anzio - Il Caffè

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13.07.2015 Views

18 ARTE n. 161 - dal 15 al 28 gennaio 2009A cento anni dalla nascitaNasce laFondazioneManzùSul Colle Manzù, al confinetra Ardea ed Aprilia, lì dove sorgela casa dello scultore GiacomoManzù e dove morì nel 1991,nascerà la Fondazione per consegnarealla memoria eternal'arte e l'insegnamento all'artistasimbolo dell'arte figurativadel novecento. Due fabbricati aridosso dell'abitazione, utilizzatidal Maestro come studio-laboratorio,diventeranno rispettivamenteatelier e museo privato.Due edifici a L diventeranno illuogo della cultura, dell'approfondimentoe della riflessione.A cornice di tutto un giardino,parcheggi, ristorante, biblioteca.I lavori sono già partiti: l'inaugurazionea Settembre.Ad Ardea, la casa del grande scultore scomparso nel 1991, diventerà un museo-atelier dedicato alla sua arteIl laboratorio di Manzù apre al pubblicoEra il luogo di lavoro delMaestro, rimasto intattoanche dopo la sua morteGiovanni Salsano e Stefano CortellettiSarà aperto al pubblico l’atelierdi Giacomo Manzù, sul colle cheora porta il suo nome, ad Ardea: illuogo in cui lo scultore di originebergamasca studiava e creava isuoi capolavori, a pochi metri dallasua casa. Per la neonata “FondazioneGiacomo Manzù” – ideata dallamoglie dell’artista, Inge, e dai duefigli, Giulia e Mileto – sarà un modoper favorire la divulgazione e la conoscenzadell’opera dello scultore.Per tutti, invece, saràl’occasione per goderedi uno degli spazipiù intimi diManzù, per cercaredi entrare a fondonella sua poetica eammirare la sua arte,attraverso percorsiartistici mirati.Infatti, intorno all’atelier- un unicogrande ambiente conalti soffitti e ampi lucernaiad unica fonte di lucenaturale «in cui l’atmosfera– dice Inge Manzù - è rimastala stessa di quando Giacomolo lasciò per l'ultima volta17 anni fa», sono stati allestitisia uno spazio museale interno,destinato ad archivio e all'esposizionedi una parte dellaRaccolta Manzù (il museo donato40 anni fa allo Stato e gestito dallaGalleria nazionale di Arte Moderna),sia un vasto giardino, di oltre10mila mq, che è stato strutturatocon due percorsi, quello “dei Diamanti”e quello “dei Sette giardinitematici”, lungo i quali “vivono” leopere dello scultore. L’apertura delsito è programmataper apriledel prossimo anno.Per la città diArdea, in cui sonoin corso le celebrazioniper il centenariodella nascita diManzù, il nuovospazio culturale,che si affiancaalla Raccolta Manzù di viaLaurentina, è un nuovo sigillo al legamecon uno dei suoi concittadinipiù celebri: «Ardea deve essere orgogliosa– ha detto il sindaco CarloEufemi – di aver avuto un cittadinocosì importante: va grande meritoalla famiglia Manzù per questa iniziativache celebra in modo degnissimolo scultore e offre alla cittàIL LABORATORIO ERA IL SUO MONDOGiacomo Manzù al centro della grande sala dove creava opere d’arteGRANDE CARDINALEOpera in bronzo (1954)un’attrattiva culturale e turisticadi grandissimo livello».Inge Manzù è stata insignita,lo scorso 22 dicembre, inoccasione del “compleanno”di Giacomo Manzù,della cittadinanza onoraria,che già fu assegnataanche a suo marito. Ilprogetto del restauro edell’allestimento dellostudio di Manzù è statocurato dall’architettoromano Piercarlo Crachi.«Il restauro – spiegaCrachi – è stato ditipo filologico ed haavuto l’obiettivo di lasciarepraticamenteinalterato quelloche già esisteva: cosìil luogo di lavoro è rimasto identicoe con esso le facciate esterne».