IT5210060 Monte il Cerchio (Monti Martani) - Regione Umbria ...

IT5210060 

Monte il Cerchio (Monti Martani) 

Piano di gestione 

sintesi 

redatto da 

Associazione Temporanea di Professionisti 

Befani - Farinelli - Magrini - Maneli – Spanicciati 

Revisionato da 

Comunità Montana 

Dei M.Martani, Serano e Subasio

Inquadramento Geografico-Amministrativo 

SIC oggetto di Piano di gestione 

Codice e 

denominazione sito 

IT5210060 

Monte il Cerchio 

Superficie (ettari) 

Comune Formulario GIS 

perimetri 

attuali 

Comuni di 

Massa Martana 

e Spoleto 

GIS 

perimetri 

proposti 

Quote di 

riferimen 

to 

1579 1579.18 1596 m 370 - 

1110 

s.l.m. 

Il sito è ubicato fra la frazione di Colpetrazzo nel comune di Massa Martana e quella di 

Montemartano nel comune di Spoleto. Interessa la dorsale montana dei Monti Martani nel tratto da 

M.Il Cerchio fino al M.Prallongo. Si estende in basso sia nel versante di Massa Martana che in 

quello di Spoleto ed interessa vaste superfici di pascoli naturali sommitali ed estese superfici 

forestali fra cui spiccano le leccete del versante ovest del M.il Cerchio. 

Il perimetro del sito è stato attestato su limiti fisiografici e/o catastali più vicini al perimetro attuale. 

Inquadramento naturalistico 

Dati presenti nella Scheda Habitat aggiornata al 28 maggio 2005 

Habitat indicati nella scheda 

CODICE % COPERTA RAPPRESENTATIVITA SUP. RELATIVA GRADO CONSERV. VALUTAZ. GLOBALE 

9340 60 C C B B 

6210* 12 A C A A 

5130 8 B C A A 

5110 5 B B A A 

*Habitat Prioritario 

Specie indicate nella scheda 

Crepis lacera Ten. 

Digitalis micrantha Roth 

Erysimum pseudorhaeticum Polatschek 

Polygala flavescens DC. 

Cerastium tomentosum L. 

Helleborus bocconei Ten. ssp. bocconei 

Aggiornamenti 

Specie di nuovo rinvenimento

Orchis sambucina L. 

Orchis pauciflora Ten. 

Orchis morio L. 

Zannichellia palustris L.

HABITAT 5110 

FORMAZIONI STABILI XEROTERMOFILE A BUXUS SEMPERVIRENS SUI 

PENDII ROCCIOSI (BERBERIDION P.P.) 

1. Corrispondenza con altre classificazioni 

Pal. Class.: 31.82 

2. Distribuzione dell’Habitat in Italia 

L’habitat non è stato rinvenuto nel corso delle indagini. 

HABITAT 5130 

FORMAZIONI A JUNIPERUS COMMUNIS SU LANDE O PRATI CALCICOLI 



2. Distribuzione dell’Habitat in Italia

3. Tipologie fitosociologiche corrispondenti all’Habitat 

3.1. Aggr. a Juniperus oxycedrus e Juniperus communis 

3.1.1. Caratterizzazione ecologica 

Non si tratta di tipologie ben caratterizzate dal punto di vista fitosociologico né da quello strutturale. 

Generalmente sono formazioni submediterranee xerofile fortemente eterogenee costituite da 

individui isolati di J. oxycedrus e talora anche Juniperus communis, più o meno sparsi a colonizzare 

aree aperte di varia natura quali coltivi abbandonati o erbosi non più soggetti a pascolamento. J. 

oxycedrus e J. communis possono essere accompagnati da numerose specie arbustive a carattere 

invasivo, quali Spartium junceum, Rosa canina, Prunus spinosa e Rubus ulmifolius, che tendono ad 

invadere le lacune tra gli individui di ginepro dando origine a cenosi arbustive che preludono alla 

ricostituzione del bosco. 

Rade formazioni a J. oxycedrus e J. communis sono anche presenti nelle aree caratterizzate da 

erosione accelerata, talora di tipo calanchiforme; in questi casi il ricoprimento vegetale ha l’aspetto 

di un discontinuo mosaico in cui aree di substrato affiorante si alternano a frammenti di vegetazione 

xerofitica residuale. 

3.1.2. Distribuzione nel contesto nazionale 

Media. 

3.1.3. Distribuzione nel contesto regionale 

Media.

