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intolleranze alimentari - zona lombare - speciale SLA - Diagnosi e ...

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CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:23 Pagina 4242 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSalutesentenza, che consente l’intervento diriassegnazione chirurgica dei caratterisessuali (RCS), ne seguirà un’altraper l’adeguamento dei dati anagrafici.In alcuni paesi europei, tale sentenzaavviene anche prima dell’atto chirurgico.La trasformazione dei genitaliesterni maschili in caratteri femminilinel transessuale andro-ginoide, cioèda uomo a donna, comporta untempo demolitivo rappresentato dallaasportazione dei testicoli e del peneed uno ricostruttivo che consistenella creazione di una vagina e digenitali esterni il più possibile simili aquelli del sesso femminile. “La cutescrotale, dice il prof EmanueleBelgrano, Direttore di urologia e delCentro triestino DIG, riferimentoanche di persone dello spettacolo,viene utilizzata per la creazione dellegrandi labbra“. “Ma in questi anni,continua il prof Belgrano, abbiamomesso a punto una tecnica che consentedi ricostruire il clitoride e di collocarlonella sede naturale, con enormesoddisfazione per la neopaziente”.“Al di sotto del clitoride vieneposizionata l’uretra da cui si urina,precisa il prof Belgrano, e sotto ancorala neovagina , che però non hauna autonoma lubrificazione”.Insomma una vera ricostruzione dell’anatomiafemminile. Molti rinuncianoperò alla mastoplastica in quantole mammelle si sviluppano con lasola terapia ormonale. Più complessol’intervento da donna a uomo. Essoprevede vari tempi operatori con lacreazione prima di un “penoide” disolo cute e muscolo, trasportatoanche dall’avambraccio. Successivamenteo contestualmente si passaalla creazione di una neouretra e infineall’impianto di protesi peniene.Aspetti psicologicidi E. Di NapoliPsicologa Psicoterapeuta SessuologaGenovaIl termine transessuale fu reso noto dal dott. Harry Benjamin,in un articolo pubblicato sulla rivista americana “InternationalJournal of Sexology”. La prima “conversione di sesso” è statacompiuta in Danimarca da un uomo americano, GeorgeJorgensen, il quale affetto da una grave disforia di genere, decisedi sottoporsi ad un intervento di Ricostruzione Chirurgicadel Sesso, divenendo Cristine.Ma cosa si intende con il termine transessuale? Come accennatosopra, il transessuale è una persona che, pur avendo lecaratteristiche genetiche, ormonali, anatomiche e fisiologiche diun determinato sesso, dal punto di vista psicologicosente di appartenere all’altro sesso. Sicolloca nell’ambito dei “disturbi d’identità digenere”, che esordiscono nella fanciullezza e simanifestano con un rifiuto per i propri caratterisessuali distintivi ed un’ inaccettazione dellapropria collocazione di genere.Il transessualismo configura una profonda sofferenzaidentitaria (Nunziante Cesàro & Chiodi,2006), in cui il proprio corpo sessuato vienerifiutato in nome di una dichiarata appartenenzainteriore al genere opposto. Il transessualesi trova “imprigionato” in un corpo sbagliato,estraneo al proprio sentire e ha come desiderioprimario quello di entrare a far parte dellasocietà come membro di sesso opposto. L’aspetto problematicoè legato proprio alla manifesta discrepanza tra l’aspettosomatico e l’ identità personale e alla conseguente difficoltà diintegrazione a livello sia personale che sociale. I transessualispesso non sono ben visti dall’ opinione pubblica, vengonospesso considerati come soggetti che vanno contro natura, néuomini né donne, quasi “un terzo sesso”. Tale rifiuto ha portatoqueste persone ad unirsi costituendo varie associazioni in cuiritrovare il senso di appartenenza ad un gruppo.Il transessuale che decide di intraprendere un percorso psicoterapeuticosi troverà a lavorare sulla conoscenza della corporeitàe la psicoterapia si svilupperà come un lavoro miratoalla conoscenza dell’identità corporea e al suo processo diadeguamento. Nella storia di queste persone si può ricostruireil cammino di un corpo che si sviluppa in un senso e di un’identitàpersonale che si struttura, fra confusioni, conflitti elotte, verso il sesso opposto. Il più delle volte lapersona che chiede una terapia non esiste piùcon il nome con il quale era anagraficamenteconosciuta, ne esiste un’altra con altro nome ealtro genere sessuale di appartenenza. ( o inattesa di esso).Va tenuto presente che una rettificazione ecancellazione di identità che avviene sul pianolegale non cancella la storia di sviluppo; è perciònecessaria verso la fine della terapia unanuova lettura della storia personale affinchè ilsoggetto venga aiutato a stabilizzare la nuovaimmagine di sé in un nuovo contesto sociale,mantenedo una continuità al di là dei cambiamentisomatici e legali.

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