13.07.2015 Views

L'INFERMIERE: VITTIMA O SOPRAVVISSUTO - Counselling-care.it

L'INFERMIERE: VITTIMA O SOPRAVVISSUTO - Counselling-care.it

L'INFERMIERE: VITTIMA O SOPRAVVISSUTO - Counselling-care.it

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

CAPITOLO 4. L’INFERMIERE: “ <strong>VITTIMA</strong> O <strong>SOPRAVVISSUTO</strong>”UN NO AL BURN-OUT DEI SENTIMENTI.L’ infermiere all’ interno del suo ruolo, come già abbiamo detto, è sottoposto ad un caricoemotivo gravoso e affaticante. Il lavoro di cura o specificamente la relazione d’aiutorichiedono un enorme dispendio d’energie emotive e risorse personali. Se viene meno lanostra capac<strong>it</strong>à d’elaborazione e se i sentimenti, piuttosto che la razional<strong>it</strong>à, prendono ilsopravvento, ecco che siamo di fronte, a quello che viene defin<strong>it</strong>o un infermiere “v<strong>it</strong>tima”.Il coinvolgimento emotivo eccessivo può diventare una trappola invece che una risorsa, semal gest<strong>it</strong>o, può travolgerci sino all’inev<strong>it</strong>abile insorgenza del burn-out. Le “nobili”motivazioni, che inizialmente ci hanno portato a scegliere un lavoro di cura, vengono menoe la demotivazione, un<strong>it</strong>a allo scoraggiamento che le accompagna, prendono il posto dellebuone intenzioni. Dobbiamo riuscire con la formazione a vincere ed eliminare la possibil<strong>it</strong>àche queste s<strong>it</strong>uazioni possano insorgere. Certo è la formazione l’unico mezzo che ci èdisponibile, un<strong>it</strong>o alla volontà della consapevolezza. Bisogna impegnarsi affinché questoaccada. La formazione è conoscenza e la conoscenza porta alla cresc<strong>it</strong>a dell’individuocome ent<strong>it</strong>à. L’individuo si riconosce e anche l’infermiere nel suo ruolo impara che è unafigura rilevante all’interno dell’organizzazione san<strong>it</strong>aria. E’ per questo che ha il dir<strong>it</strong>to diessere formato, il dovere di informarsi e di crescere, di diventare appunto “sopravvissuto”,libero di provare emozioni e sentimenti che non lo coinvolgano negativamente, ma che loaiutino ad essere migliore per sè stesso come professionista della cura, ma anche per gliutenti che affronta quotidianamente.XVII

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!