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vista con gli occhi dei cacciatori la croazia - Business

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<strong>la</strong> <strong>croazia</strong><strong>vista</strong> <strong>con</strong> <strong>gli</strong> <strong>occhi</strong><strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>


indiceuna granderiserva di caccia8paludejastrebarsko10montagnerisnjak12Antiche tracce testimoniano l’esistenza di<strong>cacciatori</strong> in Croazia sin dal<strong>la</strong> preistoria, dal<strong>la</strong>grotta di Velika pećina vicino a Varaždin a quel<strong>la</strong> diŠandalja nei pressi di Pu<strong>la</strong>, da Ve<strong>la</strong> Spi<strong>la</strong> sull’iso<strong>la</strong>di Korču<strong>la</strong> al rifugio del cacciatore di Neanderthalnei pressi di Krapina, al<strong>la</strong> Veternica sopra Zagreb...mareve<strong>la</strong> spi<strong>la</strong>zona pedemontanaturovo poljepianuraorion141618<strong>la</strong> dea del<strong>la</strong> caccia20gacka e krbavathana22isoleartemide24splitdiana26Antecedente al pa<strong>la</strong>zzo di Diocleziano è il tempiodi Diana, dea del<strong>la</strong> caccia e <strong>con</strong>trofigura romanadel<strong>la</strong> dea Thana <strong>dei</strong> Delmati, eretto sul Marjan,collina boscosa del<strong>la</strong> regione spa<strong>la</strong>tina. Sul<strong>la</strong> nobileiso<strong>la</strong> di Vis, invece, si trova il più prezioso repertodell’Antichità, ossia <strong>la</strong> statua bronzea raffiguranteArtemide, dea del<strong>la</strong> caccia e del<strong>la</strong> fertilità.medvedgrad28zadarmedviđa spilja30zagorakozji vrh32likasoko<strong>la</strong>c34In Croazia numerosi toponimi, derivanti da terminiinerenti al<strong>la</strong> caccia e/o al<strong>la</strong> selvaggina, testimonianoquanto fosse importante il rapporto chel’uomo aveva ed ha <strong>con</strong> <strong>gli</strong> animali di queste terre.s<strong>la</strong>vonia occidentalelisičineistriasegugio istriano3638posavinapatkovac40dubrovnikil dalmata42


il castello di caccia44zagorje croatozelendvor46međimurjearrosto dicinghiale col miele48Sopra una pittoresca peschiera si ergeil romantico castello di Trakošćan in unpaesaggio che in apparenza sembra curato inogni singolo detta<strong>gli</strong>o. Nei pressi del castello,<strong>con</strong>siderato uno <strong>dei</strong> più belli del<strong>la</strong> Croaziadel nord, abbondano riserve di caccia.podunavljei vini di ilok <strong>con</strong>piat ti a base diselvaggina50un bosco gigantesco52osijeklovački bećarac54bilogora e mos<strong>la</strong>vinajelengrad56I fitti e alti boschi di quercia gentile a Spačva, restidelle antiche selve pianeggianti che una voltacoprivano completamente le pianure dove <strong>con</strong>fluivanoil Danubio, <strong>la</strong> Drava e <strong>la</strong> Sava, nel sud del<strong>la</strong>S<strong>la</strong>vonia, rappresentano una ricchezza nazionale.đakovomačkovacvelebitpivčevac5860a caccia <strong>con</strong> idiplomatici62gorski kotargornje jelenje64baranjazmajevac66Dopo <strong>la</strong> Prima Guerra Mondiale, Tikveš, principaleriserva di caccia regale, divenne <strong>la</strong> riserva di caccia didiplomatici e capi di stato. Oggi vi ci si reca per <strong>la</strong> piùricca popo<strong>la</strong>zione di cacciagione cervina d’Europae per <strong>la</strong> sfida del<strong>la</strong> mi<strong>gli</strong>ore caccia al cinghiale.podravinale nozze <strong>dei</strong> cerviinvitoisole <strong>dei</strong> cervisupplemento687072


envenuti!Siete appassionati di caccia? Amate <strong>la</strong> caccia in ogni sua forma, daquel<strong>la</strong> solitaria a quel<strong>la</strong> <strong>con</strong> l’ausilio di uccelli rapaci o di cani, daquel<strong>la</strong> da appostamento alle battute di caccia, da quel<strong>la</strong> <strong>con</strong> il fucilea quel<strong>la</strong> <strong>con</strong> <strong>la</strong> macchinetta fotografica in mano? Se <strong>la</strong> risposta èsi, allora <strong>la</strong> Croazia è il vostro eldorado venatorio, dove ci s’intendedi caccia e dove verranno soddisfatte tutte le vostre esigenze.


1benvenutimille martoreIn un Paese di soli 56.594 chilometri quadrati (5.659.400 ettari), 2milioni di ettari sono coperti da foreste, 400 mi<strong>la</strong> ettari sono caratterizzatida luoghi in<strong>con</strong>taminati aperti o semiaperti, mentre quasicinque milioni di ettari rappresentano riserve di caccia (1060).Malgrado <strong>la</strong> superficie non sia molto estesa, il paesaggio che offreè sorprendentemente variegato e ricco di vita: dalle isole mediterraneeall’entroterra <strong>con</strong> le sue lunghe coste, dalle montagnecaratterizzate da foreste di <strong>con</strong>ifere alle radure e colline ricche diboschi recidui, dalle aree alluvionali <strong>con</strong> lunghi fiumi alle paludi. Ai<strong>cacciatori</strong> si presentano molteplici possibilità, a partire dal<strong>la</strong> caccia<strong>con</strong> l’ausilio di uccelli rapaci fino al<strong>la</strong> possibilità di affrontare di personaanimali selvatici di grossa ta<strong>gli</strong>a. In Croazia il rego<strong>la</strong>mento per<strong>la</strong> caccia si fonda su una lunga tradizione. Si noti <strong>la</strong> martora d’oropresente nello stemma dello Stato, sintesi dell’araldica delle sue regionistoriche. Oppure <strong>la</strong> moneta nazionale, <strong>la</strong> Kuna, che deve il suonome al<strong>la</strong> pelliccia del<strong>la</strong> martora, strumento di baratto medievale.Il Lovački vjesnik (ri<strong>vista</strong> venatoria),1892, rappresenta una delle più antichepubblicazioni specialistiche in EuropaManifesto di una mostra di caccia,Zagreb, 19542


3 41 manufatto popo<strong>la</strong>re (S<strong>la</strong>vonia) <strong>con</strong>ricorrenti motivi di caccia2 cervi, ricamo su te<strong>la</strong>Spačva, massimo trofeo del cervo(212,91 punti), primo premio, MostraInternazionale di Düsseldorf, 1954Distintivo: Guardiacacciamartorecaccia:Faina (Martes foina EHR)– tutto l’anno, eccetto <strong>la</strong> femmina quandoè in alto stadio di gestazione oppuredurante l’accompagnamento <strong>dei</strong> cuccioliMartora (Martes martes L.)– dal 1 novembre al 28 (29) febbraioDonno<strong>la</strong> (Muste<strong>la</strong> nivalis L.)– caccia vietata3 cacciatore croato de<strong>gli</strong> inizidel xx secolo4 A caccia, opera del pittore croato V<strong>la</strong>dimirFi<strong>la</strong>kovac (1892 - 1972), il quale studiòa Budapest, visse tra Vienna e Osijek ecol<strong>la</strong>borò <strong>con</strong> l’Accademia di Belgrado edi Zagreb5 Caccia in treno: <strong>cacciatori</strong> del<strong>la</strong> S<strong>la</strong>voniade<strong>gli</strong> anni trenta6 <strong>cacciatori</strong> del<strong>la</strong> Croazia nord-occidentale(Varaždin) de<strong>gli</strong> anni trenta5 6


110paludejastrebarskoL’astore (Accipiter gentilis) può crescere fino a raggiungere unalunghezza di 50 – 61 cm e può avere un’apertura a<strong>la</strong>re fino a 120 cmI meandri e <strong>gli</strong> estuari <strong>dei</strong> fiumi rappresentano quelle parti <strong>dei</strong> corsid’acqua dove i potenti profluvi si indebolis<strong>con</strong>o e rallentano il lorocorso, depositando tutto ciò che <strong>con</strong>trocorrente hanno strappatoal letto. I rami <strong>dei</strong> fiumi, i loro letti e le aree alluvionali delle pianuresi comportano allo stesso modo. I bassifondi tranquilli diventanoluoghi pieni di vita. La vegetazione attrae pesci e piccoli animali,che a loro volta attraggono uccelli e grossi rapaci. Infine, tali luoghiattraggono anche <strong>gli</strong> animali il cui habitat si trova altrove.Gli ecosistemi paludosi rappresentano uno <strong>dei</strong> più preziosi elementidel<strong>la</strong> varietà biologica e paesaggistica del<strong>la</strong> Croazia. Da unpunto di <strong>vista</strong> ecologico, più del 40% di tutte le specie vegetali eanimali è legato alle paludi. Lungo i fiumi, nei bassipiani, si è creatauna serie di habitat paludosi – foreste e prati alluvionali, rami mortidi fiumi, letti di fiumi abbandonati e meandri. Le più importantiaree alluvionali sono rappresentate dai <strong>la</strong>rghi bacini <strong>dei</strong> fiumi Sava,Drava, Mura e Danubio. Nel<strong>la</strong> parte mediterranea del<strong>la</strong> Croazia sitrovano importanti resti di una palude, un tempo estremamenteampia, presso l’estuario del fiume Neretva e un ampio cannetonel<strong>la</strong> parte nord-occidentale del Lago di Vrana, in Dalmazia. Lungol’intero litorale croato vi è una serie di aree paludose di minoridimensioni, <strong>la</strong> cui peculiarità è rappresentata dal fango, quale VeloB<strong>la</strong>to e Ko<strong>la</strong>nsko b<strong>la</strong>to sull’iso<strong>la</strong> di Pag, oppure da pantani nelle doli-2 3


112montagnerisnjakTracce di lupi sul<strong>la</strong> neveI fitti boschi di <strong>con</strong>ifere sulle montagne del Gorski kotar e del<strong>la</strong> Likae le aree pedemontane del Kordun e del<strong>la</strong> Banovina sono l’habitatideale per <strong>gli</strong> animali selvatici di grossa ta<strong>gli</strong>a. In questi territori,dominati dalle montagne Risnjak e Snježnik, Ma<strong>la</strong> Kape<strong>la</strong>, VelikaKape<strong>la</strong> e Lička Plješevica, vi è il maggior numero di orsi in Europa.Sui ripidi versanti delle montagne troviamo invece il camoscio alpino,mentre nei boschi domina <strong>la</strong> lince, il più grande gatto europeo alquale il Risnjak deve il nome (in croato lince si dice ris) e per il qualevi è sempre sufficiente preda, dalle lepri e i fagiani, ai caprioli. Nelleradure pratose, nei valloni fertili e lungo il <strong>con</strong>fine <strong>dei</strong> boschi di faggioe di abete abbonda il cibo per il cinghiale. Al quadro si aggiungeil lupo, protetto e presente in un gran numero di esemp<strong>la</strong>ri, e <strong>la</strong> suapreda preferita, il gallo cedrone, i quali canti d’amore risuonano peri boschi del Risnjak. Se avrete un po’ di fortuna, potrete av<strong>vista</strong>rel’agile lupo in tutto il suo splendore.La lince, cacciatrice di lepri, <strong>con</strong>i<strong>gli</strong>, scoiattoli e uccelli, è un animalesolitario che va a caccia soprattutto al tramonto e durante <strong>la</strong> notte.Il suo habitat naturale per eccellenza, il Risnjak, spicca sopra iverdi boschi di <strong>con</strong>ifere del Gorski kotar. La sua corona bianca dicime calcaree lo rende uno <strong>dei</strong> più bei monti del<strong>la</strong> Croazia. Il VelikiRisnjak (1528 m.s.l.m.) è inoltre un magnifico belvedere, <strong>con</strong> veduteche abbracciano il Golfo del Quarnero, le Alpi di Kamnik e giulia-2 3


114mareve<strong>la</strong> spi<strong>la</strong>Gli ornamenti fatti da denti canini forati, utilizzaticome trofei di caccia fino all’epoca moderna,sono un’ulteriore testimonianza dell’abilitàvenatoria de<strong>gli</strong> antichi abitanti di Ve<strong>la</strong> spi<strong>la</strong>Vi sono <strong>cacciatori</strong> che non potrebbero svolgere serenamente unabattuta di caccia senza farsi inebriare dall’odore del sale mesco<strong>la</strong>to aquello del<strong>la</strong> resina <strong>dei</strong> pini. È così sin dai tempi in cui è nata <strong>la</strong> civiltà.Ne sono testimoni anche i reperti ritrovati nel<strong>la</strong> grotta di Šandaljain Istria e nel<strong>la</strong> Ve<strong>la</strong> spi<strong>la</strong> nei pressi di Ve<strong>la</strong> Luka sull’iso<strong>la</strong> di Korču<strong>la</strong>:i più antichi gioielli fatti a mano realizzati dai trofei di caccia. Visono anche canini forati di cervi che ancora oggi in alcune partidell’Europa settentrionale rappresentano il simbolo del<strong>la</strong> fortunadel cacciatore.La Ve<strong>la</strong> spi<strong>la</strong> si trova sul colle Pinski rat che sovrasta <strong>la</strong> baia di Kale.Gli uomini vi si rifugiavano già nel Paleolitico, circa 20.000 anni a.C.,al quale risalgono decine di pialle, graffiatrici, coltelli ed altri utensiliper <strong>la</strong> caccia e per <strong>la</strong> preparazione del<strong>la</strong> selvaggina (es. cervo, uro obufa<strong>la</strong>). Durante il Mesolitico nelle aree intorno al<strong>la</strong> caverna vivevanogruppi di pescatori, come testimoniano <strong>gli</strong> abbondanti resti dipatelle, ostriche o <strong>con</strong>chi<strong>gli</strong>e chiamate farfari, che si sono depositatiinsieme a ossa di uccelli, cervi, volpi e altri animali selvatici che l’uomoprimitivo cacciava per procurarsi carne e pellicce. La preda favoritadai <strong>cacciatori</strong> del<strong>la</strong> Ve<strong>la</strong> spi<strong>la</strong> era il cervo, l’uro e l’asino selvatico.Sporadicamente venivano cacciati anche caprioli, cinghiali, lepri,ecc. La riserva di caccia vicino al mare offre molti vantaggi, comequello di fare un tuffo in mare o quello di distaccarsi dal<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssica


2vacanza rifugiandosi nel<strong>la</strong> beata area selvatica. Oppure, al ritornodal<strong>la</strong> caccia, vi è <strong>la</strong> possibilità di saziare l’appetito <strong>con</strong> del buon cibomediterraneo e di sostituire <strong>la</strong> birra o un superalcolico <strong>con</strong> il vino. InCroazia vi sono ben sette regioni di caccia mediterranee, dall’Istriarurale, passando per l’entroterra del Quarnero, il litorale del Velebit,le isole e <strong>la</strong> Dalmazia fino al delta paludoso del<strong>la</strong> Neretva, al<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong>di Pelješac e il Konavle a sud di Dubrovnik. Anche qui si puòsce<strong>gli</strong>ere <strong>la</strong> preda, da<strong>gli</strong> uccelli <strong>dei</strong> campi, <strong>dei</strong> sottoboschi e dellepaludi, passando per lepri e ghiri fino a<strong>gli</strong> animali selvatici di grossata<strong>gli</strong>a – caprioli, cervi, camosci alpini, mufloni, cinghiali e orsi. Vale<strong>la</strong> pena studiare bene ogni regione in quanto sono estremamentediverse l’una dall’altra, sia per l’ambiente e <strong>la</strong> posizione geograficache per le caratteristiche del<strong>la</strong> zona di caccia e del<strong>la</strong> preda tipica ditali zone. Con un <strong>occhi</strong>o rivolto verso il mare, ogni cacciatore troverà<strong>la</strong> riserva di caccia di suo piacimento. E anche <strong>la</strong> preda preferita!1 e 4 ve<strong>la</strong> spi<strong>la</strong>, sull’iso<strong>la</strong> di Korču<strong>la</strong>(Curzo<strong>la</strong>), 18.000 - 12.000 anni fa era abitatada un gruppo di <strong>cacciatori</strong> d’animalidi grossa ta<strong>gli</strong>a2 il muflone è un animale di grossata<strong>gli</strong>a, dal folto pelo e dal<strong>la</strong> carne pregiata3 il colombo selvatico dimora nelle isoleadriatiche e sul<strong>la</strong> costacervo chital (Axis axis H. Smith)caccia:Maschio – quando ha cornapulite e matureFemmina e cerbiatto – quando nonè in alto stadio di gestazionecolombo selvaticocaccia: dal 1 agosto al 31 gennaioColombaccio (Columba palumbus L.)Piccione(Columba livia Gmelin)<strong>con</strong>i<strong>gli</strong>o selvatico europeo(Orycto<strong>la</strong>gus cuniculus L.)caccia: tutto l’anno153 4


116zona pedemontanaturovo poljeL’uomo preistorico di Krapina era dedito al<strong>la</strong> caccia e al<strong>la</strong>raccolta di frutti di boscoIl cuore del<strong>la</strong> Croazia è rappresentato dal<strong>la</strong> zona collinare delloZagorje Croato a nord, e dalle aree montane a sud, a est e a ovestdel<strong>la</strong> grande pianura di Turopolje, <strong>la</strong> cui porzione settentrionale èabbracciata dal fiume Sava. Qui per mi<strong>gli</strong>aia di anni ha regnato l’immensobovino uro. Le vaste praterie solcate da piccoli corsi d’acquasi alternano <strong>con</strong> i boschi decidui a <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> aree montuose piùvaste.I territori <strong>con</strong>finanti tra <strong>la</strong> valle ed il bosco hanno garantito al mondovivo una varietà di paesaggio e di cibo durante tutte le stagioni,cosicché quest’area pullu<strong>la</strong> di diverse forme di vita, a vantaggio siade<strong>gli</strong> erbivori che de<strong>gli</strong> onnivori e <strong>dei</strong> rapaci. L’uomo è stato l’ultimoessere vivente, in ordine di tempo, a stabilirsi in questi luoghi, evi è rimasto proprio per <strong>la</strong> ricchezza offerta dal<strong>la</strong> natura. Ai piedidel monte, dove inizia <strong>la</strong> valle, si è insediato l’uomo cacciatore diNeanderthal. A Krapina, nel<strong>la</strong> più ricca area archeologica dell’uomodi Neanderthal, sono state ritrovate ossa <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong> mischiate<strong>con</strong> quelle delle sue prede: dal castoro all’orso delle caverne, finoal rinoceronte! I più antichi resti umani risalenti al Neolitico delTuropolje sono stati scoperti a Mraclin e a Velika m<strong>la</strong>ka, e proprio <strong>gli</strong>uomini dell’Età del bronzo dallo Stari Čič facevano <strong>con</strong>to sull’uro, <strong>la</strong>preda che, in quanto montagna di carne, avrebbe assicurato al<strong>la</strong> comunitàcibo per diverse settimane. L’ultimo uro è stato cacciato su2 3


4questi territori nel diciottesimo secolo. Il bosco centrale di quercechiamato Turopoljski lug e <strong>la</strong> zona pedemontana di Vukomeričkagorica rappresentano <strong>gli</strong> habitat naturali di lepri, volpi, cinghiali,cervi e caprioli selvatici, tassi e faine, mentre i mammiferi chedominano le aree alluvionali <strong>dei</strong> fiumi Kupa e Odra sono <strong>la</strong> lontra eil castoro europeo. A Kravarsko si trova anche una riserva di aironecenerino. La tradizione di questo territorio ci rac<strong>con</strong>ta che già dalMedioevo, dal periodo <strong>dei</strong> servi del<strong>la</strong> gleba liberati, <strong>gli</strong> abitanti siimpegnarono a preservare tutto ciò che è stato dato all’uomo, edè così che numerose associazioni di <strong>cacciatori</strong> si prendono cura siadel<strong>la</strong> selvaggina da caccia, sia del<strong>la</strong> vita nelle aree protette. Tradizionalmente,i <strong>cacciatori</strong> del Turopolje, del<strong>la</strong> Vukomerička gorica edel Pokuplje si radunano una volta all’anno per il Ballo <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>in occasione del quale vengono offerti piatti a base di selvaggina,come ad esempio il gu<strong>la</strong>sh di capriolo. Nello Zagorje croato sicacciano più abitualmente animali selvatici di ta<strong>gli</strong>a picco<strong>la</strong>: lepri,fagiani, beccacce, anatre e qua<strong>gli</strong>e.3 castoro europeo (Castor fiber L.)caccia: caccia vietatatasso (Meles meles L.)caccia: dal 1 agosto al 30 novembre1, 2 e 3 le zone pedemontane rappresentanol’habitat ideale per molti tipi diselvaggina4 Nel territorio del<strong>la</strong> Repubblica diCroazia è tipica <strong>la</strong> caccia al<strong>la</strong> beccaccia(Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)5 il tasso è un animale presente su tuttoil territorio croato, sebbene vi siano solopochi esemp<strong>la</strong>ri6 Sin dall’alba <strong>dei</strong> tempi alcune razze dicani vengono utilizzate quale ausilio al<strong>la</strong>cacciaassociazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong> del<strong>la</strong><strong>con</strong>tea di krapina e dello zagorjeZagrebačka cesta 26b, 49 000 Krapinatel: +385 (0) 49 371 133fax: +385 (0) 49 300 633lovacki-savez-kzz@kr.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeCapriolo (Capreolus capreolus L.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)Fagiano (Phasianus sp. L.)Cinghiale (Sus scrofa L.)qua<strong>gli</strong>ecaccia:Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)– dal 1 agosto al 14 novembreColino del<strong>la</strong> Virginia (Coturnixvirginiana L.)– dal 1 agosto al 31 gennaio175 6


118pianuraorionLa famosa colombina di Vučedol che, curiosamente,ha l’aspetto di una perniceLa cultura dell’Eneolitico di Vučedol deve il suo nome al territoriodi Vučedol, l’altura lungo le rive del Danubio, cinque chilometria valle da Vukovar dove si trovano le sue aree archeologiche piùantiche. Dopo circa 200 anni <strong>gli</strong> abitanti di Vučedol si sono trasferitia Vinkovci, <strong>la</strong>sciando pianure erbose per immensi boschi fitti diquerce. Non potendo utilizzare i carri e sfamare il bestiame, furonocostretti a modificare il proprio stile di vita diventando <strong>cacciatori</strong>, inpartico<strong>la</strong>re di cervi!Le immense pianure del<strong>la</strong> Croazia orientale, bagnate a nord dal<strong>la</strong>Drava, ad est dal Danubio e a sud dal<strong>la</strong> Sava, un tempo erano ricopertedai fitti e impervi boschi del<strong>la</strong> pianura del<strong>la</strong> Pannonia. Quelloche un tempo era il fondo del mare, i cui isolotti sono le attualimontagne dell’ovest, è stato trasportato dal vento e depositatosulle rive del fiume sotto forma di dune, le quali, non essendo fertili,sono poi diventate delle importanti vie di comunicazione. Diecimi<strong>la</strong>anni fa, percorrendo tali strade, <strong>gli</strong> uomini si insediarono in questiterritori dove, duemi<strong>la</strong> anni dopo, nacque <strong>la</strong> fiorente cultura diVučedol che dominò su tutte le altre comunità limitrofe. Sviluppatosiintorno al 3000 a.C., Vučedol fu uno <strong>dei</strong> centri più importantidell’epoca. I suoi 2000 - 3000 abitanti furono il primo popoloindoeuropeo, dopo quello di Baden, a giungere in massa in questiterritori. Come <strong>gli</strong> altri popoli provenienti dalle steppe eurasiatiche,2 3