3.1.4. Inquadramento nella Serie o Geoserie di vegetazione 

Serie italica adriatica occidentale mesomediterranea (submediterranea) neutrobasifila del leccio 

(Cyclamino hederifolii-Querco ilicis sigmetum). 

Serie appenninica umbro-marchigiana mesotemperata neutrobasifila del carpino nero (Scutellario 

columnae-Ostryo carpinifoliae sigmetum). 

3.1.5. Distanza dalla Testa di serie 

Media. 

4. Stato di conservazione 

Buono. 

HABITAT 6210* 

FORMAZIONI ERBOSE SECCHE SEMINATURALI E FACIES COPERTE DA 

CESPUGLI SU SUBSTRATO CALCAREO (FESTUCO-BROMETALIA) 

(*STUPENDA FIORITURA DI ORCHIDEE) 


Pal. Class.: da 34.31 a 34.34 

2. Distribuzione dell’Habitat in Italia 


3.1. Asperulo purpureae-Brometum erecti 


Praterie emicriptofitiche secondarie neutrobasifile xerofile a dominanza di Bromus erectus, 

caratterizzate da cotico erboso discontinuo e suoli sottili, ricchi di scheletro. Tra le specie più 

tipiche ci sono Asperula purpurea, Phleum ambiguum, Crepis lacera, Convolvulus cantabrica, 

Galium lucidum, Plantago lanceolata var. sphaerostachya. Nel sito, all'interno di queste

formazioni, è stata riscontrata la presenza di abbondanti fioriture di orchidee: Orchis sambucina; 

Orchis pauciflora; Orchis morio. 


Ristretta. 


Media. 



columnae-Ostryo carpinifoliae sigmetum) 

Serie appenninica sub mesotemperata neutrobasifila del leccio 

(Cephalanthero longifoliae-Querco ilicis sigmetum) 


Elevata. 

3.2 Asperulo purpureae-Brometum erecti teucrietosum montani 


La subassociazione teucrietosum montani rappresenta la variante di altitudine dell'associazione 

Asperulo purpureae-Brometum erecti. Tra le specie differenziali si trovano: Teucrium montanum, 

Leontodon crispus, Centaurea rupestris, Cerastium arvense ssp. suffruticosum. Nel sito, all'interno 

di queste formazioni, è stata riscontrata la presenza di abbondanti fioriture di orchidee: Orchis 

sambucina; Orchis pauciflora; Orchis morio. 


Ristretta. 


Ristretta. 





Elevata. 

3.3 Brizo medie-Brometum erecti 


Praterie mesofile continue a dominanza di Bromus erectus, si sviluppano su suoli evoluti sui settori 

sommitali leggermente acclivi. Tra le specie caratteristiche si trovno: Briza media, Plantago 

lanceolata var. sphaerostachya, Luzula multiflora, Leontodon cichoraceus, Stachys officinalis. Nel 

sito, all'interno di queste formazioni, è stata riscontrata la presenza di abbondanti fioriture di 

orchidee: Orchis sambucina; Orchis pauciflora; Orchis morio.


Ristretta. 


Media. 







Elevata. 

3.4 Bromion erecti 


Brometi mesofili dell'alleanza Bromion erecti 


Ristretta. 


Media. 




Serie centro-appenninica supratemperata inferiore neutrobasifila del faggio (Lathyro veneti-Fago 

sylvaticae sigmetum) 


Elevata. 


Buono. 

HABITAT 9210 

FAGGETE DEGLI APPENNINI CON TAXUS E ILEX 





3.1 Lathyro veneti-Fagetum sylvaticae 


Faggete tipiche dei massicci calcarei dell'Appennino Centrale, che si sviluppano tra i 600 m e i 

1200 m. Questa associazione si caratterizza per la presenza di specie sia del piano collinare che di 

quello montano; le specie caratteristiche sono: Lathyrus venetus, Cyclamen hederifolium, Sorbus 

aria, Viola alba subsp. dehnhardtii, Galantus nivalis, Corydalis cava, Scilla bifolia. 


Ristretta 


Media 


Serie centro-appenninica supratemperata inferiore neutrobasifila del faggio (Lathyro veneti-Fago 

sylvaticae sigmetum) 


Bassa. 


