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L'INFERMIERE: VITTIMA O SOPRAVVISSUTO - Counselling-care.it

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semplic<strong>it</strong>à, in quanto è sufficiente anche un solo incontro, il counseling si presta moltobene, per essere usato come strumento di aiuto all’interno dei servizi san<strong>it</strong>ari. E’ privo diquelle connotazioni psicoanal<strong>it</strong>iche che spaventano, allontanano e creano non pocheresistenze spesso associate alla precarietà della psiche.4.3.6. STRATEGIE DI COPINGIl processo di coping è principalmente coinvolto nel processo di adattamento a s<strong>it</strong>uazionistressanti. Secondo Lazarus è “avere la meglio sugli eventi” e cioè in inglese , quello cheviene defin<strong>it</strong>o come coping: “ l’ insieme dei tentativi per riuscire a controllare gli eventir<strong>it</strong>enuti pericolosi o superiori alle mie risorse”. Siamo noi quindi a dare color<strong>it</strong>ura alles<strong>it</strong>uazioni stressanti, “ non è tanto importante quello che ci accade, quanto il modo in cuinoi lo interpretiamo” (Selye). Diventa rilevante la nostra capac<strong>it</strong>à di valutare un evento“l’operazione mentale che ci fa dare all’evento un significato soggettivo, personale; è lamia sensazione che sia in pericolo qualcosa d’importante, ed è anche il calcolo delle mierisorse per affrontare e diminuire il pericolo” (R. S. Lazarus). Si è portati perciò achiedersi se sia a rischio il nostro benessere personale, la nostra emotiv<strong>it</strong>à, pertanto siamoistintivamente guidati a proteggerci da queste minacce attuando in modo personale alcunestrategie di coping. Pertanto il concetto di coping, entra in gioco quando una s<strong>it</strong>uazioneviene percep<strong>it</strong>a come stressante allo scopo di attivare la persona a cer<strong>care</strong> di fare qualcosaper dominare l’evento e per controllare le proprie emozioni. Ma quando l’individuo vieneposto di fronte ad un evento stressante non è solo, ma è inser<strong>it</strong>o nel contesto in cui vive.Quindi si pone l’attenzione su una visione olistica dei problemi e degli eventi stressanti,mostrando come questi siano inser<strong>it</strong>i e radicati nel contesto sociale. Questa posizione ciriporta al modello sociocontestuale di Berg (1998), che studia il processo attraverso cui gliindividui in connessione con gli altri affrontano gli eventi della v<strong>it</strong>a, cost<strong>it</strong>uendo un’un<strong>it</strong>àsociale che va oltre alle proprietà dei singoli individui. Alla luce di queste considerazioni ilcoping può essere pensato come un costrutto multidimensionale e un processo checoinvolge più livelli: emotivo, comportamentale, valutativo e sociale. Infatti, oltreLX

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