Programma - Ordine degli Assistenti Sociali del Veneto

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13.07.2015 Views

PresentazionePer i Servizi di tutela minorile, il mandato istituzionale è moltoforte, perché la sofferenza dei più piccoli è forse quella chepiù scuote a livello emotivo. Gli operatori si trovano così sullespalle aspettative pesanti, che rischiano di apparire talvoltaquasi miracolistiche, a maggior ragione nell’odierno contestodi riduzione delle risorse. È un po’ come se fossero delegati arimuovere dal mondo il dolore più faticoso da reggere e, quindi,quello che più ci si vorrebbe togliere dalla vista. Contemporaneamente,però, i servizi si trovano a operare in un contesto incui il cosiddetto «superiore interesse del minore» e l’imperativodi salvaguardarlo risultano tutt’altro che chiari e univoci.Nel Convegno del 2010 abbiamo iniziato a esplorare l’ideache i percorsi di tutela minorile, per risultare davvero efficaci,vadano costruiti partendo dal punto di vista e dai punti diforza dei minori e delle famiglie interessate. Le famiglie, anchee soprattutto quelle in difficoltà, vanno ascoltate per potercostruire progetti di aiuto che siano davvero praticabili perloro, dal loro punto di vista. Perché, senza questa condizionebasilare, i progetti di aiuto servono a ben poco.Le buone prassi che vanno in questa direzione ci sono: ne abbiamoavuto molti esempi già nella scorsa edizione del Convegnoe da allora ci sembra stiano diffondendosi, trovando nuovearticolazioni e dando risultati convincenti.Per questo crediamo valga la pena di proseguire nel camminointrapreso e di allargare ancor di più l’orizzonte, alla ricerca deitanti modi possibili in cui i professionisti della tutela riesconoa «farsi aiutare» dai loro utenti a essere dei professionisti piùefficaci, mentre li accompagnano nell’affrontare le difficoltà.Nello scenario di ristrettezze, di fatica e talvolta di disorientamentoche molti Servizi stanno attraversando, riflessioni e studiopotrebbero forse sembrare un lusso che non ci si dovrebbepermettere. Ma è proprio in questi momenti che la forza dellebuone idee e la consistenza delle esperienze che funzionanodiventano il nutrimento necessario per quegli operatori cheraccolgono la scommessa di voler continuare a lavorare sulcampo, e a lavorare bene.

PresentazionePer i Servizi di tutela minorile, il mandato istituzionale è moltoforte, perché la sofferenza dei più piccoli è forse quella chepiù scuote a livello emotivo. Gli operatori si trovano così sullespalle aspettative pesanti, che rischiano di apparire talvoltaquasi miracolistiche, a maggior ragione nell’odierno contestodi riduzione <strong>del</strong>le risorse. È un po’ come se fossero <strong>del</strong>egati arimuovere dal mondo il dolore più faticoso da reggere e, quindi,quello che più ci si vorrebbe togliere dalla vista. Contemporaneamente,però, i servizi si trovano a operare in un contesto incui il cosiddetto «superiore interesse <strong>del</strong> minore» e l’imperativodi salvaguardarlo risultano tutt’altro che chiari e univoci.Nel Convegno <strong>del</strong> 2010 abbiamo iniziato a esplorare l’ideache i percorsi di tutela minorile, per risultare davvero efficaci,vadano costruiti partendo dal punto di vista e dai punti diforza dei minori e <strong>del</strong>le famiglie interessate. Le famiglie, anchee soprattutto quelle in difficoltà, vanno ascoltate per potercostruire progetti di aiuto che siano davvero praticabili perloro, dal loro punto di vista. Perché, senza questa condizionebasilare, i progetti di aiuto servono a ben poco.Le buone prassi che vanno in questa direzione ci sono: ne abbiamoavuto molti esempi già nella scorsa edizione <strong>del</strong> Convegnoe da allora ci sembra stiano diffondendosi, trovando nuovearticolazioni e dando risultati convincenti.Per questo crediamo valga la pena di proseguire nel camminointrapreso e di allargare ancor di più l’orizzonte, alla ricerca deitanti modi possibili in cui i professionisti <strong>del</strong>la tutela riesconoa «farsi aiutare» dai loro utenti a essere dei professionisti piùefficaci, mentre li accompagnano nell’affrontare le difficoltà.Nello scenario di ristrettezze, di fatica e talvolta di disorientamentoche molti Servizi stanno attraversando, riflessioni e studiopotrebbero forse sembrare un lusso che non ci si dovrebbepermettere. Ma è proprio in questi momenti che la forza <strong>del</strong>lebuone idee e la consistenza <strong>del</strong>le esperienze che funzionanodiventano il nutrimento necessario per quegli operatori cheraccolgono la scommessa di voler continuare a lavorare sulcampo, e a lavorare bene.

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