«Lo studio – dice lo storicodell’arte Maurizio Calvesi, autoredell'introduzione del catalogo“L'atelier del Maestro. Il luogodell'anima” – è stato restauratoe allestito in modo da lasciareal pubblico l'emozionedi trovare sgabelli, tele, scalpelli,ebano e argilla così comesono stati lasciati dalmaestro alla sua morte, avvenutanel 1991. Saranno espostianche i suoi cappelli: neaveva una vasta collezione,ne cambiava uno ognigiorno».Il segretario delPapa ricorda...Loris Capovilla era Segretario diPapa Giovanni XXIII, il “Papa buono”grande amico di Manzù. Oggi,a 93 anni, Monsignor Capovilla ancoraè in contatto con la famiglia delloscultore, e nel celebrare il centenariodella nascita del Maestro, ha affidatoal Caffè il suo ricordo di Giacomo,«l'uomo della pace, lui che conclusela sua giornata terrena all'annunciodel conflitto in Iraq, lui cheaveva stampato 'abbasso la guerra'sul pavé di San Lorenzo a Rotterdam».Lo definisce «incomparabilecantore delle armonie del passato»,e rivolge la sua preghiera «a tutti coloroche, per vincoli di sangue, di cultura,di servizio umile e disinteressatosono stati e sono tuttora legati a lui,che senza mai impancarsi a maestroci ha spesso presi per mano».MONS. LORIS CAPOVILLASegretario di Giovanni XXIII (colpapa nel 1960 e oggi)«Il nostro regalo a Giacomo»Visibilmente emozionata quando parladel marito, Inge Manzù vuole che ilmondo si ricordi dell'arte di Giacomo, loscultore che sapeva dare un'anima alleopere d'arte. «È il nostro regalo - spiegaInge Manzù – ad un grande artista, il regalodi sua moglie e dei suoi figli non soloper celebrare i cento anni dalla nascitadel Maestro, ma anche per fare in modoche la sua memoria sia viva nel tempo».Il lavoro da fare è tanto: bisogneràarchiviare le centinaia di lettere, fotografie,documenti destinati alla fondazione eche fanno parte della storia artistica diGiacomo Manzù, oltre alle opere di proprietàdella famiglia e raramente mostrateal pubblico. «Esporremo anche le sculturedegli ultimi mesi di vita di mio marito,rimaste incompiute».INGE SCHABEL MANZÙConobbe il futuro maritonel 1953 (a destra)L’ARTE DEL GRANDE SCULTORE FINALMENTE IN MOSTRA A CASA SUAQui sopra due momenti di lavoro del Maestro, scomparso nel 1991 a 83 anni

18 ARTE n. 161 - dal 15 al 28 gennaio 2009A cento anni dalla nascitaNasce laFondazioneManzùSul Colle Manzù, al confinetra Ardea ed Aprilia, lì dove sorgela casa dello scultore GiacomoManzù e dove morì nel 1991,nascerà la Fondazione per consegnarealla memoria eternal'arte e l'insegnamento all'artistasimbolo dell'arte figurativadel novecento. Due fabbricati aridosso dell'abitazione, utilizzatidal Maestro come studio-laboratorio,diventeranno rispettivamenteatelier e museo privato.Due edifici a L diventeranno illuogo della cultura, dell'approfondimentoe della riflessione.A cornice di tutto un giardino,parcheggi, ristorante, biblioteca.I lavori sono già partiti: l'inaugurazionea Settembre.Ad Ardea, la casa del grande scultore scomparso nel 1991, diventerà un museo-atelier dedicato alla sua arte<strong>Il</strong> laboratorio di Manzù apre al pubblicoEra il luogo di lavoro delMaestro, rimasto intattoanche dopo la sua morteGiovanni Salsano e Stefano CortellettiSarà aperto al pubblico l’atelierdi Giacomo Manzù, sul colle cheora porta il suo nome, ad Ardea: illuogo in cui lo scultore di originebergamasca studiava e creava isuoi capolavori, a pochi metri dallasua casa. Per la neonata “FondazioneGiacomo Manzù” – ideata dallamoglie dell’artista, Inge, e dai duefigli, Giulia e Mileto – sarà un modoper favorire la divulgazione e la conoscenzadell’opera dello scultore.Per tutti, invece, saràl’occasione per goderedi uno degli spazipiù intimi diManzù, per cercaredi entrare a fondonella sua poetica eammirare la sua arte,attraverso percorsiartistici mirati.Infatti, intorno all’atelier- un unicogrande ambiente conalti soffitti e ampi lucernaiad unica fonte di lucenaturale «in cui l’atmosfera– dice Inge Manzù - è rimastala stessa di quando Giacomolo lasciò per l'ultima volta17 anni fa», sono stati allestitisia uno spazio museale interno,destinato ad archivio e all'esposizionedi una parte dellaRaccolta Manzù (il museo donato40 anni fa allo Stato e gestito