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intolleranze alimentari - zona lombare - speciale SLA - Diagnosi e ...

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CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:21 Pagina 1Anno XXVIII N. 10 - 20 DICEMBRE 2009 - Tariffa R.O.C. Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. post. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 - Comma 1 DCB Genova


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CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:21 Pagina 3SOMMARIODirettore responsabile:dr Piera PIANAAutori testi:P. GalliniS.BorniaF. CantiniF.RaoD.RaggiM.BassoA.De RoseR.CarboneM.V. TessitoreLogo copertina:FreelineImpaginazione:Curiositas - GenovaGrafica:Alessandra BalbaNicoletta BodratoDirezione - Amministrazione:Centro Medico CeccardiVia del Colle 108r - 16128 Genovatel 010/2465061 - fax 010/2758074Redazione - Pubblicità:Emanuela Di NapoliC.M.C.Via del Colle 106 - 16121 Genovatel 010-2465062Stampa:PUNTOWEBVia Variante di Cancelliera - AricciaUna copia 1 €Abbonamento annuo singolo 15 €Abbonamento annuo multiploogni 50 copie 619,00 €c/c postale 22714166intestato a <strong>Diagnosi</strong> & TerapiaRegistr. Tribunale di GenovaN. 42 del XII 1981Sped in abb.post. Comma 34 art 2 Legge549/95 Filiale GenovaA.N.E.S.Associazione NazionaleEditoria Periodica Specializzata“aderente al Sistema confindustriale”I.S.S.N. 0393-423383241Le <strong>intolleranze</strong> <strong>alimentari</strong> 8Malattie rare:malattia di Behçet 13La cartadelle acque minerali 17Rinofiller 29Alterazionidella <strong>zona</strong> <strong>lombare</strong> 32Donne e HIV 37Transessuale:una vita difficile 41Un museo al mese:museo dell’olio di Brisighella 49NOTE SULLA DIFFUSIONETestata volontariamente sottoposta acertificazione di tiratura e diffusionein conformità al regolamento C.S.S.T.Tiratura per il periodo1/1/2008 - 31/12/2008Tiratura media: 97.000 copieDiffusione media: 95.588Certificato CSST n. 2008--1730del 26/2/2009Revisore: BAKER TILLY CONSULAUDITTiratura di questo numero:97.000 copieSpecialeSclerosi LateraleAmiotrofica:conoscereper capire


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:21 Pagina 44 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteAL GRAND HOTEL KALIDRIA & THALASSO SPA SUCCESSO PER IL CONVEGNOLa sindrome metabolica:la dieta mediterranea per la saluteSi è svolto al Grand Hotel Kalidria &Thalasso SPA di Castellaneta Marina(TA) il convegno medico dal titolo “LaSindrome Metabolica: la dieta mediterraneaper la salute”. Realizzato incollaborazione con l’Università di Bari,l’evento di venerdì 13 novembre hariunito numerosi esperti di risonanzanazionale ed internazionale, impegnatia discutere di temi legati all’alimentazionee alla Sindrome Metabolica.Il Professor Giuseppe Palasciano,ordinario di Medicina Interna e direttoredella Clinica Medica “A. Murri”dell’Università di Bari, ha tenuto unintervento dal titolo: “Le malattie cronichecomplesse”, illustrando il “quartettomortale” che accompagna lasindrome metabolica (obesità, diabete,dislipidemia ed ipertensione),strettamente correlato con il rischiocardiovascolare (angina, infarto miocardicoed ictus cerebri), ed i “compagnidi viaggio” della SindromeProfessorGiuseppePalascianoOrdinariodi Medicina Internae direttoredella ClinicaMedica “A. Murri”dell’Universitàdi BariMetabolica (patologie epato-biliari,sindrome dell’ovaio policistico, disfunzioneerettile, patologie osteo-articolari)che rivestono una sempre maggioreimportanza a causa del loro impattosocio-sanitario. Nella sua relazioneè stato inoltre evidenziato come lostudio, il trattamento e la gestionedella Sindrome Metabolica non debbanoseguire un approccio riduzionistico,da specialista, incentrato sullealterazioni di singole parti dell’organismo,ma uno sistemico, caratteristicodella Medicina Interna, che privilegi ilmalato nella sua globalità.Il Professor Vincenzo Ostilio Palmieriha tenuto una relazione dal titolo:“Alimentazione, esercizio fisico e sindromemetabolica”, in cui ha sottolineatoil ruolo fondamentale delladieta e dell’esercizio fisico nel preveniree nel ritardare l’insorgenza dellecomplicanze legate alla SindromeMetabolica. Infatti, sebbene moltisoggetti siano geneticamente predispostia sviluppare la SindromeMetabolica, raramente si assiste aduna manifestazione del fenotipo in


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:21 Pagina 5Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it5assenza di obesità ed inattività fisica.Pertanto l’educazione del pazienterappresenta un momento fondamentalenella terapia della SindromeMetabolica, mediante un approcciomultidisciplinare teso a correggere glistili di vita. Il Professor PieroPortincasa ed il Professor AntonioMoschetta, con le relazioni: “La dietaprudente” e “Nutrigenomica e cronodietetica”,hanno descritto in manieradettagliata la composizione e la ripartizionedei nutrienti secondo unoschema dietetico che richiama ladieta mediterranea, con ridotto consumodi alimenti ad alto indice glicemico,povero in grassi saturi, colesterolo,sodio e zuccheri semplici e riccain frutta, vegetali e grano integrale.Il Dottor Francesco Minerva ha affrontatoil tema: “La diagnosi ecograficadella sindrome metabolica” evidenziandoil ruolo fondamentale dell’ecografiaper il compimento dell’iter diagnosticodella Sindrome Metabolica.Essa, infatti, completa la valutazioneclinica, fornisce elementi utili per ilfollow-up della terapia e del programmadi riabilitazione ed è indispensabileper rilevare complicanze o manifestazionicliniche che non sarebberoaltrimenti diagnosticabili. In particolare,il contributo dell’ecografia nellaSindrome Metabolica è riservatosoprattutto alla valutazione di: tessutoadiposo sottocutaneo, grassoviscerale, steatosi epatica (Nafld,Nash), spessore dell’intima-mediacarotidea (Imt), cuore (spessore delsetto interventricolare, grasso epicardico),reni (morfologia e studio vascolareparenchimale), surreni, disfunzioneerettile, aorta addominale, colelitiasi,sindrome dell’ovaio policistico.Il Professor Sergio Papa ha tenutouna relazione dal titolo: “La medicinamitocondriale”, incentrata sui meccanismicellulari e sulla basi biomolecolaridelle malattie croniche e dell’aterosclerosi.La relazione del Professor AntonioCapurso, dal titolo: “L’olio d’oliva: dalmito alla scienza”, ha affrontato ilruolo dell’olio d’oliva e le sue virtùnutrizionali. Il Professor MassimoCocchi ha infine affrontato la relazionetra depressione, malattie cardiachee piastrine nella relazione: “Oliodi oliva: rischio cardiovascolare edepressione”. Con il congresso medicodel 13 novembre Grand HotelKalidria & Thalasso SPA si è confermato,ancora una volta, un centro dieccellenza non solo del benessereolistico (3.500 mq di talassoterapia)ma anche della promozione dellasalute. Un percorso, quello della salute,che secondo la filosofia di Kalidriasi snoda attraverso l’attenzione perl’alimentazione, lo svolgimento dell’attivitàfisica ed il contatto profondocon la natura. Le proposte di menù,anche di tipo salutista, sono studiatein collaborazione con l’Università diBari e realizzate dall’Executive ChefVito Semeraro (componente ufficialedella Nazionale Italiana Cuochi).Grand Hotel Kalidria& Thalasso SPAS.S. 106 Località Principessa74010 Castellaneta Marina (TA)Tel. 099 8201001www.kalidria.it


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:21 Pagina 6VITADYN® SOSTEGNOdi Phyto Garda è un integratore alimentare consigliato per un’azione tonico-ricostituentementale nei periodi di maggiore stress, per combattere l’astenia e la stanchezzafisica, per attivare le difese immunitarie. E’ a base di Astragalo, noto perl’azione tonico-adattogena ed immunostimolante, Arginina, detossificante che riducela stanchezza fisica, Schisandra, un adattogeno che migliora le funzioni cognitive.Infine gli oligoelementi contenuti, Manganese e Rame, migliorano le difeseimmunitarie. Consigliabile sia all’adulto che ai bambini. La confezione da 10 flaconcinida 10 ml costa € 16,00. In vendita in Farmacia.VITAVIVA GOTOPdi Signorini Farmaceutici è un integratore alimentare a base di una combinazionedi estratti vegetali e sostanze nutritive, utile per favorire un effetto tonico,soprattutto nei casi di particolare stress psico-fisico. Migliora il rendimento sessualemaschile e aumenta la resistenza. Disponibile nella confezione Fast da 6compresse a base di ginseng, suma, muira puama, maca e nella confezioneClassic da 20 compresse a base di tribulus, suma, muirapuama, arginino.In vendita in Farmacia.EMERGENCY - ESSENZA COMBINATA IN GOCCEdi Green Remedies è un composto di essenze floreali australiane indicato a tutti, ancheai bambini. Ha un effetto calmante immediato sulla mente, sul fisico e sulle emozioni,anche durante le crisi di grave entità. Tale combinazione è specialmente adatta per vissutidi paura, panico, per gravi stress mentali e fisici, tensione nervosa e dolore. Si consigliano7 gocce sotto la lingua, mattina e sera, ma se necessario anche più volte durantela giornata. La durata del trattamento può essere ripetuta secondo necessità, nonavendo il prodotto alcun effetto collaterale. Il flacone da 30 ml costa € 18,50.In vendita nelle migliori erboristerie, farmacie e parafarmacie.BIO-FORZE NATURALIdi Pool Pharma è una selezione di integratori <strong>alimentari</strong> ricchi di “forze naturali ad altabiodisponibilità”, studiati per il pronto ripristino degli equilibri alterati. Le compresse arilascio controllato contengono estratti vegetali ad elevata e costante concentrazione diattivi (estratti titolati e standardizzati). La linea comprende1.Dimagril per il controllo del peso, 2.Regulé per la regolaritàintestinale, 3.Digery per facilitare i processidigestivi, 4.Diuryn per favorire l’eliminazionedei liquidi in eccesso, 5.Depuryn pera cura di:PatriziaGALLINIdepurare l’organismo da scorie e tossine,6.Energil per una sferzataenergetica in caso di stanchezzapsico-fisica. La confezione è inastucci da 20 compresse.Iprodotti costano da € 9,50a € 12,00. In vendita inFarmacia


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:21 Pagina 7CLX 200 CLEANSER ESFOLIANTEdi Shaula è un detergente viso-corpo costituito da una base tensioattiva naturale, arricchitadi Acido Mandelico, AHA derivato dalle mandorle amare. La sua delicata azioneesfoliante rispetta l'equilibrio del film idrolipidico. 5Senses System®CLX 200 deterge,leviga e rinnova la pelle rendendola più luminosa, più sana e meglio predisposta adassorbire i principi attivi di successivi trattamenti. Raccomandata per pelli impure,acneiche e mature, è ben tollerato e può essere utilizzato anche in soggetti con pellesensibile.In vendita in Farmacia.MAGNESIUM 375 MGdi Phoenix è un integratore alimentare di magnesio ad elevata biodisponibilità,indicato in tutte le situazione di stress fisico e mentale e nei cambi stagionali.La carenza di magnesio può determinare affaticamento, insonnia, nervosismo,crampi muscolari, mal di testa, alterazioni dell'umore. Tale minerale è infattiessenziale per la funzione muscolare, per i processi di mineralizzazione e disviluppo dell’apparato scheletrico, per la conduzione nervosa, la produzione dienergia e la regolazione del battito cardiaco.La confezione da 100 tavolette costa € 15,99.In vendita in Farmacia.ABILAST BIOGEL DETERGENTE E ABILAST BIOGELdi Scharper Derma Srl detergono e leniscono le zone intime prevenendonesecchezza e irritazione, grazie all’elevato contenuto in acidi Boswellici attivi.Il detergente intimo delicato garantisce un’attività idratante ed emollienterispettando il PH leggermente acido dei genitali. Il gel lenitivo, usatosulle parti intime precedentemente deterse, garantisce alla pelle protezione,elasticità e rigenerazione per tutto il giorno. Indicati per l’uso quotidiano,sia per lui che per lei.La confezione del detergente da 200 ml costa € 12,50; la confezione delgel lenitivo da 30 ml costa € 20,00.In vendita in Farmacia.OBASOLdi Wellpharma è una cremalatte doposole rinfrescante ed emolliente.Si tratta di un prodotto naturale studiato per garantire il prolungamentodell’abbronzatura (pigmentazione cutanea), mantenendo lapelle morbida ed idratata.La confezione da 15 bustine monodose da 6,6 ml costa € 16,90.In vendita in Farmacia.


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:21 Pagina 88 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteIntolleranze <strong>alimentari</strong>Autore: S. BORNIABiologa NutrizionistaCentro Linea NutrizionePiazza Dunant 4 palazzina 30Stadio Piscine di Albaro (GE)“Ciò che per qualcuno è ciboper altri è potente veleno”La frase risale a Lucrezio nel 75 a.C.Le prime osservazioni conosciute suidisturbi legati all’ingestione del cibosono molto antiche. Ippocrate avevagià osservato che l’ingestione di lattevaccino può provocare turbe gastriche,orticaria e cefalea. Risale aIppocrate l’affermazione: “noi siamociò che mangiamo”. E un antico papiroegiziano riporta questo simpaticodetto: Un terzo di ciò che si mangiaserve a vivere, gli altri due terzi a farei medici! Nel corso dei secoli, moltistudiosi hanno potuto verificare lacorrelazione tra l’assunzione degli alimentie certe patologie, specie reazionidi tipo allergico o pseudoallergico.Gli alimenti possono produrre duetipi di reazioni da ipersensibilità:REAZIONI ALLERGICHEPROPRIAMENTE DETTEImmediate, compaiono nel giro dipochi minuti, raramente entro qualcheora. Implicano l’intervento delleImmunoglobuline E (Ig E) e dei mastociti.Generalmente sono dose indipendenti.REAZIONI DA INTOLLERANZEALIMENTARI (Allergie ritardate)Reazioni lente, insorgono ore o giornidopo l’assunzione della sostanza. Loscatenamento della reazione richiedel’assunzione ripetuta della sostanzaper più giorni. Generalmente sonodose dipendenti. Le teorie attualipropongono che le <strong>intolleranze</strong> sianomediate da una attivazione dei linfocitiB con produzione di IgG e IgA daparte di frazioni proteiche del cibocon coinvolgimento della serie linfocitariaT e delle interleuchine.Differenza tra Allergie classiche eAllergie ritardate o Intolleranze <strong>alimentari</strong>.Le manifestazioni più frequentidell’allergia sono:eruzioni cutanee, edema delle labbrae della glottide con difficoltà respiratorie,vomito, nausea, dolore addominalee, nei casi più gravi, shock anafilattico.Per la diagnosi esistono testsu sangue come il PRIST, il RAST per isingoli alimenti e test cutanei come ilPRICK TEST o i PATCH TEST.L’incidenza delle allergie <strong>alimentari</strong>tradizionali è cambiata (0,5-1%)Le <strong>intolleranze</strong> <strong>alimentari</strong> rappresentanoun argomento sconosciuto espesso sottovalutato, eppure ne soffrecirca il 30-40% della popolazione:bambini adulti, uomini e donne. Lareazione che porta ai sintomi di un’intolleranza è una reazione ritardata,insorge dopo ore o giorni dalla introduzionedell'alimento, talora anzi ènecessario ripetere per più giorni l'introduzionedell'alimento per potervedere comparire i sintomi, assomigliamolto di più ad una specie diavvelenamento lento. L’esperienza clinicadimostra che sono quasi sempregli alimenti più comuni sulla nostratavola quelli che determinano l’insorgenzao l’aggravamento di patologieinfiammatorie e cronicizzanti correlateal fenomeno dell’intolleranza alimentare:latticini, lieviti, sostanze nervinecome il caffè, pomodoro e famiglia.L’intolleranza alimentare è la conseguenzadel passaggio attraverso lamucosa intestinale, troppo permeabile,di macromolecole di alimenti, non


