Lo stemma (art. 5 dello Statuto, deliberazioneC.C. n. 13 del 29/4/2003) riportain campo azzurro tre <strong>api</strong> d’oro chesormontano un alvare posto sopra unmucchio di pietre. Dalla posizione diqueste bottinatrici rivolte verso l’alveare(di paglia, tipo diffuso in antichità:Contessi, 2004) da cui sono uscite, sipuò ipotizzare che stiano compiendo icosiddetti voli di “orientamento”.PUGLIACOMUNE DI MELISSANO (LE)Il Comune di Melissano, autonomo dal1° gennaio 1923, solo nel 1958 si occupòdel riconoscimento dello stemmacivico (art. 8 dello Statuto, deliberazioneC.C. n. 21 del 9/8/2006); questoriporta in campo azzurro, un’ape d’oro,accompagnata da tre carrube (due incapo e una in punta dello scudo). Peranni si è ritenuto che il toponimo “Melissano”derivasse dalla pianta del gen.Melissa (Scozzi, 1990), specie vegetaleche, contrariamente a quanto pensasseroi locali, è scarsamente visitata dalleImmagine di Massimo Ghirardi, ispirata all'originale<strong>api</strong> (Ricciardelli D’Albore e Intoppa,2000); uno stemma civico, quindi, chesolo indirettamente si richiama al nomedel Comune.CALABRIACOMUNE DI AFRICO (RC)Lo stemma (art. 1 dello Statuto, deliberazioneC. C. n. 29 del 31/7/2002) riportain punta tre colli cilindrici,disposti a piramide, con la parte superiorearrotondata che costituiscono ilcosiddetto monte all’<strong>italiana</strong> (Ghirardi,2006); essi ricordano che questo è unComune di montagna (670 m. s. l. m.).Nella parte superiore volano tre <strong>api</strong> operaie,simbolo della laboriosità degli Africesie del loro attaccamento alla terra.Immagine di Massimo Ghirardi, ispirata all'originaleImmagine di Massimo Ghirardi, ispirata all'originaleCOMUNE DI MELISSA (KR)Secondo alcune leggende il toponimo“Melissa” deriverebbe da Melisseo, redi Creta a cui è attribuita la fondazionedel paese e dalla fama della maga Melissa;altri (Gasca Queirazza et al.,2003) fanno derivare il nome dal greco(ape, miele). Quest’ultima tesi fu preferitadai Melissesi che adottarononello stemma del Comune le <strong>api</strong> svolazzantiaccarezzate con la mano destradalla Ninfa. Infatti, lo stemma (art. 5dello Statuto, deliberazione C.C. n.11/2005) è uno scudo sormontato dauna corona (originariamente d’oro eingemmata, ma lo stemma è stato aggiornatodi recente per cui esso non h<strong>api</strong>ù la corona nobiliare ma quella ordinaria),nel quale è raffigurata unadonna rappresentante la Ninfa Melissa,protettrice delle <strong>api</strong>. La Ninfa, vestitadi rosso, appare seduta, su un tronco,in un prato verdissimo nell’atto di accarezzarealcune <strong>api</strong> in volo; sulla sinistra,è raffigurato un arbusto (melissa)e sullo sfondo il cielo azzurro (in questocaso, in araldica, si parla di “campodi cielo”) percorso da nubi bianche.SICILIACOMUNE DI AVOLA (SR)E’ probabile che Avola abbia definitoil suo emblema civico nel sec. XIII;questo rimase, inalterato fino aglianni ‘60 del sec. XIX (Gringeri Pan-Immagine di Massimo Ghirardi, ispirata all'originale375/<strong>2008</strong><strong>Apitalia</strong>


L’uomo e l’apeNOTEtano, 1987). Lo stemma attuale(D.P.R. 14 marzo 2002 e art. 3 delloStatuto, deliberazione C.C. n. 17 del10/2/2005) si concretizzò dopol’Unità d’Italia; esso è diviso in dueparti da una fascia che abitualmente èrappresentata curva (per simboleggiareil campo convesso dello scudo)ma che, invece, dovrebbe essere orizzontale.Nella parte superiore è postauna croce con i quattro bracci uguali(greca), mentre nello spazio sottostante,sono rappresentate, con le aliaperte, tre <strong>api</strong>. La croce è simbolodella fede cristiana che la popolazionedi Avola ha sempre professato.Il fatto che le <strong>api</strong> siano tre (non una)starebbe a indicare la grande quantitàdi insetti presenti nella zona. Essesono simbolo