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Diana Armi (12/2012) - Bignami

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PISTOLE


Glock Gen 4L’ULTIMA GENERAZIONEdella “pistola di plastica”Qualcuno potrebbe obiettareche Gaston Glock, in effetti,non abbia poi inventato nulladi nuovo quando proposeall’esercito austriaco la sua pistola,che sarebbe poi stata adottata comeP80: dopotutto l’uso dei materiali plasticiper la realizzazione dei fusti risalivaalle Heckler & Koch P9 e VP70 deglianni Settanta e il sistema di scattoSafe Action era largamente ispirato almeccanismo di sparo della Roth-Steyr1907. Tutto questo è vero, ma è anchevero che queste, chiamiamole così, fontiispiratrici sono oggi degli interessanti(le H&K) o splendidi (la Steyr) pezzi dacollezione, mentre la Glock è diventatanon solo un successo di inusitatedimensioni a livello planetario ma addiritturaun fenomeno di costume, trascendendoin un certo senso la suafunzione pratica. Quella del progettistaaustriaco fu infatti una scommessa,basata però su una approfondita conoscenzatecnica – anche se non specificamenteconnessa al campo dellearmi – e tecnologica, oltre che su unainnata capacità di capire e anticiparele esigenze di mercato. Soprattuttoquest’ultima dote ha giocato a favoredi Glock: dopotutto i modelli della Heckler& Koch citati poc’anzi avevano pregitecnici di notevole caratura, come ilsistema di scatto della P9 e il calciofondina della VP70 che permetteva laselezione della modalità di tiro, ma ledue armi erano in sostanza prodottiquasi elitari, cui arrise un successofatalmente limitato. Glock invece capìche il mercato era ormai maturo perla comparsa di un’arma economica efunzionale, in cui rusticità e affidabilitàfacessero premio sull’eleganza formalee sui classici stilemi costruttivi. Ilrisultato è quello che oggi tutti constatiamo,giorno dopo giorno.La Glock si avvia acompletare l’adattamentodella sua intera linea dipistole alle caratteristichedella “Gen 4”, ovverodella quarta generazionedi quella che oramai puòessere definita come unapietra miliare nella storiadelle armi cortedi Paolo Orsittofoto di Gianni D’AffaraUna costante evoluzioneUn altro fattore importante per la crescitadelle pistole Glock si ritrova nellascrupolosa attenzione prestata dall’aziendaall’evoluzione delle esigenze e,perché no, delle mode del mercato.Favorita dalla crescente accettazionedel proprio prodotto negli Stati Uniti,tradizionale punto di riferimento delleaziende di settore, la firma austriacaha adattato passo passo il proprio catalogoai desiderata di una clientela incostante ampliamento, sia nell’ambitodegli operatori professionali sia tra gliutilizzatori privati. In tre decenni così ilnumero dei modelli fabbricati negli stabilimentidi Deutsch-Wagram è via viaaumentato sino agli attuali livelli, ondecoprire tutte le necessità: oggi troviamoquindi pistole full size, compatte, subcompattee sportive in tutti i calibri piùdiffusi, dal 9 Parabellum - 9x21 al .45ACP. L’impianto di base è rimasto sempree comunque inalterato ed è notissimo;in ogni caso riteniamo opportunoriassumerne brevemente le caratteristiche,per quei pochissimi che eventualmentenon lo conoscessero. Tuttele pistole Glock (con la sola eccezionedei modelli 25 e 28 in calibro .380 ACP,naturalmente a chiusura labile) funzionanoin base al principio della chiusurageometrica a corto rinculo di canna,attuata secondo una modifica del notosistema Browning in cui il vincolo tracanna e carrello avviene non tramitel’interazione tra risalti anulari ricavatisulla circonferenza della prima e relativesedi fresate all’interno del secondo,bensì tra la sezione prismatica di culattae la finestra di espulsione. La fasedi apertura, in cui la canna si ferma esi abbassa posteriormente, è invecedeterminata dal contrasto tra i piani inclinatipresenti nello zoccolo della cannae nel blocchetto d’acciaio spinato alfusto. Si tratta di un impianto modernoe funzionale, anche se non nuovo neancheall’epoca della comparsa dellaP80/M17, cioè nei primi anni Ottanta;<strong>Diana</strong> <strong>Armi</strong>|25


PISTOLELa linea delle pistole Glock,declinata in diverse dimensioni,si caratterizza per la sua estremafunzionalità ed è a suo mododiventata un’icona delle armi corteLo spazio vuoto presente nella zona del tallone dell’impugnaturapermette di esercitare una presa efficace sul fondello del caricatorenel caso di difficoltà durante la rimozione di quest’ultimoLa particolare finitura superficiale dell’impugnatura, derivatadalle versioni RTF2 della terza generazione, compare anche negliincavi per le dita e sul ramo anteriore del paragrilletto26|<strong>Diana</strong> <strong>Armi</strong>Il tasto di comando del congegno di fermo e svincolo del caricatoreappare più lungo di quello delle versioni precedenti onde poteressere raggiunto anche con i dorsalini supplementari installati