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:21 Pagina 9Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it9completamente digeriti, che a contattocon il sistema linfatico e sanguignoscatenano la risposta di anticorpi IgA,IgG che a loro volta producono unareazione infiammatoria generalizzata.Questa infiammazione coinvolge l’interoorganismo e può portare a sintomie ad alterazioni a carico di qualsiasiorgano o tessuto.Questo stato di immunoflogosi cronicaspiega la variabilissima sintomatologiadelle <strong>intolleranze</strong> <strong>alimentari</strong>, esulla base della teoria del ricircolodei linfociti dal sistema MALT al circolosistemico, spiega gli effetti patologicianche a distanza dal lume intestinale.Ecco che i test <strong>alimentari</strong> basatisull’ identificazione delle IgG potrebberoessere la conferma di questaipotesi. Il diffuso aumento delle <strong>intolleranze</strong><strong>alimentari</strong> è dovuto a:dilagare dello stile di vita moderno,sempre più scarso di nutrienti, piùricco di ingredienti raffinati, additivi einquinantiAbuso di farmaci: molti farmaci incidononegativamente sulla barrieraintestinale, in primis gli antibiotici Inpiù gli antiulcera, i lassativi e gliantinfiammatoriStile alimentare erroneoL’industrializzazione ha infatti arricchitole tavole di cibi raffinati, cibi pronti,confezionati, inscatolati; la varietà alimentareè solo apparenteMetalli pesanti: soprattutto NICHEL,CADMIO, PIOMBOSress: Lo stress ha una notevoleinfluenza sulla funzionalità intestinalesoprattutto se protratto nel tempo.Sintomi che possono essere correlatialle <strong>intolleranze</strong> <strong>alimentari</strong>SINTOMI GENERALIStanchezza, sonnolenza non giustificata,gonfiori alle mani ai piedi allepalpebre, ritenzione idrica, sudorazio-ne eccessiva, vampate di calore, obesitàpalpitazioni, extrasistole, infiammazioniurogenitali, disturbi della libido.SISTEMA NERVOSOCefalea, emicrania, ansia, depressione,irritabilità, difficoltà di concentrazione,scarsa memoria.CUTECellulite, orticaria, psoriasi, dermatiti,eczemi, acneAPPARATO MUSCOLO SCHELETRICODolori articolari e muscolari, infiammazionimuscolo tendinee, crampi ospasmi, tremori.APPARATO RESPIRATORIOAsma, tosse insistente, rinofaringiti osinusiti, bronchiti ricorrenti, difficoltàrespiratorie.DIGERENTEGonfiori addominali, nausea, difficoltàdigestive non giustificate, coliti, gastriti,iperacidità gastrica, morbo dichron, colite ulcerosa, diarrea, stitichezza,flatulenza, aerofagia, emorroidi.APPARATO GENITO URINARIOCistiti e vaginiti ricorrenti, prostatiti,enuresi, mestruazioni irregolari edolorose.SISTEMA CIRCOLATORIOPalpitazioni, tachicardia, aritmia,infiammazioni venose, anemia.Come conseguenza diretta si hainoltre un iperlavoro di pancreas,fegato e reni. Se non si ripristinal’integrità della mucosa si entra inun circolo vizioso che porta a peggiorarele condizioni di salute dell’interoorganismo.La diagnosi delle <strong>intolleranze</strong><strong>alimentari</strong>Per la diagnosi esistono test susangue come il Cito test o il testimmunoenzimatico (ELISA test) etest omeopatici come il VEGA TESTTEST CITOTOSSICO. Questo testvaluta l’eventuale danno che determinatialimenti possono produrre aiglobuli bianchi. Il paziente devesemplicemente sottoporsi ad unprelievo di sangue. E’ opportunoessere a digiuno dalla sera prima.IGG ELISA TESTLa tecnicaIl test è basato sulla metodicaELISA e consente l'identificazioneed il dosaggio di anticorpi di classeIgG (in tutte le sue sottoclassi)diretti contro diversi antigeni <strong>alimentari</strong>,eventualmente presentinel siero del paziente.Questi test sono volti ad individuarela/le <strong>intolleranze</strong> ai diversi alimenti(5, 40 o 93 allergeni), i cuiestratti antigenici sono adesi separatamente,in ciascun pozzettodella micropiastra. Il test è semiquantitativo,ossia non solo vienerilevata la presenza dell’anticorpo,ma viene anche dosata la concentrazionedell’IgG tramite confrontocon standards di riferimento.dell’IgG specifica. E’ necessarioche il paziente non stia seguendouna rigida dieta alimentare, non siasottoposto ad una terapia farmacologia(con cortisonici, antistaminici,farmaci immunosoppressori oimmunomodulatori) e/o omeopatia.


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:21 Pagina 1010 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteTEST CHINESIOLOGICITest DriaTest DRIA è un test non convenzionaleper la ricerca delle <strong>intolleranze</strong> <strong>alimentari</strong>.Valuta, attraverso un’analisicomputerizzata, le variazioni di forzamuscolare che si verificano in un soggetto,quando avviene un contatto trala mucosa orale e un alimento cheviene somministrato in forma liquidaa concentrazioni ben definite.METODICHE BIOCIBERNETICHETest VEGAL'organismo vivente è caratterizzatoda un quadro bio-elettronico che variain relazioni all'intensità e all'effettosull'omeostasi dei vari stimoli : stimolisquilibranti determinano una rapidavariazione dello stato bio-elettronico.Il contatto con alimenti nei confrontidei quali l'organismo presente unaabnorme reattività, come nelle <strong>intolleranze</strong>o nelle allergie <strong>alimentari</strong>,determina una repentina variazionebio-elettronica dell'organismoTest EAVIl test EAV (elettroagopuntura secondoVoll) si basa sulla misurazionedella variazione delle micro-correntinel momento in cui l’organismo vienea contatto con alimenti da lui non tollerati.LEGAME INTOLLERANZEE SOVRAPPESOInteressante è lo studio iniziato nel1995 sulla influenza che gli alimentipossono avere sul soprappeso esull’obesità. Certamente il problemadell’incremento ponderale è strettamentelegato alla quantità e qualitàdel cibo e al bilancio calorico. Se siriequilibrano i fattori cerebrali come laleptina, il neuropeptide Y e fattorilegati alla PNEI, il risultato che si produceè un calo ponderale fisiologicosenza dieta ipoclorica. L’efficacia diuna dieta non si valuta dal peso perdutoma dalla riduzione della possibilitàdi un riaumento della massa grassa:se non si valuta l’influenza deineuromediatori, influssi ormonali ebiotipologia del paziente obeso equali stressori endogeni o esogeniproducono l’incremento ponderale, ladieta è destinata al fallimento.L’inadeguata risposta dei neuromediatorie delle ghiandole endocrineindurrà la cronicità dello stato disoprappeso e la frequente situazionedi recidiva dopo diete ipocaloriche.Cosa fare in presenza di intolleranzaad uno o più alimentiLa presenza di una o più <strong>intolleranze</strong><strong>alimentari</strong> può ostacolare il processodi rieducazione alimentare e va correttacon un opportuno periodo di rotazionedei cibi responsabili del disagioal fine di ridurre lo stato infiammatoriogenerale dell’organismo. Va sottolineatoinnanzi tutto che la dieta daattuare in caso di <strong>intolleranze</strong> nonsarà mirata alla eliminazione totale eperenne del cibo incriminato dall’alimentazionedel paziente; al contrariolo scopo sarà duplice:1 Recupero della tolleranza immunita-


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:21 Pagina 11Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it11ria del paziente verso quel cibo.2 Rieducazione alimentare del pazienteaffinché impari una opportunadieta di rotazione adatta ai suoi gustie ai suoi bisogni, in modo da nonincorrere nel pericolo di svilupparenuove <strong>intolleranze</strong>, pur senza rinunciareai piaceri della tavola.Lo scopo di una dieta che controlli le<strong>intolleranze</strong> <strong>alimentari</strong> è quello diannullare l'aspetto infiammatorio(utile anche per altri disturbi immunologici),eliminare il segnale di pericolotrasmesso all'organismo, inviandogliinvece segnali di attivazione del metabolismo.Unadieta sulle <strong>intolleranze</strong><strong>alimentari</strong> rappresenta quindi unapotente dieta di segnale, che consentedi perdere peso proprio nei posti incui il grasso si è accumulato malamentee facilita la riattivazione delmetabolismo, ricreando la giusta sensibilitàall'insulinaSi può partire con una dieta di eliminazioneper un breve periodo (dagli 1ai 4 mesi) a seconda della gravità deldisturbo e della sintomatologia, seguitada una opportuna dieta di rotazione.Oppure si può direttamente partirecon una dieta di rotazione: unadieta di rotazione è una dieta chesegue un procedimento simile allosvezzamento del lattante.Si va così a provocare la tolleranzaorale. Se alti dosi di allergene creanoparalisi del sistema e sovraccarico, lebasse dosi creano una differenteregolazione delle cellule che comandanola partenza della reazione. Lavaccinazione o iposensibilizzazione abasse dosi cerca di ricreare tolleranzaimmunologia con dosaggi moltopiù bassi di quelli utilizzati nella vaccinazioneclassica.L’esame delle <strong>intolleranze</strong> deve tenereconto dei 5 grandi gruppi <strong>alimentari</strong>di riferimento per la popolazioneeuropea:• Frumento e cereali correlati (orzo,malto, farro, kamut, ecc.)• Latte, prodotti lattiero caseari e diderivazione bovina (formaggi, yogurt,ecc.)• Prodotti fermentati e ad alto contenutodi sale (correlati a lievito, sale,fermentazione, presenza di miceti olieviti, dal pane al tè al vino all'acetoe anche al pane azzimo e ai prodottida forno senza lievito aggiunto)• Nichel, Grassi idrogenati vegetali eprodotti a questi correlati (dal cacaoal pomodoro al kiwi ai prodotti in sacchettodell'industria o ai grassicomunque cotti)• Salicilati naturali (spesso responsabilidi orticarie, poliposi, riniti, eczemi)Un test quindi deve sondare il numerominimo di sostanze che consentanodi individuare i Grandi Gruppi.Contemporaneamente alla rieducazionealimentare può essere utile:- Ripristinare l’integrità della mucosa- Ottimizzare il terreno intestinale- Favorire il drenaggio delle tossineemigliorarla funzionalità degli organipreposti.Si può agire con fermenti lattici(Lattobacillus acidophilus eBifidobacterium bifidum) e contemporaneamentecon piante ad azione drenantee depurativa, Cardo mariano,carciofo, betulla.Riassumendo1. l'intolleranza non è una schiavitù:è una situazione da controllare per uncerto tempo, fino al raggiungimento diun nuovo, e migliore, adattamento;2. nessun cibo va eliminato definitivamentedalla propria alimentazione: larieducazione avviene grazie a un’opportunarotazione degli alimenti, chedia al sistema immunitario adeguatispazi di recupero;3. nessun cibo è cattivo, in sé: è l’assunzionecontinuativa di certe sostanze(spesso presenti a nostra insaputain molti cibi diversi) a causare, talvolta,un sovraccarico.Il primo passo per favorire il recuperodella tolleranza immunitaria dell’organismorisulta allora quello di concedercialmeno un giorno di riposo settimanale.Un piccolo intervento salutareche chiunque può attuare, anchese non soffre di <strong>intolleranze</strong> <strong>alimentari</strong>.Si tratta in sostanza di astenersiper un giorno alla settimana da tuttequeste sostanze, centrando cioè ladieta su cibi semplici, conditi solocon olio d’oliva crudo o salse preparatein casa (anche l’olio crudo, unavolta scaldato, va soggetto a una trasformazioneparziale, assimilabileall’idrogenazione).Una persona che controlla le ipersensibilità<strong>alimentari</strong> di solito riduce l’apportocomplessivo di cibo in modospontaneo e migliora la sensibilitàinsulinica. Tali fenomeni contribuisconoa migliorare la condizione generalee portano a ridurre il peso se questoè in eccesso.Non può esservi ripristino di benesserefisico che prescinda dal raggiungimentodi un maggiore equilibrio psichico.E’ importante quindi impararecome i cibi possano condizionare inostri atteggiamenti, il nostro umore,le nostre successive scelte <strong>alimentari</strong>Attraverso una rieducazione alimentaremirata è il NOSTRO ORGANISMOCHE DA SOLO TENDE A RIPORTARETUTTI I SUI PARAMETRI VERSO IVALORI IDEALI.


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CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:21 Pagina 13Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it13UNA MALATTIA RARA AL MESEMalattia di BehçetAutore: Dott. Fabrizio CANTINIDirettore della U.O. Medicina IIReumatologia, Ospedale di PratoLa malattia di Behçet (MB) è un processoinfiammatorio autoimmune checolpisce le arterie e vene di grande,medio e piccolo calibro.La MB insorge più spesso tra 20 ed i35 anni con una particolare distribuzionegeografica: è molto frequente inMedio Oriente ed in Giappone mentreè rara nei Paesi Occidentali ed inItalia dove è stimata una incidenza di1-3 casi ogni 100.000 abitanti peranno.Quadro clinicoLe manifestazioni cliniche della MBsono proteiformi e la tendenza a recidivarene rappresenta il comunedenominatore.E’ da sottolineare poi il carattereaggiuntivo delle possibili manifestazioniche possono sommarsi ad altreancora attive o sopraggiungere isolatamente.Di seguito sono descritte lemanifestazioni cliniche più importanti.Figura 1. M. di Behçet. Afta orale.E’ evidente la <strong>zona</strong> eritematosa che circondala <strong>zona</strong> necrotica centrale.-Aftosi orale ricorrente. Si tratta dilesioni dolorose che si sviluppanosulla mucosa delle labbra, delle gengive,sulla lingua o sulla mucosadelle guance e dell’orofaringe (Figura1). Esse persistono per circa 2 settimaneed esitano in guarigione senzacicatrice.-Ulcere genitali. Si tratta di lesionisimili alle afte orali, ma di solito sonopiù grandi e profonde, sono più dolorosee persistono più a lungo esitandoin guarigione con esiti cicatriziali.Sono localizzate allo scroto, al peneed in regione perianale nell’uomo esulla vulva ed in vagina nella donna.-L’eritema nodoso consiste nella comparsadi lesioni multiple di coloritorosso-violaceo leggermente rilevate,dolenti, di solito associate a flebitedelle vene del sottocutaneo che solitamentesi osservano agli arti inferiori.-La papulo-pustolosi.è un’altra manifestazionecutanea della MB che comparesul volto, collo e porzioni superioridel dorso e nelle porzioni prossimalidegli arti. Quest’ultimo aspettole distingue dalla acne comune.-L’uveite si osserva nel 40%-50% deipazienti ed in molti casi, se nonopportunamente curata, comportadanni permanenti alla vista fino allacecità completa.-Manifestazioni muscolo-scheletriche.L’artrite periferica si ha nel 30%-40%dei pazienti: si presenta acutamente,in forma di mono-oligoartrite più spessoasimmetrica ad andamento autolimitante,non erosivo. In ordine di frequenza,sono colpite più spesso legrosse articolazioni quali il ginocchio,la caviglia, il gomito ed il polso.-La meningo-encefalite si osserva nel5%-10% dei pazienti dando origine aquadri di meningite conclamata oppuresolo con attacchi di cefalea correlataalla vasculite diffusa del sistemanervoso centrale. Nei cais più gravi siafferma la trombosi delle vene cerebralie dei seni venosi che sul pianoclinico si manifestano con la sindromeda ipertensione endocranica edeficit neurologici conseguenti.


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:21 Pagina 1414 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteCriteri ISG 1990 per la diagnosi di Malattia di BehçetManifestazione clinicaAFTOSI ORALE RICORRENTEPIU’ 2 TRADefinizioneAfte minori, maggiori o ulcerazionierpetiformi osservate dal medicoo dal paziente con almeno 3 recidivein un anno.Figura 4. M. di Behçet. Tromboflebite profondadell’arto inferiore sinistro che appare notevolmentepiù gonfio rispetto al controlaterale.Coesistono lesioni papulo-pustolose tipichedella malattia (frecce).-Tromboflebiti ricorrenti superficiali eprofonde, più spesso localizzate agliarti inferiori, si osservano nel 25%-30% dei pazienti (Figura 2). Spessoesitano in sindrome post-flebitica conedema cronico ed ulcere. Sonodescritti inoltre casi di trombosi dellavena cava inferiore e superiore conesito letale nella maggior parte deicasi.-Manifestazioni gastrointestinali. Lemanifestazioni cliniche sono secondariealla formazione di ulcere mucosea livello dell’ileo e del colon. I segni esintomi includono dolore addominaledi tipo colico, diarrea che talora puòessere sanguinolenta e possibileperforazione.Esami di laboratorioe diagnosi di MBIn assenza di esami di laboratorio estrumentali specifici, la diagnosi è clinicae si basa sul riconoscimentodella sindrome nelle sue proteiformimanifestazioni. SonoULCERE GENITALI RICORRENTIMANIFESTAZIONI OCULARILESIONI CUTANEEPATHERGY TEST POSITIVOLa MB deve essere sempre sospettatain un paziente con storia di aftosiorale recidivante e presenza di 1 opiù delle manifestazioni cliniche suddette.Nella pratica clinica ci si avvaledei criteri diagnostici formulati nel1990 dall’International Study Groupper la MB (tabella).La diagnosi può essere formulata seun paziente presenta aftosi oralericorrente e altre 2 delle manifestazionicliniche descritte nella tabella.Ulcerazioni aftose od esiti cicatrizialiosservate dal medico o dal paziente.Uveite anteriore, uveite posteriore,presenza di cellule nel vitreoosservate mediante lampada afessura, vasculite retinicaEritema nodoso osservato dalmedico o dal paziente, pseudofollicolite,lesioni papulo-pustolose,noduli acneiformi in età post-adolescenzialeosservati dal medicoin soggetti non trattati con corticosteroidi.Letto dal medico dopo 24-48 ore.Terapia-Aftosi orale e genitale. Le forme piùlievi vengono trattate con terapia topica:si impiegano preparati a base dicorticosteroidi. Le forme più severerichiedono l’impiego di immunosoppressori:Colchicina 1-1,5 mg/die;Azatioprina, Talidomide 150-300mg/die.-Altre manifestazioni cutanee e manifestazioniarticolari. Rispondono benealla colchicina, associando per brevetempo prednisone 12,5-25 mg/die.Nei casi di monoartrite è utile la terapiacortisonica intra-articolare.-Manifestazioni maggiori della MB(oculari, vascolari, neurologiche).