4essi si stabilirono in questo territorio, attratti dal<strong>la</strong> <strong>con</strong>figurazionedel terreno e dall’abbondanza che vi trovarono. A differenza <strong>dei</strong>loro predecessori, <strong>gli</strong> abitanti di Vučedol erano attivi sia nel<strong>la</strong> cacciache nel<strong>la</strong> pesca, si occupavano di agricoltura e di allevamento dibestiame. Probabilmente essi furono i più antichi allevatori dibovini, <strong>la</strong> cui carne rappresentava l’elemento fondamentale del<strong>la</strong>loro alimentazione. Nell’area boscosa di Vinkovci si procuravano ilcibo esercitando <strong>la</strong> caccia, prevalentemente del cervo. Il mestiereche avevano scoperto, <strong>la</strong> produzione in serie dell’accetta di bronzo,attrezzo ed arma al tempo stesso, li rese più agiati e forti <strong>dei</strong> simili.È loro l’invenzione del calendario indoeuropeo, basato sull’osservazionedelle stelle e al cui centro vi era il cacciatore celeste Orione.cervo nobile (Cervus e<strong>la</strong>phus L.)caccia:Maschio – dal 16 agosto al 14 gennaioFemmina – dal 1 ottobre al 14 gennaioCerbiatto – dal 1 ottobre al 31 gennaio1 La civiltà di Vučedol ha avviato il propriosviluppo lungo il fiume Danubio2 e 4 Nel<strong>la</strong> S<strong>la</strong>vonia orientale i cervi erano<strong>la</strong> selvaggina da caccia preferita delle civiltàpreistoriche: <strong>gli</strong> uomini di quei tempiusavano <strong>la</strong> carne del cervo per nutrirsi,<strong>la</strong> pelle per creare vestiti e calzature, e lecorna per realizzare utensili da <strong>la</strong>voro eattrezzi per <strong>la</strong> caccia o <strong>la</strong> pesca193, 5 e 6 La varietà di selvaggina è rimastainvariata nei secoli5 6


l a dea dell a cacciaSull’iso<strong>la</strong> di Vis <strong>la</strong> scoperta archeologica più bel<strong>la</strong> e più antica èrappresentata dal<strong>la</strong> statua di bronzo di Artemide, dea del<strong>la</strong> cacciae del<strong>la</strong> fertilità. Su quest’iso<strong>la</strong>, ricca di vigneti e abitata da pescatorie marinai, <strong>la</strong> cucina mediterranea era arricchita da tutto ciò chenell’entroterra correva, vo<strong>la</strong>va e beccava. Le isole sono mondi chiusie trappole dalle quali <strong>la</strong> preda non può fuggire: non serve che trovar<strong>la</strong>e prender<strong>la</strong>. Tenendo <strong>con</strong>to di questo fatto, non fu difficile per <strong>gli</strong>antichi Greci portare sull’iso<strong>la</strong> il culto del<strong>la</strong> dea Artemide. Sin dall’antichità,l’insediamento nelle città costiere fu favorito dal<strong>la</strong> barrieranaturale montuosa che protegge <strong>la</strong> costa dal clima <strong>con</strong>tinentale. Lecatene montuose del litorale si estendono in modo difforme versol’entroterra, sembrando delle immense scale. Al variare dell’altitudinevariano anche <strong>gli</strong> habitat tipici de<strong>gli</strong> animali selvatici. Quelli digrossa ta<strong>gli</strong>a si trovano nel<strong>la</strong> Dinara, nel<strong>la</strong> Lika, nel Velebit e nel Gorskikotar. Le riserve di caccia si estendono dal<strong>la</strong> pianura di Stari Grad,sull’iso<strong>la</strong> di Hvar, e dai suoi campi suddivisi in lotti e recintati <strong>con</strong>cura risalenti ai tempi dell’antico insediamento greco (oggi patrimoniodell’unesco), fino ai vigneti di Primošten, recintati in pietra <strong>con</strong>rigore geometrico e ammirati fino in Giappone. A voi <strong>la</strong> scelta!


122gacka e krbavathanaThana, rilievo raffigurante <strong>la</strong> dea del<strong>la</strong>caccia e delle sorgentiLa gastronomia venatoria nasce dal<strong>la</strong> credenza mitologica se<strong>con</strong>do<strong>la</strong> quale mangiando <strong>la</strong> selvaggina cacciata ci si impossessa del<strong>la</strong>forza dell’animale s<strong>con</strong>fitto. Il buongustaio che ha mangiato unpiatto a base di selvaggina, infatti, sembra rinvigorirsi e distinguersidall’uomo comune, così come <strong>gli</strong> <strong>dei</strong> si discostano dai mortali, oancora sembra aver acquisito <strong>la</strong> forza dell’animale s<strong>con</strong>fitto.Nell’antichità l’uomo cacciava per il proprio fabbisogno alimentaree <strong>gli</strong> animali selvatici, così come il resto del<strong>la</strong> natura, erano <strong>con</strong>sideratiesseri sacri. Di qui <strong>la</strong> trasformazione del<strong>la</strong> caccia in culto, inun rituale <strong>con</strong> il quale <strong>gli</strong> antichi <strong>cacciatori</strong>, acquisendo l’imponenteforza e <strong>la</strong> vitalità de<strong>gli</strong> animali abbattuti, rendevano onore al<strong>la</strong>propria preda mangiando<strong>la</strong>. Ancora oggi i <strong>cacciatori</strong> <strong>con</strong>dividono<strong>con</strong> i loro predecessori queste sensazioni mistiche, tuttavia <strong>la</strong> caccianon è più solo una fonte di sostentamento, ma anche un aspettoculturale <strong>con</strong> i suoi rituali specifici.Fin dal<strong>la</strong> preistoria <strong>gli</strong> uomini trovarono rifugio nel mite paesaggiodel Gacko polje, nelle valli tra i massicci del Velebit e del<strong>la</strong> Kape<strong>la</strong>,nonché nel<strong>la</strong> Krbava, arido altopiano chiuso dal<strong>la</strong> barriera del<strong>la</strong>Lička Plješivica. La pacifica tribù illirico-celtica Japodi abitava sullevette delle colline al di sopra <strong>dei</strong> campi dove scorre lentamente ilfiume Gacka, il più ricco fiume di trote di tutto il mondo. Avendoun’ampia veduta su tutta <strong>la</strong> valle e sapendo costruire attrezzi, armi e2


34ornamenti di bronzo, <strong>la</strong> loro vita scorreva tranquil<strong>la</strong> e prosperosa inquesto generoso ambiente. I fertili terreni e l’abbondanza di animaliselvatici, pesci e pascoli resero <strong>la</strong> loro esistenza perfetta. Se<strong>con</strong>do <strong>la</strong>loro cultura, dopo <strong>la</strong> morte le anime si reincarnavano nei serpenti.Gli Japodi erano soliti <strong>con</strong>trol<strong>la</strong>re le loro immense terre in sel<strong>la</strong> ailoro cavalli, che erano i loro totem. Le divinità principali erano il dioSilvano, protettore delle foreste e <strong>dei</strong> campi, e <strong>la</strong> dea Thana, paragonabilead Artemide, <strong>la</strong> dea greca del<strong>la</strong> caccia e delle fonti d’acqua. Iboschi del<strong>la</strong> zona rappresentavano una fonte inesauribile di cibo, offrendoprede che arricchivano <strong>la</strong> variegata cucina del<strong>la</strong> tribù Japodi.1 il fiume gacka e le aree circostantihanno una ricca e variegata flora e fauna2 La selvaggina comprende anche alcunespecie d’oca3 majerovo vrelo4 il fiume gacka è l’habitat di famosetrote5 l’anatra selvatica assomi<strong>gli</strong>a all’anatradomestica. Il maschio si distinguedal<strong>la</strong> fammina per l’aspetto esterioreanatre selvatichecaccia: dal 1 settembre al 31 gennaioGermano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrhynchos L.)Mori<strong>gli</strong>one (Aythya ferina L.)Moretta (Aythya fuligu<strong>la</strong> L.)Marzaio<strong>la</strong> (Anas querquedu<strong>la</strong> L.)Alzavo<strong>la</strong> (Anas crecca L.)Fo<strong>la</strong>ga (Fulicu<strong>la</strong> atra L.)oche selvatichecaccia: dal 1 novembre al 31 gennaioOca granaio<strong>la</strong> (Anser fabalis Latham.)Oca lombardel<strong>la</strong> (Anser albifrons Scopoli.)236 l’anatra è una specie onnivora e ha<strong>vista</strong>, udito e tatto ben sviluppati5 6


cacciatore Meleagro, fi<strong>gli</strong>o del re Oineo. Artemide, irata <strong>con</strong> il re Oineoche dimenticò di citar<strong>la</strong> nelle sue preghiere, mandò il cinghialedi Calidone a devastar<strong>gli</strong> le campagne. Per fermare l’animale, Oineoricorse all’aiuto <strong>dei</strong> più grandi <strong>cacciatori</strong> di cinghiale, molti <strong>dei</strong> qualipersero <strong>la</strong> vita. So<strong>la</strong>mente At<strong>la</strong>nta, <strong>la</strong> vergine al<strong>la</strong>ttata da un’orsa,cresciuta da <strong>cacciatori</strong> e armata sin dal<strong>la</strong> tenera età, e Meleagroriuscirono ad uccidere il feroce cinghiale. Ma <strong>la</strong> storia non finiscequi! Affascinato dal<strong>la</strong> sua bellezza, Meleagro regalò ad At<strong>la</strong>nta <strong>la</strong>pelle del cinghiale calidonio, circostanza che fece infuriare <strong>gli</strong> altripartecipanti al<strong>la</strong> caccia. Scoppiò quindi una feroce guerra nel corsodel<strong>la</strong> quale anche questo grande cacciatore perse <strong>la</strong> vita.1 artemide – Bronzo, testa di donna<strong>con</strong> capelli lunghi al vento ed argentone<strong>gli</strong> <strong>occhi</strong>, risalente al tempo del<strong>la</strong> colonizzazionegreca del<strong>la</strong> costa adriaticaorientale e di alcune isole, tra il iv ed ilii secolo a.C. Reperto ritrovato sull’iso<strong>la</strong>di Vis2, 3 e 4 Ancora oggi <strong>la</strong> selvagginapresente su molte isole dell’Adriaticocroato è collegata a numerosi mitidell’antichitàqua<strong>gli</strong>ecaccia:Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)– dal 1 agosto al 14 novembreColino del<strong>la</strong> Virginia (Coturnixvirginiana L.)– dal 1 agosto al 31 gennaiocoturnicicaccia:Coturnice (Alectoris graeca Meissn.)– dal 1 ottobre al 14 gennaioChukar (Alectoris chucar)– dal 1 ottobre al 14 gennaio253 4


126splitdianaRilievo di un sarcofago del ii secolo, Museo Archeologico, Split (Spa<strong>la</strong>to)Il periodo in cui l’antica Roma dominò sull’intero Mediterraneo ha<strong>la</strong>sciato tracce anche sul<strong>la</strong> costa orientale dell’Adriatico. Il popoloromano immigrato si mescolò <strong>con</strong> i Delmati, importante tribù illiricadi celebri <strong>cacciatori</strong>. Sui rilievi presenti sulle rocce del<strong>la</strong> DalmaziaCentrale e nelle rovine del tempio nei pressi dell’Imotsko polje, eranovenerati il dio Silvano e <strong>la</strong> sua <strong>con</strong>sorte Thana, protettrice dellefonti e delle prede, rappresentata spesso in compagnia di una cerva.Nell’Impero Romano i guerrieri del<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> balcanica eranomolto apprezzati. I documenti testimoniano che anche l’imperatoreDiocleziano, che organizzò il territorio al di là delle montagnedel litorale, era originario di Salona, l’attuale Solin. Dopo essersiritirato dal<strong>la</strong> vita politica, fece costruire un meravi<strong>gli</strong>oso pa<strong>la</strong>zzosul<strong>la</strong> costa adriatica, nei pressi del luogo natale e non nel<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong>italica. Dopo <strong>la</strong> caduta dell’Impero Romano d’Occidente, il pa<strong>la</strong>zzodivenne una città medievale e, successivamente, il centro storico diSplit, oggi <strong>la</strong> se<strong>con</strong>da città più grande del<strong>la</strong> Croazia. Oggi il Pa<strong>la</strong>zzodi Diocleziano è un monumento di importanza nazionale e mondiale.Se<strong>con</strong>do <strong>la</strong> leggenda, Diocleziano sapeva che sarebbe diventatoimperatore sin da quando era solo un giovane ufficiale. Mentre sitrovava in servizio sul Reno, in Belgio, <strong>la</strong> sua legione era sistematain case private. Diocleziano, allora Diocle, e il suo compagno d’armiMassimiano erano ospiti di una certa Driade, nome dato alle fate <strong>dei</strong>2 3


45boschi che influenzano il destino. Dopo aver ottenuto quanto c’erada riscuotere, Driade invitò Diocle ad offrirle qualche moneta inpiù. E<strong>gli</strong> rispose che sarebbe stato più generoso una volta diventatoimperatore, al che Driade rispose: Diocle, non scherzare <strong>con</strong> il destino,poiché veramente diventerai imperatore, ma solo dopo aver uccisoil cinghiale fatale. Diocle prese queste parole al<strong>la</strong> lettera ed ognigiorno, armato di <strong>la</strong>ncia e spada, andava a piedi a caccia di cinghialisperando di prendere quello del suo destino.Prima del<strong>la</strong> costruzione del Pa<strong>la</strong>zzo di Diocleziano, sul<strong>la</strong> collinaMarjan fu eretto un tempio a Diana, dea romana del<strong>la</strong> caccia,<strong>con</strong>trofigura del<strong>la</strong> dea Thana <strong>dei</strong> Delmati. Il percorso dall’abitato diSpa<strong>la</strong>to fino al tempio fu chiamato ad Diana, com’è anche segna<strong>la</strong>todal<strong>la</strong> Tabu<strong>la</strong> Peutingeriana, <strong>la</strong> mappa romana dell’Impero.cinghiale (Sus scrofa L.)caccia:Cinghiale, cucciolo e maschio– tutto l’annoScrofa – dal 1 lu<strong>gli</strong>o al 31 gennaio1, 2 e 3 Nell’antichità, sul verde Marjan fuerretto il tempio di Diana, dea del<strong>la</strong> caccia4 Motivo di caccia raffigurato su un anticorilievo di Salona5 Un tempo in questa regione vi eranomolti animali selvatici, oggi nell’entroterraè ancora possibile in<strong>con</strong>trare il lupo6 il cinghiale è menzionato in molteleggende e miti del passatoassociazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>del<strong>la</strong> <strong>con</strong>tea di spa<strong>la</strong>toe del<strong>la</strong> dalmaziaUlica Kralja Zvonimira bb (ppc),21 210 Solintel: + 385 (0) 21 539 814fax: +385 (0) 21 544 839split@hls.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeCamoscio alpino (Rupicapra rupicapra L.)Muflone (Ovis aries musimon Pall.)Cinghiale (Sus scrofa L.)Beccaccia (Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)Coturnice (Alectoris graeca Meissn.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)Fagiano (Phasianus sp. L.)Starna (Perdix perdix L.)Coni<strong>gli</strong>o selvatico europeo (Orycto<strong>la</strong>guscuniculus L.)276


medvedgr adNomen est omen, il nome già <strong>con</strong>tiene un presagio dice l’anticalocuzione <strong>la</strong>tina. Se liberato dal velo del mito e delle profezie, ciòsignifica che tra mi<strong>gli</strong>aia di nomi che si potrebbero dare a un determinatoluogo, nessuno di questi vien dato per caso. Numerosi nomidi luoghi e territori croati <strong>la</strong> cui radice è pertinente al<strong>la</strong> caccia o al<strong>la</strong>selvaggina testimoniano l’importanza che l’uomo di queste parti hasempre dato all’animale. Ne è un esempio <strong>la</strong> fortezza di Medvedgradsulle pendici del<strong>la</strong> Medvednica, montagna che sovrasta Zagabriae dal<strong>la</strong> quale si può godere del<strong>la</strong> <strong>vista</strong> delle lontane pianure del<strong>la</strong>val<strong>la</strong>ta e del fiume che l’attraversa. I nomi Medvedgrad e Medvednicaderivano dal<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> croata medvjed, orso, e testimoniano <strong>la</strong>presenza di animali feroci in quei boschi, così come il fatto che isignori d’allora credevano nell’in<strong>con</strong>quistabilità del<strong>la</strong> loro fortezzaper opera del<strong>la</strong> forza mitica del<strong>la</strong> zampa che sbricio<strong>la</strong> l’alveare <strong>con</strong><strong>la</strong> stessa facilità <strong>con</strong> cui sbricio<strong>la</strong> l’intruso che minaccia i piccoli chegiocano nel cespu<strong>gli</strong>o <strong>dei</strong> <strong>la</strong>mponi. Nelle vicinanze del<strong>la</strong> Medvednica,verso sud-ovest e verticalmente rispetto al suo orientamentoprincipale, si trova <strong>la</strong> catena montuosa del Samoborskogorje – Plješivica – Žumberak.associazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>del<strong>la</strong> <strong>con</strong>tea di zagabriaUl. bana J. Je<strong>la</strong>čića 169, p. p. 3,10 290 Zaprešićtel: +385 (0) 1 3312 959fax: +385 (0) 1 3312 959ls.zagrebacke@hls.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeCinghiale (Sus scrofa L.)Capriolo (Capreolus capreolus L.)Daino (Dama dama L.)Cervo nobile (Cervus e<strong>la</strong>phus L.)Fagiano (Phasianus sp. L.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)Beccaccia (Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)associazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>del<strong>la</strong> città di zagabriaV. Nazora 63, 10 000 Zagrebtel: +385 (0) 1 4834 566fax: +385 (0) 1 4834 557ls.grada-zagreba@hls.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeFagiano (Phasianus sp. L.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)Capriolo (Capreolus capreolus L.)


130zadarmedviđa spiljaMotivo di caccia del Medio Evo raffigurato su una pietra sepolcraleLa Medviđa spilja è solo una delle tante grotte del Parco Nazionaledi Paklenica, aspra zona montana poco distante da Zadar e ubicatatra <strong>la</strong> vetta più alta del Velebit (Vaganski vrh, a 1757 m.s.l.m.) e ilmare. Questa zona è straordinariamente ricca di specie vegetali edanimali. Tra le specie di grossa ta<strong>gli</strong>a si possono in<strong>con</strong>trare caprioli,cervi, camosci alpini e cinghiali, mentre tra <strong>gli</strong> animali feroci sonopresenti lupi, linci, volpi, gatti selvatici e, ovviamente, <strong>gli</strong> orsi brunidai quali <strong>la</strong> grotta Medviđa spilja, letteralmente caverna dell’orso,prende il nome.Zadar, così come le altre antiche città dell’Adriatico, va fiera del propriostatuto medievale. Questi scritti giuridici furono il fondamentodel diritto medievale. Tra i più importanti statuti troviamo, oltre aquello di Zadar risalente al 1305, lo Statuto del<strong>la</strong> città di Korču<strong>la</strong> del1265 e quello di Split del 1271. Questi, come tutti <strong>gli</strong> altri atti legali delMedioevo croato, rego<strong>la</strong>vano anche <strong>la</strong> caccia. Lo Statuto di Poljica(1440) e lo Statuto di Novigrad (1402) stabilis<strong>con</strong>o, ad esempio, cheil cacciatore è tenuto a dare al proprietario del terreno una partedel<strong>la</strong> selvaggina cacciata, e precisamente <strong>la</strong> coscia del cervo, <strong>la</strong>testa del cinghiale e le zampe dell’orso. Qualora il cacciatore nonadempisse a tale obbligo, il proprietario avrebbe diritto ad uccider<strong>gli</strong><strong>la</strong> mucca se non <strong>gli</strong> viene <strong>con</strong>segnata <strong>la</strong> coscia del cervo, ilmaiale se non <strong>gli</strong> viene data <strong>la</strong> testa del cinghiale ed il vitello se non2 3


4<strong>gli</strong> vengono date le zampe dell’orso. La vecchia città storica di Zadar,un tempo capitale del<strong>la</strong> Dalmazia, è il centro amministrativo e culturaledel<strong>la</strong> Contea di Zadar, che si estende dal corso superiore delfiume Una fino all’iso<strong>la</strong> Dugi otok. Essa comprende: l’area montanadel fiume Zrmanja, <strong>la</strong> bassa Bukovica e i Ravni kotari, le insenaturedi Karin e di Novigrad che sembrano mare, una bel<strong>la</strong> zona costierae numerose isole, il Parco Naturale di Te<strong>la</strong>šćica nei pressi dell’arcipe<strong>la</strong>godelle Kornati, nonché alcune parti del Parco Nazionale diPaklenica e del Parco Naturale di Velebit.Le varie zone di caccia del<strong>la</strong> regione zaratina si diversificano ase<strong>con</strong>da del tipo di habitat de<strong>gli</strong> animali selvatici, in montagna o avalle. Lungo le aree carsiche del Velebit meridionale è possibile cacciareanimali selvatici di ta<strong>gli</strong>a picco<strong>la</strong> quali lepri, pernici e beccacce,mentre nelle zone più elevate si in<strong>con</strong>trano cinghiali, camosci alpini,cervi e orsi bruni. I territori del<strong>la</strong> regione di Zadar rappresentanouno de<strong>gli</strong> ultimi habitat naturali del<strong>la</strong> pernice. Qui avviene <strong>la</strong> GaraInternazionale di Setter, una delle più importanti in Europa. Leriserve di caccia <strong>dei</strong> Ravni kotari sono adatti al<strong>la</strong> caccia al<strong>la</strong> qua<strong>gli</strong>a,al fagiano e al<strong>la</strong> lepre, mentre può interessare il cacciatore anche <strong>la</strong>caccia allo sciacallo dorato, re<strong>la</strong>tivamente numeroso.2 orso bruno (Ursus arctos L.)caccia: dal 1 ottobre al 15 dicembre e dal3 marzo al 30 aprile3 sciacallo dorato (Canis aureus L.)caccia: tutto l’anno, eccetto <strong>la</strong> femminaquando è in alto stadio di gestazioneoppure durante l’accompagnamento <strong>dei</strong>cuccioli<strong>con</strong>i<strong>gli</strong>o selvatico europeo(Orycto<strong>la</strong>gus cuniculus L.)caccia: tutto l’anno1 il territorio di zadar costituisceuno de<strong>gli</strong> habitat naturali del<strong>la</strong> pernice4 coturnice (Alectoris graeca Meissn.)5 La presenza del camoscio impreziosiscele rupiassociazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>del<strong>la</strong> <strong>con</strong>tea di zaraIvana Mažuranića 32a, 23 000 Zadartel: +385 (0) 23 239 210fax: +385 (0) 23 239 211zadar@hls.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeCinghiale (Sus scrofa L.)Muflone (Ovis aries musimon Pall.)Orso bruno (Ursus arctos L.)Capriolo (Capreolus capreolus L.)Coturnice (Alectoris graeca Meissn.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)Fagiano (Phasianus sp. L.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)Coni<strong>gli</strong>o selvatico europeo (Orycto<strong>la</strong>guscuniculus L.)Sciacallo dorato (Canis aureus L.)Germano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrhynchos L.)316 francolino di monte (Tetrastesbonasia L.)gatto selvatico (Felis silvestris Schr.)caccia: dal 1 novembre al 31 gennaio5 6


