L'INFERMIERE: VITTIMA O SOPRAVVISSUTO - Counselling-care.it

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CAPITOLO 3 - BACKGROUNDL’infermiere come professionista è stato indubbiamente preparato, più all’ azione che allariflessione 4 . Intorno agli anni Novanta , anni della svolta, grazie ad una serie diprovvedimenti normativi, viene sancita l’autonomia e la responsabilità dell’infermiere 5 .Questi traguardi hanno dato visibilità alla figura infermieristica. La volontà è stata quella didefinire la base cognitiva, intesa come l’insieme di conoscenze scientifiche, abilitàtecniche e metodologie razionali che allontanassero questa figura da una connotazione di“mestiere” , avvicinandola invece a quella di professionista della salute. L’introduzionedell’ Evidence Based Nursing come processo di autoapprendimento ha consentito ildiffondersi di una conoscenza basata sulla ricerca.”L’utilizzo della ricerca può essereconsiderato come l’attuazione sistemica nel campo dell’ assistenza di un’ innovazione,scientificamente fondata e basata sulla ricerca, accompagnata da un processo divalutazione dei risultati conseguito a seguito del cambiamento” ( Buckwalter 1992).Laricerca può favorire la conoscenza di fenomeni importanti, tra questi, la vita emotivadell’infermiere. E’ con l’apparire del termine “burn-out”,che viene configurata unacondizione di stress lavorativo riscontrabile con maggior frequenza tra i soggetti impegnatiin attività assistenziali: si tratta quindi di una patologia professionale particolarmenterilevante per l’ area socio-sanitaria 6 . In un lavoro di cura, fondato sulla relazione tra lepersone e destinato a una persona per il suo benessere complessivo, è forte più che mai,l’esigenza della cura di sé. Fare ciò che serve all’altro per il suo benessere , comemovimento che serve anche a sé. 7Oggi il lavoro di cura è un doppio movimento: infatti un buon rapporto con la propria vita,con se stessi, pur nella fatica e nella sofferenza della ricerca, è condizione senza la qualenon si dà luogo a sopravvivenza umana e professionale dinanzi al dolore estremo. 8 Chisvolge un lavoro di cura affronta la necessità di continuare “a sentire”, nel senso che èimpossibile svolgere un lavoro con un alto contenuto di cura senza essere coinvolti sul4 Professioni Infermieristiche: Aspetti Psico-sociali del Burn-out; 20055 D.ssa Angela Morsiani: Laurea in Scienze Infermieristiche Università di Modena e Reggio E.: C’èdifferenza tra badante e un infermiere; 2001 : p.236 S.Tabolli, A.Ionni, C.Renzi,C.Di Pietro, P. Puddu: Soddisfazione lavorativa,Burn-out e stress delpersonale infermieristico: indagine su due ospedali di Roma; Suppl.Psicologia; 2006: p.49-527 G. Colombo, E. Cocever, L. Bianchi: Il Lavoro di Cura: come si impara, come si insegna; Carocci eFaber: 20018 G. Colombo, E. Cocever, L’ Bianchi:Il Lavoro di Cura: come si impara, come si insegna; Carocci eFaber: Demetrio 2001 p. 20-21VIII

piano emotivo. Ciò che ingombra non è il sentire emotivo; ingombra il fatto che l’emotivitàsia invasiva verso di sé. Siamo coinvolti in un lavoro emozionale ma si è ancora un po’analfabeti rispetto al linguaggio delle emozioni. E’ una delle più forti ragioni per cui èormai chiaro che le persone che curano non vanno lasciate sole.IX

CAPITOLO 3 - BACKGROUNDL’infermiere come professionista è stato indubbiamente preparato, più all’ azione che allariflessione 4 . Intorno agli anni Novanta , anni della svolta, grazie ad una serie diprovvedimenti normativi, viene sanc<strong>it</strong>a l’autonomia e la responsabil<strong>it</strong>à dell’infermiere 5 .Questi traguardi hanno dato visibil<strong>it</strong>à alla figura infermieristica. La volontà è stata quella didefinire la base cogn<strong>it</strong>iva, intesa come l’insieme di conoscenze scientifiche, abil<strong>it</strong>àtecniche e metodologie razionali che allontanassero questa figura da una connotazione di“mestiere” , avvicinandola invece a quella di professionista della salute. L’introduzionedell’ Evidence Based Nursing come processo di autoapprendimento ha consent<strong>it</strong>o ildiffondersi di una conoscenza basata sulla ricerca.”L’utilizzo della ricerca può essereconsiderato come l’attuazione sistemica nel campo dell’ assistenza di un’ innovazione,scientificamente fondata e basata sulla ricerca, accompagnata da un processo divalutazione dei risultati consegu<strong>it</strong>o a segu<strong>it</strong>o del cambiamento” ( Buckwalter 1992).Laricerca può favorire la conoscenza di fenomeni importanti, tra questi, la v<strong>it</strong>a emotivadell’infermiere. E’ con l’apparire del termine “burn-out”,che viene configurata unacondizione di stress lavorativo riscontrabile con maggior frequenza tra i soggetti impegnatiin attiv<strong>it</strong>à assistenziali: si tratta quindi di una patologia professionale particolarmenterilevante per l’ area socio-san<strong>it</strong>aria 6 . In un lavoro di cura, fondato sulla relazione tra lepersone e destinato a una persona per il suo benessere complessivo, è forte più che mai,l’esigenza della cura di sé. Fare ciò che serve all’altro per il suo benessere , comemovimento che serve anche a sé. 7Oggi il lavoro di cura è un doppio movimento: infatti un buon rapporto con la propria v<strong>it</strong>a,con se stessi, pur nella fatica e nella sofferenza della ricerca, è condizione senza la qualenon si dà luogo a sopravvivenza umana e professionale dinanzi al dolore estremo. 8 Chisvolge un lavoro di cura affronta la necess<strong>it</strong>à di continuare “a sentire”, nel senso che èimpossibile svolgere un lavoro con un alto contenuto di cura senza essere coinvolti sul4 Professioni Infermieristiche: Aspetti Psico-sociali del Burn-out; 20055 D.ssa Angela Morsiani: Laurea in Scienze Infermieristiche Univers<strong>it</strong>à di Modena e Reggio E.: C’èdifferenza tra badante e un infermiere; 2001 : p.236 S.Tabolli, A.Ionni, C.Renzi,C.Di Pietro, P. Puddu: Soddisfazione lavorativa,Burn-out e stress delpersonale infermieristico: indagine su due ospedali di Roma; Suppl.Psicologia; 2006: p.49-527 G. Colombo, E. Cocever, L. Bianchi: Il Lavoro di Cura: come si impara, come si insegna; Carocci eFaber: 20018 G. Colombo, E. Cocever, L’ Bianchi:Il Lavoro di Cura: come si impara, come si insegna; Carocci eFaber: Demetrio 2001 p. 20-21VIII

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