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L'INFERMIERE: VITTIMA O SOPRAVVISSUTO - Counselling-care.it

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In quest’ottica il trauma, rappresenta una sfida che mobil<strong>it</strong>à le proprie risorse interne, oltreche quelle socioculturali dell’ambiente circostante: non ci si può esimere dall’accettare talesfida, perché la v<strong>it</strong>toria rappresenta il raggiungimento di un equilibrio nuovo e superiore,rispetto a quello da cui si era part<strong>it</strong>i.4.3.2. INTELLIGENZA EMOTIVADEFINIZIONE DEL TERMINE INTELLIGENZASpearman (1971) r<strong>it</strong>iene che esista un’intelligenza generale, che comprende varieprestazioni di pensiero, ragionamento, abil<strong>it</strong>à verbali e numeriche, e una serie più o menonumerosa di fattori specifici, legati all’esecuzione di comp<strong>it</strong>i particolari (come ad esempiol’abil<strong>it</strong>à ortografica). Una delle definizioni più esaurienti d’intelligenza ci è data da Piaget(1947-1970), secondo il quale una delle funzioni chiave dell’intelligenza è generare laprevisione, cioè produrre l’anticipazione del cambiamento e quindi l’azione costruttiva perrealizzarlo o annullarlo. L’intelligenza è comunque il risultato di abil<strong>it</strong>à strettamentecogn<strong>it</strong>ive, quali capac<strong>it</strong>à logiche, di ragionamento, memoria, combinate a tratti dipersonal<strong>it</strong>à e altri aspetti non intellettivi quali la concentrazione, la perseveranza, l’ansia,l’entusiasmo, il controllo degli impulsi e la consapevolezza dei fini che influiscono sulleprestazioni; tali tratti sono in gran parte indipendenti da qualsiasi abil<strong>it</strong>à intellettivaspecifica. Per questa ragione essi sono più propriamente indicati come fattori nonintellettivi dell’intelligenza. E’ così possibile parlare di: intelligenza verbale, intelligenzasociale e intelligenza emotiva, con la quale ci si riferisce al riconoscimento delle emozionialtrui e al controllo delle proprie. 8282 N. Rossi: “Psicologia clinica per le professioni san<strong>it</strong>arie” , 2004, p. 78-79.XLVII

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