dallaGalleria nazionale di Arte Moderna),sia un vasto giardino, di oltre10mila mq, che è stato strutturatocon due percorsi, quello “dei Diamanti”e quello “dei Sette giardinitematici”, lungo i quali “vivono” leopere dello scultore. L’apertura delsito è programmataper apriledel prossimo anno.Per la città diArdea, in cui sonoin corso le celebrazioniper il centenariodella nascita diManzù, il nuovospazio culturale,che si affiancaalla Raccolta Manzù di viaLaurentina, è un nuovo sigillo al legamecon uno dei suoi concittadinipiù celebri: «Ardea deve essere orgogliosa– ha detto il sindaco CarloEufemi – di aver avuto un cittadinocosì importante: va grande meritoalla famiglia Manzù per questa iniziativache celebra in modo degnissimolo scultore e offre alla cittàIL LABORATORIO ERA IL SUO MONDOGiacomo Manzù al centro della grande sala dove creava opere d’arteGRANDE CARDINALEOpera in bronzo (1954)un’attrattiva culturale e turisticadi grandissimo livello».Inge Manzù è stata insignita,lo scorso 22 dicembre, inoccasione del “compleanno”di Giacomo Manzù,della cittadinanza onoraria,che già fu assegnataanche a suo marito. <strong>Il</strong>progetto del restauro edell’allestimento dellostudio di Manzù è statocurato dall’architettoromano Piercarlo Crachi.«<strong>Il</strong> restauro – spiegaCrachi – è stato ditipo filologico ed haavuto l’obiettivo di lasciarepraticamenteinalterato quelloche già esisteva: cosìil luogo di lavoro è rimasto identicoe con esso le facciate esterne».«Lo studio – dice lo storicodell’arte Maurizio Calvesi, autoredell'introduzione del catalogo“L'atelier del Maestro. <strong>Il</strong> luogodell'anima” – è stato restauratoe allestito in modo da lasciareal pubblico l'emozionedi trovare sgabelli, tele, scalpelli,ebano e argilla così comesono stati lasciati dalmaestro alla sua morte, avvenutanel 1991. Saranno espostianche i suoi cappelli: neaveva una vasta collezione,ne cambiava uno ognigiorno».<strong>Il</strong> segretario delPapa ricorda...Loris Capovilla era Segretario diPapa Giovanni XXIII, il “Papa buono”grande amico di Manzù. Oggi,a 93 anni, Monsignor Capovilla ancoraè in contatto con la famiglia delloscultore, e nel celebrare il centenariodella nascita del Maestro, ha affidatoal <strong>Caffè</strong> il suo ricordo di Giacomo,«l'uomo della pace, lui che conclusela sua giornata terrena all'annunciodel conflitto in Iraq, lui cheaveva stampato 'abbasso la guerra'sul pavé di San Lorenzo a Rotterdam».Lo definisce «incomparabilecantore delle armonie del passato»,e rivolge la sua preghiera «a tutti coloroche, per vincoli di sangue, di cultura,di servizio umile e disinteressatosono stati e sono tuttora legati a lui,che senza mai impancarsi a maestroci ha spesso presi per mano».MONS. LORIS CAPOVILLASegretario di Giovanni XXIII (colpapa nel 1960 e oggi)«<strong>Il</strong> nostro regalo a Giacomo»Visibilmente emozionata quando parladel marito, Inge Manzù vuole che ilmondo si ricordi dell'arte di Giacomo, loscultore che sapeva dare un'anima alleopere d'arte. «È il nostro regalo - spiegaInge Manzù – ad un grande artista, il regalodi sua moglie e dei suoi figli non soloper celebrare i cento anni dalla nascitadel Maestro, ma anche per fare in modoche la sua memoria sia viva nel tempo».<strong>Il</strong> lavoro da fare è tanto: bisogneràarchiviare le centinaia di lettere, fotografie,documenti destinati alla fondazione eche fanno parte della storia artistica diGiacomo Manzù, oltre alle opere di proprietàdella famiglia e raramente mostrateal pubblico. «Esporremo anche le sculturedegli ultimi mesi di vita di mio marito,rimaste incompiute».INGE SCHABEL MANZÙConobbe il futuro maritonel 1953 (a destra)L’ARTE DEL GRANDE SCULTORE FINALMENTE IN MOSTRA A CASA SUAQui sopra due momenti di lavoro del Maestro, scomparso nel 1991 a 83 anni

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