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 15Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it15Richiedono l’impiego di corticosteroidie immunosoppressori tradizionaliquali l’Azatioprina, la Ciclosporina, laCiclofosfamide, il Clorambucil.Recentemente i migliori risultati sisono ottenuti con l’impiego di farmacibloccanti il TNFα (Infliximab ed adalimumab),una citochina pro-infiammatoriache svolge un ruolo chiave nell’affermarsidella MB.Anche la nostra esperienza, basatasull’impiego di infliximab, dimostral’ottima efficacia del farmaco nell’indurreuna remissione sostenuta neltempo dell’uveite e delle manifestazionineurologiche della MB.La sensibilità per la diagnosi di MBdei criteri ISG è risultata del 91% e laspecificità del 96%.L'associazione italiana sindrome emalattia di Behcet, SIMBA ONLUS,hasede legale in Toscana, ma ha caratterenazionale ed ha delegazioni nellamaggior parte delle regioni italiane.Simba, si pone come primo obiettivola diffusione delle informazioni sia aipazienti che ai medici, siano essi dibase che specialisti, della sensibilizzazionedelle istituzioni e delle regioni alfine di creare nuovi centri di riferimentoche garantiscano un trattamentouniforme su tutto il territorio nazionale, una diagnosi precoce, l'instaurarsidi protocolli terapeutici che si adeguino alle linee guidainternazionali.SIMBA ONLUS funge da punto di contatto fra i pazienti disseminatiin tutta Italia ed i medici che possono seguirli ed aiutarli, aiuta aduscire dall'anonimato ed a non sentirsi più soli.Abbiamo una malattia rara, ma non siamo unici, e soltanto unendole nostre forze potremo aprire nuove strade per incentivare la ricercasia in campo genetico che terapeutico.SIMBA ONLUS coopera in sinergia con le principali associazionionlus che si interessano di malattie rare, con i centri di riferimentoregionali, con i più stimati professionisti che dedicano il loro saperee la loro carriera a questa patologia. SIMBA ONLUS, grazie adinternet, attraverso il sito www.behcet.it ed alla mailing list ad essocollegata, offre sostegno psicologico, informazioni ed aiuti di ognigenere e grado a tutti i pazienti affetti dalla sindrome di Behcet edalle loro famiglie.I referenti regionali di SIMBA ONLUS sono rintracciabili 24 ore algiorno, 7 giorni su 7, in modo completamente gratuito, sia tramitetelefono che tramite e-mail, nonostante siano essi stessi pazienticon tutte le limitazioni che questo comporta, usando la difficoltàche lo stato di malattia ha creato loro, per aiutare, informare, ed56025 Pontedera (PI)incoraggiare, trasformando così un'esperienzadi per sé negativa in unatto d'amore.L’associazione ed i suoi referentisono raggiungibili attraverso:internet all’indirizzo www.behcet.itemail all’indirizzo: info@behcet.itTelefonicamente al: 329 4265508posta ordinaria scrivendo a:SIMBA ONLUSVia XXIV Maggio 28SIMBA ONLUS, pur essendo una giovane onlus e pur non disponendodi un grande budget, si propone di raccogliere fondi dadestinare alla ricerca nel territorio italiano per permettere ai pochiricercatori interessati di portare avanti importanti studi e sperimentazioni.Assicura al tempo stesso la reperibilità di pazienti alfine di procurare dati certi e campioni biologici su cui possanoessere svolte tali ricerche.Purtroppo non sono rari nella sindrome di Behcet i casi in etàpediatrica e prepubere, in questi casi SIMBA ONLUS aiuta le famigliee le sostiene indicando i professionisti più accreditati, fornendoinformazioni costantemente aggiornate e prestando ascolto inogni momento. Quasi sempre, oltre alla preoccupazione derivantedalla patologia stessa, si aggiunge l'isolamento, il non sapere a chirivolgersi, lo smarrimento del ritenersi unici naufraghi su un'isoladesertaABBIAMO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO,potete sostenerci destinandociil 5x1000 della dichiarazione dei redditi indicando il nostrocodice fiscale 90040570500Oppure effettuando una donazione sul conto corrente intestato aSIMBA ONLUS BCC di Bientina filiale di pontedera codice iban IT53J083 8571 1300 0300 0061 537


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 1616 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteLisozimaun aiuto naturaleAutore: Prof. Aldo Franco DE ROSEUn aiuto naturale contro le infezioni inperiodi di pandemia influenzale non guasta.Si tratta del Lisozima 500, un enzimanormalmente presente nella saliva,nelle lacrime, muco nasale, secrezionispermatiche, secrezione utero- vaginale,succo enterico che contribuisce a rafforzarele nostre difese nei confronti divirus e batteri. Inoltre è abbondante nellatte di donna, mentre manca nel latte dimucca, e si trova in concentrazione elevataanche nel rene e nel polmone. IlLisozima dunque è una enzima naturale,fisiologicamente presente nell’organismoe viene raccomandato in tutti ipazienti con sintomi flogistici localizzati osistemici. In particolare viene consigliatonei soggetti con fattori di rischio, comel’anziano o i pazienti con patologie cronichequale asma, malattie polmonari croniche,diabete, malattie cardiovascolari,disturbi immunosoppressivi. L’obiettivo èquello di potenziare le difese naturalidell’organismo nei confronti dell’aggressionedi virus e batteri, ripristinando oincrementando i livelli di lisozima fisiologicamentepresenti nell’organismo.Attualmente questo enzima è reperibilein farmacia in cps da 250 e 500 mg.Il Lisozima è stato scoperto da Flemingnel 1922, importante componente dell’immunitàaspecifica (immunità innatache non si rafforza in conseguenza allapresenza di antigeni): mediante idrolisidei mucopolisaccaridi, esercita un’azionebatteriolitica particolarmente evidentesui batteri Gram-positivi. La sua molecolaproteica ha una struttura polipeptidica,ricca in aminoacidi basici e ciclici.


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 17Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it17La cartadelle acque mineraliUNA SCELTA DI GUSTOE’ passato molto tempo da quando sichiedeva, al bar o al ristorante, semplicemente“acqua gassata” o“acqua naturale”. Il consumatore si èevoluto, grazie alle maggiori informazionie alle molte possibilità offertedal mercato ha iniziato a distinguerele caratteristiche e il sapore dellediverse acque, maturando preferenzee simpatie tali da rendere l’acqua,anzi le acque, degne dello stessointeresse che viene riservato ai vini.Sensibile a questa nuova tendenzaA.D.A.M. propone “La carta delleacque minerali”, un modo nuovo dibere acqua a tavola, suggerimentifinalizzati ad un felice abbinamento“acqua - cibo” e mirati alla valorizzazionedella nostra gastronomia. Fruttodi un rigoroso lavoro di ricerca svoltoda una equipe di sommelier, chef,medici e nutrizionisti “La carta delleacque minerali”, contribuisce alla diffusionedella cultura dell’acqua nelmondo enogastronomico, coniugandoin modo armonico gli aspetti organoletticie quelli biologici di ciascunaacqua con i diversi alimenti. Le acqueconsigliate sono state accuratamentetestate dagli Espertidell’Associazione: si tratta di “minerali”di qualità, certificate da A.D.A.M.per la ristorazione, dopo un’ attentavalutazione sia igienica che sensoriale.Ottime acque da bere in qualunquemomento della giornata o da utilizzarequotidianamente sulla nostratavola, queste bottiglie acquistanouna valenza <strong>speciale</strong> “se sapientementeabbinate”, esaltando il piaceredel palato.ALTRE ACQUEPer completezza dell’informazione evenire incontro all’esigenze pratichesia del ristoratore che del consumatore,riportiamo, in modo più generico,un elenco di acque minerali chepotrebbero rispondere a quei requisitida noi proposti in ambito di abbinamentoacqua- cibo.Antipasti a base di mare e dessertAlba, Alisea, Alpi Cozie, Amorosa,Azzurra, Azzurrina, Bauda, Calabria,Certosa Perna, Cime Bianche,Fabrizia, Faiallo, Fonte Alpi, FonteClaudiana, Fonte Gioiosa, FonteNapoleone, Fontedoro, Fonteviva,Frisia, Gaudenziana, Geraci,Lauretana, Levissima, Lurisa,Mangiatorella, Maxim’s, Meraner,Monviso, Norda, Ducale, NordaDaggio, Peio, Pian della Mussa, RealeAlisea, Rocciaviva, S.Anna di Vinadio,S.Bernardo, S.Carlo, S.Michele, SantaCroce, Santa Rita, Serricella, Sparea,Stella Alpina, Surgiva, Tarsogno,ValleChiara, Valmora, Vigezzo.


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 1818 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteAntipasti a base di carneAcquarossa, Acqua Sacra, Allegra,Amata, Ambra, Amore, Appia,Augusta, Ausonia, Bracca,Capannelle, Castello, Cerelia ,Cintola, Claudia, Coralba, Courmayeur,Crodo Valle d’oro, Cutolo Rioniero,Don Carlo, Eureka, Fiuggi, Flavia,Fonte Elisa, Fonte Guizza, FontePalme, Fontanelice, Fontechiara,Fontemura, Fontepatri, Fontesana,Frasassi, Gaia, Gaudianello, Gaverina,Giada, Itala, L’ Acqua, La Francesca,Lavaredo, Leggera, Lete, Lidia, Linda,Luce, Madonna della Mercede, Meti,Monforte, Monteverde, Oriana,Orobica, Palese, Paradiso, Paravita,Perla, Pozzillo, Prata, Preistorica,Primavera, Ruscella, S.Andrea,S.Benedetto, S.Carlo, S.Elena,S.Fiore, S.Giacomo, S.Paolo,S.Pellegrino, S.Pietro, S.Rocco, SanctZacharias, Santa Croce, Santa Maria,Silvana, Solaria, Sole, Sovrana, Suio,Tesorino, Toka, Tolentino, Uliveto,Vallereale., Verdiana, Vis, Vitasnella,Vitologatti.Primi e secondi a base di mareAbarau, Acqua di Niepi, Acqua Silva,Alba, Alisea, Alpi Cozie, Amerino,Amore, Amorosa, Angelica, Annia,Augusta, Aura, Ausionia, Azzurra,Azzurrina, Bracca, Beber, Boario,Calabria, Castellina, Cavagrande,Ceciliana, Certosa Perna, CimeBianche, Cintoia, Coralba, Cottorella,Crodo Liesel, Cutolo Rionero,Dolomiti, Egeria, Eleonora, Fabia,Fabrizia, Faiallo, Federica, Filette,Fiuggi, Flaminia, Fontalba, Fonte Alpi,Fonte Caudiana, Fonte Chiara, FonteGuizza, Fonte delle Rocce, FonteElisa, Fonte Fria, Fonte Gioiosa, FonteLaura, Fonte Lieta, Fonte Lonera,Fontemura, Fonte Napoleone, FonteSana, Fonte Serena, Fontedoro,Fontenoce, Fontepatri, Fonteviva,Frasassi, Frisia, Futura, Gaia, Gajum,Gaverina, Gaudenziana, Geraci,Garesia, Itala, L’Acqua, La Francesca,Lauretana, Leggera, Levia, Levico,Levissima, Lidia, Limpia, Limpida,Lissa, Luce, Luna, Lurisia, Lynx,Madonna della Guardia, Madonnadella Mercede, Mangiatorella,Maxim’s, Meo, Meraner, Mineraneri,Misia, Monte Cimone, Monteverde,Monviso, Moschetta, Motette, Nerea,Norda Acquachiara, Norda Ducale,Nova, Palina, Panna, Paravisio,Paravita, Peio, Perla, Pin della Mussa,Pic, Pieve, Pioda, Plose, Pradis, Prata,Preistorica, Presolana, Primavera,Pura, Reale Alisea, Recoaro, Regilla,Roana, Roccabianca, Rocchetta,Rocciaviva, Ruscella, S. Giorgio, S.Michele, S. Andrea, S. Angelo, S.Antonio, S.Benedetto, S. Bernardodella Rocca, S.Carlo, S.Cassiano,S.Croce Sponga, S.Felice,S.Francesco, S.Giacomo, S. Luca, S.Lucia, S.Luigi, S.Maria degli Angeli,Sparea, San Pantaleo, SanctZacharias, Sant’ Elena, Santa Chiara,Santa Chiara Scheggia, Santafiora,Santa Rita, Santo Stefano, Sassovivo,Sattai, Sepinia, Serricella, SieteFuentes, Sila, Smeraldina, Solaria,Stella Alpina, Surgiva, Tasogno,Tesorino, Tinnea, Tione, Tre Santi,Tullia, Val di Meti,Vallechiara, Valmora,Ventasso, Vera, Verdiana, Verna,Vigezzo, Visciolo, Vitasana, Viva.Primi e secondi a base di carneAcqua Sacra, Acquarossa, Acquaviva,Allegra, Amata, Ambra, Amerino,Amore, Appia, Aura, Ausonia, Bracca,Capannelle, Castello, Claudia,Cottorella, Cutolo Rionero, Diamante,Don Carlo, Egeria, Eureka, Fabia,Fonte di Palme, Fontechiara,Fontepatri, Fontesana, Gaudianello,Gaverina, Giada, Itala, Kaiser Wasser,La Francesca, Lavaredo, Lete,Madonna della Mercede, Monforte,Nepi, Orianna, Orobica, Palmense,Paravita, Perla, Pozzillo, Prata, Prealpi,Preistorica, Primavera, Primula,S.Martino, S.Andrea, S.Croce,S.Elena, S.Giacomo, S.Lucia, S.Paolo,S.Pietro, San Carlo, San Ciro, SanLorenzo, S. Pellegrino, Sanfaustino,Santafiora, Santagata, Silvana, Sole,Suio, Tavina, Tesorino, Toka, Tolentino,Tre Santi, Uliveto, Val di Meti, Valled’Oro, Verdiana, Visciolo, Vis,Vitasnella, Vitologatti.


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 19Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it19I PIATTICARNEANTIPASTIPRIMISECONDI DI CARNIBIANCHESECONDI DI CARNIROSSESECONDI DI CARNISALSATEVERDURECRUDECOTTEPESCEANTIPASTIPRIMISECONDIALLA GRIGLIASECONDIAL VAPOREFORMAGGIFRESCHISTAGIONATIDESSERTDOLCI SECCHIO GELATOESEMPI DI UN FELICE ABBINAMENTOBoario, Cerelia, Galvanina, ManivaBoario, Cerelia, Ferrarelle , Galvanina, ManivaBalda, Boario, Cerelia, Galvanina, Goccia diCarnia, Maniva, Plose, S.Anna, ValverdeBoario, Cerelia, Ferrarelle, Galvanina, Maniva,MargheritaCerelia, Ferrarelle, Galvanina, MargheritaBalda, Maniva, Goccia di Carnia, Plose,S.Anna, ValverdeBalda, Cerelia, Goccia di Carnia, Maniva,Plose, S. Anna, ValverdeBalda, Goccia di Carnia, Maniva, Plose, S.Anna, ValverdeBalda, Cerelia, Ferrarelle, Galvanina, Gocciadi Carnia, Maniva, Plose, S. Anna, ValverdeBalda, Boario, Cerelia, Ferrarelle, Galvanina,Goccia di Carnia, Maniva, Plose, S. Anna,ValverdeBalda, Goccia di Carnia, Maniva, Plose,S.Anna, ValverdeBalda, Goccia di Carnia, Maniva, Plose,S.Anna, ValverdeBoario, Cerelia, Ferrarelle, Galvanina, ManivaBalda, Goccia di Carnia, Maniva, Plose,S.Anna, ValverdeTIPOLOGIA DI ACQUAOligominerale o minerale Leggermenteeffervescente o effervescenteOligominerale residuo medio altoo mineraleLeggermente effervescenteo effervescenteOligominerale o minerale Piatta o Leggermenteeffervescente o effervescenteOligominerale residuo medio altoo mineraleLeggermente effervescenteo effervescenteOligominerale residuo alto o mineraleEffervescenteOligominerale basso residuoPiatta o leggermente effervescenteOligominerale o minerale Leggermenteeffervescente o effervescenteOligominerale basso residuoPiatta o leggermente effervescenteOligominerale o minerale basso residuoPiatta o leggermente effervescenteOligominerale o mineralePiatta o leggermente effervescenteo effervescenteOligominerale basso residuoPiatta o leggermente effervescenteOligominerale basso residuoPiatta o leggermente effervescenteOligominerale o minerale Leggermenteeffervescente o effervescenteOligominerale basso residuoPiatta o leggermente effervescente


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CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 2222 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteSclerosi Laterale Amiotrofica:conoscere per capireAutore: Dott. Fabrizio RAOU.O. PneumologiaP.O.M. “Villa Scassi”ASL 3 Genovesefabrizio.rao@villascassi.itLa sclerosi laterale amiotrofica, detta<strong>SLA</strong>, o morbo di Lou Gehrig, dal nomedel giocatore statunitense di baseball,prima vittima accertata dellamalattia, è una malattia degenerativadel sistema nervoso ad andamentoprogressivo, che colpisce i cosiddettineuroni di moto (motoneuroni), a livellodel tronco encefalico e del midollospinale, descritta per la prima voltanel 1860 dal neurologo francese JeanMartin Charcot; neanche lui probabilmenteavrebbe immaginato che dopocirca 150 anni la scienza brancolasseancora nel buio per quanto riguardala ricerca delle cause di questa terribilemalattia.L’etimologia della definizione sclerosilaterale amiotrofica chiarisce le caratteristichedella malattia: la parolaamiotrofico è composta da tre terminigreci, che sono a (corrisponde allanegazione), mio (“muscolo”), trofico(“nutrimento”), quindi significa che imuscoli del malato si atrofizzano perun nutrimento insufficiente: l’aggettivolaterale si riferisce alla <strong>zona</strong> delmidollo spinale che ospita le celluledanneggiate; lentamente questa <strong>zona</strong>colpita dal morbo tende ad indurirsied ecco spiegato l’utilizzo del terminesclerosi che significa “indurimento”.Il paziente affetto da <strong>SLA</strong> vede danneggiateprogressivamente ed ineluttabilmentele cellule nervose adibiteal controllo della funzione motoria dell’organismo,in tutte le sue espressioni:il malato perde irreversibilmente lanormale capacità di deglutire, parlare,muoversi ed infine respirare autonomamentee, quel che è peggio, assistein piena lucidità al deteriorarsidelle sue funzioni.La <strong>SLA</strong> è una malattia rara, dice laletteratura (1-3 casi ogni 100.000individui ogni anno), la cui origine èsconosciuta; alcuni studi si sonofocalizzati sul ruolo del glutammatonella degenerazione del motoneurone.L’amminoacido noto come acido glutammicoè uno dei messaggeri chimici,noti col nome di neurotrasmettitori,attivi nel sistema nervoso. Sembrache rispetto alla popolazione sana, ipazienti con <strong>SLA</strong> abbiamo livelli piùalti di glutammato nel plasma sanguignoe nel liquido cerebro-spinale.Studi di laboratorio hanno dimostratoche i neuroni cominciano a morireprogressivamente quando vengonoesposti per lunghi periodi a quantità


