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In buone acque Report 2010 sulla qualità dell ... - Il Gruppo Hera

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<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabile


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileL’accessoall’acqua potabile èstato riconosciutodall’ONU undiritto universale<strong>dell</strong>’uomoe agli impianti igienici di base come un diritto universale<strong>dell</strong>’uomo. La risoluzione, approvata con 122voti favorevoli e 41 astensioni, raccomanda agli Statidi attuare iniziative per assicurare a tutti i cittadiniacqua potabile di <strong>qualità</strong> e accessibile.Nei paesi più sviluppati, invece, la disponibilità dei servizi idrici è migliore.<strong>Il</strong> rapporto Eurostat sull’ambiente mostra che la disponibilità di acquanei paesi europei è a un buon livello. La maggioranza <strong>dell</strong>a popolazioneeuropea è collegata a reti di <strong>acque</strong>dotto con proporzioni vicine al 100%in molti paesi e l’utilizzo <strong>dell</strong>a risorsa idrica appare sostenibile nel lungoperiodo in gran parte dei paesi europei. Rimane invece di forte attualitàla necessità di rendere operativiimpianti di depurazionein grado di restituire all’ambientele <strong>acque</strong> reflue. Daquesto punto di vista il nostropaese ha ancora bisogno dinotevoli investimenti. Secondoil Rapporto Blue Book 2009di Utilitatis, nel 2007 il 70%degli italiani era servito daun impianto di depurazione(questa percentuale sale al93% nei territori serviti da<strong>Hera</strong>).<strong>Il</strong> dibattito acceso, e a volte forseeccessivamente ideologico,che avvolge il tema <strong>dell</strong>’acquafa però capire quanto questarisorsa così semplice e allostesso tempo così preziosasia considerata importantedalle persone. L’acqua vieneconsiderata come un beneindispensabile, un diritto alSecondo l’OMS, ancora oggi nel mondoun miliardo di persone non ha accessoall’acqua potabile


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileI dati dei monitoraggi effettuati da <strong>Hera</strong> e dagli organi di controllo perdescrivere la <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> (cap. “I controlli per essere... in <strong>buone</strong><strong>acque</strong>” e “L’acqua di rubinetto è buona e garantita: i dati <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong>”).Le iniziative di <strong>Hera</strong> per illustrare l’impegno sia dal punto di vista <strong>dell</strong>aricerca sia <strong>dell</strong>a comunicazione e relazione con il territorio (cap. “L’impegnodi <strong>Hera</strong> oltre la <strong>qualità</strong>”).L’accessibilità di dati e informazioni talvolta complesse a un ampio pubblicoè perseguita attraverso:l’utilizzo di un linguaggio non tecnico supportato da un’appendice “Iparametri oggetto di rendicontazione in questo report” e da un glossarioche mirano ad aumentare la comprensione di alcuni termini tecnici;la selezione di un set di indicatori in grado di descrivere la <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>e<strong>acque</strong> evitando di “far affogare” il lettore in un mare di dati.Circa i contenuti del report si precisa che:la competenza di <strong>Hera</strong> in materia di distribuzione <strong>dell</strong>’acqua termina alcontatore (come previsto dall’art. 5 del D.Lgs. n. 31/2001); pertanto,i dati forniti non possono considerare eventuali modifiche ai parametriqualitativi che dovessero essere determinate dalle caratteristiche <strong>dell</strong>arete interna all’abitazione dei clienti;i dati riportati nel report descrivono la <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabile rapportatiai limiti di legge e rilevati dal 1° gennaio al 31 dicembre <strong>2010</strong>nell’ambito del territorio <strong>dell</strong>’Emilia Romagna 2 gestito da <strong>Hera</strong> attraversole sette strutture operative territoriali di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena,Imola-Faenza, Modena, Ravenna e Rimini;il capitolo “Alla fonte di tutto: il governo <strong>dell</strong>’acqua” e il paragrafo “L’attivitàdi controllo <strong>dell</strong>e Aziende Usl” sono stati redatti con il contributodel Servizio Veterinario e Igiene degli Alimenti <strong>dell</strong>a Direzione Sanità ePolitiche Sociali <strong>dell</strong>’Assessorato Politiche per la Salute <strong>dell</strong>a RegioneEmilia-Romagna.2Oltre al territorio gestito in Emilia Romagna <strong>Hera</strong> gestiscel’acqua potabile in tre comuni <strong>dell</strong>a provincia diFirenze e in cinque comuni <strong>dell</strong>a provincia di Pesaro-Urbino.10


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileControlloLa funzione di monitoraggio ambientale e di controllo <strong>dell</strong>’acqua vieneesercitata, a livello locale, da una pluralità di soggetti, con specifiche competenze:le Aziende Usl, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente(Arpa), l’Autorità Regionale per la Vigilanza dei Servizi Idrici e di Gestionedei Rifiuti Urbani e l’Autorità di Ambito.A livello nazionale, la legge n.106/2011 prevede all’articolo 10 l’istituzione<strong>dell</strong>’Agenzia nazionale <strong>sulla</strong> vigilanza sulle risorse idriche, soggetto giuridicamentedistinto e funzionalmente indipendente dal Governo. All’Agenziasono trasferite le funzioni <strong>dell</strong>aCommissione nazionale per lavigilanza sulle risorse idrichee ha proprie funzioni di regolazionee sanzione. Le funzioni<strong>dell</strong>’Agenzia si concentrano<strong>sulla</strong> definizione dei livelliminimi di <strong>qualità</strong> del servizioidrico, <strong>sulla</strong> definizione <strong>dell</strong>ecomponenti di costo e del metodoper la determinazione <strong>dell</strong>atariffa e sull’approvazione<strong>dell</strong>e tariffe predisposte dalleautorità competenti. Dall’entratain vigore <strong>dell</strong>a legge diconversione del decreto èsoppressa la CommissioneCampioni di acqua nel laboratorio <strong>Hera</strong> di Sassonazionale per la vigilanza sulleMarconi (Bologna) dove nel <strong>2010</strong> sono state effettuatecirca 400.000 analisi sulle <strong>acque</strong> potabilipubblicazione di questo reportrisorse idriche. Alla data disi è in attesa <strong>dell</strong>a nomina deicomponenti <strong>dell</strong>’Agenzia.Le Aziende Usl, alle quali spetta la tutela <strong>dell</strong>a salute pubblica, esercitanoil controllo ufficiale e la vigilanza sulle <strong>acque</strong> destinate al consumo umanoper le quali i Sindaci possono emettere, in <strong>qualità</strong> di Autorità Sanitarie locali,eventuali ordinanze di non potabilità. I Dipartimenti di Sanità Pubblica sonole strutture <strong>dell</strong>e Aziende Usl incaricate di verificare che l’acqua mantenga14


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileLa Carta del ServizioNella gestione del Servizio Idrico <strong>In</strong>tegratola tutela <strong>dell</strong>a <strong>qualità</strong> è affidataalle Autorità di Ambito con criteri eparametri da diffondere ai cittadiniattraverso uno specifico documentodenominato “Carta del Servizio”. LaLegge <strong>dell</strong>a Regione Emilia-Romagna n.25/1999 affidava alle Agenzie di ATO laresponsabilità di deliberare “schemi diriferimento” <strong>dell</strong>e Carte del Servizio eal gestore di redigere le Carte stesse.Dal 2011 risultano applicate le Cartedel servizio idrico per tutte le Autoritàdi Ambito.Come previsto dalla Legge Regionalen. 10/2008, l’Autorità Regionale per laVigilanza dei Servizi Idrici e di Gestionedei Rifiuti Urbani ha predisposto unabozza di Carta dei Servizi unica pertutto il territorio regionale.Relativamente alla <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acquapotabile, l’attuale bozza <strong>dell</strong>a nuovaCarta dei Servizi prevede, in continuitàcon la precedente, l’obbligo per il gestoredi fornire informazioni, con cadenza almenosemestrale, sui seguenti parametri:pH, durezza totale, residuo secco a 180°C, ammonio, nitrati, nitriti, cloruri efluoruro. Tali dati sono disponibili, persingolo Comune e in confronto con i limitifissati dalla normativa, sul sito internetdel <strong>Gruppo</strong> dal mese di marzo 2008.le necessarie caratteristiche di potabilità. A tal fine controllano l’acqua, <strong>sulla</strong>base di piani che tengono conto degli indirizzi regionali, individuando i puntirappresentativi <strong>dell</strong>a <strong>qualità</strong> degli impianti stessi. <strong>In</strong> tali punti i Dipartimentidi Sanità Pubblica prelevano l’acqua che sarà poi analizzata dai laboratori<strong>dell</strong>’Arpa. Effettuano inoltre ispezioni degli impianti degli <strong>acque</strong>dotti per conoscernele condizioni strutturali e funzionali e individuare eventuali criticità.L’Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente (Arpa) effettua il monitoraggio<strong>sulla</strong> risorsa idrica naturale presente sul territorio attraverso il rilevamento,la validazione e la trasmissione dei dati sullo stato di <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> alsistema informativo ambientale regionale e nazionale. L’Arpa provvede allastesura di report tematici finalizzati a costituire la base per eventuali politichedi risanamento <strong>dell</strong>a risorsa. Gestisce il monitoraggio <strong>dell</strong>a matrice acqua inrelazione alle <strong>acque</strong> interne superficiali e sotterranee, alle <strong>acque</strong> di transizionee marino costiere, nonché il monitoraggio <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> destinate alla potabilizzazionein collaborazione con le Aziende Usl. <strong>In</strong>oltre fornisce il supporto tecnicoper l’analisi <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> potabili distribuite alla popolazione.15


Dal ciclo idrico al servizio idrico,passando per la gestione integrata<strong>Il</strong> servizio idrico integrato rende l’acqua disponibile innatura fruibile all’uso e consumo umano e la restituiscedepurata all’ambiente. <strong>Hera</strong> è presente nella gestione delservizio idrico in 226 comuni per un bacino di utenzadi oltre 3 milioni di abitanti.<strong>Il</strong> concetto di servizio idrico attiene alla cultura in quanto riferito all’attività<strong>dell</strong>’uomo finalizzata a soddisfare i bisogni idrici nelle strutture sociali.Diverso è il ciclo idrico, o ciclo idrologico, che invece attiene alla naturae descrive il trasferimento <strong>dell</strong>e masse idriche (nelle diverse forme diaggregazione) fra atmosfera, suolo e sottosuolo.L’attività svolta dal <strong>Gruppo</strong> <strong>Hera</strong> riguarda dunque il servizio idrico e, in particolarela gestione integrata di tutte le fasi necessarie a rendere l’acquafruibile e disponibile all’uso e consumo civile e industriale: dal prelievo allapotabilizzazione fino alla distribuzione agli utenti, dalla gestione dei sistemifognari alla depurazione fino alla restituzione <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> all’ambiente.i numeri del servizio idrico heraComuni servitiCittadini servitiVolumi vendutiImpianti di potabilizzazioneRete <strong>acque</strong>dottisticaRete fognariaImpianti di depurazione2263,1 milioni251 milioni di m 332631.203 kmca. 15.000 km83417


Impianto di Val di Setta (Bologna), uno dei 326 potabilizzatori gestiti da <strong>Hera</strong>La carta d’identitàdel servizio <strong>acque</strong>dottistico di <strong>Hera</strong>La gestione <strong>dell</strong>’insieme degli impianti di captazione, potabilizzazione edistribuzione <strong>dell</strong>’acqua sino al cliente finale (punti 1, 2 e 3 <strong>dell</strong>a figura “<strong>Il</strong>servizio idrico integrato di <strong>Hera</strong>”) costituisce il cosiddetto servizio <strong>acque</strong>dottistico.Nell’ambito del servizio <strong>acque</strong>dottistico civile, cioè dedicato alle<strong>acque</strong> destinate al consumo umano, <strong>Hera</strong> ha gestito nel <strong>2010</strong>:1.415 punti di captazione,326 impianti di potabilizzazione (esclusi i punti di disinfezione integrativain rete)31.203 chilometri di rete di distribuzione.<strong>Il</strong> 53,2% <strong>dell</strong>a rete di distribuzione è in materiale plastico, il 21,0% incemento-amianto, il 17,3% in acciaio, il 6,5% in ghisa e la parte restantein altri materiali.I dati riportati nei seguenti paragrafi sono relativi alla gestione <strong>acque</strong>dottisticaeffettuata dalle Strutture Operative Territoriali di <strong>Hera</strong> in 164 comuni<strong>dell</strong>’Emilia Romagna, cui si aggiungono, per ragioni storiche di contiguitàterritoriale, tre comuni <strong>dell</strong>e Marche e tre <strong>dell</strong>a Toscana.18


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileil servizio idrico integrato di hera1 CAPTAZIONE/PRELIEVOLe <strong>acque</strong> potabili, quelle per usoirriguo e uso industriale, vengonoprelevate dall’ambiente con operedi captazione diverse a seconda deltipo di fonte (sorgente, pozzo, ecc)6 RESTITUZIONEALL’AMBIENTEAl termine del ciclo le<strong>acque</strong> sono restituiteall’ambiente5 DEPURAZIONEGli impianti di depurazionemigliorano le caratteristiche<strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> reflue attraversoprocessi chimico-fisicie biologici, garantendoche il loro scarico non alterigli ecosistemi naturaliMONITORAGGIOE CONTROLLOAllo scopo diassicurare la <strong>qualità</strong><strong>dell</strong>’acqua erogatae di quella restituitaall’ambiente, tuttele fasi del ciclo sonosottoposte ad unaestesa e complessaattività di controlloeffettuata sia pressogli impianti, siamediante analisi dilaboratorio su campioniappositamenteprelevati2 POTABILIZZAZZAZIONEL’acqua raccolta viene sottopostaa trattamenti specifici perassicurare i requisiti di <strong>qualità</strong>stabiliti dalla legge, migliorandonele caratteristiche chimico-fisiche,biologiche e organolettiche4 FOGNATURALe <strong>acque</strong> reflue domestichee industriali vengono raccolteda un sistema di reti eimpianti che le convoglia agliimpianti di depurazione3 DISTRIBUZIONEL’acqua viene distribuitaattraverso un sistema di reti eimpianti in grado di garantire leportate e le pressioni necessarienelle diverse aree, nonché dipreservare le caratteristichequalitative <strong>dell</strong>’acqua19