Glock Gen 4La Glock 19 Gen 4, al pari di tutti glialtri modelli della quarta generazione,è immediatamente riconoscibiledalla lavorazione superficialedell’impugnatura e dal tasto di sganciodel caricatore di ampie dimensioniLe Glock della quarta generazione presentano la possibilitàdi spostare il tasto di sgancio del caricatore sul lato destrodell’impugnaturaLa tacca di miraè regolabile suipiani orizzontalee verticalee presentaun efficacecontorno biancodella finestraSovrapponendoi dorsalini M e Lall’impugnatura siaumenta la distanzatra questa e il grilletto,permettendo così di adattarel’arma a mani di taglia diversaIl mirino è fissoe, nella Gen 4,assemblato alcarrello tramiteuna vite, mentrenelle serieprecedentiera inseritosemplicemente apressione<strong>Diana</strong> <strong>Armi</strong>|27


PISTOLEAd arma smontata si rileva comel’organizzazione meccanica siaimmutata rispetto alle versioniprecedenti, con la sola eccezionedel nuovo complesso delle molledi recuperoIl sistema di scatto dellaGlock è definito Safe Actione descritto come una semidoppia azione”. Derivaconcettualmente da quellodella Roth-Steyr 1907La sicura al grilletto è costituita da unaleva imperniata allo stesso che lo bloccapositivamente sino a quando non vengapremuto al centro28|<strong>Diana</strong> <strong>Armi</strong>al contrario del sistema di scatto SafeAction, denominato anche “a semi doppiaazione”, in cui la traslazione del carrelloarma solo parzialmente il percussorelanciato. E’ poi l’azionamento delgrilletto a completare l’armamento e adeterminare il rilascio del percussore,analogamente a quanto avviene nellasummenzionata Roth-Steyr 1907.La parte originale della meccanica Glockè invece affidata al complesso dei congegnidi sicurezza, interdipendenti traloro e costituiti dalla leva fulcrata al grilletto,che permette il movimento dellostesso solo esercitandovi una pressionecentrale, dal blocco automatico delpercussore e da una sicura alla catenadi scatto che impedisce ogni movimentodel percussore stesso a meno che ilgrilletto non venga azionato intenzionalmente.L’arma è quindi sempre perfettamentesicura a patto che non si tocchi ilgrilletto se non si ha intenzione di sparare,precauzione comunque da osservarsicon qualsiasi arma; per il resto nonvi sono sicure manuali da manipolare ocani da armare e questo, a dire il vero, aqualcuno non fa dormire sonni tranquilli.Ma, come sempre, è tutta questione diprudenza e allenamento.La Gen 4Se le Glock sono sempre rimaste fedelia sé stesse per quanto attiene all’organizzazionemeccanica, nondimenosi sono ammodernate costantementesotto il profilo ergonomico e funzionale:sino al 2010 si sono succedute tre generazioni,che hanno visto la comparsadi diverse finiture superficiali di presaa carico dell’impugnatura e degli incaviper le dita sulla sua faccia anteriore, oltrealle guide ricavate nel fusto per l’installazionedi congegni atti a illuminareo designare il bersaglio.Proprio nel 2010, in occasione dello


Glock Gen 4Le Glock Gen 4 sono dotatedi due sezioni dorsaliaggiuntive che possono esseresovrapposte all’impugnatura,onde incrementarne la sezionelongitudinaleIl nuovo complesso di recupero prevedeun sostegno telescopico a due elementi,ognuno recante una molla di diametrodiverso, con spire di generosa sezioneSHOT Show di Las Vegas, l’aziendaaustriaca ha presentato la quarta generazionedelle sue pistole, in cui perla prima volta sono comparse modifichedi una certa rilevanza anche sottoil profilo meccanico e funzionale. Infatti,se la caratteristica più immediatamenterilevabile nelle Gen 4 – sigla riportataanche sul carrello delle nuove versioni– è la possibilità di adattare la partedorsale dell’impugnatura alle esigenzefisiche del tiratore, più nascoste maforse più importanti appaiono il nuovocomplesso della molla di recupero e ilnuovo pulsante di svincolo del serbatoiocaricatore; ma andiamo per ordine.La Glock è arrivata all’impugnaturamodificabile con un certo ritardo neiconfronti di molte sue concorrenti e hascelto una strada leggermente diversa,anche se con lo stesso esito: infatti leGen 4 sono provviste di due dorsalini dimisura Media e Grande (Medium e Large)che possono all’occorrenza esseresovrapposti all’impugnatura, che escedi fabbrica con una lunghezza inferiorea quella delle pistole delle precedentigenerazioni. Nella configurazione basela distanza tra la faccia posterioredell’impugnatura e il grilletto è di 82mm, che crescono a 84 mm installandoil dorsalino M e a 86 adattandovilo L. Le procedure per la sostituzionesono assai semplici e veloci e permettono,in effetti, di rendere la pistolaconfortevole per mani di tagliadifferente; il sistema modularedell’impugnatura vienedefinito dalla Glock MBS,ovvero Modular BackStrap, ed è integrato dauna nuova lavorazione superficialedei pannelli lateralie delle facce anteriore e posterioredell’impugnatura. Questa finituraa cuspidi arrotondate e fitte deriva dagliallestimenti speciali RTF2 (Rough TextureFrame) comparsi con le pistole dellaterza generazione ed effettivamente fornisceuna presa più salda, anche se neicalibri più prestanti come il .40 S&We il .357 SIG può risultare fastidiosanelle lunghe sessioni diI caricatori delle Glock Gen 4sono muniti di due scassi peril congegno di fermo, essendoquest’ultimo reversibile<strong>Diana</strong> <strong>Armi</strong>|29


