esperisce il sentimento della lass<strong>it</strong>udine quando ci si sente stanchi di sopportare il peso nondi un solo aspetto della v<strong>it</strong>a, ma della v<strong>it</strong>a intera. 66 E’ quindi di primaria importanzacoltivare il desiderio di esistere, di esserci nella propria qual<strong>it</strong>à unica e singolare. Impararead avere cura di sé è imparare la passione per la ricerca di quell’ “arte del vivere” che èessenziale per trovare per la propria esistenza la migliore forma possibile. Diventa perciòindispensabile coltivare la passione per la cura del sé ossia costruire quegli strumenticogn<strong>it</strong>ivi ed emotivi necessari a tracciare con autonomia e con passione il camminodell’esistenza. Avere cura di sé significa assumersi il comp<strong>it</strong>o di dare forma alla propriaesistenza, scartando le occupazioni che farebbero scivolare il tempo della v<strong>it</strong>anell’insensatezza. 67 E’ importante imparare a conoscere se stessi, perché “ senza sapere chisiamo non potremmo conoscere l’arte che ci rende migliori (…) La saggezza consiste nelconoscere sé stessi(…) e conoscere sé stessi significa conoscere la propria anima” (Platone, Alcibiade primo, 127e). Diventa pertanto di grande importanza e rappresenta unanecess<strong>it</strong>à umana fondamentale lo sviluppo di una buona autostima. L’ autostima èl’immagine che ognuno ha di sé, che si costruisce sin dall’infanzia che è la risultante divari fattori. Rappresenta dunque una valutazione del concetto di sé, una reazione emotivache le persone sperimentano quando osservano e valutano se stesse, collegata alle credenzepersonali circa le abil<strong>it</strong>à, le capac<strong>it</strong>à, i rapporti sociali, e i risultati futuri. Essa comprendedunque un aspetto cogn<strong>it</strong>ivo ( le opinioni che ognuno ha di sé), un aspetto emotivo ( cosa lapersona prova nei propri confronti), e un aspetto comportamentale ( come la persona sicomporta nei suoi riguardi) 68 . Essa è un processo, un modo di relazionarsi con la realtà erappresenta anche un filtro attraverso il quale la si interpreta. L’autostima ha notevoliripercussioni su molti amb<strong>it</strong>i della v<strong>it</strong>a, su come ci si presenta e si interagisce, sulla scelta esulla realizzazione degli obbiettivi, sulle reazioni agli eventi pos<strong>it</strong>ivi o negativi. Essa èdunque di fondamentale importanza per la salute psicologica ed è strettamente connessaad altri concetti quali l’autoefficacia, l’assertiv<strong>it</strong>à, il senso di colpa. Molti fattori sonoimplicati nel processo di formazione dell’autostima, fattori interni che riguardano glischemi cogn<strong>it</strong>ivi della persona, la sua visione della realtà e di se stessa, e fattori esternidovuti all’ambiente che ci circonda e dai contatti con le altre persone. L’autostima èdunque un concetto dinamico, continua a modificarsi nel tempo, ad alimentarsi attraverso66 E.Lèvinas : “ Dall’ esistenza all’esistente”, trad. <strong>it</strong>., Marietti, Genova , 1997. p.19.67 L.Mortari: “La pratica dell’aver cura”, 2006, p. 11-13.68 M. Strocchi: “Autostima- Se non ami te stesso, chi ti amerà?”, 2003.XL
le esperienze di v<strong>it</strong>a, i feedback ricevuti e il modo in cui tutto viene vissuto e percep<strong>it</strong>o.L’individuo infatti sviluppa un’idea di sé sulla base di come viene trattato o giudicato daglialtri che fanno da “specchio”: l’immagine che rimandano, diventa pian piano ciò chel’individuo pensa di se stesso. 69 Altra definizione dell’autostima è quella portata dal James,autostima vista come il rapporto tra il Sé Percep<strong>it</strong>o di una persona e il suo Sé Ideale : il SéPercep<strong>it</strong>o equivale al concetto di sé, alla conoscenza di quelle abil<strong>it</strong>à, caratteristiche equal<strong>it</strong>à che sono presenti o assenti; mentre il Sé Ideale è l’immagine della persona che sivorrebbe essere. Secondo James una persona sperimenterà una bassa autostima se il SéPercep<strong>it</strong>o non riesce a raggiungere il livello del Sé ideale. L’ampiezza della discrepanza tracome ci si vede e come si vorrebbe essere è infatti un segno importante del grado in cui si èsoddisfatti di se stessi. Purtroppo la diffusa culturadi “analfabetismo affettivo”contribuisce a rendere gli operatori della salute meno consapevoli dei propri bisogni,incapaci di esplic<strong>it</strong>arli, di tradurli in richiesta e quindi anche di raggiungere quellaconsapevolezza necessaria per progettare se stessi. Per produrre il recupero diprogettual<strong>it</strong>à, a partire da una condizione svantaggiosa, occorre sostenere l’infermiere ariconoscere il proprio valore, potenziando la sua capac<strong>it</strong>à di autostima.L’ essenza dell’autostima quindi è fidarsi della propria mente e sapere di mer<strong>it</strong>are lafelic<strong>it</strong>à. Se ci fidiamo della nostra mente e del nostro giudizio, è più probabile cheoperiamo come un essere pensante. Eserc<strong>it</strong>ando le nostre capac<strong>it</strong>à di pensare, mettiamo lagiusta consapevolezza in quello che facciamo e la nostra v<strong>it</strong>a funziona meglio. Tutto ciòrafforza la fiducia nella nostra mente, se tale fiducia venisse meno ci renderebbe piùpassivi, meno consapevoli e perciò meno perseveranti di fronte alle difficoltà. Il lavorodella stima di sé non sta solo nel fatto che ci permette di sentirci meglio, ma che cipermette di vivere meglio, di reagire alle sfide e alle opportun<strong>it</strong>à in modo più appropriato edi sfruttare a pieno le nostre risorse. Il livello di autostima ha profonde conseguenze suogni aspetto della nostra v<strong>it</strong>a: ad esempio sul modo di operare nel lavoro, di rapportarcicon i colleghi e con i pazienti. Una “sana” stima di sé porta alla razional<strong>it</strong>à, al realismo,all’intu<strong>it</strong>o, alla creativ<strong>it</strong>à, all’indipendenza, alla flessibil<strong>it</strong>à, alla capac<strong>it</strong>à di gestire icambiamenti, al desiderio di ammettere e correggere gli errori, alla benevolenza e allacooperazione. 70 Date tali premesse si evince come sia importante, ai fini di una buonaautostima, sviluppare altre caratteristiche quali l’assertiv<strong>it</strong>à e l’autoefficacia percep<strong>it</strong>a, una69 D.Francescano, E.Giusti: “Empowerment e Clinica” Edizioni Kappa, 1999.70 N.Branden: “ I Sei Pilastri dell’Autostima" 1994,p.21XLI
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