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileQuant’è un metro cubo di acquaUn metro cubo (mc oppure m 3 ) d’acquacorrisponde a mille litri (L) d’acqua chepesano una tonnellata (1.000 kg). Considerandoche una vasca da bagno contienetra i 100 e i 160 litri di acqua, un metrocubo di acqua corrisponde a 6-10 bagninella vasca di casa. Considerando inveceche i consumi di una doccia si aggiranosui 15 litri al minuto, un metro cubo diacqua corrisponde a circa 22 docce.La captazione:da dove arriva l’acqua che beviamo<strong>Hera</strong> preleva l’acqua da diverse fonti di approvvigionamento: <strong>acque</strong> superficiali(torrenti, fiumi e laghi), falde prevalentemente di pianura e sorgenti dislocatesul territorio collinare e montano. Nel <strong>2010</strong> i prelievi da falda sono stati paria circa il 43% del totale, quelli da <strong>acque</strong> superficiali sono stati pari al 51%mentre il prelievo da sorgenti è stato di poco inferiore al 6%.Nel <strong>2010</strong> <strong>Hera</strong> ha immesso nelle reti di distribuzione <strong>dell</strong>’<strong>acque</strong>dotto civilecirca 298,8 milioni di metri cubi di acqua, facendo registrare una diminuzione<strong>dell</strong>’1,3% rispetto al valore del 2009. Questa diminuzione, sommata allariduzione <strong>dell</strong>o 0,5% rilevata nell’anno precedente, ha comportato una minoreimmissione di 5,4 milioni di metri cubi di acqua negli ultimi tre anni (-1,8%).Acqua immessa nell’<strong>acque</strong>dotto civile per fonte di approvvigionamento (migliaia di m 3 )2008 2009<strong>2010</strong>FaldaAcque superficialiSorgentiTotale143.767 146.412 128.651144.121 139.476 152.76616.311 16.936 17.380304.199 302.824 298.797Dal primo gennaio 2009 in Romagna quasi tutta l’acqua distribuita è acquistataall’ingrosso (circa il 93% nel <strong>2010</strong>) da Romagna Acque - Società <strong>dell</strong>eFonti (vedi approfondimento a pag. 34) che gestisce i principali impianti diproduzione idrica nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.20


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabile<strong>Hera</strong> bilancia Da questa data, infatti, è diventato operativo il passaggio<strong>dell</strong>a gestione di 165 punti di captazione diil più possibile ilmix <strong>dell</strong>e fonti di acqua da <strong>Hera</strong> a Romagna Acque-Società <strong>dell</strong>e Fontiapprovvigionamento, (si tratta in particolare di 22 sorgenti, 15 impianti diper ridurre i prelievi derivazione da <strong>acque</strong> superficiali e 128 pozzi).da falda<strong>Il</strong> mix di fonti utilizzato dipende dalle risorse idrichenaturali e dagli impianti presenti nei singoli territori,nonché dalla disponibilità idrica nei diversi mesi <strong>dell</strong>’anno. Le fonti superficialisono maggiormente soggette a variazioni quantitative nel tempo a causa<strong>dell</strong>a diversa disponibilità idrica.Nel <strong>2010</strong> si rileva un aumento del 10% rispetto al 2009 nell’utilizzo di<strong>acque</strong> superficiali dovuto alla maggiore disponibilità di acqua di superficiein particolare dall’invaso di Ridracoli e dalla Centrale Val di Setta; ciò hapermesso di ridurre l’utilizzo <strong>dell</strong>e falde sotterranee il cui apporto si è ridottodi circa 18 milioni di metri cubi, pari al -12%, rispetto al 2009. Nel territoriobolognese la realizzazione <strong>dell</strong>’adduttore Reno-Setta (opera che permette dialimentare la centrale <strong>acque</strong>dottistica Val di Setta sia con <strong>acque</strong> provenientidal torrente Setta sia con <strong>acque</strong> provenienti dal fiume Reno) ha portato adun netto calo <strong>dell</strong>’acqua prelevata da falda (circa 10 milioni di metri cubi inmeno rispetto al 2009) e un relativo aumento <strong>dell</strong>’uso di <strong>acque</strong> superficiali,contribuendo ulteriormente alla politica di contrasto <strong>dell</strong>a subsidenza.Acqua immessa in rete per fonte di approvvigionamento (<strong>2010</strong>)SOTBolognaSOTFerraraSOTForlì-CesenaSOTImola-FaenzaSOTModenaSOTRavennaSOTRiminiTotale100%80%60%40%20%Falda Acque superficiali Sorgenti0%21


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileLa potabilizzazione:quando l’acqua diventa buona da bere22I trattamenti di potabilizzazione sono finalizzati a rendere l’acqua conforme airequisiti previsti per gli usi potabili migliorandone gli aspetti organolettici (colore,odore, sapore), chimico-fisici (ad esempio, pH, residuo secco a 180 °C, durezza)e microbiologici (ad esempio, Escherichia coli).I principali trattamenti, illustrati in ordine di sequenza tra loro, sono i seguenti.Sedimentazione: è un processo fisico che consente di rimuovere le sostanzesolide sedimentabili presenti nell’acqua dalla quale si separano generalmenteper gravità.Chiariflocculazione: consiste nell’addizione all’acqua di alcuni composti chimici(es. sali d’alluminio) che favoriscono l’aggregazione di piccole particelle, nonaltrimenti sedimentabili, in aggregati più voluminosi, favorendone la rimozionenella rete di filtrazione.Ossidazione: si effettua con idonei agenti chimici (es. biossido di cloro, permanganatodi potassio, ozono) che interagiscono con i contaminanti disciolti(sostanze organiche e inorganiche), facilitandone la rimozione.Filtrazione: serve a eliminare le particelle ancora presenti dopo i precedentiprocessi. La filtrazione su sabbia è un processo fisico che consente di separaredall’acqua le particelle sfuggite dai comparti di sedimentazione e dichiariflocculazione; la filtrazione su carbone attivo rimuove microinquinantiprevalentemente organici.Disinfezione: è lo stadio di trattamento finale che agisce <strong>sulla</strong> componente microbiologicaresidua e assicura l’assenza di microrganismi patogeni; usualmenteè effettuata con prodotti a base di cloro (ipoclorito di sodio, biossido di cloro)che consentono un residuo di disinfettante in tutta la fase di distribuzione.Le <strong>acque</strong> di migliore <strong>qualità</strong> all’origine, derivate da sorgenti e pozzi profondi,necessitano in genere di trattamenti semplici (tipicamente sedimentazione,filtrazione e disinfezione) in quanto beneficiano dei fenomeni naturali di “autodepurazione”che avvengono durante la filtrazione <strong>dell</strong>’acqua nel terreno enegli strati del sottosuolo. Le <strong>acque</strong> superficiali e alcune <strong>acque</strong> di falda, speciequelle di pianura, a causa <strong>dell</strong>e loro caratteristiche e <strong>dell</strong>a loro vulnerabilità ainquinamenti accidentali, richiedono filiere di trattamento complesse comprendentiin genere molte <strong>dell</strong>e fasi sopra descritte, se non tutte. <strong>In</strong> alcune <strong>acque</strong>di falda è necessario effettuare trattamenti per la rimozione di inquinanti diorigine naturale, quali ammoniaca, ferro e manganese, e di origine antropica,i più comuni dei quali sono i nitrati e taluni composti organoalogenati.


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabile<strong>Il</strong> cloro nell’acqua potabileNella filiera di trattamento la disinfezioneè indispensabile per garantireal consumatore finale un’adeguataprotezione igienico-sanitaria. <strong>Il</strong>dosaggio di disinfettanti a base di cloro,sia nell’impianto di produzione sia lungola rete di distribuzione, garantisce larimozione all’origine dei microrganismipotenzialmente patogeni ela persistenza necessaria a evitare illoro sviluppo durante la distribuzione.L’introduzione <strong>dell</strong>a clorazione nei primianni del secolo scorso, unitamente aitrattamenti di filtrazione, ha ridottodrasticamente a livello mondiale la diffusionedi patologie connesse all’acquautilizzata per l’alimentazione.Affinché l’acqua perda l’odore e il saporederivanti dalla presenza di cloro, è sufficienteadottare piccoli accorgimentidomestici: lasciare l’acqua in una brocca,magari riempiendola e rimettendola nelfrigorifero di casa a fine pasto così chesia pronta al pasto successivo, in mododa consentire al cloro di volatilizzarsigradualmente. Oppure consumarlafredda, a bassa temperatura risulta piùgradevole.Nella mappa e nella tabella successiva sono riportati i principali impianti dipotabilizzazione da cui si alimentano gli <strong>acque</strong>dotti civili gestiti da <strong>Hera</strong>, conuna produzione di circa 682.000 metri cubi di acqua al giorno, pari a circal’83% <strong>dell</strong>’acqua immessa in questi <strong>acque</strong>dotti. La mappa mostra anche leprincipali reti di distribuzione che si sviluppano nel territorio servito. Nel territorio<strong>dell</strong>e SOT di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, 165 punti di captazione su367 complessivi sono gestiti da Romagna Acque - Società <strong>dell</strong>e Fonti.Opera di captazione sul torrente Setta (Bologna).Nel <strong>2010</strong>i prelievi di acqua superficiale sono aumentati del 10%rispetto al 2009 con contestuale riduzione dei prelievi di falda<strong>Il</strong> processo dipotabilizzazionedipende dalla tipologiadi acqua trattata:più semplice per le<strong>acque</strong> di sorgente,più complesso per le<strong>acque</strong> di fiume23


sot modenaImpianti minoriPunti di captazione55225PozziStellataPoCPSorgenti140Derivazioni da <strong>acque</strong> superficiali3Pozzi81Pozzi MarzagliaPozzi CognentoModenaPozziFormiginePozzi SassuoloPozziModena SudPozzi San CesarioPozziSan VitalePozziBorgo PanigalePozziTiro a SegnoBolognasot bolognaImpianti minori58CentraleVal di SettaPozziFossoloPozziMirandolaPunti di captazioneSorgenti254193SettaDerivazioni da <strong>acque</strong> superficiali4RenoPozzi57SuvianaDiga SuvianaBrasimoneL’aquedotto gestito da <strong>Hera</strong>in Emilia Romagna*Tra parentesi il numero di impianti e punti di captazione gestiti da <strong>Hera</strong>Rete Principale <strong>Hera</strong>Rete Romagna AcqueFiumi e baciniImpianti di potabilizzazionealimentati con <strong>acque</strong> di faldaImpianti di potabilizzazionealimentati con <strong>acque</strong> di superficiesot imola-faenzaImpianti minoriPunti di captazioneSorgentiDerivazioni da <strong>acque</strong> superficialiPozzi88254203645


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileprincipali impianti in cui si potabilizza l’acqua distribuita da hera (<strong>2010</strong>)Tipo Fonte Trattamento 1Centrale Val di Setta superficie (torrente Setta) BPozzi Borgo Panigale falda APozzi Tiro a Segno falda CPozzi San Vitale falda BPozzi Fossolo falda CPozzi Mirandola falda ADiga Suviana superficie (bacino di Suviana) BBubano 5 superficie (bacini di Bubano) CPozzi Imola falda ADiga Ridracoli 4 superficie (bacino di Ridracoli) BPozzi Forlì 2 falda BPozzi Cesena 2 falda ACentrale Pontelagoscuro superficie (fiume Po) CPozzi Stellata falda CPozzi Cognento falda APozzi Modena sud falda APozzi Marzaglia falda APozzi San Cesario falda APozzi Tommaselli falda APozzi Santa Cecilia falda ANIP 2 superficie 3 CCentrale Campana 2 falda BPozzi Polveriera 2 falda APozzi Anello Nord 2 falda APozzi Raggera 2 falda BDiga Conca 2 superficie (bacino del Conca) C1La tipologia di trattamento è riportata in tabella con i seguenti codici:A = trattamento fisico semplice e/o disinfezioneB = trattamento fisico e chimico normale e disinfezioneC = trattamento fisico e chimico spinto con affinazione e disinfezione2Impianti gestiti dal 1° gennaio 2009 da Romagna Acque - Società<strong>dell</strong>e Fonti3Fiume Reno, fiume Lamone, fiume Po tramite Canale Emiliano Romagnolo26


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileLa distribuzione:l’acqua al posto giusto nel momento giustoLa rete idrica L’acqua potabilizzata viene immessa nella rete di distribuzionee, attraverso serbatoi di compenso e impianti dicome la retestradale: autostrade, sollevamento, raggiunge i clienti finali scorrendo senzavicoli e raccordi per bisogno di energia supplementare fino ai rubinetti.servire l’acqua nel Lungo le reti di distribuzione, che seguono in genereposto giusto e al le direttrici stradali, sono presenti impianti cosiddettimomento giusto “in linea”, destinati a garantire una regolazione <strong>dell</strong>epressioni di esercizio e/o una disinfezione di copertura.Da tali reti si diramano gli allacciamenti che le collegano con le reti internedei clienti finali.L’esistenza di serbatoi di compenso permette una costante erogazione delservizio, consentendo di rendere parzialmente indipendenti le quantità immessein rete da quelle prelevate dall’utenza e garantendo volumi di riserva persopperire a eventuali fuori servizio impiantistici.I bacini di Bubano:una riserva d’acqua a servizio del territorio<strong>Il</strong> sistema <strong>acque</strong>dottistico principale <strong>dell</strong>’area imolese è rappresentatodall’<strong>acque</strong>dotto industriale di Mordano (BO) e dai quattro potabilizzatorida esso alimentati.Nella prima parte del trattamento viene prodotta acqua con caratteristichequalitative idonee alle attività industriali, in parte utilizzata da varie aziendedei comuni di Imola, Mordano, Dozza, e in parte destinata alla produzionedi acqua potabile presso gli impianti di trattamento di Castel San Pietro,Mordano, Conselice e Sant’Agata sul Santerno.Nel <strong>2010</strong> la produzione di acqua industriale è stata di 8,5 milioni di metricubi mentre la produzione di acqua potabile presso i quattro potabilizzatoria valle è stata complessivamente di 5 milioni di metri cubi e ha servito unbacino di utenza di 61.000 abitanti (il 25% dei cittadini serviti dalla SOTdi Imola-Faenza).L’<strong>acque</strong>dotto industriale viene alimentato da un impianto di trattamentoche preleva acqua dal Canale Emiliano Romagnolo (alimentato dal fiumePo) e dal Canale dei Molini (che preleva acqua dal torrente Santerno).29


<strong>Il</strong> Canale Emiliano Romagnolo che alimenta i bacini di Bubano che rappresentano una riserva d’acquaper l’<strong>acque</strong>dotto industriale e per 4 potabilizzatori al servizio di 61 mila personeTale sistema risulta di fondamentale importanza per la tutela <strong>dell</strong>a risorsaidrica del territorio anche perché permette di limitare il prelievo di <strong>acque</strong>sotterranee contrastando il fenomeno <strong>dell</strong>a subsidenza.L’acqua del Canale Emiliano Romagnolo (durante il periodo estivo) e l’acquadel Canale dei Molini (periodo invernale) vengono prelevate e depositate neibacini artificiali di Bubano che rappresentano una riserva di acqua grezzapari a circa 3,8 milioni di metri cubi.30


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileI bacini di BubanoLa pre-disinfezione con biossido di cloroLa riserva d’acquaI bacini rappresentano un’importante riservache consente di fronteggiare periodidi siccità ma anche di evitare inquinamentiimprovvisi e passeggeri che possonointeressare i canali.Mediamente l’acqua rimane nei bacini percirca 5 mesi. Questo favorisce l’omogeneizzazione<strong>dell</strong>’acqua, l’abbattimento di unaparte degli inquinanti per precipitazione euna significativa riduzione <strong>dell</strong>a carica battericagrazie a sedimentazione e irraggiamentonaturale di raggi ultravioletti.La pre-disinfezioneL’acqua viene sottoposta a pre-disinfezionecon biossido di cloro al fine di ridurrela carica batterica iniziale e quindiminimizzare la crescita biologica lungo levarie fasi di trattamento, controllare odorie sapori <strong>dell</strong>’acqua, migliorare il processodi coagulazione e sedimentazione grazieall’ossidazione di sostanze inorganichee organiche e abbattere il numero di alghe.Le alghe vive, infatti, rilasciando neichiariflocculatori molecole gassose graziealla respirazione, ostacolano la sedimentazione<strong>dell</strong>e particelle in sospensione;producono inoltre composti organici cheinibiscono la flocculazione e peggiorano lecaratteristiche organolettiche <strong>dell</strong>’acqua.La chiariflocculazioneL’acqua viene poi addizionata con policlorurodi alluminio e poliacrilammide einviata ai due chiariflocculatori. <strong>Il</strong> trattamentodi chiariflocculazione elimina leparticelle colloidali in sospensione aggregandole,grazie all’aggiunta di sali dialluminio, in particelle più grosse che siagglomerano e vengono quindi allontanateper precipitazione.La chiariflocculazione32