132zagorakozji vrhScene di caccia raffigurate sul portaledel<strong>la</strong> Cattedrale di TrogirLa catena montuosa litoranea dalmata di Biokovo, Mosor e Dinaraha da sempre attirato popoli verso i suoi pendii per l’approvvigionamentodi selvaggina. Non solo offriva un paesaggio indimenticabile,ma anche una dispensa sui generis dove si recavano sia le personeprovenienti dal<strong>la</strong> costa, sia quelle provenienti dall’entroterra, lequali, una volta tornate a casa dopo aver gareggiato in astuzia <strong>con</strong><strong>gli</strong> animali, arricchivano il menù tipico <strong>dei</strong> pescatori, <strong>dei</strong> marinai o<strong>dei</strong> montanari <strong>con</strong> <strong>la</strong> selvaggina cacciata.Le montagne, elementi di separazione climatica dall’entroterra<strong>con</strong>tinentale, data l’altitudine e <strong>la</strong> natura selvaggia, divennero unhabitat per le specie in grado di oltrepassare i ripidi pendii attraversoil duro carso e il sottobosco spinoso. Con <strong>la</strong> sua agilità, furbiziae prepotenza, il camoscio alpino si adatta perfettamente a taliambienti. Toponimi quali Kozjak e Kozji vrt, derivanti dal<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>croata koza, che significa capra, rendono onore proprio a questomeravi<strong>gli</strong>oso animale. Il Parco Naturale di Biokovo è l’espressionedello sforzo di preservare <strong>la</strong> natura in<strong>con</strong>taminata e di sviluppar<strong>la</strong>esclusivamente se<strong>con</strong>do le leggi naturali dello stesso ecotopo, percui <strong>la</strong> Dinara rappresenta ancora oggi una sorta di eldorado del<strong>la</strong>caccia e una sfida sia all’abilità nel cacciare che al<strong>la</strong> <strong>con</strong>dizione fisicadel cacciatore. La sua profonda ammirazione verso <strong>la</strong> vita ruvida inqueste ricche montagne è stata espressa anche dal mastro Radovan2


3<strong>con</strong> le sue rappresentazioni del<strong>la</strong> caccia, rese eterne sotto formadi sculture e di rilievi sul portale occidentale del<strong>la</strong> cattedrale diS. Lorenzo di Trogir del tredicesimo secolo. Questo monumentoculturale è <strong>la</strong> raffigurazione artistica più ricca del<strong>la</strong> vita medievaledell’Adriatico orientale. Il portale è caratterizzato da due file dimontanti scostati decorate <strong>con</strong> rilievi, e da due colonnine rotonderaffiguranti scene di caccia e animali rapaci. Le parti <strong>la</strong>terali dellecolonne sono ornate <strong>con</strong> scene di uomini e di animali intrecciatenelle viti <strong>con</strong> motivi floreali. Quando il maestro Radovan scalpel<strong>la</strong> <strong>la</strong>colonna intrecciata <strong>con</strong> <strong>la</strong> vite vegetale, quindi una decorazione subase inadeguata, e<strong>gli</strong> inserisce figure umane ed animali e le collegain scene vive e realistiche, quali ad esempio <strong>la</strong> caccia al cinghiale eal cervo, <strong>la</strong> lotta dell’uomo <strong>con</strong> l’orso, l’avvicinarsi quatto quattodel cacciatore, il getto del<strong>la</strong> <strong>la</strong>ncia, il tiro <strong>con</strong> l’arco, <strong>la</strong> caccia <strong>con</strong> ilmetodo dell’imboscata e a cavallo. Con <strong>la</strong> loro abbondanza, i caulie le fo<strong>gli</strong>e richiamano vivamente il bosco e i cespu<strong>gli</strong>, il teatro delprimordiale <strong>con</strong>fronto tra il cacciatore e <strong>la</strong> sua preda.camoscio alpino (Rupicaprarupicapra L.)caccia: dal 1 settembre al 31 dicembre1 Sulle cime rocciose dello Zagora,lontano dalle zone di caccia, si rifugiano icamosci amanti del<strong>la</strong> pace2 starna (Perdix perdix L.)3 i camosci si nutrono di erbe montane,fo<strong>gli</strong>e giovani, more e <strong>la</strong>mponi4 Monumentale opera in stile romanico– gotico del<strong>la</strong> Croazia, artisticamente al<strong>la</strong>pari <strong>con</strong> le mi<strong>gli</strong>ori creazioni europeedello stesso periodo5 Tiro <strong>con</strong> l’arco (Il portale di Radovan)associazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong> del<strong>la</strong><strong>con</strong>tea di šibenik e kninUl. bana J. Je<strong>la</strong>čića 2, 22 000 Šibeniktel: +385 (0) 22 216 469fax: +385 (0) 22 216 469sibenik@hls.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeMuflone (Ovis aries musimon Pall.)Daino (Dama dama L.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)Beccaccia (Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)Coturnice (Alectoris graeca Meissn.)Coni<strong>gli</strong>o selvatico europeo (Orycto<strong>la</strong>guscuniculus L.)Sciacallo dorato (Canis aureus L.)Volpe rossa (Vulpes vulpes L.)334 5


134likasoko<strong>la</strong>cRilievo medievale <strong>con</strong> motivi di cacciaTra i nobili medievali croati si sviluppò <strong>la</strong> moda del<strong>la</strong> caccia <strong>con</strong><strong>gli</strong> uccelli rapaci, in onore <strong>dei</strong> quali i proprietari facevano derivarei nomi delle proprie fortezze, borghi e castelli. Così a nord-ovestdel<strong>la</strong> Lika vi è <strong>la</strong> fortezza gotica di Soko<strong>la</strong>c, e presso Bosiljevo vi èSokolgrad, tutte denominazioni derivanti dal<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> croata sokol,che significa aqui<strong>la</strong>...L’entroterra, separato dal mite clima mediterraneo dal<strong>la</strong> fasciamontana litoranea, è soggetto alle intemperie. Le catene montuoserivestite di boschi di abeti incorniciano <strong>gli</strong> altopiani carsici <strong>con</strong>luoghi caratterizzati da bassissime temperature invernali, come adesempio Brinje. In quei boschi regnano animali feroci come il lupo,l’orso e <strong>la</strong> lince, e le loro prede variano dal<strong>la</strong> selvaggina di cervo finoai piccoli roditori. Il cinghiale vi dimora da sempre e pochi sono <strong>gli</strong>animali che osano attaccarlo. Nel Medioevo in questi territori <strong>la</strong>caccia cessò di avere come scopo il sostentamento e diventò unaforma di cultura, sport e competizione.Tra le rocce carsiche del<strong>la</strong> Lika, l’acqua ha creato un fenomenogeologico ed idrologico, unico nel suo genere, i cosiddetti Laghi diPlitvice, che nel 1949 sono diventati il primo parco nazionale croato.In Croazia vi sono pochi <strong>la</strong>ghi rilevanti di notevoli dimensioni. Traquelli naturali spiccano i Laghi di Plitvice, dove il fiume Korana siè trasformato in 16 <strong>la</strong>ghi disposti l’uno dopo l’altro <strong>con</strong> numerose2


34cascate di travertino. Quest’area è inserita nel<strong>la</strong> Lista del PatrimonioCulturale e Naturale Mondiale dell’unesco. I bellissimi boschi naturaliaffascineranno tutti, così come le ineffabili vedute che offrono lepraterie e le radure. Chi è disposto a star seduto <strong>con</strong> pazienza in unangolo nascosto del bosco potrebbe riuscire a vedere un caprioloche guida <strong>con</strong> caute<strong>la</strong> il suo piccolo, il gioco capriccioso delle giovanivolpi, lo strusciare del tasso al tramonto, l’orsa <strong>con</strong> <strong>gli</strong> orsettioppure il timido lupo in cerca del<strong>la</strong> sua preda.orso bruno (Ursus arctos L.)caccia: dal 1 ottobre al 15 dicembre e dal3 marzo al 30 apriletasso (Meles meles L.)caccia: dal 1 agosto al 30 novembre1 e 4 Resti di un antico borgo medievaleche prende il nome dal rapace falco2, 3, 5 e 6 Presso i Laghi di Plitvice è presenteun elevato numero di mammiferi.Qui <strong>gli</strong> orsi si avvolto<strong>la</strong>no nel fango, i lupiproliferano. Insieme al resto del mondoanimale, essi sono partico<strong>la</strong>rmenteprotettiassociazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>del<strong>la</strong> <strong>con</strong>tea di lika e senjUlica grofa Janka Draškovića bb(oba<strong>la</strong> Novčice), 53 000 Gospićtel: +385 (0) 53 560 917fax: +385 (0) 53 560 918animali selvatici per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeOrso bruno (Ursus arctos L.)Cinghiale (Sus scrofa L.)Capriolo (Capreolus capreolus L.)Cervo nobile (Cervus e<strong>la</strong>phus L.)Muflone (Ovis aries musimon Pall.)Daino (Dama dama L.)Camoscio alpino (Rupicapra rupicapra L.)Beccaccia (Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)Germano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrhinchos L.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)Coturnice (Alectoris graeca Meissn.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)Volpe rossa (Vulpes vulpes L.)Sciacallo dorato (Canis aureus L.)355 6


136s<strong>la</strong>vonia occidentalelisičineStorico attrezzo da caccia, xviii secoloScendendo dal monte Papuk, nel<strong>la</strong> valle del<strong>la</strong> Drava in<strong>con</strong>triamoVoćin, un simpatico vil<strong>la</strong>ggio meta di pellegrinaggi. Il bosco fittodi faggi ci presenta all’improvviso una pletora di alberi colorati,ognuno diverso dall’altro! Siete arrivati nell’Arboreto Lisičine, parcoboschivo coltivato <strong>con</strong> cura, nel quale le varie tipologie di alberisono state portate in questo luogo da tutto il mondo.È semplice rilevare <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> volpe, in croato lisica, nel nome Lisičina.Nel 1963 in questa località è stato realizzato uno <strong>dei</strong> più importantiarboreti dell’Europa sud-orientale. Esso è stato creato sia per motividi studio che per motivi puramente estetici, permettendo ai visitatoridi godere del<strong>la</strong> varietà del<strong>la</strong> natura. In Croazia vi sono so<strong>la</strong>mentealtri due arboreti <strong>con</strong> un numero così elevato di alberi! In passatoun recinto proteggeva <strong>gli</strong> alberi più giovani di questo arboreto da<strong>gli</strong>animali selvatici, ma purtroppo non è riuscito a proteggerli dal<strong>la</strong>guerra che ha distrutto molti alberi e cespu<strong>gli</strong>, sia quelli locali chequelli provenienti da Europa, Asia e America. Oggi <strong>gli</strong> animali selvaticipassano indisturbati attraverso il recinto a pezzi.Il panorama offerto dalle montagne del<strong>la</strong> S<strong>la</strong>vonia occidentalepermette di notare come queste siano sorte da un terreno completamentepiatto, da un mare verde. In effetti, in passato queste montagneerano delle isole, dalle quali si estendeva un immenso mareazzuro. Passeggiando attraverso il monumento geologico di Runica,


23nel Parco Naturale di Papuk appartenente al<strong>la</strong> catena montuosadel<strong>la</strong> S<strong>la</strong>vonia, è possibile trovare fossili di animali marini preistoricinel<strong>la</strong> roccia viva.Dal<strong>la</strong> catena montuosa del<strong>la</strong> S<strong>la</strong>vonia, Psunj, Papuk, Krndija, Dilj ePožeška gora, i boschi decidui scendono verso le valli <strong>dei</strong> fiumi Dravae Sava, mentre <strong>la</strong> val<strong>la</strong>ta tra i monti è da tempo <strong>con</strong>osciuta comeVallis Aurea, <strong>la</strong> Valle d’oro. I monti summenzionati sono semprestati ricchi di vita e <strong>gli</strong> uomini che lo sanno vi vanno a caccia. I piùattenti, <strong>con</strong> un po’ d’immaginazione, potranno udire il <strong>con</strong>tadinoche manda <strong>la</strong> volpe o il fagiano verso i nobili durante <strong>la</strong> tradizionalefesta autunnale per i ceti più elevati, quel<strong>la</strong> che avviene dopol’ultima raccolta dell’uva, quando <strong>la</strong> carne preparata per l’invernogià assorbe il fumo ne<strong>gli</strong> affumicatoi. Da lontano si sente il <strong>la</strong>traredel cane che dai canneti ha portato un’anatra e attende <strong>la</strong> lode dalsuo padrone.associazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>del<strong>la</strong> <strong>con</strong>tea di požega edel<strong>la</strong> s<strong>la</strong>voniaDalmatinska 14, 34 000 Požegatel: +385 (0) 34 274 173fax: +385 (0) 34 274 173jgrabusi@inet.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeCapriolo (Capreolus capreolus L.)Cinghiale (Sus scrofa L.)Cervo nobile (Cervus e<strong>la</strong>phus L.)Daino (Dama dama L.)Muflone (Ovis aries musimon Pall.)Fagiano (Phasianus sp. L.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)1, 2, 3 e 4 papuk, caratterizzato da flora efauna variopinte5 <strong>la</strong> volpe, molto presente a Papukassociazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>del<strong>la</strong> <strong>con</strong>tea di viroviticae del<strong>la</strong> podravinaPav<strong>la</strong> Radića 2, 33 000 Viroviticatel: +385 (0) 33 801 486fax: +385 (0) 33 722 457virovitica@hls.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeCervo nobile (Cervus e<strong>la</strong>phus L.)Cinghiale (Sus scrofa L.)Capriolo (Capreolus capreolus L.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)Fagiano (Phasianus sp. L.)Germano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrhinchos L.)Fo<strong>la</strong>ga (Fulicu<strong>la</strong> atra L.)Beccaccia (Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)Oca granaio<strong>la</strong> (Anser fabalis Latham.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)Volpe rossa (Vulpes vulpes L.)Tasso (Meles meles L.)Gatto selvatico (Felis silvestris Schr.)374 5


138istriasegugio istrianoIncisione rappresentante uncacciatore medievaleSu una miniatura del bellissimo Messale di Hrvoje del 1404 è statoraffigurato un cane durante una battuta di caccia. Sembra alto tre oquattro palmi, ha un pelo bianco corto o mezzo lungo, <strong>con</strong> macchierosse sul corpo, una razza che viene allevata principalmente nei territoricroati vicino al mare. Si ritiene che in tale area si trovino i mi<strong>gli</strong>oricani da caccia su terreno pietroso.Con queste parole Petar Bakić, arcivescovo di Đakovo, descrisse nel1719 una delle più antiche razze di cani del posto. Si trattava del segugioistriano che <strong>con</strong>osciamo ancora oggi. Il più antico scritto chene testimonia l’esistenza risale al periodo di Xenofonte, quattro secoliprima di Cristo, il quale li suddivide in cani a pelo corto e a peloduro, sottolineando che essi non devono essere di colore uniforme,ma bianchi <strong>con</strong> macchie rosse o viceversa. F<strong>la</strong>vio Ariano (175 - 95a.C.), governatore romano che dal<strong>la</strong> Nicomedia amministrava l’AsiaMinore, scrive <strong>dei</strong> cani <strong>dei</strong> suoi tempi par<strong>la</strong>ndo di una razza moltosimile ai segugi dell’Istria che veniva allevata dal<strong>la</strong> tribù celtica <strong>dei</strong>Segusiani. Su un affresco del 1474, realizzato nel<strong>la</strong> cappel<strong>la</strong> di Mariaa Vermo, in Istria, il pittore Vincenzo da Castua ha raffigurato unbraccoide a pelo raso <strong>con</strong> macchie giallo-rosse che ricorda l’attualesegugio istriano. In un quadro di Tiziano risalente al sedicesimosecolo sono rappresentati due segugi, uno <strong>dei</strong> quali è molto similea quello istriano. Oggi questo antico cane compensa le qualità de<strong>gli</strong>2 3


4altri cani da caccia, mitigando i difetti del bracco bassotto austriacoe del setter a pelo duro italiano. Gli esemp<strong>la</strong>ri del<strong>la</strong> sua razza apelo duro sono stati incrociati <strong>con</strong> il segugio di Hannover dandoorigine al segugio del<strong>la</strong> Stiria a pelo ruvido. Questo cane armoniosoe forte ama sia agire in branco che da solo come unico ausiliare delcacciatore. Da solo è un cacciatore appassionato, ma dal caratterep<strong>la</strong>cido e obbediente, tranquillo e molto affezionato al suo padrone.Nel<strong>la</strong> caccia ai fagiani o alle lepri, sembra che esso sia stato creatoapposta per i terreni carsici e pieni di cespu<strong>gli</strong> come quelli che sipossono trovare nell’Istria interna, attorno a Pisino, oppure sopraPinguente sul<strong>la</strong> Ciceria o sui versanti interni dell’Učka. Le suequalità canine non si sono mutate nei secoli, il che significa che <strong>con</strong>il tempo è diventato perfetto ed insieme al cacciatore forma unasquadra vincente.associazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>del<strong>la</strong> regione istrianaSt Kaligari bb, 52 440 Porečtel: +385 (0) 52 460 390fax: +385 (0) 52 460 390istra@hls.t-com.hrtasso (Meles meles L.)caccia: dal 1 agosto al 30 novembre1 l’Istria è una regione dove si tengononumerosi in<strong>con</strong>tri, rassegne e gare caninee di caccia2, 3, 4 e 5 Anche in Istria è possibileandare a caccia396 La bellezza del verde entroterra istrianoattrae sia turisti sia <strong>cacciatori</strong>5 6


140posavinapatkovacBranko Desković, Cane sulle tracce, Galleria d’Arte di SplitPatkovac è una località situata nel<strong>la</strong> parte centrale del<strong>la</strong> Contea diBjelovar-Bilogora, <strong>la</strong> quale si distingue per <strong>la</strong> straordinaria ricchezzadi riserve di caccia. Ugualmente ricca di selvaggina è <strong>la</strong> vicinaContea di S<strong>la</strong>vonski Brod-Posavina, dove si può in<strong>con</strong>trare il segugioPosavatz, razza autoctona di cane da caccia originaria del<strong>la</strong> Croazia,molto apprezzata in Posavina per <strong>la</strong> sua velocità e agilità, ma soprattuttoper l’obbedienza e l’attaccamento al padrone.Il segugio Posavatz appartiene al gruppo <strong>dei</strong> segugi a pelo raso eviene allevato fin dal xvi secolo, soprattutto nell’area del<strong>la</strong> Posavinadi Sisak. È un segugio di ta<strong>gli</strong>a media e costituzione robusta ed ècaratterizzato da un colore formentino rossastro in tutte le suesfumature. Può avere macchie bianche sul<strong>la</strong> testa sotto forma distel<strong>la</strong>, liste sul<strong>la</strong> testa o macchie bianche più estese, per un terzo delcorpo. Di solito queste ultime formano un col<strong>la</strong>re sul collo o sul suobordo inferiore e si estendono sul<strong>la</strong> pettorina, sotto il ventre, sul<strong>la</strong>parte inferiore de<strong>gli</strong> arti e sul<strong>la</strong> punta del<strong>la</strong> coda. I primi documentiriguardanti questa razza risalgono al xiv secolo e sono <strong>con</strong>servatine<strong>gli</strong> archivi del<strong>la</strong> Diocesi di Đakovo. Il segugio Posavatz è un caneadatto per <strong>la</strong> caccia al<strong>la</strong> lepre, al<strong>la</strong> volpe e al cinghiale, ma <strong>la</strong>voraaltrettanto bene in aree boschive montane e su pietraie. Essendoun segugio, non deve essere né troppo alto né troppo pesante. Lasua forte costituzione lo rende adatto a cacciare nelle vaste zone2 3


45boschive e cespu<strong>gli</strong>ose del<strong>la</strong> Posavina. Il segugio Posavatz ha uncarattere tranquillo, ma allo stesso tempo grintoso e ostinato sul<strong>la</strong>voro. Segue le tracce esclusivamente <strong>con</strong> il fiuto ed è poco più lentodel segugio istriano a pelo raso. Durante le battute di caccia nonperde <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> il cacciatore, sebbene cacci piuttosto lontano. Èmolto ubbidiente e rientra dal<strong>la</strong> cerca da solo.qua<strong>gli</strong>ecaccia:Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)– dal 1 agosto al 14 novembreColino del<strong>la</strong> Virginia (Coturnixvirginiana L.)– dal 1 agosto al 31 gennaio1, 2, 3, 4, 5 e 7 La presenza di numerosa selvagginaè il motivo per cui in quest’area <strong>la</strong>caccia ha un’importanza partico<strong>la</strong>re6 Oltre all’allevamento e al<strong>la</strong> caccia,nel<strong>la</strong> Contea di S<strong>la</strong>vonski Brod-Posavinavengono coltivate l’etica, <strong>la</strong> tradizione e leabitudini venatorieassociazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong> del<strong>la</strong><strong>con</strong>tea di s<strong>la</strong>vonski brod-posavinaStrossmayerova 15, 35 000 S<strong>la</strong>vonski Brodtel: +385 (0) 35 445 171fax: +385 (0) 35 411 086lovacki-savez-bpz@sb.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeCinghiale (Sus scrofa L.)Capriolo (Capreolus capreolus L.)Cervo nobile (Cervus e<strong>la</strong>phus L.)Muflone (Ovis aries musimon Pall.)Germano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrhynchos L.)Oca granaio<strong>la</strong> (Anser fabalis Latham.)Fagiano (Phasianus sp. L.)Beccaccia (Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)416 7


