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L'INFERMIERE: VITTIMA O SOPRAVVISSUTO - Counselling-care.it

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l’apprendimento emozionale di nuove capac<strong>it</strong>à, perché la comprensione del partecipantedipende sia dalla capac<strong>it</strong>à conscia d’ascolto, sia dalla recettiv<strong>it</strong>à inconscia dell’animatore. Ipartecipanti sono messi in contatto con esperienze psicologiche ancora informi, pocostrutturate ma intense. Colui che espone il caso clinico, esprime anche il proprio vissutoemozionale, durante la riunione di gruppo trasmette una molteplic<strong>it</strong>à di segnali e dicomunicazioni, anche non verbali, talvolta contradd<strong>it</strong>ori e apparentemente privi disignificato. Questi segnali diventano comprensibili soltanto attraverso la risonanzaemozionale che producono ai partecipanti del gruppo. Questo fenomeno di risonanza èbasato sui processi psichici dell’identificazione proiettiva e della personificazione delleemozioni, molto presenti nel Gruppo Balint. E’ stato ipotizzato che l’uomo è naturalmentee spontaneamente ricettivo alla risonanza emotiva; nella personificazione enell’identificazione proiettiva riconosciamo alcuni processi psichici primordiali, basecomune dell’empatia e dell’intuizione del vissuto altrui. Il Gruppo Balint diventa occasioneper ricevere consigli e indicazioni, si hanno inoltre a disposizione diversi vertici diosservazione. L’ascolto si diversifica e si arricchisce: diviene anche ascolto di sé e delleproprie reazioni emotive di fronte alla sofferenza. All’ interno del gruppo si portano allaluce emozioni ove ciascun individuo può aiutare l’altro a riconoscerle, a esprimerle, acontenerle e a trasformarle. Oltre ad esplic<strong>it</strong>arsi la risonanza come fenomeno, è presenteanche il rispecchiamento, attraverso il quale, aspetti si sé spesso inconsapevoli vengonocolti nell’altro. Quando l’incontro rivela anche nostre qual<strong>it</strong>à di sol<strong>it</strong>o va tutto bene,quando riflette qualcosa di noi che non ci piace è più facile che si tenti, con modal<strong>it</strong>à d<strong>it</strong>ipo proiettivo, di disconoscerla e di collocarla solo nell’altro. 117 Il Gruppo Balint non èsolo il mezzo supportivo che si è rivelato di util<strong>it</strong>à per chi lavora nelle helping-professionma presenta vantaggi che presentano costi e tempi lim<strong>it</strong>ati, visto il grande impegno di orelavorative degli operatori. Una peculiar<strong>it</strong>à non trascurabile è che il sostegno proveniente daun gruppo di lavoro, viene r<strong>it</strong>enuto, da chi lo sperimenta, molto ricco di stimoli permigliorare il proprio rapporto con se stessi e migliora anche la capac<strong>it</strong>à d’interazione conl’utente.117 N.Rossi: “Psicologia clinica per le professioni san<strong>it</strong>arie”, 2004, p. 266-267.LXVII

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