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileChi è Romagna AcqueNel <strong>2010</strong> iRomagna Acque-Società <strong>dell</strong>e Fonti S.p.A. è il gestore <strong>dell</strong>elaboratori difonti di produzione di acqua potabile del territorio romagnolo.Romagna AcqueLa società, il cui capitale è detenuto interamente da entihanno effettuatopubblici del territorio, opera storicamente nella gestione deglicirca 68 milaimpianti, <strong>dell</strong>e reti e dei serbatoi costituenti l’Acquedotto <strong>dell</strong>aanalisi su circaRomagna, alimentati dall’invaso di Ridracoli.4 mila campioniL’<strong>acque</strong>dotto, di lunghezza pari a 600 chilometri, è costituitoprelevatida opere, infrastrutture e impianti utilizzati per la raccolta(captazione), il passaggio al successivo trattamento (potabilizzazione),il trasferimento ai serbatoi di accumulo (adduzione) e infine laconsegna <strong>dell</strong>’acqua a <strong>Hera</strong> S.p.A. che provvede alla successiva distribuzioneall’utente finale. Nel <strong>2010</strong> Romagna Acque ha fornito a <strong>Hera</strong> 107 milioni dimetri cubi di acqua.Dal 1° gennaio 2009 Romagna Acque gestisce, oltre all’invaso di Ridracoli,anche 46 impianti idrici romagnoli situati nelle province di Forlì-Cesena, Ravennae Rimini: si tratta di impianti che in parte trattano acqua di falda (soprattuttonel riminese) e in parte acqua di superficie. Attraverso tali strutture la societàgarantisce a <strong>Hera</strong>, in <strong>qualità</strong> di fornitore all’ingrosso, la copertura <strong>dell</strong>’interofabbisogno per usi civili del territorio romagnolo.La missione di Romagna Acque consiste infatti nel “garantire acqua in <strong>qualità</strong> equantità adeguata in ogni momento <strong>dell</strong>’anno, a tutto il territorio romagnolo, salvaguardandol’ambiente e la risorsa e garantendo impatti tariffari contenuti”.<strong>In</strong> linea con questo obiettivo, Romagna Acque sta realizzando un cospicuopiano quinquennale di investimenti, il cui finanziamento è coperto dalla tariffavigente, che si basa su alcuni presupposti strategici essenziali secondo cuil’uso ottimale <strong>dell</strong>a risorsa idrica deve coniugare aspetti ambientali, economicie industriali.<strong>Il</strong> più significativo intervento previsto dal Piano degli <strong>In</strong>vestimenti di RomagnaAcque per il quinquennio in corso è un nuovo grande potabilizzatore a Ravenna,denominato NIP2, che utilizzerà acqua proveniente dal Canale Emiliano Romagnoloe ne potabilizzerà le <strong>acque</strong> grazie a tecnologie all’avanguardia, con unelevatissimo livello qualitativo <strong>dell</strong>a risorsa potabilizzata.Particolarmente importante è infine il lavoro quotidiano di controllo <strong>sulla</strong> risorsaidrica, che si integra e si somma a quello realizzato da <strong>Hera</strong>. <strong>In</strong> particolare,nel corso del <strong>2010</strong> il Servizio <strong>In</strong>tegrato Laboratorio Analisi di Romagna Acque34


La diga di Ridracoli (Forlì-Cesena) costruita alla fine degli anni settantaper fornire acqua potabile ai comuni <strong>dell</strong>a Romagnaha effettuato circa 68 mila analisi su circa 4 mila campioni prelevati, un datoin linea con quello degli anni precedenti: i controlli sono svolti sia sull’acquaallo stato grezzo, sia sull’acqua all’uscita degli impianti, sia infine su quella aipunti di consegna.35


I controlli per essere...in <strong>buone</strong> <strong>acque</strong>Affermare che l’acqua è buona da bere significa garantirne la<strong>qualità</strong> e salubrità per il consumo potabile nel massimo rispettodei requisiti normativi. Piani di controllo <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> sonoperciò definiti sia dal gestore sia dai Dipartimenti di SanitàPubblica definiti dalle Aziende UslL’attività di controllo di <strong>Hera</strong><strong>Hera</strong> gestisce il sistema idrico garantendo ai propri clienti un’acqua buonada bere, nel rispetto dei requisiti normativi, con una sorveglianza costantemediante controlli mirati su tutta la filiera di produzione <strong>dell</strong>’acqua potabileche va dal prelievo alla distribuzione.L’accertamento <strong>dell</strong>a <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua prelevata e distribuita comporta per<strong>Hera</strong> un’attività di monitoraggio e controllo che viene effettuata secondomodalità definite a livello di <strong>Gruppo</strong> e applicate da ogni singola StrutturaOperativa Territoriale. Più in particolare, annualmente viene stilato il Pianodi Controllo Analitico del Servizio Idrico <strong>In</strong>tegrato, articolato nei Piani diControllo dei singoli territori. Tali documenti hanno l’obiettivo di garantirela conformità legislativa e assicurare un elevato standard qualitativo delprodotto definendo:i punti di campionamento da sottoporre al controllosulle filiere di trattamento e sulle reti distributive;i parametri analitici oggetto di monitoraggio;la frequenza di analisi;<strong>sulla</strong> base anche <strong>dell</strong>e eventuali criticità evidenziate edocumentate dalle serie storiche dei dati.I criteri di elaborazione del Piano prediligono l’ottenimentodi dati di <strong>qualità</strong>, in termini di significatività, anzichél’esaustività <strong>dell</strong>e rilevazioni. <strong>In</strong>fatti, pur prevedendo unabase di controllo omogenea per tutto il territorio servito,il Piano è concepito ad hoc per rispondere a particolariesigenze impiantistiche o a specifiche necessità di mo-L’accertamento<strong>dell</strong>a <strong>qualità</strong><strong>dell</strong>’acquacomportaun’attività dimonitoraggioe controllo cheviene effettuatasecondo modalitàdefinite a livellodi <strong>Gruppo</strong>36


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabilenitoraggio emerse dall’analisi <strong>dell</strong>e serie storiche dei dati. Tali criteri sonoconformi alle più recenti linee guida pubblicate in Italia secondo cui:ai fini <strong>dell</strong>a sorveglianza routinaria dei requisiti di <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong>,un numero elevato di controlli mirato solo ad alcuni parametri ha taloramolto più significato rispetto all’esecuzione di pochi controlli volti alrilevamento di numerosi parametri, spesso non giustificati dalla storia<strong>dell</strong>a fonte di approvvigionamento;è preferibile privilegiare il controllo più frequente dei parametri più significativi,piuttosto che il controllo meno frequente di un maggior numero diparametri in tutti i punti di prelievo, basando quindi la programmazionesu un’attenta valutazione <strong>dell</strong>e serie analitiche storiche.<strong>Il</strong> grado di sorveglianza sulle caratteristichequalitative <strong>dell</strong>’acqua non va peraltro valutato<strong>sulla</strong> base <strong>dell</strong>a semplice quantificazionedel numero di determinazioni effettuate,quanto piuttosto attraverso un’attenta escrupolosa scelta dei parametri da monitorare,al fine di prevenire o ridurre alminimo il rischio di casi di non conformità.I principali criteri adottati per la redazionedel Piano sono i seguenti:il rispetto <strong>dell</strong>e norme vigenti a livellolocale, nazionale e comunitario;il concetto di <strong>acque</strong>dotto come “impiantodi produzione” di acqua destinata alconsumo umano, cioè come un sistemaproduttivo unitario da gestire e controllare Laboratorio di Sasso Marconi (Bologna)con un approccio integrato;Tecnico <strong>Hera</strong> al conta coloniela piena consapevolezza del significatodei parametri analitici e <strong>dell</strong>a loro dinamica;la preferenza per parametri di carattere generale (es. conducibilità) ingrado di segnalare variazioni anomale <strong>dell</strong>a <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua che possonopoi essere approfondite con ulteriori analisi;il grado di vulnerabilità <strong>dell</strong>e fonti idriche utilizzate;i dati analitici storici per verificare i parametri critici e il livello di rischio;l’individuazione dei parametri critici e del livello di rischio <strong>sulla</strong> base deidati analitici storici;37


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabile<strong>Il</strong> Sistema Laboratori di <strong>Hera</strong>L’attività di analisi dei campioni è effettuata attraverso il Sistema Laboratoridel <strong>Gruppo</strong> <strong>Hera</strong> costituito da tre laboratori, ubicati a Bologna, Forlì eRavenna con diverse unità logistiche per i campionamenti, dislocate sulterritorio, a stretto contatto coni diversi impianti.Le unità operative dei laboratoridi Bologna, Forlì e Ravenna costituisconoun laboratorio “multisito” accreditato Accredia (EnteItaliano di Accreditamento) inconformità alla norma UNI ENISO/IEC 17025:2005. <strong>Il</strong> Sistemadi Gestione <strong>dell</strong>a Qualità del laboratoriomulti sito è certificatoin conformità alla norma UNIEN ISO 9001:2008. <strong>In</strong>oltre illaboratorio di Bologna, dedicatoalle analisi sulle <strong>acque</strong> potabili,sulle <strong>acque</strong> reflue e alle analisimicrobiologiche è riconosciutoLaboratorio di Sasso Marconi (Bologna)dove vengono effettuate tutte le analisi sulle <strong>acque</strong>dal Ministero <strong>dell</strong>’Istruzione,Università e Ricerca come laboratoriodi ricerca.<strong>Il</strong> Sistema Laboratori del <strong>Gruppo</strong> prevede uno specificoservizio di trasporto campioni, operativo 7 giorni su 7,dalle unità di campionamento dislocate sul territorio allaboratorio di Bologna. I mezzi adibiti al trasporto assicuranol’assoluta adeguatezza <strong>dell</strong>a conservazione deicampioni prelevati (refrigerazione e registrazione <strong>dell</strong>etemperature di trasporto) a dimostrazione del fatto cheil livello e la <strong>qualità</strong> dei controlli non dipendono dal luogofisico nel quale viene svolta l’attività analitica se, comenel caso di <strong>Hera</strong>, vengono garantite corrette operazioni dicampionamento e di trasporto dei campioni stessi.Nei laboratoridel <strong>Gruppo</strong>vengonoeffettuate oltre1.000 analisi algiorno, attraversoil lavoro di80 tecnicispecializzati, per365 giorniall’anno39


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabilePer una seconda <strong>dell</strong>e situazioni di rischio individuate o <strong>dell</strong>a<strong>acque</strong>dotto che tipologia <strong>dell</strong>e fonti che approvvigionano l’<strong>acque</strong>dotto.eroga ogni giorno A titolo esemplificativo, per un <strong>acque</strong>dotto che eroga ogni1.000 metri cubi giorno circa 1.000 metri cubi di acqua e che serve circadi acqua e serve 5.000 abitanti, la norma individua 4 controlli all’anno di5.000 abitanti, la routine e 1 controllo all’anno di verifica. L’Azienda Usl puònorma individua 4 tuttavia prevedere maggiori frequenze di campionamentocontrolli all’anno in relazione alla complessità <strong>dell</strong>’<strong>acque</strong>dotto stesso e deldi routine e 1 suo grado di affidabilità.controllo all’anno Per quanto riguarda la frequenza dei controlli agli impiantidi verificadi distribuzione degli <strong>acque</strong>dotti è lo stesso decreto cheindividua un numero minimo che aumenta a seconda delvolume di acqua distribuito ogni giorno; è prevista una frequenza maggiore per icontrolli di routine. I controlli sono distribuiti uniformemente durante l’anno.<strong>In</strong> caso di presenza nell’acqua di sostanze che ne modificano la <strong>qualità</strong> o chela rendono non potabile, gli stessi Dipartimenti individuano i provvedimentiidonei alla tutela <strong>dell</strong>a salute pubblica e attuano politiche d’informazione eraccomandazione ai consumatori in ordine ai comportamenti da adottarsi.Le proposte <strong>dell</strong>e Aziende Usl vengono accolte dal Sindaco competente cheControlli effettuati dalle Aziende Usl di Bologna, Imola, Ferrara, Forlì, Cesena, Modena,Ravenna e Rimini negli impianti di distribuzione (numero di campioni analizzati)*2009 <strong>2010</strong>Provincia di BolognaProvincia di FerraraProvincia di Forlì-CesenaProvincia di ModenaProvincia di RavennaProvincia di RiminiTotale1.562 1.521565 634582 5071.421 1.350523 546959 1.6365.612 6.194Fonte: Assessorato Politiche per la Salute, Regione Emilia-Romagna* Per campione s’intende l’acqua che viene prelevata dalle AziendeUsl nei punti di prelievo individuati dal Piano annuale di controllo, <strong>sulla</strong>quale vengono poi eseguite le analisi chimico-fisiche e/o microbiologichedai laboratori di Arpa. I parametri chimico-fisici e microbiologicida ricercare fissati dal D.Lgs. n. 31/2001 sono 51. I dati riportatinon tengono conto dei controlli eseguiti sulle fonti di approvvigionamentodegli <strong>acque</strong>dotti e su altri impianti (trasporto, trattamento,potabilizzazione, sollevamento) ma sono riferite ai controlli effettuatinegli impianti di distribuzione. Per impianto di distribuzione si intendel’insieme <strong>dell</strong>e opere di alimentazione <strong>dell</strong>a rete di distribuzione (serbatoiodi testata e/o di accumulo, opere connesse) e il complesso<strong>dell</strong>e tubazioni che adducono l’acqua ai singoli punti di utilizzo.42