142dubrovnikil dalmataFrancobollo postale raffigurante il cane dalmataNel<strong>la</strong> bosca<strong>gli</strong>a di Konavle tutto sembra essersi fermato. Il candoredel<strong>la</strong> pietra riempie i cespu<strong>gli</strong> e le alture vicino ai pittoreschi campi.Solo vedendolo muoversi al fischio del cacciatore si comprendecome il cane si fosse fuso <strong>con</strong> il paesaggio, rimanendo completamenteimmobile ad osservare il nido del<strong>la</strong> qua<strong>gli</strong>a. Questa creaturamacu<strong>la</strong>ta, che in pochi istanti si avvicinerà correndo, è il canedalmata. Essendo diventato anche un cane casalingo già nel Seicento,data <strong>la</strong> sua gioia e vitalità, molti hanno dimenticato <strong>la</strong> sua veranatura di cane da caccia.Sui dipinti delle tombe <strong>dei</strong> faraoni egizi si può notare un cane bianco<strong>con</strong> macchie nere. Se questa è <strong>la</strong> sua origine, allora questo canegrosso e muscoloso è stato portato dall’Asia Minore nelle nostreterre nel Settecento dai commercianti ragusei, e solo da noi si èscoperta <strong>la</strong> sua vera natura di cane da caccia. Questo cane ha moltealtre caratteristiche che <strong>gli</strong> han permesso di svolgere adeguatamentetutto ciò che <strong>gli</strong> è stato assegnato di fare. Quando i raguseisi sono sparsi per il mondo, al loro dalmata hanno assegnato i <strong>la</strong>voripiù vari, tutti eseguiti <strong>con</strong> eccellenza, dal traino delle carrozze <strong>con</strong> il<strong>la</strong>tte fino all’assistenza ai vigili del fuoco, cosicché si è presto dimenticatoil suo carattere di cane da caccia.I ragusei non hanno so<strong>la</strong>mente salvato il cane dall’estinzione, mahanno scoperto <strong>la</strong> sua mi<strong>gli</strong>ore natura, che è quel<strong>la</strong> di essere un2 3


4cane da caccia. Vi sono state numerose dispute sulle origini e sulcarattere del cane dalmata. Per il suo corpo affuso<strong>la</strong>to e muscolosoveniva <strong>con</strong>siderato appartenente al<strong>la</strong> razza <strong>dei</strong> levrieri. È cosa buonaaver salvato questa razza dall’estinzione. Tuttavia è un peccato chesi sia dimenticato ciò che questo cane ama di più, <strong>la</strong> caccia. Ciò è dovutoanche ai commercianti e ai marinai che li lodavano e, al posto<strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>, li diffondevano per le coste del mondo. Così succedeche nelle nuove patrie si è dimenticato <strong>la</strong> vera indole di questo cane,seppure siano stati scoperti molti altri suoi pregi. So<strong>la</strong>mente <strong>la</strong> suabellezza non è mai stata messa in dubbio.La cucina ragusea è un’in<strong>con</strong>sueta combinazione di cucina <strong>con</strong>tinentalee mediterranea. Il pesce era servito a tavo<strong>la</strong> insieme al<strong>la</strong>qua<strong>gli</strong>a, e i frutti di mare accanto al germano reale. Attualmente,nel territorio di Dubrovnik, nell’area montana di Sveti Ilija, sul<strong>la</strong>peniso<strong>la</strong> di Pelješac, è partico<strong>la</strong>rmente in voga <strong>la</strong> caccia al muflone.Questa specie è talmente rinomata che un esemp<strong>la</strong>re catturato èstato valutato <strong>con</strong> ben 233,85 punti cic!1 Nel 2010 Dubrovnik sarà per <strong>la</strong> se<strong>con</strong>davolta <strong>la</strong> città organizzatrice dell’AssembleaGenerale del cic2 Qui il fal<strong>con</strong>aggio è <strong>con</strong>osciuto sin dalMedioevo3 Nel<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> di Pelješac si possonoin<strong>con</strong>trare branchi di mufloni4 Cane dalmata, affresco del xviii secolo<strong>con</strong>servato nel <strong>con</strong>vento francescano diZaostrog5 La cucina di Dubrovnik è una misce<strong>la</strong> difrutti di mare e di selvaggina pennutamuflone (Ovis aries musimon Pall.)caccia:Maschio – tutto l’annoFemmina e cucciolo – dal 1 agostoal 31 dicembremangusta egiziana (Herpestesishneumon L.)caccia: tutto l’anno, eccetto <strong>la</strong> femminaquando è in alto stadio di gestazioneoppure durante l’accompagnamento <strong>dei</strong>cuccioli435


il castello di cacciaSopra <strong>la</strong> graziosa peschiera, in un ambiente ben curato nei detta<strong>gli</strong>,si trova il romantico castello di Trakošćan. Attorno al castello, uno<strong>dei</strong> più belli del<strong>la</strong> Croazia settentrionale, vi sono delle riserve dicaccia ricche di animali selvatici sfruttati dai padroni del luogo, i<strong>con</strong>ti Drašković. La nobiltà croata si è ritirata in questi territori difronte all’irrompere <strong>dei</strong> <strong>con</strong>quistatori ottomani in Europa e qui si èabbandonata al divertimento preferito: <strong>la</strong> caccia.Anche i <strong>con</strong>ti Erdödy, <strong>con</strong> le loro tenute sparse da Kutina, dove sitrova il loro grazioso castello di caccia, fino a Popovača, Petrinja,Bosiljevo, Novi Marof, Varaždin, Veliko Trgovišće e a Sveta Nedeljaad ovest, e Kerestinec a sud di Zagabria, e dalle cui fami<strong>gli</strong>e provengonoalcuni bani croati, furono appassionati <strong>cacciatori</strong>. Il godimento<strong>dei</strong> benefici del<strong>la</strong> natura non era solo un privilegio <strong>dei</strong> nobili. In unazona paludosa <strong>con</strong>tinuamente soggetta alle esondazioni del fiumeKupa, tra Zagabria e Karlovac, ai piedi dell’attuale parco naturale <strong>dei</strong>monti Žumberak e Plješivica, Kornelius Zwilling ha disboscato piùdi 600 ettari di terreno e ha eretto un magnifico castello nello stiledel<strong>la</strong> secessione viennese. Il castello fu chiamato Ribograd, dal<strong>la</strong>paro<strong>la</strong> croata riba, pesce, poichè era ubicato in mezzo alle peschiere.Gli uccelli ne hanno fatto una meta favorita: per <strong>gli</strong> uccelli acquaticimigratori i vasti spazi sono diventati un’area di sosta ideale piena dicibo. Nei pressi delle vaste aree paludose di Kopački rit, nel<strong>la</strong> Baranja,dove si trova una numerosa popo<strong>la</strong>zione di cervi, il comandantee diplomatico austriaco Eugenio di Savoia (1663 - 1736), di origineitaliana e di nascita francese, ha eretto un casino di caccia lontanodal suo lussuoso pa<strong>la</strong>zzo estivo in stile barocco, a Bilje, vicino Osijek,per offrire al cacciatore <strong>la</strong> possibilità di godersi l’intimità del<strong>la</strong> natura.


146zagorje croatozelendvorNatura morta <strong>con</strong> selvaggina, V<strong>la</strong>dimir Fi<strong>la</strong>kovac, olio su te<strong>la</strong>, 1938.Il <strong>con</strong>te Marko Bombelles il giovane (1852 - 1912), proprietario del<strong>la</strong>grande tenuta di Vinica, fu uno <strong>dei</strong> più ricchi uomini del Paese diquei tempi. Nel 1898 fu il primo ad avere un’automobile nel nostroPaese, ovviamente di marca Benz, e il primo presidente dell’AutomobilClub di Croazia <strong>con</strong> sede a Zagabria. Inoltre aveva stretti <strong>con</strong>tatti<strong>con</strong> l’erede al trono Francesco Ferdinando, che spesso ospitavaper ricche battute di caccia, mentre le signore passavano il tempo amodo loro nell’agiato podere.Il <strong>con</strong>te Marko Bombelles s’impose nel<strong>la</strong> vita politica ed e<strong>con</strong>omicadel suo tempo grazie ad una moderna gestione e<strong>con</strong>omica del<strong>la</strong>sua tenuta e all’introduzione di nuove misure agrotecniche. E<strong>gli</strong> sviluppòl’allevamento di bestiame, in partico<strong>la</strong>re quello di cavalli. Lapassione per <strong>la</strong> caccia <strong>dei</strong> <strong>con</strong>ti di Bombelles non si limitò so<strong>la</strong>mentea ciò che offriva <strong>la</strong> natura. Il suo castello di Zelendvor a Petrijanec,nei pressi di Varaždin, costruito nel 1870 da Marko Bombelles pergarantirsi l’intimità nel<strong>la</strong> caccia, fu un punto di riferimento pernumerose imprese. Una scelta vincente del <strong>con</strong>te fu quel<strong>la</strong> di importarespecie non autoctone nelle sue zone di caccia. Queste specie siadattarono perfettamente all’habitat locale, in armonia <strong>con</strong> le altrespecie presenti.Dall’Asia importò numerose specie di fagiani, da quelli normalia quelli da caccia, mentre dall’America importò <strong>la</strong> qua<strong>gli</strong>a del<strong>la</strong>2


34Virginia. Il <strong>con</strong>te, inoltre, promosse e mi<strong>gli</strong>orò notevolmentel’allevamento di animali selvatici, tanto è vero che ancora oggiZelendvor rappresenta una delle più grandi fagianerie del<strong>la</strong> Croazia.Bombelles non fece so<strong>la</strong>mente esperimenti <strong>con</strong> <strong>gli</strong> animali selvatici,ma anche <strong>con</strong> quelli d’allevamento provenienti da altre regioni delmondo. E<strong>gli</strong> era una persona eccezionalmente curiosa, ma ancheerudita. Attraverso i libri del<strong>la</strong> sua biblioteca, oggi <strong>con</strong>servati pressoil Museo comunale di Varaždin, si può comprendere quanto fosseingegnoso ed intelligente. Il <strong>con</strong>te fece mettere tutto per iscritto,come ad esempio l’edificazione del castello estivo di Opeka a Vinica,nei pressi di Varaždin, o quel<strong>la</strong> di un arboreto avente ben 14.000piante, di cui più di 200 provenienti da Giappone, Cina, Tibet,Caucaso, America settentrionale ed Europa. Se desiderava cambiarezona di caccia, oltre a potersi recare in una delle sette zone di suaproprietà, poteva andare anche in quel<strong>la</strong> vicino al mare, ad Obrovac,nei pressi di Zadar.fagiano (Phasianus sp. L.)caccia: dal 16 settembre al 31 gennaio1 maruševec, uno <strong>dei</strong> castelli delloZagorje croato2 cani da caccia raffigurati in unquadro <strong>con</strong>servato presso il Museo del<strong>la</strong>città di Varaždin3 l’allevamento di fagiani è statoiniziato dal <strong>con</strong>te Marko Bombelles aZelendvor4 trofei di caccia nel castello diTrakošćan, tracce del<strong>la</strong> tradizione venatoriapresso <strong>la</strong> fami<strong>gli</strong>a nobile <strong>dei</strong> Draškovićassociazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>del<strong>la</strong> <strong>con</strong>tea di varaždinKratka 1/ii, 42 000 Varaždintel: +385 (0) 42 214 261fax: +385 (0) 42 214 261ls.varazdinske@hls.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeFagiano (Phasianus sp. L.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)Starna (Perdix perdix L.)Germano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrhynchos L.)Capriolo (Capreolus capreolus L.)Cinghiale (Sus scrofa L.)475 La tradizione venatoria nel<strong>la</strong> Croazianord occidentale è motivo di orgo<strong>gli</strong>o per<strong>la</strong> gente del posto5


148međimurjearrosto dicinghiale col mieleTitolo di un antico libro croato di ricetteAncora oggi in alcuni ristoranti croati è possibile assaggiare il cervonel<strong>la</strong> zuppa nera, una prelibatezza tratta dal sublime ricettariodel <strong>con</strong>te Niko<strong>la</strong> Zrinski. La guida Baedecker sul<strong>la</strong> cucina nobileripresenta numerose ricette dell’epoca, e in partico<strong>la</strong>re quelle abase di selvaggina. La nobiltà di quei tempi amava mangiare l’anatraselvatica arrosto, i meda<strong>gli</strong>oni di capriolo o il prosciutto di selvaggina.Oggi, a Međimurje, nelle occasioni solenni viene ancora servitouno <strong>dei</strong> piatti più golosi tratti dal libro di ricette del <strong>con</strong>te: l’arrostodi cinghiale col miele.Il 18 novembre 1664, nel corso di una battuta di caccia a Kuršanečkilug, grande bosco del Međimurje (vicino Čakovec, città principaledel<strong>la</strong> stirpe de<strong>gli</strong> Zrinski), morì il bano croato Niko<strong>la</strong> Zrinski. E<strong>gli</strong>fu aggredito da un cinghiale furioso, probabilmente ferito. Fu il suoservitore Paka a dare <strong>la</strong> notizia a<strong>gli</strong> ospiti, i quali Zrinski avrebbe intrattenutoal ritorno dal<strong>la</strong> battuta di caccia. La storia narra che Niko<strong>la</strong>ferì il cinghiale e lo inseguì da solo nel folto bosco dove fu uccisodall’animale. Bethlen, principe di Transilvania, <strong>con</strong>statò che <strong>la</strong> terzaferita <strong>gli</strong> fu fatale. Il cinghiale sbranò il bano tra l’orecchio destro e <strong>la</strong>vertebra cervicale, strappando<strong>gli</strong> tutti i tendini del collo. Lo addentòe <strong>gli</strong> strappò via <strong>la</strong> vita, scrisse il francescano Franz Schwaiger sottoil ritratto ad acquaforte del bano. Bethlen, invece, si stupì come untale eroe non sparò neppure un colpo di fucile, né si difese <strong>con</strong> <strong>la</strong> spada,


23sebbene avesse entrambi le armi. A capo <strong>dei</strong> nobili croati e ungheresiinaspriti per <strong>la</strong> Pace di Eisenburg, che sancì <strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> grandeguerra austro-turca (1663 - 1664), <strong>la</strong> lotta per <strong>la</strong> <strong>con</strong>servazione <strong>dei</strong>territori, dell’identità, <strong>dei</strong> diritti feudali ereditari e del<strong>la</strong> dignitàcavalleresca rimase incompiuta: il bano Niko<strong>la</strong> morì come Adone,principe di Cipro nell’antica Grecia. Chi lo sà se quel destino triste<strong>gli</strong> fu imposto dal geloso dio del<strong>la</strong> guerra, Ares, amante di Afrodite,oppure se fu solo vittima delle passioni vendicative d’Artemide, <strong>la</strong>dea del<strong>la</strong> caccia... Il ricettario del <strong>con</strong>te Niko<strong>la</strong> Zrinski, così come altrilibri di ricette di caccia croate, rende l’attività venatoria qualcosadi più di un semplice sport, <strong>la</strong> rende una creatività culinaria.cinghiale (Sus scrofa L.)caccia:Cinghiale, cucciolo e maschio– tutto l’annoScrofa – dal 1 lu<strong>gli</strong>o al 31 gennaio1 ricettario del <strong>con</strong>te Zrinski <strong>con</strong>tieneanche numerose ricette di selvaggina2 e 3 I motivi del<strong>la</strong> caccia e del<strong>la</strong> gastronomiavenatoria sono frequenti nei quadri esu<strong>gli</strong> oggetti d’uso4 Ancor’oggi si cucinano e servono alcunepietanze a base di selvaggina risalential Seicento e al Settecentoassociazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>del<strong>la</strong> <strong>con</strong>tea di međimurjeLjudevita Gaja 35, 40 000 Čakovectel: +385 (0) 40 390 869fax: +385 (0) 40 390 868ls.medjimurske@hls.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeCapriolo (Capreolus capreolus L.)Cinghiale (Sus scrofa L.)Cervo nobile (Cervus e<strong>la</strong>phus L.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)Fagiano (Phasianus sp. L.)Starna (Perdix perdix L.)Beccaccia (Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)Germano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrhynchos L.)Fo<strong>la</strong>ga (Fulicu<strong>la</strong> atra L.)Oca granaio<strong>la</strong> (Anser fabalis Latham.)Volpe rossa (Vulpes vulpes L.)Tasso (Meles meles L.)494


150podunavljei vini di ilok <strong>con</strong>piat ti a base diselvagginaLe fami<strong>gli</strong>e nobili si occupavano di caccia e produzione di vinoNell’estremo est del<strong>la</strong> Croazia si trova il boscoso massiccio diFruška gora. Esso devia verso est il corso del Danubio, nelle quali acquesi rispecchia Ilok, <strong>la</strong> città più orientale del<strong>la</strong> Croazia. In quest’anticalocalità i Romani disponevano del<strong>la</strong> fortezza per <strong>la</strong> cavalleria. Ilperiodo d’oro di Ilok fu il Medioevo.La città ha da sempre goduto di notevoli privilegi <strong>con</strong>cessi dai sovrani.In seguito al<strong>la</strong> sua fortificazione avvenuta nel xii secolo, <strong>la</strong> città<strong>con</strong>obbe un periodo di fioritura. A <strong>con</strong>ferma del<strong>la</strong> sua importanzacommerciale vi è il fatto che qui aveva una rappresentanza ancheil <strong>con</strong>sole raguseo. I suoi signori furono i principi di Ilok, dai duchiai bani. Il membro più celebre fu Niko<strong>la</strong> Iločki (1410 - 1477), bano diCroazia, S<strong>la</strong>vonia e Mačva, a cui il re Mattia Corvino <strong>con</strong>ferì persinoil titolo di Re di Bosnia. La fami<strong>gli</strong>a sapeva come godere <strong>dei</strong> beneficidel<strong>la</strong> ricca terra, così come i francescani presenti ad Ilok dal xivsecolo. Dopo le guerre austro-turche, a causa del<strong>la</strong> scomparsa <strong>dei</strong>signori di Ilok, re Leopoldo <strong>con</strong>cesse il feudo a papa Innocente xi, ilquale a sua volta lo <strong>con</strong>cesse al<strong>la</strong> sua nobile fami<strong>gli</strong>a di appartenenza,<strong>gli</strong> Odescalchi. I suoi discendenti fecero costruire un pa<strong>la</strong>zzo sullevestigia del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> di Niko<strong>la</strong> Iločki. Oggi l’edificio, posto di fronteal<strong>la</strong> chiesa di S. Giovanni da Capestrano, è sede del museo municipale.Tutti i signori di Ilok hanno apprezzato i frutti <strong>dei</strong> vigneti neipendii meridionali del<strong>la</strong> Fruška gora. Dall’imperatore romano Probo2


34(276 - 282) ad oggi, il vino di Ilok Traminac è uno <strong>dei</strong> vini più apprezzatidel<strong>la</strong> zona, così come i profumati vini del<strong>la</strong> vendemmia ghiacciata.Partico<strong>la</strong>rmente attraenti per i turisti sono le immense botti diquercia, vecchie almeno un secolo e <strong>con</strong> pareti spesse 15 cm, che sitrovano sotto <strong>la</strong> piazza cittadina, a 15 metri di profondità. Questo fuil vino più importante servito nel<strong>la</strong> celebrazione dell’incoronazionedel<strong>la</strong> regina Elisabetta ii, nel 1953, ed è tuttora presente nelle cantinedel<strong>la</strong> fami<strong>gli</strong>a Windsor insieme ad altri vini invecchiati d’Ilok. Lacosa mi<strong>gli</strong>ore sarebbe gustare questo prezioso nettare là dove vieneprodotto, magari insieme ad un piatto di cucina venatoria locale,francescana, di corte o popo<strong>la</strong>re, come ad esempio il čobanac, <strong>la</strong>carne di capriolo o il rollè di cinghiale <strong>con</strong> l’uovo al centro!daino (Dama dama L.)caccia:Maschio – dal 16 settembre al 14 gennaioFemmina – dal 1 ottobre al 14 gennaioCucciolo – dal 1 ottobre al 31 gennaio1 La zona di Ilok è storicamente nota per ilvino e per <strong>la</strong> caccia2 Nel<strong>la</strong> S<strong>la</strong>vonia le viti vengono coltivatesin dall’Antichità3 Le specialità di caccia sono sempreaccompagnate da<strong>gli</strong> eccellenti vini di Ilok4 Caccia al<strong>la</strong> beccaccia, Rastovica 16marzo 1911.associazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong> del<strong>la</strong><strong>con</strong>tea di vukovar-srijemUl. bana J. Je<strong>la</strong>čića 82, 32 100 Vinkovcitel: +385 (0) 32 331 496fax: +385 (0) 32 331 496ls.vukovarsko-srijemske@hls.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeCinghiale (Sus scrofa L.)Cervo nobile (Cervus e<strong>la</strong>phus L.)Capriolo (Capreolus capreolus L.)Daino (Dama dama L.)Muflone (Ovis aries musimon Pall.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)Germano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrhynchos L.)Beccaccia (Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)515 le cantine d’ilok <strong>con</strong>servano viniunici nel loro genere che arricchis<strong>con</strong>o ibanchetti a base di cacciagione5


un bosco gigantescoQuando dico quercia, mi riferisco ai boschi di Spačva, scrive nel 1888lo scrittore croato Josip Kozarac. I fitti e alti boschi di farnia a Spačva,nel<strong>la</strong> S<strong>la</strong>vonia meridionale, rappresentano una ricchezza nazionale,malgrado non siano che i resti de<strong>gli</strong> antichi boschi che coprivanole aree intorno ai punti di <strong>con</strong>fluenza del<strong>la</strong> Drava e del<strong>la</strong> Sava nelDanubio. Il bosco di Spačva è il più grande d’Europa. Caratterizzatoesclusivamente da querce, <strong>con</strong> i suoi 51.600 ettari è due volte e mezzopiù grande del bosco di Fontainebleau, il più grande bosco del<strong>la</strong>Francia, a sua volta il paese più ricco di querce. Il 36% dell’entroterracroato è ricoperto da boschi. In Europa le maggiori superfici boschivesi trovano in Fin<strong>la</strong>ndia e in Austria, mentre in Bosnia Erzegovinavi sono i boschi me<strong>gli</strong>o preservati. Queste immense aree boschivesono rego<strong>la</strong>te dall’associazione statale Hrvatske šume, Foreste croate,affinché vengano sfruttate in modo sostenibile.Una tale politica crea vantaggi sia per l’uomo, che per <strong>la</strong> natura proteggendoimmense aree boschive come <strong>la</strong> Štirovača, sul Velebit, <strong>la</strong>magica foresta vergine di quercia Tramontana, sull’iso<strong>la</strong> di Cherso, ilbosco di Montana ricco di tartufo, in Istria, o il bosco di Lože e quellodi Radiševo.