Buono 

HABITAT 9340 

FORESTE DI QUERCUS ILEX E QUERCUS ROTUNDIFOLIA 





3.1. Cyclamino hederifolii-Quercetum ilicis 


Cenosi forestale sempreverde con buona presenza di specie caducifoglie, a carattere neutrobasifilo e 

termofilo, legata ai substrati calcarei, diffusa nei Piani bioclimatici Submesomediterraneo e (in 

minor misura) Mesomediterraneo, su suoli in erosione e habitat rupestri. Si tratta di boschi 

generalmente soggetti a ceduazione, a dominanza di Quercus ilex, con Fraxinus ornus, Quercus 

pubescens, talvolta Ostrya carpinifolia, Cercis siliquastrum e Acer monspessulanum. Tra gli arbusti 

sono frequenti Coronilla emerus ssp. emeroides e Osyris alba. All'interno di tali formazioni si 

trovano alcune troscie con Zannichellia palustris, specie rara a livello regionale. 


Media. 


Media. 


Serie italica adriatica mesomediterranea (submediterranea) neutrobasifila del leccio (Cyclamino 

hederifolii-Querco ilicis sigmetum) 


Bassa. Rappresenta lo stadio più vicino alla maturità attualmente conosciuto nell’ambito della Serie. 

3.2. Cephalanthero longifoliae-Quercetum ilicis 


Cenosi forestale di sclerofille sempreverdi e caducifoglie, con costante ed abbondante presenza di 

Quercus ilex. Tra le specie caratteristiche dell'associazione troviamo: Cephalanthera longifolia, 

Melittis melissophyllum, Anemone apennina, Melica uniflora, Hepatica nobilis. 

Questa associazione rappresenta un aspetto di transizione tra le formazioni a prevalenza di 

sclerofille sempreverdi ed i boschi di caducifoglie. 

3.2.2. Distribuzione nel contesto nazionale

Ristretta. 


Ristretta.. 





Bassa. 


Discreto 

SPECIE. 

Crepis lacera Ten. 

1. Motivo di interesse 

Specie endemica dell'Italia peninsulare, manca in Toscana 

2. Liste in cui la specie è inclusa 

Nessuna. 

3. Distribuzione regionale 

Media. 

4. Stazioni di presenza nel SIC 

Areale riportato in cartografia. 

5. Caratterizzazione ecologica 

Specie erbacea emicriptofitica, legata ad ambienti di pascolo arido e sassoso. 


Discreto. 

Digitalis micrantha Roth 


Specie endemica dell'Italia peninsulare. 


Nessuna.


Media. 


La specie è abbastanza diffusa nelle formazioni boschive, in particolare nelle radure e nei cedui. 

Areale riportato in cartografia. 


Specie erbacea emicriptofitica, legata ad ambienti boschivi. 


Discreto. 

Erysimum pseudorhaeticum Polatschek 


Specie endemica dell'Italia centrale. 


Nessuna. 


Media. 


La specie si ritrova sui lembi di praterie secondarie dell'associazione Asperulo purpureae- 

Brometum erecti 


Specie erbacea emicriptofitica, legata ad ambienti aperti come pascoli aridi, pietraie, ma anche 

lungo le vie su vecchi muri. Si tratta di una specie endemica, con distribuzione limitata alle regioni 

dell’Appennino centro-settentrionale. 


Buono. 

Polygala flavescens DC. 


Specie endemica dell’Italia centro-meridionale. 


Nessuna. 


Media.


La specie è abbastanza diffusa nelle formazioni di margine boschivo, nelle garighe, in generale 

nelle aree aperte. 


Specie erbacea emicriptofitica, termofila, legata ad ambienti aperti e ben illuminati, 

preferenzialmente praterie secondarie collinari, ma anche ambienti di margine boschivo e garighe. 

Si tratta di una specie endemica, con distribuzione limitata alle regioni dell’Italia centromeridionale. 


Buono. 

Helleborus bocconei Ten. ssp. bocconei 


Specie endemica, al limite dell'areale di distribuzione. Diffusa nelle regioni centro-meridionali, 

comune dalle Merche alla Campania. 


Nessuna. 


Media 


La specie è abbastanza diffusa nelle formazioni boschive inquadrabili nell'associazione vegetale 

Scutellario columnae-Ostryetum carpinifoliae; in particolare nelle radure e nei cedui. 

Areale indicato in cartografia 


Geofita rizomatosa; si rinviene in Boschi cedui sub mediterranei, in particolare ai margini e nelle 

schiarite all'interno dei boschi. 


Buono 

Cerastium tomentosum L. 


Specie endemica dell’Appennino centro-meridionale. 


Nessuna. 

3. Distribuzione regionale

Media. 