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabilein veste di Autorità sanitaria emette ordinanze specifiche con indicazioniai cittadini sull’utilizzo <strong>dell</strong>’acqua.A seconda <strong>dell</strong>’inconveniente che si verifica può essere sufficiente la bollitura<strong>dell</strong>’acqua prima del consumo oppure se le Aziende Usl ritengono cheil consumo di tale acqua possa essere nocivo alla salute viene ordinatoil divieto al consumo.Quando si verifica una difformità nell’acqua erogata vengono immediatamenteavvisati i Gestori del Servizio Idrico che devono mettere in atto tutte le misureper ripristinarne la <strong>qualità</strong>. Talora si possono verificare anche inconvenientiche modificano la <strong>qualità</strong> organolettica <strong>dell</strong>’acqua (sapore, odore, ecc.) perla presenza di parametri in eccesso, quale ad esempio il ferro che non èdannoso per la salute ma che rende l’acqua sgradevole al consumo.Oltre l’attività di campionamento, le Aziende Usl svolgono l’attività ispettivafinalizzata a mantenere aggiornato nel tempo il complesso di conoscenze sugliimpianti di <strong>acque</strong>dotto e di distribuzione già in essere e ad acquisire informazionisulle strutture di nuova costruzione od oggetto di ristrutturazione.Le ispezioni degli impianti, inoltre, sono utili per analizzare in modo approfonditole criticità identificate in fase di campionamento. La corretta valutazione delrischio connessa ad un dato analitico irregolare deve infatti comprendere l’analisi<strong>dell</strong>e condizioni strutturali o funzionali che hanno contribuito a determinarlo.Ispezioni effettuate dalle Aziende Usl di Bologna, Imola, Ferrara, Forlì, Cesena, Modena,Ravenna e Rimini su impianti di <strong>acque</strong>dotto e impianti di distribuzione*2009 <strong>2010</strong>Provincia di BolognaProvincia di FerraraProvincia di Forlì-CesenaProvincia di ModenaProvincia di RavennaProvincia di RiminiTotale1.191 79088 82275 258111 109134 7288 181.885 1.329Fonte: Assessorato Politiche per la Salute, Regione Emilia-Romagna*Per impianto di <strong>acque</strong>dotto si intende l’insieme <strong>dell</strong>e opere di captazione,trattamento e trasporto fra loro fisicamente interconnesseovvero in collegamento funzionale. Per impianto di distribuzione siintende l’insieme <strong>dell</strong>e opere di alimentazione <strong>dell</strong>a rete didistribuzione (serbatoio di testata e/o di accumulo, opereconnesse) e il complesso <strong>dell</strong>e tubazioni che adduconol’acqua ai singoli punti di utilizzo.43


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileL’attività di Arpa per il controllo <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> potabili:intervista a Leonella Rossi, Responsabile <strong>dell</strong>’AreaAttività Laboratoristiche di Arpa Emilia-RomagnaQual è il ruolo di Arpa nelle attivitàdi controllo <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> potabili?Arpa è il laboratorio di riferimentoper i “controlli interni” per conto <strong>dell</strong>eAziende Usl cui spetta il controllo ela vigilanza sulle <strong>acque</strong> destinate alconsumo umano. I controlli riguardanol’acqua fornita dagli <strong>acque</strong>dotti maanche l’acqua <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> superficialie <strong>dell</strong>e falde sotterranee utilizzate ascopo potabile.Come è organizzata l’Arpa per effettuarequesti controlli?L’attività analitica relativa alle <strong>acque</strong>potabili svolta dalla rete dei laboratoridi Arpa vede impegnati tre poli dianalisi: Reggio Emilia (per le provincedi Piacenza, Parma e Reggio Emilia),Bologna (per le province di Rimini,Ravenna, Forlì-Cesena, Bologna, Ferrarae Modena) e Ferrara (come unicoriferimento regionale per la ricerca difitofarmaci). Nel <strong>2010</strong> sono stati analizzaticirca 16.000 campioni di <strong>acque</strong>potabili in tutta la regione di cui 12.000sulle reti di distribuzione.Come vengono svolti i controlli?<strong>In</strong> ogni sede provinciale è operativouno sportello di accettazione alquale gli operatori <strong>dell</strong>e Aziende Uslconferiscono i campioni che vengonoaccettati attraverso un sistema dicodifica di codici a barre nel quale èidentificata l’anagrafica di ogni puntodi campionamento. La consegna ai laboratoriinteressati è garantita entro le24 ore dal campionamento attraversoun efficiente sistema di trasporto checollega quotidianamente tutte le sediArpa. Tutti i laboratori <strong>dell</strong>a rete coinvoltinell’attività di analisi <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong>potabili sono accreditati secondo lanorma UNI CEI EN/ISO IEC 17025:2005.Gli investimenti per il mantenimento<strong>dell</strong>a formazione del personale e <strong>dell</strong>astrumentazione sono rilevanti e prioritariper l’Agenzia; la <strong>qualità</strong> del datoè garantita anche dalla partecipazioneperiodica a circuiti nazionali e internazionalie dalla organizzazione internadi interconfronti volti al controllo delprocesso analitico in toto.44


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileQualità <strong>dell</strong>’acqua: concentrazioni medie rilevate (<strong>2010</strong>)D.Lgs.n..31/2001SOTBolognaSOTFerraraSOTForlì-CesenaSOTImola-FaenzaSOTModenaSOTRavennaSOTRiminiConcentrazione ioni idrogeno (pH) 6,5-9,5 7,6 7,7 7,7 7,5 7,4 7,9 7,6Durezza totale (°F) 50 1 25 24 20 31 35 20 24Residuo secco a 180° (mg/L)


Tecnico <strong>Hera</strong> che rileva inquinanti organici.I laboratori <strong>Hera</strong> sono operativi 365 giorni all’annoNei diversiterritori leconcentrazionimedie deiparametri sonoinferiori ai limitidi legge in unamisura compresatra il 75% e il 90%<strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua rispetto ai limiti di legge (<strong>2010</strong>):concentrazioni medie rilevate / concentrazioni massime ammissibili (valore ottimale


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabilenella regolazione dei sistemi di trattamento (con particolare riguardo allestazioni di disinfezione), nei lavaggi di rete per la rimozione di sedimentinelle condotte, fino alla sostituzione di tratti di condotte. Nei casi più critici<strong>Hera</strong> rende disponibile l’acqua potabile per gli usi alimentari attraversoautobotti o attraverso la distribuzione di sacchetti preconfezionati, fino allatotale risoluzione <strong>dell</strong>’anomalia.Nel <strong>2010</strong> <strong>Hera</strong> ha inviato 21 comunicazioni ai Sindaci relative alle misureadottate per riportare i parametri ai limiti di legge nei casi in cui situazionidi non conformità di una certa rilevanza o di prolungata durata temporaleabbiano comportato importanti interventi di ripristino <strong>dell</strong>a normalità.Nel corso <strong>dell</strong>’anno non sono state concesse deroghe al rispetto deilimiti previsti dal D.Lgs. n. 31/2001 e risultano essere state emesse10 ordinanze di non potabilità da parte dei Sindaci che hanno coinvoltocomplessivamente circa 1.340 cittadini (valore stimato <strong>sulla</strong> base degliabitanti residenti nelle relative aree) per periodi di tempo molto limitati(non superiori ai trenta giorni).Si riporta, a titolo di esempio, la modalità di gestione <strong>dell</strong>a non conformitàriguardante un parametro indicatore rilevata nel comune di Camugnano(BO) nel novembre del <strong>2010</strong>.<strong>In</strong> tutti icasi di risultatonon conformealla legge, <strong>Hera</strong>intervienetempestivamenteper il ripristino<strong>dell</strong>e normalicondizioni dierogazioneDal 2008 <strong>Hera</strong> ha installato erogatori di acqua di rubinettoin 5 mense, in 27 sedi aziendali e in 7 sportelli clienti50


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabile<strong>Il</strong> 12 novembre <strong>2010</strong> l’Azienda Usl di Bologna ha inviato a <strong>Hera</strong> una comunicazionedi non conformità relativa ad un campione prelevato il 10 novembre <strong>2010</strong> nelcomune di Camugnano (BO).La non conformità riguardava la presenza di Escherichia coli e Batteri coliformi a37°C, per i quali la normativa (D.Lgs. n. 31/2001 allegato 1 parte A e C), prevedecontrolli e conformità rispetto a valori limiti.Gli interventi volti al ripristino <strong>dell</strong>a <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua prevedono per gli Escherichiacoli carattere di “urgenza” riservato ai parametri microbiologici e chimici (parte Ae B allegato 1 D.Lgs. n. 31/2001).La non conformità ha comportato l’emissione di una ordinanza di non potabilità<strong>dell</strong>’acqua da parte del Sindaco che ha interessato circa 200 cittadini.A seguito <strong>dell</strong>’evento, nella stessa giornata del 12 novembre, <strong>Hera</strong> ha effettuato unsopralluogo non riscontrando alcun problema strutturale ma constatando una noncompleta azione del disinfettante sull’acqua trattata. È stato quindi sufficiente aumentareil dosaggio <strong>dell</strong>’agente disinfettante (Ipoclorito di sodio) del serbatoio Grossara,che alimenta la rete idrica <strong>dell</strong>a Loc. Cinghione, oggetto <strong>dell</strong>a criticità. <strong>In</strong>oltre è statoeseguito il lavaggio/spurgo con <strong>acque</strong> clorate del tratto di rete interessato.Tali interventi hanno riportato alla normalità la situazione, garantendo la conformità<strong>dell</strong>’acqua prelevata nel punto di campionamento oggetto <strong>dell</strong>a segnalazione. Leanalisi effettuate dal laboratorio di <strong>Hera</strong> sul campione prelevato il giorno successivo,13 novembre <strong>2010</strong>, hanno evidenziato l’assenza di forme batteriche nelcampione analizzato.<strong>In</strong> seguito, lunedì 15 novembre, dopo la verifica <strong>dell</strong>a conformità <strong>dell</strong>’acqua cosicome indicato in precedenza, <strong>Hera</strong> ha comunicato all’Azienda Usl di Bologna e alSindaco il rientro <strong>dell</strong>a situazione nella normalità.<strong>In</strong> data 19 novembre <strong>2010</strong> il Sindaco di Camugnano ha revocato l’ordinanza di nonpotabilità a seguito <strong>dell</strong>a comunicazione di Azienda Usl di Bologna <strong>dell</strong>a verifica diconformità microbiologica sul campione eseguito dallo stesso organo di controlloin data 16 novembre <strong>2010</strong>.L’ordinanza di non potabilità ha avuto una durata di otto giorni, tempo strettamentenecessario all’accertamento e risoluzione <strong>dell</strong>a problematica e alle verifiche diconformità analitiche da parte di <strong>Hera</strong> e <strong>dell</strong>’Azienda Usl di Bologna.E’ inoltre importante sottolineare che tutte le fasi operative e amministrativedi gestione <strong>dell</strong>e non conformità vengono tracciate utilizzando un appositosoftware che genera le opportune registrazioni previste dal sistema digestione <strong>qualità</strong> certificato ISO 9001.51


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileLa gestione dei problemi di non potabilità <strong>dell</strong>’acquaNel 2009 è stata avviata una nuovamodalità di registrazione e tracciatura<strong>dell</strong>e fasi di gestione dei problemi di nonpotabilità <strong>dell</strong>’acqua. Si tratta di unamodalità di <strong>Gruppo</strong> grazie alla qualeviene mantenuta una tracciatura <strong>dell</strong>enon conformità evidenziate relative alla<strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua erogata e di tutte leazioni intraprese per rimuoverne lecause.Si tratta <strong>dell</strong>e non conformità legate alsuperamento dei limiti di legge e individuatesia a seguito di analisi internesia a seguito di segnalazione da partedegli Enti di controllo.A tale proposito è stato adottato a livellodi <strong>Gruppo</strong> il “Registro non conformitàdati analitici di prodotto” dove vengonoinserite tutte le informazioni di dettaglio.Tali informazioni sono periodicamenteelaborate al fine di evidenziarele criticità presenti sul territorio e diprevenirne eventuali altre anche grazieall’adozione <strong>dell</strong>e azioni correttivepiù efficaci in termini di trattamentoe miglioramento <strong>dell</strong>e caratteristichequalitative <strong>dell</strong>’acqua e provvedendo, alcontempo, alle necessarie revisioni deiPiani di controllo analitici a garanziadel miglior livello di sorveglianza.Per quanto riguarda la numerosità dei controlli che <strong>Hera</strong> effettua negliimpianti e nelle reti di distribuzione, i controlli eseguiti sono connessi siaalla complessità <strong>acque</strong>dottistica sia al grado di vulnerabilità <strong>dell</strong>e fonti(le <strong>acque</strong> superficiali sono solitamente più contaminate e più esposte ainquinamenti accidentali rispetto alle <strong>acque</strong> di falda e di sorgente). Nellatabella <strong>dell</strong>a pagina seguente è indicato il numero <strong>dell</strong>e analisi relative aiparametri elencati nel grafico di pagina 49 effettuate da <strong>Hera</strong> nei diversiterritori gestiti.<strong>Il</strong> numero di analisi significativamente più elevato nel territorio di Rimini(in proporzione alla lunghezza <strong>dell</strong>a rete) è dovuto prevalentemente allanecessità di controllare con maggiore frequenza e diffusione territoriale lacomposizione <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> potabili in relazione alle caratteristiche naturali<strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> sotterranee utilizzate, con particolare riguardo alle concentrazionidi ferro e manganese e alla composizione salina (cloruri, nitrati, nitriti,fluoruri), quest’ultimo aspetto correlato all’utilizzo di pozzi <strong>dell</strong>a fasciacostiera che subiscono gli effetti negativi <strong>dell</strong>’intrusione salina.52


Panoramica <strong>dell</strong>’impianto di Val di Setta (Bologna) che produce acqua potabile per oltre 800 mila personeanalisi per territorio (<strong>2010</strong>)SOT BolognaSOT FerraraSOT Forlì-CesenaSOT Imola-FaenzaSOT ModenaSOT RavennaSOT RiminiTotaleNumero di analisi* Lunghezza <strong>dell</strong>a rete (km)10.837 6.9225.504 2.50014.181 3.9927.581 3.4888.240 4.4096.858 2.33911.714 2.88564.915 26.535*Riferito ai seguenti parametri: concentrazione ioni idrogeno (pH), residuosecco, alluminio, ammonio, antiparassitari-totale, clorito, cloruro,Escherichia coli, ferro, fluoruro, manganese, nitrato, nitrito,sodio, tetracloroetilene + tricloroetilene, trialometani-totale.53


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileI controlli di <strong>Hera</strong> sull’amiantoL’uso di amianto, ampiamente diffuso inedilizia e in altri settori industriali fino allafine degli anni ‘80, è stato definitivamentebandito nel 1992. È stato riconosciuto ufficialmenteche l’inalazione <strong>dell</strong>e fibre diamianto provoca gravi malattie <strong>dell</strong>’apparatorespiratorio.La normativa vigente in materia di <strong>qualità</strong><strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> destinate al consumo umanonon prevede limiti rispetto alla presenza difibre di amianto: in particolare, ildecreto ministeriale 14 maggio1996, allegato 3, cita undocumento <strong>dell</strong>’OrganizzazioneMondiale <strong>dell</strong>aSanità in cui si affermache “... Non esiste dunquealcuna prova seria chel’ingestione di amiantosia pericolosa per la salute”.La notevole preoccupazionesuscitata dal tema hacomunque indotto <strong>Hera</strong> a svolgereverifiche costanti <strong>dell</strong>o stato di conservazione<strong>dell</strong>e condotte e ad applicare un pianodi controllo dedicato alla ricerca <strong>dell</strong>efibre di amianto nell’acqua.Dal 2003 <strong>Hera</strong> redige e applica annualmenteil Piano di controllo Amianto nel qualesono riportati i dettagli dei punti di campionamentodi rete più rappresentativi, lefrequenze e i parametri analitici da sottoporread analisi.<strong>Il</strong> profilo comprende, oltre alla ricerca<strong>dell</strong>’amianto con distinzione <strong>dell</strong>e fibre dilunghezza inferiore e superiore a 10 micron(dieci millesimi di millimetro), parametrianalitici che rilevano il grado di aggressività<strong>dell</strong>’acqua (pH, alcalinità e durezza). Talescelta è stata adottata dal momento che ilpossibile rilascio di fibre dalla matrice cementizia<strong>dell</strong>e tubazioni in cemento amiantodipende dalla sottrazione di ioni calcio eda un’alta aggressività <strong>dell</strong>’acqua.Nel <strong>2010</strong> sono state effettuate 927determinazioni complessive su127 campionamenti, volte a rilevarel’eventuale rischio dicessione di fibre di amiantoda parte <strong>dell</strong>e reti in cementoamianto. Gli esitidei controlli hanno mostratoassenza di fibre in111 campioni. Nei restanti16 campioni il numero di fibreè compreso fra 700 e 10.000fibre/litro, valori molto piccoli rispettoal valore limite indicato dall’EPA(Ente Protezione Ambientale degli StatiUniti) pari a 7.000.000 fibre/litro. La rilevazione<strong>dell</strong>’indice di aggressività effettuataper 109 campioni ha confermato che le<strong>acque</strong> distribuite sono nella generalità deicasi tendenzialmente incrostanti piuttostoche aggressive nei confronti <strong>dell</strong>e matricicementizie (indice di aggressività mediopari a 12,18) e quindi tali da non favorire ilrilascio <strong>dell</strong>e fibre d’amianto.54