154osijeklovački bećaracPiatto risalente al xix secolo <strong>con</strong> motivodi caccia, porcel<strong>la</strong>na, Museo dell’Arte edell’Artigianato, ZagrebMolto più a valle, anche i pittori Adolf Waldinger (1843 - 1904) e ilsuo maestro Hugo Conrad von Hötzendorf (1807 - 1869), appartenential<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> di pittura di Osijek, mostrano una grande passioneper il bosco, <strong>la</strong> caccia e <strong>gli</strong> animali selvatici.Pur avendo <strong>la</strong> mi<strong>gli</strong>ore istruzione accademica in Europa, deciserodi tornare a Osijek e abbandonare tutte le tendenze pittoriche deltempo, per poi esprimere nei loro paesaggi romatici, apparentementefotorealistici, <strong>la</strong> ricchezza del colore, del<strong>la</strong> trama, l’amoreimmenso per il paesaggio del<strong>la</strong> S<strong>la</strong>vonia e <strong>la</strong> libertà in<strong>con</strong>dizionatadi poter vivere in quel<strong>la</strong> terra. In modo partico<strong>la</strong>re privilegiavano <strong>la</strong>natura morta, <strong>gli</strong> animali selvatici, le anatre, i <strong>con</strong>i<strong>gli</strong>, i fagiani... Laloro pittura non ufficiale risalta ancora di più se <strong>con</strong>frontata <strong>con</strong>i perfetti ritratti commissionati dalle persone benestanti. I <strong>con</strong>temporaneinon accettavano una tale libertà nel rappresentare <strong>la</strong>natura e <strong>la</strong> caccia, quindi durante <strong>la</strong> loro vita questi artisti rimaseroperlopiù mis<strong>con</strong>osciuti. Nell’osservare dipinti quali Il ritorno dal<strong>la</strong>caccia oppure Prima del<strong>la</strong> tempesta, sembra che da qualche parte sisenta <strong>la</strong> tipica musica popo<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> caccia, il noto bećarac. A questaforma specifica di canzone popo<strong>la</strong>re <strong>gli</strong> etnomusicologi hannoattribuito almeno 40 mi<strong>la</strong> distici decasil<strong>la</strong>bi scherzosi, piccanti e anche<strong>la</strong>scivi. Si canta sempre <strong>con</strong> <strong>la</strong> stessa melodia di 24 battute, cosìche una persona comincia <strong>con</strong> il primo verso, e il gruppo lo ripete.2 3


4 5Solitamente il gruppo inizia a ridere già dal se<strong>con</strong>do verso.1, 2, 3 e 4 Nei pressi di Osijek si trovanoprestigiose riserve di selvaggina di picco<strong>la</strong>e grande ta<strong>gli</strong>a5 La natura morta, V<strong>la</strong>dimir Fi<strong>la</strong>kovac,olio su te<strong>la</strong>associazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong> del<strong>la</strong><strong>con</strong>tea di osijek e del<strong>la</strong> baranjaStrossmayerova 65a, 31 000 Osijektel: +385 (0) 31 369 592fax: +385 (0) 31 376 311lovacki-savez-osijek@os.t-com.hr556 Il bosco, Adolf Waldinger, olio su te<strong>la</strong>,Galleria delle Arti Figurative, Osijek7 A caccia, Hugo Conrad von Hötzendorf,olio su te<strong>la</strong>, Galleria delle Arti Figurative,Osijekselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeCervo nobile (Cervus e<strong>la</strong>phus L.)Cinghiale (Sus scrofa L.)Capriolo (Capreolus capreolus L.)Daino (Dama dama L.)Muflone (Ovis aries musimon Pall.)Fagiano (Phasianus sp. L.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)Germano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrhynchos L.)Oca granaio<strong>la</strong> (Anser fabalis Latham.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)67


156bilogora e mos<strong>la</strong>vinajelen-gradPresidente del<strong>la</strong> Società di Difesa del<strong>la</strong> Caccia,il <strong>con</strong>te Ladis<strong>la</strong>v PejačevićC’erano una volta due luoghi chiamati Jelengrad (città del cervo),uno in una valle, l’altro sui monti. Jelengrad a Petrijevci, ilricco vil<strong>la</strong>ggio a metà strada tra Osijek e Valpovo, e Jelengrad sulMos<strong>la</strong>vačko gorje, un’area incastrata tra cinque fiumi: il Česma anord e ad ovest, il Lonja a sud, l’Ilova a est, <strong>la</strong> parte più <strong>la</strong>rga del<strong>la</strong>Sava a sud, come il tortuoso monte Bilogora, e <strong>la</strong> Drava a nord.Oggi quei due luoghi non ci sono più.Nel 1894, nei pressi di Petrijevci, sulle rive del<strong>la</strong> Drava, il nobileGustav Normann costruì un pa<strong>la</strong>zzo <strong>con</strong> due torri, ancora oggidenominato Jelengrad. Del castello e delle sue 60 stanze non restache il ricordo, in quanto ebbe una breve esistenza. Durante le duesettimane del<strong>la</strong> Repubblica di Petrijevci, nell’autunno del 1918, aitempi del<strong>la</strong> dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico, il castellofu completamente devastato. Dopo essere fuggiti, i proprietari lovendettero. Il castello ebbe più proprietari, ma nessuno lo restaurò.L’ultimo proprietario lo rase al suolo nel 1927 e <strong>con</strong> delle chiatteportò il materiale di costruzione in Germania attraverso <strong>la</strong> Dravae il Danubio. Al ristorante Jelengrad, costruito sulle rovine del<strong>la</strong>casa del guardaboschi Zečevac, all’inizio del bosco Lipovačka šuma,tra i piatti del<strong>la</strong> cucina di caccia si distingue <strong>la</strong> bistecca di cervo alsugo <strong>con</strong> funghi porcini. Il se<strong>con</strong>do Jelengrad si trovava nel mezzodelle montagne di Mos<strong>la</strong>vina. È in dubbio se il loro nome <strong>la</strong>tino2


3Mons c<strong>la</strong>udius significhi Montagna Chiusa o Montagna di C<strong>la</strong>udio. Sipresume che l’imperatore romano C<strong>la</strong>udio abbia piantato le primeviti sul monte, ma ciò non esclude <strong>la</strong> se<strong>con</strong>da possibilità, poiché<strong>la</strong> Mos<strong>la</strong>vina e <strong>la</strong> Bilogora sono aree nelle quali è facile perdersi,perché prive di vette evidenti. Nel Medioevo quest’area era densamentepopo<strong>la</strong>ta. Oggi il paesaggio offre un’alternanza di boschi eprati, zone cespu<strong>gli</strong>ose e insediamenti punteggiati attraverso i quali<strong>gli</strong> animali selvatici scendono fino alle case <strong>dei</strong> vil<strong>la</strong>ggi. Nel xiii e xivsecolo, in montagna erano presenti alcune fortezze dove ci si ritiròper sfuggire dai Mongoli che arrivarono dal nord e, successivamente,da<strong>gli</strong> Ottomani che arrivarono dal sud. Ricordiamo <strong>la</strong> fortezza diKošutgrad e <strong>la</strong> più famosa Jelengrad lungo il ruscello Jelenska. Tuttele fortezze furono distrutte durante il breve sfondamento <strong>dei</strong> Turchinel xv secolo. Nessuno è riuscito a restaurarle. Sono rimaste so<strong>la</strong>mentele fondamenta coperte da una fitta vegetazione, e i loro nomipar<strong>la</strong>no del<strong>la</strong> selvaggina che non è mai stata abbondante come algiorno d’oggi.daino (Dama dama L.)caccia:Maschio – dal 16 settembre al 14 gennaioFemmina – dal 1 ottobre al 14 gennaioCucciolo – dal 1 ottobre al 31 gennaioghiandaia (Garrulus g<strong>la</strong>ndarius L.)caccia: tutto l’anno, eccetto nel periododi cova e durante <strong>la</strong> nutrizione <strong>dei</strong>cuccioli1 e 2 bilogora e mos<strong>la</strong>vina, oggi inmodo partico<strong>la</strong>re rappresentano i piùattraenti territori di caccia3 Abbondanza di selvaggina cervina4 I fitti boschi ai pendii del<strong>la</strong> Bilogorasono l’habitat ideale per molta selvaggina5 In queste riserve di caccia, anche i <strong>cacciatori</strong>più esigenti saranno soddisfattiassociazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong> del<strong>la</strong><strong>con</strong>tea di bjelovar-bilogoraTomis<strong>la</strong>vov trg 5, 43 000 Bjelovartel: +385 (0) 43 241 141fax: +385 (0) 43 220 115ls.bjelovarsko-bilogorske@hls.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeCapriolo (Capreolus capreolus L.)Cervo nobile (Cervus e<strong>la</strong>phus L.)Cinghiale (Sus scrofa L.)Daino (Dama dama L.)Muflone (Ovis aries musimon Pall.)Fagiano (Phasianus sp. L.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)Germano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrchynchos L.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)Beccaccia (Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)Starna (Perdix perdix L.)Gatto selvatico (Felis silvestris Schr.)Volpe rossa (Vulpes vulpes L.)Faina (Martes foina EHR.)Martora (Martes martes L.)574 5


158đakovomačkovacRika, V<strong>la</strong>dimir Fi<strong>la</strong>kovac, 1955.Il vescovo Josip Juraj Strossmayer (1815 - 1905) fu un importante personaggiocroato dell’Ottocento. E<strong>gli</strong> fu talmente abile nel<strong>la</strong> gestione<strong>dei</strong> beni ecclesiali del<strong>la</strong> S<strong>la</strong>vonia orientale che riuscì ad arricchirel’intera regione e a fondare istituti scientifici e culturali. Oltre adessere un mecenate dell’arte e del<strong>la</strong> scienza, e<strong>gli</strong> fu anche un grandeappassionato del<strong>la</strong> natura.Il suo svago preferito dal<strong>la</strong> formalità cui lo costringeva <strong>la</strong> sua caricaera <strong>la</strong> caccia. Quando nel 1848 fu abolito il sistema feudale, il dirittodi caccia fu trasferito esclusivamente ai proprietari terrieri, permettendoun ripopo<strong>la</strong>mento del<strong>la</strong> selvaggina. Sui 125 ettari del<strong>la</strong> tenutavescovile di Đakovo, dove risiedeva Strossmayer, a Valpovo e nel<strong>la</strong>Baranja, <strong>la</strong> <strong>con</strong>dizione de<strong>gli</strong> animali era re<strong>la</strong>tivamente soddisfacente.Strossmayer ereditò <strong>la</strong> proprietà di preesistenti riserve di caccia,dove già da un secolo erano stati allevati animali da caccia, ed estese<strong>la</strong> loro stirpe <strong>con</strong> animali importati da poter eventualmente ancherega<strong>la</strong>re. E<strong>gli</strong> aumentò <strong>gli</strong> allevamenti creandone di nuovi, introdussefagiani e daini, recintò il bosco di Gara, presso Gorjani, doveintrodusse cervi bianchi e fagiani. Riteneva che le riserve di cacciadovessero essere parchi adornati dai suoi amati cervi (non ne uccisemai neppure uno, malgrado da giovane avesse ucciso molti cinghiali).Conformemente al<strong>la</strong> visione dell’epoca sul rapporto tra uominie rapaci, cacciava <strong>con</strong> partico<strong>la</strong>re piacere volpi e lupi, per cui veniva2


34invitato a battute di caccia anche da<strong>gli</strong> abitanti <strong>dei</strong> <strong>con</strong>fini del<strong>la</strong> Sava,nei grandi boschi di querce. Nel gennaio 1864 ordinò <strong>la</strong> caccia <strong>dei</strong>lupi nel Gaj di Đakovo. Furono uccisi tredici lupi, cinque <strong>dei</strong> qualidal vescovo stesso. Questo era il costume <strong>dei</strong> tempi, e di lupi cen’erano moltissimi. L’eredità di Strossmayer nel<strong>la</strong> caccia è sopravvissutafino ad oggi. La più grande riserva di caccia e di allevamentoè Mačkovac, che si estende su 19.000 ettari, in cui vengono allevatipiù di 400 cinghiali, 120 daini e altri cervi e caprioli selvatici. Lungol’autostrada c5, che in direzione sud collega l’Ungheria <strong>con</strong> Beli Manastire Osijek, si trova l’area di servizio di Ivandvor, <strong>la</strong> più rifornitae funzionale delle autostrade croate. Data <strong>la</strong> vicinanza al<strong>la</strong> riserva dicaccia di Mačkovac, essa è arredata in stile venatorio.gatto selvatico (Felis silvestris Schr.)caccia: dal 1 novembre al 31 gennaio1 Riserve di caccia seco<strong>la</strong>ri2 il gatto selvatico, un tempo numeroso,oggi è una specie rara3 Il vescovo Josip Juraj Strossmayer4 e 6 Le opere di V<strong>la</strong>dimir Fi<strong>la</strong>kovac <strong>con</strong>motivi di selvaggina e di caccia595 Come nessun altro uccello europeo, ilfagiano maschio è caratterizzato da colorisontuosi5 6


160velebitpivčevacIl gallo cedrone è un gallo boschivo chedà il nome al<strong>la</strong> cima del VelebitSul versante <strong>con</strong>tinentale del Velebit, <strong>la</strong> nostra montagna più lunga,si trova una serie di città, cittadine e vil<strong>la</strong>ggi dove molte persone<strong>con</strong>du<strong>con</strong>o ancora una vita da pionieri, e <strong>la</strong> caccia è parte del<strong>la</strong> lorovita quotidiana. A differenza del versante litoraneo, brullo e ventoso,il versante riparato dal vento è coperto da fitti boschi, alcuni <strong>dei</strong>quali <strong>con</strong> una foresta vergine completamente intatta.Il monte stesso è un parco naturale protetto, al cui interno si trovanodue parchi nazionali: quello di Paklenica, che dal<strong>la</strong> punta dellevette più alte scende verso il mare passando per due gole ricchedi torrenti impetuosi, e quello del Velebit Settentrionale (SjeverniVelebit), che si estende per i boschi sul<strong>la</strong> vetta e nel quale le areedenominate Rožanski kukovi e Hajdučki kukovi sono riserve naturalia forte protezione. Dall’estremità del parco nazionale fino al<strong>con</strong>tinente si estende <strong>la</strong> foresta vergine di abeti chiamata Štirovača,dove regna il gallo cedrone selvatico che dà il nome al<strong>la</strong> vetta di questoluogo, ossia Pivčevac. In generale è presente tutta <strong>la</strong> selvagginada caccia, inclusa <strong>la</strong> più vasta popo<strong>la</strong>zione di orso bruno in Europa.Del<strong>la</strong> varietà de<strong>gli</strong> animali selvatici o delle modalità di caccia par<strong>la</strong>noanche i nomi delle associazioni di <strong>cacciatori</strong> presenti ai piedi delVelebit: Vepar (cinghiale) di Kompolje, Kuna (martora) di Lički Osik,Orao (aqui<strong>la</strong>) di Kosinje, Lane (caprioletto) e Srnjak (da srna, capriolo)di Perušić. A Otočac si è tenuto anche il campionato europeo di


2preparazione dello spezzatino al<strong>la</strong> cacciatora, cucinato in un paioloall’aria aperta da <strong>dei</strong> giornalisti. La gente del luogo è molto abilenel<strong>la</strong> caccia e <strong>con</strong>osce molto bene il territorio, per cui me<strong>gli</strong>o noniniziare un discorso sul<strong>la</strong> caccia <strong>con</strong> loro o <strong>la</strong> <strong>con</strong>versazione dureràall’infinito! In inverno può capitarvi di in<strong>con</strong>trare un cacciatore che,mentre ritorna a casa <strong>con</strong> il rimorchio del motocoltivatore pienodi cinghiali uccisi, viene accolto dai compaesani <strong>con</strong> un app<strong>la</strong>uso e,magari, <strong>gli</strong> viene anche offerto da bere.Questi uomini amano <strong>gli</strong> animali nel<strong>la</strong> stessa misura in cui amano <strong>la</strong>caccia. Nel vil<strong>la</strong>ggio Kutarevo, sulle pendici del Velebit, <strong>gli</strong> abitantiaiutano <strong>con</strong> entusiasmo l’associazione Vuk, che ha fondato un rifugioper giovani orsi rimasti senza madre. Qui <strong>gli</strong> orsetti pervenuti daogni luogo vengono preparati per tornare a vivere nel loro habitatnaturale.orso bruno (Ursus arctos L.)caccia: dal 1 ottobre al 15 dicembre e dal3 marzo al 30 aprile1 il monte velebit <strong>con</strong>fina ad ovest e asud <strong>con</strong> <strong>la</strong> regione <strong>con</strong>tinentale del<strong>la</strong> Lika2 <strong>la</strong> lika è da sempre <strong>con</strong>osciuta perl’ottima selvaggina3 Tra i mammiferi, il lupo appartiene al<strong>la</strong>categoria <strong>dei</strong> più preziosi e adattabilipredatori4 l’orso è da sempre <strong>con</strong>siderato comeun animale pericoloso che provoca danni,così come un rivale nel<strong>la</strong> caccia e, altempo stesso, una preda613 4


a caccia <strong>con</strong>i diplomaticiDopo <strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> Prima Guerra Mondiale e <strong>la</strong> dissoluzione del<strong>la</strong>Monarchia asburgica (che includeva anche territori croati), Belje,appartenente ad Eugenio di Savoia, <strong>con</strong> Tikveš, principale riservadi caccia monarchica dove l’arciduca Federico d’Asburgo avevacostruito un castello di caccia, divenne un luogo di caccia riservatoai diplomatici. Esso fu molto apprezzato dal Re AlessandroKarađorđević e, in seguito, dal Presidente a vita del<strong>la</strong> Jugos<strong>la</strong>via,Josip Broz Tito, appassionato cacciatore. Non è difficile immaginarel’ambiente esclusivo dell’epoca delle camarille di corte chequi tramavano <strong>gli</strong> intrighi del<strong>la</strong> capitale, oppure <strong>gli</strong> in<strong>con</strong>tri de<strong>gli</strong>uomini di Stato in occasione <strong>dei</strong> quali venivano informalmenteavviate nuove iniziative diplomatiche. In partico<strong>la</strong>re, Tito sfruttavaspesso l’atmosfera informale delle battute di caccia a questo scopo.Oggi questo luogo di caccia per eccellenza ha il più alto numero dicervi selvatici in Europa e offre <strong>la</strong> possibilità di praticare avvincenticacce al cinghiale. Tito, amante del<strong>la</strong> natura, oltre al<strong>la</strong> residenzaestiva sulle isole di Brioni, creò un importante parco safari, in cuitrasferì le nostre specie <strong>con</strong>tinentali quali caprioli e mufloni, comepure molti animali esotici, tra cui <strong>gli</strong> elefanti che <strong>gli</strong> furono rega<strong>la</strong>tidai Capi di Stato di diversi Paesi. I discendenti di quel<strong>la</strong> selvagginasono ancora presenti nel parco nazionale delle isole vicine al<strong>la</strong> costaistriana aperto a tutti.


164gorski kotargornje jelenjeCacciatori da ČabarDopo che Napoleone, durante il periodo di occupazione di questiterritori (1803 - 1809), costruì <strong>la</strong> strada che collegava Karlovac aFiume, più nul<strong>la</strong> fu come prima. E<strong>gli</strong> chiamò Luisiana il più brevecollegamento <strong>con</strong> il mare dedicandolo al<strong>la</strong> donna del<strong>la</strong> sua vita. Nel1813 perse il dominio sulle cosiddette Province illiriche, e fu così che<strong>gli</strong> Austriaci scoprirono Fiume e Abbazia.In questa località il primo hotel di lusso, Vil<strong>la</strong> Angiolina, fu apertonel 1844 e fu allora che sul<strong>la</strong> costa occidentale di Fiume nacque<strong>la</strong> riviera. Nel 1873 fu realizzato un collegamento ferroviario traZagabria e Fiume, permettendo ai più abbienti di viaggiare in modocomodo e veloce. Molti scendevano alle varie fermate del<strong>la</strong> trattaZagabria – Fiume per recarsi in quel di Karlovac, Duga Resa, Severin,Vrbovsko, Skrad, Kupjak, Ravna Gora, Mrkopalj, Delnice, Lokve,Gornje Jelenje, Grobnik... Così si scoprì che Ogulin non era so<strong>la</strong>menteuna fermata del <strong>con</strong>fine militare, ma anche l’ingresso del<strong>la</strong>natura selvaggia <strong>dei</strong> monti Velika Kape<strong>la</strong> e Ma<strong>la</strong> Kape<strong>la</strong>. Mentre lesignore passeggiavano per Abbazia <strong>con</strong> lo sguardo rivolto verso ilmare e le isole, <strong>gli</strong> uomini andavano a caccia dell’orso dall’hotel dicaccia di Jasenak, o a caccia al cervo dal vicino Grobnik attraversoKamenjak, verso Gornje Jelenje.L’entroterra montano di Fiume e del Quarnero offre anche <strong>la</strong> cacciaal cinghiale, al cervo, al<strong>la</strong> volpe e al muflone in area recintata. Nel2


34territorio di Kape<strong>la</strong> e di Bjelo<strong>la</strong>sica è partico<strong>la</strong>rmente divertente <strong>la</strong>caccia al ghiro curioso. Questo agile roditore notturno si nutre disemi, gemme, bacche, cortecce e insetti, è presente in abbondanzanel Gorski kotar e non si fa scrupoli a mangiare tutto il cibo chetrova nello zaino <strong>la</strong>sciato incustodito dal cacciatore. Raramentesa evitare le trappole, <strong>con</strong> le quali vengono solitamente presi <strong>gli</strong>esemp<strong>la</strong>ri più grossi. La trappo<strong>la</strong> è l’unico modo permesso per catturarequest’animale. All’epoca il ghiro era un supplemento al cibo<strong>dei</strong> poveri, e il suo grasso veniva utilizzato nel<strong>la</strong> medicina popo<strong>la</strong>recome pomata per le ferite. Oggi l’arrosto del<strong>la</strong> sua carne deliziosarappresenta, insieme allo spezzatino, <strong>la</strong> specialità del Gorski kotar.I folti boschi litorali e le isole sono partico<strong>la</strong>rmente famosi per <strong>la</strong>caccia al<strong>la</strong> beccaccia, al<strong>la</strong> pernice e all’insostituibile fagiano.3 ghiro (Myoxus <strong>gli</strong>s L.)caccia: dal 16 settembre al 30 novembreorso bruno (Ursus arctos L.)caccia: dal 1 ottobre al 15 dicembre e dal3 marzo al 30 aprilebeccaccinicaccia:Beccaccia (Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)– dal 1 ottobre al 28 (29) febbraioBeccaccino (Gallinago gallinago L.)– dal 16 ottobre al 31 gennaio1, 2 e 4 il gorski kotar abbonda dibellezze naturali e di selvaggina5 Vivono nel territorio del Gorski kotarlo sparviero, <strong>la</strong> poiana comune, l’astore,l’aqui<strong>la</strong> imperiale e l’aqui<strong>la</strong> <strong>dei</strong> serpenti6 D’inverno il colore del<strong>la</strong> pelle del camoscioè grigio scuro, quasi neroassociazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong>del<strong>la</strong> <strong>con</strong>tea di karlovacIvana Mažuranića 11, 47 000 Karlovactel: +385 (0) 47 615 008fax: +385 (0) 47 615 008ls.karlovacke@hls.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeCervo nobile (Cervus e<strong>la</strong>phus L.)Capriolo (Capreolus capreolus L.)Cinghiale (Sus scrofa L.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)Fagiano (Phasianus sp. L.)Beccaccia (Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)Germano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrhynchos L.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)Starna (Perdix perdix L.)daino (Dama dama L.)caccia:Maschio – dal 16 settembre al 14 gennaioFemmina – dal 1 ottobre al 14 gennaioCucciolo – dal 1 ottobre al 31 gennaio655 6