La specie è abbastanza diffusa sui pendii rupestri, nelle praterie secondarie 


Specie erbacea camefita, legata ad ambienti aperti e ben illuminati, praterie secondarie collinari, 

Ghiaioni, macereti, pendii rupestri. 


Discreto. 

Orchis sambucina L. 


Specie a rischio di raccolta. 


L.R. 49/1987 

Lista Rossa Regionale: LR 


Ristretta. 


Praterie xeriche a Bromus erectus, indicazione dell'areale in cartografia. 


Geofita bulbosa, legata alle praterie emicriptofitiche secondarie a dominanza di Bromus erectus su 

substrato calcareo o calcareo-marnoso (500-2000 m.). 


Discreto. 

Orchis pauciflora Ten. 


Specie rara a livello regionale; specie a rischio di raccolta. 


L.R. 49/1987 


CITES All. B


Ristretta. 




Orchidea con areale Stenomediterraneo, poco comune in Umbria, legata alle praterie 

emicriptofitiche secondarie a dominanza di Bromus erectus su substrato calcareo o calcareomarnoso 

(0-1500 m.). 


Discreto. 

Orchis morio L. 


Specie a rischio di raccolta. 


L.R. 49/1987 



Media. 




Geofita bulbosa, legata alle praterie emicriptofitiche secondarie a dominanza di Bromus erectus si 

rinviene spesso a margine o all'interno di cespuglieti (0-1300 m.). 


Discreto. 

Zannichellia palustris L. 


Specie rara a livello regionale 

Specie di ambienti fortemente minacciati di distruzione 



Legge P.U.T. 27/00, All. A 


Ristretta.


Stazione di ritrovamento (troscia) indicata in cartografia. 


Specie idrofita, si trova in acque stagnanti o lentamente fluenti. E' considerata in pericolo, a causa 

della distruzione, dell’alterazione e dell’inquinamento degli ambienti dove cresce. 