L’impegno di <strong>Hera</strong>oltre la <strong>qualità</strong>Dalla ricerca alla comunicazione, dalle iniziative di sensibilizzazionealla collaborazione con Istituzioni e associazioni,il <strong>Gruppo</strong> <strong>Hera</strong> è concretamente impegnato nellapromozione <strong>dell</strong>’uso potabile <strong>dell</strong>’acqua di rubinetto.I programmi di miglioramento e ricercaNel <strong>2010</strong> è proseguita l’attività di <strong>Hera</strong> sul tema dei “Contaminanti Emergenti”.Si tratta di sostanze biologicamente attive di origine antropica quali farmaci,sostanze psicoattive associate alle tossicodipendenze, i relativi metaboliti, prodottiper la cura <strong>dell</strong>a persona: la presenza di queste sostanze nelle <strong>acque</strong> èuna tra le più significative questioni ambientali. Per queste sostanze la vigentenormativa sulle <strong>acque</strong> potabili (D.Lgs. n. 31/2001) non stabilisce limiti.Dal 2007 <strong>Hera</strong> ha avviato un progetto di ricerca finalizzato a:identificare i principali Contaminanti Emergenti nei sistemi idrici, con particolareriferimento alle <strong>acque</strong> naturali destinate alla potabilizzazione;mettere a punto metodiche analitiche per la loro determinazione quantitativa;effettuare indagini <strong>sulla</strong> presenza di tali sostanze nei sistemi idrici conparticolare riferimento alle <strong>acque</strong> destinate alla potabilizzazione;valutare l’efficacia di rimozione degli attuali sistemi di trattamento (potabilizzazionee depurazione).Partecipando a gruppi di lavoro di livello nazionale (www.edinwater.com) eavvalendosi di collaborazioni scientifiche di alto livello (Istituto Superiore diSanità, Istituto Mario Negri di Milano) sono state selezionate 10 sostanze“prioritarie” da monitorare nelle <strong>acque</strong> destinate alla potabilizzazione: 4polialchilfenoli (4-n-nonilfenolo (NP), 4-ottilfenolo (OP), 4-t-ottilfenolo (t-OP),bisfenolo A (BPA)), 4 estrogeni (17-a-etinilestradiolo (EE2), b-estradiolo (E2),estriolo (E3), estrone (E1)) e 2 acidi perfluorurati (acido perfluoroottanoico(PFOA), acido perfluoroottanoicosolfonato (PFOS)).Per tutte queste sostanze sono state acquisite le metodiche analitiche e iLaboratori <strong>Hera</strong> sono in grado di effettuare le determinazioni quantitative alleconcentrazioni d’interesse (l’ordine di grandezza è quello dei nanogrammiovvero miliardesimi di grammo per litro).55


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabile<strong>Hera</strong> è attiva Dal mese di settembre <strong>2010</strong> queste sostanze sono monitorateregolarmente con frequenza mensile presso l’impiantonella ricerca deicontaminanti di potabilizzazione di Pontelagoscuro a Ferrara.emergentiI risultati <strong>2010</strong> mostrano concentrazioni al di sotto dei limitiavvalendosi di di rilevabilità per i 4 polialchilfenoli e i 4 estrogeni e concentrazionimolto basse per i due acidi perfluorurati (PFOAcollaborazioni dialto livello5.7÷22.4 nanogrammi per litro, PFOS 1.5÷3.1 nanogrammiper litro) con valori simili in ingresso ed uscita impianto.Per avere qualche riferimento relativo a PFOA e PFOS si tenga presente che:non ci sono valori limite per le <strong>acque</strong> potabili stabiliti in normative europeeed internazionali;in Germania una commissione sanitaria ha definito <strong>dell</strong>e griglie stabilendoche è rischioso bere per 10 anni acqua con 100 nanogrammiper litro di PFOA o per pochi giorni se la concentrazione è di 5.000nanogrammi per litro;l’Health Protection Agency (HPA) inglese indica in 10 microgrammi(10.000 nanogrammi) per litro la concentrazione massima accettabile“raccomandata” nelle <strong>acque</strong> potabili;negli USA non ci sono limiti federali; lo stato del Minnesota ha posto unlimite di 500 nanogrammi per litro per la presenza di uno stabilimentodi produzione.Entro il 2011 sarà avviata una prima ricerca con il Politecnico di Milanofinalizzata a valutare quali sistemi di trattamento risultano più efficaci perla rimozione di alcune classi di contaminanti emergenti.Nel <strong>2010</strong> presso l’impianto di potabilizzazione di Pontelagoscuro a Ferraraè stata effettuata con successo la sperimentazione <strong>dell</strong>’uso del permanganatodi potassio nella fase pre-ossidativa. Si avrà così modo di contenere,specialmente in alcuni periodi <strong>dell</strong>’anno, il potenziale di formazione deisottoprodotti di disinfezione, migliorare la chiari flocculazione e mitigare iperiodici problemi indotti dallo sviluppo algale. Questo porterà a migliorarele caratteristiche finali <strong>dell</strong>’acqua a cominciare da quelle organolettiche.Dal giugno 2011 sullo stesso impianto è in corso di sperimentazione unatecnica di ossidazione avanzata che utilizza l’effetto combinato <strong>dell</strong>’acquaossigenata e <strong>dell</strong>’ozono. E’ noto che questa tecnica, abbinata a uno stadioBAC (Biologically Activated Carbon) già presente sull’impianto, risultaefficace nella rimozione di microinquinanti.56


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabile<strong>In</strong>oltre, dal 2008 sono in corso alcune indagini sui microinquinanti di originefarmaceutica nelle <strong>acque</strong> reflue finalizzate a valutarne la loro presenza nelle<strong>acque</strong> di scarico e la possibilità di effettuare trattamenti di rimozione più spintarispetto a quanto assicurato dagli impianti di depurazione tradizionali.Sempre relativamente ai microinquinanti di origine farmaceutica, nel corsodel <strong>2010</strong> sono state effettuate alcune prove di tipo idraulico su un filtropilota che utilizza un carbone attivo granulare già selezionato con prove dilaboratorio. Nel 2011, con il supporto scientifico e analitico <strong>dell</strong>’IstitutoMario Negri, si intende effettuare le prime prove di efficacia per valutare lacapacità di rimozione di alcuni principi attivi di farmaci di largo consumo.Le azioni di sensibilizzazione sul territorio<strong>Il</strong> progetto <strong>Hera</strong> 2O, avviato nel 2008, promuove l’uso <strong>dell</strong>’acqua di rubinettoda parte dei lavoratori di <strong>Hera</strong> presso le sedi, gli uffici e le mense del <strong>Gruppo</strong>.Bevendo nel <strong>2010</strong> circa 340.000 litri di acqua di rubinetto grazie agli erogatoriinstallati nelle 5 mense, in 27 sedi e in 7 sportelli clienti, i lavoratori di <strong>Hera</strong>hanno evitato la produzione di oltre 520.000 bottiglie di plastica (ipotizzatebottiglie da 0,50 per mense e usi individuali, da 1,50 per uffici e sale riunioni),con un risparmio energetico di circa 35 tonnellate equivalenti di petrolio,minori emissioni di CO 2pari a 98 tonnellate e circa 300 cassonetti in menodi rifiuti da gestire.<strong>Il</strong> <strong>Gruppo</strong> <strong>Hera</strong> è uno dei soggetti promotori del Manifesto <strong>dell</strong>’Acqua delSindaco, documento sottoscritto nel gennaio <strong>2010</strong> dai Sindaci dei comunisoci del territorio gestito da <strong>Hera</strong> e da altri Sindaci italiani. I sottoscrittori siimpegnano a incentivare cittadini ed enti locali all’utilizzo <strong>dell</strong>’acqua di rubinetto<strong>Il</strong> nostroPaese si trovaal primo postoin Europa perconsumo di acquaminerale con 192litri procapiteconsumati nel2009eliminando, dove possibile, l’acqua in bottiglia dalle mensee dai distributori automatici. Alla data di pubblicazione delpresente report, è in corso una ricognizione presso i Comuni<strong>dell</strong>e azioni concrete attuate: tra i 61 Comuni rispondenti,49 hanno attivato iniziative per eliminare l’acqua in bottigliadalle sedi comunali e 9 ne hanno previste mentre 44 hannoattivato iniziative per eliminare l’acqua in bottiglia dalle scuolee 7 ne hanno previste. Nel territorio gestito da <strong>Hera</strong>, a oggisono 63 gli erogatori di acqua di rubinetto del progetto <strong>Hera</strong> 2Oinstallati nelle sedi di 30 Comuni del territorio.57


A inizio 2011 <strong>Hera</strong> ha contribuito alla realizzazione<strong>dell</strong>e prime tre case <strong>dell</strong>’acquarealizzate da Comuni del territorio in cui <strong>Hera</strong>gestisce il servizio idrico, sostenendo i costi<strong>dell</strong>a predisposizione <strong>dell</strong>e aree e dei necessaricollegamenti alle reti idrica ed elettrica.Le tre case <strong>dell</strong>’acqua, realizzate dai Comunidi Cesena, Rimini e Santarcangelo di Romagna(RN) non prevedono trattamenti ulteriori<strong>dell</strong>’acqua di rubinetto, ma esclusivamenteuna filtrazione meccanica da 50 micron utilea preservare il dispositivo da microparticellein circolo nelle reti in caso di manutenzione<strong>dell</strong>e stesse. <strong>Il</strong> prelievo da parte dei cittadini Progetto <strong>Hera</strong> 2O: nel <strong>2010</strong> gli erogatori<strong>dell</strong>’acqua refrigerata è gratuito, mentre il nelle sedi <strong>Hera</strong> hanno distribuito 340.000litri di acqua di rubinetto: circa 300 cassonettidi plastica in meno da smaltireprelievo di quella addizionata con anidridecarbonica è a pagamento, 5 centesimi di euroal litro. Le tre installazioni hanno riscontrato unnotevole successo presso i cittadini; la casa <strong>dell</strong>’acqua di Cesena nei primi tremesi dall’inaugurazione avvenuta il 21 marzo ha erogato circa 130 mila litri diacqua pubblica evitando così il consumo di circa 86 mila bottiglie di plastica.<strong>Il</strong> <strong>Gruppo</strong> <strong>Hera</strong> ha inoltre aderito nel <strong>2010</strong> alla campagna “Acqua di rubinetto?Sì grazie” promossa da Legambiente e Federutility, la federazione <strong>dell</strong>eaziende di servizi pubblici locali che operano nel settore idrico. La campagnaha avuto l’obiettivo di fornire informazioni pratiche ai cittadini sul risparmioidrico e <strong>sulla</strong> tutela <strong>dell</strong>’acqua e di superare i luoghi comuni che mettono indubbio la <strong>qualità</strong> e la sicurezza <strong>dell</strong>’acqua di rubinetto.<strong>Il</strong> <strong>Gruppo</strong> <strong>Hera</strong> in occasione <strong>dell</strong>a Giornata Mondiale <strong>dell</strong>’acqua 2011 hapromosso una raccolta di fondi per sostenere il progetto di cooperazione internazionale“Solidarity <strong>2010</strong> from seed to food” promosso dal Cefa – ComitatoEuropeo per la Formazione e l’Agricoltura per la realizzazione di fonti di approvvigionamentoidrico. <strong>In</strong> questa occasione sono stati anche distribuiti materialiinformativi ed è stato presentato un documentario sull’acqua di rubinetto.Nei primi mesi del 2011 è stato presentato un progetto promosso da CoopBagnini di Cervia, in partnership con Adriatica Acque e con la collaborazione diComune di Cervia ed <strong>Hera</strong>, che ha l’obiettivo di fornire agli stabilimenti balneari<strong>dell</strong>a riviera cervese la possibilità di offrire ai propri clienti l’acqua di rubinetto.58


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileGrazie infatti a un erogatore, collegato alla rete idrica, che distribuisce acquarefrigerata, senza l’aggiunta di alcun trattamento, lo stabilimento potrà metterea disposizione acqua fresca nella doppia versione liscia e gassata.<strong>Hera</strong> 2O, il Manifesto <strong>dell</strong>’Acqua del Sindaco e tutte le altre iniziative sopracitate hanno l’obiettivo di contrastare un primato negativo italiano: secondo ilrapporto Beverfood <strong>2010</strong>-2011 il nostro Paese si trova infatti al primo postoin Europa per consumo di acqua minerale con 192 litri procapite consumatinel 2009, più del doppio <strong>dell</strong>a media europea e il 20% in più del secondopaese in classifica, la Germania, il cui consumo si ferma a 160 litri procapite.Lo stesso rapporto evidenzia un lieve calo rispetto al 2007 (-2%).Secondo il rapporto “Acque minerali: la privatizzazione <strong>dell</strong>e sorgenti in Italia”di Legambiente e Altreconomia, considerando gli 11,2 miliardi di litri di acquaminerale consumati in Italia si può stimare un consumo di 665 mila tonnellatedi petrolio necessarie per produrre le 350 mila tonnellate di bottiglie di plasticae un’emissione di gas serra complessiva di circa un milione di tonnellate di CO 2equivalente. Lo stesso rapporto evidenzia che il 78% <strong>dell</strong>e bottiglie utilizzatesono in plastica, di cui solo un terzo viene raccolto in modo differenziato einviato a riciclaggio, e che solo il 15% <strong>dell</strong>e bottiglie viaggia su rotaia.L’utilizzo di acqua di rubinetto in sostituzione <strong>dell</strong>’acqua minerale sgnifica ancheminori rifiuti: circa 6.800.000 di cassonetti di plastica in meno da smaltireo avviare a recupero all’anno.Campagna pubblicitaria realizzata da <strong>Hera</strong> nel 201159