166baranjazmajevacVecchia carta geografica del<strong>la</strong> BaranjaLe paludi alluvionali del Danubio e del<strong>la</strong> Drava al nord-est del<strong>la</strong>Croazia, <strong>la</strong> cui palude di Kopački rit ha rilevanza internazionale, nonsono so<strong>la</strong>mente <strong>la</strong> più grande area di sosta di numerose specie diuccelli di palude nell’Europa Centrale e di uccelli che vi nidificano,ma è anche il richiamo per rapaci come <strong>la</strong> martora e <strong>la</strong> volpe,nonché un vero eldorado per animali selvatici come il cinghiale ed illuogo dove si può trovare <strong>la</strong> più densa popo<strong>la</strong>zione di cervi.Il comandante dell’esercito austriaco, il principe Eugenio di Savoia,che Napoleone riteneva uno <strong>dei</strong> sette comandanti più importantidel<strong>la</strong> storia, aveva combattuto <strong>con</strong> successo <strong>con</strong>tro i turchi. Nel1697, dopo <strong>la</strong> batta<strong>gli</strong>a di Zenta, l’imperatore austriaco LeopoldoI, in <strong>con</strong>formità alle usanze di quel tempo, <strong>gli</strong> donò <strong>la</strong> tenuta diBilje, nel<strong>la</strong> parte meridionale del<strong>la</strong> Baranja, per un’estensione dicirca 800 km quadrati. Nel<strong>la</strong> tenuta erano presenti tredici vil<strong>la</strong>ggi,ai quali col tempo se ne aggiunsero altri sei. Il principe scelse ilvil<strong>la</strong>ggio di Belje come sua sede e, tra il 1707 e il 1712, vi fece costruireil proprio castello. Un tempo, nei pressi del castello, un ponte dilegno di quercia lungo nove chilometri attraversava il fiume Drava,una vera meravi<strong>gli</strong>a del<strong>la</strong> tecnica di costruzione <strong>dei</strong> ponti di queitempi, costruito dal sultano Solimano I il Magnifico per collegarepiù facilmente quest’area <strong>con</strong> i territori ungheresi <strong>con</strong>quistati e per<strong>con</strong>tinuare le sue spedizioni verso il cuore dell’Europa. Nel vicino2 3


4Tikveš si trova anche un lussuoso castello di caccia, in una zona cheanche oggi presenta <strong>la</strong> più densa popo<strong>la</strong>zione di selvaggina di cervoin Europa. Il grande guerriero, diplomatico e mecenate tornavacostantemente a Belje per riposarsi dai campi di batta<strong>gli</strong>a in Europa,impegnato dai Paesi Bassi al<strong>la</strong> Spagna e dal<strong>la</strong> Bosnia al<strong>la</strong> Polonia,e invitava i regnanti europei, i magnati, i diplomatici e i soldati amagnifiche feste di caccia. Dopo <strong>la</strong> morte di Eugenio di Savoia, Beljerimase un’esclusiva riserva di caccia imperiale dal 1736 fino al<strong>la</strong> finedel<strong>la</strong> Prima Guerra Mondiale, alternandosi tra <strong>la</strong> corte austriaca ealtri nobili, tutti aventi l’obbligo di organizzarvi le battute di cacciadi corte. La Baranja è una zona meravi<strong>gli</strong>osa, caratterizzata dailuoghi selvaggi del<strong>la</strong> riserva di Kopački rit, da<strong>gli</strong> stormi di uccelli dipalude, da<strong>gli</strong> uccelli rapaci che rego<strong>la</strong>no <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione <strong>dei</strong> roditorinei campi vicino a Vardarac, dal cervo d’oro a Tikveš e dai cinghialinel<strong>la</strong> zona di Čeminac, nonché dai famosi vigneti del<strong>la</strong> Baranjskap<strong>la</strong>nina che si estendono da Zmajevac a Batina e dalle cantine <strong>dei</strong>Kneževi Vinogradi.cervo nobile (Cervus e<strong>la</strong>phus L.)caccia:Maschio – dal 16 agosto al 14 gennaioFemmina – dal 1 ottobre al 14 gennaioCerbiatto – dal 1 ottobre al 31 gennaio1 Nel xix secolo è stato eretto un piccolocasino di caccia all’interno del bosco diTikveš, dove è <strong>con</strong>sentita l’attività venatoria.Il castello principale è stato costruitone<strong>gli</strong> anni trenta e, dopo <strong>la</strong> Se<strong>con</strong>daGuerra Mondiale, è stato utilizzato dall’allorapresidente jugos<strong>la</strong>vo Josip Broz Tito.Qui il presidente amava acco<strong>gli</strong>ere capi diStato di tutto il mondo per poi invitarli adappassionanti battute di caccia4 La Baranja è l’habitat <strong>dei</strong> primi esemp<strong>la</strong>ridi cervo, che oggi raggiungono circa2000 capi5 Nel territorio del Kopački rit fanno ilproprio nido oltre venti coppie di aquiledi mare, specie in via d’estinzione a livellomondiale6 mestoloni nel Parco Naturale diKopački rit672 il cervo <strong>dei</strong> terreni di caccia del<strong>la</strong> Baranjaè partico<strong>la</strong>rmente importante per <strong>la</strong>caccia croata e vanta una lunga tradizione3 La femmina più anziana a capo di unbranco di cinghiali selvatici5 6


168podravinale nozze <strong>dei</strong> cerviIl cervo rappresenta il motivo preferito<strong>dei</strong> manufatti tradizionali croatiCiò che collega Ernest Hemingway all’uomo primitivo dell’Altamirasono le opere artistiche <strong>con</strong> motivi venatori. La caccia, attivitàtanto eccitante quanto importante e piena di avvenimenti, <strong>la</strong>scia ilsegno anche nell’arte. Il bacino lungo il fiume Drava è un’area del<strong>la</strong>Croazia partico<strong>la</strong>rmente ricca di espressioni artistiche, sia dal puntodi <strong>vista</strong> del<strong>la</strong> pittura che da quello del<strong>la</strong> musica.Nel ventesimo secolo, nel<strong>la</strong> parte di Podravina dell’alta Drava, dovecittà e vil<strong>la</strong>ggi sono distanti dalle sponde del fiume per via dell’innalzamentodell’acqua che avviene in primavera, si è sviluppatauna pittura popo<strong>la</strong>re divenuta di fama mondiale, <strong>con</strong> pregiateopere esposte nelle più famose gallerie del mondo. Quest’arte si èestesa in tutto il territorio partendo dal vil<strong>la</strong>ggio di Hlebine, nel<strong>la</strong>Podravina, da cui prende il nome <strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> di Hlebine, famosa per <strong>la</strong>tecnica <strong>dei</strong> colori ad olio sul vetro. Un <strong>con</strong>tadino aveva scoperto chepennello e colori permettono di esprimere <strong>la</strong> propria visione del<strong>la</strong>vita <strong>con</strong> passione ed energia inarrestabili, talvolta in modo naturalista,<strong>con</strong> una poeticità che non <strong>con</strong>osce limiti accademici. In questoterritorio caratterizzato da campi, saliceti, boschi, cespu<strong>gli</strong>, giunchie animali selvatici, inevitabilmente ci si occupa anche di caccia. Ildipinto Le nozze <strong>dei</strong> cervi (Jelenski svatovi) di Ivan Generalić, uno<strong>dei</strong> massimi rappresentanti dell’arte naif di Hlebine, idealizza ilgrido <strong>dei</strong> cervi bianchi <strong>con</strong> una passione paragonabile a quel<strong>la</strong> del2 3


170invitoisole <strong>dei</strong> cerviStećak del xv secolo dal<strong>la</strong> località diBrotnicaLe E<strong>la</strong>fiti, il gruppo di isole ad ovest di Dubrovnik, devono il proprionome ai cervi (dal greco é<strong>la</strong>phos, cervo) che ormai non vi sonopiù. Così furono denominate per <strong>la</strong> prima volta da Plinio il Vecchionell’opera Naturalis historia del primo secolo d.C.. Anche Šipan, <strong>la</strong>più grande tra queste isole, deve il proprio nome ai Greci: Gypanon,infatti, significa nido d’aqui<strong>la</strong>. Malgrado manchino i cervi, l’associazione<strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong> Fazan di Šipan cura <strong>la</strong> riserva di caccia nel<strong>la</strong>quale le prede principali sono fagiani e lepri.L’aristocrazia dell’antica Ragusa non andava a caccia so<strong>la</strong>mente <strong>con</strong>l’ausilio <strong>dei</strong> cani, ma anche <strong>con</strong> i falchi dal<strong>la</strong> <strong>vista</strong> eccezionale. Nelpaesaggio di Čepikuće, come anche a Konavle, si trovano numerosibl<strong>occhi</strong> di pietra enigmatici decorati <strong>con</strong> rilievi, i cosiddettistećci (<strong>la</strong>pide eretica del<strong>la</strong> cultura Bogumili), risalenti al Medioevo.Molti rappresentano scene di caccia <strong>con</strong> <strong>gli</strong> uccelli già a partiredal tredicesimo secolo. Nei documenti custoditi nell’archivio del<strong>la</strong>Repubblica di Ragusa si trovano molti dati sull’acquisto de<strong>gli</strong> uccellida caccia del territorio di Dubrovnik. Un documento del 1343 attestache nel dodicesimo secolo, per <strong>la</strong> prima volta, i Ragusei avevanofornito falchi addestrati ad un certo De Fonti di Barcellona. Al<strong>la</strong>Repubblica di Ragusa, se<strong>con</strong>do lo statuto doganale del 1277, venivapagato un groš (moneta) per ogni uccello, e solo i Veneziani godevanodell’esenzione dal pagamento di questo dazio di esportazione.2 3


4Il fatto che i falchi di Dubrovnik fossero apprezzati anche al di fuoridel territorio del<strong>la</strong> città viene <strong>con</strong>fermato dal<strong>la</strong> direttiva del governodi Ragusa del 23 marzo 1531 inviata ad un plenipotenziario, nel<strong>la</strong>quale si scrive che Ibrahim-Pascià di Costantinopoli aveva chiestoun paio di falchi <strong>con</strong> il segno bianco (fal<strong>con</strong>i <strong>con</strong> lo signal biancho).I falchi venivano addestrati sull’iso<strong>la</strong> di Lagosta, e i suoi abitanti li<strong>con</strong>segnavano a Ragusa, quale parte delle tasse da pagare. Molti diquesti uccelli finirono a Napoli. Un rapporto attesta che al vicerédi Napoli furono <strong>con</strong>segnati 16 falchi, e dal momento che <strong>gli</strong> uccellierano pregiati, il nobile accompagnatore rispondeva del<strong>la</strong> sicurezza<strong>dei</strong> falchi rischiando <strong>la</strong> propria testa. Non sorprende quindi il fattoche a Dubrovnik si sia <strong>con</strong>servato il cognome Soko<strong>la</strong>r (Fal<strong>con</strong>iere).Con l’ausilio di questi uccelli, a Konavle si andava a caccia di lepri, enel delta paludoso del fiume Neretva si cacciava <strong>la</strong> fo<strong>la</strong>ga, un uccellomolto apprezzato.Se siete appassionati di caccia e amate ogni sua forma, da quel<strong>la</strong>solitaria a quel<strong>la</strong> <strong>con</strong> l’ausilio di uccelli rapaci o di cani, da quel<strong>la</strong> daappostamento alle battute di caccia, da quel<strong>la</strong> <strong>con</strong> il fucile a quel<strong>la</strong><strong>con</strong> <strong>la</strong> macchinetta fotografica in mano, allora <strong>la</strong> Croazia è il vostroeldorado venatorio, dove ci s’intende di caccia e dove verrannosoddisfatte tutte le vostre esigenze.1 e 4 le isole <strong>dei</strong> cervi (E<strong>la</strong>fiti) devono illoro nome a questi animali che un tempopopo<strong>la</strong>vano numerosi l’arcipe<strong>la</strong>go2 <strong>la</strong> fo<strong>la</strong>ga rappresenta uno <strong>dei</strong> simbolidel delta del<strong>la</strong> Neretva3 i fal<strong>con</strong>idi (<strong>la</strong>t. Fal<strong>con</strong>idae) sonouna fami<strong>gli</strong>a appartenente al<strong>la</strong> specie<strong>dei</strong> rapaci (sottospecie <strong>dei</strong> veri rapaci). Ifalchi sono stati addestrati nel XVI secolosull’iso<strong>la</strong> di Lastovo6 le fo<strong>la</strong>ghe sono presenti in grannumero nel<strong>la</strong> foce paludosa del<strong>la</strong> Neretvaassociazione <strong>dei</strong> <strong>cacciatori</strong> del<strong>la</strong><strong>con</strong>tea di dubrovnik edel<strong>la</strong> neretvaMiljenka Bratoša 11, 20 000 Dubrovnikcell: +385 (0) 99 6060 635ls.dubrovacko-neretvanske@hls.t-com.hrselvaggina per <strong>la</strong> caccia ascopo commercialeMuflone (Ovis aries musimon Pall.)Cinghiale (Sus scrofa L.)Coturnice (Alectoris graeca Meissn.)Beccaccia (Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)Qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)Fo<strong>la</strong>ga (Fulicu<strong>la</strong> atra L.)Germano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrhynchos L.)Lepre (Lepus europaeus Pall.)Fagiano (Phasanius sp. L.)Sciacallo dorato (Canis aureus L.)5 lepre (Lepus europaeus Pall.)caccia: dal 1 ottobre al 15 gennaio7156


varietà di biotopi,ricchezze del<strong>la</strong>naturaIl cacciatore non ha mai messo in dubbio <strong>la</strong> propria appartenenzae il proprio amore per <strong>la</strong> natura, specialmente per <strong>la</strong> selvaggina.E<strong>gli</strong> di verde non ha solo l’abbi<strong>gli</strong>amento, ma anche l’animain quanto ha pieno rispetto dell’ambiente. Il cacciatore, infatti,<strong>con</strong>sidera <strong>la</strong> propria posizione e svolge <strong>la</strong> propria attività in<strong>con</strong>formità allo sfruttamento sostenibile del<strong>la</strong> natura.Dal 16 al 20 maggio 1983, Dubrovnik e <strong>la</strong> Federazione Croatadel<strong>la</strong> Caccia hanno ospitato per <strong>la</strong> prima volta l’Assemblea Generaledel Consi<strong>gli</strong>o Internazionale del<strong>la</strong> Caccia e del<strong>la</strong> Salvaguardiadel<strong>la</strong> Fauna (Conseil International de <strong>la</strong> Chasse et de <strong>la</strong> Conservationdu Gibier, cic), <strong>la</strong> quale sarà nuovamente ospitata dal<strong>la</strong>Federazione Croata del<strong>la</strong> Caccia nel 2010, a Dubrovnik e a Cavtat.


cane autoctonoanatre selvatichesegugio dell’istria a pelo rasoorigine: Cane antico e autoctono del<strong>la</strong>Croazia, noto ed utilizzato in Istria eDalmazia e diffuso in tutta <strong>la</strong> Croazia.È presente anche in Slovenia e in Italiastandard fci: n° 151/10.04.2002c<strong>la</strong>ssificazione fci:Gruppo 6: Segugi e caniper pista di sangueSezione 1.2: Segugi di ta<strong>gli</strong>a mediaCon prova di <strong>la</strong>voronazionalità: CroaziaIl cacciatore ha sulle spalle una granderesponsabilità nei <strong>con</strong>fronti del<strong>la</strong>sopravvivenza delle specie di anatrein pericolo di estinzione ed è quindinecessario essere molto attentidurante le battute di caccia. Ognicacciatore di anatre deve essere benpreparato e deve saper distinguereogni specie <strong>con</strong> sicurezza.segugio dell’istria a pelo duroorigine: Cane autoctono dell’Istria.Partendo da questa razza, in Austriane è stata creata una nuova, il segugioalpino del<strong>la</strong> Stiria, mentre in Italia è statasfruttata <strong>la</strong> sua abilità nel puntare <strong>la</strong>selvaggina (ferma) ed è stato incrociatodando origine allo spinone italianostandard fci: n° 152/10.04.2002c<strong>la</strong>ssificazione fci:Gruppo 6: Segugi e caniper pista di sangueSezione 1.2: Segugi di ta<strong>gli</strong>a mediaCon prova di <strong>la</strong>voronazionalità: Croaziasegugio posavatzorigine: Deriva dall’antichissimoSegugio di Pannonia, il quale fuinizialmente allevato a Posavlje perpoi essere diffuso in tutto il paesestandard fci: n° 154/10.04.2002c<strong>la</strong>ssificazione fci:Gruppo 6: Segugi e caniper pista di sangueSezione 1.2: Segugi di ta<strong>gli</strong>a mediaCon prova di <strong>la</strong>voronazionalità: Croazia


specie d’anatra protetta<strong>la</strong> caccia alle anatre<strong>la</strong> moretta tabaccata (Aythya nyroca)è una specie minacciata in tutto il suoareale mondiale. Rispetto a<strong>gli</strong> altri paesieuropei, in Croazia <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione di questaspecie è partico<strong>la</strong>rmente protetta, ilche è di fondamentale importanza per <strong>la</strong>sua sopravvivenza nel nostro <strong>con</strong>tinenteil mori<strong>gli</strong>one (Anas ferina) è l’anatratuffatrice più diffusa e numerosa del<strong>la</strong>Croaziail fistione turco (Netta rufina)è un uccello nidificante originariodel<strong>la</strong> Croazia e in grave pericolo diestinzione. Durante le migrazionio durante lo svernamento <strong>la</strong> suapopo<strong>la</strong>zione non aumenta di molto<strong>la</strong> moretta (Aythya fuligu<strong>la</strong>) è unaspecie in aumento che nidifica in tutta <strong>la</strong>zona pianeggiante del<strong>la</strong> Croazia, ma chepopo<strong>la</strong> anche le acque salmastre costieredurante le migrazioniil codone comune (Anas acuta) inCroazia risulta estinto come specie nidificante,ma vi dimora ancora durante i periodidi migrazione e svernamento, anchese in scarso numero. La specie è in pericolodi estinzione, è quindi necessario essereprudenti ed evitarne l’abbattimentoil germano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrhynchos),chiamato anche semplicementeanatra selvatica, è <strong>la</strong> specie più numerosa,più diffusa e più nota in Croazial’alzavo<strong>la</strong> (Anas crecca) non nidifica inCroazia, ma sorvo<strong>la</strong> l’intero paese in stormire<strong>la</strong>tivamente grandi, svernando <strong>con</strong>esemp<strong>la</strong>ri a rischio di estinzione. Per taleragione in inverno, da novembre in poi,occorre fare attenzione a non disturbar<strong>la</strong>il mestolone (Anas clypeata) inCroazia risulta estinto come nidificante,ma vi dimora ancora durante iperiodi di migrazione e svernamento,anche se in scarso numero. Laspecie è in pericolo di estinzioneil fischione (Anas penelope) è moltoattivo di giorno, verso il tramonto e dinotte; queste anatre sono molto socievolie si possono sempre in<strong>con</strong>trare in grandicolonie su prati o campi arati


calendario venatorioselvaggina grandecervo nobile (Cervus e<strong>la</strong>phus L.)MaschioFemminaCerbiattodal 16 agosto al 14 gennaiodal 1 ottobre al 14 gennaiodal 1 ottobre al 31 gennaiodaino (Dama dama L.)MaschioFemminaCerbiattodal 16 agosto al 14 gennaiodal 1 ottobre al 14 gennaiodal 1 ottobre al 31 gennaiocervo chital (Axis axis H. Smith)MaschioFemmina e cerbiattoquando ha corna pulite e maturequando non è in alto stadio di gestazionecapriolo (Capreolus capreolus L.)MaschioFemmina e caprioletto/adal 1 maggio al 30 settembredal 1 ottobre al 31 gennaiocamoscio alpino (Rupicapra rupicapra L.)dal 1 settembre al 31 dicembremuflone (Ovis aries musimon Pall.)MaschioFemmina e cucciolotutto l’annodal 1 agosto al 31 dicembrecinghiale (Sus scrofa L.)Cinghiale, cucciolo e maschioScrofatutto l’annodal 1 lu<strong>gli</strong>o al 31 gennaioorso bruno (Ursus arctos L.)dal 1 ottobre al 15 dicembre; dal 3 marzo al 30 aprileselvaggina picco<strong>la</strong>tasso (Meles meles L.)dal 1 agosto al 30 novembregatto selvatico (Felis silvestris Schr.)dal 1 novembre al 31 gennaiofaina (Martes foina EHR)tutto l’anno, eccetto <strong>la</strong> femmina quando è in alto stadio digestazione oppure durante l’accompagnamento <strong>dei</strong> cucciolimartora (Martes martes L.)dal 1 novembre al 28 (29) febbraiodonno<strong>la</strong> (Muste<strong>la</strong> nivalis L.)caccia vietatacastoro europeo (Castor fiber L.)caccia vietatalepre (Lepus europaeus Pall.)dal 1 ottobre al 15 gennaio<strong>con</strong>i<strong>gli</strong>o selvatico europeo(Orycto<strong>la</strong>gus cuniculus L.)tutto l’annoghiro (Myoxus <strong>gli</strong>s L.)dal 16 settembre al 30 novembre


selvaggina picco<strong>la</strong>fagiano (Phasianus sp. L.)dal 16 settembre al 31 gennaiocoturnici:coturnice (Alectoris graeca Meissn.)chukar (Alectoris chucar)starna (Perdix perdix L.)dal 1 ottobre al 14 gennaiodal 1 ottobre al 14 gennaiodal 1 settembre al 31 dicembrequa<strong>gli</strong>e:qua<strong>gli</strong>a comune (Coturnix coturnix L.)colino del<strong>la</strong> virginia(Coturnix virginiana L.)dal 1 agosto al 14 novembredal 1 agosto al 31 gennaiobeccaccini:beccaccia (Scolopax rustico<strong>la</strong> L.)beccaccino (Gallinago gallinago L.)dal 1 ottobre al 28 (29) febbraiodal 16 ottobre al 31 gennaiocolombo selvatico:colombaccio (Columba palumbus L.)piccione (Columba livia Gmelin.)dal 1 agosto al 31 gennaiodal 1 agosto al 31 gennaiooche selvatiche:oca granaio<strong>la</strong> (Anser fabalis Latham.)oca lombardel<strong>la</strong>(Anser albifrons Scopoli.)dal 1 novembre al 31 gennaiodal 1 novembre al 31 gennaioanatre selvatiche:germano reale (Anas p<strong>la</strong>tyrhynchos L.)mori<strong>gli</strong>one (Aythya ferina L.)moretta (Aythya fuligu<strong>la</strong> L.)marzaio<strong>la</strong> (Anas querquedu<strong>la</strong> L.)alzavo<strong>la</strong> (Anas crecca L.)fo<strong>la</strong>ga (Fulicu<strong>la</strong> atra L.)dal 1 settembre al 31 gennaiodal 1 settembre al 31 gennaiodal 1 settembre al 31 gennaiodal 1 settembre al 31 gennaiodal 1 settembre al 31 gennaiodal 1 settembre al 31 gennaiolovidba cijelu godinucornacchia grigia(Corvus corone cornix L.)corvo comune (Corvus frugilegus L.)tacco<strong>la</strong> (Coloeus monedu<strong>la</strong> L.)gazza (Pica pica L.)ghiandaia (Garrulus g<strong>la</strong>ndarius L.)tutto l’anno, eccetto nel periodo di cova e durante <strong>la</strong> nutrizione <strong>dei</strong> cucciolitutto l’anno, eccetto nel periodo di cova e durante <strong>la</strong> nutrizione <strong>dei</strong> cucciolitutto l’anno, eccetto nel periodo di cova e durante <strong>la</strong> nutrizione <strong>dei</strong> cucciolitutto l’anno, eccetto nel periodo di cova e durante <strong>la</strong> nutrizione <strong>dei</strong> cucciolitutto l’anno, eccetto nel periodo di cova e durante <strong>la</strong> nutrizione <strong>dei</strong> cucciolivolpe rossa (Vulpes vulpes L.)sciacallo dorato (Canis aureus L.)puzzo<strong>la</strong> europea (Muste<strong>la</strong> putorius L.)mangusta egiziana(Herpestes ishneumon L.)tutto l’anno, eccetto <strong>la</strong> femmina quando è in alto stadio di gestazioneoppure durante l’accompagnamento <strong>dei</strong> cucciolitutto l’anno, eccetto <strong>la</strong> femmina quando è in alto stadio di gestazioneoppure durante l’accompagnamento <strong>dei</strong> cucciolitutto l’anno, eccetto <strong>la</strong> femmina quando è in alto stadio di gestazioneoppure durante l’accompagnamento <strong>dei</strong> cucciolitutto l’anno, eccetto <strong>la</strong> femmina quando è in alto stadio di gestazioneoppure durante l’accompagnamento <strong>dei</strong> cuccioli


