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6. ConclusioniIl progetto SIAM, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con le recenti politiche europee <strong>in</strong> tema di tutela ambientale e sviluppoeconomico, ha consentito la def<strong>in</strong>izione e la successiva sperimentazione di un modello organizzativoe gestionale per le aree <strong>in</strong>dustriali/produttive che <strong>in</strong>tendano migliorare le proprie prestazioniambientali, sociali ed economiche.Nello sviluppo delle attività progettuali e <strong>in</strong> fase di sperimentazione del modello sono emerserilevanti possibilità di s<strong>in</strong>ergie tra gli attori locali nonchè esempi significativi di buone prassi gestionali.Tutte queste opportunità, evidenziate nei s<strong>in</strong>goli paragrafi dedicati agli specifici requisitidel modello, rappresentano risposte conc<strong>rete</strong> alle molteplici criticità connesse alla progettazione egestione di un’area <strong>in</strong>dustriale.In particolare comune è stato l’apprezzamento per la creazione, <strong>in</strong> ciascuna area partner, di un“tavolo” specifico, il Comitato Locale (CL), dedicato alla discussione della politica di sviluppodel tessuto produttivo e alla soluzione dei problemi conseguenti. Tale “tavolo” da una parte haconsentito una stretta collaborazione tra i soggetti facenti parte dei CL e dall’altra ha permesso diattivare le azioni necessarie per una maggiore conoscenza delle aree <strong>in</strong>dustriali oggetto di studio.Altro elemento strategico è il Soggetto Gestore, che può rappresentare l’anello di congiunzionetra le aziende e il mondo della ricerca e della consulenza qualificata agendo come promotore di<strong>in</strong>novazione e <strong>in</strong>nescando economie di scala, aiutando <strong>in</strong> tal modo a superare il problema storicodella micro dimensione delle aziende italiane.Il Forum consultivo ha puntato <strong>in</strong>vece a costruire <strong>in</strong>torno alle aree <strong>in</strong>dustriali un nuovo modellopartecipativo. Esso costituisce il luogo della condivisione non solo delle criticità e delle emergenzeambientali e sociali dell’Area Industriale/Produttiva Sostenibile, ma anche delle relative azionied obiettivi di miglioramento.Quanto <strong>in</strong>dividuato a livello teorico e sperimentato nelle aree <strong>in</strong>dustriali campione rappresenta undecisivo progresso verso la riduzione delle pressioni e degli impatti sul territorio, verso una maggioresostenibilità economica per gli operatori e verso una maggiore accettabilità sociale dellosviluppo economico. Appare evidente però che le attività del progetto non possono essere considerateesaustive della complessa problematica della gestione delle aree <strong>in</strong>dustriali e qu<strong>in</strong>di numerosiaspetti richiederanno ulteriori approfondimenti.In particolare le difficoltà riscontrate nel reperimento dei dati (ambientali, economici e sociali) enella valutazione <strong>in</strong> maniera dist<strong>in</strong>ta degli impatti generati dalle aziende <strong>in</strong>dustriali da quelli prodottidal resto delle attività presenti sul territorio, costituiscono generalmente delle criticità diffuse.Per superarle, è necessario pertanto sviluppare, così come fatto <strong>in</strong> via sperimentale nel corsodel progetto, una serie di strumenti/metodi che facilit<strong>in</strong>o l’<strong>in</strong>dividuazione, l’analisi e la valutazio-109