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabilePreferire l’acqua di rubinettogenera vantaggi economici e ambientali!Nel 2009 è stato effettuato uno studioper la quantificazione <strong>dell</strong>’improntaecologica 1 <strong>dell</strong>’acqua di rubinetto conriferimento al sistema <strong>acque</strong>dottisticodi Porretta Terme (BO). L’improntaecologica è una metodologia in gradodi misurare la dimensione del territorionecessario per produrre l’energia e imateriali consumati, ad esempio, da unprocesso produttivo e per assorbirne tuttigli scarti prodotti. I risultati sono staticonfrontati con gli stessi dati riguardantisei marche di <strong>acque</strong> minerali.Lo studio è giunto alla conclusione chel’acqua di rubinetto analizzata ha un’improntaecologica estremamente inferiore,nell’ordine <strong>dell</strong>e 200-300 volte, rispettoalle <strong>acque</strong> minerali (si è fatto riferimentoa sei marche di <strong>acque</strong> minerali per le qualisono disponibili, in letteratura, dati riguardantil’impronta ecologica). L’energiautilizzata per trasportare l’acqua dallefonti di prelievo alle case attraversole condotte idriche e per trattarla è lacomponente prevalente negli impattiambientali associati alle <strong>acque</strong> di rete.Per le <strong>acque</strong> minerali, invece, gli impattimaggiori derivano dall’imballaggio.impronta ecologica di 1.000 litri di sei <strong>acque</strong> minerali e di acqua di rubinettoImpronta ecologica (m 2 )Impronta ecologica (%)Superficie richiestaAcqua minerale (sei marche)Acquedotto di Poretta Terme (BO)Centrale di Val di Setta (BO)da 469 a 613 100% da 1,2 a 1,5 campi da basket2,1 0,3% Uno sgabuzzino1,2 0,2% Un piccolo sgabuzzinoImpronta ecologica di1.000 litri di sei marchedi <strong>acque</strong> minerali:da 469 a 613 m 2pari a circa 1,2-1,5campi da basketImpronta ecologica di1.000 litri <strong>dell</strong>a CentraleVal di Setta (Bo):1,2 m 2pari a un piccolosgabuzzinoImpronta ecologica di1.000 litri <strong>dell</strong>’<strong>acque</strong>dottodi Porretta Terme (Bo):2,1 m 2pari a uno sgabuzzino1Fabio Marchioni, “La sostenibilità <strong>dell</strong>’acqua ad uso alimentare: l’impronta ecologica <strong>dell</strong>’acqua di Porretta Terme”Tesi di laurea (anno accademico 2009/<strong>2010</strong>)60


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileconfronto tra l’acqua hera e le <strong>acque</strong> minerali*Acqueminerali(min-max)SOTBolognaSOTFerraraSOTForlì-CesenaSOTImola-FaenzaSOTModenaSOTRavennaSOTRiminiConcentrazione ioni idrogeno (pH) 5,8-8,4 7,6 7,7 7,7 7,5 7,4 7,9 7,6Durezza totale (°F) 3-93 25 24 20 31 35 20 24Residuo secco a 180° (mg/L) 22,3-1300 324 286 257 426 541 274 306Cloruro (mg/L) 0,3-78,7 27 19 26 39 80 29 28Fluoruro (mg/L) 0,07-1,1


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileAcqua, ma quanto mi costi...l’impatto economico e quello ambientaleLo staff di Last Minute MarketNel mese di maggio 2011 un uomo adulto che segue una dieta tipo ingrado di assicurargli il fabbisogno energetico (2.300 kcal/giorno) e checonsuma, secondo quanto raccomandato dai nutrizionisti, un litro e mezzodi acqua al dì, ha sostenuto una spesa settimanale di 4,22 euro per l’acquaminerale. Una somma che, se espressa in termini percentuali, è parial 9,4% <strong>dell</strong>a spesa alimentare di una settimana: un decimo <strong>dell</strong>’entitàdi denaro che i consumatori destinano alla nutrizione, nonostante la crisieconomica ancora in atto.Questo dato risulta ancora più rilevante se paragonato al costo medio diun litro d’acqua fornito dai rubinetti domestici che è pari a circa 0,0015euro, contro lo 0,40 euro di quella in bottiglia. Una differenza notevole intermini monetari che non è giustificata da una commisurata differenzaqualitativa. <strong>In</strong>fatti molti studi, anche indipendenti, dimostrano che l’acquadi casa in Italia è di buona/eccellente <strong>qualità</strong> e ampiamente sicura dalpunto di vista igienico-sanitario.<strong>Il</strong> maggior costo <strong>dell</strong>a minerale è attribuibile in parte all’elevata domandadei consumatori, che agiscono sotto la spinta del marketing e di abitudiniormai radicate e in parte ai lunghi passaggi di filiera. Quest’ultima, infatti,fa percorre alle bottiglie molte centinaia di chilometri prima che giungano<strong>sulla</strong> tavola degli italiani 1 .Uno scenario da triplice impatto perché incide negativamente: sul bilancioDiminuiregli sprechi erisparmiare,significa anchepreferire l’acquadi rubinetto perdissetarsi, inmodo da ottenerevantaggi per ilportafoglio e perl’ecosistemafamiliare, sottoforma di incremento <strong>dell</strong>a spesa; sull’ambiente,per una maggiore emissione di gas serra dovutial trasporto; sulle risorse naturali, in termini di gestionescarsamente sostenibile. Quest’ultimo aspetto, forsemeno noto, è in realtà molto rilevante. Basti pensare cheper produrre una bottiglia di plastica occorre in media iltriplo <strong>dell</strong>’acqua che essa può contenere.<strong>In</strong> questa direzione, il primo passo può essere mosso1Weber C. L., Matthews H.S., Food-Miles and the relative climate impacts of food choices in the UnitedStates, Environmental Science and Technology, vol. 40, N° 10, 2008, pp. 3508-3513. È inoltre possibileconsultare sul sito <strong>dell</strong>a rivista Altraeconomia il numero di chilometri percorso dalle diverse tipologiedi marche di acqua minerale (http://www.altreconomia.it/allegati/contenuti/phpOW8I2W8801.pdf).63


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileriducendo gli sprechi e le perdite <strong>dell</strong>e risorse naturali, come suggeriscela campagna “Un anno contro lo spreco” promossa da Last Minute Markete dalla Facoltà di Agraria <strong>dell</strong>’Università di Bologna con il patrocinio delParlamento Europeo, quest’anno dedicata proprio all’acqua (www.unannocontrolospreco.org).Diminuire gli sprechi e risparmiare, significa anchepreferire l’acqua di rubinetto per dissetarsi, in modo da ottenere vantaggiper il portafoglio e per l’ecosistema.La campagna Un anno contro lo spreco pone l’attenzione anche all’acquacontenuta negli alimenti (o più precisamente acqua virtuale) e su quellaimpiegata per la produzione di cibo. Ad esempio poiché per ottenere unchilogrammo di carne di manzo sono necessari 16 mila litri di acqua, i 200grammi settimanali di carne fresca (bovino) suggeriti dalla nostra dieta nerichiedono 3.200 litri.Dietro ai pasti che consumiamo quotidianamente ci sono infatti enormiquantità di risorse idriche che variano a seconda del regime dietetico. Sitratta di un’ulteriore prova che i nostri stili di vita, anche quelli alimentari,incidono profondamente <strong>sulla</strong> gestione e - di conseguenza - <strong>sulla</strong> disponibilitàpresente e futura <strong>dell</strong>e risorse naturali.Tuttavia, fino a quando consumiamo ciò che produciamo, tutto (o quasi)può trovare una giustificazione, ma possiamo dire la stessa cosa quandoutilizziamo acqua (ed altre risorse) per ottenere alimenti che, per mereragioni commerciali, non raggiungeranno la nostra tavola?<strong>In</strong> tutti questi casi, purtroppo numerosi 1 ,considerando anche le risorseimmesse nei cicli produttivi, alimentiamo lo spreco nello spreco.1Segrè A., Falasconi L., (a cura di), <strong>Il</strong> Libro nero sullo spreco in Italia. <strong>Il</strong> Cibo, Edizioni Ambiente, Milano, 2011.<strong>In</strong> tutti gli eventi organizzati da <strong>Hera</strong> viene servita acqua di rubinetto64


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileLa <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua sul webSu alcune pagine dedicate del sito web del <strong>Gruppo</strong>, www.gruppohera.it, sonodisponibili i dati relativi alla <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua e ai sistemi di controllo.Più in dettaglio, sono presenti sezioni dedicate a:<strong>qualità</strong> e controllo in merito a tutte le fasi del Servizio Idrico <strong>In</strong>tegrato,con un approfondimento sul tema dei controlli realizzati <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong><strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> destinate alla produzione di acqua potabile;<strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua rispetto ai limiti di legge;confronto tra acqua distribuita da <strong>Hera</strong> e <strong>acque</strong> minerali naturali incommercio;dati medi semestrali per singolo comune relativi a: ammonio, cloruro,pH, durezza, fluoruro, nitrato, nitrito, residuo secco a 180 °C, sodio.E’ inoltre presente una sezione dedicata al corretto uso quotidiano <strong>dell</strong>’acquadi rubinetto e alla promozione dei relativi comportamenti sostenibili.Questa sezione del sito, dal 2008, ospita anche il report <strong>In</strong> <strong>buone</strong> <strong>acque</strong>.65


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileLa <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua secondo chi la beveA partire dal 2005, attraverso interviste telefoniche, <strong>Hera</strong> ha avviato unpercorso annuale di ascolto <strong>dell</strong>e esigenze dei clienti e di verifica <strong>dell</strong>a lorosoddisfazione nei confronti <strong>dell</strong>a società e dei servizi che eroga. I risultatisono utilizzati per definire gli obiettivi di miglioramento.<strong>Il</strong> campione stratificato intervistato nel <strong>2010</strong> in merito al servizio idrico è statocostituito da 1.791 nuclei familiari clienti del Servizio Idrico <strong>In</strong>tegrato.Nel complesso, il Servizio Idrico <strong>In</strong>tegrato di <strong>Hera</strong> ha raggiunto il punteggiodi 75 su una scala da 0 a 100 in cui il livello di 70 può essere consideratopari alla soddisfazione.Che tipo di acqua bevete di solito?Nel <strong>2010</strong> la percentuale di cittadiniche decidono di bere esclusivamentel’acqua di rubinetto presenta il valoremaggiore riscontrato negli ultimi seianni: 38% del totale. Ciò si riflette nellapercentuale <strong>dell</strong>a popolazione che beveunicamente acqua in bottiglia minoredegli ultimi sei anni.2005 2006 2007 2008 2009 <strong>2010</strong>100%53%54%54%48%55%41%80%60%20%24%20%19%21%21%40%27%22%26%33%24%38%20%Solo rubinetto Entrambe Solo minerale0%66


<strong>Il</strong> 38% degli intervistati nell’indagine di soddisfazione dei clienti ha dichiaratodi bere solo acqua di rubinetto. È il dato più alto registrato negli ultimi 6 anniLa soddisfazione <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> e sul gusto <strong>dell</strong>’acqua, nelle sue componentidi gradevolezza del sapore e <strong>dell</strong>’odore, di limpidezza e assenza di calcare,è in crescita negli ultimi anni (con un indice di soddisfazione che passada 63 del 2006 a 66 del <strong>2010</strong>), così come la valutazione del costo delservizio in relazione all’utilità <strong>dell</strong>o stesso e alle esigenze del cliente (conun indice di soddisfazione pari a 70, cinque punti in più rispetto al 2007).La valutazione sull’assenza di calcare rimane critica con un punteggiopari a 50.La componente del servizio nei confronti <strong>dell</strong>a quale gli utenti si ritengonomaggiormente soddisfatti è quella relativa all’affidabilità <strong>dell</strong>’erogazione ealla continuità <strong>dell</strong>’approvvigionamento la cui valutazione positiva presentaun indice di soddisfazione pari a 81.67


Quanta acqua bere? E qualeacqua bere? Lo abbiamochiesto ad un nutrizionistaPer approfondire la relazione tra consumo di acqua esalute abbiamo intervistato il dottor Gianni Pastore,primo ricercatore <strong>dell</strong>’Istituto Nazionale di Ricerca pergli Alimenti e la Nutrizione, ente di ricerca del Ministero<strong>dell</strong>e Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.Qual è il ruolo del consumo di acqua nell’ambito di una corretta alimentazione?<strong>Il</strong> 55-60% del peso di un adulto è dovuto all’acqua (il 75% nei neonati).Muscoli e organi interni sono composti per il 70-80% di acqua. Addirittura leossa ne contengono oltre il 20%. L’acqua non è tuttavia solo un costituente“passivo” del nostro corpo. L’acqua è indispensabile in forma “attiva” perlo svolgimento di tutti i processi fisiologici e le reazioni biochimiche cheavvengono nel nostro organismo.Tutti sappiamo che l’acqua è essenziale per il mantenimento <strong>dell</strong>a vitama spesso ci dimentichiamo che un corretto apporto di acqua è ancheindispensabile per il mantenimento di un buono stato di salute nel breve,medio e lungo termine.All’interno del nostro organismo non vi è alcun sistema che non dipendedirettamente dall’acqua per cui è intuitivo dedurre quanto sia fondamentalemantenere un corretto stato di idratazione: una costante disidratazione,se pur lieve, ha effetti negativi sulle performance fisiche e sulle capacitàmentali del nostro organismo, aumenta il rischio di calcoli renali, il rischio dicontrarre tumori al colon e all’apparato urinario (vescica, prostata, reni), e ilrischio di prolasso <strong>dell</strong>a valvola mitrale. Nell’anziano ha influenze negativesullo stato di salute generale. Dal punto di vista pratico, una disidratazionedel solo 1% del peso corporeo (parliamo quindi di poco più di mezzo litrod’acqua) si ripercuote sulle prestazioni fisiche del nostro organismo. Se ladisidratazione sale al 2% vengono alterati la termoregolazione e il volumedel plasma. Con una disidratazione intorno al 5% insorgono crampi, mentreintorno al 7% si possono avere allucinazioni e comincia a essere messain pericolo la stessa sopravvivenza.68


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileQuanta acqua è consigliato bere in un giorno?<strong>Il</strong> fabbisogno individuale di acqua dipende da vari fattori (tra i quali, oltrealla massa corporea, spiccano il livello di attività fisica e la temperaturaambientale).Possiamo però dire che mediamente il fabbisogno giornaliero di un adultosi aggira attorno ai 2,5-3,5 litri di acqua. Se teniamo in considerazioneche grossomodo 500-900 ml di acqua vengono introdotti attraverso glialimenti (frutta, ortaggi, verdura e latte sono costituiti per oltre l’85% diacqua; carne, pesce, uova, formaggi freschi ne contengono il 50-80%;pane, e pizza sono costituiti per il 20-40% di acqua; pasta e riso tra il 10e il 15% se crudi, ne contengono il 60-65% quando cotti) e che 300 ml èla cosiddetta acqua metabolica, ovvero acqua che l’organismo “produce”durante i processi di ossidazione di carboidrati, proteine e grassi, possiamocalcolare che un individuo adulto medio, con una attività fisica leggeradovrebbe bere 1,5-2 litri di acqua.Quando si parla di acqua di rubinetto, la preoccupazione principale deicittadini riguarda il calcare e le sue conseguenze <strong>sulla</strong> salute. Bere acquadi rubinetto fa venire i calcoli?Direi assolutamente che è una preoccupazione infondata. Bere acqua dirubinetto non fa assolutamente venire i calcoli. La letteratura scientifica èmolto chiara su questo punto. <strong>In</strong>oltre, ricordiamoci che calcio e magnesio(sali che vanno a “comporre” il calcare) sono estremamente importantiper il nostro organismo.Le campagne pubblicitarie <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong> minerali puntano su alcuni messaggichiave come ad esempio la bassissima presenza di sodio. Quanto incideil sodio contenuto nell’acqua che beviamo sull’assunzione complessivagiornaliera di sodio?Ben poco, nulla direi. Scegliendo un’acqua particolarmente povera di sodio,bevendone 2 litri al giorno, potremmo “risparmiare” un centinaio dei 2400milligrammi di sodio che, secondo le linee guida nazionali e internazionali,non dovremmo superare ogni giorno. Meglio 100 milligrammi che niente?Certo, se non fosse che questo centinaio di milligrammi di sodio li troviamoin tre grammi di prosciutto, oppure in sei grammi di caciotta, o in unaoliva e mezza. <strong>In</strong>somma, direi che i consigli per diminuire l’apporto di sodiodovrebbero essere ben altri. Per fare un piccolo esempio, fare attenzione alsodio presente nell’acqua sarebbe come togliere dalla tasca una monetada 10 centesimi prima di pesarsi vestiti su una bilancia…69


