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laboratorio di valorizzazione e comunicazione dei beni ... - Iulm

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LABORATORIO DIVALORIZZAZIONEECOMUNICAZIONEDEI BENIARCHEOLOGICI


Museo Civico Archeologico <strong>di</strong> MilanoLaboratorio <strong>di</strong>Valorizzazione e Comunicazione<strong>dei</strong> Beni ArcheologiciIl Laboratorio <strong>di</strong> Valorizzazione e Comunicazione <strong>dei</strong> Beni Archeologicidell'Università IULM <strong>di</strong> Milano nasce nel 2007 e svolge <strong>di</strong>verse attività<strong>di</strong>dattiche, progettuali e <strong>di</strong> sperimentazione sulla <strong>valorizzazione</strong>, la<strong>comunicazione</strong>, la <strong>di</strong>vulgazione e la fruizione <strong>dei</strong> Beni Archeologici in Italia e neiPaesi del Me<strong>di</strong>terraneo. Nel settore della <strong>comunicazione</strong> il Laboratorio producefilmati e realizza prodotti multime<strong>di</strong>ali, ha avviato progetti <strong>di</strong> catalogazione edocumentazione fotografica <strong>dei</strong> siti archeologici del Me<strong>di</strong>terraneo, realizza progetti <strong>di</strong><strong>valorizzazione</strong> e promozione <strong>di</strong> musei e aree archeologiche, avvalendosi oltre adarcheologi e storici dell'arte, <strong>di</strong> professionisti e tecnici nei settori delle Scienze dellaComunicazione, dell'Economia della Cultura, delle Scienze Turistiche, delle RelazioniPubbliche. Inter<strong>di</strong>sciplinarietà e multi<strong>di</strong>sciplinarietà sono i due concetti chiave che ilLaboratorio adotta nella composizione delle equipe, de<strong>di</strong>cando una particolare attenzionealla versatilità e alla specificità <strong>dei</strong> ruoli in rapporto alle finalità <strong>di</strong> ogni progetto. I lavori delLaboratorio sono stati presentati in <strong>di</strong>verse università, alla Borsa Internazionale del Turismo <strong>di</strong>Milano, a MiART, a festival internazionali <strong>di</strong> documentaristica <strong>dei</strong> Beni Culturali, alla BorsaMe<strong>di</strong>terranea del Turismo Archeologico <strong>di</strong> Paestum, al Touring Club Italiano e in occasione <strong>di</strong>convegni e conferenze.Regione Lombar<strong>di</strong>a, Comune <strong>di</strong> Milano, MiBAC e Soprintendenza Archeologica della Lombar<strong>di</strong>asono stati e sono partner della IULM su progetti realizzati dal Laboratorio, che collabora con <strong>di</strong>versemissioni archeologiche in Italia e nel Me<strong>di</strong>terraneo e partecipa a progetti <strong>di</strong> cooperazione per lo sviluppo<strong>dei</strong> paesi del Vicino e Me<strong>di</strong>o Oriente.


Documentaristica ArcheologicaIl documentario è senza dubbio uno strumento <strong>di</strong> grande efficacia nell'ambito della<strong>comunicazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>beni</strong> archeologici e oggi, con l'avvento delle nuove tecnologie,offre delle possibilità <strong>di</strong> visualizzazione e ricostruzione virtuale delle testimonianzedel passato impensabili fino a pochi anni fa.Il documentario rappresenta anche il mezzo ideale per raccontare le storie dellaricerca e della <strong>valorizzazione</strong> archeologica. Le sfide, i problemi e le emozioni <strong>di</strong>chi quoti<strong>di</strong>anamente lavora in questo ambito. Il Laboratorio realizza eprogetta filmati e prodotti multime<strong>di</strong>ali destinati alla <strong>di</strong>vulgazione e<strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>beni</strong> storico-archeologici d'Italia e del Me<strong>di</strong>terraneo.L'obiettivo <strong>di</strong> valutare le potenzialità comunicative della documentaristicaarcheologica viene inoltre sviluppato attraverso l'ideazione, la costruzionee la realizzazione <strong>di</strong> documentari pensati come progetti <strong>di</strong>datticinell'ambito degli insegnamenti <strong>di</strong> archeologia delle lauree magistrali IULM.Gli studenti con l'aiuto <strong>dei</strong> docenti, <strong>di</strong> un regista, <strong>di</strong> operatori e montatori,partecipano attivamente alla preparazione del documentario. Il lavoroinizia con l'analisi del territorio e <strong>dei</strong> siti prescelti, per poi passare allacostruzione della sceneggiatura, alla scrittura <strong>dei</strong> testi, fino alle riprese, almontaggio e alla promozione del prodotto.Una particolare attenzione è rivolta alla <strong>di</strong>ffusione <strong>dei</strong> progetti e prodottifilmati sia sul territorio <strong>di</strong> riferimento che in ambito nazionale e<strong>di</strong>nternazionale. In particolare, dal 2008 l'Associazione Nazionale Insegnanti<strong>di</strong> Storia dell'Arte (ANISA) collabora con il Laboratorio organizzandoincontri e proiezioni <strong>dei</strong> documentari nelle scuole superiori a Milano e inLombar<strong>di</strong>a e nel 2011 è iniziato un progetto finanziato del MIUR per la<strong>di</strong>vulgazione delle scienze nella ricostruzione del passato, in collaborazione conla Direzione Generale Scolastica Lombar<strong>di</strong>a. Una collaborazione per stage eprogetti <strong>di</strong>dattici è stata avviata con il Festival Internazionale del CinemaArcheologico <strong>di</strong> Rovereto e con il canale tematico web <strong>di</strong> Archeologia Viva, sul qualeè possibile vedere i documentari archeologici IULM.Area archeologica del Palazzo Imperiale a Milano