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 23Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it23eccessive di glutammato. La scienzasta studiando quali possano essere imeccanismi che portano ad unaeccessiva produzione di glutammatonel liquor cefalorachidiano e di comequesto squilibrio possa contribuireallo sviluppo della <strong>SLA</strong>. Una causapossibile potrebbe essere identificatain un difetto di ricaptazione del glutammatoda parte degli astrociti,quelle cellule nervose il cui ruolo nonè quello di trasmettere l’impulso nervoso,ma di “assistere” a livellometabolico i neuroni.Un’altra causa probabile potrebbeessere dovuta a reazioni autoimmuninelle quali anticorpi prodotti dal sistemaimmunitario del paziente attaccanoi motoneuroni del paziente stessointerferendo e poi bloccando la trasmissionedell’impulso nervoso tracervello e muscoli.Nella ricerca della causa della <strong>SLA</strong>, iricercatori hanno inoltre studiato i fattoriambientali quali l’esposizione adagenti tossici o infettivi. Un altroambito di ricerca ha esaminato il possibileruolo carenziale dietetico.Tuttavia, al momento attuale, non esistonoprove definitive che possanoattribuire la causa della <strong>SLA</strong> ad unagente specifico.Molto scalpore ha destato negli ultimianni la particolare frequenza con cuiquesta malattia sembra colpire i calciatori:il procuratore RaffaeleGuariniello ha accertato che nelmondo del calcio ci sono stati ben 43casi di <strong>SLA</strong> su 30.000 calciatori presiin esame; questo equivale ad un’incidenzadi 143 casi su 100.000, datooltre 20 volte superiore a quelloriscontrabile nella popolazione (6casi/100.000).Sono noti a tutti i casi di calciatorifamosi come Stefano Borgonovo e, inparticolare a Genova, di GianlucaSignorini, capitano del Genoa deglianni novanta. Forse proprio grazie aquesti casi si è aperta una finestrasu questa malattia, risultata fino adallora sconosciuta al grande pubblico.E, come tutte le malattie cosiddetterare, il fatto che ne siano affetti personaggifamosi, tende a migliorarnela visibilità e ad attirare risorse per laricerca.L’inizio della malattia può essere cosìsubdolo che i primi sintomi vengonospesso trascurati; brevi contrazionimuscolari, crampi, rigidità, debolezzadi un arto, voce nasale. Le parti delcorpo interessate dai sintomi inizialidipendono da quali muscoli del corpovengono danneggiati per primi; nellamaggior parte dei casi si tratta dimuscoli degli arti superiori o inferiori:il paziente si accorge di inciamparepiù facilmente mentre cammina otrova difficoltà nell’eseguire compitisemplici come pettinarsi o scrivere.Nel 25% dei casi l’esordio è “bulbare”:questi pazienti notano difficoltànell’articolare la parola (disartria), onel deglutire cibi solidi o liquidi (disfagia).Può anche essere presente unproblema di motilità delle corde vocaliche determina a volte disfonia.Spesso è presente una facile stancabilitàdei muscoli della masticazione,che insieme alla disfagia è spessoresponsabile di dimagrimento e malnutrizionedel paziente.Indipendentemente da quale sia laparte del corpo interessata per primadalla malattia, la debolezza e l’atrofiamuscolare si estendono progressivamentecon il progredire della stessasino ad arrivare alla paralisi deimuscoli scheletrici e respiratori che,in ultima analisi, richiede il supportoventilatorio meccanico. Questo accadein quanto i muscoli respiratori, inparticolare il diaframma e i muscoliintercostali, deputati a sostenere larespirazione, si indeboliscono provocandoun rapido calo della cosiddettacapacità vitale, la quantità di aria cheentra nei polmoni in condizioni normali.Nella <strong>SLA</strong> ad esordio bulbare, questopuò accadere prima che si verifichiil coinvolgimento della muscolaturadegli arti; in questi casi è indicatol’inizio precoce della ventilazione apressione positiva non invasiva, dapprimanotturna, con l’utilizzo di apparecchidi ventilazione tipo Bilevel,quindi anche di giorno. E’ in questafase che va prospettata al paziente ealla sua famiglia l’eventualità di passarein un prossimo futuro alla ventilazioneinvasiva tramite tracheostomia,decisione da valutare caso percaso.In un periodo che varia da pochi mesia 3-4 anni il paziente perde completamentel’uso della sua muscolaturaperiferica, andando incontro ad unatetraplegia associata all’impossibilitàdi comunicare, a causa della disfunzionedei muscoli del laringe, e dideglutire, essendo compromessa lacomplessa serie di attività muscolariche sostengono l’atto deglutitorio;tutto questo in piena coscienza e consapevolezzadella perdita delle suddettefunzioni da parte del pazienteche non presenta alcun deterioramentocognitivo; è questo forse l’aspettopiù terribile di questa patologia che,insieme alla malattia di Parkinson,


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 2424 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSalutelascia indenni le funzioni cognitive delpaziente, mettendolo in condizione diassistere al progressivo deteriorarsidi tutte quelle funzioni che costituisconol’essenza della vita intesacome vita di relazione.E’ evidente come la crescente impossibilitàa svolgere qualsiasi attivitàdella vita quotidiana faccia spessosprofondare il malato e la sua famigliain una grave forma di depressione;l’isolamento da parte di amici econoscenti, le cui visite si fanno giornodopo giorno meno frequenti, rendonola situazione ancora più pesante.L’imbarazzo che si prova a confrontarsicon una persona che haiconosciuto in ben altra condizione disalute è comprensibile, ma assolutamentesuperabile; la difficoltà anchesolo di comunicare con un malatoche ha perso l’uso della parola e lagestualità degli arti è notevole, i primitempi, ma esistono ausili che possonoaiutare: tabelle, comunicatori vocali,fino ai più complessi e costosicomputer con tracciatore oculare, checonsente al paziente, con il solomovimento degli occhi, di comporrefrasi sul monitor, “lette” poi dal sintetizzatorevocale e di navigare su internet,leggere quotidiani, spedire e riceveremail.La <strong>SLA</strong> colpisce quasi selettivamentei neuroni motori e non danneggia lamente, la personalità, la memoria el’intelligenza del paziente, né influiscesulla capacità della persona di vedere,odorare, gustare, percepire sensazionitattili: la funzione motoria piùconservata è di solito quella deimuscoli oculari .Non esiste un esame strumentaleche consenta di porre diagnosi di<strong>SLA</strong>; essa è basata principalmentesui sintomi e sui segni che il medicoosserva sul paziente e da una serieDott. Melazzini, presidente Aisla Onlus con i principali sostenitori di Aisla Onlus: il testimonial Ron e gli excalciatori Gianluca Vialli e Massimo Mauro dell'omonima Fondazione Onlus per la ricerca e lo sportdi test ed indagini radiologiche e dilaboratorio che servono per escluderealtre malattie. I medici esaminano lastoria clinica completa del paziente edi solito conducono esami neurologiciad intervalli regolari per valutare sesintomi come la debolezza muscolare,l’atrofia e la spasticità stiano diventandoprogressivamente peggiori.Dal momento che i sintomo della <strong>SLA</strong>possono essere simili a quelli di unalarga parte di altre malattie più trattabili,devono essere condotti testappropriati per escludere altre possibilidiagnosi. Una di queste prove èl’elettromiografia (EMG), una tecnicadi registrazione che rileva l’attivitàelettrica spontanea o provocata neimuscoli; alcuni dati che si ricavanodalla EMG possono sostenere la diagnosidi <strong>SLA</strong>. Un’altra indagine comunemisura la velocità di conduzionedel nervo (VC); le anomalie specificheevidenziate da questo esame possonosuggerire la presenza, ad esempiodi una neuropatia periferica o unamiopatia piuttosto che la <strong>SLA</strong>.Per studiare l’entità delle lesioni ilneurologo può richiedere una risonanzamagnetica nucleare (MRI), proceduranon invasiva che utilizza un campomagnetico per ricostruire al computerimmagini tridimensionali dettagliatedel cervello e del midollo spinale.Anche se le scansioni MRI sono spessonormali nei pazienti affetti da <strong>SLA</strong>,possono rivelare la presenza di lesionicompatibili con malattie quali lasclerosi multipla, la siringomielia, l’erniadiscale cervicale, che possonosimulare dal punto di vista clinico lasclerosi laterale amiotrofica.Alcune malattie infettive possonoessere confuse con la <strong>SLA</strong>: tra questela malattia da virus HIV, la malattiadi Lyme, la sifilide, l’encefalite dazecche.Dal momento che la prognosi e laterapia variano enormemente nelcaso delle suddette diagnosi, diventa


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 25Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it25essenziale seguire il paziente conuno stretto monitoraggio a breve termineper valutare la comparsa o lamodificazione di alterazioni clinicheche potrebbero orientare la diagnosiin modo definitivo su altra patologia.Dal punto di vista terapeutico nonc’è, al momento, alcuna cura definitivacontro la <strong>SLA</strong>; la Food and DrugAdministration (FDA), l’organismo chenegli Stati Uniti autorizza l’uso dei farmaci,ha approvato il primo trattamentofarmacologico per la malattia:il riluzolo (Rilutek), che pare possalimitare il danno ai motoneuroni, riducendoil rilascio di glutammato; testclinici in pazienti con <strong>SLA</strong> hannomostrato che il riluzolo può aumentarela sopravvivenza soprattutto neipazienti con malattia ad inizio bulbare;in particolare tale farmaco appareefficace nel procrastinare il momentodi iniziare il supporto ventilatorio meccanico.Purtroppo il farmaco non puòriparare il danno subito dai motoneuroni.Essendo tale malattia progressiva edingravescente i pazienti necessitanodi un approccio multidisciplinare chepreveda l’intervento di un team dispecialisti che va dal neurologo, inprima battuta, allo pneumologo, al rianimatore,al fisioterapista, al logopedista,al nutrizionista, e non ultimoallo psicologo, per affrontare i problemiche si presentano nel decorsodella malattia.Una terapia fisica può accrescere l’indipendenzadei pazienti affetti da<strong>SLA</strong>; diversi tipi di movimento e gliesercizi di allungamento possono contribuirea ridurre la spasticità e lacontrattura muscolare; i fisioterapistisaranno di aiuto in ogni fase dellamalattia. I pazienti con disturbi dell’articolazionedella parola possonotrarre beneficio dall’intervento dellogopedista che insegnerà loro le tecnicheper aiutarli a parlare più forte epiù chiaro; nelle fasi successive potràsuggerire l’uso di modi di comunicarealternativi, quali gli amplificatori divoce, le tabelle alfabetiche, fino aicomunicatori vocali e i tracciatori oculariche consentono al paziente ormaitetraplegico di comporre parole sulcomputer con il solo movimento degliocchi.I momenti cardine nel percorso deipazienti e delle famiglie affetti da <strong>SLA</strong>sono numerosi: il primo, drammatico,è la comunicazione della diagnosi ela sua elaborazione ed accettazioneda parte del paziente e della famiglia,che passa per momenti di rabbia,rifiuto, rassegnazione, che spessovengono superati con l’aiuto in primisdel supporto familiare e psicologico;è essenziale in questa fase la presenzadel team che assisterà poi ilmalato nel decorso della malattia. E’questa la fase della malattia in cui ilpaziente tende a rifiutare ogni tipo diterapia, in particolar modo gli eventualiinterventi invasivi che si renderannonecessari nel corso degli annisuccessivi; in realtà è spesso solo undisagio temporale che rientra quando,con il tempo, il paziente ha la possibilitàdi riappropriarsi della sua vita,profondamente cambiata, con unacerta serenità che appare quasi paradossalese vista “con gli occhi diprima”.Un altro momento estremamente difficileè quello legato al timing dell’iniziodella nutrizione artificiale viagastrostomia percutanea (PEG), unaincisione chirurgica nell’addome checonsente di inserire un tubo diretta-


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 2626 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSalutemente nello stomaco by-passando iproblemi legati alla disfagia, vissutodal malato come penoso, in quanto lopriva di una funzione, quella dell’assunzionedi cibo per via naturale,molto importante e gratificante per lapersona; spesso il posticipare oltre illimite questo momento comporta unpeggioramento delle condizioni generalidel paziente che sarà poi faticosorecuperare nelle settimane successive.Il passo forse più complesso, per ilpaziente e la sua famiglia, è quellorelativo al momento di iniziare unaventilazione meccanica come supportorespiratorio, dapprima in modo noninvasivo, con apparecchi che funzionanocon maschere nasali o facciali,quindi in modo invasivo cioè attraversola tracheostomia: è questo unmomento molto delicato nel camminodi questi pazienti che va valutatoinsieme alla famiglia, rispettando lavolontà del paziente in merito all’opportunitàdi eseguire un vero interventoinvasivo come la tracheotomia, chelimiterà in modo drammatico la qualitàdella vita del paziente e dei suoifamiliari.Proprio il supporto familiare diventaparte integrante dell’assistenza aquesti pazienti sia durante la fase delricovero ospedaliero, che nel corsodel ritorno a casa; la figura del caregiver,colui che si rende disponibile adassistere il malato più da vicino,diventa centrale: sarà istruito, daparte del personale ospedaliero, acompiere tutte quelle manovre che sirendono necessarie quotidianamentequando si assiste un paziente allettato,incapace di muoversi, collegato adun respiratore meccanico, quali la tracheoaspirazione,la comprensionedegli allarmi del ventilatore, la curadella cannula tracheale e la gestionedelle urgenze risolvibili al domicilio(ostruzione della cannula tracheale,sanguinamento dallo stoma, la ventilazionein urgenza con palloneAMBU). A parte poche felici realtà, ilcarico della gestione di questi pazientiè in gran parte sulle spalle dellafamiglia, non sempre supportata daiservizi assistenziali ospedalieri e territoriali.A questo punto non si può fare ameno di fare cenno al tema centraledelle Direttive Anticipate diTrattamento ( DAT ), sempre estremamentedifficile da affrontare nelnostro paese.Una triste caratteristica italiana èquella di emozionarci di fronte a casisingoli portati all’attenzione generaledai media, quali il caso Welby o quellodi Eluana Englaro, per poi dimenticarel’argomento una volta spenti iriflettori di TV e giornali, ritornando inquel limbo da dove era improvvisamentebalzato agli onori della cronaca.Non c’è modo peggiore di affrontarequesti temi che sull’onda dell’emozione,quando invece sarebbenecessaria una ampia discussionepreceduta da campagne di informazionee sensibilizzazione che consentanoall’opinione pubblica di conoscerea fondo il tema e di formarsi una opinionesu un argomento che riguardatutti noi, sani e malati; chiunquepotrebbe trovarsi nella situazione, daun giorno all’altro, di dover prenderedecisioni difficili sulla propria vita osu quella di un familiare.Da numerosi anni seguo malati affettida <strong>SLA</strong> in fase avanzata nella miaprofessione di pneumologo e anestesistae, Vi assicuro, credo di potersolo immaginare la sofferenza di questepersone stese in un letto, senzapossibilità di parlare, muoversi, semplicementecambiare posizione, collegatead un respiratore meccanico chepermette loro di respirare, eppuresono costantemente sorpreso edemozionato dall’attaccamento allavita e dalla serenità che leggo spessonei loro occhi.Ho sempre presente il caso di un collega,il dottor Gianpaolo Rossi, colpitodalla malattia nel 2003, dopo unavita trascorsa a praticare sport, dalcanottaggio a livello agonistico, allosci, alla mountain bike; ho avuto ilpiacere e l’onore di conoscere la suasplendida famiglia, sua moglie Laura,i suoi meravigliosi ragazzi, il papà ealcuni amici veri, sempre presentidurante gli anni della sofferenza.Sono rimasto colpito dalla forza diGiampaolo, dal sorriso e dalla vogliadi vivere che si leggeva nei suoi occhianche nei momenti peggiori dellamalattia; dal “buongiorno Fabrizio,come stai?, che non scorderò mai,quando, entrato a casa sua per ilcambio della cannula tracheale, mi haaccolto per la prima volta con il tracciatoreoculare corredato di sintetizzatorevocale: non ero abituato a sentirela sua voce, pur se artificiale, e luisembrava un bambino che ha appenaricevuto il regalo di Natale .Ricordo bene il momento in cui l’ho