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabileSono tuttavia molti i messaggi <strong>dell</strong>e campagne pubblicitarie <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong>minerali che, pur corretti nella teoria, non hanno alcun risvolto pratico.Sentiamo messaggi che ci suggeriscono di bere l’acqua tale che fa beneperché povera di sali, e poco dopo di bere l’acqua tal’altra che fa beneperché è ricca di sali. <strong>Il</strong> punto sta proprio qui: vanno bene tutte e dueperché la quantità di sali che ingeriamo con l’acqua è una trascurabilemolto-piccola parte degli oltre 11-12.000 milligrammi di sali minerali cheingeriamo con la nostra alimentazione.<strong>In</strong> conclusione?<strong>In</strong> conclusione, beviamo tranquillamente anche l’acqua di rubinetto, nonfacciamoci troppi problemi. L’importante è bere tanto anticipando il senso<strong>dell</strong>a sete (che comincia a funzionare quando già il corpo è un po’ disidratato).E non eliminiamo forzatamente acqua che il nostro corpo vorrebbetrattenere.70


Appendice: i parametri oggetto direndicontazione in questo reportAlluminioÉ uno dei metalli più ampiamente usati dall’uomoe anche uno dei composti più diffusi nellacrosta terrestre.(limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 200 µg/L (parametroindicatore), per <strong>acque</strong> minerali il parametroè previsto ma senza limite)tuttavia l’OMS individua in 700 μg/L un valoreguida provvisorio. Tale valore è stato recepitoall’interno <strong>dell</strong>a normativa italiana come valoremassimo ammissibile.(limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 700 µg/L (parametrochimico), per <strong>acque</strong> minerali il parametronon è previsto)AmmonioE’ una sostanza che deriva principalmente dalledeiezioni umane o animali dove è contenutoassieme all’urea risultante dal metabolismo<strong>dell</strong>e proteine. La sua presenza nelle <strong>acque</strong>,specialmente in quelle sotterranee, è dovuta, inalcuni casi, a cause geologiche quali ad esempiola degradazione di materiale in via di fossilizzazione(resti di piante, giacimenti di torba, ecc.).Nelle <strong>acque</strong> può essere presente per un valoremassimo di 0,50 mg/L.(limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 0,50 mg/L (parametroindicatore), per <strong>acque</strong> minerali il parametroè previsto ma senza limite)Antiparassitari-TotaleGli antiparassitari sono prodotti chimici normalmenteimpiegati in agricoltura per controllare,respingere e uccidere organismi animali qualiinsetti e microbi. <strong>Il</strong> valore indica la somma deisingoli antiparassitari rilevati e quantificati inoccasione <strong>dell</strong>e analisi.(limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 0,50 µg/L (parametrochimico), per <strong>acque</strong> minerali il parametronon deve “risultare rilevabile con metodi cheabbiano i limiti minimi di rendimento analitico”citati dalla legge)CloritoI cloriti sono tipici sottoprodotti <strong>dell</strong>a disinfezionedovuti all’uso di biossido di cloro comedisinfettante. Non vi sono forti preoccupazionirispetto agli effetti <strong>sulla</strong> salute di questi composti,CloruroGli ioni cloruro presenti in acqua possono esseredi origine sia minerale sia organica. <strong>In</strong> quest’ultimocaso aumenti anomali di concentrazionepossono essere collegati a inquinamenti dinatura organica. Concentrazioni eccessive dicloruro in un’acqua, soprattutto se associate avalori di pH acido, accelerano la corrosione deimetalli nelle reti.(limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 250 mg/L (parametroindicatore), per <strong>acque</strong> minerali il parametroè previsto ma senza limite)Concentrazione ioni idrogeno (pH)<strong>In</strong>dica il grado di acidità di un’acqua. Valori troppoalti o troppo bassi rispetto alla condizione dineutralità (pH=7), potrebbero avere un significatoindiretto di pericolosità: <strong>acque</strong> troppo acide(pH


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabilea 10 mg/L di carbonato di calcio. Una possibilescala di classificazione <strong>dell</strong>a durezza considera le<strong>acque</strong> leggere o dolci quelle con durezza inferiorea 15-20 °F, mediamente dure sino a 20-35 °F edure oltre 35 °F.Su indicazione medica può essere consigliatol’utilizzo di <strong>acque</strong> con particolari gradazioni dicalcio. Normalmente il calcio presente nell’acquaè importante per la salute al punto che la leggevieta, nel caso di installazione di un addolcitoredomestico, di abbassare il valore <strong>dell</strong>a durezzasotto i 15 °F. Al contrario, ben noti sono i dannicausati da <strong>acque</strong> troppo dure a elettrodomestici esanitari, al punto che molti detersivi contengonosostanze che combattono il calcare.(parametro indicatore di legge per <strong>acque</strong> di retecon valore consigliato fra 15 e 50 °F, per <strong>acque</strong>minerali il parametro non è previsto)Escherichia coliÈ una <strong>dell</strong>e specie principali di batteri che vivononella parte inferiore <strong>dell</strong>’intestino di animali asangue caldo. La presenza di Escherichia colinell’acqua è “indice” del livello di contaminazionefecale.(limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 0/100 mL(parametro microbiologico), per <strong>acque</strong> minerali ilparametro deve “risultare assente”)FerroÈ un metallo ed è uno dei principali componenti<strong>dell</strong>a crosta terrestre. Può essere presentenell’acqua potabile anche come risultato <strong>dell</strong>’usodi flocculanti negli impianti di trattamento per laproduzione di acqua potabile o <strong>dell</strong>a corrosione<strong>dell</strong>e condotte in acciaio e ghisa durante ladistribuzione <strong>dell</strong>’acqua. <strong>Il</strong> ferro è consideratoun elemento indesiderabile, in quanto già unaconcentrazione di circa 0,3 mg/L conferisceall’acqua una colorazione giallina e un saporesgradevole (metallico).(limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 200 µg/L (parametroindicatore), per <strong>acque</strong> minerali il parametroè previsto ma senza limite)FluoruroEsprime il contenuto di fluoro, elemento indispensabilesoprattutto per denti e ossa, da assumerea piccole dosi. Un’assunzione eccessiva potrebbeprovocare effetti sull’apparato scheletrico e <strong>sulla</strong>dentatura.(limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 1,50 mg/L (parametrochimico), per <strong>acque</strong> minerali 5 mg/L e 1,5mg/L per <strong>acque</strong> destinate all’infanzia)Manganese<strong>Il</strong> manganese si ritrova naturalmente presentesia nelle <strong>acque</strong> superficiali sia nelle <strong>acque</strong> difalda. Se presente in quantità superiore ai limitilegislativamente previsti può produrre degli effettiindesiderabili sull’acqua potabile. <strong>Il</strong> manganese,infatti, determina l’alterazione <strong>dell</strong>e caratteristicheorganolettiche <strong>dell</strong>’acqua quali: colore, saporeindesiderabile e torbidità.(limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 50 µg/L (parametroindicatore), per <strong>acque</strong> minerali 500 µg/L)Nitrato e NitritoI nitrati e i nitriti sono sostanze inquinanti. Lapresenza di nitriti e nitrati nell’acqua potabileè solo in minima parte naturale: nella maggiorparte dei casi dipende da attività umane qualiallevamenti, fertilizzanti, rifiuti industriali, scarichiurbani e liquami.(nitrato: limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 50 mg/L(parametro chimico), per <strong>acque</strong> minerali 45 mg/Le 10 mg/L per <strong>acque</strong> destinate all’infanzia)(nitrito: limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 0,50mg/L (parametro chimico), per <strong>acque</strong> minerali0,02 mg/L)Residuo secco a 180°Le <strong>acque</strong> potabili e quelle minerali possonocontenere elevate, medie o basse quantità disali, principalmente carbonati, bicarbonati, clorurie solfati, combinati con sodio, potassio, calcioe magnesio. <strong>Il</strong> residuo secco, o fisso, indica laquantità di sali disciolti presenti nelle <strong>acque</strong> dopol’evaporazione di un litro d’acqua a 180°; più è72


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabilebasso, minore è il contenuto di sali e viceversa.Fino a 50 mg/L si ha un’acqua minimamentemineralizzata ossia povera di sali, indicata perfavorire la diuresi e per calcoli renali; da 50 a500 mg/L un’acqua oligominerale o leggermentemineralizzata, adatta all’uso quotidiano e con unabuona azione diuretica; da 500 a 1.500 mg/Lun’acqua mediamente mineralizzata, più adattaa chi pratica attività sportive; oltre i 1.500 mg/Lun’acqua ricca di sali, adatta a scopo curativo esu consiglio medico.(parametro indicatore per <strong>acque</strong> di rete con valoremassimo consigliato 1.500 mg/L, per <strong>acque</strong> mineraliil parametro è previsto ma senza limite)Trialometani-TotaleRappresentano uno dei più noti sottoprodotti didisinfezione: la loro presenza nelle <strong>acque</strong> potabiliè infatti connessa all’utilizzo <strong>dell</strong>’ipoclorito disodio come disinfettante. Si formano infatti dallareazione <strong>dell</strong>e sostanze organiche naturali presentinell’acqua con l’ipoclorito di sodio.(limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 30 µg/L (parametrochimico), per <strong>acque</strong> minerali il parametronon deve “risultare rilevabile con metodi cheabbiano i limiti minimi di rendimento analitico”citati dalla legge)Sodio<strong>Il</strong> sodio è abbondantissimo in natura e pertantoè presente, in misura maggiore o minore, in tuttele <strong>acque</strong> naturali, sotto forma di cloruro di sodio(il sale comune) e come bicarbonato di sodio.Per il suo contenuto in sodio, l’acqua distribuitada <strong>Hera</strong> è comparabile alle <strong>acque</strong> minerali incommercio.<strong>In</strong> riferimento al totale degli apporti dietetici, ivalori di sodio contenuti nell’acqua sono in genereirrilevanti: ad esempio bere un litro d’acqua dirubinetto equivale a mangiare poco più di mezzocracker. La gran parte del sodio ingerito (comecloruro di sodio) proviene dagli altri alimenti,mentre l’acqua ha un ruolo trascurabile.(limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 200 mg/L (parametroindicatore), per <strong>acque</strong> minerali il parametroè previsto ma senza limite)Tetracloroetilene + Tricloroetilene (Trielina)Si tratta di due composti chimici presenti nell’acquaper la contaminazione del suolo e del sottosuolocausata da pratiche industriali non corrette,quali lo scarico in pozzi perdenti o fognature.(limite di legge per <strong>acque</strong> di rete 10 µg/L (parametrochimico), per <strong>acque</strong> minerali il parametronon deve “risultare rilevabile con metodi cheabbiano i limiti minimi di rendimento analitico”citati dalla legge)73


Appendice: le prefazioni<strong>dell</strong>e edizioni precedenti<strong>In</strong> <strong>buone</strong> <strong>acque</strong> 2008I consumi di acqua minerale in Italia costituiscono una vistosa anomalia.A fronte <strong>dell</strong>e difficoltà crescenti dei consumatori a far quadrare i bilanci,l’eccellente <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua di rubinetto - “l’acqua che sgorga direttamentein casa vostra” come recita la pubblicità promossa dal sindaco Bloomberga New York per favorire i consumi di tap water – i problemi ambientali chegenera l’acqua minerale, che confliggono vistosamente con l’attribuzionepubblicitaria di naturalità, è davvero difficile comprendere il credito che gliitaliani le attribuiscono. <strong>Il</strong> sindaco di Londra, Ken Livingstone, nei giorniscorsi ha invitato i suoi concittadini a consumare l’acqua di rubinetto,perché in tal modo “risparmierete soldi e aiuterete a salvare il pianeta.Bevendo meno acqua in bottiglia, possiamo ridurre le emissioni di anidridecarbonica causate dalla produzione e dal trasporto, riducendo anche ilproblema <strong>dell</strong>o smaltimento <strong>dell</strong>e bottiglie usate”.<strong>In</strong> Italia siamo i primi consumatori al mondo con circa 200 litri pro capiteannui e la distribuzione è fortemente capillare con la presenza nel 98% <strong>dell</strong>efamiglie (Eurisko). L’adozione di acqua minerale versus quella di rubinettocomporta una spesa aggiuntiva, ed inutile, di circa 300 euro all’anno. Eppurel’acqua di rubinetto, in gran parte del Paese, certamente dove <strong>Hera</strong> opera,è di buona/eccellente <strong>qualità</strong>: la presenza di cloro, che tanto a lungo l’haresa poco gradevole al gusto, ormai è scomparsa quasi dappertutto. Leiniziative per promuoverla in alcune città italiane hanno avuto un granderisalto mediatico ma scarse conseguenze a livello <strong>dell</strong>a prassi. I consumi diacqua minerale, nonostante una leggera recente flessione, sono imponenti.Non è certo un caso che questa sia una dei più grandi spender in pubblicità.Del resto già Galbraith, qualche decennio fa, teorizzava l’impossibilità<strong>dell</strong>e alternative pubbliche di essere competitive se non possono disporredi risorse analoghe, per la loro promozione, <strong>dell</strong>e private.Se è comprensibile il pushing dei ristoratori, che impongono ormai l’acquaminerale come una sorta di tassa obbligata ai loro clienti, analoga all’odiosocoperto, assai meno lo è il successo nei consumi domestici. Laddove gliitaliani hanno a disposizione, praticamente a costo zero, la stessa acqua74