Documentario Archeologico 2007Dal Garda al Mincio. Quando l'acqua racconta la storiaDurata: 22 minuti, italianoIl documentario ha preso in considerazione le terre attraversate dal corso del fiumeMincio, dalle sponde meri<strong>di</strong>onali del Lago <strong>di</strong> Garda alla vasta pianura del mantovano.È questa una delle aree della Lombar<strong>di</strong>a in cui la storia antica e il patrimonionaturalistico più si fondono in un paesaggio <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria bellezza.I resti suggestivi delle ville romane residenziali, come quella <strong>di</strong> Desenzano, con i suoisplen<strong>di</strong><strong>di</strong> mosaici, e quella <strong>di</strong> Sirmione, le cosiddette Grotte <strong>di</strong> Catullo che la tra<strong>di</strong>zioneassocia alla <strong>di</strong>mora del grande poeta latino, segnano l'inizio del racconto. Si passa poiattraverso le dolci colline dell'anfiteatro morenico, dove lo scorrere del tempo halasciato preziose testimonianze, dagli antichissimi resti <strong>di</strong> villaggi su palafitte dell'Etàdel Bronzo ai borghi me<strong>di</strong>evali, come Castellaro Lagusello, sorto accanto ad unpiccolo lago a forma <strong>di</strong> cuore. Ma lo scorrere del tempo si può cogliere anche neigesti e nelle tra<strong>di</strong>zioni delle genti che ancora oggi vivono in questa terra, cometestimoniano le interviste al mugnaio <strong>di</strong> Massimbona e ai pescatori <strong>di</strong> Rivalta sulMincio. La regia del documentario è <strong>di</strong> Sergio Spanu, con le riprese <strong>di</strong> Enrico Mazzoli.La trasmissione GEO & Geo <strong>di</strong> Raitre ha realizzato inoltre un servizio filmatosul progetto del Laboratorio, concepito come un backstage dellavoro <strong>di</strong>dattico e professionale svolto.Il documentario è stato presentato nel giugno2007 presso la sede del Parco delMincio ed è visibile sul canaletematico web <strong>di</strong>ArcheologiaViva.


Documentario Archeologico 2008Dagli Etruschi ai Gonzaga. Duemila anni <strong>di</strong> storia lungo il MincioDurata: 41 minuti, italianoNel 2008 prosegue il racconto delle terre attraversate dal Mincio. Il fiume, a suddell'anfiteatro morenico, scorre attraverso un territorio sempre piùpianeggiante, fino a rallentare il suo moto nelle ampie lagune del mantovano, perpoi proseguire e immettersi nel Po. Straor<strong>di</strong>naria via <strong>di</strong> <strong>comunicazione</strong> che unival'arco alpino alle coste adriatiche, il Mincio <strong>di</strong>venne nel I millennio a.C. privilegiatomezzo <strong>di</strong> espansione e <strong>di</strong> collegamento <strong>di</strong> popoli <strong>di</strong>versi: Etruschi, GalliCenomani e Romani. L'emporio etrusco del Forcello <strong>di</strong> Bagnolo San Vito el'antica città <strong>di</strong> Mantova testimoniano con la loro storia l'importanza che avevanole terre del basso Mincio all'interno <strong>di</strong> quel caleidoscopico mondo <strong>di</strong> culture chefu la grande Pianura Padana.Al Forcello la storia si è fermata all'epoca etrusca e l'antico centro rivive oggigrazie all'impegno degli archeologi e degli operatori culturali del ParcoArcheologico. La città <strong>di</strong> Mantova offre invece una straor<strong>di</strong>naria continuità <strong>di</strong>occupazione testimoniata in modo esemplare dai recenti scavi condotti dallaSoprintendenza Archeologica della Lombar<strong>di</strong>a all'interno del PalazzoDucale e dai reperti esposti nel Museo ArcheologicoNazionale. La regia è <strong>di</strong> Eugenio Farioli Vecchioli, con leriprese <strong>di</strong> Giuseppe Bucci e <strong>di</strong> GiancarloSanfilippo. Fabio Ceruti ha realizzato ilbackstage con gli studenti delLaboratorio.