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 27Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it27conosciuto, appena giunto nel mioreparto nell’aprile del 2005, conormai alle spalle due anni di combattimentocon la malattia, ma ancoracon una voglia matta di spingerla lontanoe una caparbietà nel perseguireil suo obiettivo che era quello di liberarsiper almeno poche ore al giornodi quella macchina infernale che gliconsentiva di respirare attraverso latracheotomia. E la forte emozione nelgiorno della dimissione, quando, incarrozzina e staccato dal respiratore,lo accompagnai a casa con la felicitàche sprizzava dai suoi occhi: eravamoriusciti a raggiungere una autonomiadi respiro spontaneo di 3-4 ore algiorno.Il punto, io credo, non è decidere se èun diritto dell’individuo chiedere diessere staccato dalla macchina erinunciare a tutta la tecnologia che gliconsente di restare in vita: ogni persona,lo dice la Costituzione delnostro Stato, se adeguatamente informatae consapevole delle conseguenzecui andrà incontro, ha diritto arinunciare alle cure; il cuore dellaquestione è fare in modo di garantirea tutti i malati i presidi e i supportitecnologici, ma soprattutto umani,necessari a proseguire con dignità ilpercorso della loro esistenza; solocosì la scelta di interrompere le curesarà consapevole e non frutto delladisperazione in cui precipitano moltimalati con le loro famiglie, abbandonatidal sistema sanitario nazionale emagari dall’assistenza domiciliare,presente a macchia di leopardo daregione a regione, addirittura da ASLa ASL.E’ in questa direzione che devonoandare le proposte di legge, comequella della Regione Lazio, pubblicatasul Bollettino Regionale del 7 febbraioscorso, che prevede la realizzazionedi un percorso formativo perfigure professionali, dette assistentifamiliari, da impiegare nell’assistenzadomiciliare di malati neuromuscolariin respirazione meccanica invasiva enon invasiva: tale iniziativa costituirebbe,se estesa a livello nazionale,un enorme passo avanti nel miglioramentodella qualità della vita di questimalati e delle loro famiglie.Mi preme sottolineare come il dibattitoin corso sulle Direttive Anticipatedi Trattamento non debba fossilizzarsisu posizioni ideologiche che non aiutanoin alcun modo la soluzione deiproblemi pratici che sono quelli chestanno a cuore ai pazienti e alle lorofamiglie.Nella nostra realtà locale, il territoriogenovese, grazie alla determinazionedell’Associazione “Gigi Ghirotti”,associazione di volontariato nata nel1974 per la cura del malato in faseavanzata, verrà inaugurato nei prossimigiorni un nuovo “hospice”, strutturapresso la quale vengono assistitipazienti affetti da malattie in fase terminale,costituito da 19 posti letto, dicui 5 dedicati ai malati affetti da sclerosilaterale amiotrofica nelle fasi piùavanzate della malattia, con lo scopodi dare sollievo alle famiglie e dimigliorare l’assistenza.I malati di <strong>SLA</strong> seguiti sul territoriogenovese sono poco meno di 200, unnumero esiguo in assoluto, ma inrealtà molto impegnativo per i numerosirisvolti legati alla assistenza; inparticolare, quando la progressionedella malattia non consente più unfacile accesso alle strutture ambulatorialiod ospedaliere, diventa indispensabileil controllo domiciliare daparte dei vari specialisti per monitorarela necessità di intervenire con presididi assistenza alla tosse o di supportorespiratorio; nelle fasi più avanzatedella malattia la casa del pazienteviene allestita con apparecchi perventilazione meccanica, sistemi dimonitoraggio non invasivo della funzionerespiratoria, letti elettrici,pompe per infusione di nutrienti attraversola PEG; in altre parole è l’ospedaleche si sposta a domicilio, e tuttoquesto richiede un grande impiego dirisorse che spesso sono possibili grazieall’aiuto di associazioni ONLUS,ormai diventate indispensabili per unsoddisfacente sostegno al malato.La gestione delle risorse disponibili enon illimitate per la tutela della salutepubblica deve per forza di cose stabiliredelle priorità: questo è il compitodi chi ha la responsabilità politica eamministrativa ad ogni livello, localee nazionale; ricordiamoci che il nostroSistema Sanitario Nazionale, peraltrotra i migliori del mondo, garantisce,ad esempio, la rimborsabilità dellespese sostenute per le cure termali anumerose categorie di pazienti.Non possiamo permetterci di abbandonarea loro stessi malati e famiglieche hanno un estremo bisogno dicure.Per questo tipo di patologie degenerativee, al momento, sostanzialmenteinarrestabili nel loro decorso peggio-


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 2828 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluterativo, diventa doveroso spostare l’attenzionedalla esclusiva ricerca dellaguarigione, alla considerazione per laqualità della vita come parte integrantedei percorsi assistenziali.Per chi fosse interessato ad approfondirele problematiche quotidiane dicoloro che convivono con questa terribilepatologia, consiglio la lettura de“Il Ramarro Verde” - Edizioni Creativa- libro scritto grazie alla caparbietà diMichele Riva, un malato di <strong>SLA</strong> dellaprovincia di Torino, nel quale vengonoraccolte le toccanti testimonianze dinumerosi pazienti come Lui: a me èservito per comprendere appieno lereali necessità di questi pazienti,andando oltre le mere questioni ideologiche,che tanto piccole appaionoquando vi trovate per mezz’ora nellastessa stanza con un malato di <strong>SLA</strong> .AI<strong>SLA</strong> ONLUSDal 1983, anno della sua costituzione, AI<strong>SLA</strong>ONLUS (Associazione Italiana Sclerosi LateraleAmiotrofica, con sede nazionale a Milano e sezioniin varie regioni italiane) è un punto di riferimentoper i pazienti e i loro famigliari.L’Associazione intende perseguire esclusivamentefinalità di utilità e solidarietà sociale con attivitàche interessano i settori di: assistenza sanitaria,sociale e socio-sanitaria; formazione; ricercascientifica.Gli scopi fondamentali dell’Associazione sono:- promuovere la tutela, l'assistenza e la cura dei malati di <strong>SLA</strong>,garantendone la dignità personale per una migliore qualità della vita;- stimolare e diffondere la conoscenza delle problematiche connessealla <strong>SLA</strong> al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica, le Autoritàpolitiche, sanitarie e socio-assistenziali, nei confronti dei malati edei loro familiari;- sollecitare le Autorità competenti perché provvedano con rapiditàe accuratezza di diagnosi a fornire trattamenti e cure adeguate aimalati di <strong>SLA</strong> e la necessaria assistenza ai familiari;- promuovere e/o sostenere anche in collaborazione con IstituzioniPubbliche e/o private, attività di ricerca scientifica e di studio perl’approfondimento delle conoscenze scientifiche circa i modelli e letecniche di intervento nell’ambito della <strong>SLA</strong>- promuovere e/o organizzare percorsi di formazione professionaledel personale sanitario e socio-assistenziale che opera nell’ambitodella <strong>SLA</strong>;- informare i malati, i loro familiarie quanti li seguono nel trattamento,sulla malattia, sulle possibilitàdi cura e di assistenza;- promuovere la presenza sul territoriodi referentidell’Associazione così da costituiredelle rappresentanze locali trai soci vicino agli ammalati e favorireil nascere di gruppi di supportoper le loro famiglie;dott. Melazzini,presidente Aisla Onlus- promuovere e/o contribuire alla raccolta edall’elaborazione dei dati epidemiologici su baseregionale, nazionale ed internazionale, in collaborazionecon le Istituzioni sanitarie preposte;- aderire ad organismi nazionali ed internazionaliche si occupano di <strong>SLA</strong> per meglio conseguiregli scopi sociali;- promuovere la raccolta di fondi, ricevere edeventualmente elargire contributi e donazioni,anche in natura, e concludere tutte le operazioninecessarie ed utili per il conseguimento deifini statutari.Dal 2003, al fine di sostenere ulteriormente pazienti, famigliari esupportare il personale di assistenza è stato aperto il “Centro d’ascoltoe consulenza sulla <strong>SLA</strong>”, mediante il quale è possibile entraretelefonicamente in contatto con alcuni esperti (neurologi, psicologi,fisiatra e specialista della comunicazione) relativamente atutte le problematiche derivate dalla malattia.Le sezioni territoriali presenti nelle varie regioni italiane supportanoulteriormente i malati e i loro familiari evidenziando i loro bisogni difronte alle competenti Istituzioni Regionali e promuovendo periodiciGruppi di incontro e Auto Mutuo Aiuto.AI<strong>SLA</strong> ONLUS è inoltre socio fondatore di:Fondazione Serena per Centro Clinico Nemo, sorto presso l’AONiguarda di Milano e specializzato in malattie neuromuscolari (inparticolare Sla, amiotrofie spinali e distrofie muscolari)(http://www.centrocliniconemo.it). Per riprodurre l’esperienza diNemo sul territorio nazionale è già nata ad Ancona, pressol’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti”, la FondazionePaladini, Centro marchigiano per le Malattie Neuromuscolari;Arisla, Agenzia Italiana per la ricerca sulla Sla che si propone dicatalizzare la ricerca finalizzata allo sviluppo di nuove terapie per laSla nel nostro Paese finanziando progetti selezionati, fornendo serviziai ricercatori e favorendo il collegamento con la ricerca internazionalee la formazione dei giovani ricercatori (www.arisla.org).AI<strong>SLA</strong> ONLUSAssociazione riconosciuta con decretodel Ministero della Sanità del 30/6/99Sede Nazionale: Via Clefi 9 – 20146 MilanoTel.: 199.24.24.66www.aisla.it - segreteria@aisla.it


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 29Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it29RinofillerAutore: Dott. Matteo BASSOSpecialista in Dermatologiawww.dermatologiaestetica.orgfigure seguenti:Rinofiller prima e dopoChe cos’è il RINO-FILLER?Il RINOFILLER èl’impianto di un fillerriassorbibile nelnaso che permette l’appianamentodell’antiestetica “gobba” del dorsoe/o la modifica della punta nasale: ilRINOFILLER, dunque, consente diarmonizzare SENZA CHIRURGIA unnaso dalle curve irregolari.Il RINOFILLER sostituisce l’interventochirurgico di RINOPLASTICA?Assolutamente NO: il RINOFILLERcorregge esclusivamente un problemaestetico e non il problema funzionaledella deviazione del setto nasale, ovel’intervento chirurgico rappresenta l’esclusivaindicazione. Il RINOFILLER èutile, invece, per coloro che aspiranoa un miglioramento estetico del naso,ma non osano sottoporsi a un interventochirurgico di rinoplastica: anchese è uno dei più comuni interventi dichirurgia plastica, come ogni operazione,non è priva di rischi e la pauradel bisturi porta molti a tirarsi indietro.Come si svolge la seduta di impiantodel RINOFILLER?Si tratta di microiniezioni di acido ialuronicofocalizzate in precise zone deldorso e della punta in grado di armonizzareil profilo nasale (figura 1). Laseduta, preceduta dall’applicazione diuna pomata anestetica e dall’applicazionedi ghiaccio, dura circa 20 minuti.Al termine del trattamento è giàpossibile osservare il miglioramentoestetico del naso, ricordando che èpossibile un lieve e fugace gonfioresubito dopo l’infiltrazione e/o la comparsadi qualche piccolo livido.Quali materiali si utilizzano?Consiglio sempre di utilizzare materialiriassorbibili come l’acido ialuronicoo il collagene per un motivo principale:la sicurezza del prodotto.Quanto dura il rinofiller?Nonostante si utilizzino materiali riassorbibiliil RINOFILLER dura a lungo:dai 12 ai 18 mesi. E’ quindi consigliabileuna seduta all’anno circa permantenere un risultato stabile neltempo.Si può eseguire una rinoplastica chirurgicadopo il RINOFILLER?Assolutamente si, ma convieneattendere che il materiale venga completamenteriassorbito.Il rinofiller, quindi, non rappresentaun’alternativa all’intervento chirurgicodi rinosettoplastica, ma consentesenza bisturi , senza anestesia e inpochi minuti un miglioramento esteticodel naso: dorso e punta nasalisono migliorati a tal punto da modificarecompletante il proprio profilo.(vedi esempi di prima e dopo)


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CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 31Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it31DISCOPATIE, ERNIE, ARTROSI, LOMBALGIEAlterazionedella <strong>zona</strong> <strong>lombare</strong>Autori: Prof. Daniele RAGGIDott. in Scienze Motorie,Dott. in Fisioterapia, Posturologo,Chinesiologo, Mézièrista.Docente di Posturologia c/o alcuneUniversità Italiane.Direttore di Kinesistudio(Studio di Posturologia) di MilanoRoberto BONO, Posturologo, terapistaPosturale del Metodo Raggi®- MilanoFig.1: Vertebre lombari, separate dal discointervertebrale, in mezzo al quale si vede ilnucleo polposo. Uno scorretto utilizzo dellacolonna, può causare discopatie, protrusioni oernie discali.L’uomo, nella sua vera natura, è natoper poter vivere e muoversi in spaziaperti, liberi, ampi. Per come siamostati concepiti e creati, (muscoli, articolazioni,legamenti, capsule, cartilagini,tessuto connettivo, organi interni, etc.),il movimento è assolutamente indispensabileper poter mantenere efficientimoltissime funzioni, sia organicheche muscolo-articolari. Grazie allearticolazioni, ai muscoli, al sistema nervoso,l’uomo si può muovere nel proprioambiente e poter soddisfare cosìtutte le esigenze al fine di garantirsi lasopravvivenza. Al tempo stesso, il movimento,coinvolgendo anche respirazionee cuore, permette di mantenereefficienti tutto il sistema cardio-respiratorio-circolatorio,nonché le articolazionistesse, stimolando le ossa alla richiestae fissazione di calcio; inoltre ilmovimento stimola la micro-circolazionee il nutrimento all’interno delle articolazioni,mantenendole così lubrificate efunzionali nel tempo. Le alterazionisono quasi sempre multifattoriali: l’invecchiamentocellulare, cattivo utilizzodelle articolazioni (carente o eccessivomovimento), cattiva alimentazione, traumi,posture compensative, sono appuntoin grado di creare dei limiti di funzionalitàe durata delle articolazioni stesse.Queste, mantengono la loro massimasalute ed efficienza quando il movimentoè gestito in modo adeguato esoprattutto quando costituito da alternanzafra azione e riposo. Infatti, compressionedecompressione,ovvero“pompage” alternato a rilassamento,favoriscono sia l’afflusso di circolazionesanguigna che l’apporto di sostanzenutritizie ed eliminazione di sostanze discarto dai tessuti verso l’esterno delcorpo (urine, feci, sudore, etc.); percontro, la mancanza o l’assenza dimovimento riduce l’afflusso ematico epromuove il ristagno di cataboliti conpredisposizione a infiammazioni, usura,dolori. Otto ore seduti davanti ad unascrivania, davanti ad un computer osvariate ore seduti al banco di scuola,sono davvero tante, soprattutto per lemoltissime e complesse articolazionidella colonna. Anche permanere troppotempo in piedi, senza camminare (vediuna commessa), costituirà un gravedisagio articolare (colonna, anche,ginocchia, caviglie) e circolatorio (artiinferiori e addome), che si evidenziasoprattutto con il passare degli anni.Ma, se l’assenza di movimento ècausa di danni articolari, anche l’eccessodi movimento o movimenti violentinon corretti, possono arrecare altrettantodanno.Fig.2: Sollevamento pesi. Alcune attività fisichee sportive, sono responsabili di notevolisovraccarichi e danni alla colonna vertebrale.


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 3232 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteFig. 3 Lombalgia: dolore alla <strong>zona</strong> <strong>lombare</strong>,ovvero alla parte bassa della schiena. Questidolori insidiosi, possono persino impedire imovimenti più semplici.Dunque, l’assenza di movimento ol’eccesso, possono essere i responsabilidel classico mal di schiena, dilombalgie, lombosciatalgie, discopatie,protrusioni discali, ernie, artrosi,alterazioni delle curve della colonna,dolori. Ma dove e come si produce ildolore? Come mai le statistiche sonocosì allarmanti? I dati dell’organizzazionemondiale della sanità (OMS)dicono che ben l’85% della popolazioneaccusa mal di schiena almeno unavolta nella vita, al punto da esserestato definito “il male del secolo”.I medici di famiglia italiani affermanoche la classica lombalgia rappresentala causa di una grande percentuale diassenze sul lavoro. Il dato è statoreso noto a Catania dal segretarionazionale della SIMG, la SocietàScientifica di Medicina Generale. Nonci sono modalità precise della manifestazionedel dolore: a volte inizia conuna semplice dolenzia, a volte conuna fitta, a volte invece con un doloretrafiggente o un forte blocco senzapossibilità di movimento alcuno inseguito ad un brusco movimento o aduna corrente d’aria. Non ha modalità,percorsi o tempi definiti o simili pertutti; può essere presente solo da inpiedi o da seduti o in entrambi imodi. Può essere avvertibile solo digiorno o anche di notte (situazionepiù rara).Quasi tutte le persone si presentanoin studio quando ormai il problema èinsistente, continuativo, forte edaggressivo; quasi nessuno da importanzaad un dolore blando o alle primissimemanifestazioni. In realtà, lafase iniziale del dolore, per il posturologorappresenta la chiave di accessopiù importante per trovare la soluzioneal paziente. E’ proprio ciò che èsuccesso nella vita del paziente, pocoprima che insorgesse il dolore, a rappresentarela chiave della soluzionedel problema: la causa nascosta,insospetta, dimenticata. InPosturologia, il dolore classico, rappresental’effetto, la causa è rappresentatadal fenomeno di cui il pazientenon si è accorto o che ha dimenticato,e che si era manifestato primadell’insorgere del dolore.E’ solo scoprendo le origini del doloreche lo si può estirpare proprio alle“radici”. La lombalgia (come ognialtro dolore), potrebbe essere preceduta,da un semplice problema intestinale(disbiosi, costanti tensioniviscerali, spasmi, irritazioni, fermentazionicroniche, putrefazioni intestinali,etc.) o causata da un piccolo problemavisivo (difficoltà a convergere gliocchi da vicino) o da un problema dimalocclusione, da posture viziate allavoro, etc. La tendenza fino a qualcheanno fa era quella di consigliareo prescrivere al lombalgico, di rimanerea letto anche per giorni. Oggi invece,si consiglia blando movimento,esercizi attivi, fisioterapia, posturologia,perché si è osservato che il movimentoè in grado di apportare maggiorafflusso di sangue, di drenare,“spazzare via” più facilmente le tossineirritanti, di smuovere energie bloccate,di far introvertite meno il pazientenel suo dolore. Ovviamente non siprescrive movimento inadatto o inadeguatoin caso di gravi pinzamenti radicolaritipo una discopatia, un’erniache impegna il forame di coniugazioneimpedendo alla radice di poterscorrere e muoversi liberamente.Fig.4: Ernia discale.Sfiancamento e rottura dell'anello fibroso (odisco intervertebrale) e conseguente dislocazionedel nucleo polposo a costituire l’erniadel disco che coinvolge la radice nervosa(nervo spinale); questo tipo di ernia potrà creareuna lombalgia o lombosciatalgia.Lombosciatalgia: dolore <strong>lombare</strong> edolore lungo il decorso del nervo sciatico.Quando la radice nervosa delnervo sciatico viene compressa, stirata,pinzata, irritata, scatena dolorelungo tutto il suo percorso. assaggiarel’area del decorso del nervo sciaticopuò essere solo di momentaneosollievo, ma a volte può essere addiritturairritante; questo perché la radicenervosa è solo la vittima di un pinzamento,non certo la causa. Con ilnostro metodo, non si agisce maisulle zone dell’effetto del dolore, masempre e solo nelle aree responsabili,ancora nascoste.Vecchi ed inusuali modi di dire“Con il tempo ogni dolore passa”, “ildolore, come è arrivato, se ne andrà”,“basta aspettare…”, etc. In realtà, è