Mediocre 

Specie animali 

Check-list Invertebrati 

Lucanus cervus 

Cerambyx cerdo 

Check-list Uccelli nidificanti 

Falco pecchiaiolo Pernis apivorus 

Biancone Circaetus gallicus 

Sparviere Accipiter nisus 

Poiana Buteo buteo 

Gheppio Falco tinnunculus 

Lodolaio Falco subbuteo 

Quaglia Coturnix coturnix 

Fagiano comune Phasianus colchicus 

Colombaccio Columba palumbus 

Tortora Streptopelia turtur 

Cuculo Cuculus canorus 

Barbagianni Tyto alba 

Civetta Athene noctua 

Allocco Strix aluco 

Succiacapre Caprimulgus europaeus 

Rondone Apus apus 

Upupa Upupa epops 

Torcicollo Jynx torquilla 

Picchio verde Picus viridis 

Picchio rosso maggiore Picoides major 

Tottavilla Lullula arborea 

Allodola Alauda arvensis 

Rondine Hirundo rustica 

Balestruccio Delichon urbica 

Calandro Anthus campestris 

Ballerina bianca Motacilla alba 

Scricciolo Troglodytes troglodytes 

Pettirosso Erithacus rubecula 

Usignolo Luscinia megarynchos 

Saltimpalo Saxicola torquata 

Culbianco Oenanthe oenanthe 

Merlo Turdus merula 

Tordo bottaccio Turdus philomelos 

Tordela Turdus viscivorus 

Sterpazzolina Sylvia cantillans 

Occhiocotto Sylvia melanocephala 

Bigia grossa Sylvia hortensis

Check-list Uccelli nidificanti 

Sterpazzola Sylvia communis 

Capinera Sylvia atricapilla 

Luì bianco Phylloscopus bonelli 

Luì piccolo Phylloscopus collybita 

Fiorrancino Regulus ignicapillus 

Codibugnolo Aegithalos caudatus 

Cincia bigia Parus palustris 

Cincia mora Parus ater 

Cinciarella Parus caeruleus 

Cinciallegra Parus major 

Picchio muratore Sitta europaea 

Rampichino Certhia brachydactyla 

Rigogolo Oriolus oriolus 

Averla piccola Lanius collurio 

Averla cenerina Lanius minor 

Averla capirossa Lanius senator 

Ghiandaia Garrulus glandarius 

Taccola Corvus monedula 

Cornacchia grigia Corvus corone cornix 

Storno Sturnus vulgaris 

Passera d'Italia Passer italiae 

Passera mattugia Passer montanus 

Fringuello Fringilla coelebs 

Verzellino Serinus serinus 

Verdone Carduelis chloris 

Cardellino Carduelis carduelis 

Fanello Carduelis cannabina 

Zigolo nero Emberiza cirlus 

Zigolo muciatto Emberiza cia 

Strillozzo Miliaria calandra 

PRESENTE PROGETTO 1 

Specie di Tetrapodi selvatici 

ANFIBI ANFIBI 

Rana di Berger/Rana di 

Uzzell 

Rana agile 

Rana appenninica 

Rospo comune 

Tritone crestato italiano 

RETTILI RETTILI 

Biacco 

Colubro liscio 

Colubro di Riccioli 

FORMULARIO NATURA 

2000 2 

1 Lista dei taxa ecologicamente connessi con il sito, così come sono risultati dal presente lavoro;le specie di 

rilevante interesse per la conservazione sono evidenziate in grassetto 

2 Lista delle specie che era stata redatta in occasione del Progetto Bioitaly finalizzato alla proposizione dei 

Siti nella seconda metà degli Anni Novanta dello scorso secolo; quest’ultimo elenco è posto in confronto con 

il precedente nella colonna titolata FORMULARIO NATURA 2000, nella quale le specie che non hanno 

avuto riscontro nel presente lavoro sono segnalate in corsivo

Specie di Tetrapodi selvatici 

PRESENTE PROGETTO 1 

Lucertola campestre 

Lucertola muraiola 

Luscengola 

Natrice dal collare 

Orbettino 

Ramarro 

Saettone 

Vipera comune 

MAMMIFERI MAMMIFERI 

Arvicola di Savi 

Cinghiale 

Crocidura ventre bianco 

Donnola 

Faina 

Gatto selvatico europeo 

Ghiro 

Istrice 

Lepre bruna 

Lupo 

Mustiolo 

Nottola di Leisler 

Nutria 

Pipistrello albolimbato 

Pipistrello nano 

Pipistrello di Savi 

Puzzola 

Quercino 

Riccio europeo 

Rinolofo maggiore 

Rinolofo minore 

Scoiattolo 

Talpa romana 

Tasso 

Topo selvatico 

Topolino delle case 

Toporagno appenninico 

Vespertilio di Capaccini 

Vespertilio di Daubenton 

Vespertilio di Natterer 

Vespertilio maggiore 

Volpe 

FORMULARIO NATURA 

2000 2 

Gatto selvatico 

Istrice 

Puzzola

Misure di Conservazione (sulla base delle indicazioni fornite dal nucleo di esperti incaricati dalla Regione) 

Ai fini delle presenti norme valgono le definizioni indicate nell’art.2 del D.P.R. 357/1997, nell’art.5 della L.R. 28/2001 e nel R.R. 7/2002. 

Per le attività estrattive valgono le seguenti definizioni: 

Ampliamento: l’aumento dell’estensione del sito di cava finalizzato alla prosecuzione dell’attività estrattiva ed alla produzione industriale di 

materiale; 

Riattivazione: la riapertura di un sito di cava inattivo, dimesso, chiuso o abbandonato, finalizzato allo sfruttamento del giacimento del materiale 

rimanente, mediante la ripresa dell’attività estrattiva e la produzione industriale di materiale anche attraverso l’ampliamento della originaria 

superficie della cava inattiva, dismessa, chiusa ed abbandonata; 

Reinserimento ambientale: il completamento dello sfruttamento di una cava attiva o la riapertura di una cava attiva o la riapertura di una cava 

inattiva, dimessa, chiusa o abbandonata, finalizzato esclusivamente al recupero ambientale del sito di cava, anche attraverso l’ampliamento della 

originari superficie o mediante la prosecuzione o la ripresa dell’attività estrattiva, al solo fine della realizzazione del progetto di ripristino 

morfologico e recupero ambientale; 

Ricomposizione ambientale: l’insieme delle azioni da esercitarsi durante e a conclusione dei lavori di coltivazione di cava, aventi il fine di 

recuperare sull’area ove si è svolta l’attività le condizioni di naturalità preesistenti ed un assetto finale dei luoghi coerente e compatibile con il 

contesto paesaggistico e ambientale, nell’ottica della salvaguardia dell’ambiente naturale e del riuso del suolo; 

Recupero ambientale: l’insieme degli interventi finalizzati al recupero delle condizioni di naturalità delle aree interessate dall’attività estrattiva. 

