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Programma - Ordine degli Assistenti Sociali del Veneto

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La tutela dei Minori14di prevenzione e contrasto si sono basate sulle politiche scolastiche, conscarso coinvolgimento <strong>del</strong>l’ambito extrascolastico e <strong>del</strong>l’apprendimentonon-formale e informale e, laddove questo era implicato, in maniera pococoordinata. Ma la scuola da sola non può farcela, essendo le cause <strong>del</strong>ladispersione inquadrate nel contesto più ampio sia familiare sia culturale.Il workshop, dando voce ad alcune esperienze significative sviluppate inaree diverse <strong>del</strong> Paese, si propone di: valutare gli esiti dei progetti di prevenzionee contrasto all’abbandono, in termini di qualità <strong>degli</strong> interventie di analisi costi/benefici per lo studente e la sua famiglia; evidenziare ilruolo assunto dalla comunicazione scuola-famiglia e scuola-servizi nelladeterminazione <strong>del</strong> buon esito <strong>del</strong>l’intervento; valutare il ruolo svolto dallepratiche di orientamento scolastico e formativo, quali migliori strumentidi prevenzione <strong>del</strong>le conseguenze negative di scelte sbagliate; prenderein esame, più in generale, la tutela <strong>del</strong>lo studente in condizioni di disagioe il supporto agli adulti significativi a lui necessari per portare a termine ipropri compiti scolastici (genitori, insegnanti, educatori, ecc.), in un’otticadi rete e di empowerment dei singoli protagonisti, piuttosto che di riuscitascolastico-formativa o di successo occupazionale.Workshop 14Come coinvolgere minori e genitori:strumenti per la partecipazioneIntroduce il tema e presiede i lavori:Costanza Marzotto (Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia,Università Cattolica, Milano)Minorenni, ma capaci di dare voce alle proprie vicissitudini familiari: ilworkshop intende presentare alcune esperienze innovative nel campo<strong>del</strong>le risorse offerte ai figli di famiglie in difficoltà. Parlare <strong>del</strong>la propriafamiglia è un’occasione preziosa offerta da professionisti appositamentepreparati che incontrano bambini o ragazzi nelle transizionicritiche <strong>del</strong>la vita, affinché il dolore abbia un senso e sia possibile fareprevenzione. Saranno presentati alcuni strumenti utilizzati per la promozione<strong>del</strong>la partecipazione all’interno <strong>del</strong> <strong>Programma</strong> di InterventoPer la Prevenzione <strong>del</strong>l’Istituzionalizzazione (PIPPI), per accompagnareil dialogo tra genitori affidanti e genitori affidatari, e per la valutazione<strong>del</strong> cambiamento nei figli di separati che hanno fatto parte di un«gruppo di parola».Workshop 15Incontri da proteggere:l’accompagnamento <strong>del</strong> minoree dei genitori per il diritto di relazioneIntroduce il tema e presiede i lavori:Wilma Binda (Università Cattolica, Milano)Il rapporto genitore-figlio si sviluppa abitualmente nella dimensione <strong>del</strong>laquotidianità e <strong>del</strong>la coabitazione, in un contesto in cui la vicinanza fisica eil tempo che si trascorre l’uno accanto all’altro sono la base (il terreno di

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