Documentario Archeologico 2009Milano, Me<strong>di</strong>olanum. Viaggio nella memoria della città anticaDurata: 63 minuti, italiano, PAL formato 4:3/1,33«La Milano moderna nasconde tuttavia la Me<strong>di</strong>olanum romana. L'obiettivo del documentario è stato proprio quello <strong>di</strong>andare alla scoperta <strong>di</strong> frammenti <strong>di</strong> storia che, ricomposti attraverso il racconto filmato, aiutano a restituire l'immaginedella Milano è una città utilitaria (…) demolita e rifatta secondo le necessità del momento, non riuscendo perciò mai a<strong>di</strong>ventare antica» (Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957). Così Guido Piovene descriveva Milano, cogliendo untratto essenziale della città meneghina. Quasi costretta a un perenne inseguimento della modernità, Milano haaccumulato un importante debito con il proprio passato. Il documentario racconta come l'archeologiamilanese abbia provato a saldare questo debito. Dal pioneristico, e <strong>di</strong>menticato, lavoro <strong>di</strong> scoperta esalvaguar<strong>di</strong>a compiuto da Alda Levi nel secolo scorso, ai recenti progetti <strong>di</strong> <strong>valorizzazione</strong> del patrimonioarcheologico milanese. Il nuovo allestimento del Museo Civico Archeologico, la musealizzazione <strong>dei</strong> resti delteatro romano situati sotto il Palazzo della Camera <strong>di</strong> Commercio, l'apertura del Parco dell'Anfiteatro Romanoe dell'Antiquarium Alda Levi. Milano riscopre l'antica Me<strong>di</strong>olanum. Le origini della città <strong>di</strong> Milano risalgono allametà del I millennio a.C., mentre in epoca romana la città si sviluppa e vive un momento <strong>di</strong> splendore, daquando, nel 49 a.C., <strong>di</strong>viene Municipium Civium Romanorum, ovvero centro citta<strong>di</strong>no della Pianura Padana contutti i <strong>di</strong>ritti e i doveri civili. Gli scrittori antichi raccontano <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>olanum come un grande e ricco centroromano, caratterizzato da e<strong>di</strong>fici pubblici e religiosi. Ampi settori urbani erano destinati ad attivitàcommerciali, grazie alla felice posizione geografica che sfruttava le vie d'acqua come rapido collegamentoverso le regioni circostanti. Ancora oggi resti <strong>di</strong> monumenti fastosi, come il teatro, il foro,l'anfiteatro, le gran<strong>di</strong> terme Erculee, le poderose mura urbiche, raccontanol'antico passato <strong>di</strong> Milano. Tra il IV e il V secolo d.C., quando <strong>di</strong>vieneuna delle capitali dell'Impero, la città raggiunge il suoapogeo. La regia è <strong>di</strong> Eugenio Farioli Vecchioli,con le riprese <strong>di</strong> Luciano Petrini.


Documentario Archeologico 2010Me<strong>di</strong>olanum. La grande città <strong>di</strong> AmbrogioDurata: 58 minuti, italiano, PAL formato 4:3/1,33Prosegue il viaggio nella storia della città <strong>di</strong> Milano attraverso uno <strong>dei</strong> momenti piùintensi e complessi dell'antica Me<strong>di</strong>olanum, ovvero il passaggio dall'Antichità alMe<strong>di</strong>oevo. È la Milano <strong>di</strong> Sant'Ambrogio, <strong>dei</strong> gran<strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> culto cristiani, come laBasilica Martyrum, l'attuale Sant'Ambrogio, la Basilica Apostolorum, l'attuale SanNazario, la Basilica Virginum, l'attuale San Simpliciano, la basilica <strong>di</strong> San Lorenzo con ilsuo scenografico colonnato, il prezioso Sacello <strong>di</strong> San Vittore in Ciel d'Oro. Ieri comeoggi, il cuore <strong>di</strong> questa città cristiana era l'attuale Piazza del Duomo, dove sorgeva l'anticocomplesso episcopale milanese, con la grande basilica <strong>di</strong> Santa Tecla, il Battistero <strong>di</strong> SanGiovanni alle Fonti, dove Ambrogio battezzò Sant'Agostino, e altri e<strong>di</strong>fici religiosi. L'accurataricostruzione <strong>di</strong> questi luoghi ha rappresentato e rappresenta ancora oggi una <strong>di</strong>fficile sfidaper l'archeologia. La loro <strong>di</strong>struzione, riscoperta e documentazione si intreccia con <strong>dei</strong>momenti chiave della storia della città. Dalla costruzione del Duomo, ai bombardamenti dellaseconda guerra mon<strong>di</strong>ale, alla realizzazione della prima metropolitana nel 1960.Oggi, finalmente, un attento progetto <strong>di</strong> <strong>valorizzazione</strong> ha consentito aimilanesi <strong>di</strong> visitare sotto il sagrato del Duomo i resti <strong>di</strong> questeeccezionali memorie storiche.La regia è <strong>di</strong> Eugenio Farioli Vecchioli,con le riprese <strong>di</strong> Luciano Petrini.Riprese all'interno <strong>di</strong> San Lorenzo Maggiore