strutture ricettivecaccia nelle pianurecaccia lungo i fiumiper <strong>cacciatori</strong>s<strong>la</strong>vonia sud-orientale – spačvaCaccia invernale al cinghiale selvaticoe al cervo nobile al bramitos<strong>la</strong>vonia orientale –breznica e kujnjakPer<strong>la</strong> dell’offerta venatoria croata<strong>croazia</strong> nord-occidentale –zelendvorStarne, fagiani, qua<strong>gli</strong>e, beccacceposavina – radinjerifugio di cacciacastello di spačvaConfortevole rifugio che offre specialitàculinarie tipiche del<strong>la</strong> S<strong>la</strong>voniaubicazione: S<strong>la</strong>vonia sud-orientale, tra ifiumi Sava e Danubioterreno: pianura intersecata dasuperfici acquatiche, da 77 a 90 m.s.l.m.spačva, zona di caccianon recintata: 25.018 haspecie cacciabili: cervo, femminadi cervo, cinghiale selvatico<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 32 331 655cell: +385 (0) 98 441 928e-mail: usvin@hrsume.hrrifugio di caccia živačinerifugio di caccia mačkovacbreznica, zona di caccianon recintata: 11.892 haubicazione: parte orientaledel<strong>la</strong> Repubblica di Croazia,nei pressi di Đakovoallevamento kujnjak: 763 haspecie cacciabili: cervo, daino,cinghiale selvatico, femmina di cervo<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 31 211 199,+385 (0) 31 750 187cell: +385 (0) 98 439 810e-mail: usosi@hrsume.hrcasa di caccia zelendvorLa casa del cacciatore Zelendvor è cir<strong>con</strong>datada un parco boscozelendvor, zona di caccianon recintata: 8500 haubicazione: Petrijanec,a 10 km da Varaždinterreno: pianura pannonica facilmentepercorribile, assenza di partico<strong>la</strong>ri rilieviforme di caccia <strong>con</strong>sentite:caccia <strong>con</strong> l’ausilio di cani, caccia<strong>con</strong> <strong>la</strong> tecnica prigon, battute digruppo <strong>con</strong> accompagnamentospecie cacciabili: starna, fagiano,qua<strong>gli</strong>a, colino del<strong>la</strong> Virginia,beccaccia, lepre, <strong>con</strong>i<strong>gli</strong>orifugio di caccia radinjeIl rifugio di caccia Radinje è ubicato nel<strong>la</strong>zona di caccia; dispone di ristorante <strong>con</strong>zona soggiorno e di sette camere perun totale di quattordici posti lettoradinje, zona di cacciarecintata: 4135 haubicazione: lungo il fiume Savaterreno: pianura, boschidi querce e frassinispecie cacciabili: cervo, femminadi cervo, cinghiale selvatico, lepre,qua<strong>gli</strong>a, fagiano, oca selvatica<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 35 361 966cell: +385 (0) 98 439 386e-mail: usngr@hrsume.hrs<strong>la</strong>vonia sud-orientale – kunjevciGole popo<strong>la</strong>te da daini e muflonidi notevole valore naturalisticos<strong>la</strong>vonia centrale – <strong>la</strong>cić – gložđeCervo, femmina di cervoe cinghiale selvaticopodunavlje-podravlje – baranjaUna delle zone di caccia piùimportanti in Europaposavina – foreste del<strong>la</strong> posavinaFamosa caccia ad oche, beccacce e qua<strong>gli</strong>erifugio di caccia kunjevciRifugio di caccia Kunjevci, ubicato all’internodi un’area adibita all’allevamentodi selvaggina, dista solo 4 km da Vinkovci.Dispone di: ristorante, camere e dueappartamenti ben arredati e <strong>con</strong>fortevoli.allevamento kunjevci: 1304 haubicazione: S<strong>la</strong>vonia sud-orientaleterreno: prati falciati, sentieri dicaccia e querceti tipici del<strong>la</strong> S<strong>la</strong>voniaattraversati da sentieri ben curatiforme di caccia <strong>con</strong>sentite: cacciad’appostamento, caccia d’attesa,caccia <strong>con</strong> personale specializzatospecie cacciabili: daino, muflone,cinghiale selvatico, femmina di cervo<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 32 331 655cell: +385 (0) 98 441 928e-mail: usvin@hrsume.hrrifugio di caccia <strong>la</strong>cićizone di caccia: Lacić – Gložđeubicazione: a sud del fiumeDrava, nei pressi di Našicespecie cacciabili: cervo, femminadi cervo, cinghiale selvatico<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 31 618 050cell: +385 (0) 98 445 290e-mail: usnas@hrsume hrcasa del cacciatore boljararifugio di caccia monjorošubicazione: zona nord-orientaledel<strong>la</strong> Croaziazone di caccia: boschi alluvionali lungo<strong>la</strong> Drava ed il Danubio partico<strong>la</strong>rmentericchi di cervi e di cinghiali selvaticiforme di caccia <strong>con</strong>sentite:caccia d’attesa, caccia d’appostamento,caccia al bramitocaccia di gruppo: fino acento capi di cinghialespecie cacciabili: cervo, femminadi cervo, cinghiale selvatico,fo<strong>la</strong>ga e oca selvatica<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 31 211 199,+385 (0) 31 750 187cell: +385 (0) 98 439 810e-mail:usosi@hrsume.hrcasa del cacciatore z<strong>la</strong>tna gredaUna delle più belle case del cacciatorerifugio di caccia ćošak šumeDependance – casa del cacciatore<strong>con</strong> letti aggiuntivicasa del cacciatore brezovicaSita a 10 km da Sisak, offerta enogastronomica:piatti tipici del<strong>la</strong> Posavinaed eccellenti vini del<strong>la</strong> Mos<strong>la</strong>vinarifugio di caccia šašIl rifugio di caccia Šaš è ubicato nel<strong>la</strong> zonadi caccia; dispone di otto camere per unnumero complessivo di venti posti lettoforesta del<strong>la</strong> posavina, zona dicaccia non recintata: 14.074 haubicazione: Posavina, trai fiumi Sava ed Unaterreno: foreste pianeggianti paludose<strong>con</strong> sentieri e strutture di caccia benorganizzatispecie cacciabili: cervo, femminadi cervo, cinghiale selvatico,beccaccia, oca selvatica<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 44 559 111cell: +385 (0) 98 440 917e-mail: ussis@hrsume.hrcasa del cacciatore cerovljaniLa casa del cacciatore Cerovljani si trova a60 km da Sisak, ai <strong>con</strong>fini <strong>con</strong> una foresta


caccia in collinacaccia in montagnaposavina – opeke e lipovljaniCervo, cinghiale selvatico, femminadi cervo e stormi di anatrepodravina – repašCervo da trofeo, cinghiale e capriolobilogora – žabljački lug – česmaCervo, femmina di cervo,cinghiale selvaticos<strong>la</strong>vonsko gorje – papukCervo, femmina di cervo,cinghiale selvaticorifugio di caccia lipovljaniopeke, zona di caccianon recintata: 3519 haallevamento lipovljani: 728 haubicazione: tra il fiume Savae l’autostradaterreno: foreste pianeggianti <strong>con</strong>querce gentili e frassini campestrispecie cacciabili: cervo, femminadi cervo, cinghiale selvatico,fo<strong>la</strong>ga, oca selvatica<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 1 4821 075,+385 (0) 1 6546 316cell: +385 (0) 98 209 750e-mail: uszag@hrsume hrcasa del cacciatore opekerifugio di caccia čambinarepaš, zona di caccianon recintata: 6313 haubicazione: Podravina, neipressi di Đurđevacterreno: rami del<strong>la</strong> Drava, prati fertilispecie cacciabili: cervo, femminadi cervo, cinghiale selvatico<strong>con</strong>tatti: tel:+ 385 (0) 48 250 900cell: +385 (0) 98 451 661e-mail: uskop@hrsume.hržabljački lug – česmazona di caccia nonrecintata: 7117 haubicazione: valle del fiumeČesma, tra i versanti del Bilogora,Mos<strong>la</strong>vačka gora e Kalnikterreno: terreno di caccia pianeggiantecir<strong>con</strong>dato da prati e pascoli nell’areameridionale del bosco di querce e carpinispecie cacciabili: cervo, femmina dicervo, cinghiale selvatico, fagiano, lepre<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 43 247 111cell: +385 (0) 98 353 099e-mail: usbje@hrsume.hrrifugio di caccia đedovicapapuk, zona di caccia nonrecintata: 10.837 haubicazione: nel centro del<strong>la</strong> S<strong>la</strong>vonia,nell’omonima zona montuosaterreno: solcato da profondi fossatie val<strong>la</strong>te, ricche vegetazioni boschivecaratterizzate da diverse tipologiedi bosco, fino a 1000 m.s.l.m.specie cacciabili: cervo, femminadi cervo, cinghiale selvatico<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 31 618 050cell: +385 (0) 98 445 290e-mail: usnas@hrsume.hrpodravina – peskiUna delle più grandi fagianaiebilogora – pisanička bilogoraCervi da trofeo, cinghiali selvatici e capriolipokupski bazen e petrova goraCinghiali dorati: eccezionalecaccia al cinghiale selvaticos<strong>la</strong>vonsko gorje – papukCervo, femmina di cervo,cinghiale selvaticorifugio di caccia pesekipeski, zona di caccia nonrecintata: 14.192 haubicazione: Podravina, neipressi di Đurđevacspecie cacciabili: cervo, femminadi cervo, cinghiale selvatico, lepre,fagiano, qua<strong>gli</strong>a, oca selvatica<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 98 250 902cell: +385 (0) 98 451 66e-mail: uskop@hrsume.hrrifugio di caccia babinacUbicata a 20 km da Bjelovar, <strong>la</strong> casadel cacciatore Babinac è una dellestrutture turistico - venatorie piùmoderne ed attrezzate del<strong>la</strong> zonapisanička bilogora, zona dicaccia non recintata: 10.480 haubicazione: sui pendii delBilogora, a nord di Velika Pisanicaterreno: terreno di caccia montanospecie cacciabili: cervo, femminadi cervo, cinghiale selvatico<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 43 247 111cell: +385 (0) 98 353 099e-mail: usbje@hrsume.hrrifugio di caccia muljavaIl rifugio di caccia Muljava dista 30km da Karlovac. Dispone di camere eappartamenti, una grande sa<strong>la</strong> per <strong>gli</strong>in<strong>con</strong>tri di affari, un ristorante apertoa tutti, un salone del<strong>la</strong> cacciapokupski bazen, zona di caccianon recintata: 8183 hapetrova gora, zone di caccianon recintata: 14010 haubicazione: tra l’autotrada Zagreb(Zagabria) – Karlovac ed il fiume Kupaterreno: terreno di cacciapianeggiante di Pokupski bazenterreno: terreno di cacciamontano di Petrova goraspecie cacciabili: femminadi cervo, cinghiale selvatico,oca selvatica, beccaccia<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 47 843 200cell: +385 (0) 98 348 016e-mail: uskar@hrsume.hrrifugio di caccia leštatzvečevo, zona di caccianon recintata: 5481 haubicazione: sui pendii meridionalidel Papuk, non lontano da Požegaspecie cacciabili:cervo, femminadi cervo, cinghiale selvatico<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 34 312 381cell: +385 (0) 98 442 465e-mail: uspoz@hrsume.hrrifugio alpino jankovacSito in una romantica valle di montagna,il rifugio possiede due terrazze,un bal<strong>con</strong>e e una grande sa<strong>la</strong>pranzo in una veranda di vetrokoliba brzaja


strutture ricettivecaccia in montagnacaccia nel<strong>la</strong> zonaper <strong>cacciatori</strong>costieragorski kotar – bjelo<strong>la</strong>sicaEsemp<strong>la</strong>ri più spettaco<strong>la</strong>ri di orsobruno: terra del campione Nazionalevelebit – velebit centraleOrso, cinghiale montano da trofeovelebit – velebit settentrionaleCervo e orsoisole – cresrifugio di caccia smreova dragabjelo<strong>la</strong>sica, zona di caccianon recintata: 30.458 hasmrekova draga, zona dicaccia aperta: 18.098 haubicazione: nel centro del Gorskikotar, lungo il <strong>con</strong>fine <strong>con</strong> il ParcoNazionale di Risnjakspecie cacciabili: orsobruno, cervo, femmina di cervo,cinghiale selvatico, beccaccia<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 51 812 188cell: +385 (0) 98 447 946e-mail: usdel@hrsume.hrvelebit centralezona di caccia nonrecintata: 12.352 haubicazione: Velebit, accanto al boscoŠtirovača e al <strong>la</strong>ghetto montano di Sunđerterreno: boschi montanidi faggio-abetespecie cacciabili: orso bruno, cervo,femmina di cervo, cinghiale selvatico<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 53 575 530cell: +385 (0) 98 446 450e-mail: usgos@hrsume.hrcasa del cacciatore in krasnozona di caccia nonrecintata: 28.557 haubicazione: parte centrale delmassiccio montuoso del Velebitterreno: boschi di faggio, abetee pino nano, <strong>con</strong> bellissimi pratie sasseti; 1200 - 1400 m.s.l.m.specie cacciabili: orso bruno,cervo, femmina di cervo, cinghialeselvatico, beccaccia, qua<strong>gli</strong>a<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 53 881 022cell: +385 (0) 98 439 714e-mail: ussen@hrsume.hrrefugio di caccia cresubicazione: iso<strong>la</strong> di Cres, <strong>la</strong> piùgrande iso<strong>la</strong> del mare Adriatico,lunga 80 km e <strong>la</strong>rga 13terreno: rovereti, boschi di carpinebianco e macchia mediterraneaspecie cacciabili: muflonee cinghiale selvaticogorski kotar – bjelo<strong>la</strong>sicaEsemp<strong>la</strong>ri più spettaco<strong>la</strong>ri di orsobruno: terra del campione Nazionalevelebit – ričićko biloTrofei capitaliistria – ubašlitorale – senjrifugio di caccia tučka p<strong>la</strong>naA 15 km dal<strong>la</strong> città di Mrkoplje, 1100m.s.l.m., è il luogo ideale per il soggiornodi <strong>cacciatori</strong> e di alpinistirifugio di caccia lividragaSita su una collina <strong>con</strong> un magnificobelvedere, dista 9 km da Gerovo(strada asfaltata) e 39 km da Delnice,dispone di campi sportiviterreno: pendii e boschidi <strong>con</strong>ifere nelle immediatevicinanze del Parco Nazionale diRisnjak (1528 m); 928 m.s.l.m.rifugio di caccia litorićSita sul<strong>la</strong> vecchia strada Zagreb – Rijeka(da Presika sono 7 km di strada asfaltata)terreno: cir<strong>con</strong>dario boschivo facilmenteraggiungibile grazie al<strong>la</strong> vicinanza del<strong>la</strong>strada principalerifugio di caccia delniceStruttura di tipo motel situataa Delnice, nelle vicinanze di untrampolino di salto <strong>con</strong> <strong>gli</strong> scirifugio di caccia miškovicaUbicata nel centro del piccolo paese diKrasno, dispone di camere ed appartamentiričićko bilo, zona di caccianon recintata: 22.669 haubicazione: monte Velebitterreno: boschi autoctoni di faggio,abete e pino nano, <strong>con</strong> bellissimiprati e sasseti; 1200 - 1400 m.s.l.m.specie cacciabili: orso bruno,cervo, femmina di cervo, cinghialeselvatico, beccaccia, qua<strong>gli</strong>a<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 53 881 022cell: +385 (0) 98 439 714e-mail ussen@hrsume.hrcasa del<strong>la</strong> guardiaforestale a krasnoDoppia funzione del<strong>la</strong> struttura: museoforestale e venatorio, e strutturaricettiva <strong>con</strong> camere e appartamentiarredati in stile modernocasa di caccia ubašubaš, zona di caccia aperta: 344 haubicazione: parte orientaledell’Istria; direttamente sul mareterreno: fitto bosco di querce, leccie di altra vegetazione mediterraneaspecie cacciabili: daino efemmina di cervo<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 52 695 150,+385 (0) 52 855 513cell: +385 (0) 98 439 880e-mail: usbuz@hrsume hrrefugio di caccia kontijarefugio di caccia kornarijarefugio di caccia pečerefugio di caccia pi<strong>la</strong>rnacasa di caccia senjubicazione: nei pressi di Senj,in direzione di Žuta Lokvaterreno: pendii carsici, roccee vegetazione mediterraneaspecie cacciabili: muflone<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 53 884 141


dalmazia – bokanjičko b<strong>la</strong>todalmazia – sv. ilija orebićUno <strong>dei</strong> mi<strong>gli</strong>ori terreni dicaccia al muflone in Europainformazioni generali re<strong>la</strong>tivea tutti i terreni di cacciaamministrati dall’ ente hrvatske šume:bokanjačko b<strong>la</strong>tomusapstan-bokanjačko b<strong>la</strong>to,zona di caccia nonrecintata: 2529 haubicazione: entroterra di Zadarterreno: vegetazione mediterranea<strong>con</strong> percorsi e sentieri di caccia segnatiforme di caccia <strong>con</strong>sentite: caccia<strong>con</strong> tecnica prigon o singo<strong>la</strong>rmente,caccia <strong>con</strong> l’ausilio di cani da cacciaspecie cacciabili: lepre, fagiano,starna, qua<strong>gli</strong>a, beccaccia<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 21 482 950cell: +385 (0) 98 445 665e-mail: usspl@hrsume.hroštricadalmazia – biokovosv. ilija orebićUno <strong>dei</strong> mi<strong>gli</strong>ori terreni di cacciaal muflone in Europasv. ilija orebić, zona di caccianon recintata: 3749 haubicazione: peniso<strong>la</strong> di Pelješacallevamento oštrica: 261 haterreno: spostamenti so<strong>la</strong>mentesu percorsi di caccia <strong>con</strong> l’utilizzo dianimali da traino, fino a 960 m.s.l.m.<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 21 482 950cell: +385 (0) 98 445 665e-mail: usspl@hrsume.hrhrvatske šume toursLj. F. Vukotinovića 2,10000 Zagreb, Hrvatskaid cod: hr-ab-01-080251008tel: +385 (0) 1 4804 231fax: +385 (0) 1 4804 241e-mail: tours@hrsume.hrdirettrice: Vesna Poljakcol<strong>la</strong>boratore scientifico: dr MarinTomaić, ingegnere in scienze forestaliweb: www.hrsume.hrente hrvatske šumeLe zone di caccia in Croazia occupano unasuperficie totale di 301.594 ha, di cui 294.059sono zone di caccia aperte, mentre 4.135hasono zone recintate o fondi di produzionedi selvaggina. Nelle zone ove è <strong>con</strong>sentita <strong>la</strong>caccia, interamente amministrate dall’EnteHrvatske šume, si possono trovare tutti i tipi diselvaggina. Partico<strong>la</strong>rmente avvincenti sono<strong>la</strong> caccia al cervo al bramito <strong>con</strong> <strong>la</strong> tecnicadell’attesa, <strong>la</strong> caccia collettiva al cinghialeselvatico, o ancora <strong>la</strong> caccia all’orso bruno.biokovoUno <strong>dei</strong> mi<strong>gli</strong>ori terreni di caccia alcamoscio in questa parte d’Europaubicazione: montagne di Biokovoterreno:terreno di cacciaprevalentemente montano,380 - 1750 m.s.l.m.biokovo, zona di caccia nonrecintata: 11.320 haspecie cacciabili: camoscio,muflone, cinghiale selvatico<strong>con</strong>tatti: tel: +385 (0) 21 482 950cell: +385 (0) 98 445 665e-mail: usspl@hrsume.hr


casa di caccia veparRasinja<strong>con</strong>tatto: Josip Škvorccell: +385 (0) 98 388 058casa di caccia cerovljaniSisak<strong>con</strong>tatto: Hrvatske šumecell: +385 (0) 98 440 917casa di caccia fazanDarda<strong>con</strong>tatto: Josip Lukačekcell: +385 (0) 91 6060 670casa di caccia z<strong>la</strong>tna gredaZ<strong>la</strong>tna Greda<strong>con</strong>tatto: Hrvatske šumecell: +385 (0) 98 439 810casa di caccia šljukaGornji Mihaljevec<strong>con</strong>tatto: Franjo Bregovićcell: +385 (0) 91 5933 899casa di caccia merolinoVinkovci<strong>con</strong>tatto: Hrvatske šumecell: +385 (0) 98 491 431casa di caccia bučjeLovište Veteran<strong>con</strong>tatto: Marjan Crnčancell: +385 (0) 99 6060 612casa di caccia ćošak šumeTikveš<strong>con</strong>tatto: Hrvatske šumecell: +385 (0) 98 439 810casa di caccia prepelicaPrelog<strong>con</strong>tatto: Saša Čavlekcell: +385 (0) 91 5904 100casa di caccia biljeBilje<strong>con</strong>tatto: V<strong>la</strong>do Jumićcell: +385 (0) 98 523 808casa di caccia vranović zoljanNašice<strong>con</strong>tatto: Željko Celcnercell: +385 (0) 98 443 163casa di caccia kondrićKondrić<strong>con</strong>tatto: Hrvatske šumecell: +385 (0) 98 439 810casa di caccia zecVratišinec<strong>con</strong>tatto: Stjepan Šimunićtel: +385 (0) 40 8667 823casa di caccia budigošćeKoška<strong>con</strong>tatto: Z<strong>la</strong>tko Andraševićcell: +385 (0) 99 6060 630casa di caccia fazanerijaNašice<strong>con</strong>tatto: Željko Marmancell: +385 (0) 98 445 290casa di caccia graničarStaro Petrovo selo<strong>con</strong>tatto: Damir Jelićcell: +385 (0) 98 447 334