dell’industria e del lavoro,come pure della donazione edella vendetta (Gubernale, 1912-1937): esse, infatti, danno sì un eccellentemiele - molto apprezzato è ilmiele dei Colli Iblei (Persano Oddoet al., 2000) - ma possono procurarequalche problema con il loro pungiglione(<strong>Barbattini</strong> e Frilli, 2004).Quasi accollate allo stemma vi sonodue cornucopie, simbolo dell’abbondanzae dell’agricoltura che culminanoin una composizione di fiori efrutti. Esse rendono lo stemma piùappariscente, sia compositivamentesia cromaticamente.COMUNE DI MELILLI (SR) 1(Particolare dello stemma)Sullo stemma (art. 9 dello Statuto,deliberazione C.C. n. 119 del29/11/2001) è raffigurata un’aquilacoronata, con le ali spiegate, copertaal centro da due scudi ovali (questa èuna composizione assai diffusa fino alXVIII secolo), sormontati da corona.In quello di sinistra si notano cinque<strong>api</strong> che si librano in volo verso il solesplendente, alcuni ruderi con vegetazione;in quello di destra, diviso insette parti, due aquile sormontate dacorone, alcune bande (superiormentee inferiormente, simbolo della famigliaAragona), due leoni rampanti coronati(simbolo del potere dellafamiglia Moncada dei Principi di Paternòche possedeva molti feudi), treImmagine di Massimo Ghirardi, ispirata all'originalefoglie, una colonna (una “Torre”) eun Castello.La Torre e il Castello sono simboli deisistemi difensivi di Melilli che vennerodistrutti dal terremoto del 9/11 gennaio1693 e non furono più ricostruiti(Mollica, 1999). Lo stemma a sinistraè certamente quello del Comune epresenta anche una barca a vela chesembra muovere dai ruderi verso la vegetazione(e che l’estensore dello Statutodel Comune ha ignorato).Il tema delle <strong>api</strong>, presenti nellostemma, è dovuto al fatto che il mieleibleo e la sua bontà sono stati cantatifin dall’antichità e si richiama alla miticaIbla, l’attuale Melilli (Arezzo,1537). Il nome di tale città deriva dalre siculo Hyblone che abitava nellavicina Pantalica e che diede ai coloniMegaresi, provenienti dell’Atticanell’antica Grecia, il terreno per fondare(728 a.C.) Megara Iblea (Magnano,in litteris).Con grande probabilità questo episodioè richiamato dalle <strong>api</strong> rappresentate:esse sarebbero “sciamanti” e,quindi, Megara Iblea si è originatadall’antica città di Megara (alla qualealluderebbero i ruderi sulla scudo disinistra) per una “sciamatura”.Lo stemma è racchiuso nella scrittacircolare (araldicamente parlando, èabbastanza anomala per cui si preferisceriportare l’immagine in cui essa èstata sostituita con un nastro d’argento,come prescrive la Regolamentazione)che recita: Maegara ortumHiblae leo martem alveare Melilli dat(Megara, leone di Ibla, dà a Melilli lanascita, la potenza, la prosperità).Renzo <strong>Barbattini</strong>Dipartimento di Biologiae Protezione delle Piante,Università di Udine1 Sul toponimo “Melilli” si è discusso molto nel corso dei secoli. Per spiegare l’origine del nome, alcuni studiosi (Palmeri, 1850; Amico, 1856; Rizzo, 1988)collegarono l’antica Ibla al miele, che si produce in gran quantità negli Iblei, ricchi di timo. Tutte le specie del gen. Thymus sono visitatissime dalle <strong>api</strong> eassicurano notevoli produzioni di miele uniflorale, tipica produzione <strong>italiana</strong> da salvaguardare (Persano Oddo et al., 2000; Ricciardelli D’Albore e Intoppa,2000; Arculeo e Sabatini, 2007). D’altronde il miele degli Iblei è stato celebrato, fin dall’antichità, da poeti e scrittori (Rizzo, 1990; AA.VV., 1992; Magnano, 2004).Per altri studiosi, il toponimo, invece, deriverebbe dall’arabo e significherebbe sentiero trafficato, a causa della sua posizione strategica (Magnano, in litteris).<strong>Apitalia</strong>5/<strong>2008</strong>38

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