Progetto DIARCHEO 2011Uno sguardo al Patrimonio Archeologico della Lombar<strong>di</strong>aDurata: 40 minuti, italiano e inglese, PAL formato 4:3/1,33Il documentario prende in considerazione alcune tra le più importanti testimonianzearcheologiche del territorio lombardo, partendo dal Parco delle Incisioni Rupestridella Valcamonica, Patrimonio Unesco, per poi passare alle splen<strong>di</strong>de ville romane dellago <strong>di</strong> Garda, come la monumentale villa Grotte <strong>di</strong> Catullo <strong>di</strong> Sirmione, e la Villa <strong>dei</strong>Mosaici <strong>di</strong> Desenzano. Il documentario racconta anche il Parco Archeologico delForcello <strong>di</strong> Bagnolo San Vito, dove gli archeologi vanno riportando alla luce uno tra ipiù importanti empori etruschi della Pianura Padana. Infine Milano, ovvero l'anticaMe<strong>di</strong>olanum, con una storia lunga più <strong>di</strong> duemila anni, riscoprendo testimonianzearcheologiche nascoste nel tessuto urbano e oggi restituite al pubblico grazie adeccellenti interventi <strong>di</strong> conservazione e <strong>valorizzazione</strong>.Il documentario è stato realizzato per conto della Regione Lombar<strong>di</strong>a ed Eupolis-Istituto per la Ricerca, la Statistica e la Formazione. L'anteprima del documentario èstata presentata in occasione del convegno 'Diarcheo. Valorizzazione e gestione dellearee archeologiche e <strong>dei</strong> teatri antichi nel Me<strong>di</strong>terraneo' organizzato dalla RegioneLombar<strong>di</strong>a (Varese, 21-22 marzo 2011).


Documentario MIUR 2011Cronos. I meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> datazione scientifica in archeologiaNell'ambito della <strong>valorizzazione</strong> delle scienze applicate alla ricostruzionedell'antichità è stato realizzato un documentario volto a comunicare e valorizzare lo strettolegame che unisce lo scavo archeologico alle scienze naturali, chimico-fisiche, della terra e alletecnologie informatiche, attraverso il racconto <strong>di</strong> alcuni processi <strong>di</strong> analisi <strong>di</strong> manufatti che consentono <strong>di</strong>ricostruire importanti elementi della storia passata. Il documentario ha come oggetto primario l'archeometria inrelazione all'indagine della cronologia, quin<strong>di</strong> le metodologie <strong>di</strong> datazione scientifica assoluta, come il ra<strong>di</strong>ocarbonio, latermoluminescenza e la dendrocronologia.Partendo da scavi attualmente in corso in Lombar<strong>di</strong>a, incollaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Lombar<strong>di</strong>a,il documentario racconta il lavoro <strong>di</strong> alcuni tra i maggiori laboratori <strong>di</strong>datazioni scientifiche italiani, come il Cudam Bicocca <strong>di</strong> Milano e ilLabec <strong>di</strong> Firenze.Il documentario ha anche una funzione <strong>di</strong>dattica, perché il canale <strong>di</strong><strong>di</strong>ffusione primario del prodotto finale sono le scuole superiori dellaRegione Lombar<strong>di</strong>a, nelle quali sono stati organizzati nel corso del2012 incontri, <strong>di</strong>battiti e proiezioni del filmato.


Documentario Archeologico 2012IL POPOLO DEI LAGHI.Le palafitte del Garda patrimonio dell'umanitaDurata: 74 minuti, italiano, PAL formato 16:9Il documentario prende in esame il ricco patrimonio archeologico degliinse<strong>di</strong>amenti palafitticoli che, tra il III e il II millennio a.C., caratterizzavano i varibacini lacustri, spesso <strong>di</strong> origine morenica, dell'area gardesana. Lucone <strong>di</strong> Polpenazze,Lavagnone <strong>di</strong> Desenzano del Garda, i Lagazzi del Vho <strong>di</strong> Piadena, Manerba del Garda, Bande <strong>di</strong>Cavriana sono solo alcuni <strong>dei</strong> molti luoghi che custo<strong>di</strong>scono queste preziose testimonianzearcheologiche.Oggi il paziente lavoro <strong>di</strong> scavo degli archeologi nelle torbiere delle colline moreniche o nelle fredde acque del lago,sta riportando alla luce i villaggi <strong>di</strong> palafitte e un'enorme quantità <strong>di</strong> oggetti <strong>di</strong> uso quoti<strong>di</strong>ano, che ci raccontano la vita delleantiche genti preistoriche del gardesano.Il viaggio nella preistoria <strong>di</strong> queste terre inizia dagli scavi archeologici <strong>di</strong> Lucone <strong>di</strong> Polpenazze e Lavagnone <strong>di</strong> Desenzano del Garda dovetornano alla luce villaggi <strong>di</strong> palafitte risalenti al III millennio a.C..Le torbiere che caratterizzano questi due siti sono terreni saturi d'acquae a basso contenuto d'ossigeno, ciò ha permesso la straor<strong>di</strong>nariaconservazione anche <strong>di</strong> materiali organici come le palificazioni ligneedelle palafitte o le piroghe per la navigazione, ma anche tessuti e arnesiper il lavoro.Il documentario è stato prodotto dai Comuni <strong>di</strong> Desenzano del Garda(BS), Gavardo (BS) e Polpenazze del Garda (BS), con il contributo <strong>dei</strong>Comuni <strong>di</strong> Manerba del Garda (BS), Cavriana (MN) e Piadena (CR), incollaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali,Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombar<strong>di</strong>a e RegioneLombar<strong>di</strong>a - Direzione Generale Istruzione, Formazione e Cultura.La regia è <strong>di</strong> Eugenio Farioli Vecchioli.