strutture ricettivefederazione di cacciacasa di caccia veparVardarac<strong>con</strong>tatto: Kalman Hegedišcell: +385 (0) 91 5471 343casa di caccia česma safariKabal<strong>con</strong>tatto: Vanja Mešićtel: +385 (0) 1 2727 024casa di caccia novi dvorZaprešič<strong>con</strong>tatto: V<strong>la</strong>dimir Cvetkocell: +385 (0) 99 6060 617casa di caccia brkov <strong>la</strong>zCrna Gora<strong>con</strong>tatto: Antun Arhcell: +385 (0) 99 237 605casa di caccia zrinskiVukovar<strong>con</strong>tatto: Tomis<strong>la</strong>v Vrabeccell: +385 (0) 98 702 817casa di caccia zvekovacDubrava<strong>con</strong>tatto: Mi<strong>la</strong>n Grgurićcell: +385 (0) 98 9476 147casa di caccia dinaraKnin<strong>con</strong>tatto: Domagoj Pokrajčićcell: +385 (0) 91 2538 035casa di caccia gredicePrezid<strong>con</strong>tatto: Antun Arhcell: +385 (0) 99 237 605casa di caccia martinčevićCerje Nebojse<strong>con</strong>tatto: Stjepan Martinčevićcell: +385 (0) 98 419 922rifugi di caccia inčemernica lonjskaV<strong>la</strong>sništvo ld Srndač, Kloštar Ivanić<strong>con</strong>tatto: Ivan Dovranićcell: +385 (0) 91 5915 615casa di caccia e museo krasnoKrasno<strong>con</strong>tatto: Hrvatske šumecell: +385 (0) 98 439 714casa di caccia runcČabar<strong>con</strong>tatto: Antun Arhcell: +385 (0) 99 237 605casa di caccia šljukaPetrijanec<strong>con</strong>tatto: Ivan Kutnjakcell: +385 (0) 98 267 026casa di caccia topoljeIvanić Grad<strong>con</strong>tatto: Vinko Prutkicell: +385 (0) 98 719 400casa di caccia novaljaNovalja<strong>con</strong>tatto: Tonicell: +385 (0) 98 811 708casa di caccia kripanjČavle<strong>con</strong>tatto: Marinko Linićcell: +385 (0) 99 6515 258


casa di caccia radovanjaRadovanja<strong>con</strong>tatto: Marinko Linićcell: +385 (0) 99 6515 258casa di caccia lividragaGerovo<strong>con</strong>tatto: Josip Malnarcell: +385 (0) 98 448 208casa di caccia lubanjKastav<strong>con</strong>tatto: Livio Benčancell: +385 (0) 91 7907 148casa di caccia lepiOpatija<strong>con</strong>tatto: Dušan Mušćocell: +385 (0) 91 2726 921casa di caccia po<strong>la</strong>neDelnice<strong>con</strong>tatto: Ivica And<strong>la</strong>rcell: +385 (0) 98 448 436casa di caccia draga lukovdolskaLipov vrh<strong>con</strong>tatto: Jure Kramarićcell: +385 (0) 98 9988 158casa di caccia repnoGornje Jelenje<strong>con</strong>tatto: Ivan Bakarčićcell: +385 (0) 99 5770 484punta križaNerezine<strong>con</strong>tatto: Konstante Sokolićcell: +385 (0) 91 7684 938casa di caccia litorićNadvučnik<strong>con</strong>tatto: Hrvatske šumecell: +385 (0) 98 447 946casa di caccia kamena njivaBreza<strong>con</strong>tatto: Livio Benčancell: +385 (0) 91 7907 148casa di caccia vrh dragiIspod Tuhobića<strong>con</strong>tatto: Ivan Bakarčićcell: +385 (0) 99 5770 484casa di caccia uhanjDrivenik<strong>con</strong>tatto: Boris Miklićcell: +385 (0) 98 448 741casa di caccia delniceDelnice<strong>con</strong>tatto: Hrvatske šumecell: +385 (0) 98 447 946casa di caccia graborova grižaRupa<strong>con</strong>tatto: Livio Benčancell: +385 (0) 91 7907 148casa di caccia brdoOpatija<strong>con</strong>tatto: Dušan Mušćocell: +385 (0) 91 2726 921casa di caccia cetinVrbovsko<strong>con</strong>tatto: Miros<strong>la</strong>v Božićcell: +385 (0) 91 5409 870


<strong>con</strong> <strong>gli</strong> <strong>occhi</strong>di un cacciatoreVista <strong>con</strong> <strong>gli</strong> <strong>occhi</strong> di un cacciatore, <strong>la</strong> Croazia è un’esperienza venatoriaricca e imperdibile. Passeggiate leggere e silenziose attraversole riserve di caccia, appostamenti al capriolo o al<strong>la</strong> volpe <strong>con</strong> il cuorein go<strong>la</strong> per l’emozione, o una battuta di caccia al cinghiale o al fagiano<strong>con</strong> <strong>gli</strong> immancabili compagni del cacciatore, i cani da caccia, seguitada un in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> <strong>gli</strong> amici accanto al fuoco, ai margini di unaforesta... uno scambio di impressioni, un vero balsamo per l’anima.


p. a. igenBašćanska Draga 1 b,51 222 Bašćanska Dragatel: +385 (0) 51 844 095fax: +385 (0) 51 844 095www.igen.hr<strong>con</strong>tea di koprivnica e di križevciktc agenzia di viaggio d.d.Nikole Tesle 18, 48 260 Križevcitel: +385 (0) 48 628 513; 628 567agencija@ktc.hrat<strong>la</strong>s d.o.o.Krmpotska 21, 51 250 Novi Vinodolskitel: +385 (0) 51 245 664info@at<strong>la</strong>sadria.comagriturismo jakopovićMarijanska 123, 48 327 Molvetel: +385 (0) 48 892 141<strong>con</strong>tea di viroviticae del<strong>la</strong> podravinanik – orahovica d.o.o.Bankovci 57, 33 513 Zdencitel: +385 (0) 33 646 284niko<strong>la</strong>.komljenovic@vt.t-com.hrfederazione croata del<strong>la</strong> cacciahubertus hlsV<strong>la</strong>dimira Nazora 63, 10 000 Zagrebtel: +385 (0) 1 4834 560fax: +385 (0) 1 4834 557hls@hls.t-com.hrwww.hls.com.hrchampion d.o.o.V<strong>la</strong>dimira Nazora 49, 33 520 S<strong>la</strong>tinatel: +385 (0) 33 553 222champion@vt.t-com.hr<strong>con</strong>tea di karlovacvaldemar, agenzia di viaggiBanjavčićeva 10, 47 000 Karlovactel: +385 (0) 47 611 609fax: +385 (0) 47 611 609valdemar@ka.t-com.hr<strong>con</strong>tea di osijek e del<strong>la</strong> baranjanenado trade d.o.o.Kralja Tomis<strong>la</strong>va 50, 31 500 Našicetel: +385 (0) 31 611 295fax: +385 (0) 31 611 295krndija2@net.hrpanonija hunting toursStjepana Radića 43, 31 421Satnica Đakovačka, Gašincitel: +385 (0) 31 813 561panonija-hunting-tours@live.dewww.panonijahunting.combalkan lov d.o.o.Strossmayerova 335, 31000 Osijektel: +385 (0) 31 379 200drazen.lozic@balkan-hunting-co.comwww.balkan-hunting-co.com


trofei di caccia di massimo livellonel<strong>la</strong> repubblica di <strong>croazia</strong>Accertati ad hoc dal<strong>la</strong> commissione cic per <strong>la</strong> valutazione del trofeo e dell’esposizionecervo nobile, corna, riserva di caccia Garjevica, cacciatore Ivica Todorić, 261,81 cic t, anno 2003daino, corna, riserva di caccia Garjevica, cacciatore Ivica Todorić, 212,34 cic t, anno 2004cervo axis, corna, riserva di caccia Brijuni, cacciatore Ivan Krajačić, 309,70 cic t, anno 1966capriolo, corna, riserva di caccia Podravlje, cacciatore Hubert Kišpal, 196,98 cic t, anno 2008muflone, corna, riserva di caccia Kalifront, cacciatore Ante Lušić, 237,25 cic t, anno 2008camoscio maschio, corna, riserva di caccia Sveti Juraj, cacciatore Damir Vrhovnik, 120,13 cic t, anno 2007camoscio femmina, corna, riserva di caccia Jab<strong>la</strong>nac, cacciatore Božidar Šegota, 118,92 cic t, 2004cinghiale, zanne, riserva di caccia Perušić, cacciatore Mirko Hećimović, 149,25 cic t, anno1995orso bruno, pelle, riserva di caccia Risnjak, cacciatore Pavo Ba<strong>la</strong>tinac, 488,11 cic t, anno 2004orso bruno, teschio, riserva di caccia Risnjak, cacciatore Pavo Ba<strong>la</strong>tinac, 62,20 cic t, anno 2004orso bruno, teschio, riserva di caccia Višnjevica, cacciatore Ivica Vugrinec, 62,60 cic t, anno 2008gatto selvatico, pelle, riserva di caccia Ravna Gora, cacciatore Niko<strong>la</strong> Hibler, 70,00 cic t, anno1991gatto selvatico, teschio, riserva di caccia Velika kape<strong>la</strong>, cacciatore Mi<strong>la</strong>n Pavelić, 20,00 cic t, anno 1977tasso, teschio, riserva di caccia Dalj, cacciatore Antonio Kovčalija, 23,51 cic t, anno 2007volpe, teschio, riserva di caccia Prelog, cacciatore M<strong>la</strong>den Mezga, 25,00 cic t, anno 2001sciacallo, pelle, riserva di caccia Opeke ii, cacciatore Marijan Grubešić, 47,38 cic t, anno 2006sciacallo, teschio, riserva di caccia Banovci, cacciatore Zvonimir Medverec, 26,49 cic t, anno 2009


si ringrazianoIl Museo Archeologico di Split (Spa<strong>la</strong>to)L’Arcidiocesi di Đakovo – Osijek, ĐakovoLa Galleria Generalić di HlebineLa Galleria delle Arti Figurative di OsijekIl Museo Civico di VaraždinIl Museo Civico di VinkovciIl Museo del<strong>la</strong> Caccia (hls) di ZagrebIl Museo del Međimurje, ČakovecIl Museo del Turopolje, Velika GoricaIl Museo delle Arti e dell’Artigianato di ZagrebIl Museo de<strong>gli</strong> Usi e Costumi di Konavle, ČilipiIl Museo de<strong>gli</strong> Usi e Costumi Stjepan Gruber di ŽupanjaIl Museo de<strong>gli</strong> Usi e Costumi di Ve<strong>la</strong> LukaV<strong>la</strong>dimir Fi<strong>la</strong>kovac, La caccia al<strong>la</strong> lepre, 1956.


federazione croatadel<strong>la</strong> cacciale federazioni di caccia delle<strong>con</strong>tee croate e del<strong>la</strong> città dizagreb (Zagabria) sono riunite sottoun’unica organizzazione-ombrello, <strong>la</strong>Federazione Croata del<strong>la</strong> Caccia, <strong>la</strong> quale<strong>con</strong>ta 55 mi<strong>la</strong> <strong>cacciatori</strong>. Esse si occupanodell’allevamento del<strong>la</strong> selvaggina, del<strong>la</strong>rego<strong>la</strong>mentazione del<strong>la</strong> caccia e del<strong>la</strong>protezione e <strong>con</strong>servazione del<strong>la</strong> natura.La Federazione Croata del<strong>la</strong> Caccia èstata fondata a Zagreb nel 1925; nel 1992è diventata membro del cic, il Consi<strong>gli</strong>oInternazionale del<strong>la</strong> Caccia e del<strong>la</strong>Salvaguardia del<strong>la</strong> Fauna.federazione croata del<strong>la</strong> cacciaNazorova 63, 10000 Zagreb, Hrvatskatel: +385 (0) 1 4834 560fax: +385 (0) 1 4834 557hls@hls.t-com.hrwww.hls.com.hr<strong>la</strong> riserva di caccia di je<strong>la</strong>s đolentrò ne<strong>gli</strong> annali dell’arte venatoriaquando, più di un secolo fa (il 17 giugno1894), nel distretto di Crnac vicino aOrahovica, il cacciatore tedesco AdolfKosmack abbattè un cervo capitale <strong>con</strong> ilquale avrebbe potuto registrare un recordmondiale date le dimensioni delle corna.Nel 1958, grazie a Karl Loze, a queste fuufficialmente assegnato un punteggiodi 257,92 cic, mentre si ritiene che almomento dell’abbattimento avrebberopotuto ottenere persino 259,06 cic.Purtroppo <strong>la</strong> fami<strong>gli</strong>a Kosmack arrivòtardi all’esposizione mondiale e non potèquindi ritirare il trofeo che, altrimenti,sarebbe stato uno <strong>dei</strong> più importantidel<strong>la</strong> serata.


i rego<strong>la</strong>menti che riguar-le armil’esportazione <strong>dei</strong> trofeii cani da cacciadano i <strong>cacciatori</strong> stranieriAi <strong>cacciatori</strong> stranieri viene ri<strong>con</strong>osciutol’esame di caccia o <strong>la</strong> licenza di portod’armi per uso di caccia ri<strong>la</strong>sciati inosservanza del rego<strong>la</strong>mento vigentenel paese d’origine (Rego<strong>la</strong>mentodelle <strong>con</strong>dizioni e <strong>dei</strong> metodi di caccia,Gazzetta Ufficiale, n. 62/06). In baseai suddetti documenti <strong>la</strong> FederazioneCroata del<strong>la</strong> Caccia ri<strong>la</strong>scia ai <strong>cacciatori</strong>stranieri <strong>la</strong> tessera di caccia, <strong>la</strong> cuidomanda per il ri<strong>la</strong>scio viene presentatadal <strong>con</strong>cessionario presso <strong>la</strong> cui riservalo straniero svolge l’esercizio venatorioper <strong>la</strong> prima volta nell’anno in corso. Latessera di caccia ha validità annuale ed èri<strong>con</strong>osciuta in tutte le riserve di cacciadel<strong>la</strong> Croazia. Lo straniero o il gruppo dipersone che vo<strong>gli</strong>ono svolgere l’eserciziovenatorio in Croazia devono ottenerel’invito scritto ad effettuare attivitàdi caccia da parte del <strong>con</strong>cessionario.Lo straniero otterrà <strong>la</strong> tessera di cacciatramite il <strong>con</strong>cessionario nel momento incui verrà a cacciare per <strong>la</strong> prima volta inCroazia. La tessera di caccia è valevole dalgiorno del ri<strong>la</strong>scio fino all’ultimo giornodell’anno in corso ed è ri<strong>con</strong>osciutasu tutto il territorio nazionale del<strong>la</strong>Repubblica di Croazia. Dopo <strong>la</strong> tesseradi caccia il <strong>con</strong>cessionario potràri<strong>la</strong>sciare a<strong>gli</strong> stranieri l’autorizzazionedel<strong>la</strong> categoria di caccia, scritta sulmodulo ufficiale (Autorizzazione dicaccia del<strong>la</strong> selvaggina), senza <strong>la</strong> qualenon è <strong>con</strong>sentito l’esercizio di caccia.Il <strong>con</strong>cessionario o <strong>la</strong> persona addettaal turismo venatorio sono tenuti adinformare i <strong>cacciatori</strong> stranieri su<strong>gli</strong>obblighi e sulle regole previsti dal<strong>la</strong>Legge sul<strong>la</strong> caccia (Gazzetta Ufficiale,n. 140/05) e dai Rego<strong>la</strong>menti di legge.Lo straniero in transito o in visita inCroazia per l’esercizio venatorio puòimportare attraverso <strong>la</strong> frontiera statalearmi e re<strong>la</strong>tive munizioni, se debitamenteregistrate nel documento personaledi viaggio. La registrazione delle armie delle munizioni nel documentopersonale di viaggio viene effettuata dal<strong>la</strong>missione diplomatica, cioè dall’ufficio<strong>con</strong>so<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> Repubblica di Croazia,se lo straniero è munito del<strong>la</strong> licenza diporto d‘armi per uso di caccia se<strong>con</strong>doil rego<strong>la</strong>mento vigente nel paese diresidenza. Se armi e munizioni nonsono stati registrati nel documentopersonale di viaggio, <strong>la</strong> polizia di frontierapuò ri<strong>la</strong>sciare l’autorizzazione perl’importazione temporanea di tali armisolo se lo straniero dispone del<strong>la</strong> licenzadi porto d’armi ai sensi del rego<strong>la</strong>mentovigente nel suo paese di residenza. Lostraniero che importa le armi da cacciadeve avere l’invito scritto ri<strong>la</strong>sciato dal<strong>con</strong>cessionario nel<strong>la</strong> cui riserva si svolgeràl’esercizio venatorio. È <strong>con</strong>sentitoabbattere <strong>la</strong> selvaggina esclusivamente<strong>con</strong> le armi da caccia e <strong>con</strong> <strong>la</strong> munizioneda caccia corrispondenti al<strong>la</strong> forza eal<strong>la</strong> resistenza delle specie cacciabili.Per armi da caccia si intendono fucili,pistole e rivoltelle. Il prelievo di cacciaalta è <strong>con</strong>sentito solo <strong>con</strong> l’uso dellearmi <strong>con</strong> canna lunga ad anima rigata,mentre i cinghiali si possono abbattere<strong>con</strong> <strong>la</strong> pal<strong>la</strong> impiegata nelle armi dacaccia ad anima liscia di calibro 10,12, 16 o 20 mm. L’attività venatoria è<strong>con</strong>sentita <strong>con</strong> le armi a ripetizione esemiautomatiche ad anima liscia o rigata,<strong>con</strong> caricatore <strong>con</strong>tenente non più didue cartucce (Legge sul<strong>la</strong> caccia).L’esportazione di trofei dal<strong>la</strong> riserva dicaccia croata è <strong>con</strong>sentita soltanto se si èmuniti del rego<strong>la</strong>re attestato del trofeo edel certificato d’origine del<strong>la</strong> selvaggina,ri<strong>la</strong>sciati dal <strong>con</strong>cessionario del<strong>la</strong> riservadi caccia dove si è svolto l’eserciziovenatorio, accompagnati dal certificatoveterinario hvi 32-5a eu per i trofei d’uccellio d’ungu<strong>la</strong>ti che <strong>con</strong>sistono di partiintere non trattate, nonché dal certificatoveterinario hvi 32-4a eu per i trofeid’uccelli o d’ungu<strong>la</strong>ti trattati. I trofei cheappartengono al gruppo <strong>con</strong> cinque puntial di sotto del primato nazionale possonoessere esportati dal<strong>la</strong> Croazia solo se munitidel<strong>la</strong> valutazione del<strong>la</strong> CommissioneNazionale per <strong>la</strong> Valutazione di Trofei eper l’esibizione del cic. Con il certificatod’origine il cacciatore può esportare dal<strong>la</strong>Croazia fino a 10 kg di cacciagione (mercid’origine animale per uso personale),(Rego<strong>la</strong>mento dell’esportazione di robepersonali d’origine animale, GazzettaUfficiale, n. 56/09 e eu 206/2009).I cittadini stranieri che svolgono attivitàvenatoria in Croazia possono servirsi<strong>dei</strong> propri cani da caccia se registrati neipaesi di provenienza e muniti dell’esamedi caccia prescritto nel paese d’origine.Al momento dell’ingresso in Croaziail proprietario del cane da caccia o chiper lui deve avere il passaporto del cane(Rego<strong>la</strong>mento delle razze canine, delnumero di cani e del modo d’uso di canida caccia, Gazzetta Ufficiale, n. 62/06).


dati di stampaeditoreEnte Nazionale Croato per il Turismodirettore artisticoBojan Sivačkiper l’editoremr. sc. Niko Bulić, direttorecoeditoreFederazione Croata del<strong>la</strong> Cacciaper coeditoreĐuro Dečak, presidente del<strong>la</strong>Federazione Croata del<strong>la</strong> CacciaredattriceS<strong>la</strong>vija Jačan Obratovaiuto redattriceIva Puđakredattore professionaleIvica Budor, segretario del<strong>la</strong>Federazione Croata del<strong>la</strong> Caccia<strong>con</strong>sulenza professionaleMarijan Lekić, capo redattoredel Lovački vjesnikM<strong>la</strong>den Mi<strong>la</strong>šinović, dirigente delMuseo venatorio di Zagrebrecensioneprof. dr. sc. Zvonko MustapićideatoreMi<strong>la</strong>n SivačkifotografieMario Romulić e Dražen Stojčić (selvagginain Natura), Ivo Pervan (motivi venatori),Zvonimir Tanocki (selvaggina, motivietno – venatori, edifici venatori), DraženBota (gastronomia), Boris Krstinić (orso,lupo), Roman Ozimec (istarski gonič,posavski gonič), Krešimir Žanetić (camoscioalpino), Maja Strgar Kurečić, Krunos<strong>la</strong>vRac, Romeo Ibrišević, Nenad Reberšak,Mario H<strong>la</strong>ča, Goran Šafarek, Tomis<strong>la</strong>vŠporer, Pavle Vratarić, Sergio Gobo, NinoMarccuti, Srećko Budek, Saša Pjanić, SinišaSović, Andrej Švoger e Z<strong>la</strong>tko Smerkee<strong>la</strong>borazione digitaledelle fotografieDean Roksandićpreparazione graficaZvonimir Tanocki e Ivica StankoimpaginazioneGoran RaukarcartografiaIdeazione: shm © 2010.Realizzazione artistica: Stjepan IvanecE<strong>la</strong>borazione geografica: Branimir MockE<strong>la</strong>borazione graf. digitale: Petra B<strong>la</strong>žinčićDesign: Goran RaukartestoMiros<strong>la</strong>v Ambruš-KišproduzioneshmredattoreMario RebactipografiaTiskara Velika Goricaisbn 978-953-7521-03-5traduzioneMichael Nekić, Volga Vukelja Dawe(inglese); Srđan Kovač, Céline Mol<strong>la</strong>ert(francese); Ana María Valencia Špoljarić,Anna Prats Valldeperas (spagnolo);Željka Belušić, Helena Smiljanić, GuidoVil<strong>la</strong>, Maja Zaroli (italiano); AndreaMataija, Marina Orešković (tedesco)revisioneLinda Rabuzin (inglese); Ana Pulić(spagnolo); Rachele Arcese (italiano);Karin Gazarek (tedesco); Asiatis (francese)casa editriceEnte Nazionale Croato per il Turismo © 2010.Federazione Croata del<strong>la</strong> Caccia © 2010.L’ autore non può garantire l’assolutaattendibilità e accuratezza delle informazioniivi riportate, in questo senso declina ogniresponsabilità per eventuali inesattezzeo variazioni che possono verificarsi.gratis

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