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 33Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it33vero che molte volte le manifestazionidolorose trovano soluzione spontaneaaspettando, ma cosa succede veramente?Il corpo, nella sua fattezza edintelligenza, ha in se dei meccanismiche tendono a difenderlo dal dolorepur non risolvendo veramente il problema;si libera dal dolore attraversoposture antalgiche. Si chiamano proprio“atteggiamenti posturali” o“posture compensative”. In altreparole, di fronte ad un dolore, il corporeagisce grazie alle informazioni chedalla <strong>zona</strong> del dolore, disagio o trauma,vanno al cervello. Questi poi, hail compito di trovare la soluzione affinchéla minaccia della lombalgia causatada cattive posture o da un traumaalla caviglia ormai dimenticato,non abbia più essere attivo o presente.Il compenso avviene attraversospostamentidelle articolazioni, attraverso leggereflessioni laterali per detenere unaradice nervosa che era pinzata ointrappolata. Il corpo di fatto si piega,si storta, si flette pur di non sentirepiù il dolore. E di solito ci riescebene.I primi campanelli d’allarme…non vengono quasi mai ascoltatiNon esiste proporzione fra l’evidenzadi un danno articolare osservato inradiografia e la manifestazione dolorosa;ecco come alcuni pazienti inradiografia mostrano gravi lesioni articolariche non danno sofferenza, proprioperché hanno compensato spostandoil peso in un altro distretto. Avolte invece, una radiografia senzasegni patologici, non giustifica le gravisofferenze del paziente: il corpo nonpossiede più “l’intelligenza antalgica”.Qual è la trappola.L’inconveniente delle posture antalgiche-compensativesta nel fatto che ilcorpo utilizza la logica del “qui edFig.8: Confronto dell’esame posturale allo scoliosometro di un paziente lombalgico, tra l’inizio e lafine delle 10 sedute di AMGD. Dalla visione laterale si evidenzia il miglioramento della posizionedella spalla, del collo e del capo anche in relazione al piano visivo. Dalla visione posteriore è benvisibile il miglioramento della postura.ora”. In altre parole non si pone ilproblema che, alterando la posturaper togliersi un problema del presente,questa alterata postura sarà lacausa di un problema articolare didomani, magari proprio della lombalgiadi cui stiamo parlando.Ecco perché in posturologia si diceche: “laddove si manifesta il dolore,non vi è la causa” oppure, “la causarisiede sempre lontano dall’effetto”.Ogni volta che si occulta il doloresenza intervenire alla radice, non sifa altro che spostare il problema piùavanti e più insidioso e grave per ilfuturo. Il dolore cronico si instauraquando il corpo non è più in grado ditrovare altre posture compensativeantalgiche.Perché intervenire con larieducazione o il riequilibrio posturale?Perché il paziente, pur di non soffrire,ha acquisito modi scorretti distare in piedi e di camminare.Perché le tensioni che si sono createper difendere il corpo dal dolore sonoal di sopra del dovuto e dunque sideve ridurre il tono muscolare ineccesso e liberare il corpo dalle“catene muscolari” che si sono raccorciatein modo ormai cronico,schiacciando le varie articolazioni.I muscoli…sempre troppo tonici, vittimedelle tensioni che viviamo costantemente.Attenzione ai dati falsi: ilrinforzo-potenziamento dei muscolilombari e addominali, spesso raccomandati,porterà solamente ad unulteriore raccorciamento delle catenemuscolari. Ecco alcuni dati di unaricerca sulla lombalgia cronica, eseguitapresso i nostri studi in collaborazionecon l’Università “LaSapienza” di Roma. Lo scopo di questaricerca era quello di verificare seutilizzando la tecnicadell’“Allungamento Muscolare Globale


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 3434 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteDecompensato”, basato sul riequilibriodella tensione muscolare dellecatene e dunque sul detensionamentomuscolo-articolare, si potevanoavere variazioni del dolore.E’ stata somministrata questa tecnicaa ben 77 pazienti con lombalgiacronica, di età superiore ai 40anni sia di sesso maschile sia femminile,con diverse occupazioni (impiegati,professionisti, casalinghe, disoccupati)e non praticanti attività sportiveagonistiche. Tutti i pazienti sonostati inviati dal medico di base odallo specialista, accompagnati dacertificazione che attestava la cronicitàdella lombalgia. L’età media deipazienti è risultata essere di anni 60mentre il periodo medio di cronicitàdella lombalgia era di anni 15,4.Protocollo di lavoro I soggetti sonostati trattati sulla base di un protocolloarticolato in dieci sedute, con frequenzasettimanale della durata di 45minuti. Il lavoro ha previsto esercizi diallungamento in postura globaledecompensata indirizzati alla risoluzionedella lombalgia cronica.Fasi della ricerca: In una prima fasesi è svolta una specifica raccolta datisulla storia del paziente e della comparsadella lombalgia, ed un esameclinico posturale con relativa valutazionedel periodo medio dellalombalgia cronica. E’ stato inoltrequantificato il dolore soggettivo delpaziente attraverso l’utilizzo dellascala VAS (Scala Analogica Visiva). Laseconda fase ha previsto un ciclo di10 sedute posturali con la nostrametodologia per tutti i 77 soggettipresi in esame. Nella terza fase si èproceduto con il controllo finale valutandole variazioni del dolore sempresecondo la scala VAS. A distanza di 7mesi dalla fine del trattamento sonostati eseguiti ulteriori test di controllo(Followup) per valutare l’andamentodel dolore o del benessere acquisito.Inoltre è stato monitorato un gruppodi controllo composto da 40 pazientilombalgici, con le stesse caratteristichedel gruppo sperimentale, chedurante il periodo della ricerca non èstato sottoposto ad alcun tipo di trattamentoma esclusivamente ai testiniziali e finali.RISULTATIIl confronto tra i valori della scala VAS(Scala Analogica Visiva), rilevati all’inizioe alla fine delle dieci sedute, indicauna diminuzione dell’intensità deldolore per circa il 90% dei pazienti;mediamente il dolore è diminuito del50%. Per quanto riguarda i risultatiFig. 5: La VAS (Scala Analogica Visiva) e lascala di quantificazione soggettiva del dolore; idati indicano che al termine delle dieci sedutedi riequilibrio posturale c’è stata una diminuzionedel dolore in una elevata percentuale dipazienti.dei test del gruppo di controllo nonsottoposti ad alcun trattamento, siè evidenziato per la maggioranza deisoggetti un peggioramento della lombalgia.Il raffronto dei valori dellascala QBPDS (Quebek Back PainDisability Scale), che descrive l’influenzadel dolore dal punto di vistarelazionale, evidenzia un decisomiglioramento delle disabilità. Oltrealle valutazioni soggettive del dolore,ogni paziente è stato fotografato sulloFig. 6: Gruppo di controllo composto da 40pazienti lombalgici che durante il periodo dellaricerca non è stato sottoposto ad alcun tipo ditrattamento. Questi dati evidenziano come lalombalgia tenda a peggiorare con il passaredel tempo nella maggior parte dei soggetti.Fig. 7: Il QBPDS indica le difficoltà che la lombalgiacrea in diverse azioni quotidiane. Tantopiù è alto il valore, maggiore è la difficoltà.Confrontando i valori iniziali con quelli finali sievidenzia un netto miglioramento delle disabilitàespresse. Interessante è notare che dopo7 mesi dalla fine del lavoro posturale non c’èun peggioramento ma si evidenzia un lievemiglioramento come se, il lavoro svolto, continuassei suoi effetti anche dopo il trattamento.scoliosometro rilevando miglioramentidei parametri posturali alla fine delledieci sedute (fig. 8). La ricerca haampiamente dimostrato come un trattamentoposturale ad approccio globale,che rispetti la logica di causaed effetto (senza mai toccare o trattarele aree in cui è presente il dolore),composta di sole 10 sedute, controuna lombalgia presente da tantissimianni, è in grado di dare risultati piùche soddisfacenti.Per inf. sul Metodo Raggi® - Pancafit®Rivolgersi a Kinesistudio, tel. 0239200413 www.pancafit.net - www.kinesistudio.it


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CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 37Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it37Donne e HIV:quando il genere fa la differenzaTrentatrè milioni di individui affetti daHIV/AIDS nel mondo tra i quali 17milioni di donne tra i 15 e i 49 anni:l’HIV si sta trasformando in un problemacritico di diseguaglianza di genere.Le giovani donne, infatti, rappresentanoormai oltre il 60% delle persone,di età compresa tra i 15 e 24anni, che convivono con l'HIV/AIDS. Enon è soltanto una prerogativa deiPaesi in via di sviluppo: nel 2007,oltre il 30% degli individui che hannocontratto l'HIV-1 nell'EuropaOccidentale è costituito da donne.Per affrontare la sfida del prossimofuturo, ovvero l’impatto di genere sultrattamento, l’assistenza e il sociale,i massimi esperti europei, riuniti aColonia, hanno preso parte oggi allatavola rotonda “Gender Perspective -HIV and Women”, promossa daBristol Myers Squibb nell’ambito del12° Annual European AIDSConference (EACS). Tra gli argomentiaffrontati, la ricerca di nuovi trattamenti,la gestione dell'HIV/AIDSdurante la gravidanza, gli effetti delleterapie sulla contraccezione, gliaspetti psicosociali della cura e l'impattodell'HIV/AIDS sulle famiglie.“L'epidemia di AIDS ha avuto unimpatto molto forte sulle donne: èdoveroso da parte della comunitàmedica approfondire l’universo femminilecome popolazione specifica dipazienti affetti da HIV. I fattori chehanno determinato questa situazionesono molteplici, incluso il ruolo delgenere nella determinazione della vulnerabilitàdi un individuo all'infezioneda HIV e la sua capacità di accederealle migliori cure” – ha dichiaratoAntonella D’Arminio Monforte,Direttore del Dipartimento MalattieInfettive all’Ospedale San Paolo diMilano.La differenza di genere è evidenteanche nella risposta alla malattia: ledonne hanno dimostrato differenzenella carica virale dell'HIV, nella farmacocineticadei medicinali e neglieffetti collaterali dei farmaci, comegravi episodi di rash, lipodistrofia esintomi depressivi. “Se la rispostadelle donne al trattamento è paragonabilea quella degli uomini, non sipuò dire altrettanto per gli effetti collaterali,molto più pesanti. C’è ancoramolto da fare per trovare il trattamentopiù adeguato per le donne” – sottolineaD’Arminio Monforte.Uno dei fattori di rischio per moltedonne che sviluppano l'HIV è spessocostituito dai comportamenti a rischiopraticati dai loro partner. Secondol'Organizzazione Mondiale dellaSanità (OMS) esiste una vulnerabilitàfisica più accentuata rispetto all’uomo:la trasmissione dell'HIV da uomo


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 3838 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSalutea donna nel corso di un rapporto sessualeha una possibilità due voltesuperiore di verificarsi rispetto allatrasmissione da donna a uomo. E ledonne più giovani sono ancora più arischio. La presenza di una malattia atrasmissione sessuale aumenta ilrischio di infezione da HIV, ma il 50-80% di queste malattie nelle donnesono asintomatiche e spesso passanoinosservate. L'impatto socialedell'HIV/AIDS sulle donne riguardatutti gli aspetti della vita. Gli studidimostrano che le donne soffronomolto di più i pregiudizi e la discriminazioneche l'essere affetti da HIVcomporta, sono più a rischio perquanto riguarda la possibilità di contrarrele forme più aggressive e dannosedella malattia e hanno più difficoltàa confrontarsi con questa situazione.“Le donne che convivono con l'HIVsono molto condizionate dal propriostato, in tutte le sfere in cui sonocoinvolte, dal menage familiare quotidianoal prendersi cura della propriasalute: situazioni difficili che spessoportano alla depressione, una conseguenzamolto più frequente che negliuomini” – ribadisce D’ArminioMonforte. Comunicando i progressinel campo della ricerca e le scopertesul rapporto tra la malattia e il generefemminile, la comunità medicapotrà comprendere meglio i dati di cuiha bisogno per decidere in modo piùinformato il trattamento e occuparsicon maggiore cura delle pazientidonne.L’obiettivo è che una maggiore comprensionedella dinamica traHIV/AIDS e donne si traduca in unadiminuzione della mortalità e in unmiglioramento della qualità della vitadei molti milioni di donne colpite daquesta malattia mortale.L’impatto dell’Hiv/Aids sulle donneL’HIV/AIDS e le donne: i fattiDei 33 milioni di persone affette daHIV/AIDS in tutto il mondo, quasi 17milioni sono donne di età compresatra i 15 e i 49 anni. Una preoccupazioneparticolare è destata dal fattoche a livello mondiale oltre il 60%degli individui tra i 15 e i 24 anni checonvivono con l’HIV/AIDS sonodonne. A questo si aggiunge il fattoche anche in Europa Occidentale,oltre che nei paesi in via di sviluppo,il numero delle donne affette da HIVcresce rapidamente.In che modo la maggior parte delledonne contrae l’HIV?In generale, il 70-80% delle infezionida HIV viene trasmesso principalmenteattraverso rapporti sessuali. La trasmissioneda madre a figlio, durantela gravidanza, alla nascita o durantel'allattamento, così come lo scambiodi aghi da parte dei tossicodipendenti,rappresentano ognuno il 5-10% ditutte le infezioni da HIV. Anche il consumodi alcol e l'uso di sostanze stupefacentisono considerati fattori chepossono portare a una riduzione delsenso di responsabilità e contribuirealla diffusione di comportamenti arischio sia negli uomini che nelledonne.Perché le donne sono più sensibiliall'HIV/AIDS?La sensibilità delle donneall'HIV/AIDS dipende dalla loro maggiorevulnerabilità a livello fisiologico,sociale ed economico. Dal punto divista biologico, le donne sono duevolte più soggette degli uomini a contrarrel'HIV tramite rapporti eterosessualinon protetti. Questo perchè gliorgani sessuali femminili lasciano ledonne più esposte al virus rispettoagli uomini e poiché la loro vaginanon è ancora provvista di cellule protettive,le donne giovani sono quelle a