Documentario Archeologico 2012 - lGini s e d i a m e n t i p a l a f i t i c o l i d i B o d i o L o m n a g o n e l L a g o d i V a r e s eIl comprensorio <strong>dei</strong> laghi <strong>di</strong> Varese è uno <strong>dei</strong>giacimenti archeologici più ricchi della Lombar<strong>di</strong>a. In particolare nelleacque poco profonde che bagnano il comune <strong>di</strong> Bo<strong>di</strong>o Lomnago gli archeologi stannoriportando alla luce <strong>dei</strong> vasti inse<strong>di</strong>amenti palafitticoli che aprono una finestra sulla storiamillenaria <strong>di</strong> questa terra e sulle genti preistoriche che la popolarono. Uno tra i luoghi piùsuggestivi è Isolino Virginia, una piccola isola a pochi metri dalla riva formata dagli accumuli antropici<strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento palafitticolo, abitato per alcune migliaia <strong>di</strong> anni. Queste importanti testimonianzearcheologiche del lago <strong>di</strong> Varese hanno contribuito alla sua iscrizione nella lista per la can<strong>di</strong>datura Unesco <strong>dei</strong>siti palafitticoli dell'arco alpino, da parte del Comitato del Patrimonio Mon<strong>di</strong>ale, riunito a Parigi nel giugno 2011.Ogni anno l'equipe degli archeologi subacquei s'immerge, sotto la <strong>di</strong>rezione scientifica della Soprintendenza Archeologicadella Lombar<strong>di</strong>a, per un complesso e minuzioso lavoro <strong>di</strong> mappatura e scavo <strong>dei</strong> villaggi palafitticoli risalenti al V-II millennio a.C.Su incarico del Comune <strong>di</strong> Bo<strong>di</strong>o Lomnago, il <strong>laboratorio</strong> sta realizzando un documentario per raccontare la millenaria storia umana sullerive del lago <strong>di</strong> Varese.La prima fase delle riprese video è stata effettuata nel mese <strong>di</strong> maggio e ha seguito l'avvio della campagna <strong>di</strong> ricognizione e scavoarcheologico subacqueo. In autunno, invece, ci sarà la seconda fase presso i Laboratori <strong>di</strong> Restauro della Soprintendenza Archeologica dellaLombar<strong>di</strong>a a Milano, dove saranno portati i molti e preziosi reperti che stanno riemergendo dagli antichi fondali del Lago.


In questa stretta vallata delle Alpi lombardesono racchiusi quasi <strong>di</strong>ecimila anni <strong>di</strong> storiadell'uomo, dalle prime tracce <strong>di</strong> presenza umana altermine delle glaciazioni (circa 8000 a.C.) fino ai giorni nostri.Le sue pietre incise costituiscono la maggiore testimonianzadell'evoluzione del popolamento, il fil rouge per seguirne la storia e perricostruire uno <strong>dei</strong> tratti più peculiari, quello della formazione della civiltà camuna chedal neolitico all'età romana partecipa all'evoluzione delle coeve culture europee,mantenendo al contempo molto forte la propria identità.Per valorizzare ulteriormente questo importantissimo patrimonio archeologico èstato inaugurato Capo <strong>di</strong> Ponte (BS) il Museo Nazionale della Preistoria.Proprio per questa nuova struttura il Distretto Culturale della Val Camonica ha datoincarico al Laboratorio <strong>di</strong> realizzare 5 video che raccontino il Patrimonio Archeologicodelle Incisioni Rupestri sotto l'aspetto scientifico, storico ma anche il ruolo che haavuto e continua ad avere sulle comunità locali. Attraverso le interviste dellepersonalità che si occupano della ricerca, della tutela e della <strong>valorizzazione</strong>, i videodelineano un ritratto originale della Val Camonica.La ricerca storica e la strutturazione <strong>dei</strong> video è stata realizzata insieme agli studentidel corso <strong>di</strong> Laurea Magistrale in Arti, Patrimoni e Mercati.Le riprese video sono state effettuate tra aprile e giugno 2012.Documentario Archeologico 2012LE ROCCE DEI CAMUNIScoperta e Valorizzazione delle Incisioni Rupestri della Valle CamonicaDurata: 40 minuti, italiano, PAL formato 16:9Nel 2009 la Val Camonica ha celebrato il centenario della scoperta delleIncisioni Rupestri e contemporaneamente anche il trentennale del loroinserimento, quale primo sito italiano, nella Lista UNESCO del Patrimonio dell'Umanità.La regia è <strong>di</strong> Eugenio Farioli Vecchioli.