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabile“batteriologicamente pura” di cui si fregiano le <strong>acque</strong> minerali: una dizionedel resto che è soltanto sinonimo di acqua potabile. La creazione di trattidi immagine al prodotto – in particolare salubrità e gusto – conseguenti adimponenti investimenti di marketing e di comunicazione, hanno finito cosìper promuovere le <strong>acque</strong> minerali ad una sorta di obbligo sociale.Le bottigliette di acqua minerale si vedono ormai spuntare ovunque: neglizaini, nelle sofisticate borsette <strong>dell</strong>e signore, nelle austere 24 ore dei manager,nelle tasche dei giacconi. Si consumano per strada, nelle auto, neimezzi pubblici, sui banchi <strong>dell</strong>’università. E’ come se il bere acqua si stesseormai dissociando dal bisogno originario <strong>dell</strong>a sete per divenire una sortadi diffusa pratica salutista. L’acqua, in queste nuove tipologie di consumo,esalta le sue componenti archetipiche e sacrali. Che enfatizzano le sueproprietà purificatrici, di ricambio, di idratazione. A testimonianza anche<strong>dell</strong>a sua capacità di intercettare – e dare una risposta – ai trend emergenti<strong>dell</strong>’attenzione alla salute, <strong>dell</strong>a prevenzione, <strong>dell</strong>’orientamento verso prodottinaturali. Che gli italiani bevano più acqua è certamente un bene. Che sial’acqua minerale - che può contare su budget pubblicitari molto elevati enon minori attività di lobbying insieme ad una sofistica strumentazione dimarketing – a trarne vantaggio qualche dubbio lo suscita.Questo documento di <strong>Hera</strong> ci dimostra quanto l’acqua che distribuisce intutto il territorio in cui opera non abbia alcun minus rispetto alle <strong>acque</strong>minerali e aiuta a sfatare scientificamente i tanti miti e stereotipi che circondanoil settore. Occorre adesso, magari mobilitando quello straordinariostrumento di passaparola che è <strong>In</strong>ternet, divenirne tutti consapevoli.Giampaolo FabrisGiampaolo Fabris (1938-<strong>2010</strong>) è stato un sociologo italiano e, a livello internazionale, unodei maggiori esperti nello studio del consumatore e <strong>dell</strong>a pubblicità. E’ stato professoredi sociologia dei consumi e ha insegnato nelle Università di Torino, Venezia Ca’ Foscari,Trento, Milano IULM e Milano San Raffaele.75


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabile<strong>In</strong> <strong>buone</strong> <strong>acque</strong> 2009È superfluo ricordare che l’acqua è fonte di vita e, quindi, patrimonio<strong>dell</strong>’umanità da proteggere e tutelare. La disponibilità di acqua potabilesicura ha certamente migliorato la <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>a nostra vita dal punto divista igienico-sanitario anche se a livello mondiale c’è ancora molto da fareviste le oltre 850 milioni di persone con insufficiente accesso alle risorseidriche e oltre 2,6 miliardi di persone con aspetti igienici non idonei. Tuttociò comporta che ogni anno 1,5 milioni di bambini muoiano per malattieidrodiffuse (OMS <strong>2010</strong>). Anche per questo l’ONU ha recentemente sancito(luglio <strong>2010</strong>) che “l’accesso all’acqua potabile pulita e di <strong>qualità</strong> è un diritto<strong>dell</strong>’uomo indispensabile per il godimento pieno del diritto alla vita”.Nel nostro paese, fortunatamente, abbiamo sufficiente disponibilità diacqua (92 mc/abitante/anno di acqua erogata–ISTAT 2009) seppure nonomogeneamente ripartita <strong>sulla</strong> superficie nazionale. Comunque, l’acquapotabile distribuita nel nostro paese è, generalmente, igienicamente sicurae di buona <strong>qualità</strong>. Tale quadro confortante deriva dall’adeguamentoai requisiti di <strong>qualità</strong> previsti dalla norma nazionale (D.Lgs 31/2001) cherecepisce la direttiva comunitaria 98/83/CE la quale prevede anche unaserie di controlli costanti e molteplici svolti dalle Aziende Sanitarie Locali(ASL) tramite le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (Arpa) comecontrolli esterni, ma svolti anche dal Gestore del Servizio Idrico come controlliinterni. Detti controlli vengono effettuati lungo tutta la filiera idrica: dallesorgenti agli invasi, dagli impianti alla rete fino ai nostri contatori.Nonostante quanto detto l’acqua di rubinetto non gode pienamente <strong>dell</strong>afiducia degli italiani che preferiscono dissetarsi al supermercato, anchese tale diffidenza è in costante diminuzione mentre cresce la propensione<strong>dell</strong>a popolazione a bere acqua di rubinetto (46% - ANIMA <strong>2010</strong>).I sospetti e i dubbi <strong>dell</strong>a popolazione nei confronti <strong>dell</strong>’acqua di rubinettosono in gran parte dovuti alla scarsa diffusione <strong>dell</strong>e corrette informazionirelative alle caratteristiche di <strong>qualità</strong> igieniche <strong>dell</strong>’acqua stessa. Questaresponsabilità sembrerebbe a carico <strong>dell</strong>e Istituzioni pubbliche centrali elocali ma anche dei Gestori del Servizio Idrico che non promuovono sufficientiiniziative e notizie <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> del “prodotto” fornito all’utenza.D’altra parte non si può sottacere la presenza costante nei media di unainformazione scorretta dal punto di vista scientifico spesso priva dei pareriterzi di istituzioni pubbliche veramente competenti, indipendenti e deputate76


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabilea trattare l’argomento per compiti istituzionali.A oggi non sembra evidenziarsi una concorrenzialità tra i vari interessi legataa una libera scelta del consumatore derivante da informazioni corrette oltreche dal gradimento organolettico, ma da alcuni impropriamente impostatasu una competizione igienico-salutistica a danno e/o vantaggio di questao quella tipologia di acqua destinata al consumo umano.Questa situazione, che qualche dubbio suscita, non può che creare disorientamentoe allarme spesso immotivato, generando quella diffidenzageneralizzata nei confronti <strong>dell</strong>’acqua di rubinetto che va sicuramentecontrastata.Ben vengano, quindi, iniziative come questa del <strong>Report</strong> prevista dal <strong>Gruppo</strong><strong>Hera</strong> che mediante informazioni semplici, comprensibili e veritiere ècorrettamente impegnata nella promozione del consumo sicuro <strong>dell</strong>’acquapotabile prodotta e distribuita.Massimo OttavianiMassimo Ottaviani è Direttore del Reparto Igiene <strong>dell</strong>e Acque <strong>In</strong>terne, Dipartimento Ambientee Connessa Prevenzione Primaria <strong>dell</strong>’Istituto Superiore di Sanità - Roma.77


GlossarioAcqua oligomineraleSi definisce oligominerale l’acqua con un valoredi residuo secco a 180 °C compreso fra 50e 500 mg/L. L’acqua oligominerale è adattaall’uso quotidiano e possiede una buona azionediuretica.Ambito Territoriale Ottimale (ATO)L’Ambito Territoriale Ottimale, in base alla Leggen. 36 del 1994, determina il livello territorialedi organizzazione del Servizio Idrico <strong>In</strong>tegrato invista del superamento <strong>dell</strong>a frammentazione<strong>dell</strong>e gestioni e del conseguimento di adeguatedimensioni gestionali; la legge regionale delimitai suoi confini in base al bacino idrografico.CampionamentoNell’analisi chimica viene detto campionamentol’insieme di operazioni necessarie alla preparazionedi un campione, ovvero la quantità di sostanzao la parte di un materiale che dovrà esseresottoposta ad analisi e che dovrà rappresentaresignificativamente l’intera sostanza o materialedi appartenenza.Carta dei serviziLa Carta dei servizi è un documento che ogniUfficio <strong>dell</strong>a Pubblica Amministrazione e ognigestore di servizio pubblico è tenuto a fornireai propri utenti. <strong>In</strong> esso sono descritti finalità,modi, criteri e strutture attraverso cui il servizioviene attuato, diritti e doveri, modalità e tempidi partecipazione, procedure di controllo chel’utente ha a sua disposizione.Le Carte dei servizi sono uno strumento di tuteladei cittadini in quanto dichiarano gli standard di<strong>qualità</strong> del servizio, cioè le caratteristiche <strong>dell</strong>eprincipali prestazioni fornite dall’Azienda e i tempientro i quali devono essere eseguite.ConcentrazioniLe concentrazioni <strong>dell</strong>e sostanze disciolte in acquasono normalmente espresse in milligrammi perlitro (mg/L), che corrispondono a un millesimo digrammo in un litro d’acqua, in microgrammi perlitro (µg/L), che corrispondono a un milionesimodi grammo in un litro d’acqua, oppure in nanogrammiper litro (ng/l), che corrispondono a unmiliardesimo di grammo in un litro d’acqua.Conducibilità elettrica <strong>dell</strong>’acquaLa conducibilità misura la quantità di sali discioltain acqua. Più cariche sono presenti in acqua epiù sali vi saranno disciolti.CO 2equivalenteSono le emissioni di tutti i gas serra equiparate,negli effetti di riscaldamento <strong>dell</strong>a Terra, alla CO2secondo tabelle di conversione definite. L’effettodel metano (CH4) per il riscaldamento <strong>dell</strong>a Terraè equiparabile a 21 volte quello <strong>dell</strong>a CO2 mentrequella del protossido di azoto (N2O) è equivalentea 310 volte quello <strong>dell</strong>a CO2.Falda acquiferaSi definisce falda acquifera un deposito d’acquache si raccoglie in strati porosi del sottosuolo,costituiti ad esempio da sabbie e ghiaie, e cheviene alimentato dalle precipitazioni atmosfericheattraverso processi di infiltrazione. Le <strong>acque</strong><strong>dell</strong>a falda acquifera mantengono in genere unatemperatura costante, prossima alla temperaturamedia <strong>dell</strong>e rocce che le ospitano. Le faldepiù profonde mantengono la propria posizioneindisturbate, spesso anche per milioni di anni,mentre quelle più superficiali sono coinvolte nelciclo idrologico, del quale costituiscono un’importantecomponente.<strong>In</strong>dice di aggressività <strong>dell</strong>e <strong>acque</strong>L’aggressività di un’acqua definisce la propensionedi questa ad attaccare e solubilizzare alcuni mineralicontenuti in rocce, terreni o materiali edili. Le<strong>acque</strong> aggressive presentano in genere un bassocontenuto salino, bassa alcalinità e un contenutodi anidride carbonica libera che viene chiamataaggressiva. L’aggressività può favorire il deterioramento<strong>dell</strong>e matrici cementizie e danneggiarele condotte di fibrocemento con il conseguenterilascio di fibre di amianto in acqua. L’acqua risulta78


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabiletanto più aggressiva, quanto più basso è il valore<strong>dell</strong>’indice di aggressività. <strong>In</strong>dici di aggressivitàinferiori a 12 indicano <strong>acque</strong> tendenzialmenteaggressive per le matrici cementizie.NanogrammoUnità di misura <strong>dell</strong>a massa. Un nanogrammo (simbolong) è la miliardesima parte del grammo.OMSL’Organizzazione Mondiale <strong>dell</strong>a Sanità è l’agenzia<strong>dell</strong>’ONU specializzata in tema di salute, fondatail 7 aprile 1948 e con sede a Ginevra. L’obiettivo<strong>dell</strong>’OMS è il raggiungimento da parte di tutte lepopolazioni del livello più alto possibile di salute,intesa come condizione di completo benesserefisico, mentale e sociale e non soltanto comeassenza di malattia o di infermità.OrganoalogenatiSono sostanze organiche contenenti alogeni(fluoro, cloro, bromo, iodio e astato). Per quantoriguarda le <strong>acque</strong> potabili, gli organoalogenati diinteresse sono alcuni solventi presenti nelle <strong>acque</strong>a causa di inquinamento ambientale (tricloroetilene,tetracloroetilene) e i cosiddetti “trialometani”che si formano come sottoprodotti nei processidi disinfezione con ipoclorito di sodio. Per il tricloroetilene+tetracloroetilenee per i trialometanitotalesi veda l’appendice.PET<strong>Il</strong> PET, polietilene tereftalato o polietilentereftalato,è un materiale plastico usato in svariati modi,leggero e infrangibile, impiegato soprattutto inimballaggi che dopo l’uso possono essere riciclatisenza problemi e poi riutilizzati. <strong>Il</strong> PET è prodottoal 100% dal petrolio o dal metano. Da circa 1,9kg di petrolio si ottiene circa 1 kg di PET.Sostanza colloidale (colloide)Si definisce un colloide una sospensione diminuscole particelle di una sostanza, detta fasedispersa, in un’altra, detta fase continua o mezzodisperdente. Sia la fase sospesa, o dispersa,sia il mezzo disperdente possono essere solidi,liquidi o gassosi.SubsidenzaSi tratta di un fenomeno di progressivo abbassamentodel suolo dovuto alla compattazionedei materiali. La subsidenza può essere sia dicarattere naturale, nel caso di sedimenti moltoporosi che tendono ad abbassarsi se hanno sopraun carico, sia di carattere artificiale (subsidenzaindotta), ad esempio a seguito di estrazione diacqua, petrolio o gas dal terreno che lasci vuotigli spazi intergranulari, provocando pertanto unassestamento del terreno.Trattamento chimicoSi definisce trattamento chimico un processo cheutilizza reagenti chimici con l’obiettivo di modificarela struttura molecolare <strong>dell</strong>e sostanze. Nel caso<strong>dell</strong>a potabilizzazione <strong>dell</strong>’acqua un tipico esempioè quello che utilizza l’ozono per ossidare-modificarele sostanze organiche nell’acqua.Trattamento fisicoSi definisce trattamento fisico un processoche utilizza le proprietà fisiche <strong>dell</strong>e sostanzecontenute nell’acqua (la dimensione, il peso, ladensità) per separarle da essa.UNI EN ISO/IEC 17025:2005La norma specifica i requisiti generali per lacompetenza dei laboratori a effettuare prove e/otarature, incluso il campionamento. Essa coprele prove e tarature eseguite utilizzando metodinormalizzati, metodi non-normalizzati e metodisviluppati dai laboratori.UNI EN ISO 9001:2008La norma ISO 9001 costituisce il riferimento,riconosciuto a livello mondiale, per la certificazionedel Sistema di Gestione per la Qualità<strong>dell</strong>e organizzazioni di tutti i settori produttivi edi tutte le dimensioni.79


<strong>Report</strong> <strong>2010</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>dell</strong>’acqua potabile<strong>Gruppo</strong> di lavoroFilippo M. BocchiBenny BuozziGabriele MagliGianluca PrincipatoDirezione Corporate Social Responsibility, <strong>Hera</strong> S.p.A.Claudio AnzaloneLaura MinelliAngelo PettazzoniDirezione Settore Ciclo Idrico, <strong>Hera</strong> S.p.A.Sara CameranesiRiccardo FinelliDirezione Centrale Relazioni Esterne, <strong>Hera</strong> S.p.A.Hanno collaborato alla redazione del report:Vito BelladonnaArpa Emilia-RomagnaStefania GreggiRomagna Acque – Società <strong>dell</strong>e fonti S.p.A.Carlo PezziRomagna Acque – Società <strong>dell</strong>e fonti S.p.A.Leonella RossiArpa Emilia-RomagnaLo staff di Last Minute MarketLast Minute MarketDanila TortoriciDirezione Sanità e Politiche Sociali, Regione Emilia-RomagnaAndrea ZuppiroliDirezione Ambiente e Difesa del Suolo e <strong>dell</strong>a Costa, Regione Emilia-RomagnaHanno inoltre collaborato: Luciano Agostini, Davide Camprini, Susanna Morelli (Direzione SettoreCiclo Idrico, <strong>Hera</strong> S.p.A.), Francesco Avolio, Elena Billi, Giorgio Paderni (Business Unit SOT Bologna),Francesco Maffini, Massimo Mari, Riccardo Pollini (Business Unit SOT Ferrara), Paola Casali, FedericoDonati (Business Unit SOT Forlì-Cesena), Luigi Bombardi, Cristina Morini (Business Unit SOT Imola-Faenza), Francesca Romani (Business Unit SOT Modena), Luca Marchi, Imerio Pirazzini (BusinessUnit SOT Ravenna), Mirko Boschetti (Business Unit SOT Rimini)80

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