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 39Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it39Le terapie: AtazanavirAtazanavir/ritonavir, il primo inibitoredella proteasi once-a-day sviluppatoda Bristol-Myers Squibb, unisce aun’efficacia simile a lopinavir/ritonavirun miglior profilo di tollerabilità eminori effetti collaterali gastrointestinali.Nei pazienti naïve trattati conatazanavir/ritonavir è stato riscontratoun più favorevole impatto sul profilolipidico - con variazioni contenutedei livelli di colesterolo totale, nonHDL e trigliceridi - ed una ridotta incidenzadi effetti collaterali, quali episodidi nausea e diarrea, tra le maggioricause di interruzione della terapia.Efficacia, tollerabilità e profilo di sicurezzasono aspetti chiave che il medicovaluta quando deve scegliere ilprimo regime terapeutico per i pazientimai trattati (naive).Atazanavir è l’unico inibitore della proteasiin monosomministrazione quotidianapotente e maneggevole, cheassicura inoltre un buon profilo di tollerabilità.Disponibile dal 2005, nel dicembredell’anno scorso, l’Agenzia Italianadel Farmaco (AIFA) ha autorizzato l’impiego,in regime di rimborsabilità inclasse H, di atazanavir in combinazionecon ritonavir nei pazienti naiveadulti affetti da HIV.L’indicazione nei pazienti naive sibasa sui risultati di efficacia, sicurezzae tollerabilità dello Studio CASTLE,trial internazionale, multicentrico erandomizzato, cui hanno preso parteanche importanti centri italiani e cheha coinvolto 883 pazienti con infezioneda HIV-1 e che non avevano ricevutonessuna precedente terapia.Contestualmente alla nuova indicazione,l’AIFA ha dato il via libera anchealla nuova formulazione di atazanavirda 300mg in capsule rigide.Efficacia comparata di atazanavir/ritopiùalto rischio di infezione. Inoltre,poiché nei soggetti affetti da malattiea trasmissione sessuale (MST) ilrischio di HIV è maggiore, destapreoccupazione il fatto che quasil'80% dei casi globali di MST nelledonne passi inosservato. Al di là diquelli fisiologici, esistono altri fattoriche aumentano il rischio di infezionenelle donne: credenze o comportamenticulturali, vulnerabilità economiche,mancanza di educazione e consapevolezzae sfruttamento sessuale,inclusi prostituzione, stupri e abusisessuali. Nel mondo, una donna/ragazza su tre è stata picchiata oabusata almeno una volta nella vita,fattore che aumenta il rischio di contrarreil virus. Si stima che ogni announ milione di bambini, in prevalenzafemmine, vengano introdotti nel mercatodel commercio sessuale. Il trafficosessuale coinvolge quasi quattromilioni di donne e ragazze l'anno e diqueste circa 500.000 sono destinateal mercato dell'Europa Occidentale.Quali sono le implicazionidell’HIV/AIDS nelle donne?L’HIV/AIDS non colpisce solo ledonne, ma anche le loro famiglie e lasocietà nel suo complesso. Le donnesieropositive devono combattere conla malattia e con la trasmissione damadre a figlio, oltre che con le numerosedifficoltà che la società imponeloro, come il pregiudizio. Il notevoleaumento dell'HIV/AIDS nelle donnecontribuisce alla creazione di infrastrutturesociali e familiari frammentate,in Sud Africa, ad esempio,l'HIV/AIDS ha reso orfani oltre 13milioni di bambini; entro il 2010, questacifra è destinata a triplicarsi finoad arrivare a 42 milioni di orfani, congrandi ripercussioni sull’aspettosociale del Paese.navir vs. lopinavir/ritonavirCASTLE, uno studio internazionalerandomizzato multicentrico sui pazientinaïve, ha dimostrato alla settimana48 che il 78% dei pazienti che hannoricevuto atazanavir/ritonavir e il 76%dei pazienti che hanno ricevuto lopinavir/ritonavirha raggiunto l'endpointprimario con una carica virale inferiorea 50 copie per ml. I risultati a 96settimane hanno confermato l'endpointprimario e hanno dimostratoche atazanavir/ritonavir somministratouna volta al giorno ha avuto un'efficaciacomparabile a lopinavir/ritonavirsomministrato due volte al giorno nell'ambitodi un regime di trattamentocombinato. Il tasso di risposta dimostratodalla percentuale di pazienticon HIV RNA < 50 copie per ml neipazienti naïve è stato del 74% conatazanavir/ritonavir somministratouna volta al giorno rispetto al 68% dilopinavir/ritonavir.Maggiore tollerabilità gastrointestinalee profilo lipidico migliorato rispettoa lopinavir/ritonavirA 96 settimane, lo studio CASTLE hadimostrato anche una minore incidenzadi episodi di diarrea nel gruppotrattato con atazanavir/ritonavir.Questo gruppo ha anche registratoun’alterazione decisamente inferioredi alcuni parametri lipidici (colesterolototale e trigliceridi) rispetto al gruppolopinavir/ritonavir.Gli incrementi di bilirubina, un notoeffetto collaterale di atazanavir/ritonavir,sono stati riscontrati più frequentementenel braccio atazanavir/ritonavir(Grado 3 44% < 1% nel bracciolopinavir/ritonavir).Buon profilo di sicurezzaI regimi con atazanavir si sono rivelatigeneralmente sicuri e con profili disicurezza ben tollerati, dimostratidallo studio CASTLE a 96 settimane.


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 4040 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteInfluenzaAlcuni suggerimenti per affrontarla preparatiQuando hai la tosse, senti il naso checola, la gola che brucia, la testa cheduole..probabilmente hai preso il virus dell’influenzae di certo non hai molta vogliadi uscire per andare in farmacia. Allorameglio pensarci prima: anche se non saiquando l’influenza ti potrà colpire, è importanteche il tuo armadietto dei farmaci siasempre fornito dei rimedi essenziali. Alcunisuggerimenti per un armadietto dei farmacisempre in ordine:CONTROLLA LA SCADENZA: è importantecontrollare le scadenze e nell’eventualitàtogliere i farmaci scaduti, non più efficaci eforse dannosi. Fai una lista dei medicinalida sostituire e vai in farmacia ad acquistarliper fornire nuovamente il tuo armadietto.PRESTA ATTENZIONE AI SINTOMI:Durante il normale decorso dell’influenza,subiamo dei fastidiosi disagi: tosse, raffreddore,mal di gola. Tutto ciò, associatoall’utilizzo di alcuni farmaci, esercita spessofastidiosi effetti negativi sulle Labbra:secchezza, disidratazione, irritazione.“Labbra screpolate o fessurate, rendonol’organismo più suscettibile all’attacco delvirus dell’influenza. ” dichiara CharlesZugerman, Professore Associato dellaClinica Dermatologica dell’Università diChicago. “Come prevenzione, è opportunoche nell’armadietto dei medicinali ci siauna Pomata per labbra – come ad esempioBlistex Pomata Trattamento Labbra – contenenteagenti medicali, antinfiammatori eidratanti in grado di dare un rapido sollievoalle labbra irritate, di proteggerne l’integrità.PREVIENI IL CONTAGIO: Lavati spesso lemani con acqua e sapone o con un igienizzantein gel. Quando starnutisci, getta ifazzoletti di carta nella spazzatura dopoaverli usati. Concludendo, quando sei inFarmacia per rifornire l’armadietto dei farmaci,ricordati anche di acquistare in formatoborsetta un igienizzante per le mani,dei fazzoletti di carta e non dimenticarti diBlistex Pomata Trattamento Labbra!LO SAPEVATE CHE? Le Labbra screpolateo fessurate, rendono l’organismo piùsuscettibile all’attacco del virus dell’influenza.Come prevenzione, è opportunoche nell’armadietto dei medicinali o nellaborsetta ci sia sempre un prodotto specificoper le labbra – come ad esempioBlistex Pomata Trattamento Labbra – contenenteagenti medicali, antinfiammatori eidratanti in grado di dare un rapido sollievoalle labbra irritate e di proteggerle efficacemente.


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:22 Pagina 41Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it41Transessuale:una vita difficileAutore: Prof. Aldo Franco DE ROSESpecialista Andrologo e UrologoCentro Medicina CeccardiTel. 010.580301 - GenovaClinica Ars MedicaTel. 06.362081 - RomaIl transessuale è colui che, fisicamenteuomo si sente donna, oppure èdonna e si sente uomo. Un disturboche riguarda l’identità di genere(DIG), in cui il desiderio di appartenenzanon corrisponde al sessogeneticamente determinato e perquesto c’è la volontà di cambiare,caratteristica principale che differenziail transessuale dall’omosessualee dal travestito. Certo anche tra itransessuali c’è chi si prostituiscema questa è tutta una altra faccenda.Anche le donne etero si prostituiscono,anche gli omosessuali si prostituiscono,ma ripetiamo , la prostituzionenon contraddistingue il transessuale.Oltre a cause psicologiche, ambientalie familiari, alcuni sostengono unaanomala azione degli ormoni maternidurante la gravidanza e, analizzandocervelli di transessuali con la risonanzamagnetica, è stato osservato chequesti presentano strutture cerebralipiù simili a quelle del genere psicologicorispetto a quelle del sesso fisico.Ma una cosa è certa: il transessualeha una intelligenza superiorealla media. Si calcola che 1 uomo su40.000 e 1 donna su 150.000 soffranodi Disturbi di Identità di Genere.“Rispetto al passato - dice il profCarlo Trombetta, della clinica urologicadi Trieste - o si esce di più alloscoperto in quanto rassicurati dallalegge, da specialisti competenti masoprattutto da centri di riferimentopubblici affidabili”. In Italia , dall’approvazionedella legge (1982) checonsente gli interventi, il numero disoggetti operati è stato sempre increscita con circa 30 interventil’anno e un rapporto uomo/donna di11/2. Chi decide di iniziare il percorsoper la riattribuzione del sesso, inbase alle linee Guida dell’ONIG(osservatorio nazionale sull’identità digenere), per 6 mesi rimane in osservazione,sottoponendosi a colloquipsicologici ed indagini ormonali. Aquesti seguirà un periodo di “test divita reale” durante il quale vengonosomministrati gli ormoni. Solo successivamentesaranno rilasciate lerelazioni mediche e psicologiche dapresentare al tribunale di residenza, ilcui giudice può avvalersi del consulentedi parte (CTU). Dopo la prima


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:23 Pagina 4242 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSalutesentenza, che consente l’intervento diriassegnazione chirurgica dei caratterisessuali (RCS), ne seguirà un’altraper l’adeguamento dei dati anagrafici.In alcuni paesi europei, tale sentenzaavviene anche prima dell’atto chirurgico.La trasformazione dei genitaliesterni maschili in caratteri femminilinel transessuale andro-ginoide, cioèda uomo a donna, comporta untempo demolitivo rappresentato dallaasportazione dei testicoli e del peneed uno ricostruttivo che consistenella creazione di una vagina e digenitali esterni il più possibile simili aquelli del sesso femminile. “La cutescrotale, dice il prof EmanueleBelgrano, Direttore di urologia e delCentro triestino DIG, riferimentoanche di persone dello spettacolo,viene utilizzata per la creazione dellegrandi labbra“. “Ma in questi anni,continua il prof Belgrano, abbiamomesso a punto una tecnica che consentedi ricostruire il clitoride e di collocarlonella sede naturale, con enormesoddisfazione per la neopaziente”.“Al di sotto del clitoride vieneposizionata l’uretra da cui si urina,precisa il prof Belgrano, e sotto ancorala neovagina , che però non hauna autonoma lubrificazione”.Insomma una vera ricostruzione dell’anatomiafemminile. Molti rinuncianoperò alla mastoplastica in quantole mammelle si sviluppano con lasola terapia ormonale. Più complessol’intervento da donna a uomo. Essoprevede vari tempi operatori con lacreazione prima di un “penoide” disolo cute e muscolo, trasportatoanche dall’avambraccio. Successivamenteo contestualmente si passaalla creazione di una neouretra e infineall’impianto di protesi peniene.Aspetti psicologicidi E. Di NapoliPsicologa Psicoterapeuta SessuologaGenovaIl termine transessuale fu reso noto dal dott. Harry Benjamin,in un articolo pubblicato sulla rivista americana “InternationalJournal of Sexology”. La prima “conversione di sesso” è statacompiuta in Danimarca da un uomo americano, GeorgeJorgensen, il quale affetto da una grave disforia di genere, decisedi sottoporsi ad un intervento di Ricostruzione Chirurgicadel Sesso, divenendo Cristine.Ma cosa si intende con il termine transessuale? Come accennatosopra, il transessuale è una persona che, pur avendo lecaratteristiche genetiche, ormonali, anatomiche e fisiologiche diun determinato sesso, dal punto di vista psicologicosente di appartenere all’altro sesso. Sicolloca nell’ambito dei “disturbi d’identità digenere”, che esordiscono nella fanciullezza e simanifestano con un rifiuto per i propri caratterisessuali distintivi ed un’ inaccettazione dellapropria collocazione di genere.Il transessualismo configura una profonda sofferenzaidentitaria (Nunziante Cesàro & Chiodi,2006), in cui il proprio corpo sessuato vienerifiutato in nome di una dichiarata appartenenzainteriore al genere opposto. Il transessualesi trova “imprigionato” in un corpo sbagliato,estraneo al proprio sentire e ha come desiderioprimario quello di entrare a far parte dellasocietà come membro di sesso opposto. L’aspetto problematicoè legato proprio alla manifesta discrepanza tra l’aspettosomatico e l’ identità personale e alla conseguente difficoltà diintegrazione a livello sia personale che sociale. I transessualispesso non sono ben visti dall’ opinione pubblica, vengonospesso considerati come soggetti che vanno contro natura, néuomini né donne, quasi “un terzo sesso”. Tale rifiuto ha portatoqueste persone ad unirsi costituendo varie associazioni in cuiritrovare il senso di appartenenza ad un gruppo.Il transessuale che decide di intraprendere un percorso psicoterapeuticosi troverà a lavorare sulla conoscenza della corporeitàe la psicoterapia si svilupperà come un lavoro miratoalla conoscenza dell’identità corporea e al suo processo diadeguamento. Nella storia di queste persone si può ricostruireil cammino di un corpo che si sviluppa in un senso e di un’identitàpersonale che si struttura, fra confusioni, conflitti elotte, verso il sesso opposto. Il più delle volte lapersona che chiede una terapia non esiste piùcon il nome con il quale era anagraficamenteconosciuta, ne esiste un’altra con altro nome ealtro genere sessuale di appartenenza. ( o inattesa di esso).Va tenuto presente che una rettificazione ecancellazione di identità che avviene sul pianolegale non cancella la storia di sviluppo; è perciònecessaria verso la fine della terapia unanuova lettura della storia personale affinchè ilsoggetto venga aiutato a stabilizzare la nuovaimmagine di sé in un nuovo contesto sociale,mantenedo una continuità al di là dei cambiamentisomatici e legali.


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:23 Pagina 43Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it43UN MUSEO AL MESEMuseo all’apertodell’olio di BrisighellaL’ingresso nell’areale dell’olivo e’sensibilmente percepibile nel paesaggio:tra le quinte collinari che movimentanoil territorio si addensano,infatti, gli olivi, in alterno coesisterecon i vigneti. Cosi’ ancora oggi, comenei tempi piu’ antichi, la coltura promiscuadei due vegetali accondiscendealla volontà dell’uomo di sfruttareal meglio i soleggiati pendii collinariche offrono ottime possibilità di vita edi sviluppo a entrambe le colture. Chesono le piu’ antiche praticate in questavalle bagnata dal fiume Lamone.Sempre, pur nella millenaria pacificaconvivenza, i due protagonisti dellavalle del Lamone, l’olivo e la vite,hanno avuto l’opportunità di sfidarsiall’eccellenza, di emergere per l’ottimaperformance del proprio prodotto:olio e vino.L’olio extravergine di Brisighella havarcato la soglia del terzo Millennioavendo ottenuto, primo in Italia, laDenominazione di Origine Protetta(DOP del 1996); il vino, al suo fianco,si presenta con la Denominazione diOrigine Controllata (DOC) se è rossosangiovese, e con la Denominazionedi Origine Controllata e Garantita(DOCG) se è biondo albana.L’olio di Brisighella, quello denominato“Brisighella DOP” è ottenuto da unfrutto che ha potuto a lungo acclimatarsisulle colline soleggiate e sopravviverealla inevitabile selezione naturale.Il patrimonio costituito da questepiante, in gran parte secolari, edal prezioso liquido estratto dai frutti,ha motivato le azioni intraprese daiproduttori per valorizzare tutto il cicloproduttivo, dalla cura della pianta finoalla vendita del prodotto confezionato.La piu’ recente tra le azioni intrapreseper valorizzare il patrimonio olivicoloè l’apertura del Museo dell’Oliodi Brisighella.E’ un Museo en plein air ovvero unparco mussale, che si snoda lungo lestrade, all’interno dell’areale, chedescrivono l’anello piu’ ristretto, sceltoperché racchiude il giacimento piu’antico ed insieme il sito piu’ modernoper la produzione dell’olio, ovvero ilFrantoio Sociale presso laCooperativa Agricola Brisighellese(CAB).Il Museo all’aperto ci invita a settesoste segnalate ciascuna da una nicchiautile alla conoscenza di quanto ilMuseo propone, in particolare, in


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:23 Pagina 4444 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteAl termine di questo processo l’olio ègià commestibile con un flavor di“fruttato selvaggio”: viene depositatoin contenitori di acciaio inox e conservatonei magazzini ad una temperaturadi 15° c.L’olio, dopo essere stato suddiviso inpartite in base all’origine a alle modalitàdi estrazione, viene analizzato,degustato e classificato per prepararele selezioni. (le migliori sono quellecon acidità inferiore a 0,2).Seguono certificazione e confezionamento,ovvero la definizione dellelinee commerciali.quella <strong>zona</strong> dove essa è stata collocata.La visita si svolge lungo le stradecollinari e la sosta è facilitatanelle piazzole, ai lati della carreggiata,scelte allo scopo.Dall’olivo nel campoall’olio in bottigliaAll’epoca della raccolta le olive vengonosottratte al ramo passando la“mano” a pettine lungo il ramo perstaccare i frutti. Le drupe cadono ingrandi reti disposte, prima della raccolta,sotto gli alberi, e vengono poidisposte in casse di plastica traforatesu ogni lato per consentire il passaggiodell’aria ed evitare che i frutti sisurriscaldino. La tempistica prevedeche le olive raccolte le mattina venganomolite in pochi giorni.Dentro il Frantoio…La prima operazione eseguita nelfrantoio è l’aspirazione delle foglie edei rametti rimasti dalla raccolta.Subito dopo si attiva un sistema dilavaggio a doccia sui frutti in scorrimentolungo un setaccio vibrante. Leolive, perfettamente lavate e scolate,passano alla frangitura.Frangere, ovvero rompere le olive è ilcompito di una macchina munita didischi dentati attraverso i quali le celluledella polpa, che ospitano neivacuoli l’olio rompendosi lo fannouscire a gocce. In uscita dai vacuolile gocce di olio si disperdono nellamassa della pasta di olive.Le piccole gocce andate in dispersionedevono riaggregarsi il più possibiletra loro per diventare più grandi.La gramola rimescola lentamente esenza sosta la pasta di olive ottenendola formazione di una pasta costituitada una parte solida detta sansae da una parte liquida costituita daolio ed acqua.La parte solida va separata dallaparte liquida.Per questa fase, detta di estrazione, ilfrantoio della CAB utilizza il sistemadel percolamento o filtrazione selettiva,detto anche metodo sinolea.