Tali interventi, seguendo criteri di minimo impatto ambientale, di reinserimento morfologico–paesaggistico e di ricostituzione della funzionalità 

degli ecosistemi, sono finalizzati a favorire di regola il ritorno alle precedenti condizioni di un uso del suolo o la realizzazione di manti vegetali 

permanenti, privilegiando l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica; 

Le presenti norme sono suddivise in due ambiti applicativi: il primo riguarda le norme applicabili ai territori inclusi in un Sito Natura 2000, il 

secondo quelle applicabili ai territori inclusi in un Sito Natura 2000 e ricadenti in habitat segnalato. Le norme previste nel secondo caso integrano le 

prime o prevalgono quando in contrasto. 

Ambito 

applicativo Classificazione finale 

Territori inclusi nel 

sito Natura 2000 

I - Azioni già contemplate dalla 

normativa vigente 

Azioni contenute nei documenti di partenza 

Le attività agro-silvo-pastorali che si svolgono nei territori inclusi in un sito Natura 2000 sono 

ovviamente soggette alle norme previste dalla L.R. n. 28 del 19 novembre 2001 e dal relativo 

regolamento attuativo R.R. n. 7 del 17 dicembre 2002.





























Per le attività urbanistico-edilizie, sono confermate le disposizioni contenute nella DGR n.613 del 

18 maggio del 2004 e sue successive modifiche e integrazioni (DGR n.812/2006). 

Le attività di volo libero, torrentismo, arrampicata sportiva e speleologia devono essere svolte in 

forma organizzata in base ad un regolamento redatto dall’Ente competente per la gestione del Sito 

entro un anno dall’approvazione del Piano di Gestione. Il regolamento deve essere sottoposto alla 

procedura di Valutazione di Incidenza ai sensi del D.P.R. 357/97. La attività attualmente presenti 

possono essere proseguite nelle forme e nelle modalità in atto fino all’approvazione di detto 

regolamento. 

Entro un anno dall’approvazione del Piano di Gestione di cui alle presenti norme, l’ente 

competente dovrà redigere l’elenco di tratti di viabilità rurale e forestale da tabellare ai sensi 

dell’art.7 comma 4 della L.R. 28/2001. 

Entro un anno dall’approvazione del Piano di Gestione di cui alle presenti norme, l’ente 

competente dovrà redigere l’elenco di tratti di viabilità rurale e forestale da tabellare ai sensi 

dell’art.7 comma 4 della L.R. 28/2001. 


normativa vigente le operazioni di piccola entità come specificate al comma 2 art. 64 del R.R. 7/2002; 





III - Azioni che necessitano di 

Valutazione di incidenza 



gli interventi di piccola entità come indicati al comma 4, lettere a), b), c), d), e), f), g) e h) 

dell’art. 64 del R.R. 7/2002; 

gli interventi previsti ai titoli II, III, V, VI, X, XII del R.R. n.7/2002 con esclusione di 

quelli per i quali è necessaria l’autorizzazione ai fini paesaggistici e urbanistico-edilizi; 

tutti gli interventi che ai sensi della L.R.28/2001 e del R.R. 7/2002 prevedono 

l’autorizzazione ai fini paesaggistici e urbanistico-edilizi; 

gli interventi di piccola entità come specificati al comma 4, lettera i) dell’articolo 64 del 

R.R. 7/2002; 


Valutazione di incidenza le concessioni di attingimento realizzate nei sottobacini interni ai Siti;




























Valutazione di incidenza il piano della viabilità rurale e forestale; 

gli interventi di ampliamento, riattivazione, reinserimento ambientale, ricomposizione 

ambientale e recupero ambientale di cave, come definiti dalla L.R. 2/2000 e sue successive 

modifiche e integrazioni; 

la realizzazione di nuove infrastrutture a rete interrate con modalità diverse da quelle 

indicate al comma 4 dell’art.64 del R.R. 7/2002; 

la manutenzione straordinaria di infrastrutture a rete ad eccezione dei casi di rilevante 

interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale; 

gli interventi di manutenzione straordinaria di strade e piste rurali e forestali che prevedano 

il cambiamento del fondo come descritto nell’art.78 comma 2 R.R. 7/2002 (da naturale o 

migliorato ad asfaltato con bitume); 


Valutazione di incidenza la realizzazione di muri di contenimento e paramassi stradali; 


Valutazione di incidenza il regolamento per le attività di volo libero, torrentismo, arrampicata sportiva e speleologia 


Valutazione di incidenza tutti gli interventi non ricompresi nelle categorie I e IV 