PISTOLE30|<strong>Diana</strong> <strong>Armi</strong>Le finiture e le lavorazioni delle Glock,pur improntate a criteri di massimaindustrializzazione, sono sempre state aldi sopra di ogni criticatiro. Sempre nell’impugnatura la Gen4 presenta un’altra differenza rispettoalle consorelle precedenti: il congegnodi fermo e svincolo del caricatore è infattiora reversibile, a beneficio dei tiratorimancini, e presenta un tasto dicomando di maggiori dimensioni peressere agevolmente raggiungibile anchemontando i dorsalini maggiorati.Naturalmente questa innovazione hacomportato anche modifiche nei confrontidell’astuccio del caricatore, checom’è logico presenta ora due incavilaterali di interfaccia con il meccanismodi ritegno; da questo consegue che icaricatori Gen 4 possono essere impiegatianche sulle versioni precedenti dellaGlock, mentre quelli di queste ultimesi possono inserire nelle nuove pistolesolo se esse sono configurate per tiratoridestrimani, cioè con il pulsante sullato sinistro. In ambito più squisitamentemeccanico la peculiarità delle GlockGen 4 è il nuovo complesso della molladi recupero, mutuato da quelli cheequipaggiano i modelli subcompatti 26e 27: al posto della vecchia asta di guidacon molla singola a spire di piccolodiametro troviamo infatti ora un guidamollatelescopico a due elementi, suognuno dei quali è investita una molladi misura diversa ma, comunque, fornitadi sezione generosa. Questo nuovosistema ovviamente ha comportato interventidi modifica sia per il carrello ela canna sia per il fusto, ma contribuiscea rendere le reazioni dell’arma allosparo più morbide e, quindi, la rendemaggiormente controllabile.In conclusioneLa Glock prevede di completare la transizionedi tutti i suoi modelli allo standarddella quarta generazione entroquest’anno, ma già ora diverse sono lepistole disponibili nella nuova configurazione(quella illustrata nelle immaginiche corredano queste note è una 19).L’azienda austriaca dimostra quindiancora una volta la propria capacità difornire ai suoi tantissimi clienti sparsiper il mondo un prodotto sempre sullacresta dell’onda, che ha fatto della perfettafunzionalità il suo tratto distintivo.Scheda tecnicaProduttore:Glock GmbH A-2232 Deutsch-Wagram (Austria) www.glock.comImportatore:<strong>Bignami</strong> Spa – Via Lahn 1 – 39040Ora (BZ) www.bignami.itPaganini Sas – Corso ReginaMargherita 19Bis – 10<strong>12</strong>4 Torinowww.paganini.itModello:19 Gen 4Tipologia:pistola semiautomaticaCalibro:9x21 mm IMISistema di funzionamento:chiusura geometrica a cortorinculo di canna sistema BrowningmodificatoScatto:Safe Action con prearmamento delpercussoreAlimentazione:caricatore amovibile bifilare, capacità15 o 17 cartucceCongegni di mira:tacca di mira regolabile sui pianiorizzontale e verticale, mirino fissoCongegni di sicurezza:sicura automatica al grilletto, alpercussore e al pacchetto di scattoLunghezza canna:102 mm, rigatura a profilo esagonaleLunghezza totale:174 mmPeso:595 g scaricaMateriali:canna, carrello e componenti dellameccanica in acciaio, fusto e organisecondari in polimeroFinitura:trattamento superficiale Tenifer sulleparti in acciaioPrezzo:euro 660


Glock Gen 4Comp-Tac Paddle HolsterComp-TacTwo O’ClockComp-TacMinotaurGladiatorPer le Glock esiste una produzione diaccessori vastissima, come dimostraquesta parata di belle fondine diproduzione sia italiana sia americanaDe Santis086 EIGalco SOBGhostVintageFondinaGhostCivilianInside<strong>Diana</strong> <strong>Armi</strong>|31

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