Documentario Archeologico 2012 - 2013L'ITALIA DEI LONGOBARDIDurata: 96 minuti, italiano, inglese, francese, tedesco, PAL formato 16:9Lo stucco lavorato in minuti, raffinati intarsi nel tempietto <strong>di</strong> Cividale del Friuli; l'affascinante, permolti versi inspiegabile, unicum pittorico degli affreschi della chiesa <strong>di</strong> Santa Maria foris Portas aCastelseprio; le testimonianze <strong>di</strong> un nuovo or<strong>di</strong>ne urbano che cambia completamente i connotatidella città romana a Brescia; la fascinazione per l'antichità classica nel tempio <strong>di</strong> Campello sulClitunno; la sapiente armonia <strong>di</strong> stili nell'architettura unica <strong>di</strong> San Salvatore a Spoleto; gli echi delmondo bizantino a Santa Sofia a Benevento; l'impennata dell'antico culto <strong>di</strong> San Michele a MonteSant'Angelo: sono tutti segni della profonda trasformazione che avviene in Italia nei due secoli delladominazione longobarda, tra il 568 e il 774 d.C. Le riprese del documentario ripercorrono,attraverso il racconto della Historia Langobardorum <strong>di</strong> Paolo Diacono e attraverso interviste aeminenti storici, archeologi, storici dell'arte e testimonial d'eccezione, i sette luoghi italiani dellacultura longobarda inseriti nella World Heritage List UNESCO come sito seriale I Longobar<strong>di</strong> in Italia. Iluoghi del potere (568-774 d.C.).con la partecipazione straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong>: Toni Capuozzo, Vincenzo Cerami, Philippe Daverio,Giuseppe D'Avino, Maurizio Mastrini, Omar Pedrini, Peppino Principe.Il documentario è stato prodotto dall'Associazione ItaliaLangobardorum con il contributo del Ministero <strong>dei</strong> Beni e delleAttività Culturali e del Turismo e realizzato da<strong>Iulm</strong> - ArcheoFrame.La regia ed il montaggio sono <strong>di</strong>Eugenio Farioli Vecchioli.


LABORATORIO DIFOTOGRAFIADEI BENICULTURALI


Laboratorio <strong>di</strong> Fotografia <strong>dei</strong> Beni CulturaliLa fotografia, dalle sue origini nella prima metà del XIX secolo fino all’avvento dell’era <strong>di</strong>gitale, si è <strong>di</strong>mostrata strumento fondamentalenon solo per la documentazione, archiviazione e stu<strong>di</strong>o <strong>dei</strong> <strong>beni</strong> culturali ma anche per la loro conoscenza e <strong>di</strong>vulgazione.Il Laboratorio opera in entrambi i settori con la realizzazione <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> catalogazione fotografica <strong>di</strong> siti e reperti archeologici,elaborazioni <strong>di</strong>gitali e realizzazione <strong>di</strong> database, cura grafica <strong>di</strong> volumi e reportage fotografici <strong>di</strong>vulgativi.Nel 2010 è stato avviato un progetto <strong>di</strong> schedatura <strong>dei</strong> siti archeologici dell’area me<strong>di</strong>terranea, mirato a documentare gli elementilegati alla tutela, fruizione e <strong>valorizzazione</strong>, gli aspetti <strong>di</strong> integrazione territoriale, la <strong>comunicazione</strong> e promozione del patrimonioarcheologico.Il materiale raccolto confluisce in un archivio fotografico ed informatico concepito come una banca dati aperta e fruibile dagli utentidella Biblioteca IULM. Nell’ambito della <strong>di</strong>dattica universitaria, è stato avviato nel 2008 un insegnamento <strong>di</strong> Fotografia <strong>dei</strong> Beni Culturali,nel corso del quale gli studenti realizzano anche reportage fotografici in riferimento a contesti storico archeologici e a musei presi inesame, partecipando attivamente alProgetto dell’archivio fotografico.


Laboratorio <strong>di</strong> Valorizzazione eComunicazione<strong>dei</strong> Beni ArcheologiciPiano-ComunicazioneL’informazione continua sulle attività progettuali è un aspetto decisivo dellestrategie <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione e <strong>di</strong>sseminazione della conoscenza del patrimonioculturale e pertanto grande attenzione viene data agli aspetti <strong>di</strong><strong>comunicazione</strong> e promozione, con il preciso obiettivo <strong>di</strong> innescare unprocesso virtuoso volto ad incentivare le iniziative <strong>di</strong> <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>beni</strong>archeologici sul territorio. Sono stati contattati organi centrali e periferici <strong>dei</strong>Ministeri per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, enti per la tutela delterritorio e lo sviluppo turistico, amministrazioni locali, informando del lavoro <strong>di</strong><strong>valorizzazione</strong> sul territorio e <strong>dei</strong> progetti avviati e realizzati.Una particolare attenzione è rivolta alla <strong>di</strong>ffusione <strong>dei</strong> prodotti filmati sia sulterritorio <strong>di</strong> riferimento che in ambito nazionale ed internazionale.In particolare, dal 2008 l’Associazione Nazionale Insegnanti <strong>di</strong> Storia dell’Arte(ANISA) collabora con il Laboratorio organizzando incontri e proiezioni <strong>dei</strong>documentari nelle scuole superiori a Milano e in Lombar<strong>di</strong>a e nel 2011 è iniziato unprogetto finanziato dal MIUR per la <strong>di</strong>vulgazione delle scienze nella ricostruzione delpassato, in collaborazione con la Direzione Generale Scolastica Lombar<strong>di</strong>a. I lavori delLaboratorio sono stati presentati nelle principali rassegne <strong>di</strong> cinema archeologico, come laRassegna Internazionale del Cinema Archeologico <strong>di</strong> Rovereto e il Capitello d’Oro - FestivalInternazionale del Cinema Archeologico <strong>di</strong> Roma, alla Borsa Internazionale del Turismo <strong>di</strong>Milano, alla Borsa Me<strong>di</strong>terranea del Turismo Archeologico <strong>di</strong> Paestum. I documentari sono statiproiettati presso l’Antiquarium Alda Levi <strong>di</strong> Milano nell’ambito delle Giornate Europee delPatrimonio e delle Settimane <strong>dei</strong> BeniCulturali, al COM-PA - Salone Europeo dellaComunicazione Pubblica <strong>dei</strong> Servizi al Citta<strong>di</strong>no e alle Imprese, a MiART e a TuristArth, alTouring Club Italiano.Su Archeologia Viva Web-TV sono visibili i documentari IULM.