Valutazione di incidenza il campeggio al di fuori di aree appositamente attrezzate; 


sito Natura 2000 IV - Azioni da incentivare la manutenzione ordinaria delle infrastrutture a rete e puntuali; 


sito Natura 2000 IV - Azioni da incentivare 

la manutenzione ordinaria della viabilità principale individuabile nei tipi da “C” a “F bis”come definiti 

dall’art.2 del D.Lgs 285/2002 (Codice della Strada);





la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità rurale e forestale come definita 

dall’art.78 del R.R. 7/2002 con esclusione di quanto previsto dal comma 2; 

la manutenzione straordinaria delle infrastrutture a rete e puntuali nei casi di rilevante 

interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale 


sito Natura 2000 IV - Azioni da incentivare la realizzazione di recinzioni a filo e la manutenzione delle recinzioni esistenti; 









Utilizzazioni forestali nei boschi governati a ceduo che prevedono il rilascio di una fascia 

non tagliata della profondità media minima di 10 metri attestata lungo i corsi d’acqua 

identificati sul catasto 

Interventi selvicolturali che prevedono il rilascio di due piante ad ettaro con le modalità 

previste all'art. 10 del R.R. 7/2002, con esclusione dell’applicazione di quanto indicato al 

comma 2. Tali piante sono da considerarsi in aggiunta a quella prevista come obbligatoria 

dall’art.10 citato e potranno essere tagliate o sottoposte a potatura solo per motivi di 

pubblica incolumità 

Realizzazione di passaggi per la fauna sulla viabilità principale, individuabile nei tipi da 

“C” a “F bis” come definiti dall’art.2 del D.Lgs 285/2002 (Codice della Strada), anche con 

modifica di barriere esistenti quali paramassi e muri di contenimento 

Messa in opera di dissuasori per rapaci sui tralicci degli elettrodotti esistenti e su quelli di 

nuova realizzazione 


sito Natura 2000 IV - Azioni da incentivare Ripristino e coltivazione di vigneti maritati con aceri e orniello

Ambito 

applicativo - cod. 

habitat Classificazione finale 

5110 

5110 

5110 

5110 

5110 

5110 

5110 

5110 

5110 

5110 

5110 

5110 

5110 









Azioni contenute nei documenti di partenza 

per gli aspetti relativi al rischio, alla prevenzione e alla lotta agli incendi vige l’art.24 della 

L.R. 28/2001. 

per gli aspetti relativi ai rischi per la conservazione dell’habitat derivanti dalla circolazione 

di mezzi a motore nelle strade e piste rurali e forestali e nei territori ad uso agro-silvopastorale 

vige l’art.7 commi 3, 4, 5, 7 

la realizzazione di nuovi tracciati escursionistici e di punti sosta attrezzati, da utilizzare a 

fini ricreativi, è subordinata alla redazione del regolamento di fruizione turistico-ricreativa 

che dovrà essere sottoposto a Valutazione di Incidenza. 

gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su infrastrutture e strutture 

finalizzate alla conservazione e valorizzazione degli habitat, come previsti dall’allegato A 

del D.P.R. 357/1997 


Valutazione di incidenza tutti gli interventi non elencati e diversi dalle altre classificazioni 



tutte le manifestazioni che necessitano di autorizzazione prefettizia con esclusione di 

quelle aventi carattere tradizionale e religioso 


Valutazione di incidenza il regolamento di fruizione turistico-ricreativa 


Valutazione di incidenza la circolazione dei veicoli a motore per lo svolgimento di manifestazioni pubbliche e gare 




Valutazione di incidenza la rimessa a coltivazione agraria; 


Valutazione di incidenza la realizzazione di nuovi interventi edilizi; 

gli interventi di manutenzione straordinaria che non rispettano quanto riportato agli articoli 

78, comma 1 lettera a), e 79, comma 1 lettere a) e b), del R.R. 7/2002 


Valutazione di incidenza la realizzazione di infrastrutture a rete e puntuali; 



la realizzazione di nuove strade e piste rurali e forestali, e la modifica dello sviluppo 

planimetrico, della larghezza e della pendenza della viabilità rurale e forestale esistente.