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:23 Pagina 45Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it45UN’AZIENDA AL MESE: CICCARELLIFarmaceuticiDottor CiccarelliIntervista con MonicaPasetti, direttore generaleFarmaceutici DottorCiccarelli.La storia della Ciccarelli nasce in farmaciae si declina poi anche nelmass market. Quanto pesa oggi ilcanale farmacia nelle strategieaziendali? Quali i vostri investimentie gli strumenti per sostenere lo svilupponel canale?La farmacia è nel dna dellaFarmaceutici Dottor Ciccarelli, faparte della nostra storia e continua arivestire un ruolo fondamentale nelbusiness aziendale. Da una parte lastrategia di sviluppo nel canale prevededi rafforzare la presenza dellenostre linee storiche, come Timodoread esempio, già conosciute e apprezzatedal consumatore e garanzia diaffidabilità anche per il nostro trade.Dall'altra cerchiamo di trasmettere alfarmacista tutto il dinamismo dellanostra azienda, in termini di ricerca esviluppo e ricerca di qualità, attraversocontinue proposte di prodotti nonsolo nuovi ma anche innovativi, dallecaratteristiche premium che possanosoddisfare al meglio le esigenze diconsumo e offrire argomenti alla vendita.Monica Pasetti, direttore generaleFarmaceutici Dottor CiccarelliLa vostra proposta al consumatore inquali punti fondamentali si può riassumere,cosa vi distingue sul mercato?Quali i prodotti su cui puntate eperché?La Farmaceutici Dottor Ciccarelli ha,fin dalle sue origini, fatto un promessaal consumatore che si impegna amantenere da oltre 100 anni: unapromessa di qualità, affidabilità e'onestà' dei suoi prodotti.A partire dal rigore farmaceutico concui nascono le nostre formulazioni,messe a punto e testate nei nostrilaboratori, fino ad arrivare alla comunicazione,attraverso tutte le fasidella catena produttiva, laFarmaceutici Dottor Ciccarelli hacome primo obiettivo quello di dare,attraverso i suoi prodotti, risposteefficaci a specifiche esigenze, senzainutili sensazionalismi ma garantendorisultati concreti.Una garanzia di qualità che derivaanche dal continuo investimento nellaricerca di nuove formulazioni e principiattivi in risposta a nuove esigenzedi consumo, con un'attenzione particolarerivolta alla selezione di ingredientinaturali, come nel caso dellalinea dell'Officinale del DottorCiccarelli che della naturalità fa il propriopunto di forza.Accanto alle linee ‘storiche’ distribuitenel canale (come Timodore) cisono state negli ultimi anni moltenovità legate alla linea Officinale, cene vuole parlare? Quali sono lenovità e le possibilità di sviluppo diquesto brand?


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:23 Pagina 4646 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteLa linea Officinale del DottorCiccarelli ha delle caratteristiche chela rendono davvero unica: una varietàdi referenze eterogenee che toccanodiversi ambiti e rispondono davveroalle più svariate e specifiche esigenzema unite da una filosofia comune,una scelta di naturalità tutt’altro chebanale.Capostipite della gamma è S.O.SPelle, una crema a base dell'ineditocomplesso di principi attivi tutti naturali'SkinSave' (cappero, opunzia,piante del mediterraneo) dall'azionelenitiva e anti-irritazione, ideale perpunture di insetto, scottature, dermatitida pannolino, post-depilazione/rasatura. Proprio quest’anno S.O.SPelle, anche grazie a una riuscitacampagna pubblicitaria stampa, haquasi raddoppiato le sue vendite. Ilsegreto? Elevata efficacia del prodottoma niente cortisonici, né antistaminici:una bella rassicurazione ancheper tutte le mamme!A questa hanno fatto seguito altri prodottialtrettanto originali nella formulazioniquanto efficaci nell'uso: S.O.SUnghie Rinforzante, S.O.S UnghieAntionicofagia, S.O.S Labbra fino adarrivare alla novità presentata nel2009, S.O.S Viso, un trattamentospecifico per le pelli sensibili.Completano la gamma di proposte deL'Officinale del Dottor Ciccarelli altridue brand: Declaril, un trattamentointensivo per combattere le macchiescure della pelle e Intiley, una linea diprodotti premium per l'igiene intimafemminile che non contiene né conservantiné coloranti.Crediamo molto in questo brand nonsolo perché continuiamo ad avereriscontri positivi relativi all'efficacia diquesti prodotti dalle consumatrici maanche perché siamo convinti che iltrend della richiesta di naturalità continueràa crescere e a costituire unimportante asset nella scelta dei prodottiper l'igiene ed il benessere personale.Per il momento anche moltidei medici che abbiamo informato ciincoraggiano a proseguire su questastrada.Quali, se ci sono stati per l’azienda, icambiamenti con l’arrivo dei cornerdella parafarmacia? La vostra esperienzae una opinione a proposito,anche in riferimento allo sviluppo delmercato.I corner possono considerarsi a tuttigli effetti delle Farmacie, pur con lelimitazioni di vendita su alcune tipologiedi farmaci.Proprio per questo dedicano uno spaziopiù ampio all’area cosmetica edermocosmetica in particolare.Risultano quindi funzionali alla strategiadi crescita di un’azienda come lanostra che non ha nel proprio listinofarmaci di alcun tipo, ma che stainvece allargando sempre più la suapresenza nell’area cosmetica. MaCiccarelli guarda con altrettanta considerazionee interesse alle Farmacieclassiche, con le quali vuole intensificareun rapporto di partnership e dicrescita insieme.Vorremmo infatti replicare, anche inquesto importante e storico canale,gli ottimi risultati di rotazione e divendita che stiamo ottenendo proprionei corner farmacia, dove il nostroassortimento è particolarmenteampio e ci consente un’ottima visibilità.E il consumatore, che si fida di unaazienda come Ciccarelli, ci sta premiando:vede i nostri prodotti, spessoprova quelli nuovi con i sampling, ealla fine li acquista.


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:23 Pagina 47Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it47Gli esperti al telefonoIn questa pagina potete trovare un elenco di specialisti a disposizione per risolvere telefonicamente ivostri dubbi su temi di medicina e psicologia. La consulenza dei medici è gratuita ma vi preghiamo divoler telefonare solo nei giorni e nelle ore indicateDERMATOLOGIA E VENEREOLOGIA ANDROLOGIA DIETOLOGIADr.ssa Clara RigoSpec. in Dermatologia e Venereologiae Dermatologia EsteticaVerona, Tel. 045.8300334(Giovedì dalle 12.00 alle 13.00)Milano, Cell. 320.1106247(Mercoledì dalle 15.00 alle 16.00)DERMATOLOGIA PLASTICA ED ESTETICADr. Matteo BassoSpecialista in DermatologiaPlastica e Medicina EsteticaGenova, Tel. 010.5531916(Lunedì dalle 14.00 alle 15.00)Roma, Tel. 06.45550031(Lunedì dalle 10.00 alle 11.00)CHIRURGIA PLASTICA ED ESTETICAPOSTUROLOGIADr. Riccardo LucchesiSpecialista in Chirurgia Plasticae Ricostruttiva,Milano, Tel. 02.794224(Martedì dalle 17.00 alle 18.00)Dr. Ambrogio CastelliChirurgo estetico eOtorinolaringoiatraMilanoTel. 02.70602676(Martedì dalle 16.00 alle 17.00)Prof. Daniele RaggiPosturologo, ChinesiologoDocente c/o “La Sapienza”, RomaMilano, Tel. 02.39257427(Lunedì dalle 12.00 alle 13.00)FISIOTERAPIAPSICOLOGIAENDOCRINOLOGIAProf. Aldo Franco De RoseSpecialista in Urologia e AndrologiaGenova, Tel. 010.580301(Martedì dalle 14,30 alle 15,30)Roma cellulare 339.1868230(mercoledì. dalle 14,00 alle 15,00)Dr. Fabio ContaOsteopata e Fisioterapistadello SportGenova, Tel. 010.8608850(Lunedì dalle 13.30 alle 14.30)Dr.ssa Francesca FulceriPsicoterapeutaRomaTel. 338.5620096(Martedì dalle 12.00 alle 13.00)Dr. Gian Marco CarenziPsicologo - NaturopataSpec. in tecniche di rilassamentoMilano, Tel. 02.6704157(Giovedì dalle 14.00 alle 15.00)Dr. Alessandro MarugoEndocrinologoGenovaTel. 010.3626841(Martedì dalle 16.00 alle 17.00)FLEBOLOGIADr.ssa Silvia Bornia,Biologa NutrizionistaSpecializzata in IntolleranzeAlimentariRapallo - Corso Colombo 34/4Tel. 0185.233503(Lunedì dalle 13,30 alle 15.00)ODONTOIATRIA BIOLOGICA OLISTICAODONTOIATRIADr.ssa Annunziata TomainiSpec. in OdontostomatologiaEsperta in Medicine non convenzionaliper la cura della bocca e dei dentil.Genova, Tel. 010.352527(mercoledì dalle 12.00 alle 13.00)Dr. Bahri Adis,Implantologia e Parodontologia,Milano,Tel. 02.58303737(Mercoledì dalle 13.30 alle 14.30)Dr. Carlo de Rysky,Ortodonzia e ImplantologiaPaviaiTel. 0382.24192(Venerdì dalle 11.00 alle 12.00)Dr. Giuseppe SerpieriSpecialista in Chirurgia Vascolaree FlebologiaTorino, Tel. 011.8199203(Lunedì dalle 14.30 alle 15.30)


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:23 Pagina 4848 diagnosi& terapia 10/09spazio-salute.itSaluteL’anziano disabile visivoA Genova un convegnonazionale promosso da IstitutoDavid Chiossone e FederazioneNazionale IstituzioniPro Ciechi ha fatto il puntosu una problematica emergenteL’Italia è un paese sempre più anziano:secondo l’ultimo AnnuarioStatistico ISTAT, 1 italiano su 5 èultrassessantacinquenne e i “grandivecchi”, dagli ottanta anni in su, rappresentanoil 5,6% della popolazione.Parallelamente all’allungamento dellavita media aumenta però anche la diffusionedi malattie della vista legateall’età, in particolare glaucoma edegenerazione maculare senile.“In Italia circa il 10% delle persone dioltre 70 anni è affetta da degenerazionemaculare senile e il 5% da glaucoma– ha dichiarato il prof. GiovanniCalabria, presidente del ComitatoScientifico dell’Istituto DavidChiossone per i ciechi e gli ipovedentidi Genova, in apertura del convegnonazionale “L’anziano disabile visivo”,XIV edizione dell’”Occhio dellaMente”, promosso dal Chiossoneinsieme alla Federazione Nazionaledelle Istutuzioni Pro Ciechi e svoltosia Genova venerdì 27 e sabato 28novembre 2009. “Tra gli ultraottantenniqueste percentuali sono destinatea salire: il 20% è affetto dadegenerazione maculare senile e il10% da glaucoma” – ha proseguito ilprof. Calabria – “Questo vuol dire che1 persona su 3, superati gli 80 anni,è affetta da una malattia della vistacurabile ma non guaribile. In pratica,oltre un milione di anziani in Italia è arischio cecità o ipovisione”.Nasce da qui l’esigenza di attirarel’attenzione delle istituzioni e deglioperatori sanitari sulla maggiorerichiesta di servizi e di interventi diriabilitazione visiva, di individuare lebuone pratiche esistenti in Italia e dicreare una rete di coordinamento tragli istituti per garantire il massimolivello di qualità dell’assistenza aglianziani con gravi patologie della vista.La scarsa attenzione con cui vengonoaffrontate le patologie visive deglianziani a livello sociale ed istituzionalee le forti differenze nelle normativeregionali che definiscono i livelli diassistenza e di cura sono tra gli elementipiù significativi emersi anchedall’indagine “Occhio all’Età” sullemigliori pratiche assistenziali peranziani disabili visivi, promossa dallaFederazione Nazionale Istituzioni ProCiechi e coordinata dall’Istituto DavidChiossone, i cui risultati sono statipresentati in occasione del convegnodi Genova.8 gli istituti di tutta Italia, aderentialla Federazione, che hanno partecipatoall’indagine: oltre al DavidChiossone, gli istituti dei ciechi diMilano, Lecco, Roma, Padova, Trieste,Udine e Napoli. Dal confronto tra lorosono emerse le metodologie e modalitàdi gestione imprescindibili permigliorare la qualità della vita deglianziani disabili visivi: monitoraggiocostante della vista, orientamento emobilità, sostegno psicologico, riabilitazionevisiva e utilizzo di ausili,costruzione di spazi interni adeguatialla mobilità autonoma dei disabilivisivi e adeguamento degli spaziesterni, formazione continua del personalededicato, continuità degli operatoriassistenziali delle strutture residenziali.E’ anche attraverso la ricerca "Occhioall'età" che è partito un appello adistituzioni e associazioni italiane perun nuovo piano di intervento a livellonazionale per combattere l'aumentodelle patologie visive nella terza età,affrontando il problema come unareale emergenza sanitaria e noncome un problema di nicchia.E di questo si è parlato anche nelcorso della Tavola Rotonda, che havisto la partecipazione, tra gli altri, diDenise Giacomini, Dirigente dellaDirezione Generale Prevenzione


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:23 Pagina 49Salute10/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it49Sanitaria del Ministero della Salute,Claudio Montaldo, Assessore allaSanità della Regione Liguria,Gianfranco Bedin, Responsabiledell’Area Socio-Educativa dellaFondazione Don Gnocchi, GiuseppeCastronovo, Presidente AgenziaInternazionale Prevenzione Cecità, eTommaso Daniele, Presidentedel’Unione Italiana Ciechi.A conferma della scarsa attenzionesul fenomeno della disabilità visivanella terza età e dell’importanza diriconoscere le patologie delle vistalegate all’invecchiamento è intervenutoanche Carmine Scavone, ViceSegretario Nazionale dellaFederazione Italiana Medici diMedicina Generale “E’ la prima voltache i medici di famiglia vengono sensibilizzatial problema emergentedelle patologie della vista nell’anziano– ha commentato Scavone – ma èanche la prima volta che ci viene datala possibilità di avere indicazioni esoluzioni per valutare la presenza dideficit visivi”.L’Istituto David Chiossone, oltre a promuovereil dibattito e il confronto suqueste tematiche, ha infatti realizzatoun corso di E- Learning dal titolo“<strong>Diagnosi</strong> precoce delle malattie oculariin età senile e prescrizione ausiliper ipovisione”, che ha inaugurato lanuova piattaforma di Formazione ADistanza dell’Ordine dei Medici diGenova (www.omceogefad.com). Ilcorso, accreditato ECM, aiuta concretamentei medici a diagnosticare precocementel’insorgere delle più diffusepatologie della vista in età senile,per poi approfondire con oculisti eortottiste i temi relativi alla riabilitazione,agli ausili e alle normativevigenti.L’Istituto David Chiossone di Genova,che da oltre 140 anni si occupapresa in carico globale dei disabilivisivi di ogni età, si è conferma quindiancora una volta centro di eccellenzaa livello nazionale e capofila di unarete integrata di soggetti che operanonell’ambito della prevenzione e dellariabilitazione della disabilità visiva.


CMC16109-D&T-Dicembre09:D&T 3-12-2009 8:23 Pagina 5050 diagnosispazio-salute.itSalute& terapia 10/09LA TIMIDEZZACrabappleMaria Vittoria BRIZZI TESSITOREDott. in Medicina e ChirurgiaDott. in Lingue e Letterature StraniereProf. in Materie Letterarie GenovaTel. 010/54.51.677Cell. 348/32.25.941www.omeopatiaonline.comIl fiore d Bach “Crab Apple” è vistocome un rimedio di depurazione epuò aiutare in moltissimi stati d’animo.Ne cito alcuni: complessi di inferioritàe di inadeguatezza, convinzionedi non essere belli ma colmi di difetti,ossessione di essere sporchi siaesteriormente che interiormente,disgusto per la sessualità. Favoriscel’eliminazione di muco, tossine, impurità,eventuali danni da uso improprioed eccessivo di farmaci. E’ anche undepurativo di disturbi dermici. La personacomplessata che si ravvisa inuno o più dei casi citati è o apparetimida. Sicuramente soffre spesso diuna sorta di senso di vergogna, diinadeguatezza. E’ frequente riscontrare,durante una visita medica, l’atteggiamentodi certi bambini che entranoin ambulatorio nascondendosi quantopiù possono, dietro alla madre o allapersona che cerca di trascinarli.Vengono etichettati come timidi. Gliadulti che faticano a trovare la loroidentità, la completa e convinta accettazionedi sé stessi, possono e perciòdovrebbero convincersi del fatto indiscutibileche ognuno di loro è unico eirripetibile e perciò degno di considerazione,di amore, di assoluto rispetto,qualunque sia il loro aspetto fisico.Questo concetto che purtropponon è ancora dato per scontato, vienesottolineato per coloro che stannopercorrendo la via verso la realizzazionedi se stessi. Tutto si può imparare.La vita va vissuta come una scuola.Crab Apple può aiutare. Tornandoall’aspetto fisico, constatiamo, obiettivamente,che siamo condizionatidalla pubblicità e dalla moda delmomento tanto è vero che, a confermadi ciò, desidero ricordare chequalche decennio fa, la donna eraconsiderata bella se aveva il senominuto. Presentemente, invece, daiteleschermi televisivi dai quali ci giungonomodelli imperanti, si “affacciano”forme prorompenti. La ruga cheoggi cerchiamo di cancellare, potrebbeessere, fra vent’anni, segno di personalità,di moda e perciò di “bellezza”.La persona che si ama non è inalcun modo turbata dal proprio corpoanche se questo è “diverso” da quellidecretati “belli”. Crab Apple puòessere assunto in misura di duegocce quattro volte al giorno, diluitoin 30 cc di acqua non gassata e nondistillata unita a un conservante.Insieme a Crab Apple prescrivo soventealtre essenze floreali che a secondadel racconto del paziente e con ilsuo consenso, ritengo utile. Non trascuro,se necessario, di aggiungere ilfarmaco omeopatico o allopatico cheaiuti l’organismo sia fisicamente chesul piano dell’umore, soprattuttoquando l’individuo prova un disagio,un senso, appunto, di inadeguatezza.Non dimentichiamo mai che mente ecorpo sono collegati, vasi comunicanticurabili adeguatamente soltanto seconsiderati nella loro completezza, olisticamentenel loro insieme.


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