Luca Peyronel è Professore Associato in Archeologia e Storia dell'Arte del Vicino Oriente Antico presso la Libera Università <strong>di</strong> Lingue eComunicazione IULM <strong>di</strong> Milano, dove è titolare degli insegnamenti <strong>di</strong> "Archeologia e Storia dell'Arte Antica", “Archeologia e Beni Culturali” e“Siti e modelli archeologici" nelle Facoltà <strong>di</strong> Arti e <strong>di</strong> Turismo. È membro del Comitato Scientifico della Fondazione IULM. Dal 1991 fa partedella Missione Archeologica Italiana in Siria, svolgendo la propria attività <strong>di</strong> ricerca in particolare nei siti <strong>di</strong> Tell Mar<strong>di</strong>kh-Ebla e <strong>di</strong> Tell Tuqan.Ha curato mostre, convegni e workshop tematici nazionali e internazionali <strong>di</strong> archeologia orientale e <strong>di</strong> <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>beni</strong> archeologicidel Me<strong>di</strong>terraneo.Simona Moretti è Ricercatore in Storia dell'Arte Me<strong>di</strong>evale presso la Facoltà <strong>di</strong> Arti, mercati e patrimoni della cultura e, dall'a.a. 2009-2010, fa parte del Collegio del Dottorato in Letterature Comparate della Libera Università <strong>di</strong> Lingue e Comunicazione IULM.Si è laureata in Storia dell'Arte Bizantina all'Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma 'La Sapienza' nel 1997 con una tesi dal titolo “Imago, effigies,icona e doni bizantini nel Liber Pontificalis”. Nella stessa Università ha frequentato la Scuola <strong>di</strong> Specializzazione in Storia dell'ArteMe<strong>di</strong>evale e Moderna e nel 2004 ha ottenuto il titolo <strong>di</strong> Dottore <strong>di</strong> Ricerca in Storia dell'Arte.Ha svolto attività <strong>di</strong> insegnamento nella scuola secondaria <strong>di</strong> I e II grado, presso la Scuola <strong>di</strong> Specializzazione in Storia dell'arte della LUMSA(sede <strong>di</strong> Palermo) e l'Università IULM <strong>di</strong> Milano.Francesco Prezioso è laureato in Archeologia e Topografia Me<strong>di</strong>evale. Dal 1995 al 2006 lavora su cantieri archeologici urbani edextraurbani a Roma e nel Lazio, nel 2000 fa parte della Missione Archeologica <strong>di</strong> San Vincenzo al Volturno (IS). Si occupa <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazionescientifica da vari anni come documentarista e consulente archeologo per trasmissioni della RAI. Per Ra<strong>di</strong>o Rai International ha firmato econdotto nel 2007 e nel 2008 trasmissioni de<strong>di</strong>cate all'archeologia. Dal 2006 al 2010 è consulente per l'Ufficio Comunicazione e RelazioniEsterne <strong>di</strong> Sviluppo Lazio, per realizzazioni <strong>di</strong> au<strong>di</strong>ovisivi per la <strong>valorizzazione</strong> e lo sviluppo del settore culturale, ambientale eimpren<strong>di</strong>toriale della Regione Lazio. Fotografo professionista è specializzato nel settore <strong>dei</strong> Beni Culturali, dal 2003 è il responsabile delladocumentazione fotografica della Missione Archeologica <strong>di</strong> Ebla in Siria. Dal 2002 al 2006 è Redattore Unico dell'Almanacco Fotografare efirma articoli per il mensile Fotografare. Dal 2007 al 2010 è il responsabile della documentazione fotografica del Roma Fiction Fest.Eugenio Farioli Vecchioli è un regista della RAI. Laureato in Filosofia, e perfezionatosi alla SISSA <strong>di</strong> Trieste in un Master inComunicazione della Scienza, opera da quasi quin<strong>di</strong>ci anni come regista e film maker. Ha lavorato in varie trasmissioni <strong>di</strong> RAI Educational,RAI TRE, LA 7, WILDER, RAI STORIA realizzando in particolare reportage, servizi, inchieste, documentari e produzioni in ambito educational.Dal 2008 collabora con la IULM <strong>di</strong> Milano come autore e regista <strong>dei</strong> documentari archeologici del Laboratorio <strong>di</strong> Valorizzazione eComunicazione <strong>dei</strong> Beni Archeologici.