5110 IV - Azioni da incentivare 

gli interventi di controllo della vegetazione arborea negli stadi evolutivi più avanzati della 

formazione mediante cercinature ed estirpazione degli individui arborei presenti 

5110 IV - Azioni da incentivare la manutenzione della rete sentieristica esistente 

Si ritiene opportuna la modifica del R.R. 7/2002 Titolo V art.66 inserendo la limitazione 

stagionale per il pascolo. Si suggerisce la seguente stagione differenziata per ambiti altitudinali: 

fino a m 1000 s.l.m. dal 15 maggio al 31 ottobre 


oltre i m 1000 s.l.m. dal 1 giugno al 15 ottobre. 

5130 

5130 

5130 

5130 

5130 

5130 

5130 

5130 

5130 

5130 

5130 










L.R. 28/2001. 









del D.P.R. 357/1997 


















78, comma 1 lettera a), e 79, comma 1 lettere a) e b), del R.R. 7/2002

5130 

5130 







planimetrico, della larghezza e della pendenza della viabilità rurale e forestale esistente. 

gli interventi di controllo della vegetazione arborea negli stadi evolutivi più avanzati della 

formazione mediante cercinature ed estirpazione degli individui arborei presenti 

5130 IV - Azioni da incentivare manutenzione della rete sentieristica esistente 

5130 

6210 

6210 

6210 

6210 

6210 

6210 

6210 

6210 

6210 

V - Azioni che necessitano di 

approfondimenti, da stralciare 












stagionale per il pascolo. Si suggerisce la seguente stagione differenziata per ambiti altitudinali:fino a m 

1000 s.l.m. dal 15 maggio al 31 ottobre 



L.R. 28/2001. 









del D.P.R. 357/1997 












78, comma 1 lettera a), e 79, comma 1 lettere a) e b), del R.R. 7/2002

6210 

6210 

6210 











planimetrico, della larghezza e della pendenza della viabilità rurale e forestale esistente. 

la redazione di piani zootecnici finalizzati alla conservazione della biodiversità mediante la 

definizione della capacità di carico, della durata del pascolo, delle tecniche di 

consociazione e rotazione del pascolo; 

la diffusione di strutture mobili finalizzate all’esercizio di un pascolo razionato o a 

rotazione (recinzioni, cisterne, mungitrici); 

gli interventi di recupero pastorale delle praterie degradate tramite lavorazione meccanica, 

decespugliamento, sfalcio e pascolamento con carico calcolato e controllato; 



6210 

6210 

9340 

9340 

9340 

9340 

V - Azioni che necessitano di 

approfondimenti, da stralciare 

le semine e trasemine, realizzate nell'ambito di operazioni di miglioramento pascolo, con 

seme raccolto in situ; 


stagionale per il pascolo. Si suggerisce la seguente stagione differenziata per ambiti altitudinali: 

fino a m 1000 s.l.m. dal 15 maggio al 31 ottobre 













L.R. 28/2001. 









del D.P.R. 357/1997

9340 

9340 

9340 

9340 

9340 

9340 

9340 

9340 

9340 



l'utilizzazione per uso civico dei cedui con età inferiore al turno massimo stabilito 

dall'art.26 del R.R. 7/2002 






planimetrico, della larghezza e della pendenza della viabilità rurale e forestale esistente 


Valutazione di incidenza la realizzazione di nuove infrastrutture a rete interrate 





la manutenzione straordinaria di infrastrutture a rete ad eccezione dei casi di rilevante 

interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale 






Valutazione di incidenza il pascolo caprino in bosco; 





il pascolo in bosco di ovini, bovini, suini ed equini, ad esclusione delle fasce prossime ai 

pascoli, per una profondità non superiore a 20 metri; 

la ceduazione su superfici accorpate non superiori a 3 ettari per stagione silvana 

nell’ambito della stessa proprietà fondiaria nel rispetto delle modalità di accorpamento 

previste dall'art. 27 commi 2 e 3 del R.R. 7/2002; 

il rilascio nelle ceduazioni uguali o maggiori di un ettaro di almeno due alberi ad ettaro 

con le modalità previste all'art. 10 del R.R. 7/2002, con esclusione dell’applicazione di 

quanto previsto al comma 2. Tali piante sono da considerarsi in aggiunta a quella prevista 

come obbligatoria dall’art.10 citato e potranno essere tagliate o sottoposte a potatura solo 

per motivi di pubblica incolumità 

9340 IV - Azioni da incentivare la realizzazione di progetti sperimentali di avviamento all'alto fusto; 



la formazione e aggiornamento professionale di tecnici e operatori sulla gestione delle 

formazioni di leccio (cedui e fustaie)

IT5210060 Monte il Cerchio (Monti Martani) - Regione Umbria ...

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