Enrico M. SettimiAutore e regista, ha scritto e <strong>di</strong>retto documentari storici per Rai, Fox e Istituto Luce, ha vinto alcuni premi internazionali <strong>di</strong> promozionetelevisiva (2 Promax Award e 1 Telly Award per campagne scritte e <strong>di</strong>rette per Stu<strong>di</strong>o Universal). Ha ideato, scritto e realizzato numerosifilmati istituzionali per aziende e istituzioni italiane ed estere (Ministero <strong>dei</strong> trasporti, BNLBNParibas, Enel, Equitalia). Ha ideato, scritto e <strong>di</strong>retto la campagna <strong>di</strong> lancio del canale Rai 4.Gioia Zenoni, laureata in Archeologia, ha conseguito il dottorato in Lingue e Culture egee presso l'Università IULM <strong>di</strong> Milano, dove ècultore della materia per il corso <strong>di</strong> Archeologia e Storia dell'Arte Antica del prof. L. Peyronel.Dal 2003 partecipa alle attività <strong>di</strong>dattiche, <strong>di</strong> scavo e <strong>di</strong> ricerca dell'Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano nel sito romano <strong>di</strong> Calvatone-Bedriacum (CR) e dal 2007 è membro della Missione Archeologica Italo-Siriana a Palmira (PAL.M.A.I.S.), <strong>di</strong>retta dalla prof. M.T. Grassi.Per quanto riguarda la <strong>di</strong>vulgazione scientifica nel campo <strong>dei</strong> <strong>beni</strong> archeologici, ha co-curato la creazione <strong>di</strong> un website(http://users.unimi.it/calvbedr), una pubblicazione <strong>di</strong> scavo su supporto multime<strong>di</strong>ale (“Calvatone-Bedriacum. I nuovi scavi nell'areadella Domus del Labirinto 2001-2006”), una guida archeologica (“Siria. Viaggio nel cuore del Me<strong>di</strong>o Oriente”, Polaris 2009) e unamostra patrocinata dal Comune <strong>di</strong> Milano (“Caleidoscopio Siria”, gennaio 2007).Dal 2007 è membro della redazione del trimestrale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sul teatro Stratagemmi - Prospettive teatrali e del trimestrale <strong>di</strong> cultura eturismo alpini Le Montagne DivertentiSara Ferrari ha conseguito la laurea triennale in Scienze del Turismo e la laurea magistrale in Arti, Patrimoni e Mercati pressol'Università IULM <strong>di</strong> Milano.Ha partecipato alla realizzazione del documentario archeologico “Dagli Etruschi ai Gonzaga. Duemila anni <strong>di</strong> storia lungo il Mincio”.Nell'anno 2010 ha lavorato come Assistente <strong>di</strong> Direzione presso La Rotta <strong>dei</strong> Fenici Itinerario Culturale riconosciuto dal Consigliod'Europa occupandosi <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> pedagogia del patrimonio, <strong>valorizzazione</strong>, <strong>comunicazione</strong> e <strong>di</strong>vulgazione <strong>dei</strong> <strong>beni</strong> archeologici, inparticolare presso il Parco Archeologico <strong>di</strong> Selinunte.Da febbraio 2011 è Project Manager presso la Società ItinerAria sas società specializzata nella <strong>valorizzazione</strong> del “turismo lento”,tramite le tecnologie avanzate, partner tecnico degli Enti <strong>di</strong> gestione <strong>dei</strong> tre itinerari culturali italiani riconosciuti dal Consiglio d'Europa:Via Francigena, Via Carolingia e Rotta <strong>dei</strong> Fenici, per conto <strong>dei</strong> quali si occupa della progettazione e della <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> tracciati.È socio fondatore della Associazione Il Movimento Lento.


LABORATORIO DICoor<strong>di</strong>natore: Luca PeyronelUniversità IULM - Istituto <strong>di</strong> Arti, Culture e Letterature ComparateVia Carlo Bo, 1 – 20143 MilanoTel./Fax 02-891412604 - archeolab@iulm.itVALORIZZAZIONEECOMUNICAZIONEDEI BENIARCHEOLOGICISito WebFacebookhttp://www.iulm.it/wps/wcm/connect/iulmit/iulm-it/Ricerca/Progetti-<strong>di</strong>ricerca/Laboratorio-<strong>di</strong>-Valorizzazione-e-Comunicazione-<strong>dei</strong>-Beni-Archeologicihttp://www.facebook.com/pages/Laboratorio-<strong>di</strong>-<strong>valorizzazione</strong>-<strong>dei</strong>-<strong>beni</strong>-archeologici-IULM/119085031541522

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